I falsi buoni che fanno del male - falsi salvatori del mondo

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Messaggioda Berto » mer lug 18, 2018 3:24 am

Don Zanotti finisce nei guai: "Subivo abusi e mi costringeva a prendere il Viagra"
Eugenia Fiore - Mar, 17/07/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 54450.html

Il frate "Premio per la Pace" accusato di violenza sessuale. Avrebbe costretto alcuni immigrati minorenni che vivevano nella sua comunità ad avere rapporti sessuali con lui

Costretto a diventare l'amante di un frate cappuccino che lo minacciava e picchiava. È questo quanto accaduto a un immigrato che viveva da quattro anni nella comunità "Oasi 7", un centro di accoglienza per profughi e minori in difficoltà di Bergamo fondata proprio da padre Antonio Zanotti, ora accusato di violenza sessuale.

Il ragazzo racconta di aver vissuto "un'esperienza terribile per cui ho anche tentato di togliermi la vita" - riporta il Corriere - e non è l'unico: altri due stranieri, infatti, hanno già depositato la loro testimonianza e parleranno presto con i pm e le autorità ecclesiastiche.

Il ragazzo, nella denuncia, racconta di essere arrivato all'Oasi 7 nel 2014. Inizialmente si sentii accolto dal frate, ma poi, dopo circa tre mesi, quest'ultimo iniziò ad approcciarlo sessualmente: prima con abbracci e poi invitandolo a bere nella sua stanza. "Nonostante non fosse mio desiderio avere rapporti sessuali con il frate, non riuscivo a oppormi. Padre Zanotti cominciò a farmi dei regali costosi, qualunque cosa chiedessi me la acquistava. Se accondiscendevo alle sue richieste, mi faceva trovare dei soldi", racconta il minorenne. E dopo le violenze sessuali sono cominciate le minacce:"Mi minacciava che senza di lui e la sua bontà avrei passato la mia vita in mezzo alla strada insieme ai disperati".

Nella denuncia depositata emergono poi alcuni dettagli sulle avances del frate. "Mi costrinse a prendere del Viagra. Mi diceva sempre: “Ci vogliono i soldi, caro mio, io ne ho tanti e tu non hai niente”. Il degrado umano nel quale mi aveva gettato padre Zanotti fu tale che nel marzo del 2018 fui costretto, per non impazzire, ad andare a lavorare fuori dalla struttura. Due mesi fa, a causa degli ultimi gravi abusi subiti, sempre nelle stesse modalità delle minacce miste a lusinghe e ricatti, trovai la forza di andarmene definitivamente, preferendo vivere per strada piuttosto che vivere l’annullamento della mia persona. A seguito di ciò sono stato aggredito, picchiato e minacciato. Mi trovavo nella stazione di Bergamo quando due albanesi che conoscevo, perché residenti nella comunità di padre Zanotti, mi hanno circondato e riempito di pugni e schiaffi, lasciandomi a terra sanguinante, non prima di avermi detto: 'Non tornare più là dentro e vedi di stare molto lontano da qui'. Adesso vivo in un luogo protetto, ma ho paura che possa accadermi qualcosa di brutto". C'è poi anche del materiale, tra cui alcuni filmini e foto hard, che è già stato depositato in Vaticano e alla Procura di Roma e sarà presto esaminato.

Don Zanotti, tra l'altro, nel 2007 ha ricevuto il "Premio per la Pace" dalla Regione Lombardia. Nel 2012, poi, si è cominciato a parlare del suo "miracolo": "Qui c'erano solo cascine abbandonate - raccontò il frate al Giornale - e io avevo tante anime da raccogliere: prostitute, drogati e malati psichici a cui le famiglie non erano in grado di badare, ragazzi alla deriva. Hanno costruito quasi tutto loro e io, ad essere sincero, non avevo neppure i permessi... Sono andato avanti lo stesso e alla fine i Comuni mi hanno aiutato". A quanto pare, però, dietro alla sua solidarietà c'era dell'altro.


Castità e pedofilia
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Messaggioda Berto » mer ott 03, 2018 9:58 pm

Denuncia un clandestino: scoppia la bufera sul medico
Claudio Cartaldo - Mer, 03/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 83685.html

Trento, il dottore chiama l'Arma. Critiche dal Gruppo immigrazione e salute: "La legge lo vieta". Ma Salvini lo difende

Al pronto soccorso si è presentato un uomo, immigrato, senza diritto a permanere nel territorio italiano.

Un clandestino, in parole povere. E così il medico di un ospedale di Trento ha alzato la cornetta del telefono e ha chiamato i carabinieri. I quali si sono presentati a nosocomio e hanno prelevato il paziente, portandolo in caserma per i controlli di rito del caso.

È scoppiata la bufera su un medico di Trento e la vicenda, che risale a luglio ma è emersa solo in questi giorni, è stata portata all’attenzione dell’Ordine dei medici e dell’Azienda sanitaria locale. “Al paziente – scrive il Corriere - non è stato consentito di completare gli accertamenti e non ha ricevuto nessuna indicazione terapeutica".

Il medico si è difeso, riporta il Corriere del Trentino, affermando di non conoscere la direttiva firmata nel novembre del 2009 da Mario Morcone, allora capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione. Secondo quella circolare, infatti, "il divieto di segnalare alle autorità lo straniero irregolarmente presente nel territorio dello Stato che chiede accesso alle prestazioni sanitarie".

Il Gruppo immigrazione e salute del Trentino parla subito di un "diffuso clima anti-stranieri" che rischia di "sdoganare atteggiamenti pericolosi, magari persino determinati da una presunzione di rispetto e promozione della legalità". Il ragionamento di Elisabetta Cescatti e Bruna Zeni è che un clandestino, per evitare di essere segnalato ai carabinieri, potrebbe evitare di farsi curare. Magari rischiando di diffondere malattie in tutto il territorio.

Con l'occasione, mettono nel mirino pure il decreto Salvini: "Il provvedimento ridimensiona drasticamente la protezione umanitaria, limitandola a pochi casi specifici tra cui le cure mediche che però saranno a pagamento - affermano Cescatti e Zeni al Corriere - L' effetto complessivo sarà quello di spostare numerosi migranti dagli attuali percorsi di accoglienza alla clandestinità. Lo stesso smantellamento dello Sprar, un sistema diffuso di accoglienza che ha registrato un esito positivo, è un segnale preoccupante che solleva molti interrogativi sul futuro di queste persone". In realtà, come spiegato dal Giornale in questo articolo, l’aumento dei “clandestini” permetterà al governo di espellere più immigrati che, fino a ieri, godevano di permessi di soggiorno umanitari concessi con enorme facilità.

Certo, il medico trentino sembra aver violato la circolare del ministero. Ma sulla sua condotta si è subito aperto un dibattito. In fondo la legge potrebbe anche cambiare. Anche perché, in difesa del medico di Trento si è già schierato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Abbiamo il dovere di garantire cure mediche a tutti – dice il leghista - ma non possiamo dimenticare l’esigenza di contrastare l’immigrazione clandestina. Solidarietà al medico di Trento che ha segnalato un marocchino irregolare”.
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Messaggioda Berto » mer ott 03, 2018 10:27 pm

Riace il paese parassita ignobile modello di inciviltà e di disumanità

Il progetto di Riace non è affatto nobile, umano e buono ma è un progetto ignobile e criminale, che confligge/contrasta/stride con la vera bontà e con il vero rispetto umano; il sindaco di Riace è un vero cattivo, un falso buono che promuove l'esistenza di parassiti, che depredano e danneggiano i suoi concittadini italiani ed europei e che ha violato leggi giuste fatte a tutela del nostro paese e dei suoi citadini.
Questo individuo ha violato i diritti umani, naturali, universali e civili dei suoi concittadini e le giuste leggi a loro tutela.



