"L'omosessualità è una malattia". Non è diffamazione, cade l'accusa contro la dottoressa antigayEra stata denunciata dal Torino Pride. La Procura chiede l'archiviazione: la professionista non è imputabile
di OTTAVIA GIUSTETTI
02 dicembre 2017
http://torino.repubblica.it/cronaca/201 ... -182818663Dichiara in pubblico che l'omosessualità è una malattia. Non è una condizione normale: "Io ho tre specialità: psicoterapia, medicina e chirurgia: sono 40 anni che curo le persone omosessuali". Silvana De Mari, il medico e scrittore fantasy torinese di 64 anni, era stata denunciata dal Torino Pride con l'accusa di diffamazione. Anche il Comune di Torino si era aggregato all'esposto. Ma la procura, dopo mesi di indagini, ha chiesto l'archiviazione delle accuse nei suoi confronti sostenendo che il reato di discriminazione non è contestabile perché a De Mari si rivolgeva a una pluralità indiscriminata di persone. Non è individuabile, insomma, il soggetto destinatario delle offese. Ieri mattina si è tenuta l'udienza preliminare davanti al giudice Paola Boemio, dopo che gli avvocati del Torino Pride si sono opposti all'archiviazione. Il gup deciderà nei prossimi giorni.
Silvana De Mari, assistita dall'avvocato Mauro Ronco, è medico ma sulla scia delle sue dichiarazioni pubbliche anche l'Ordine ha avviato un'istruttoria per valutare l'eventuale radiazione. Le sue tesi sull'anormalità degli omosessuali rimbalzavano già da tempo sul web ma hanno avuto grande diffusione quando è stata intervistata alla trasmissione radiofonica "la zanzara". In quel caso la dottoressa e scrittrice ha spiegato anche a Radio24: "I gay vivono una condizione tragica".
A quel punto sono partiti gli esposti. Ma il pm che coordina l'inchiesta, Enrico Arnaldi Di Balme, non ha trovato una chiave giuridica per portare il medico
a processo, né sulla diffamazione né sull'aggravante della discriminazione secondo la legge Mancino che però non individua tra i diversi tipi di discriminazione quella secondo l'orientamento sessuale e l'identità di genere. Di diversa idea l'avvocato del Torino Pride, Nicolò Ferraris: "Le offese pronunciate pubblicamente dalla De Marui sono rivolte ai movimenti non solo alle persone Lgbt in generale, e non sono opinioni ma offese".
Sono appena stata rinviata a giudizioSilvana De Mari
2018/03/21
https://www.silvanademaricommunity.it/2 ... a-giudizio Sono appena stata rinviata a giudizio per diffamazione dal circolo Mario Mieli di Roma, circolo accreditato dall’Unar finanziato con denaro pubblico per svolgere azioni pedagogiche e di prevenzione sanitaria.
Per evitare altre imputazioni mi limito a fare copia e incolla con affermazioni di Mario Mieli, e copia e incolla con affermazioni linkate al sito del circolo Mario Mieli. Che i cittadini italiani giudichino da soli.
Dal libro Elementi di critica omosessuale , scaricabile in pdf sul sito del circolo Mario Mieli, libro di cui sul sito si raccomanda la lettura. Ne riporto dei brani e potete anche trovare il link per scaricarlo e leggerlo tutto, così da giudicarlo. Se volete acquistarlo è edito da Feltrinelli.
