Coki-cokeria, veła, xmoca, gay e altre stranbarie

Coki-cokeria, veła, xmoca, gay e altre stranbarie

Messaggioda Berto » dom dic 29, 2013 10:20 pm

Coki, cocaria, veła, xmoca, gay e altre stranbarie
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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... coki67.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... la-310.jpg


Coki, gay, homoseksueel, гей, hoyw, ομοφυλόφιλος, home, aerach, buzi, gėjų, homofil, гаы, eşcinsel,
mariposo, mashoga, pederasta, ...

http://xref.w3dictionary.org/index.php?fl=it&id=18913

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La cokeria (omosesoałetà) entel vecio mondo
https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_de ... ndo_antico

El batajon sagro
https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglione_sacro

Coki ente l’exerçeto grego
https://it.wikipedia.org/wiki/Omosessua ... cia_antica

Pedèrastia grega
https://it.wikipedia.org/wiki/Pederastia_greca


http://it.wikipedia.org/wiki/Erastes
Nell'antica Grecia, si definiva erastes l'uomo adulto che aveva una relazione con un adolescente di sesso maschile, che per legge doveva avere più di 12 anni.
Tale relazione, pur essendo a sfondo erotico-sessuale, si arricchiva tuttavia di molteplici aspetti relazionali e di contenuti pedagogici.
L'erastes infatti insegnava all'eromenos ovvero il fanciullo amato, il senso civico, la cultura e l'amore. In cambio, egli si aspettava dall'eromenos gioia e piacere fisico.
In ogni caso, secondo la morale sessuale greca, l'eromenos non doveva concedersi subito all'erastes, ma importante era il corteggiamento attuato dall'erastes nei suoi confronti, come raffigurano vasi e coppe dell'epoca classica.
L'erastes inoltre doveva prendersi cura dell'eromenos, anche con denaro o proteggendolo politicamente.


http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_LGBT

Rinascimento
Per approfondire, vedi Omosessualità nel Rinascimento.

La prima testimonianza di una rete di frequentazioni fra sodomiti nelle città italiane del Rinascimento risale al 1407 a Venezia. I documenti parlano di un processo che coinvolse ben 35 sodomiti, ma non è noto se siano stati scoperti a uno ad uno o tutti insieme. Già 32 anni prima Benvenuto da Imola, nel suo commento alla Divina Commedia, si gloria di aver smascherato una consistente comunità di sodomiti a Bologna.

L'ipotesi che sia esistita una sottocultura sodomita nel Rinascimento è stata avanzata di recente da Giovanni Dall'Orto. La sottocultura omosessuale premoderna prevedeva un rapporto sessuale tra un adulto e un ragazzo di età compresa fra i 14 e i 18 anni. In questo modo, si riproponeva un rapporto basato su criteri normali, che garantisse un margine di tolleranza ai sodomiti, anche se vi era la pena del rogo per gli eccessi. L'adulto esigeva dal ragazzo una sessualità "passiva" nell'atto, quindi non era importante se il ragazzo fosse gay o meno.
Un ragazzo eterosessuale accettava di farsi sodomizzare per denaro, per attirare l'attenzione di un adulto (poiché l'adolescenza non era valorizzata come oggi) e per l'inconfessato piacere di essere iniziato al sesso. I soldi che un ragazzo rimediava prostituendosi non erano malvisti da tutte le famiglie, poiché contribuivano al bilancio familiare. Ad esempio, la madre di Cencio, un ragazzo fattorino di Benvenuto Cellini, aveva approfittato dei gusti omosessuali del famoso scultore, proponendogli di mantenere il figlio. In una lettera del 1514, Michelangelo si dice sconcertato del modo in cui un padre avesse accettato di mandare in casa sua il figlio come garzone, in cambio di prestazioni sessuali.


Per secoli gli arresti in massa si successero, uno dopo l'altro, ininterrottamente.

Venezia
A conferma della presenza di pederasti vi sono le stesse leggi di Venezia, una delle quali, nel 1450, indica i portici vicini a Rialto e il portico della chiesa di San Martino come luoghi d'incontro.

Firenze
L'esistenza degli omosessuali nella Firenze del Rinascimento è documentata da una mappa dei luoghi frequentati, raccolta in una lettera del 25 febbraio 1514, in cui Machiavelli parla dell'esperienza di Giuliano Brancacci, uscito una sera a caccia di "uccelli".
Francesco Scambrilla, poeta minore del Quattrocento, segnala un viavai di omosessuali nelle vie intorno a Sant'Ambrogio. A Firenze e a Siena, San Bernardino pronunciò molte prediche contro la sodomia, una sorta di enciclopedia dei comportamenti devianti del tempo.