Arresto Lucano, il procuratore di Locri: "Non processiamo il progetto Riace ma gli illeciti. Ho lanciato una bomba in una favola"
di Lucio Musolino | 3 ottobre 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/1 ... la/4665259

“Sono consapevole di aver lanciato una bomba in una favola. E mi pesa moltissimo. Oltre alla favola, però, c’era una realtà parallela diversa. In ogni caso, coltivo sempre il dubbio che possa essermi sbagliato”. A parlare è il procuratore di Locri, Luigi D’Alessio, che ha coordinato l’indagine che ha portato agli arresti il sindaco di Riace, Domenico Lucano. “Il progetto è nobile, ma è stato realizzato trasgredendo numerose leggi” ha aggiunto il magistrato. “Noi non processiamo il modello Riace, ma gli illeciti che sono stati commessi”.



Riace, l'arresto del sindaco Mimmo Lucano
Massimo Gramellini

https://www.corriere.it/caffe-gramellin ... ab5e.shtml

Mimmo Lucano non è un falso buono. Non è Buzzi o Carminati, e neanche una onlus opaca. Sui migranti non ha guadagnato un centesimo e ad affermarlo è lo stesso giudice che lo ha costretto ai domiciliari. Il sindaco di Riace ci è finito per avere violato le leggi sull’immigrazione clandestina. Il suo modello di convivenza, studiato nel mondo, consiste nell’usare i soldi pubblici per dare lavoro ai migranti e ai locali, riattivando le botteghe cadute in disuso. L’esatto contrario dell’assistenzialismo piagnone e arraffone che giustamente infastidisce chi oggi esulta per il suo arresto. Però, se per metterlo in pratica ha commesso dei reati, è giusto che paghi come qualsiasi altro cittadino. Talvolta il fine giustifica i mezzi, cioè la disobbedienza civile, ma una cosa è essere Gandhi nell’India occupata dalle truppe britanniche, un’altra abitare in una democrazia, dove si rispettano anche le leggi che si vogliono cambiare.

Siamo in presenza di un dilemma etico che dovrebbe interrogare le coscienze e invece, come sempre, da noi sta agitando gli ultrà. I cinici che attaccano il sindaco di Riace senza conoscerne l’opera per screditare attraverso la sua vicenda giudiziaria il principio stesso dell’accoglienza. E quelli che, con altrettanto cinismo, lo difendono per addossare a un governo ostile la responsabilità di un’iniziativa della magistratura. Gli uni e gli altri brandiscono Mimmo Lucano come una clava, mentre si tratta soltanto, e per fortuna, di un uomo.



Riace, le frasi del sindaco Domenico Lucano alle immigrate: "Sposati con qualcuno se vuoi i documenti"
3 Ottobre 2018

https://www.liberoquotidiano.it/news/it ... menti.html

Il sistema che aveva adottato per regolarizzare gli immigrati era farli sposare. Domenico Lucano, sindaco di Riace, ai domiciliari per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, in una intercettazione dice infatti: "E' venuta Joy, un'altra disperata, una ragazza nigeriana che a Napoli si prostituisce, le hanno dato due dinieghi, è disperata e non vuole tornare. Sai cosa le ho detto, Joy aspetta, vai a dormire dove vuoi in qualche casa... Siamo abusivi, non c'è problema, gliel'ho fatti io i documenti, è illegale... sposati con qualcuno, come ha fatto Stella... li abbiamo sposati in un attimo, io ho azzerato tutta la burocrazia... ma l'ho fatto per aiutarla, ovviamente è una procedura forzata ma non per imbrogliare, ma per venire incontro a una ragazza che è stata sfruttata e umiliata".

Spiega il gip di Locri Domenico Croce, come riportato dal Tempo: "L'indagato vive oltre ogni regola, ritiene di poter impunemente violare nell'ottica del fine che giustifica i mezzi". Le accuse contestate dalla procura lo vedono al centro di una associazione che commetteva reati "contro la pubblica amministrazione, la fede pubblica e il patrimonio, così orientando l'esercizio della funzione della funzione pubblica degli uffici del ministero dell'Interno e della prefettura di Reggio Calabria, preposti alla gestione dell' accoglienza dei rifugiati nell' ambito dei progetti Sprar, Cas e Msna e per l' affidamento dei servizi da espletare nell' ambito del Comune di Riace, verso il soddisfacimento degli indebiti e illeciti interessi patrimoniali delle associazioni e cooperative".


Scatta il soccorso rosso. "È uno Stato autoritario"
Alessandro Gnocchi - Mer, 03/10/2018
Da Saviano alla Boldrini ora sono tutti garantisti
Per gli intellettuali, la città di Riace era il modello sul quale edificare la nuova Italia. Cosmopolita e, dunque, aperta all'immigrazione.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 83377.html

Pronta a percorrere le nuove strade che conducono all'integrazione. Il sindaco Mimmo Lucano, eletto in una lista civica, era l'eroe della sinistra politicamente corretta. La Rai aveva girato una fiction sulle sue imprese, protagonista Beppe Fiorello, mai trasmessa. La rivista Fortune lo aveva inserito nella top list delle cinquanta persone più influenti al mondo. Papa Francesco, paladino dell'accoglienza indiscriminata, aveva scritto a Lucano: «La ammiro per il suo operato nei confronti dei rifugiati». Anche Laura Boldrini si era spesa per Riace e Riace l'aveva ringraziata con la cittadinanza onoraria. Secondo l'ex presidente della Camera, il paese calabrese era «un esempio per tutta l'Italia perché coi suoi progetti di accoglienza dei migranti sintetizza al meglio il concetto di società interetnica». Roberto Saviano, un mese fa, aveva vergato un vibrante editoriale su la Repubblica per esaltare Riace: «Il modello Riace è cattedrale di libertà che innestatasi su un deserto lo ha reso florido di vita». Riace distruggeva le «bugie sovraniste e populiste». Il nostro Paese doveva ripartire «da questa nuova Atene di democrazia». Saviano si offriva addirittura come baluardo della cittadina: «Dobbiamo essere pronti a mettere i nostri corpi a difesa di questo modello». Saviano riteneva inutile guardare un po' meglio dentro il «modello»: «Potrei, come elemento d'approfondimento, dire... ma andate a Riace!». Insomma, Riace. Basta la parola o una visita guidata. E invece non basta. Nel 2016 appaiono le prime crepe nel «modello Riace» dopo una ispezione che segnalava, oltre alle luci, anche le ombre. Si apriva un'indagine che ha portato all'arresto del sindaco per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Chiariamo: è tutto da dimostrare in tribunale. Ma è sufficiente per suggerire un po' di prudenza ai fan del «modello Riace». Invece, ieri, è partito il soccorso rosso nei confronti di Mimmo Lucano. Politici, scrittori, attori si sono presi a cuore la situazione e hanno fatto una bella sfilata sul tappeto rosso dei social media, scoprendosi garantisti. A modo loro, naturalmente: i giudici che indagano Salvini vanno bene; quelli che indagano su Lucano vanno male. È stata gara a chi la sparava più grossa. Solidale Alessandro Gassmann su Twitter: «#MimmoLucano favoreggiamento all'integrazione #stayhuman».Prudente Laura Boldrini: «Sono certa che Mimmo Lucano saprà dimostrare la sua totale estraneità ai fatti». Preoccupato Beppe Fiorello: «Siamo tutti in pericolo, punto. Il sindaco Domenico Lucano è stato arrestato per aver accolto non per aver favoreggiato, allora #arrestatecitutti». Sulle spine Pietro Grasso: «Mi preoccupa il provvedimento nei confronti del sindaco di Riace». Indignato Gad Lerner: «Il mandato di arresto per il sindaco di Riace è uno schiaffo in faccia a chi pratica il dovere dell'accoglienza e conferma la pulsione fascistoide di cui sta cadendo preda il nostro paese». Infine il vincitore, l'altisonante Roberto Saviano: «Questo governo, attraverso questa inchiesta giudiziaria, da cui Mimmo saprà difendersi in ogni sua parte, compie il primo atto verso la trasformazione definitiva dell'Italia da democrazia a Stato autoritario». Cosa c'entra il governo con l'indagine? Perché l'inchiesta avrebbe trasformato l'Italia in uno Stato autoritario? In uno Stato di diritto tutti sono uguali davanti alla legge, anche il sindaco di Riace, che è innocente fino a prova contraria. Negli Stati autoritari, invece, alcuni sono più uguali degli altri ed evitano le grane. Ma l'oracolo Saviano ha la verità in tasca: «Nelle azioni di Mimmo Lucano non c'è mai finalità di lucro, ma disobbedienza civile».

