Coki-cokeria, veła, xmoca, gay e altre stranbarie

Re: Coki-cokeria, veła, xmoca, gay e altre stranbarie

Messaggioda Berto » ven gen 22, 2016 8:14 pm

Dopo le proteste e il palese razzismo, il gruppo ebraico di gay americani e israeliani, parteciperà alla conferenza LGBTQ degli Stati Uniti
gennaio 22, 2016

http://middleeastnews.report/dopo-le-pr ... tati-uniti


An Israeli with a rainbow-colored flag draped around his shoulders attends the annual gay pride parade in Tel Aviv on June 12, 2015.AFP read more: http://www.haaretz.com/jewish/news/.premium-1.698190

"Mentre scrivo queste parole, l’ISIS dà la caccia i gay per lanciarli dai tetti di Raqqa, e quasi in 80 paesi l’omosessualità è un reato. Eppure, per 36 ore all’inizio di questa settimana,il comitato nazionale LGBTQ ha scelto di allearsi non con l’unico paese del Medio Oriente che garantisce e tutela i diritti umani delle persone LGBTQ, ma con chi li fa pendere dalle gru

Domenica, il comitato nazionale aveva annunciato di aver annullato l’invito a ”A Wider Bridge” , un’associazione della comunità LGBT in Nord America e in Israele. La serata doveva essere aperta dai rappresentanti della Jerusalem Open House, una comunità LGBT che aiuta anche i palestinesi e gli arabi israeliani . Il motivo una manciata di estremisti anti-israeliane, il comitato nazionale ha ritirato la sponsorizzazione e cacciato l’associazione ”A Wider Bridge”
“Abbiamo cancellato l’invito perché si sarebbero create intense divisioni più che condivisione, il ” Direttore esecutivo Rea Carey scriveva in un comunicato inviato via email. Tyler Gregory, Vice Direttore di ”A Wider Bridge”, che la conferenza nazionale “ci ha consigliato di annullare [l’] evento, o dovevamo garantire che i nostri relatori condannassero il governo israeliano “, anche se ”A Wider Bridge” non riceva alcun finanziamento pubblico, non si capiva la parola “condanna” erano vaghi. ”A Wider Bridge” ovviamente ha rifiutato l’offerta ed è stato costretta a spostare la sua manifestazione in un altro albergo.


La Tesi di Carey secondo cui ci sarebbe “intense divisioni” sembra poggiare sulle opinione di tre persone: Dean Spade, un professore transgender presso la Facoltà di Giurisprudenza della Seattle University si definisce ““trans south Asian performance art duo” pseudonimo Dark Matter. . Queste, sono le uniche persone citate ad aver fatto dichiarazioni pubbliche incitando il comitato nazionale ad impegnarsi in quello che è effettivamente un atto di pregiudizio antisemita e segregazionista.
E non c’è nessun problema: una cena di Shabbat non obbligatoria e discussioni sulle esperienze LGBT israeliani non sono “divisioni” nel modo in cui la presenza di un uomo gay in uno spogliatoio “offende” la sensibilità dei bigotti. Quando un bianca si rifiuta di sedersi accanto a una persona di colore, o un giocatore di calcio dritto rifiuta di giocare al fianco di un gay, questa è discriminazione. Tuttavia, un gruppo apparentemente impegnata nella lotta contro la discriminazione e che organizza una conferenza così aperta, si inchina a chi vuole un mondo senza Ebrei.


Fortunatamente, dopo le denunce degli attivisti e di personalità ebraiche , come i deputati gay Jared Polis e Robbie Kaplan, il comitato nazionale è tornato sui suoi passi, e ha annunciato che ha annullato la decisione di negare la serata con tema Israele . Quello fino a poche ora fa era definito un problema che creava “intense divisioni”, dice Carey ora è parte integrante dei “nostri valori fondamentali di inclusione.”
Questo è un momento edificante per i gay, gli ebrei, e tanti altri . Stavano per lasciare che ci fosse una palese discriminazione, i leader LGBTQ avrebbero tradito tutte queste comunità per soccombere al veto degli antisemiti . Nel recinto più alte del giornalismo progressista, l’istruzione superiore, e il mondo non profit, i disturbatori tendono ad essere fautori della “divisione razziale”, una teoria in voga che pretende che il potere è indissolubilmente legato agli aspetti dell’identità come razza, sesso, religione, e l’orientamento sessuale, e che “l’emarginazione” di un individuo è quindi determinata da queste caratteristiche. In tutto il paese, i totalitari pseudo-intellettuali in posa come reietti intimidiscono regolarmente i liberali sinceri ma senza spina dorsale. Chi grida più forte e sostiene la vittimizzazione a causa di più sfaccettature della propria identità non ci si può aspettare di ottenere ciò che si chiede, indipendentemente dalla qualità o anche la logica di ciò che hanno da dire.
I fautori della divisione razziale” hanno elevato i paradigmi delle categorie onnicomprensive, onnipresente “oppressione”, e la sua appendice le gerarchie basate sull’identità della virtù, a quello di una Weltanschauung, una nuova morale per sostituire i principi liberali classici fondamentali della libertà individuale , dei diritti, e l’uguaglianza di fronte alla legge su cui si fonda la civiltà occidentale. A causa dell’ insistenza della ”divisione razziale” che la politica dell’identità trionfi tutto e coloro che affermano di rappresentare un bene superiore soffocano i diritti degli individui. Allo stesso modo, divisione razziale” costringe uno di adottare programmi anacronistici. Peggio ancora, in nome della “solidarietà” con altri gruppi apparentemente “oppressi”, porta ad alleanze con coloro che sono attivamente ostili alla propria causa. Questo è come un organizzazione per i diritti dei gay guidata da progressisti ben intenzionati può essere indotta a cacciare privati cittadini dell’unico paese del Medio Oriente dove i gay possono vivere senza problemi, tutto per volere di persone che usa il relativismo culturale per giustificare le società musulmane che lanciano gli omosessuali dalle cime degli edifici. Denunciando ”A Wider Bridge” come “organizzazione che difende Israele,” Spade accusa di promuovere un “regime che produce colonizzazione e genocidio”, un’affermazione moralmente scandalosa, non solo per il suo confronto tacito trs ebrei ai nazisti, ma anche la sua cecità suoi genocidi reali che sono in corso nella vicine terre islamiche. In un mondo di persone che vogliono uccidere gli ebrei, negando i diritti degli ebrei e gli ebrei presi di mira perché vogliono vivere nella loro terra non è diverso da chi prende di mira le persone LGBT o chiunque altro per essere quello che è, e sarebbe vero anche se Israele non fosse l’unico baluardo dei diritti LGBT in Medio Oriente.

Accettare i principi della “divisione razziale” lascia inevitabilmente il maggior numero di elementi radicali e senza scrupoli di qualsiasi tasso comunità e minacciano la loro strada verso lo sviluppo. All’interno delle istituzioni progressiste, ci sono i boicottaggi anti-Israele , ma ciò che rende questo particolarmente degno di nota è stata la rapidità con cui la leadership del comitato nazionale LGBTQ si è piegata ad un professore di diritto e ad un paio di Twitt di Dean Spade, il principale istigatore della controversia, è una cifra trascurabile, anche all’interno del mondo già rarefatto dei transgender dell’attivismo d. Come il CUNY Staten Island professor Sarah Schulman, egli si pone spesso al centro di controversie su “pinkwashing”, il presunto complotto sionista per cui il rispetto di Israele per le persone LGBT serve come una cortina fumogena per l’oppressione dei palestinesi. Oltre al suo lavoro di oscurare gli eventi tradizionali del sabato ebraico, Spade è co-autore di una dichiarazione attestante che “la battaglia del matrimonio omosessuale è parte della politica conservatore gay che da -priorità a gente di colore, i poveri, le persone trans , donne, immigrati, detenuti e le persone con disabilità “, il genere di affermazione che potrebbe colpire alcuni studenti universitari, ma non ha assolutamente nessuna risonanza con la stragrande maggioranza degli americani, gay, eteroo. Spade possiede un talento importante, però, che è che può effettivamente parlare la lingua della ” divisione razziale” in pubblico innescato ad accettare i suoi precetti stupidi , come l’acquiescenza iniziale del comitato internazionale difronte al suo bullismo indica. L’unico motivo per cui non è riuscito perché i suoi avversari, ”A Wider Bridge” e de molti amici della comunità LGBT e alleati, erano vigili, impenitente su ciò in cui credevano, e troppi numerosi per essere ignorati.