Transessualismo

Documentata è pure la presenza nel Rinascimento degli "effeminati", di "transessuali", o meglio, degli ermafroditi. A parlarne per primo è Francesco da Buti, commentando la parola "ermafrodito" che Dante usa in Purgatorio (XXVI 81). Un paio di secoli dopo, nel trattato di fisionomia di Giovanni Battista Della Porta, si legge che: «nell'isola di Sicilia son molti effeminati». Esistono due descrizioni di transessuali nel mondo antico. La prima risale all'epoca carolingia: si tratta di un uomo di entrambi i sessi in un bestiario di autore anonimo.

Il secondo riguarda Rolandino Roncaglia, bruciato a Venezia nel 1354 per sodomia. Egli confessò che: «non ebbe mai rapporti sessuali né con sua moglie né con alcuna altra donna perché non sentì mai alcun appetito carnale né riuscì mai ad ottenere l'erezione del membro virile". Morta di peste la moglie, Rolandino iniziò a prostituirsi, vestendosi da donna in quanto "dato che ha aspetto, voce e movenze femminili - sebbene non possegga l'orifizio femminile ma abbia membro e testicoli come i maschi - molti reputavano che fosse donna a causa appunto del suo aspetto esteriore». Risulta comunque poco chiaro quale fosse il rapporto fra omosessualità ed effeminatezza nel Rinascimento.


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Famoxi coki de ara veneta:

Catulo, Paxolini e Lele Mora: tre veneti a Roma

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... a-Roma.jpg


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Disco de Aoronso

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... enarei.gif




El saçerdos/ forse anca “shaman” (?) del disco de Oronso co a rente e a confronto co ‘n so omołogo/cołega etrusco (o ‘n senpliçe oferente?) ... łe do figure łe par esprimare na stesa esensa mestego-spiritual ... i xe tuti do come spirità, envaxà, ciapà da on spirto (anca par mexo de bevande majeghe) e li par on fià coki (mexifemali).



Serci o diski de bronxo veneteghi
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... hhTFE/edit

Dansa e spasio sagri de li etruski e de li shamani
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... =drive_web

Paleoveneti diski bronxei
http://www.raixevenete.com/forum_raixe/ ... IC_ID=6119


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Enarei
http://www.culturagay.it/cg/recensione.php?id=11260
Dumézil mostra come gli enarei fossero "capi o stregoni effeminati" dotati contemporaneamente di due nature, maschile e femminile.
La loro condizione ha un parallelo nel mito di Xæmyc, nel quale un uomo si sostituisce alla moglie (una dea) nel portare a termine una gravidanza, da cui nascerà un eroe.
...
Un testo decisamente per specialisti, scritto oltre tutto in parte in un'epoca in cui si avevano troppe e troppo granitiche certezze sulla presunta "cultura indoeuropea" che gli studi più recenti stanno demolendo (oggi si discute apertemente del fatto che gli Sciti fossero altaici (turchi) piuttosto che indoeuropei), ma pur sempre un saggio di grande fascino.

Sciti e Sarmati: iraneghi o turco altaeghi ?
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... FNYmc/edit