Mostrarsi paladini dell'accoglienza è facile. Ma sarebbe il caso di fare i conti con la realtà fatta di schiavisti e schiavi, di barconi e naufraghi. L'accoglienza senza regole incentiva l'osceno traffico di corpi nel Mediterraneo e alimenta una spregevole economia sulla pelle dei nuovi arrivati. Davvero i soloni della cultura e del giornalismo vogliono un mondo così?
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Messaggioda Berto » mer ott 03, 2018 10:29 pm

Questo non è un uomo buono ma cattivo, irresponsabile, parassita, che danneggia il nostro paese e i cittadini italiani ed europei, che ci deruba e ci porta in casa parassiti, nemici e criminali.

Ecco chi lo difende (costoro andrebbero perseguiti per istigazione a delinquere):

Mimmo Lucano, violare la legge per rispettarne una umana e morale è una scelta disperata
di Andrea Taffi
2018/10/02

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/1 ... ta/4663101

Il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, è agli arresti domiciliari con l’accusa, tra le altre, di aver favorito l’immigrazione clandestina. Quello del sindaco Lucano sembrava un modello ideale di approccio all’accoglienza verso i migranti, un tentativo istituzionale di integrazione, di rispetto, di solidarietà e di speranza. La Procura della Repubblica di Locri ha detto che non è così, e io non voglio certo mettermi a sindacare su ipotesi di reato che altri magistrati (quelli giudicanti) saranno eventualmente chiamati a valutare in sede dibattimentale. Quello che, in questa vicenda, ha colpito la mia attenzione è il contenuto delle intercettazioni sulle quali si basa l’accusa, delle parole cioè che il sindaco di Riace dice al telefono alla sua compagna, anche lei destinataria di un provvedimento restrittivo.

Il sindaco Lucano si autodefinisce “fuorilegge”, si tratteggia come “un disobbediente sociale”. Sa benissimo di abusare del suo potere, di commettere delle irregolarità amministrative, degli illeciti penali, eppure (questo mi è parso) rivendica la necessità di quel comportamento, senza arroganza, quasi che il suo ruolo di sindaco, lungi dal giustificarlo, lo costringesse a quelle scelte sbagliate. Il sindaco, si sa, deve rispettare la legge come uomo, e deve anche essere (come primo cittadino) un simbolo di rettitudine, un esempio, come tutti gli uomini delle istituzioni. Eppure un sindaco ha doveri anche verso i suoi concittadini, deve essere di esempio anche per loro, deve ascoltare le loro richieste di aiuto. E proprio nell’ottica di questo “doppio compito”, che si innesta il paradosso di tutta questa vicenda.

Il sindaco di Riace (lo ammette lui stesso) non condivide le leggi italiane sull’immigrazione (le definisce “balorde”), leggi che, secondo lui, non aiutano i migranti, complicano loro la vita, e portano a decisioni umanamente inaccettabili. Per questo, nel rispetto dei suoi doveri di sindaco verso i suoi concittadini, siano essi tali per anagrafe o per ridistribuzione, forza la legge, esercita oltremisura il suo potere, e fa tutto questo per garantire quel risultato di giustizia (morale e sociale) che le leggi sull’immigrazione (secondo lui) non consentono di ottenere.

Quella del sindaco di Riace è (secondo me) una scelta disperata: la consapevole violazione della legge per il rispetto di un’altra legge, umana e morale, fatta esclusivamente di solidarietà. Se le accuse saranno dimostrate, il sindaco di Riace sarà condannato, e io non voglio certo qui giustificare il suo comportamento: c’è una legge e, per quanto sbagliata possa essere o possa sembrarci, la si deve rispettare. Eppure io credo che questa storia, comunque vada a finire, ci insegni che una legge, oltre che rispettata, debba anche essere valutata in termini di efficacia alla luce delle sue violazioni, soprattutto quando queste sono consapevoli e mosse da impulsi ed esigenze morali, che se non possono mai giustificare un illecito, certo, ma che sono comunque in grado di farcelo comprendere, di farci capire, cioè, perché quell’illecito è stato compiuto.



Da Lerner a Fassina: "soccorso buonista" per il sindaco di Riace
Luca Romano - Mar, 02/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 83167.html

Il sindaco di Riace è stato arrestato con l'accusa di favoreggiamento all'immigrazione clandestina. La sinistra lo difende

Il sindaco di Riace è stato arrestato con l'accusa di favoreggiamento all'immigrazione clandestina.

L'operazione che ha portato ai domiciliari il primo cittadino del paesino calabrese nasce da un'indagine che durava da mesi. Oltre ai metodi "spregiudicati" per combinare nozze tra cittadini di Riace e donne straniere per farle restare in Italia, l'inchiesta ha fatto luce anche sul rapporto tra il Comune e le cooperative che gestiscono due milioni di euro l'anno per i progetti di accoglienza. Gli atti dell'inchiesta di fatto parlano anche di "scarsa chiarezza nelle fatturazioni" e di raggiri amminisrativi da parte del primo cittadino. Lucano però è da sempre il paladino dell'accoglienza. Una vera e propria icona di quella parte della sinistra che predica porte aperte per i miganti.

E così, subito dopo l'arresto, è arrivato il "soccorso rosso" a difesa del sindaco finito in manette. Il primo a schierarsi dalla parte del sindaco è il Pd della Calabria con le parole del responsabile organizzativo, Giovanni Puccio: "Non entriamo nel merito del lavoro della magistratura, a cui in via esclusiva spetta il compito di indagare e fare luce su eventuali ipotesi di reato, ciò che invece ci preme sottolineare è il valore del modello di integrazione e umanità che Mimmo Lucano è riuscito a realizzare a Riace. Un sistema vero di accoglienza e solidarietà, in cui gli ultimi hanno finalmente trovato dignità e diritti, in cui un borgo destinato ad appassire e spopolarsi ha recuperato vitalità. Riace è il simbolo di come, anche in questi tempi bui e attraversati da odiosi sentimenti di xenofobia e intolleranza, la convivenza con il diverso e l'accoglienza ai diseredati possano trovare diritto di cittadinanza nelle nostre comunità".