Elementi di critica omosessuale
“Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino l’essere umano potenzialmente libero. Noi, sì, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro. Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega, calando sul suo erotismo la griglia edipica” (Mario Mieli, Elementi di critica omosessuale, Milano, Einaudi, 1977 ora pag. 55 pdf
“La società repressiva e la morale dominante considerano «normale» soltanto l’eterosessualità — e, in particolare, la genitalità eterosessuale. La società agisce repressivamente sui bambini, tramite l’ educastrazione, allo scopo di costringerli a rimuovere le tendenze sessuali congenite che essa giudica «perverse» (e, in realtà, si può dire che ancor oggi vengano considerati «perversi» più o meno tutti gli impulsi sessuali infantili, compresi quelli eterosessuali, dal momento che ai bambini non viene riconosciuto il diritto di godere eroticamente). L’educastrazione ha come obiettivo la trasformazione del bimbo, tendenzialmente polimorfo e «perverso», in adulto eterosessuale, eroticamente mutilato ma conforme alla Norma”. (Elementi di critica omosessuale pag 13 pdf
http://www.mariomieli.net/wp-content/up ... ssuale.pdf )
“Per dirla con Jung, il padre diventa per il figlio il modello della Persona: «la Persona è un complicato sistema di relazioni fra la coscienza individuale e la società, una specie di maschera che serve da un lato a fare una determinata impressione sugli altri, dall’altro, a nascondere la vera natura dell’individuo». Tramite l’identificazione col padre, la società costringe il bambino a costruirsi una personalità artificiale, consona alla Norma vigente nel mondo «esterno» e che, nel contempo, si ponga come difesa contro i pericoli del mondo «esterno», i trabocchetti del palcoscenico delle Persone”. (Elementi di critica omosessuale pag 20 pdf
http://www.mariomieli.net/wp-content/up ... ssuale.pdf .
“il padre si (rap)presenta come Persona decisamente eterosessuale e rifiuta contatti erotici aperti con il figlio (il quale invece desidera «indifferenziatamente» e quindi desidera anche il padre), così come gli altri maschi adulti, in forza del tabù antipederasta, rifiutano rapporti sessuali con il bambino. In modo analogo, la madre e le donne adulte rifuggono dai rapporti sessuali con la bambina (anche se, in genere, esiste una maggiore intimità erotica tra madre e figlie/i che non tra padre e figli/ie). Inoltre, gli stessi rapporti sessuali e in particolare omosessuali tra bambini vengono repressi”. (Elementi di critica omosessuale pag 21 pdf
http://www.mariomieli.net/wpcontent/upl ... ssuale.pdf ).
“Tra noi omosessuali, la propensione a formare coppie chiuse è molto meno forte che non tra gli etero: e i pregi della gaia promiscuità sono parecchi, anzitutto poiché essa apre il singolo alla molteplicità e alla varietà dei rapporti, e quindi positivamente gratifica la tendenza di ognuno al polimorfismo e alla «perversione», facilitando, di conseguenza, il buon andamento di ogni rapporto tra due persone (perché né l’uno né l’altro si avvinghia disperatamente al partner, pretendendo la sua rinuncia a rapporti totalizzanti contemporanei con altre/i). La lotta omosessuale rivoluzionaria propone il riconoscersi erotico e affettivo di ogni essere umano nella comunità e nel mondo: ognuno di noi è prisma, è sfera, è mobile, e, al di sotto e al di là delle contraddizioni attuali che ci oppongono e ci negano, ciascuno potenzialmente combacia con ogni altro, in una «geometria» reale-fantasiosa e intersoggettivamente libera, come un caleidoscopio mirabile cui si aggiungono, via via, nuove preziosissime pietre: i bambini e i nuovi venuti d’ogni sorta, i cadaveri, gli animali, le piante, le cose, i fiori, gli stronzi…” (Elementi di critica omosessuale pag 112 pdf
http://www.mariomieli.net/wp-content/up ... ssuale.pdf ).
“Ma la morale sessuale coercitiva reprime il piacere scatologico infantile e piega i bambini al modello prestabilito dalla società la cui struttura economica è sublimazione angosciata e coatta dell’Eros in generale e della coprofilia in particolare. L’educastrazione provoca in noi il disgusto per ciò che in tenera età suscitava grande piacere e interesse: il gusto del Lumpf si trasforma in complesso di Lumpf e la tendenza coprofila volge verso oggetti sostitutivi nella sfera del gioco e della sublimazione”. (Elementi di critica omosessuale pag 140 pdf
http://www.mariomieli.net/wp-content/up ... ssuale.pdf ).
“D’altro canto, se la lotta per la liberazione dell’omosessualità si oppone decisamente alla Norma eterosessuale, uno dei suoi obiettivi è la realizzazione di nuovi rapporti gay tra donne e uomini, rapporti totalmente alternativi rispetto alla coppia tradizionale, rapporti atti, fra l’altro, a un nuovo modo di generare gaio e di vivere pederasticamente con i bambini”. (Elementi di critica omosessuale pag 201 pdf
http://www.mariomieli.net/wp-content/up ... ssuale.pdf ).