Questa è una lezione importante per gli ebrei. Prima i gay hanno dovuto lottare per l’uguaglianza, hanno dovuto vincere quella culturale. Lo hanno fatto con la schiena dritta, parlando onestamente della loro vita e indicando chi li diffama. Oggi in America, l’ omofobia è in larga parte inaccettabile. I politici che ancora si oppongono ai matrimoni gay, per esempio, quasi sempre lo fanno per paura del cambiamento piuttosto che demonizzando le persone gay etichettandoli come deviati e malati, come erano soliti fare fino a non molto tempo fa. Mentre io credo che lo sforzo di sradicare gli atteggiamenti omofobici possono essere a volte troppo zelanti e inutile (abbiamo davvero bisogno di ogni panettiere gay friendly che esprima l’approvazione alle nozze gay sotto la minaccia di azioni legali?), Non c’è dubbio che il cambiamento drammatico nella cultura americana sulla questione dell’omosessualità ha portato a un miglioramento
Gli ebrei hanno la stessa responsabilità e devono utilizzare gli stessi strumenti che usano le persone LGBT per affermare la propria umanità e difendere i loro diritti umani. E ‘passato molto tempo per gli ebrei devono rompere il silenzio devono battersi nelle istituzioni e tra i politici che affermano che il popolo ebraico è il solo popolo al mondo che non ha il diritto di autodeterminazione nazionale, o che l’assassinio di ebrei in Israele, in Cisgiordania, a Parigi -è in qualche modo diverso da quello dell’omicidio di chiunque altro a causa dei presunti crimini del governo israeliano.
E’ scomodo? Sì. Ma essere a casa non è sempre facile, come gli ebrei possono imparare dai loro fratelli e sorelle LGBT. Il trionfo di "A Wider Bridge" nei confronti dei bigotti è una vittoria che fa da spartiacque”.



Israele, rabbino: gay può leggere la Torah - Baruffa in una sinagoga scatena polemiche
Corte di solidarietà con gli omosessuali a Gerusalemme © ANSA
20 gennaio 2016
(di Aldo Baquis)

http://www.ansa.it/sito/notizie/economi ... 014b1.html

Un gay sulla pedana elevata di una sinagoga, interessato a leggere di sabato un brano della Torah: tanto e' bastato affinché in una sinagoga di Tel Aviv si scatenasse il putiferio. Nei suoi confronti sono partite contumelie, mentre alcuni hanno cercato di sbarrargli la strada con la forza. L'episodio e' stato denunciato da un rabbino abbastanza noto in Israele, Avi Zarki, e subito la polemica e' divampata. Da un lato, i custodi irremovibili di una tradizione millenaria. Dall'altro quanti vorrebbero aprire le finestre delle sinagoghe ai venti che spirano dal mondo esterno.

Ancora, negli ambienti religiosi di Israele, e' viva l'impressione per il drammatico epilogo della Gay Parade di Gerusalemme dove la scorsa estate un rabbino ortodosso si lancio' contro i partecipanti e trafisse a morte una adolescente. Dieci anni prima Yshai Shlissel, questo il nome dello zelota, aveva colpito partecipanti ad una altra Gay Parade di Gerusalemme, ferendone tre, ed era da poco tornato in liberta'. Un episodio molto meno violento, ma pure significativo, e' stato adesso denunciato dal rabbino Zarki: ne e' stato testimone lui stesso in una sinagoga di Tel Aviv che non vuole meglio identificare, per non imbarazzare i presenti.

''Un vero orrore, una carognata'' ha detto, citato da Maariv. "Era un sabato, recitavamo le preghiere del mattino, quando un giovane omosessuale ha chiesto di poter accedere alla pedana della sinagoga per leggere un brano della Torah in onore del padre, appena deceduto. Ma uno dei presenti - ha proseguito il rabbino Zarki - gli ha gridato: 'Tu sei un omosessuale, vattene, non puoi avvicinarti ai rotoli della Bibbia'". Anche il rabbino responsabile di quella sinagoga era dell' idea di sbarrargli strada e nel luogo di preghiera si è scatenato il caos. Il rabbino Zarki ha allora battuto un pugno sul proprio podio, ha denunciato il comportamento dei fedeli più esagitati e ha scortato il gay perché potesse recitare le benedizioni del caso accostandosi ai rotoli. ''Chi non gli sta bene - ha detto al pubblico - puo' anche andarsene''. Nessuno è uscito. Adesso che la polemica è di dominio pubblico, gli irriducibili rilevano che la Bibbia condanna con parole forti la omosessualità e ricordano che in teoria puo' essere punita con la lapidazione.

Ma nei suoi studi il rabbino Zarki dice di non aver trovato da nessuna parte che gli omosessuali debbano essere ostracizzati, o che sia loro vietato pregare assieme alla loro congregazione L'incidente, affermano alcuni siti web, deriva a quanto pare dalle frizioni fra quanti sono stati educati sistematicamente in istituzioni religiosi e quanti invece, cresciuti da laici, hanno abbracciato l'ebraismo di recente e nella forma più esasperata. Da parte sua rabbino Zarki aggiunge un'ultima considerazione di carattere pratico. ''A Tel Aviv - nota - le sinagoghe si svuotano. Se viene un credente che vuole pregare, chi siamo noi per stabilire se abbia commesso peccati?''.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Coki-cokeria, veła, xmoca, gay e altre stranbarie

Messaggioda Berto » sab gen 30, 2016 6:58 pm

Oriana Fallaci: ecco il perché della contrarietà alle adozioni gay
La compianta Oriana Fallaci ha spiegato con buon piglio ed un’ottima dose di buon senso la sua posizione lontana dall’essere omofoba, ma di totale contrarietà nei confronti dell’omosessualità che diviene ideologia e soprattutto contraria all’ipotesi di far adottare i bambini a coppie di gay.