A stretto giro arriva la solidarietà da parte di Leu con il sgretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni: "Sono molto colpito dall'arresto di Mimmo Lucano, Sindaco di Riace. Proprio in un luogo che grazie alle iniziative di Mimmo è rinato. In una piccola comunità dove si fanno accoglienza e integrazione vera". Immancabile il commento di Gad Lerner che su Twitter si schiera subito dalla parte di Lucano: "Il mandato di arresto per il sindaco di #Riace è uno schiaffo in faccia a chi pratica il dovere dell'accoglienza e conferma la pulsione fascistoide di cui sta cadendo preda il nostro paese. Solidarietà piena a #MimmoLucano". A difesa del primo cittadino calabrese è arrivato anche Alessandro Gassman: "#MimmoLucano favoreggiamento all'integrazione #stayhuman". Dalla parte di Lucano anche Stefano Fassina che a Omnibus La7 afferma: "Totale solidarietà a Mimmo Lucano, Sindaco di Riace. Dimostrerà il valore umano e sociale esemplare dei suoi atti". Insomma il fronte "buonista" adesso si compatta su Lucano. Ma scorda gli atti dell'inchiesta.



Riace, il (folle) appello dei Leu: "Arrestate Salvini per crimini contro l'umanità"
Claudio Cartaldo - Mar, 02/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 83195.html

L'ex vicepresidente Gavino Angius commenta così l'arresto di Mimmo Lucano, sindaco di Riace, per la gestione dei migranti

Sono ricominciati gli appelli per vedere Matteo Salvini in manette. A sinistra già è partito il “soccorso rosso” al sindaco di Riace Mimmo Luca, arrestato oggi con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

E mentre i vari Lerner, Rossi Fassina si schierano a fianco del primo cittadino, c’è anche chi chiede una sorta di contrappasso. Invocando gli arresti pure per il ministro dell’Interno.


L'appello contro Salvini

Commentando l’arresto del sindaco di Riace, infatti, l’ex vice presidente del Senato, e ora membro di Leu, Gavino Angius, si è lasciato prendere dall’entusiasmo: “Arrestate Salvini per crimini contro l’umanità”, ha detto Angius.

Salvini risulta ancora indagato per sequestro di persona dopo i noti fatti della nave Diciotti. Resta da capire però per quale motivo Leu vorrebbe far ingabbiare l’inquilino del Viminale e come questo sia legato ai fatti di Riace. Chissà. Di certo c'è che continua l'attacco della sinistra contro il ministro dell'Interno, che però su Facebook e nelle dichiarazioni ufficiali continua a rispedire al mittente le critiche. "Io vado avanti", ripete ogni giorno il leader della Lega.



Fiorello difende Lucano e Gasparri attacca: "Quanto è costata la fiction?"
Franco Grilli - Mar, 02/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 83215.html

Il caso dell'arresto del sindaco di Riace, Mimmo Lucano ha sollevato non poche polemiche. Scontro tra Fiorello e Gasparri

Il caso dell'arresto del sindaco di Riace, Mimmo Lucano ha sollevato non poche polemiche.

Il sindaco pro-accoglienza è stato da sempre un simbolo delle "porte aperte" per la sinistra. Anche la Rai ha voluto "omaggiare" il sindaco di Riace con una fiction che racconta il suo "modello" di integrazione sui migranti.

E adesso, dopo l'arresto, proprio quella fiction, il cui protagonista è Beppe Fiorello, è entrata nel mirino del senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri: "Mesi fa, intervenendo nella commissione di vigilanza Rai, sono riuscito a impedire la trasmissione di una fiction che la Rai ha realizzato per celebrare le gesta pro immigrati del sindaco di Riace. Siamo garantisti e attendiamo, a maggior ragione dopo il suo arresto, che si accertino eventuali responsabilità. Ma un conto sono le valutazioni penali, che devono essere specifiche e prudenti. Altro è la celebrazione precoce di un sindaco la cui opera è sempre stata al centro di mille polemiche. La responsabile della fiction Rai, Andreatta, dovrebbe ancora scusarsi per le spese che ha causato. Quanti milioni di euro ha buttato la Rai per la fiction dedicata a Riace?". E su quanto accaduto nel piccolo paesino calabrese è intervenuto proprio Fiorello: "Crederò in te più di prima. Qualcuno si porterà sulla coscienza la vita di un uomo straordinario,io lo so che Mimmo non sopporterà questa vergogna, ora cerco parole per difenderlo ma mi rendo conto che non va più difeso, va amato come lui ama il prossimo. Siamo tutti in pericolo, punto. Il sindaco #domenicolucano è stato arrestato per aver accolto non per aver favoreggiato, allora #arrestatecitutti". E al Papa chiede: "Lei la parola la spieghi lei a questa politica la differenza tra accogliere i bisognosi e favorire le mafie". Va ricordato che viale Mazzini aveva già sopseso la messa in onda della fiction proprio perché era in corso un'inchiesta della Guardia di Finanza che ha portato poi all'arresto del primo cittadino.




Favoreggiamento immigrazione clandestina, arrestato il sindaco di Riace

http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... f1bae.html


02 ottobre 2018La Guardia di Finanza del Gruppo di Locri ha eseguito, alle prime luci dell'alba, un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Locri, che dispone gli arresti domiciliari nei confronti di Domenico Lucano, sindaco del Comune di Riace.

L'accusa è di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ed illeciti nell'affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti.

Disposto inoltre il divieto di dimora per la sua compagna, Tesfahun Lemlem, nell'ambito dell'operazione denominata "Xenia".

La misura cautelare - si legge in una nota - rappresenta l'epilogo di approfondite indagini, coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Locri, svolte in merito alla gestione dei finanziamenti erogati dal Ministero dell'Interno e dalla Prefettura di Reggio Calabria al Comune di Riace, per l'accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico.

Matrimoni di convenienza
Dalle indagini dei finanzieri del Gruppo di Locri è emersa "la particolare spregiudicatezza del sindaco, nonostante il ruolo istituzionale rivestito, nell'organizzare veri e propri 'matrimoni di convenienza' tra cittadini riacesi e donne straniere - spiega la procura di Locri - al fine di favorire illecitamente la permanenza di queste ultime nel territorio italiano".

Intercettato dice: vado "contro leggi balorde"
"Proprio per disattendere queste leggi balorde vado contro la legge" dice, in un colloquio intercettato dalla Guardia di finanza, Domenico Lucano. Il sindaco parla del caso di una donna cui è stato rifiutato per tre volte il permesso di soggiorno: "Io la carta d'identità gliela faccio, sono un fuorilegge. Non mando neanche i vigili, mi assumo io la responsabilità. La iscriviamo subito. Fino ad ora la carta d'identità l'ho fatta così".

A Roma manifestazione per Lucano
Un presidio di solidarietà al sindaco di Riace è stato organizzato alle 17,30 a piazza dell'Esquilino, nel cuore del quartiere multiculturale di Roma. L'iniziativa, lanciata dal centro Baobab, l'associazione di volontari che si occupa della gestione dei migranti nella Capitale, è stata organizzata per sostenere Mimmo Lucano, "per fargli sentire che non è solo, per guardarci e riconoscerci in strada nel momento in cui le istituzioni usano tutte le loro forze per stroncare un'esperienza che ha mostrato come si possa davvero costruire un altro mondo". "Colpendo lui - affermano gli organizzatori - si cerca di arrestare un'idea di convivenza, un'idea di società di pace".