La tejara e li enarei
https://sites.google.com/site/mitieerbe/erbe/tiglio

Il tiglio prodigioso, farmaco della serenità

Così Filiria, figlia di Oceano, amata da Crono che le apparve in forma di cavallo e la possedette, generò il centauro Chirone e fu subito trasformata dagli dei in un tiglio per sfuggire alla vergogna di quel figlio apparentemente mostruoso. Un mostro che tuttavia si rivelò il più saggio tra tutti i centauri e dotato di straordinarie virtù taumaturgiche che gli provenivano proprio dalla nobile tempra della madre. Questa lasciò poi ai mortali un farmaco, il tiglio, dalle altrettante straordinarie virtù taumaturgiche. Pianta della purezza, dell’innocenza, al riparo delle cui chiome si celebravano riti propiziatori; pianta sacra capace di allontanare ogni spirito maligno, tiglio divinatorio e profetico con l’aiuto del quale c’era sempre qualcuno che dava responsi profetici. I popoli Sciiti degli Enarei praticavano l’arte divinatoria della profezia con la corteccia di tiglio tagliata a strisce: davano così il responso avvolgendola e svolgendola con le dita. Gli androgini Enarei sfruttavano così la loro diversità dedicandosi ad un’ arte divinatoria mandata loro in dono da Afrodite e usando una pianta a lei cara e sacra. Essi avevano una grande colpa da espiare: avevano osato profanare il più antico dei santuari di Afrodite saccheggiando il tempio di Ascalonia, nella Siria, e furono puniti con un implacabile morbo femmineo che li rese incapaci di generare.Il tiglio è pianta maestosa e solenne eppure gli dei vollero accomunarla alla vecchia e umile Bauci perché ne rappresentasse la serenità, la saggezza e la quiete senile; l’unico desiderio di Bauci era quello di morire insieme al vecchio marito Filemone. Vivevano in una piccola casa della Frigia, una casa con il tetto di paglia e le pareti di canne, vivevano lì fin dalla giovinezza e in quella capanna erano invecchiati alleviando la povertà con l’animo sereno di chi non si vergogna di sopportarla. La famiglia era tutta lì, dove nessuno era servitore e nessuno padrone.


Storie degli Sciti. Gli "enarei" o "effeminati" nel mito indoeuropeo
recensione di Giovanni Dall'Orto al libro Storie degli sciti (1980) di Georges Dumézil inserita il 20/08/2005

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Quest'opera (che ingloba - ovviamente in traduzione italiana - la monografia Les "énarées" scytiques et la grossesse du Narte Hamyc, già in "Latomus", V 1946, pp. 249-255) alle pp. 167, 184-190, 197 e 208-219 discute degli "enarei" (effeminati/travestiti colpiti dalla "malattia femminile") presso l'antica popolazione degli Sciti, abitanti delle pianure dell'Est europeo.

Leggendo le testimonianze sul fenomeno alla luce di miti indoeuropei provenienti dall'area della Scizia, Dumézil mostra come gli enarei fossero "capi o stregoni effeminati" dotati contemporaneamente di due nature, maschile e femminile.

La loro condizione ha un parallelo nel mito di Xæmyc, nel quale un uomo si sostituisce alla moglie (una dea) nel portare a termine una gravidanza, da cui nascerà un eroe.

L'interesse principale di Dumézil è rivolto a decifrare il mito, più che a ricostruire il ruolo sociale dell'enareo.
Ma anche così, questa monografia resta la più interessante fra quante hanno sino ad oggi affrontato il travestitismo sciamanico delle popolazioni antiche.

Un testo decisamente per specialisti, scritto oltre tutto in parte in un'epoca in cui si avevano troppe e troppo granitiche certezze sulla presunta "cultura indoeuropea" che gli studi più recenti stanno demolendo (oggi si discute apertemente del fatto che gli Sciti fossero altaici (turchi) piuttosto che indoeuropei), ma pur sempre un saggio di grande fascino.


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Castrasion e castetà


Castrasion
Universo del Corpo (1999) di Emilia De Rosa

http://www.treccani.it/enciclopedia/cas ... _del_Corpo)

La castrazione è l'asportazione chirurgica delle ghiandole sessuali o gonadi, chiamata nel maschio orchiectomia e nella femmina ovariectomia. Il termine indica, altresì, l'inibizione temporanea o permanente delle ghiandole sessuali, per lo più a scopo terapeutico, tramite agenti attinici (castrazione radiologica) o tramite agenti ormonali (castrazione chimica). Gli effetti fisici e psichici della castrazione sono diversi a seconda che essa avvenga in fase prepuberale o nell'adulto, nel maschio o nella femmina. In psicoanalisi il complesso di castrazione è uno dei momenti fondamentali dello sviluppo psichico infantile.


1. Effetti fisici e psicologici

La castrazione è stata praticata da tempi immemorabili sia sugli uomini sia sugli animali e le piante. In zootecnica viene eseguita su Uccelli (gallinacei) e su Mammiferi, per rendere più saporite le carni oppure più docili gli animali da lavoro. In botanica è eseguita su fiori ermafroditi, per evitare l'autofecondazione; se si desidera inoltre fare incroci artificiali, si asportano gli stami prima che maturi il polline. In taluni ambiti culturali la castrazione era praticata anche sull'uomo, ossia su soggetti maschi sani, per motivi religiosi (si sacrificava la fertilità alla divinità), o legati all'espressione canora (voci bianche), oppure per rendere sessualmente innocui i guardiani degli harem (eunuchi), o, da ultimo, per disporre di soggetti atti a soddisfare i desideri omosessuali.
La castrazione rituale, di origine antichissima, era collegata al culto della dea madre e riguardava gli uomini che nelle società matriarcali si sottomettevano al potere castrante della Grande Madre. Presso i sacerdoti di Cibele, l'automutilazione era praticata in entrambi i sessi, nella convinzione che disponesse a un godimento superiore.

