La gratuità? La vita non è un caso, nemmeno un dono gratuito

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Messaggioda Berto » lun feb 12, 2018 10:39 am

La gratuità della chiesa e del clero cattolico fondate sulla donazione obbligatoria dell'8xmille.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » lun feb 12, 2018 1:12 pm

Luigino Bruni "Volontariato e gratuità dell'ordinario"
Docente di Economia Politica, presso la Facoltà di Economia, Università di Milano-Bicocca
https://www.youtube.com/watch?v=Zuy9NN1YE6M

Vita ordinaria e vita religiosa?
Nuova semantica?
La gratuità non va confusa con il dono e con il regalo ?
La gratuità non va confusa con il prezzo zero o con il prezzo infinito che non può essere renumerato o con il lavoro a gratis?
La gratuità vi può essere anche in qualsiasi servizio a pagamento se fatto bene, con intelligenza, passione e amore?
Il denaro non è incompatibile con la gratuità?
La gratuità è una dimensione dell'esistenza, dell'eccedenza oltre il dovuto?
Il lavoro è veramente tale quando è dono?
Nel volontariato la gratuità non coincide con il prezzo zero?
Rimborso spese al volontario non come prezzo ma come premio è compatibile con la gratuità?


Gratuito
http://www.etimo.it/?term=gratuire
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http://www.etimo.it/?term=gratuito
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Messaggioda Berto » lun feb 12, 2018 3:49 pm

Il senso del volontariato cristiano e della gratuità
Giancarlo

http://www.notedipastoralegiovanile.it/ ... -educatori
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Messaggioda Berto » lun feb 12, 2018 3:50 pm

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Messaggioda Berto » lun feb 12, 2018 4:24 pm

Grasie, grazia, grato, gratis, gradir, caro, carità, vineticaris
viewtopic.php?f=44&t=1577
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Messaggioda Berto » lun feb 12, 2018 4:24 pm

"Niente cibo gratis agli stranieri". E l'ente benefico finisce nella bufera
Giovanni Corato - Dom, 25/02/2018

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/nie ... 98215.html

L'associazione: "Ci sono troppi stranieri, anziani e donne si sentono a disagio". E finisce sotto accusa: "I bisognosi non si distinguono per nazionalità"

La scelta della Tafel e.V., associazione di beneficienza che distribuisce il cibo alle persone povere, è già diventato un caso nazionale.

A dividere profondamente la Germania è stata la scelta di dare i pacchi alimentari solo ai cittadini tedeschi. Una vera e propria rottura con quanto fatto sinora maturata dopo che negli ultimi tre anni, come racconta il Corriere della Sera, il numero degli immigrati, che andavano a bussare alla loro porta per avere qualcosa da mangiare, è più che raddoppiato. "Nel mese di dicembre - hanno fatto sapere dalla Tafel e.V. - gli stranieri sono stati il 75 per cento".

"I bisognosi - tuonano le altre associazioni benefiche - non si possono distinguere per nazionalità". La polemica è subito montata e ad Essen, città del Nord Reno-Vestfalia dove opera la Tafel e.V., sono piovute critiche da tutta la Germania. "Il bisogno - ha fatto eco Jochen Bruehl, il presidente dell'associazione federale che raggruppa le 900 banche del cibo tedesche - viene prima di tutto e in nessun caso deve pesare l'origine". Ma la Tafel e.V. non è disposta a fare un passo indietro. Anzi, Jörg Sartor ha difeso spada tratta di "non accettare nuovi stranieri oltre a quelli già registrati". "Negli ultimi anni il pensionato, la vedova, la ragazza madre tedeschi hanno smesso di venire da noi perché si sentivano a disagio a stare in fila accanto a giovani extracomunitari che non rispettano le regole, cercano di passare avanti, spingono - ha spiegato al Corriere della Sera - vogliamo ristabilire un equilibrio, è solo una misura di emergenza temporanea, forse fino alla primavera. E comunque, ancora adesso 7 su dieci di quelli che aiutiamo sono stranieri".

