Incendi e forestaliGli incendi sul Vesuvio sono dolosi12 luglio 2017
http://www.ilpost.it/2017/07/12/incendio-vesuvio-dolosoÈ stata aperta un'inchiesta contro ignoti e si parla di inneschi ritrovati: i vigili del fuoco intanto stanno spegnendo gli ultimi tre roghi
Gli effetti dell'incendio sul Vesuvio a Boscotrecase, in provincia di Napoli, il 12 luglio 2017 (ANSA/CESARE ABBATE)
La procura di Torre Annunziata, in provincia di Napoli, ha aperto un’inchiesta per stabilire le cause del grande incendio che si è sviluppato a partire dal 10 luglio alle pendici del Vesuvio: la procura ritiene che l’incendio – o meglio, la serie di incendi – abbia avuto origine dolosa, ma per ora l’accusa è a carico di ignoti. Che gli incendi siano di origine dolosa è stato confermato dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che oggi pomeriggio ha detto: «Voglio dirlo con molta fermezza: faremo di tutto per catturare i colpevoli». Galletti ha anche annunciato che un piromane è stato arrestato dai carabinieri mentre era intento ad appiccare il fuoco.
Il sito di news Fanpage, di solito ben informato sulle cose che succedono in Campania, ha scritto che i vigili del fuoco hanno individuato almeno otto inneschi usati per appiccare il fuoco; il Mattino ha scritto che gli otto inneschi, tutti posizionati in aree difficili da raggiungere, sono stati attivati contemporaneamente e qualcuno ha ipotizzato che gli autori degli incendi avessero usato dei gatti (cosparsi di benzina e poi fatti correre per i boschi) per farli partire. Il Corpo Forestale, contattato dal Corriere della Sera, ha smentito la cosa.
vesuvio
L’incendio non è ancora stato spento del tutto: tre aerei canadair e squadre di vigili del fuoco che lavorano da terra insieme alla Protezione civile stanno lavorando per spegnere i roghi di Ottaviano, Torre del Greco ed Ercolano. Tra le aree colpite dall’incendio c’è il Parco nazionale del Vesuvio.
Anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha detto di essere convinto che gli incendi siano stati appiccati per una «attività criminale». De Magistris ha anche detto che per lui dovrebbe essere dichiarato «lo stato di emergenza nazionale sia per quanto riguarda la siccità che per l’emergenza incendi», e ha criticato l’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato all’interno dell’Arma dei Carabinieri, avvenuto all’inizio dell’anno. Anche l’ex comandante regionale del Corpo Forestale Vincenzo Stabile ha criticato la decisione perché ora sono i carabinieri a indagare sulle cause degli incendi e a occuparsi della prevenzione, mentre i vigili del fuoco si occupano di gestire le emergenze: in precedenza tutti questi compiti spettavano ai forestali, cosa che secondo Stabile faceva funzionare meglio le operazioni (ma Stabile non ha fornito argomenti a sostegno di questa tesi). La Protezione civile della Campania ha detto che tra il 15 giugno e il 10 luglio 2015 nella regione c’erano stati 158 incendi; nello stesso periodo di quest’anno gli incendi sono stati 927.
La Sicilia brucia per gli incendi Ecco di chi è la colpadi Accursio Sabella
2016/06/17
http://livesicilia.it/2016/06/17/la-sic ... lpa_759873PALERMO - Spenti i fuochi, resta la cenere delle responsabilità. Quelle penali, certamente. Che dovranno riguardare i criminali che hanno acceso i roghi in mezza Sicilia. Ma anche quelle politiche, cioè delle pubbliche amministrazioni che probabilmente hanno fornito a piromani e scirocco, terreno fertile per accendere l'inferno.
Lo denunciano in tanti, anche tra i dipendenti del Corpo forestale: nei mesi tra marzo e maggio non è stata compiuta alcuna attività di prevenzione. Che riguarda, in particolare, la creazione dei cosiddetti “viali parafuoco”, utili a isolare le fiamme, e anche l'attività di pulizia del sottobosco. Ma nulla è stato fatto. “Mancano i soldi”, raccontano. Mentre la legge che dovrebbe riformare il settore, annunciata a Sala d'Ercole in occasione dell'ultima finanziaria, è ancora nella mente del governo Crocetta.