Nell'antico Egitto, presso i germani, e nel Medioevo, era praticata a scopo punitivo, come sanzione.
Oggi, la castrazione in chirurgia umana viene eseguita per lo più a scopi terapeutici, in presenza di gravi malattie delle gonadi (tumori, infiammazioni croniche), oppure se la produzione di ormoni sessuali può danneggiare l'intero organismo (adenocarcinoma della mammella).

http://umbriaceltica.webs.com/belenaelevirazione.htm

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... rtelet.jpg


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Narsete
http://it.wikipedia.org/wiki/Narsete_(g ... _bizantino)

Narsete (greco Ναρσής [Narsēs]; 478 – Roma, 574) è stato un generale bizantino.

Eunuco di origini armene, è meglio noto per aver portato a termine la conquista dell'Italia avviata da Belisario sotto Giustiniano, sconfiggendo gli ultimi re goti Totila e Teia e i Franchi. Dopo la conquista dell'Italia (553), Narsete la governò per conto dell'Imperatore, ma le proteste dei Romani persuasero l'Augusto Giustino II, successore di Giustiniano, a rimuoverlo dal governo dell'Italia, sostituendolo con Longino. La notizia, fornitaci dalle fonti primarie, secondo cui Narsete avrebbe per ripicca invitato i Longobardi in Italia è considerata dalla storiografia moderna inattendibile. Morì vecchissimo a Roma nel 574.

Eunuco di origine armena, nacque nel tardo V secolo in territorio persiano, ma fu cresciuto alla corte di Costantinopoli, dove fu istruito come servitore al palazzo imperiale. Acquisì grande influenza alla corte di Giustiniano I grazie al favore di Teodora. In breve tempo scalò la gerarchia dei servitori della camera da letto imperiale, raggiungendo la posizione di tesoriere e primo ufficiale (sacellarius e comes sacri cubiculi) nel 530-531. Per le sue capacità diplomatiche gli fu dato il compito di corrompere i soldati persiani con denaro, in modo da indurli a disertare ed unirsi ai Bizantini: in questo modo, nel 530, convinse Narsete e Arazio, guerrieri persiani, a passare dalla parte bizantina. Nel 531 divenne uno spatharius.
http://it.wikipedia.org/wiki/Spatharius



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http://www.goldenbookhotels.com/eureka2 ... onti/1.pdf

Una delle mie passeggiate preferite, partiva dalla zona delle Luprie, dove si trovano le saline della città: superando il ponte di legno di Rialto, incontravo la chiesa più antica della città, dedicata a San Giacometto, ed entravo in un mercato tra i più vivi e ameni che abbia mai conosciuto.
A lato del mercato, si trova una colonna dalla quale vengono bandite le leggi della Repubblica, e dove si frustano i malfattori condannati a quella pena.
Proseguivo poi verso il Campo San Polo per giungere nel quartiere così detto delle Carampane, che nel dialetto veneziano indica le prostitute.
Quell’anno in città ve n’erano ben dodicimila, accorse da ogni parte, a causa del gran movimento di mercanti, artisti e nobili in visita turistica. Tollerate abbastanza bene dalle autorità, svolgono addirittura una funzione moralizzatrice, in quanto sono divenute un’arma legalizzata contro la sodomia.
Divenuta un fenomeno assai diffuso tra i giovani, le autorità avevano disposto che le Carampane salissero su un ponte a seno nudo, in modo da invogliare gli uomini e distoglierli dall’amore maschile. Questo bizzarro ponte è chiamato “ponte delle tette”, che in veneziano significa seni. Ogni venerdì il collegio dei deputati si riunisce per esaminare i casi accertati e procede sottoponendo i denunciati alla cura “ delle tette al vento “ come dicono i mordaci veneziani. Soltanto nel caso in cui i sodomiti perseverino nelle loro attività, senza trarre beneficio dalla cura, vengono portati nella piazza e impiccati.