In Germania la Tafel e.V., che non riceve alcun sussidio statale, assiste 1.800 famiglie. "Anche se molti rifugiati pensano di aver diritto al nostro aiuto, il nostro resta un lavoro aggiuntivo, non siamo la Croce Rossa o la Caritas - ha puntualizzato Sartor - è lo Stato, cioè la politica a dover assicurare che nessun bambino abbia fame, a prescindere da dove viene".


Alberto Pento
Hanno fatto bene. La beneficenza la fanno a chi vogliono.
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Messaggioda Berto » gio mar 01, 2018 7:24 pm

Suore trattate da sguattere in casa di cardinali e vescovi: l'Osservatore Romano solleva il caso
Giovedì 1 Marzo 2018

http://www.ilmessaggero.it/primopiano/v ... 79625.html

Città del Vaticano - L’Osservatore Romano scoperchia la realtà nascosta di tante suore che lavorano come sguattere nelle case di preti, vescovi e cardinali. Tante disparità, troppe disuguaglianze anche nel mondo della Chiesa. In una inchiesta in cui sono stati prudentemente omessi i nomi delle protagoniste, il giornale della Santa Sede ha dato conto di situazioni di disagio in cui tante religiose – spesso laureate e con anni di teologia alle spalle – sono costrette sopportare tanto in Vaticano come altrove. Lavoro domestico poco riconosciuto. «Alcune di loro, impiegate al servizio di uomini di Chiesa, si alzano all’alba per preparare la colazione e vanno a dormire una volta che la cena è stata servita, la casa riordinata, la biancheria lavata e stirata. In questo tipo di “servizio” le suore non hanno un orario preciso e regolamentato, come i laici, e la loro retribuzione è aleatoria, spesso molto modesta».

Ma a rattristare, racconta l’Osservatore, è osservare che le suore-colf a volte nemmeno sono invitate a sedere alla tavola che servono. Una suora dietro anonimato si chiede: «Un ecclesiastico pensa di farsi servire un pasto dalla sua suora e poi di lasciarla mangiare sola in cucina una volta che è stato servito? È normale per un consacrato essere servito in questo modo da un’altra consacrata? E sapendo che le persone consacrate destinate ai lavori domestici sono quasi sempre donne, religiose? La nostra consacrazione non è uguale alla loro?».

Anche se alcune di loro provano una certa ribellione interiore, le suore colf, un esercito piuttosto numeroso, hanno paura di parlare perché dietro a tutto ci possono essere storie molto complesse. Nel caso di suore straniere venute dall’Africa, dall’Asia e dall’America latina, spesso, ha spiegato l’Osservatore Romano, ci sono cure mediche o studi pagati a componenti della famiglia della suora. «Alcune dicono di essere felici, non vedono il problema, ma provano comunque una forte tensione interiore. Simili meccanismi non sono sani e certe suore arrivano, in alcuni casi, ad assumere ansiolitici per sopportare questa situazione di frustrazione».
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Messaggioda Berto » gio ago 02, 2018 7:39 am

VIVIAMO IL TEMPO DELLE PRETESE E DEI DIRITTI, DI SOLI DIRITTI CI SI ESTINGUE!!!
Marchionne
https://www.facebook.com/guglielmo.gugl ... 6808506270
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Messaggioda Berto » dom ago 12, 2018 10:43 am