http://www.notizieprovita.it/filosofia- ... zioni-gay/

L’omosessualità in sé non mi turba affatto. Non mi chiedo nemmeno da che cosa dipenda. Mi dà fastidio, invece, quando (come il femminismo) si trasforma in ideologia. In categoria, in partito, in lobby economico-cultural-sessuale. E grazie a ciò diventa uno strumento politico, un’arma di ricatto, un abuso Sexually Correct.
O-fai-quello-che-voglio-io-o-ti-faccio-perdere-le-elezioni.
Pensi al massiccio voto con cui in America ricattarono Clinton e con cui in Spagna hanno ricattato Zapatero. Sicché il primo provvedimento che Clinton prese appena eletto fu quello di inserire gli omosessuali nell’esercito e uno dei primi presi da Zapatero è stato quello di rovesciare il concetto biologico di famiglia nonché autorizzare il matrimonio e l’adozione gay.
Un essere umano nasce da due individui di sesso diverso. Un pesce, un uccello, un elefante, un insetto, lo stesso. Per essere concepiti, ci vuole un ovulo e uno spermatozoo. Che ci piaccia o no, su questo pianeta la vita funziona così. Bè, alcuni esperti di biogenetica sostengono che in futuro si potrà fare a meno dello spermatozoo.
Ma dell’ovulo no. Sia che si tratti di mammiferi sia che si tratti di ovipari, l’ovulo ci vorrà sempre. L’ovulo, l’uovo, che nel caso degli esseri umani sta dentro un ventre di donna e che fecondato si trasforma in una stilla di Vita poi in un germoglio di Vita, e attraverso il meraviglioso viaggio della gravidanza diventa un’altra Vita. Un altro essere umano. Infatti sono assolutamente convinta che a guidare l’innamoramento o il trasporto dei sensi sia l’istinto di sopravvivenza cioè la necessità di continuare la specie. Vivere anche quando siamo morti, continuare attraverso chi viene e verrà dopo di noi. E sono ossessionata dal concetto di maternità. Oh, non mi fraintenda: capisco anche il concetto di paternità. Lo vedrà nel mio romanzo, se farò in tempo a finirlo. Lo capisco così bene che parteggio con tutta l’anima pei padri divorziati che reclamano la custodia del figlio. Condanno i giudici che quel figlio lo affidano all’ex-moglie e basta, e ritengo che nella nostra società oggi si trovino più buoni padri che buone madri. (Segua la cronaca. Quando un padre impazzito ammazza un figlio, ammazza anche sé stesso. Quando una madre impazzita ammazza un figlio, non si ammazza affatto e va dal parrucchiere). Ma essendo donna, e in più una donna ferita dalla sfortuna di non esser riuscita ad avere figli, capisco meglio il concetto di maternità………Ma qualcun altro me lo chiederà.
Quindi ecco. Un omosessuale maschio l’ovulo non ce l’ha. Il ventre di donna, l’utero per trapiantarcelo, nemmeno. E non c’è biogenetica al mondo che possa risolvergli tale problema. Clonazione inclusa. L’omosessuale femmina, si, l’ovulo ce l’ha. Il ventre di donna necessario a fargli compiere il meraviglioso viaggio che porta una stilla di Vita a diventare un germoglio di Vita poi un’altra Vita, un altro essere umano, idem. Ma la sua partner non può fecondarla.
Sicché se non si unisce a un uomo o non chiede a un uomo per-favore-dammi-qualche-spermatozoo, si trova nelle stesse condizioni dell’omosessuale maschio. E a priori, non perché è sfortunata e i suoi bambini muoiono prima di nascere, non partecipa alla continuazione della sua specie. Al dovere di perpetuare la sua specie attraverso chi viene e verrà dopo di lei. Con quale diritto, dunque, una coppia di omosessuali (maschi o femmine) chiede d’adottare un bambino? Con quale diritto pretende d’allevare un bambino dentro una visione distorta della Vita cioè con due babbi o due mamme al posto del babbo o della mamma? E nel caso di due omosessuali maschi, con quale diritto la coppia si serve d’un ventre di donna per procurarsi un bambino e magari comprarselo come si compra un’automobile? Con quale diritto, insomma, ruba a una donna la pena e il miracolo della maternità? Il diritto che il signor Zapatero ha inventato per pagare il suo debito verso gli omosessuali che hanno votato per lui?!? Io quando parlano di adozione-gay mi sento derubata nel mio ventre di donna. Anche se non ho bambini mi sento usata, sfruttata, come una mucca che partorisce vitelli destinati al mattatoio. E nell’immagine di due uomini o di due donne che col neonato in mezzo recitano la commedia di Maria Vergine e San Giuseppe vedo qualcosa di mostruosamente sbagliato. Qualcosa che mi offende anzi mi umilia come donna, come mamma mancata, mamma sfortunata. E come cittadina. Sicché offesa e umiliata dico: mi indigna il silenzio, l’ipocrisia, la vigliaccheria, che circonda questa faccenda. Mi infuria la gente che tace, che ha paura di parlarne, di dire la verità. E la verità è che le leggi dello Stato non possono ignorare le leggi della Natura. Non possono falsare con l’ambiguità delle parole «genitori» e «coniugi» le Leggi della Vita.
Lo Stato non può consegnare un bambino, cioè una creatura indifesa e ignara, a genitori coi quali egli vivrà credendo che si nasce da due babbi o due mamme non da un babbo e una mamma. E a chi ricatta con la storia dei bambini senza cibo o senza casa (storia che oltretutto non regge in quanto la nostra società abbonda di coppie normali e pronte ad adottarli) rispondo: un bambino non è un cane o un gatto da nutrire e basta, alloggiare e basta. E’ un essere umano, un cittadino, con diritti inalienabili. Ben più inalienabili dei diritti o presunti diritti di due omosessuali con le smanie materne o paterne. E il primo di questi diritti è sapere come si nasce sul nostro pianeta, come funziona la Vita nella nostra specie. Cosa più che possibile con una madre senza marito. Del tutto impossibile con due «genitori» del medesimo sesso.
Oriana Fallaci


ORIANA FALLACI SULLE ADOZIONI GAY. IMMENSA!!

"[...]Con quale diritto, dunque, una coppia di omosessuali (maschi o femmine) chiede d'adottare un bambino? Con quale diritto pretende d'allevare un bambino dentro una visione distorta della Vita cioè con due babbi o due mamme al posto del babbo o della mamma?
E nel caso di due omosessuali maschi, con quale diritto la coppia si serve d'un ventre di donna per procurarsi un bambino e magari comprarselo come si compra un'automobile? Con quale diritto, insomma, ruba a una donna la pena e il miracolo della maternità?
Il diritto che il signor Zapatero ha inventato per pagare il suo debito verso gli omosessuali che hanno votato per lui?!?
Io quando parlano di adozione-gay mi sento derubata nel mio ventre di donna. Anche se non ho bambini mi sento usata, sfruttata, come una mucca che partorisce vitelli destinati al mattatoio.
E nell'immagine di due uomini o di due donne che col neonato in mezzo recitano la commedia di Maria Vergine e San Giuseppe vedo qualcosa di mostruosamente sbagliato. Qualcosa che mi offende anzi mi umilia come donna, come mamma mancata, mamma sfortunata. E come cittadina. Sicché offesa e umiliata dico: mi indigna il silenzio, l'ipocrisia, la vigliaccheria, che circonda questa faccenda.
Mi infuria la gente che tace, che ha paura di parlarne, di dire la verità. E la verità è che le leggi dello Stato non possono ignorare le leggi della Natura. Non possono falsare con l'ambiguità delle parole «genitori» e «coniugi» le Leggi della Vita. Lo Stato non può consegnare un bambino, cioè una creatura indifesa e ignara, a genitori coi quali egli vivrà credendo che si nasce da due babbi o due mamme non da un babbo e una mamma.
E a chi ricatta con la storia dei bambini senza cibo o senza casa (storia che oltretutto non regge in quanto la nostra società abbonda di coppie normali e pronte ad adottarli) rispondo: un bambino non è un cane o un gatto da nutrire e basta, alloggiare e basta. E' un essere umano, un cittadino, con diritti inalienabili. Ben più inalienabili dei diritti o presunti diritti di due omosessuali con le smanie materne o paterne. E il primo di questi diritti è sapere come si nasce sul nostro pianeta, come funziona la Vita nella nostra specie. Cosa più che possibile con una madre senza marito. Del tutto impossibile con due «genitori» del medesimo sesso."
Oriana Fallaci



Alberto Pento
Io sono d'accordo che i figli di uno della coppia gay possano essere adottati dal partner. Ma non sono per l'utero in affitto e per strappare i bambini appena nati alla loro madre naturale o biologica. Sono d'accordo che le coppie gay possano costituire una famiglia e godere dei diritti di tutti ma sono contro il matrimonio gay, l'unione tra gay va denominata in altro modo e non con il termine "matrimonio" che è soltanto l'unione "etero" e non "omo". Anche la voce sposalizio andrebbe usata soltanto per le coppie etero mentre l'unione omo dovrebbe essere denominata in altro modo. Sono anche per l'utilizzo di termini diversi e appropriati anche per denominare i membri delle coppie gay e trans, per esempio un uomo che si castra e fa la terapia o cura ormonale per accentuare i tratti ferrminili non è più un naschio ma non è nemmeno una femmina, così per la donna; anche i genitori gay dovrebbero essere denominati in altro modo: un maschio che fa la donna non può essere chiamato madre, allo stesso modo che un pero non può essere denominato pomo e viceversa. Chiarezza innanzi tutto.
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Re: Coki-cokeria, veła, xmoca, gay e altre stranbarie

Messaggioda Berto » lun feb 08, 2016 12:52 pm

UNIONI CIVILI. UN UOMO DIVENTATO DONNA E UNA DONNA DIVENTATA UOMO IERI SI SONO SPOSATI IN TOSCANA E ADESSO VANNO IN UCRAINA A PRENDERE UN UTERO IN AFFITTO PER 30MILA EURO...