Una particolarità architettonica tutta veneziana, sono i sottoporteghi, passaggi tra una calle ed una corte, oppure un campiello. Spesso sono arricchiti da sculture o immagini sacre, dedicate ai Santi o alla Madonna e danno gran riparo nelle fredde giornate di pioggia, assai frequenti a Venezia.
Alcuni di questi costeggiano i canali, offrendo rifugio allo scarico delle merci e sono la migliore sintesi di quanto il gusto architettonico dei veneziani riesce a fare, unendo la bellezza alla praticità.
Nel sottoportego della Madonna si trova una scultura che ricorda l’arrivo del papa Alessandro, in fuga dal nostro Federico Barbarossa. A lui si deve la cerimonia dello sposalizio del mare, nel giorno dell’ascensione, ma c’è chi afferma che quella festa, detta della Sensa, è dedicata in realtà alla conquista della Dalmazia da parte del gran Doge Pietro Orseolo.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Coki, cokeria e altre stranbarie

Messaggioda Berto » dom dic 29, 2013 10:22 pm

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Re: Coki, cokeria e altre stranbarie

Messaggioda Berto » dom dic 29, 2013 10:22 pm

Svezia, da 2014 stop a sesso con animali
In arrivo divieto zoofilia, fino a due anni di prigione
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 67292.html
La Svezia ha deciso di vietare dall'anno prossimo la zoofilia, fino adesso consentita a meno che non portasse sofferenza agli animali. Lo annuncia la stampa svedese citando il ministro degli Affari rurali Eskil Erlandsson secondo il quale ''e' venuto il momento di rendere piu' severe le regole in proposito'': dal 2014 ''ogni atto sessuale compiuto su animali'' sara' punito con un'ammenda e/o con una pena detentiva di massimo due anni, anche se l'animale non mostra alcun segno di violenza.
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Re: Coki, cokeria e altre stranbarie

Messaggioda Berto » dom dic 29, 2013 10:22 pm

Conegliano, avvocato diventa donna e la sua storia diventa un film
L'avvocato cambia sesso e la sua storia finisce al cinema
http://www.trevisotoday.it/cronaca/avvo ... donna.html

Conegliano, avvocato diventa donna e la sua storia diventa un film (e el spoxa la so vecia moroxa)
Ha 55 anni, è un noto avvocato di Conegliano e la sua scelta è raccontata in un film nelle sale cinematografiche.
A luglio 2012 Alessandro Gracis ha deciso di assecondare la propria natura e diventare Alessandra.

I tre anni di trasformazione, dal 2009 al 2012, sono stati seguiti passo passo e raccontati nel film-documentario "Lei è mio marito", della regista Annamaria Gallone per Kenzi Production di Milano.

http://tribunatreviso.gelocal.it/foto-e ... -1.7251283

el jera e forse lè ancora ono de li avogadori/avogadore de Beneton
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Re: Coki, cokeria e altre stranbarie

Messaggioda Berto » dom dic 29, 2013 10:23 pm

Amor, seso e procreasion

La secia de l’amor
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... gyWUE/edit

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... artoa1.jpg



Secie bronxee de Este, Hallstatt, Vače, Çertoxa, Boxen, Kuffern
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... Via28/edit
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Re: Coki, cokeria e altre stranbarie

Messaggioda Berto » dom dic 29, 2013 10:23 pm

Lobby gay in Vaticano -Le parole del Pontefice fanno tremare la Curia
http://www.lastampa.it/2013/06/13/itali ... agina.html