Sul sito del Circolo Maro Mieli si trova questo link:
http://www.puta.it/blog/wp-content/uplo ... _norma.pdf Nella pagina Mario Mieli chi era costei che è il biglietto da visita dell’associazione, è riportato il link a un articolo di Francesco Paolo Del Re, intitolato “Mario Mieli, dinamite frocia contro la Norma”, in cui troviamo le seguenti parole:
“Altra grande rottura di senso è il riconoscimento della sessualità indistinta, gioiosa e vitale del bambino. Il bambino è, secondo Mieli, l’espressione più pura della transessualità profonda cui ciascun individuo è votato. È l’essere sessuale più libero, fino a quando il suo desiderio non viene irreggimentato dalla Norma eterosessuale, che inibisce le potenzialità infinite dell’Eros. Discorso eversivo e scomodo oggi più che mai, in una società attanagliata dal tabù che investe senza appello il binomio sessualità-infanzia, ossessione quasi patologica che trasforma il timore della pedofilia in una vera e propria caccia alle streghe.
Quello di Mieli è un monito a tenere bene a mente la vitale, originaria e prorompente sessualità infantile, in modo da non imbrigliarla nelle coercizioni della Norma, che genera inevitabilmente repressione, omofobia, violenza, discriminazione. Mieli non dà risposte, ma lascia aperti interrogativi di ordine etico sul ruolo castrante del sistema educativo (rappresentato dalla famiglia in primis) e sulle potenzialità ancora ignote di un Eros che, se lasciato libero di esprimersi, può fondare una società diversa da quella in cui viviamo. Sicuramente più libera.
Mieli potrebbe dunque offrire proficui spunti di riflessione nell’ambito della riflessione sulla genitorialità gay e in generale sulle famiglie alternative a quella tradizionale, all’ordine del giorno oggi: se la famiglia eterosessuale e monosessuale è il sigillo che imprime con forza il marchio della Norma sulla pluralità dei desideri del bambino, allora una famiglia non eterosessuale, ancorché monosessuale, potrebbe educare un figlio senza castrarlo, ci chiediamo, inculcando in lui i valori di una sessualità più vicina al potenziale transessuale originario?
Possono le nuove famiglie contribuire a rompere il circolo vizioso della normatività normalizzante e della normalità normativa? Alla Norma Mieli contrappone l’assunzione e la pratica di tutte le perversioni, che restituiscono agli individui la condizione originaria di transessualità, ovvero la libera e gioiosa espressione della pluralità delle tendenze dell’Eros. Le perversioni sono tappe inevitabili, lungo il cammino dell’Eros e dell’emancipazione per la rottura di ogni tabù. In quest’ottica va letta quella che forse è a tutt’oggi la più indigesta delle provocazioni di Mario Mieli: la trasformazione della rivendicazione del piacere anale in elogio della coprofagia, che è sia provocazione di ordine estetico, declinata in forma di performance teatrale, sia momento privato di esplorazione del desiderio.”
Nello stesso articolo allo stesso link si trova una descrizione della coprofagia di Mario Mieli.
“Il Mieli “alchemico” dell’ultima parte della sua vita narra un’esperienza magico-erotica che lo vede protagonista insieme al suo fidanzato: la celebrazione di un rito di “nozze alchemiche”, con la preparazione e l’assunzione di un pane “fatto in casa”, un dolce nel cui impasto confluivano non solo merda, sangue e sperma, ma anche ogni altra secrezione corporale, dalle lacrime al cerume. Perché? “L’abbiamo mangiato – dice Mieli – e da allora siamo uniti per la pelle. Pochi giorni dopo le “nozze”, in una magica visione abbiamo scoperto l’Unità della vita. Era come se non fossimo due esseri disgiunti, ma Uno; avevamo raggiunto uno stato che definirei di comunione”. Questa comunione vuole essere testimonianza e annuncio dell’avvento di un’armonia che, attraverso la liberazione dell’Eros, costituisce una nuova “età dell’oro” ”.
Che i cittadini italiani leggano e decidano. E dopo che hanno letto decidono che è giusto che il Circolo Mario Mieli amministri denaro pubblico per svolgere funzioni pedagogiche e sanitarie possono essere lieti: in Italia questo succede. Se decidono che è sbagliato, che la loro indignazione diventi azione.