Ieri in un comune toscano, davanti a un consigliere del Pd, si sono sposati l'ex Alessio, diventato Alessia grazie a cure ormonali, e il novello Davide, che poco tempo prima era Valentina e sempre attraverso cure ormonali ha cambiato sesso, anche se dai documenti continuano a risultare Alessio e Valentina e non Alessia e Davide.
Tra poco completeranno l'iter per cambiare identità anche burocraticamente e davanti alla legge, intanto stanno per volare a Kiev, in Ucraina, insieme al seme congelato di Alessia, anzi Alessio stando ancora ai documenti, e lì per 30mila euro avranno un utero in affitto e potranno diventare genitori.
Purtroppo non è uno scherzo e non sono impazzito.
Sta succedendo davvero in questo mondo alla rovescia.

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... na-omo.jpg
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Re: Coki-cokeria, veła, xmoca, gay e altre stranbarie

Messaggioda Berto » gio feb 11, 2016 6:32 pm

Lettera aperta a Monica Cirinnà, presentatrice del DDL S. 14

“Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze”

Cara Monica,
mi permetto alcune considerazioni sul DDL che ti vede prima firmataria.

Sul nome adottato: “Unioni Civili”, ho alcune riserve, perché ‘civile’ si può interpretare in vari modi:
· Il contrario d’incivile; cosa antipatica, perché potrebbe fare intendere che il Matrimonio non abbia lo stesso grado di civiltà.
· Non militare; non vedo il nesso.
· Non religioso; vedo il nesso nel confronto con il Matrimonio civile (diverso da quello religioso/concordatario). Ma quanti lo capiscono in questa accezione? Si potrebbe fare una piccola indagine a riguardo e verificare le risposte. Attenzione: le parole sono pietre!



Sul titolo 2 del DDL (Disciplina della convivenza di fatto), all’Art. 8, comma 1, non colgo il numero di conviventi e il sesso di questi; bisognerebbe invece essere ben chiari fin dall’inizio. C’è solo il termine ‘reciproca assistenza ...’ che potrebbe far pensare a due. Dovrò leggere le norme richiamate o forse la questione è precisata meglio in qualche recente emendamento.

Hai delineando due nuovi e impegnativi istituiti, il cui inserimento in un’unica legge mi pare poco opportuno:
· Unioni Civili è tra persone dello stesso sesso, proposte con la stessa potenza del Matrimonio.
· Convivenze di fatto è a cui non hai dato il rango di ‘civile’; sembrano un mini matrimonio (etero) o una mini unione civile (stesso sesso). Sono rapporti facili da creare e facili da disfare. Infatti, all’Art. 18, disponi che il contratto di convivenza si può risolvere anche per Matrimonio od Unione Civile di un convivente, evidentemente considerati più importanti. Ma c’era proprio bisogno di tutto ciò? La realtà è così complessa da non poter essere gestita da scritture private e testamenti? Non potrebbe bastare una semplice autocertificazione congiunta presso il Municipio di residenza comune? Autocertificazione che apra le porte di ospedali, asili, scuole, carcere, subentro nei contratti di locazione (non agevolata) e nelle forniture di servizio (energia elettrica, acqua, gas, …), ... e basta così! Piccole cose pratiche di un semplice contratto (di convivenza/condivisione) con orizzonti temporali limitati.

In un disperato e scorretto tentativo di assimilazione, continui a citare il Matrimonio, termine nato in contesti e per scopi diversi, come previsto dalla Costituzione. Non si può svilire un’istituzione plurimillenaria; Matrimonio e Unioni Civili non sono, obiettivamente e assolutamente, la stessa cosa. Un nome diverso non è discriminante; i pionieri viaggiano soli nei territori inesplorati. Lo dico, senza nessuna aura eroica.

Ho delle riserve anche sull’utilizzo disinvolto del termine ‘coniuge’, da sempre correlato al Matrimonio (etero). Per le componenti delle Unioni Civili propongo la parola 'partner', inglesismo ormai consolidato nel parlato corrente, mentre ‘convivente’ è più affine alle Convivenze di fatto.

Alcuni più esagitati, dicono peste e corna del Matrimonio tradizionale, additandolo portatore di chissà quali nefandezze e ipocrisie, sempre possibili nell’umano. Altri dicono che la famiglia tradizionale non esiste. Ma se la famiglia tradizionale non esiste, l’unione civile è solo un miraggio! Per me esiste, a prescindere dai nostri umani errori, debolezze e incoerenze. Di per sé tradizionale non vuol dire conservatore in senso negativo e regressivo. Il Matrimonio nel bene e nel male si rifà al principio naturale della coppia riproduttiva (femmina-maschio), diffusissima anche nel mondo animale, ed alcuni, nel sostenere il primato del Matrimonio, si rifanno all’antropologia.

Prima di approfondire le Unioni Civili e Convivenze che proponi, faccio alcune considerazioni di fondo.

Ammettiamo, per assurdo, che la continuazione dalla specie umana non sia un nostro obiettivo primario.

Ne consegue che non ha più senso pensare al futuro; si vivrà l’attimo personale o di gruppo, non servirà più investire nel miglioramento delle condizioni di vita: salute, inquinamento, infrastrutture, sicurezza, ... . Gli ultimi anni dell’umanità si potranno godere in vari metodi: chi si dedicherà alla contemplazione della natura: albe/tramonti, cielo/mare/montagne, …, chi si dedicherà all’introspezione, chi deciderà di fare una vita sibaritica, piuttosto che imitare Sodoma e Gomorra, in un ‘cupio dissolvi’ che potrà anticipare la fine naturale. Per tutti, entro qualche decina d’anni, ci sarà il ‘game over’ del gigantesco flipper che i senza futuro immaginano essere l’universo.

Chi è di quest’idea può tranquillamente abbandonare la lettura e pensare a come passare gli ultimi suoi anni.

Invece, se non tutti vogliono interrompere la specie umana, nascono questioni pratiche: quelli che intendono continuarla possono vantare, rispetto chi non vuole un futuro, pretese sul come gestire il mondo; in pratica vorranno comandare loro.

Se è solo una piccola area o un intero stato a dare forfait, è certa la colonizzazione anticipata dei vicini. I predatori andranno a nozze di fronte ad una preda agonizzante: ‘mors tua vita mea’. Anche la denatalità è indice di disinteresse per il futuro. Non preoccuparsi della continuità della specie umana, anche a livello locale, porta al baratro, non all’evoluzione! Ci saranno delle migrazioni/invasioni, perché in natura il vuoto viene sempre riempito. Ma forse l’evoluzione è proprio questo!

Se invece si vuole continuare la specie umana, in tutte le sue varie etnie, bisogna stabilire come.

Da decenni, fervidi autori di fantascienza ipotizzano nuove modalità di riproduzione: concepimento in provetta, uteri idroponici, ... a cui segue un’educazione comunitaria (uguale per tutti ?), fino all’età adulta. È un panorama interessante ma inquietante, da approfondire; sicuramente si cercherà di migliorare la qualità dei nuovi umani, con manipolazioni genetiche e si tenderà ad un’educazione standardizzata (inquadramento). Salteranno i modelli di famiglia che conosciamo: le tradizionali, le miste, le allargate, ... ; non ci saranno parentele di sorta, spariranno genitori biologici o adottivi, nonni, zii e cugini, … si dissolverà la millenaria società naturale chiamata famiglia, formata da Donna, Uomo e Figli.

In questo futuro le persone, obbligatoriamente sterilizzate o fatte nascere già sterili, non saranno più necessarie per: riproduzione, svezzamento ed educazione dei cuccioli umani, con tutte le problematiche di coinvolgimento differenziato che conosciamo (concepimento difficile, gravidanza a rischio, allattamento al seno, malattie infantili, stress emotivi, permessi di cura/allattamento, …). Per queste attività ci saranno distaccati e professionali addetti ai lavori, magari dei macchinari.