I prelati ammettono: è una questione nota. E c’è chi rivela: carriere uccise dal gossip
andrea torniellicittà del vaticano
La reazione, dopo la bomba delle parole sulla «lobby gay del Vaticano» attribuite a Papa Francesco, è quella del silenzio. I vertici della Clar, la Confederazione latinoamericana dei religiosi, che hanno trascritto il loro dialogo con Bergoglio finito sul sito «Reflexion y liberación» deplorano la pubblicazione, senza spiegare come il testo sia arrivato sul web. E anche se in Vaticano ripetono che «non è possibile virgolettare quelle affermazioni attribuendole al Papa», nessuno ha smentito la sostanza di quanto pubblicato.
«In Curia c’è sconcerto per il fatto che Francesco non sia più libero di parlare privatamente senza ritrovarsi pubblicate le sue parole», sussurra sconsolato un monsignore. Che però sullo specifico della lobby gay aggiunge: «Se ne parla da tanto tempo, non è un mistero, la novità è che ora ne ha parlato il Papa, anche se forse non proprio in quei termini».
A vedere ieri il Papa, abbracciato da oltre cinquantamila fedeli all’udienza del mercoledì, non sembrava minimamente preoccupato per quello che si sarebbe potuto trasformare nel primo incidente mediatico del suo pontificato. Del resto, come dimenticare le parole sulla «sporcizia nella Chiesa» dette otto anni fa dall’allora cardinale Ratzinger poche settimane prima di essere eletto Papa? E come non ricordare che proprio le cordate, i gruppi di potere interni alla Curia romana e lo scandalo di Vatileaks hanno tenuto banco nelle discussioni tra i cardinali, soprattutto stranieri, prima dell’ultimo conclave? Per non parlare del caso del porporato scozzese Keith O’Brien, costretto a dimettersi e a non partecipare al conclave dopo aver ammesso molestie a seminaristi (maggiorenni) avvenute trent’anni fa.
Insomma, nonostante qualche reazione indignata e qualche difesa d’ufficio, non è un mistero che il problema esiste. Prima di partire dall’Argentina, il cardinale Bergoglio - secondo quanto si legge nella biografia appena pubblicata da Evangelina Himitian («Francesco. Il Papa della gente», Rizzoli)- ha risposto a una domanda sull’identikit del futuro Papa, citando tra i suoi compiti quello di «ripulire la Curia». Non si aspettava di dover essere lui, già settantaseienne, a doversene fare carico.
È complicato districarsi nei veleni delle accuse incrociate che circolano nei sacri palazzi, dove le lettere anonime sono all’ordine del giorno e dove proprio l’accusa di omosessualità è quella più utilizzata per distruggere gli avversari. Non si deve però dimenticare che qualche anno fa, in seguito a un’inchiesta della trasmissione «Exit» su La7, un monsignore della Congregazione del clero venne segretamente filmato con un giovane adescato sul web. Il prelato perse il posto in Curia pur sostenendo di aver chattato e invitato il giovane omosessuale nel suo ufficio perché stava conducendo uno studio, peraltro sconosciuto ai suoi superiori. Altre volte invece anche l’essere scoperti in flagrante non basta per interrompere una carriera, come nel caso del brillante diplomatico vaticano scoperto a letto con un uomo e mandato via dalla nunziatura, ma diventato comunque vescovo diversi anni dopo. Per alcuni, evidentemente «protetti», la carriera non s’interrompe.
Un’accusa di omosessualità mossa da un cardinale nei confronti di un importante vescovo curiale ha comportato il congelamento della nomina di quest’ultimo in un posto importante: l’indagine segretissima affidata a uno 007 in tonaca è servita a scagionare l’accusato, poi finalmente promosso. Per non parlare di alcuni giovani e intraprendenti laici, entrati nelle grazie delle più alte sfere vaticane grazie a inconfessabili giri d’affari e di sesso. Uno squarcio su questo squallido sottobosco è stato offerto dalla vicenda del «gentiluomo di Sua Santità» Angelo Balducci, al quale un corista della Cappella Giulia procurava amanti a pagamento.

L’esistenza di una rete monsignori «omosensibili» è attestata infine anche dal sito web «Venerabilis», promosso da membri della «Homosexual Roman Catholic Priests Fraternity», gruppo virtuale che mette in contatto i preti gay, alcuni dei quali lavorano negli uffici della Curia romana.



I messaggi che lancia su questo tema, come quelli ripetuti sul «carrierismo» ecclesiastico e sulla trasparenza delle finanze vaticane, indicano che il Papa è ben consapevole delle situazioni da affrontare e da cambiare.
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Re: Coki, cokeria e altre stranbarie

Messaggioda Berto » dom dic 29, 2013 10:23 pm

Documenti degli anni ' 60 rivelano che centinaia di uomini frequentavano prostituti omosessuali
La Marina britannica? Senza i gay, sarebbe affondata