Saviano: "Primo passo verso Stato autoritario"
Chiamato in causa direttamente dal vicepremier Matteo Salvini, Roberto Saviano interviene sugli arresti domiciliari disposti nei confronti del sindaco di Riace per favoreggiamento dell'immigrazione illegale. "Questo governo, attraverso questa inchiesta giudiziaria, da cui Mimmo saprà difendersi in ogni sua parte, compie il primo atto verso la trasformazione definitiva dell'Italia da democrazia a stato autoritario. Con il placet di tutte le forze politiche", commenta lo scrittore su Facebook. "Mimmo Lucano è agli arresti domiciliari. La motivazione è favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La verità è che nelle azioni di Mimmo Lucano non c'è mai finalità di lucro, ma disobbedienza civile. Disobbedienza civile: questa è l'unica arma che abbiamo per difendere non solo i diritti degli immigrati, ma i diritti di tutti. Perché tutti abbiamo il diritto di vivere una condizione di pace sociale, tutti abbiamo il diritto di vivere senza cercare colpevoli, e se il ministro della Mala Vita, Matteo Salvini, ha subito individuato in Mimmo Lucano un nemico da abbattere, il Pd non ha mai compreso che se davvero voleva ripartire da qualche parte per ritrovare un barlume di credibilità (ora è troppo tardi), avrebbe dovuto farlo da Riace, da Mimmo Lucano. E invece Mimmo è solo, e la Bossi-Fini è ancora lì a inchiodare, a bloccare chiunque decida di accogliere e di salvare vite. Legge-obbrobrio, frutto del peggiore berlusconismo, ma che nessun governo ha osato cambiare".


Ecco il demente, cattivo e falso buono Saviano
https://www.facebook.com/Paola.Taverna. ... 1316961486


Sindaco di Riace arrestato, il mondo politico si divide. E Gasparri chiama in causa la Rai
2018/10/02

https://www.repubblica.it/politica/2018 ... /?ref=fbpr

ROMA - Nel 2016 è stato inserito dalla rivista americana "Fortune" tra i più grandi leader mondiali per quel "miracolo" di accoglienza noto col nome di "modello Riace". Oggi Domenico Lucano, sindaco della città calabrese, è agli arresti domiciliari. E le reazioni politiche non tardano ad arrivare. Per primo il ministro dell'Interno Matteo Salvini attacca su Facebook: "Accidenti, chissà cosa diranno adesso Saviano e tutti i buonisti che vorrebbero riempire l'Italia di immigrati! Io vado avanti. #portichiusi #cuoriaperti".

Sulla stessa linea anche la leader di Fdi Giorgia Meloni, che twitta: "Vi ricordate quando Saviano diceva "Riace modello vincente" riferendosi alle politiche sull'accoglienza? Bene, ora potrà portare le arance al suo amico sindaco arrestato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il vero modello vincente".


Anche il vicepremier Luigi Di Maio interviene sul caso a margine dell'assemblea del Forum del terzo settore: "Evitiamo di enfatizzare dei modelli quando poi finiscono arrestati. Quello che non accetto - aggiunge - è che si accusi lo Stato, il governo. Questa è un'inchiesta della magistratura e mai come in questo momento, a capo del Csm, non c'è uno vicino a noi".

In 14 anni Lucano ha collezionato tre mandati da primo cittadino, intimidazioni, avvisi di garanzia. Dopo le prime notizie filtrate sulle indagini, scoppiò la polemica su una fiction dedicata all'esperienza di Riace, di cui la Rai avrebbe bloccato la trasmissione sulle sue reti. Ed è proprio a questo che si riferisce il commento del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: "Mesi fa, intervenendo nella commissione di vigilanza Rai, sono riuscito a impedire la trasmissione di una fiction che la Rai ha realizzato per celebrare le gesta pro immigrati del sindaco di Riace. Siamo garantisti e attendiamo, a maggior ragione dopo il suo arresto, che si accertino eventuali responsabilità. Ma un conto sono le valutazioni penali, che devono essere specifiche e prudenti. Altro è la celebrazione precoce di un sindaco la cui opera è sempre stata al centro di mille polemiche. La responsabile della fiction Rai, Andreatta, dovrebbe ancora scusarsi per le spese che ha causato. Quanti milioni di euro ha buttato la Rai per la fiction dedicata a Riace?".

Ma c'è invece chi prende le difese del sindaco pro-immigrati. Come Roberto Saviano.
E come l'attore Beppe Fiorello, fratello dello showman Rosario, che interpreta il ruolo del sindaco nella fiction Rai bloccata, scrive su Twitter: "Crederò in te più di prima. Qualcuno si porterà sulla coscienza la vita di un uomo straordinario,io lo so che Mimmo non sopporterà questa vergogna, ora cerco parole per difenderlo ma mi rendo conto che non va più difeso, va amato come lui ama il prossimo".

Anche Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, lo giustifica: "Se ha preso scorciatoie è stato per generosità".

Unanime è la solidarietà da parte di Leu-Sinistra italiana, che ha annunciato la propria partecipazione alla manifestazione in sostegno del sindaco di Riace organizzata oggi alle 17.30 a Roma, in piazza dell'Esquilino, da Arci Roma, Arci Lazio e Baobab experience. "Totale solidarietà a Mimmo Lucano - afferma su La7 Stefano Fassina di Leu - Dimostrerà il valore umano e sociale esemplare dei suoi atti. A proposito di tweet, Matteo Salvini ha perso un'ottima occasione per stare lontano dal telefonino". Anche Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, aggiunge: "In un Paese civile il ministro dell'Interno esulta quando si arresta un mafioso, non quando si arresta un sindaco coraggioso".

"È incredibile che un ministro indagato per sequestro di persona aggravato festeggi per i reati contestati a quello che lui stesso ha indicato come suo nemico politico- dicono Giuseppe Civati e Andrea Maestri di Possibile - La vergogna non ha limiti".

"Pensiamo sia davvero infame il tweet del ministro Salvini, poche ore dopo la notizia del provvedimento contro Mimmo Lucano", attacca Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea.

Anche Loredana De Petris, senatrice di Leu e presidente del gruppo Misto, commenta: "L'arresto del Sindaco di Riace, è di una gravità inaudita ed è il frutto di un clima di intolleranza, xenofobia e repressione che ha ormai ampiamente varcato i livelli di guardia".

"Un pessimo risveglio questa mattina per la Calabria e l'Italia che resiste - dicono i rappresentanti calabresi di Potere al popolo - Nella Calabria asfissiata dalla 'ndrangheta e dalle sue logiche criminali le istituzioni attaccano i simboli della resistenza e della solidarietà. Ancora una volta si vorrebbero indicare come 'fuorilegge' gli ultimi e chi li difende. Dove siamo da sempre, ci troveranno: accanto a Mimmo, alla sua compagna, a riace e alla sua comunità, a cui va tutta la nostra massima solidarietà".

"Continua l’accanimento contro Mimmo Lucano - aggiunge Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil - Il suo modello di accoglienza verso i migranti è da tempo sotto attacco, e oggi arriva l’arresto per la paradossale accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. La Fiom ha sempre sostenuto le politiche di concreta integrazione portate avanti con coraggio da Mimmo Lucano e staremo al suo fianco anche in questo momento".

Anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris si schiera con il sindaco calabrese: "Solidarietà totale a Mimmo Lucano, l'umanità non si arresta".

In tarda mattinata arriva anche il commento del Pd, per bocca del presidente Matteo Orfini: "Ovviamente il lavoro dei magistrati va rispettato e vedremo cosa emergerà e come procederà l'inchiesta. Ma quanto finora comunicato dalla Procura sembra confermare quello che si è sempre saputo, ovvero che Lucano disobbediva ad alcune leggi che riteneva ingiuste e disumane. Non era un fatto nascosto, anzi lo rivendicava pubblicamente. I magistrati hanno escluso altri reati: non c'erano mazzette, non c'erano giri di soldi, nulla. C'è stato un atto politico forte, perché non rispettare la legge lo è. E allora lasciamo stare la vicenda giudiziaria che seguirà il suo corso e restiamo sul piano politico, che è quello che a me interessa e compete".



Riace, il sindaco Domenico Lucano arrestato per favoreggiamento dell'immigrazione
Carlo Macrì

https://www.corriere.it/cronache/18_ott ... 5d35.shtml

Mimmo Lucano, sindaco di Riace, simbolo dell’accoglienza e dell’integrazione, è stato arrestato e posto ai domiciliari su provvedimento della procura di Locri. L’accusa per l’uomo che la rivista Fortune, nel 2016, aveva inserito tra le 50 personalità più influenti al mondo, è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. I finanzieri del Gruppo di Locri hanno anche imposto il divieto di dimora a Riace per Tesfahun Lemlem, compagna di Lucano. Il primo cittadino è stato arrestato per aver tentato di«combinare» il matrimonio di un cittadino etiope e per aver incaricato della raccolta dei rifiuti una cooperativa priva di requisiti. La procura e la Guardia di Finanza di Locri gli contestano in realtà una mole enorme di reati, dalla corruzione alla truffa ma il gip stesso, pur avendo concesso la misura restrittiva avverte che l’indagine è costellata di «congetture, errori procedurali, inesattezze».


L’indagine della Gdf

La Guardia di finanza aveva perquisito gli uffici del Comune e l’abitazione privata del sindaco. I magistrati della procura di Locri gli avevano contestato di non aver «rendicontato a sufficienza fatture delle spese sostenute nel 2014». Nel corso delle indagini — scrive il gip— è emersa la «particolare spregiudicatezza del sindaco Lucano, nonostante il ruolo istituzionale rivestito, nell’organizzare veri e propri “matrimoni di convenienza” tra cittadini riacesi e donne straniere, al fine di favorire illecitamente la permanenza di queste ultime nel territorio italiano». L’inchiesta denominata «Xenia» aveva accusato Lucano, insieme alla sua compagna Tesfahun Lemlem, di aver architettato degli espedienti per aggirare la disciplina prevista dalle norme nazionali per ottenere l’ingresso in Italia dei profughi. Questo il testo di una telefonata intercettata dalla Guardia di finanza: «... io la carta d’identità gliela faccio immediatamente, perché sono responsabile dell’Ufficio anagrafe e stato civile, come sindaco. Ho assunto io questa delega dopo che l’impiegato che c’era è andato in pensione. Proprio per disattendere a queste leggi balorde vado contro legge però non è che le serve molto che la carta d’identità... Io non sto là a guardare se i suoi documenti sono a posto, mi fa un atto notorio dove dice che è libera di poter contrarre matrimonio e siccome è una richiedente asilo non vado ad esaminare i suoi documenti...»


Il gip «smonta» 7 accuse

Il gip di Locri Domenico Croce ha però rigettato sette delle accuse ipotizzate nei confronti del primo cittadino — dall’associazione a delinquere alla truffa aggravata, dal falso al concorso in corruzione, dall’abuso d’ufficio alla malversazione — criticando in diverse parti dell’ordinanza l’operato di magistrati e investigatori. Il pm, sottolinea il gip, si è limitato ad un «acritico recepimento» delle «conclusioni raggiunte all’esito di una lunga attività della Gdf di Locri. Sulla gestione dei fonti destinati ai migranti il magistrato rileva che benché siano emerse«diffuse e gravi irregolarità» e una gestione «tutt’altro che trasparente», «il diffuso malcostume emerso nel corso delle indagini non si è tradotto in alcuna delle ipotesi delittuose ipotizzate». Da notare che il gip ha respinto per 14 richieste di arresto avanzate dalla procura.


Lo sciopero della fame

Insieme al primo cittadino di Riace era stato indagato anche Fernando Antonio Capone, presidente dell’associazione Città Futura don Pino Puglisi, la prima associazione sorta a Riace proprio per gestire i profughi. Dalle indagini - scrive ancora il gip - , è comunque emersa una pluralità di situazioni che, nell’immediatezza, impone la trasmissione degli atti alla Procura regionale della Corte dei conti ai fini dell’accertamento del connesso danno erariale. Mimmo Lucano nei mesi scorsi aveva iniziato lo sciopero della fame per protestare contro il mancato invio, da parte della Prefettura, dei fondi necessari a mandare avanti i progetti per l’accoglienza. «Se non dovessero arrivare i fondi - aveva scritto - 165 rifugiati, tra cui 50 bambini, finirebbero per strada». Lucano ha sempre sostenuto che i progetti d’integrazione sono anche una fonte di economia per il territorio che, grazie alla presenza dei profughi, stava uscendo dall’isolamento.





«Favoreggiamento dell’immigrazione», arrestato il sindaco di Riace
Ilaria Solaini martedì 2 ottobre 2018

https://www.avvenire.it/attualita/pagin ... ico-lucano

La Guardia di finanza ha arrestato e posto ai domiciliari il sindaco di Riace, Domenico Lucano, con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e illeciti nell'affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti.
L'arresto è stato fatto in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Locri su richiesta della Procura della Repubblica.

I finanzieri del gruppo di Locri hanno anche imposto il divieto di dimora a Riace per Tesfahun Lemlem, la compagna di Domenico Lucano. L’inchiesta denominata “Xenia” avrebbe accertato una serie di illeciti nella gestione dei finanziamenti erogati dal Ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Reggio Calabria al Comune di Riace per l'accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico.

CONTESTATE ANCHE IRREGOLARITÀ NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI
Le contestazioni a Lucano riguardano anche presunte irregolarità nella gestione del servizio di raccolta dei rifiuti del Comune, in particolare l'affidamento diretto del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti della cittadina, al di fuori delle procedure di gara previste dal codice dei contratti pubblici, a favore di due cooperative sociali. Secondo l'accusa, le due coop non avevano i requisiti di legge richiesti per l'ottenimento del servizio pubblico, perché non iscritte nell'apposito albo regionale previsto dalla normativa di settore. Dalle indagini, scrivono gli inquirenti, sarebbe emerso come Lucano e la sua compagna avessero architettato degli "espedienti criminosi, tanto semplici quanto efficaci", volti ad aggirare la disciplina prevista dalle norme nazionali per ottenere l'ingresso in Italia di migranti. "Particolarmente allarmanti", si legge ancora, si sono rivelate "non solo la lunga serie di irregolarità amministrative e di illeciti penalmente rilevanti che costellavano la realizzazione del progetto, ma anche e soprattutto l'estrema naturalezza con la quale Lucano e la sua compagna si risolvevano a trasgredire norme civili, amministrative e penali". Lucano, sempre secondo l'accusa, avrebbe ammesso di essersi reso materialmente protagonista ed in prima persona adoperato, ai fini dell'organizzazione di matrimoni "di comodo".