In questo scenario ci sarà anche la completa parità di genere, nel senso che sparirà il genere. Così risolviamo una volta per tutte la guerra tra donne, uomini e varianti. Venendo meno le loro specifiche funzionalità, che fine faranno gli attuali apparati sessuali e l’attrazione sessuale, strutturati e finalizzati alla riproduzione etero (concepimento, gravidanza, svezzamento)? In natura le cose che non servono sono destinate a scomparire (vedi peli, coda, denti specializzati, artigli, ... e in prospettiva: vagina, seno, pene, …). La libido, grande motore di emozioni, sparirà anch’essa o troverà altri canali, altre modalità espressive (macchine, animali, sostanze chimiche), come sempre fatto fin dall’antichità da alcune minoranze. Ci avviciniamo ad un inquietante mondo grigio, uniforme, formato da soggetti indistinti. È il sogno inconfessabile di certe visioni comuniste/capitaliste, totalitarie e integraliste della società. Si arriverà magari alla conclusione che, se anche non necessaria alla riproduzione, c’è bisogno di una minima differenza di genere, a questo punto da crearsi artificialmente. Che metamorfosi assurda.

Perché alterare equilibri naturali consolidati in centinaia di secoli?

Cara Monica, ti chiedo e mi chiedo: vogliamo un mondo così?

Se la risposta è NO, seguono serie e profonde considerazioni.

Dobbiamo rispettare la differenziazione di genere che madre natura (ma si può ancora dire madre o mamma?) ha perfezionato in milioni di anni di evoluzione: la coppia Donna-Uomo, base della continuità delle specie, che bene o male ha portato a questo stadio di civiltà. Per adesso non ci sono altre opzioni sul tavolo! Si può contare solo su questa coppia, sulla quale è giusto concentrare gli sforzi della collettività, dirottando sola su questa, risorse generali sempre più risicate. [È considerato sacrosanto il diritto dei cuccioli animali ad avere la mamma vicina nei primi mesi di vita per allattamento e imprinting; vedi cani, orsi (ricordiamo l’orsa Daniza morta nel 2014). I cuccioli umani sono meno importanti? Gli specialisti che definiscono l’allattamento al seno: “Obiettivo vincente per tutta la vita!” non sono certo pericolosi omofobi e non fanno gli interessi delle multinazionali farmaceutiche e alimentari!] Non si tratta di salvaguardare una tradizione fine a se stessa, c’è il serio rischio di alterare delicatissimi equilibri che stanno alla base dell’evoluzione stessa della specie umana. Non c’è spazio per gli esperimenti! [È ancora fresco il caso di Benjamin Spock, pediatra statunitense, divenuto famoso per i consigli alle madri, e le successive rivisitazioni critiche, viste alcune disastrose conseguenze. E tutte le riserve su nucleare, discariche, inceneritori, … Non conviene utilizzare un sano principio di prudenza anche nei delicati meccanismi della riproduzione?]

Parliamo ora di altre unioni, inalienabile diritto a felicità e benessere affettivo di adulti, ma sicuramente non orientate alla riproduzione umana. [In questo contesto è limitante parlare di coppia (due maschi, due femmine, e in prospettiva (perché no!), anche transgender, umanoide, animale), che invece si riferisce da sempre al collaudato modello naturale di coppia riproduttrice. Nel mondo delle unioni, essendo in gioco solo gli affetti tra persone, salta il limite di due e non c’è norma che impedisca a tre o più persone di stare assieme. All’Amore non c’è limite! Ricordiamo le comuni Hippy degli anni ’60, che almeno non avevano pretese di welfare state. Quando si apre il vaso di Pandora, può succedere di tutto, è solo questione di tempo! Dopo però, come insegna la Storia, è molto doloroso richiuderlo.]

Rimanendo alle Unioni Civili, (composte di sole due persone dello stesso sesso, come previsto dal DDL in discussione), balza all’occhio anche la differenza tra coppie di femmine, che in qualche modo possono farsi fecondare, e le coppie di maschi che non lo possono proprio fare. Parliamo in questo caso di discriminazione di genere? Non riesco immaginare, ma forse è solo un limite mio, che nel rapporto tra persone dello stesso sesso, sia chiara fin dall’inizio la volontà di accudire i figli (visto che è materialmente impossibile farli nascere, almeno per le coppie Uomo-Uomo) o che nell’orizzonte di coppia ci sia spazio per figli diversi da quelli portati in dote dai componenti da loro precedenti esperienze naturali. In generale, per rispondere al desiderio di paternità del maschio, si vuol per caso ricorrere all’utero in affitto, estremo atto d’amore, gratuito, concepibile (forse), solo in rarissime circostanze?

Definirei due principi generali:



A. La scelta di unione, fatta da due adulti consenzienti dello stesso sesso, coinvolgendo la sfera intima affettiva ed il benessere della persona, è legittima e si deve salvaguardare. È necessario pertanto un riconoscimento giuridico che ne definisca i relativi diritti e doveri.

B. Siccome, come nei Matrimoni, c’è il rischio che alcune Unioni Civili, più che soddisfare un bisogno di affetto e solidarietà, siano dovute ad appetiti economici; bisogna valutarne le ripercussioni a medio e lungo termine. Chi può escludere che, misoginia e misandria, possibile causa di celibato e nubilato, anche se non sono indice di omosessualità, possano incrementare le Unioni Civili di convenienza? [La pubblicità che ha la vista lunga, ed è sempre alla ricerca di nuovi mercati, ha già fatto proprio (e non certo per ragioni etiche) il modello sociale di coppie OMO, un target molto appetibile per capacità di spesa. Questo sdoganamento fa molto piacere a chi, in altri casi, grida contro il mondo capitalistico, di cui la pubblicità è una componente fondamentale. Sono le stesse multinazionali che cinicamente differenziano la loro pubblicità, a seconda del paese, sorvolando bellamente sul rispetto dei diritti umani?]. Pertanto, viste le risicate risorse economiche del sistema Italia, bisogna definire paletti di sostenibilità ed equità, che si sintetizzano nel semplice principio di privilegiare, per sussidi diretti e agevolazioni che hanno un costo per il nostro bilancio, le coppie etero che si prendono in carico la continuazione della specie, valore superiore al solo benessere dei singoli. Nessuna differenza di trattamento invece deve esserci per (quasi) tutto sia a costo zero per la comunità. In sintesi:

· Diritto al benessere si, ma non ad ogni costo, magari a svantaggio di altri. Senza filtri ideologici, con intelligenza, buon senso e sensibilità si possono, si devono evitare i conflitti sociali.
· La società ha un debito di riconoscenza verso le coppie con figli! Deve avere un’attenzione particolare per queste e per quelle potenzialmente riproduttive.
· Bisogna stabilire delle priorità affinché le scarse risorse disponibili vadano a supporto dei bambini e relativi genitori.



Da questi principi base scaturiscono alcune semplici conseguenze con cui rivedere alcuni punti del tuo DDL.

In generale vanno bene tutte (quasi) le norme che non comportino spese a carico dei contribuenti. [Il quasi si riferisce ad una possibile prossima norma che permetta l'adozione classica nelle Unioni Civili.] Esempio:

1. Assistenza e decisioni su malattia/cure del partner, accompagnamento/recupero figli minori a scuola, visita in carcere, ... Anche se già adesso, in molti casi, basterebbe una dichiarazione degli interessati.
2. Successione Come nel Matrimonio. Ci sono comunque i testamenti.
3. Scioglimento dell’Unione Civile Come il divorzio nel Matrimonio.
4. Subentro e mantenimento dell’alloggio in affitto di mercato (non agevolato), in caso di separazione o morte del locatario.


Invece, delle norme che comportano costi diretti per la comunità, si devono bilanciare attentamente: benessere delle persone da una parte, impatto economico (e non) dall’altra.

5. Permessi di assistenza/cura del partner. Sono un costo per imprese e PA, ma in un contesto più ampio si compensano con la serenità delle persone e più stabilità sociale.
6. Mantenimento dell'alloggio di edilizia agevolata in caso il locatario si Unisca Civilmente. Valgono le norme sui limiti di reddito.
7. Mantenimento dell'alloggio di edilizia agevolata, in caso di separazione o morte del locatario. Solo se in presenza di figli a carico o se il partner che resta/superstite ha i requisiti per l’agevolazione.
8. Assegni familiari. Non per il partner, ma solo per i figli a carico.
9. Altri sussidi. Solo se in presenza di figli a carico.