Un'accusa giunta anche dal presidente della commissione antimafia all'Ars Nello Musumeci: “Non serve un’arca di scienza – ha detto - per capire che buona parte degli incendi in corso sia di origine dolosa e ad opera di piromani asserviti ad organizzazioni criminali. E non serve essere particolarmente esperti per capire che la dimensione del danno poteva essere assai contenuta se i sentieri tagliafuoco della Forestale regionale fossero stati realizzati in tempi ragionevoli. Ci troviamo di fronte a gravi omissioni degli apparati politici e burocratici regionali, che nessuna demagogia potrà minimizzare”.
“Cosa avrebbero potuto fare quei viali – chiede il dirigente generale del Corpo forestale Gaetano Gullo – se le fiamme spinte dal vento hanno superato persino la carreggiata di una autostrada?”. Interrogativo senza risposta. Così come gli altri. Ad esempio, come è possibile che gli operatori forestali dell'antincendio, circa 7 mila persone, non avessero mezzi idonei a fronteggiare il fuoco. Qualcuno ha denunciato di non poter disporre nemmeno di autobotti. “Molti tra i 3500 addetti allo spegnimento delle fiamme – ha dichiarato il deputato regionale di Forza Italia Vincenzo Figuccia - sono bloccati perché nessuno gli ha messo a disposizione autobotti ed altri mezzi. Qualcuno nel governo Crocetta dovrebbe trarne le conseguenze”. “Anche questo non è vero – replica Gullo – noi abbiamo messo a disposizione i mezzi di cui disponiamo. Ma siamo dovuti intervenire a volte su oltre cinquanta incendi contemporaneamente”. L'inferno. Nonostante – in tanti diranno – un numero spropositato di Forestali. Circa 23 mila tra gli appena citati operatori dell'antincendio e la maggior parte, circa 16 mila, dell'ex Azienda Foreste e oggi al dipartimento dello sviluppo rurale dell'assessorato all'Agricoltura. A loro, appunto, spetterebbe il compito della prevenzione.
Una prevenzione che non ha funzionato, anche secondo i parlamentari del Movimento cinque stelle,che ricordano di aver presentato una ventina di atti ispettivi per denunciare l'assenza di “adeguati piani di gestione e manutenzione oltre che di un coordinamento delle varie autorità coinvolte per fronteggiare gli incendi legati a criticità territoriali di diversa natura”. Stessa accusa arriva dal parlamentare di Sinistra Italiana Francesco Campanella: "I boschi sono stati lasciati allo stato selvaggio - ha detto - e gli operai non sono stati mandati in tempo a causa dei ritardi nelle assunzioni".
Una ricostruzione, questa, respinta dal dirigente generale della Protezione civile, Calogero Foti: “Il sistema ha funzionato, in particolare sul piano delle comunicazioni e del coordinamento delle forze in campo. Ma eravamo di fronte a un evento di dimensioni straordinarie. Si poteva fare di più sul piano delle prevenzione? Non è il momento questo per cercare responsabili”, aggiungeva nelle ore “calde” di ieri.
Ma a puntare il dito contro la scarsa prevenzione anche la Flai Cgil: “Abbiamo sempre ribadito - dice il segretario palermitano Tonino Russo - che le attività di prevenzione non possono cominciare a dicembre, i tempi dei finanziamenti non possono decidere le sorti dei boschi. La carenza dei fondi non può dare adito a manutenzioni frammentate. Ci sono tratti di boschi in cui la manutenzione non viene fatta da troppo tempo. Le ultime assunzioni per le attività di pulizia dei viali parafuoco sono scattate solo tre settimane fa”. E solo l'altroieri, così come previsto dalla legge, sono iniziate le attività dell'antincendio. In maniera assai graduale, a dire il vero, perché nonostante l'annunciato arrivo delle temperature roventi, i forestali sono stati impegnati, nel primo giorno di lavoro, in attività... di formazione.