IL PROFITTO E IL DELIRIO ANTROPOLOGICO DI SACRA ROMANA CHIESA
LUIGI FRESSOIA

https://www.miglioverde.eu/il-profitto- ... ana-chiesa

Questo pover’uomo argentino – con tutto il rispetto – non ha capito che il profitto è la misura del lavoro, senza il profitto il lavoro non esiste e non può avere senso, senza profitto sarebbe hobby o mera attività; il profitto è la differenza positiva tra costi e ricavi e procede stretto tra i due alti muri paralleli della concorrenza e delle leggi dello stato, attratto dai bisogni reali e potenziali delle persone; procede e scaturisce solo dopo aver pagato e remunerato fornitori, dipendenti, collaboratori, tasse locali e centrali, investimenti e molto altro. Il profitto è di natura, anche le formiche devono mangiare più di quanto consumano. Profitto è il raccolto il più possibile superiore alla semina, atteso che un raccolto pari alla semina non ha senso.
Ma non è solo il pover’uomo, una caterva di politicanti, uomini di chiesa e soprattutto giornalisti/intellettuali vomitano ogni giorno contro il profitto cioè contro l’uomo e la natura. È una spaventosa regressione culturale, con evidenti caratteri di ordine psichiatrico; i comunisti seri di un tempo non erano certo -non potevano essere- contro il profitto, semplicemente volevano sottrarlo al padrone, cosa rivelatasi terribilmente controproducente ma che un senso ce l’aveva. Come fanno tutti costoro, caterva di poveri uomini confusi, a non vedere che il Lavoro, i Diritti, il Benessere, la Civiltà, la Solidarietà, possono scaturire solo da sufficiente profitto di sufficienti imprese? Come fanno a non ricordare che quando non c’erano imprese o ce n’erano troppo poche, semplicemente il lavoro non c’era, (quasi) tutti erano disoccupati e la vita era lotta quotidiana per mettere insieme il pranzo con la cena? Come fanno a non ricordare che proprio perché il lavoro scarseggiava di brutto -c’erano pochissime imprese coi loro profitti- era meglio emigrare in Paesi dove invece erano sorte numerose imprese cioè capaci di profitto? Come fanno a non vedere che lo stesso lavoro presso lo Stato o pubblica amministrazione, e la stessa capacità di spesa dello Stato hanno potuto moltiplicarsi solo grazie al gettito che le moltissime imprese capaci di profitto operano ogni giorno sulle casse dello Stato? Come fanno a non vedere che il profitto qualunque esso sia non può che ricadere beneficamente sull’intera società in consumi o risparmio, base quest’ultimo- di ulteriori investimenti, lavoro, aziende, profitti?
Sono due decenni che scrivo contro questo delirio antropologico di santa romana chiesa che ora con il pover’uomo argentino dilaga senza pudore; scrivo di questo stranissimo e misterioso abbandono del proverbiale realismo cristiano, di questo tralignamento dalla strutturata e solida autonomia culturale della chiesa verso culture e sub culture altre, di moda, penose, intrinsecamente errate. Siamo tutti più soli, pericolosamente più soli, si consideri che finora proprio il comune collante religioso ha mantenuto unita l’Italia ove altrimenti le tensioni nord-sud avrebbero già portato alla rottura.
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Messaggioda Berto » sab feb 02, 2019 10:11 am