10.Creazione graduatorie per: edilizia agevolata, liste di collocamento o altre liste, dove vengono coinvolti coniuge/partner e familiari in genere (con relative età e patologie), i punteggi/coefficienti adottati, in caso di assenza di figli a carico, devono privilegiare le coppie etero (in età fertile); mentre, in presenza di figli a carico o oltre una certa soglia d’età della coppia: a stessa situazione, stesso punteggio, a prescindere dall’esserci Matrimonio o Unione Civile.

11.Adozione dei figli del partner. Non deve essere automatica per la semplice esistenza dell’Unione Civile. Convinto dell’innaturalità di avere due mamme o due papà e avendo come priorità l’interesse del minore, propongo, che dopo aver verificato l’esistenza dei requisiti già previsti per le adozioni ordinarie, il partner acquisito possa subentrare come genitore legale immediatamente ed automaticamente alla morte (non prima) del genitore, o che diventi, sempre automaticamente, tutore del minore, nel caso il genitore sia impossibilitato ad esercitare la patria potestà (malattia, perdita della patria potestà, allontanamento, ...). [Da qualche tempo si sente parlare di papà1-papà2, mamma1-mamma2, formule innaturali e inappropriate; genitore1-genitore2, invece sono termini squallidi perché si vuole, in nome di un’impossibile uguaglianza di genere, negare ancora una volta la nostra natura umana/animale. Smettiamola anche di utilizzare termini esotici, quando c’è l’equivalente in italiano; le persone normali, intuitivamente li percepiscono come fumo negli occhi, e pensano alla fregatura. Caro Presidente Mattarella, la lingua comune, ai fini della coesione del popolo, vale forse meno di altri simboli: bandiere, marchi, immagini?]

12.Reversibilità pensione al partner superstite. La pensione di reversibilità nelle Unioni Civili è una mina ad effetti ritardati, devastanti per il bilancio dell'INPS (cioè di tutti noi). La reversibilità può sussistere solo se accompagnata da accorgimenti che impediscano le conseguenze perverse del superamento del montante contributivo. I costi aggiuntivi della reversibilità nelle costituende Unioni Civili, per non diventare un nuovo costo secco per la comunità, devono essere compensati da risparmi ottenuti applicando le stesse nuove regole all'attuale sistema di reversibilità etero. In dettaglio:

a) La pensione in oggetto deve essere 100% contributiva, altrimenti va ricalcolata/ridotta in questo senso, entro una soglia minima da stabilire. Restano sempre valide le norme sulle maggiori aliquote fiscali dovute al cumulo dei redditi. [Per etica sociale, oltre una certa soglia, il metodo contributivo dovrebbe essere esteso a tutti, anche retroattivamente, coppie etero o singoli che siano. Bisogna tener conto del principio basilare della sostenibilità economica e sociale delle pensioni: le giovani generazioni non devono diventare di fatto schiavi dei pensionati!. Non si può continuare con la moltiplicazione delle pensioni (scorrettezza fatta a piene mani per decenni, che ha concorso a produrre l’attuale pesante debito pubblico italiano). Il lavoratore, con i suoi contributi (versati obbligatoriamente nel corso della sua vita lavorativa), matura un gruzzolo (montante contributivo = capitale pensionistico) che, detratte le minime spese di gestione e una piccola quota per la solidarietà (tanto andrebbe comunque a carico della fiscalità generale), gli deve essere completamente restituito (il logo dell’INPS sintetizza appunto questo circuito chiuso di versamento-restituzione) con una rateizzazione (assegno mensile) che tiene conto del periodo teorico di godimento della pensione (durata media della vita meno la data di pensionamento), da rivalutarsi (ridursi, entro un limite minimo da stabilire) periodicamente, per tener conto di eventuali modifiche (allungamenti) della vita media. Per non creare un ‘diritto’ che prescinde dalla situazione economica reale, la rivalutazione, dovrebbe tener conto anche della disponibilità di risorse, aumentando/riducendo proporzionalmente l’assegno pensionistico.]

b) In caso di morte del titolare della pensione, al partner superstite viene riconosciuta una pensione di reversibilità, ricalcolata sul residuo capitale pensionistico (dal montante contributivo iniziale, maturato con i versamenti contributivi del titolare defunto, vengono detratti gli assegni pensionistici già versati), da dividersi per il periodo di godimento teorico (speranza di vita meno l’età attuale del partner superstite), ferme restando le norme fiscali sulle maggiori aliquote dovute al cumulo dei redditi. ATTENZIONE se il residuo del capitale pensionistico è zero o negativo, al partner superstite non spetterà nessuna pensione di reversibilità. Questo meccanismo è indispensabile perché con la reversibilità, non solo nelle Unioni Civili, allungando di fatto la durata del godimento della pensione, si supera la compensazione statistica che vede pensionati morire prima, e altri morire dopo aver usufruito dell’intero capitale pensionistico (= montante contributivo). Senza il correttivo proposto, per pagare gli assegni pensionistici non ridimensionati (al limite azzerati), si dovrà attingere a risorse pubbliche, come attualmente e scorrettamente si fa per la reversibilità etero.

c) Un’eventuale circostanza di reversibilità, a seguito di nuova Unione Civile del superstite, e sua successiva morte, sarà soggetta alla precedente regola b).

[Non si tratta di discriminare le pensioni di reversibilità delle costituende Unioni Civili rispetto il Matrimonio; semplicemente, partendo dalla consapevolezza che alcuni meccanismi in essere nel Matrimonio sono sbilanciati, e dovendo inventare un sistema del tutto nuovo, tanto vale non ripetere certe storture, rendendolo eticamente ed economicamente sostenibile. Forse questo potrà servire come grimaldello per modificare alcune scandalose, immorali e non più accettabili regole pensionistiche in essere. Non ha senso continuare con gli odiosi privilegi, chiamati spudoratamente diritti acquisiti! Ci sono anche altre storture nel sistema pensionistico italiano, come il fatto che persone, tipicamente donne, dopo aver lavorato per 10/15/20 anni senza maturare il minimo di pensione perdono tutti i contributi versati e possono aspirare solo ad una reversibilità. Ma il logo dell’INPS non esprime il principio che tutto torna?]

Monica, anche se nel DDL non parli dell’adozione classica per le Unioni Civili vorrei sottoporti un quesito. Immaginiamo il caso di tre coppie che chiedono l’adozione di un bambino, hanno stessa età, stesse condizioni economiche, e similari anche tutti gli altri requisiti previsti dalla legge; ma, una coppia è etero (Donna-Uomo), le altre due sono omo (Donna-Donna e Uomo-Uomo). A chi va affidato il bambino? Sei d’accordo con me che per non fare la scelta ovvia, adotta la coppia etero (Donna-Uomo), dovremmo demolire millenni di esperienza, medicina, cultura? Una coppia etero, con le sue differenze, sintetizza l’universo, ed è l’ambiente ideale per lo sviluppo psichico del bambino. Una coppia OMO nasce solo per il bene dei due adulti e non è vocata alla riproduzione umana per gli ovvi motivi naturali noti, che nessun ragionamento, ideologia o tecnologia può superare. [È irrilevante che negli esseri umani ci sia anche una minima componente dell’altro sesso, che le persone problematiche si possano trovare in qualsiasi tipo di coppia e che anche le coppie etero non possano o non vogliano avere figli.]

Concludo, sottolineando ancora che la società ha un debito di riconoscenza verso i genitori eroici, le coppie etero che con fatica, molto poco riconosciuta, si assumono la responsabilità di mettere al mondo e allevare figli, in una naturale successione generazionale. Tutto il resto è extra!

Cara Monica, ti chiedo scusa per il testo passionale e l’esposizione un po’ confusa, ma spero che i concetti siano chiari. Buona vita!