IL GIP: «SU GESTIONE DEI FONDI SUPERFICIALITÀ, MA NESSUN REATO»
In sintesi, da uno dei passaggi finali del COMUNICATO DELLA PROCURA DI LOCRI si evince che le accuse che coinvolgono il sindaco di Riace, Mimmo Lucano sono legate al fatto di aver combinato matrimoni e fornito documenti d’identità a migranti che rischiavano l’espulsione. E anche di aver gestito appalti in modo irregolare. Ma il Gip scrive: «Il diffuso malcostume non si è tradotto in alcuna delle ipotesi delittuose». È comunque emersa «una pluralità di situazioni - si legge ancora nella nota ufficiale della Procura di Locri - che, nell'immediatezza, impone la trasmissione degli atti alla Procura della Corte dei Conti ai fini dell'accertamento del connesso danno erariale».

IL PROCURATORE: FAREMO RICORSO. NON SIAMO D'ACCORDO CON LE DECISIONI DEL GIP

"La nostra richiesta era composta da circa mille pagine, il Gip ne ha estratte, per la sua ordinanza, meno di 150. Stiamo, pertanto, preparando il riesame perché la Procura non è d'accordo con le decisioni adottate dal Gip".

Lo ha affermato il procuratore della Repubblica di Locri Luigi D'Alessio in relazione all'arresto del sindaco di Riace Domenico Lucano. "Come Procura - ha aggiunto D'Alessio - chiederemo inoltre la valutazione del tribunale. L'indagine, comunque, non si basa solo sulle intercettazioni ma pure su acquisizioni testimoniali e anche su documenti e attestazioni di fatture e altro.
Ribadisco, infine, che la nostra richiesta in merito all'indagine era molto articolata".

L'INCHIESTA DEL 2017
Mimmo Lucano era stato indagato lo scorso ottobre per truffa, concussione e abuso d’ufficio. La Guardia di Finanza aveva perquisito gli uffici del Comune e l’abitazione privata del sindaco. Non è ancora chiaro se l’arresto di Lucano abbia a che fare con la stessa indagine per cui il sindaco risultava già indagato.

SALVINI ALL'ATTACCO
Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha commentato l’arresto del sindaco con un tweet: "Accidenti, chissà cosa diranno Saviano e tutti i buonisti che vorrebbero riempire l'Italia di immigrati". Nelle scorse settimane non erano mancate le uscite polemiche del vicepremier nei confronti di Riace e del suo modello votato all'accoglienza e all'integrazione.

IL SINDACO DI RIACE: SONO SCONVOLTO. LE REAZIONI SUI SOCIAL
«Sono sconvolto». Sono le uniche parole che Mimmo Lucano, sindaco di Riace, chiamato da Radio Capital, pronuncia al telefono. Parla più lungamente il suo vice, Giuseppe Gervasi. «Ho ricevuto un colpo, come se mi avessero sparato - dice Gervasi - ho pianto per mezz'ora, è una cosa assurda. Ma non è la fine, non dobbiamo mollare. Noi stavamo sognando, volevamo portare diritti per tutti, Riace era, è e sarà un esempio meraviglioso. Ora però è come se avessero svegliato un bambino che faceva un sogno meraviglioso. La parte buona della Calabria è stata messa in ginocchio».

Dopo l’arresto di Mimmo Lucano, il sindaco simbolo dell’accoglienza, il ministro dell’Interno e il Movimento 5 Stelle vanno all'attacco: "Stop al business dell’immigrazione".

Solidarietà, invece, è stata espressa da diversi esponenti di sinistra, tra cui molti politici. Tra i primi a esporsi per Mimmo Lucano c'è stato l'attore Beppe Fiorello, protagonista della fiction su Riace, prodotta ma mai trasmessa dalla Rai: "Mimmo Lucano, crederò in te più di prima. Qualcuno si porterà sulla coscienza la vita di un uomo straordinario, io lo so che Mimmo non sopporterà questa vergogna, ora cerco parole per difenderlo ma mi rendo conto che non va più difeso, va amato come lui ama il prossimo".

Lo scrittore Roberto Saviano su Facebook ha scritto: "Questo governo, attraverso questa inchiesta giudiziaria, da cui Mimmo saprà difendersi in ogni sua parte, compie il primo atto verso la trasformazione definitiva dell'Italia da democrazia a stato autoritario. Con il placet di tutte le forze politiche".

Anche il presidente di Libera resta al fianco di Mimmo Lucano: "Sono convinto che le leggi vadano rispettate, ma sono anche convinto che, se Mimmo ha imboccato delle scorciatoie, lo ha fatto per un eccesso di generosità: nessun tornaconto personale, nessun potere da prendere o conservare ma solo il desiderio di sostenere la speranza di persone fragili, garantendo loro un futuro e una vita dignitosa. È un reato l'umana solidarietà? Si ripropone - ha aggiunto don Luigi Ciotti - qui l'antico dilemma tra leggi dei codici e leggi della coscienza. Ripeto, bisogna stare sempre dalla parte della legalità, ma anche chiedersi se certe leggi non contraddicano la vocazione liberale e inclusiva della democrazia, vocazione che ha ispirato ogni passo dell'esperienza di Riace e del suo generoso sindaco".

Ora c'è d'augurarsi che la politica, nel segno di una legalità inclusiva, sappia dare continuità e diffusione a un modello di accoglienza che ha generato lavoro e sicurezza e costruito la ricchezza umana e sociale di una comunità"

CHE COS'È IL MODELLO RIACE
Il modello Riace per l'accoglienza di richiedenti asilo ideato da Mimmo Lucano è conosciuto in tutto il mondo. L'impegno di Lucano in favore dei migranti gli diede enorme notorietà anche a livello internazionale, tanto che nel 2016 la rivista americana "Fortune" lo inserì tra le 50 personalità più potenti nel mondo. Nel paese semideserto della Locride nelle case abbandonate del centro vivono stabilmente centinaia di rifugiati in una specie di sistema di accoglienza diffuso. Per avviare il progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) sono stati utilizzati immobili abbandonati, costruiti tra agli anni ‘30 e ’60, recuperati con fondi dell’Unione europea e progetti della Regione Calabria. Attorno ai richiedenti sono nati anche posti di lavoro che hanno riqualificato il paese: botteghe artigiane e ristoranti hanno riaperto, sono stati avviati asili, scuole multilingue, orti biologici; le case sono state ristrutturate ed è stato rifatto, tra le altre cose, tutto l’impianto di illuminazione del paese.
Il sistema d'accoglienza messo in piedi dal sindaco è oggetto di due relazioni prefettizie, nel dicembre 2016 e nel gennaio 2017. Mentre quest’ultima loda il modello d'integrazione, la prima riferisce di anomalie e fa scattare l'indagine della magistratura. Nell'ottobre 2017 il sindaco Lucano viene infatti indagato dalla Procura di Locri in merito alla gestione del sistema dell'accoglienza: i reati contestati sono truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ai danni dello Stato e dell'Unione europea, concussione e abuso d'ufficio. A causa delle indagini in corso, la cittadina viene esclusa dal circuito Sprar e le vengono negati i finanziamenti per gli anni 2017/2018. A causa delle indagini in corso, la cittadina viene esclusa dal circuito Sprar e le vengono negati i finanziamenti per gli anni 2017/2018. Lucano annuncia uno sciopero della fame e inizia un tira e molla con il Viminale. La diocesi di Locri-Gerace - con una lettera firmata dal vescovo Francesco Oliva - va in aiuto e supporta economicamente il modello di accoglienza diffusa a Riace.