LA CHARITÉ
Dragor Alphan
2 febbraio 2019

https://www.facebook.com/dragor.alphan. ... 6596111624

La charité est peut-être le business le plus rentable du monde: je reçois 10, je dépens 1 et j'empoche 9.
En Europe vous êtes bombardés par les ONG, l'Église et les organisations missionnaires qui vous demandent des sous, des sous et encore de sous. Puisque j'habite en Afrique, je peux vous dire comment ça marche à l'autre extrémité de la filière. Ils utilisent une petite partie de vos sous pour la charité, histoire de vous enfumer avec quelque baraque qu'ils appellent école ou hôpital, et empochent tout le reste. Pour le dire comme ma femme, "ils ne te donnent même pas un verre d'eau". Ce verre d'eau que ma femme, réfugiée rwandaise à Bujumbura, a osé demander à un couvent de bonnes sœurs alors qu'elle faisait ses 7 kilomètres du matin sous le soleil pour aller à l'école, l'estomac vide comme d'habitude parce que la famille ne pouvait pas lui offrir un p'tit déj. Qu'est-ce que vous croyez? Elles lui ont claqué la porte au nez.
Ça ne veut pas dire que la charité n'existe pas. Mais en général elle n'est pas pratiquée par les professionnels. Vous la trouvez plus souvent chez les amateurs. J'ai aidé plus de gens que toutes les organisations missionnaires de ma connaissance. Mais quand j'ai demandé leur aide, elles m'ont claqué la porte au nez. Des médicaments? Allez à la pharmacie. De la nourriture? Allez au marché. Des sous? On n'a rien. Bientôt j'ai compris que les missionnaires sont là seulement pour aider eux-mêmes. Et ils s'aident très bien. Je le sais, mon père a travaillé pour eux. Ils ont des couvents grands comme l'Escurial, ils organisent des banquets genre Astérix en fin d'aventure auxquels j'ai souvent eu l'honneur de participer, découvrant que les indigènes étaient rigoureusement exclus. "Vous savez, pour ne pas faire des jaloux…". Dans la pratique ces couvents sont des hôtels de vacances où les missionnaires vont à tour de rôle pour se la couler douce. Des fois ils sont aussi des maisons de retraite. J'ai connu un missionnaire qui avait 98 ans et ne savait même pas qu'il était en Afrique. Il se croyait dans une petite ville d'Italie et il m'a pris pour sa sœur Concetta morte depuis 30 ans.
C'est ça la charité. Ne croyez pas à ce qu'ils vous disent en Europe. Ils veulent seulement vous tondre, c'est pour ça qu'ils vous appellent leurs ouailles.

La carità (tradotta come beneficenza)

La beneficenza è forse il business più redditizio del mondo: io ricevo 10, io spese 1 e prendo 9.
IN EUROPA SIETE BOMBARDATI DALLE ONG, dalla chiesa e dalle organizzazioni missionari che vi chiedono dei soldi, dei sotto e ancora di sotto. Poiché abito in Africa, posso dirvi come funziona all'altra estremità della filiera. Usano una piccola parte dei tuoi soldi per la carita, la storia di voi con qualche casa che chiamano scuola o ospedale, e intascano tutto il resto.
Per dirlo come mia moglie, "non ti danno nemmeno un bicchiere d'acqua". quel bicchiere d'acqua che mia moglie, rifugiata ruandese a bujumbura, ha osato chiedere ad un convento di buone sorelle mentre faceva i suoi 7 Chilometri di mattina sotto il sole per andare a scuola, lo stomaco vuoto come al solito perché la famiglia non poteva offrirgli una colazione. Cosa credi che sia? Gli hanno sbattuto la porta in faccia.
Non significa che la carità non esista. Ma in generale non è praticata dai professionisti. La trovi più spesso tra i dilettanti. Ho aiutato più persone di tutte le organizzazioni missionari di mia conoscenza. Ma quando ho chiesto il loro aiuto, mi hanno sbattuto la porta in faccia. Farmaci? Vai in farmacia. Cibo? Andate al mercato. Soldi? Non abbiamo niente. Presto ho capito che i missionari sono lì solo per aiutare se stessi. E si stanno aiutando molto. Lo so, mio padre ha lavorato per loro. Hanno conventi grandi come l'escurial, organizzano banchetti tipo asterix a fine avventura ai quali ho avuto spesso l'onore di partecipare, scoprendo che gli indigeni erano rigorosamente esclusi. " sapete, per non fare invidiosi...". in pratica questi conventi sono alberghi di vacanza dove i missionari vanno a turno per si dolce. A volte sono anche case di riposo. Ho conosciuto un missionario che aveva 98 anni e non sapeva nemmeno che fosse in Africa. Si credeva in una piccola città d'Italia e mi ha preso per sua sorella Concetta morta da 30 anni.
Questa è la carità. Non credere a quello che ti dicono in Europa. Vogliono solo voi, è per questo che ti chiamano il loro gregge.


I falsi buoni che fanno del male - I falsi salvatori del mondo
viewtopic.php?f=141&t=2574
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 0904548886

I peggiori sono quelli che si servono degli ultimi o dei presunti ultimi per derubare e opprimere tutti gli altri, tra cui la loro stessa gente.
viewtopic.php?f=141&t=2706
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