Carlo Pento
Agnostico convinto e figlio, fratello, nipote, cugino, marito, papà, zio felice.
Vicenza, 01/02/2016
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Re: Coki-cokeria, veła, xmoca, gay e altre stranbarie

Messaggioda Berto » sab feb 20, 2016 7:04 am

"Il Family Day è contro il Vangelo"
A parlare è Don Alessandro Santoro, il prete che difende la comunità Lgbt
Francesco Curridori - Ven, 19/02/2016 - 10:55
“Il Family day? È contro il Vangelo. Tutte le forme di amore hanno il sacrosanto diritto di essere regolarizzate”.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... ok+Interna


A dirlo non è un esponente della comunità Lgbt che crede in Dio, è proprio un prete. Don Alessandro Santoro, sacerdote della periferia di Firenze, fondatore della comunità delle Piagge dove, insieme a operatori e volontari, si occupa di progetti editoriali, di finanza solidale, microcredito e di opere di mera manovalanza, ha da tempo deciso di aprire le porte a tutti.

Ha, perciò, battezzato bambini con due padri o due madri e ha dato la benedizione a coppie gay e non considera cattolico chi si schiera contro le famiglie arcobaleno. “Credo che questo sia coerente con l’insegnamento del Vangelo", dice intervistato dal Fatto Quotidiano. "Sono molto infastidito da questo dibattito sulla cosiddetta famiglia tradizionale. Si continua a dire che non esistono altre famiglie volute da Dio, ma questo non è scritto da nessuna parte. Il fondamento principale della famiglia e dei rapporti è nell’amore”, dice Don Santoro che è stato anche già sospeso una volta per le sue posizioni che non rinnega, anzi. “Sono molto infastidito da questo dibattito - continua il prete - sulla cosiddetta famiglia tradizionale. Si continua a dire che non esistono altre famiglie volute da Dio, ma questo non è scritto da nessuna parte. Il fondamento principale della famiglia e dei rapporti è nell’amore”. Nessuna preclusione dunque verso i matrimoni, le adozioni gay la gestazione per altri, a patto che sia gratuita e legalizzata. Quindi è la Chiesa che sbaglia anche perché i cattolici sono già pronti, almeno “quelli che hanno la capacità di capire che prima della Chiesa come istituzione vengono Gesù e il Vangelo sì. Anzi, non solo sono pronti, ma sentono anche naturale che la società vada in una determinata direzione".
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Re: Coki-cokeria, veła, xmoca, gay e altre stranbarie

Messaggioda Berto » sab feb 20, 2016 7:05 am

Il prete gay sposato da 8 anni: "Ho fatto sesso con un vescovo in Vaticano"

Il sacerdote ora vive è sposato da 8 anni. Ma non è stato cacciato dalla Chiesa: "Ai miei tempi si faceva sesso per far carriera in Vaticano"
Claudio Cartaldo - Mar, 13/10/2015

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 81881.html



Tony Adams è un prete cattolico americano, dichiaratamente gay. Il coming out di monsignor Krzysztof Olaf Charamsa - il teologo del Vaticano che a un giorno dal Sinodo ha dichiarto al mondo la sua omosessualità - non lo ha stupito.

Anzi. Due anni fa anche lui regalò alla Gazzetta del Mezzogiorno la sua storia di prete omosessuale che aveva avuto rapporti continuativi con uomini e che ora vive da 8 anni con il suo compagno.

Dopo l'intervista in cui raccontava le sue esperienze sessuali, anche tra le mura del Vaticano, non gli successe nulla. Non è stato ridotto allo stato laicale. L'anno successivo la diocesi di Hartfort gli scrisse una lettera: "Mi chiedevano un incontro per “risolvere” la questione - dice alla Gazzetta del Mezzogiorno - Mi proposero lo stato laicale. Ovviamente ho risposto di no, che non mi interessa".

"Io resterò un prete per sempre - continua - non intendo uscire dalla mia Chiesa che non è quella degli affari economici e delle lobby di potere ma quella delle parole di Gesù. E quando mai Gesù ha detto qualcosa contro l’amore omosessuale? Non mi sento un peccatore, ho fatto esattamente quello che Gesù diceva ai suoi discepoli, di avere una vita autentica e di seguire i comandamenti. Io sono nel Regno di Dio".

L'uomo ora ha un marito. È americano ma di origini calabresi. Oggi padre Tony ha 73 anni, una laurea in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana, vive nel Connecticut e ha un compagno da 33 anni. Ben otto anni fa lo ha anche sposato. Di fatto è l’unico prete cattolico al mondo ad essere sposato con un uomo.

Ma le sue rivelazioni fanno scandalo. "Era polacco - dice - anche il potente arcivescovo con cui ebbi una relazione, quando vivevo in Vaticano". "Oggi è molto più semplice ammettere una cosa del genere, ai miei tempi era impossibile - continua padre Adams - Quando ero giovane, ed ero al Vaticano, tutti sapevano dell’omosessualità che regnava sovrana tra i preti, tutti sapevano delle relazioni anche tra cardinali e giovani sacerdoti, ma nessuno diceva e faceva niente. Si sapeva e basta, e si copriva tutto. E si faceva sesso anche per fare carriera in Vaticano, anche io l’ho fatto con quell’arcivescovo polacco. Ma non feci carriera. Anzi, dopo quella storia capii che molti uomini che lì dentro portavano la tonaca più che Dio amavano il potere. Ecco perché decisi di lasciare Roma e il Vaticano e di ritornare nel Connecticut dove, poi, ho incontrato l’amore della mia vita".

Un amore omosessuale. Ma nonostante la sua relazione sia contraria alle indicazioni della Dottrina, continua ad essere prete. E sul coming out di Charamsa dice: "Se dopo questa storia farà soldi, buon per lui - sorride padre Adams - La sua storia mi sembra un po’ strana, un po’ troppo studiata. Non avrà già pronto un libro da dare alle stampe? O forse il suo aitante compagno avrà velleità cinematografiche? Comunque, mi piacerebbe incontrarlo, e parlargli".

E su papa Francesco conclude: "Bergoglio ha voglia di effettuare il grande cambiamento nella Chiesa, è una convinzione che secondo me ha già maturato nel cuore, deve farlo ancora nella testa. Ha paura, questo sì, ma non dei cardinali. Secondo me ha paura dello stesso cambiamento e, invece, solo lui può scrivere una nuova e rivoluzionaria pagina nella storia millenaria della Chiesa. Mi piacerebbe vedere questo cambiamento finché sono in vita".
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Re: Coki-cokeria, veła, xmoca, gay e altre stranbarie

Messaggioda Berto » lun feb 29, 2016 8:39 pm

Sgarbi contro Vendola: "Figlio costruito a tavolino"
Anna Rossi - Lun, 29/02/2016

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... ok+Interna

La nascita del figlio di Vendola sta scatenando parecchie polemiche e commenti, anche Vittorio Sgarbi ha voluto dire la sua.

A Radio Cusano Campus, la radio dell'Università Niccolò Cusano, Sgarbi ha dato il suo parere sulla nascita di Tobia Antonio. "Non può essere, quello appena nato, il figlio di Vendola. Dal culo non esce niente" - ha dichiarato il critico d'arte. Ma il commento di Sgarbi è andato avanti e si è fatto ancora più tagliente: "Vendola ha un marito ed è contemporaneamente padre". "Due persone dello stesso sesso - continua - non generano, ma di cosa stiamo parlando? I bambini devono essere concepiti, educati e evoluti sulla base di ciò che la natura consente".

Il critico d'arte ha sparato a zero su questa nascita e sulla stepchild adoption in generale perché sono "contro-natura". "Di bambini bisognosi c'è pieno il mondo e si possono aiutare in tanti modi. Adottarli e fargli da genitore è una soluzione egoistica, è solo un capriccio di due persone dello stesso sesso. Quel bambino è una persona che si sono costruiti a tavolino, come un peluche. E' insopportabile" - ha concluso Sgarbi.