Silvana De Mari.
Pedofilia, Giovanardi (Idea - Popolo e Libertà): "Gravissimo attentato alla libertà di pensiero"Rinvio a giudizio per Silvana De Mari
https://www.loccidentale.it/articoli/14 ... liberta-di"Il rinvio a giudizio a Torino della dott.ssa Silvana De Mari costituisce un gravissimo attacco alla libertà di pensiero garantita dalla nostra Costituzione". Lo dichiara Carlo Giovanardi (Idea - Popolo e Libertà). "La De Mari - prosegue - querelata per diffamazione dal circolo omosessuale Mario Mieli, dovrà rispondere di una opinione esattamente coincidente con quella espressa dai senatori Giovanardi, Gasparri, Malan e Formigoni che, nell’atto di sindacato ispettivo n. 2-00295, pubblicato negli atti della seduta 549 del 5 agosto 2015 del Senato della Repubblica, scrivevano: “A giudizio degli interpellanti, la pedofilia e la pederastia sono dunque parte essenziale del pensiero di Mario Mieli, all’interno di un quadro dove, così come l’omosessualità e gli altri comportamenti, non costituiscono condotte da tollerare o da comprendere, ma un aspetto indispensabile all’emancipazione dell’individuo e della società; se si tolgono questi assunti dall’opera del “filosofo” scomparso non resta quasi nulla”.
"Ricordo - continua Giovanardi - che nel Capitolo 1,8 del libro di Mario Mieli “Elementi di critica omosessuale” l’autore scriveva: “Noi, sì, possiamo amare i bambini, possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo accogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro. Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega calando sul suo erotismo la griglia edipica… la pederastia invece’ ‘è una freccia di libidine scagliata verso il feto’”.
"È evidente - conclude - che ormai suona forte l’allarme democratico se chi ha criticato un circolo che ha scelto di intitolarsi questo personaggio si trova addirittura messo sotto processo".
LA GAYSTAPO ?- In Italia non si può criticare un circolo che ha scelto di intitolarsi "Mario Mieli", perché si va sotto processo. Infatti, il rinvio a giudizio a Torino della dottssa Silvana De Mari, querelata per diffamazione dal circolo omosessuale Mario Mieli, costituisce un gravissimo attacco alla primaria delle libertà!
Leggete i contenuti sul sito, please! Per far prima, il Cap. 1,8 del libro di Mario Mieli “Elementi di critica omosessuale”: “Noi, sì, possiamo amare i bambini, possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo accogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro. Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega calando sul suo erotismo la griglia edipica… la pederastia invece’ ‘è una freccia di libidine scagliata verso il feto’”. Ricordo a tal proposito nel 2015 l'accorata interpellanza al ministro Giannini dei senatori MALAN, GIOVANARDI, GASPARRI, FORMIGONI: «Che apporto può dare il circolo ai docenti, studenti e famiglie? Quale influenza ha avuto su importanti documenti governativi destinati alle scuole?"
Si trattò di un’ampia e documentata interpellanza al ministro dell’istruzione Giannini e al presidente del consiglio Renzi, in quanto referente del Dipartimento pari opportunità. Ebbene, il circolo in questione è accredidato presso l'UNAR ed è una delle 29 associazioni che ha partecipato al gruppo nazionale di lavoro istituito dall’Unar, appunto, presso il Dipartimento Pari Opportunità per la stesura della “Strategia nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere (2013-2015)”. Lo stesso Unar si occupa ormai quasi esclusivamente di Lgbt - quando invece la legge gli assegnerebbe il compito di contrastare la discriminazione razziale- e lo fa considerando interlocutori privilegiati un gruppo di associazioni Lgbt, al punto da chiederne ufficialmente l’accreditamento presso il Miur come enti di formazione.