http://archiviostorico.corriere.it/2002 ... 1361.shtml

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... vicnsa.jpg


DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA - Ogni volta che si aprono gli archivi del Public Record Office, dove si conservano i segreti del governo di Sua Maestà, si hanno sorprese. Ma l' ultimo fascicolo portato alla luce potrebbe far arrossire anche i rudi ufficiali della Royal Navy: s' è appreso che l' omosessualità tra marinai era così diffusa alla fine degli anni ' 60 che l' ammiraglio Sir John Bush ordinò una repressione severa. Qualcuno propose perfino che i gay fossero cacciati, ma si scoprì che erano più della metà dei marinai, sicché senza di loro, scrive il Daily Telegraph, «la flotta sarebbe affondata». Meglio usare un atteggiamento più tollerante: furono presi provvedimenti meno clamorosi. Solo da due anni, per marinai e ausiliarie, l' omosessualità non è più bandita. All' epoca, invece, valeva la certezza di Winston Churchill secondo cui le tre tradizioni della Royal Navy erano «rum, sodomia e la frusta». Così, non c' era da stupirsi se tra i marinai in navigazione per lunghi mesi vigeva un cameratismo speciale: al primo porto, si pensava, la mascolinità avrebbe ripreso il sopravvento. Invece no: uno scandalo rivelò che i marinai alla fonda a Singapore si riversavano nei locali di Bugis Street, dov' erano accolti da festanti travestiti. Ragazzi così invoglianti da confondere anche un ufficiale medico, che li descrisse «così belli, benvestiti e profumati» che «anche un uomo intelligente e sobrio può essere ingannato». Ma non c' era tanto da fingere, se i marinai della Royal Navy ritornavano tutte le sere in quei locali. Lo scandalo provocò un' indagine a tutto campo, da cui emerse che non una sola nave era immune dall' omosessualità. L' ammiraglio Bush, comandante della flotta occidentale, voleva far pulizia, ma capì che la contromisura (il licenziamento) avrebbe danneggiato la marina più delle libere uscite. Propose «una costante e persistente educazione». Così costante e persistente che è durata fino al 2000, quando fu eliminato, assieme al bando dell' omosessualità, il problema. A. Alt.

Altichieri Alessio


Pagina 14
(1 novembre 2002) - Corriere della Sera
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Re: Coki, cokeria e altre stranbarie

Messaggioda Berto » dom dic 29, 2013 10:24 pm

Germania: scandalo pedofilia per Verdi
Era in loro programma anni '80, notizia esce prima di elezioni


http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 68444.html

(ANSA) - BERLINO, 17 AGO - I Verdi tedeschi alla loro fondazione nel 1980 inserirono nel programma la liberalizzazione dei rapporti sessuali con i bambini. La notizia, che girava da tempo, è scoppiata ora prima delle elezioni. La legalizzazione della pedofilia rientrava in una cultura post sessantottina di rivoluzione sessuale e sparì dal programma solo nel '93. Anche Daniel Cohn Bendit esaltò il sesso con bambini in un suo romanzo. Il partito oggi ha nominato una commissione d'inchiesta sulla vicenda.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Coki, cokeria e altre stranbarie

Messaggioda Berto » dom dic 29, 2013 10:24 pm

Coki montà - gay pride - orgoglio gay , 2013 a Viçensa

https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... ZZT0E/edit

Immagine
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Re: Coki, cokeria e altre stranbarie

Messaggioda Berto » lun gen 13, 2014 7:08 pm

Apoło e Jaçinto

http://it.wikipedia.org/wiki/Apollo_(divinit%C3%A0)

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... inthos.gif

Uno dei miti più conosciuti riferiti al dio è quello della sua triste storia d'amore con il principe spartano Giacinto, mito narrato, fra gli altri, da Ovidio nelle sue Metamorfosi. I due si amavano profondamente, quando un giorno, mentre si stavano allenando nel lancio del disco, il giovane venne colpito alla testa dall'attrezzo lanciato da Apollo, spintogli contro da Zefiro, geloso dell'affetto tra i due. Ferito a morte, Giacinto non poté che accasciarsi tra le braccia del compagno che, impotente, lo trasformò nel rosso fiore che porta il suo nome, e con le sue lacrime tracciò sui suoi petali le lettere άί (ai), che in greco è un'esclamazione di dolore. Da ricordare che in questo mito viene svelata, nuovamente, la perfida personalità che talvolta riemerge dall'animo del Dio. Infatti, saputo che Tamiri, un altro pretendente alla compagnia di Giacinto (per inciso fu il primo uomo a innamorarsi di un individuo del suo stesso sesso) reputava di superare le muse nelle loro arti, il Dio, con estremo piacere andò dalle sue allieve per riferire tali parole. Le muse allora, privarono il povero Tamiri, reo di presunzione, della vista, della voce e della memoria.
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