E nonostante la Sicilia pochi giorni fosse stata investita da una terribile ondata di incendi nell'Isola di Pantelleria. Un campanello d'allarme forse in parte ignorato. “Da mesi, - la denuncia del sindacato Uila - e in maniera pressante, chiediamo di predisporre interventi antincendio. La Regione, però, è stata troppo distratta e come sempre occupata nei soliti giochi di potere”. E adesso Crocetta grida contro gli “atti criminali”. Che sono sotto gli occhi di tutti. Ma non vede gli errori, i ritardi, le inefficienze del suo governo.
L'Italia brucia. Dal Roma alla Puglia, dal Vesuvio alla Sicilia è emergenza incendi2017/07/11
http://www.huffingtonpost.it/2017/07/11 ... a_23024731Dal 15 giugno a oggi sono state 430 le richieste di soccorso aereo giunte dalle Regioni alla Protezione Civile per gli incendi: un picco mai raggiunto nello stesso periodo negli ultimi dieci anni. Lo rileva il Dipartimento che ricorda come nel 2007, 'anno nero' con una stagione estiva davvero complicata, erano state 308 le domande. "Le conseguenze per l'equilibrio naturale sono gravissime e i tempi per il riassetto dell'ecosistema forestale e ambientale molto lunghi - spiegano dalla Protezione Civile - Le alterazioni delle condizioni naturali del suolo causate dagli incendi favoriscono inoltre i fenomeni di dissesto dei versanti provocando, in caso di piogge intense, lo scivolamento e l'asportazione dello strato di terreno superficiale".
L'Italia brucia con focolai in diverse regioni. Numerosi incendi, di origine dolosa e altri ancora da stabilire, stanno mettendo a dura prova la Sicilia, la zona del Vesuvio, Roma e la Puglia. Anche oggi, dalle prime ore del giorno, gli equipaggi di Canadair ed elicotteri della flotta aerea dello Stato coordinati dal Dipartimento della Protezione Civile, a supporto delle operazioni svolte dalle squadre di terra, hanno ripreso le operazioni di spegnimento dei tanti incendi boschivi: al momento sono 18 le richieste di intervento aereo ricevute dal Centro Operativo Aereo Unificato del Dipartimento. Quattro dalla Campania, rispettivamente 3 dalla Basilicata e dalla Sicilia, 2 rispettivamente dalla Puglia, dall'Abruzzo e dalla Calabria e 1 rispettivamente dal Lazio dall'Umbria. Al momento, l'impegno dei mezzi disponibili - 16 Canadair e 4 elicotteri del Corpo dei Vigili del Fuoco, a cui si aggiungono 3 elicotteri della Difesa - è concentrato sulle situazioni più critiche. Finora sono stati messi sotto controllo o spenti 2 roghi nelle province di Enna e di Trapani.
SICILIA - L'incendio che ieri ha bruciato la valle Scaldaferro, tra Enna e Calascibetta, ha danneggiato la linea ferroviaria Catania-Palermo che è stata interrotta. I passeggeri provenienti in treno da Catania alla volta di Palermo, vengono trasportati in pullman da Enna fino alla stazione di Caltanissetta. Il fuoco ha devastato oltre 10 chilometri di territorio tra il viadotto Ferrarelle, da dove si è sviluppato, sulla A 19, fino a risalire le pendici di Enna e Calascibetta. Già dalle prime ore dell'alba è entrato in azione il canadair dei vigili del fuoco che sta spegnendo alcuni focolai. La situazione, però, secondo la sala operativa della Forestale che insieme ai vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte, sembrerebbe ora sotto controllo. Stanotte intorno alle tre è stata riaperta l'autostrada nel tratto tra lo svincolo di Caltanissetta ed Enna.