I diritti distorti entrano nella Scuola, di fatto monopolio statale, a gamba tesa ignorando libertà di opinione, educativa e famiglie! TUTTI FIGLI DELLO STATO! - ndigiovanni Rete Liberale Scuola Libera
Silvana De Mari: «Vi racconto il mio processo. La mia difesa»Americo Mascarucci
https://www.notizieprovita.it/senza-cat ... mia-difesa Un processo alla libertà d’informazione e al diritto di “pensarla diversamente”. In questo si sta sostanzialmente concretizzando il processo per diffamazione contro Silvana De Mari, scrittrice di libri fantasy, blogger e medico chirurgo, querelata dalle associazioni Lgbt per aver espresso giudizi “politicamente scorretti” sull’omosessualità. Il suo processo sta diventando un evento mediatico a tutti gli effetti. Sono diverse le personalità del mondo politico che la stanno sostenendo, da Carlo Giovanardi a Gaetano Quagliariello fino a Eugenia Roccella e molti altri: la difendono psichiatri come Alessandro Meluzzi, diversi esponenti del mondo cattolico come Luigi Amicone e Assuntina Morresi, testate giornalistiche come La Verità di Maurizio Belpietro, associazioni impegnate nella difesa dei temi etici, fra cui Pro Vita e Generazione Famiglia. Una sua condanna infatti rischierebbe di far passare un messaggio molto pericoloso, ossia che non possa esistere alcuna opinione contraria all’ideologia gender, laddove questa per esempio si ostina a voler “imporre” un’origine genetica all’omosessualità, o a negare che da questa condizione si possa uscire.
Dottoressa, come sta andando il processo?
«Abbiamo concluso la parte istruttoria che a mio giudizio è andata molto bene, visto che sono riuscita a spiegare le mie ragioni. Ora ci sarà la parte della discussione prevista il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia».
Quali sono state le ragioni che ha esposto?
«Ho in pratica spiegato i motivi per cui ho fatto determinate dichiarazioni. Ho anche portato del materiale e ho illustrato per l’ennesima volta l’esatto significato del termine pedofilia. Ho ribadito che si tratta di un orientamento sessuale caratterizzato dall’attrazione per i minori, ma che non significa mettere le mani sui bambini. Quindi una persona è da ritenersi un pedofilo nel momento stesso in cui manifesta preferenze sessuali per i minori indipendentemente dal fatto che abusi o meno di loro. Conosco bene cos’è la pedofilia visto che l’ho studiata e su di essa ho sostenuto due esami, mentre questa parola non compare nemmeno una volta sul codice penale. Quando ho detto che l’omosessualità non è congenita e non è genetica, e quindi si può smettere di essere gay, ho soltanto affermato delle verità scientifiche. Quando sostengo che certe malattie sono più alte nella comunità omosessuale che altrove, sto rivelando una verità statisticamente dimostrata, al di là di ogni ragionevole dubbio, che peggiora anno dopo anno».
Quindi in sostanza cosa le viene contestato?
«Il movimento Lgbt vuole imbavagliare la libertà di opinione e lo sta facendo contestando le mie parole che preferisco non ripetere almeno fino a giudizio concluso».
Come si sente? Ottimista?
«Penso ci siano delle speranze, ma la cosa più interessante è che grazie a queste denunce il messaggio che volevo veicolare nell’opinione pubblica sta rimbalzando come speravo. Di questo sono molto soddisfatta. Il mio processo non è soltanto un processo contro la libertà di parola ma anche contro la libertà di scelta. Il decalogo che la comunità Lgbt ha ad esempio imposto all’ordine dei giornalisti, al punto 8 stabilisce che ogni giornalista è chiamato a definire luogo comune qualsiasi riferimento alla necessità che il bambino abbia un papà e una mamma perché la scienza ha dimostrato il contrario. Questo è assolutamente falso. Negli Usa sono state bloccate le ricerche scientifiche sulla modificazione dell’orientamento omosessuale, sono vietate per legge.
È un processo anche contro la libertà di fede. Se qualcuno osasse oggi riportare ad alta voce le affermazioni che Santa Caterina da Siena dichiara di aver ricevuto direttamente da Gesù Cristo, in molte nazioni rischierebbe il carcere».
Tante persone la stanno sostenendo in questa battaglia, cosa si sente di dire loro?
«Che le benedico con tutto il cuore. Benedico tutti coloro che sono venuti a sostenermi in Tribunale, i tanti che stanno pregando per me, quelli che stanno addirittura raccogliendo soldi per supportare la mia causa, le persone che mi scrivono per farmi coraggio. Senza di loro forse non ce l’avrei fatta a sopportare tutto questo».