A TUTTI QUELLI CHE PENSANO DI ESSERE DI SINISTRA PERCHE', CON IL COMPAGNO NICHI, DIFENDONO L'UTERO IN AFFITTO, OSSIA UNA PRATICA ABOMINEVOLE, CLASSISTA E MERCIFICANTE, RICORDO QUESTO PASSAGGIO DI ANTONIO GRAMSCI:

https://www.facebook.com/fusaro.diego?fref=nf

"Il dottor Voronof ha già annunziato la possibilità dell'innesto delle ovaie. Una nuova strada commerciale aperta all'attività esploratrice dell'iniziativa individuale. Le povere fanciulle potranno farsi facilmente una dote. A che serve loro l'organo della maternità? Lo cederanno alla ricca signora infeconda che desidera prole per l'eredità dei sudati risparmi maritali. Le povere fanciulle guadagneranno quattrini e si libereranno di un pericolo. Vendono già ora le bionde capigliature per le teste calve delle cocottes che prendono marito e vogliono entrare nella buona società. Venderanno la possibilità di diventar madri: daranno fecondità alle vecchie gualcite, alle guaste signore che troppo si sono divertite e vogliono ricuperare il numero perduto. I figli nati dopo un innesto? Strani mostri biologici, creature di una nuova razza, merce anch'essi, prodotto genuino dell'azienda dei surrogati umani, necessari per tramandare la stirpe dei pizzicagnoli arricchiti. La vecchia nobiltà aveva indubbiamente maggior buon gusto della classe dirigente che le è successa al potere. Il quattrino deturpa, abbrutisce tutto ciò che cade sotto la sua legge implacabilmente feroce. La vita, tutta la vita, non solo l'attività meccanica degli arti, ma la stessa sorgente fisiologica dell'attività, si distacca dall'anima, e diventa merce da baratto; è il destino di Mida, dalle mani fatate, simbolo del capitalismo moderno".
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Re: Coki-cokeria, veła, xmoca, gay e altre stranbarie

Messaggioda Berto » mar mar 01, 2016 9:16 pm

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Coki-cokeria, veła, xmoca, gay e altre stranbarie

Messaggioda Berto » lun mar 14, 2016 11:59 am

Come "curano" gli omosessuali in Iran - Caratteri Liberi
Domenico Letizia*
marzo 13, 2016

http://caratteriliberi.eu/2016/03/13/in ... li-in-iran

Appena concluse le elezioni in Iran, la stampa occidentale ha urlato alla vittoria dei “moderati”. In Italia, si discute molto di diritti civili e coppie omosessuali. Ma, cosa accade nell’ Iran dei “moderati”?

In Iran l’omosessualità è considerata un reato: si può essere condannati al patibolo, e spesso dei ragazzi vengono uccisi dai propri genitori perché, per una questione di onore, non è possibile per loro accettare un figlio gay. Nei primi anni ‘80, per esempio, 70 persone sono state trucidate dopo aver tentato di organizzarsi in un’associazione gay e lesbica.

Altri 100 omosessuali sono stati condannati a morte nel 1992 dopo un’incursione della polizia ad una festa privata. Non si può sapere con certezza quanti omosessuali e quante lesbiche siano stati uccisi nel paese dall’avvento del regime islamico perché molte esecuzioni sono avvenute in segreto e perché spesso le famiglie ed i parenti delle vittime tendono a coprire la vera ragione della condanna a causa delle forti pressioni sociali associate all’omosessualità.

Un altro fattore che impedisce un’accurata stima delle esecuzioni è il ricorso del regime all’accusa di omosessualità per screditare ed eliminare gli avversari politici, come è successo a Shiraz nel 1992 dove è stato giustiziato un leader mussulmano sunnita, Dr. Ali Mozaffarian, con l’accusa di sodomia. La pena di morte non si applica solo alla sodomia, ma anche alla ripetizione di reati minori come la masturbazione reciproca.
L’omosessualità in Iran è considerata in tutto e per tutto una “malattia”, e in quanto tale è possibile “guarirla”. Negli scorsi anni, numerosi sono stati i giornali, che hanno evidenziato come l’omosessualità, in Iran, venga “curata”, attraverso l’operazione chirurgica: quella per cui si può cambiare sesso.
Le cifre sono disarmanti: dai 170 del 2006, ai 370 del 2010. Un chirurgo alla società radiotelevisiva britannica Bbc ha ammesso di aver compiuto, da solo, più di 200 operazioni nel solo 2013.

Sono numerosi i giovani e gli adolescenti che vengono spinti a farsi operare dagli psicologi delle strutture statali, quando ancora adolescenti, non sanno cosa significhi essere omosessuali o lesbiche. A questi giovani viene promesso una nuova documentazione con il nuovo sesso e un piccolo prestito finanziario. Tale “assistenza” dura fino al giorno dell’operazione.
Successivamente vengono abbandonati al loro destino e numerose sono le problematiche psicologiche che vengono riscontrate.

In base al nuovo codice penale islamico varato nel 2013, gli atti omosessuali, tranne la sodomia, sono puniti con 31-99 frustate.
La relazione omosessuale tra donne in cui vi è contatto tra genitali viene punita con 100 frustate. Come ha denunciato l’International Lesbian Gay Bisexual Trans and Intersex Association (Ilga), l’Iran è uno dei tre Paesi asiatici in cui l’omosessualità è punibile con la pena di morte, insieme ad Arabia Saudita e Yemen.
Tanto che molti omosessuali iraniani vivono da rifugiati in altri Paesi. Per comprendere realmente come le autorità religiose guardano all’omosessualità basterebbe analizzare le parole delle massime autorità religiose della Repubblica islamica.

Nel settembre 2014 la Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei, ha descritto le ragioni per le quali l’Occidente, a suo parere, è destinato a decadere.
Prevedendo un nuovo ordine mondiale dominato dalle religioni, prima fra tutti l’Islam, il Rahbar ha affermato che la cultura occidentale è in via di estinzione perché troppo incentrata a riconcorrere slogan quali i “diritti umani” e la “democrazia”.
Non solo, a detta di Khamenei, l’Occidente è anche colpevole di aver snaturato il ruolo della donna, sostenendo movimenti come quello femminista che “hanno rovinato il genere femminile”.
Dopo aver ricordato che oramai il Corano ha sempre più successo in Europa, Khamenei ha attaccato la concezione del sesso in occidente, in particolare, l’aver trasformato “l’omosessualità in un valore”.

*Membro del Consiglio direttivo di “Nessuno tocchi Caino”
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Coki-cokeria, veła, xmoca, gay e altre stranbarie

Messaggioda Sixara » lun mar 14, 2016 7:23 pm

Berto ha scritto:Io sono d'accordo che i figli di uno della coppia gay possano essere adottati dal partner. Ma non sono per l'utero in affitto e per strappare i bambini appena nati alla loro madre naturale o biologica. Sono d'accordo che le coppie gay possano costituire una famiglia e godere dei diritti di tutti ma sono contro il matrimonio gay, l'unione tra gay va denominata in altro modo e non con il termine "matrimonio" che è soltanto l'unione "etero" e non "omo".

Penso anca mi, ke bixognarìa catarghe naltro nome pal matrimonio fra 2 òmeni, ma ghe lo lasarìa par cueo fra 2 dòne.
matri- ghe entra co la maternità? Se l ghe entra, e lora ghe spèta de dirito solo a le femene.
Dògnimodo, no i ghe li "strappa", i putìni pena-nati, "alla loro madre naturale". La ghe li vende, ke l è naltra roba. Gnente retorica so ste robe cuà: a ghè stà on tenpo ke dabòn i ghe li portava via, i putìni, a ste pòre dòne e nisùn le conpativa, MA dèso... a se conpra e se vende e se propio, a se dixe ke l è n àto-damore :? .
Pò mi no capìso tuta sta vòja de paternità ke i gà sti gay-òmeni: i sarà anca gay, ma pur senpre òmeni i resta e la paternità pa i òmeni - secondo mi - l è on concèto vago. A menoké no i vòja propio la maternità e 'lora lì a ghè saria da rìdare sa no ghe fùse da pianzare.
Pòri-putini: sen'za diriti , come na olta, come senpre.
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