La situazione legata all'emergenza incendi sta migliorando anche a Messina, dove si stimano danni per centinaia di migliaia di euro. Nel pomeriggio riprenderanno le lezioni e l'attività didattica nelle facoltà che ieri erano state evacuate nel rione Annunziata. Intanto i vigili del fuoco sollecitano un rafforzamento dell'organico ritenuto insufficiente a fronteggiare l'emergenza. Ieri su Twitter anche Fiorello ha lanciato un appello chiedendo un aiuto mentre oggi il presidente della Regione Rosario Crocetta sarà a Messina per esprimere la sua solidarietà al sindaco Renato Accorinti. Gli esperti annunciano anche un probabile rischio di dissesto idrogeologico nei mesi invernali visto che sono andati distrutti numerosi ettari di bosco.
VESUVIO - Focolai di incendi probabilmente di origine dolosa sono attivi, di nuovo, anche sul Vesuvio. Le fiamme divampano nella Valle delle Delizie ad Ottaviano, in via Vesuvio ad Ercolano già danneggiata da incendi nei giorni scorsi, nella zona a valle di Cappella Bianchini a Torre del Greco. Stanno operando carabinieri forestali, vigili del fuoco, protezione civile e personale dell'antincendio boschivo della Sma Campania oltre a squadre di volontari. Un aiuto è dato da un Canadair e da un elicottero. Le strade di accesso al Vesuvio, al momento, sono aperte.
ROMA - "Dal 1 giugno ad oggi il numero degli incendi boschivi si è quasi quadruplicato rispetto all'anno scorso. E questo anche a causa della siccità eccezionale. Ieri mattina ho partecipato ad una riunione di coordinamento in Prefettura per discutere delle misure da adottare per contrastare quest'emergenza" scrive su Fb la sindaca di Roma Virginia Raggi. "Tutti noi, dal Campidoglio al Prefetto di Roma, dalla Regione, alle forze dell'ordine ai vigili del fuoco, ci siamo impegnati a rafforzare immediatamente i dispositivi di prevenzione - scrive Raggi -. In particolare si è deciso di monitorare le zone a rischio, prevalentemente vicine alle aree abitate, provvedendo alla manutenzione del verde prevalentemente a ridosso delle strade e delle linee ferroviarie e garantendo la costante pulizia dei terreni". "In questi mesi Roma Capitale - osserva ancora la sindaca di Roma - benché in stato di gravissima carenza di personale e mezzi, dovuta anche agli attacchi vandalici alle strutture del Servizio Giardini del Comune, ha avviato lavori di manutenzione del verde pubblico. In qualità di Sindaca della Città Metropolitana invierò una lettera ai primi cittadini del territorio invitandoli ad alzare il livello di attenzione e ad adottare, qualora non l'avessero ancora fatto, il Piano di Emergenza della Protezione civile. Dobbiamo mettere in campo ogni misura per scongiurare quest'emergenza. E ogni istituzione, sono sicura, farà la sua parte".
PUGLIA - Da diverse ore alcune squadre di vigili del fuoco sono impegnate, anche con l'ausilio di Canadair, a spegnere incendi che si sono sviluppati in alcune zone del Gargano. Già dal tardo pomeriggio di ieri le fiamme hanno interessato la zona di Carpino e in serata sembrava che la situazione fosse sotto controllo, ma a causa delle alte temperature e del forte vento, il fuoco si è propagato su altre zone del promontorio garganico, a Cagnano Varano e Mattinata. Decine di ettari di bosco e macchia mediterranea sono già andate distrutte. Disagi si sono verificati questa mattina in Puglia anche per gli automobilisti in transito sull'A14 Bologna Taranto dove a causa del fumo proveniente da un incendio sviluppatosi in una scarpata, è stato chiuso attorno alle 10 e da poco riaperto il tratto tra Foggia e Cerignola est in entrambe le direzioni.
L’elaborazione dei dati relativi al 2001 ha consentito di ricomporre la casistica registrata in un unico ed inedito quadro di insieme.
L’analisi delle cause ha confermato la rilevante incidenza della dolosità: nel 2001 gli incendi dolosi attribuiti alla deliberata volontà di appiccare il fuoco, di creare danni al bosco e all’ambiente, sono risultati il 60%.https://www.sistemaprotezionecivile.it/ ... schivi.pdf