#IoStoConMimmo, la solidarietà del web al sindaco di Riace Domenico Lucano dopo l'arresto
02 ottobre 2018

https://www.repubblica.it/cronaca/2018/ ... -207927398

ROMA - "Siamo tutti Mimmo Lucano". Il mondo dei social è incredulo per l'arresto del sindaco di Riace Domenico Lucano, accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Su Twitter sotto l'hashtag #iostoconmimmolucano migliaia di utenti hanno espresso la loro solidarietà all'uomo simbolo dell'accoglienza. A difendere Lucano sono molti cittadini, più o meno famosi. Compresi Alessandro Gassmann e Gad Lerner, Giuseppe Fiorello e Cecilia Strada.
Mimmo Lucano, arrestato per "favoreggiamento all'integrazione", scrive Alessandro Gassmann.
E su Facebook c'è già chi organizza i primi eventi e manifestazioni di sostegno al sindaco. Fra questi, la pagina "Riace patrimonio per l'umanità" dà appuntamento per sabato 6 ottobre proprio nella città di Lucano per dire "Riace non si arresta!"
"L'Italia sta diventando un regime", commenta Roberto Saviano, "Domenico Lucano è colpevole solo di aver salvato vite umane, vite migranti".
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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I falsi buoni che fanno del male - falsi salvatori del mondo

Messaggioda Berto » mar ott 30, 2018 4:20 am

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Messaggioda Berto » mar ott 30, 2018 4:21 am

Il povero Bergoglio e le sue irragionevolezze, incoerenze, assurdità, esaltazioni e fanatismi, demenzialità disumane e criminali.


Papa Francesco: "L'Europa è nata dai migranti, chiudere le porte è suicida"
Raffaello Binelli - Lun, 29/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 94210.html

Il Papa torna su un concetto già sviluppato in altre occasioni, quello del legame tra le migrazioni dal Sud del mondo e la crisi demografica del Nord: "Il benessere è suicida, ti porta a chiudere le porte perché non ti disturbino, possono entrare solo quelli che servono per il mio benessere"

Il Vaticano torna a difendere i migranti. Lo fa con un accalorato saluto che papa Francesco rivolge ai missionari scalabriniani, religiosi dediti alla pastorale dei migranti, ricevuti oggi.

"C’è un’ondata di chiusura verso lo straniero e ci sono tante situazioni di entrata di persone, ma poi si sfrutta lo straniero, no? Io sono figlio di migranti e ricordo che nel dopo guerra, quando ero un ragazzino di 10 o 12 anni dove lavorava papà arrivarono i polacchi e furono accolti bene, c’era lavoro e c’era anche bisogno. L’Argentina è un cocktail di ondate migratorie: i migranti hanno costruito il paese, come hanno costruito l’Europa, che non è nata così. È il frutto delle ondate migratorie".

Nel suo ragionamento il pontefice torna su un concetto già sviluppato in altre occasioni, quello del legame tra le migrazioni dal Sud del mondo e la crisi demografica del Nord. "Il benessere è suicida - tuona Bergoglio - ti porta a chiudere le porte perchè non ti disturbino, possono entrare solo quelli che servono per il mio benessere. C’è questo dramma del declino demografico e della chiusura delle porte". Concetti, questi, già espressi altre volte dal Santo padre, che ricorda ai fedeli di ricevere (accogliere) lo straniero: "Ricordati - esorta il Papa - che tu sei stato straniero. Avete letto le parole del Vangelo 'Ero straniero'. E mi ha fatto commuovere quando lei ha detto che è più facile ricevere uno straniero che essere ricevuto: voi dovete fare entrambe le cose, dare le possibilità alle nazioni che hanno tutto di accogliere, aiutare le coscienze per farlo bene".

Il Papa ha poi risposto a porte chiuse ad alcune domande degli scalabriniani, ai quali ha anche consegnato il discorso preparato, ringraziandoli per quello che fanno. "Ho avuto - ha detto - la grazia di conoscervi da prima di essere arcivescovo a Buenos Aires perché i vostri studenti studiavano nella nostra facoltà, poi i vostri confratelli mi hanno dato una mano a Buenos Aires e adesso uno scalabriniano è sottosegretario della sezione per i migranti del dicastero per lo sviluppo umano integrale, dove tutti e due i sottosegretari fanno molto bene". Nel testo consegnato, il Papa sottolinea che in tema di assistenza ai migranti "prima di tutto bisogna ascoltare le persone, ascoltare la storia delle comunità; soprattutto le speranze deluse, le attese dei cuori, le prove della fede... Prima di tutto ascoltare, e farlo in atteggiamento di conpassione, di vicinanza sincera. Quante storie ci sono nei cuori dei migranti! Storie belle e brutte". "Il pericolo - afferma Francesco - è che vengano rimosse: quelle brutte, è ovvio; ma anche quelle belle, perché ricordarle fa soffrire. E così il rischio è che il migrante diventi una persona sradicata, senza volto, senza identità. Ma questa è una perdita gravissima, che si può evitare con l’ascolto, camminando accanto alle persone e alle comunità migranti. Poterlo fare è una grazia, ed è anche una risorsa per la Chiesa e per il mondo".


Alberto Pento
Secondo questo povero esaltato il benessere sarebbe suicida e un uomo non avrebbe alcun diritto a proteggere la sua casa, la sua proprietà, il suo paese, il suo territorio, la sua vita, il suo benessere, la sua libertà;
per questo pazzoide il benessere sarebbe un disvalore e sempre secondo questo povero di mente chiunque dovrebbe avere il diritto di entrare nella casa, nella proprietà, nel paese degli altri e di goderne i frutti, i beni, le ricchezze, il welfare.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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I falsi buoni che fanno del male - falsi salvatori del mondo

Messaggioda Berto » dom nov 25, 2018 4:49 am

"Silvia va elogiata. Ma se vuoi andare nella savana...". Feltri, la durissima verità sull'italiana rapita in Kenya
24 Novembre 2018
Vittorio Feltri
https://www.liberoquotidiano.it/news/pe ... K6G8l1ObqY

Siamo tutti ansiosi di sapere se Silvia Costanza Romano tornerà presto tra noi. È stata, come noto, rapita da delinquenti di dubbia origine, mentre svolgeva una attività benefica nei confronti degli africani del Kenya, ed ora si ignora in quali mani sia finita. Ci auguriamo non le sia fatto alcun male.

Gli italiani in blocco sono dispiaciuti che una brava ragazza di 23 anni, desiderosa di rendersi utile agli indigeni, aiutandoli a superare i disagi della miseria e dell'ignoranza, anziché essere premiata debba subire il torto di un sequestro. Non abbiamo dubbi: i nostri cittadini sono pronti a qualsiasi sacrificio pur di salvarla. Non si può abbandonare Silvia in un momento tanto tragico per lei, la quale in verde età ha lasciato la sua città allo scopo di soccorrere i disgraziati del continente nero, rinunciando alle comodità di casa. Il suo spirito umanitario va elogiato. Ciò detto però occorre proporre un ragionamento approfondito, benché possa apparire cinico.

È encomiabile dedicarsi al bene, tuttavia quando si parte dalla patria per recarsi nella savana bisogna sapere a quali rischi si va incontro. Pericoli che solo una persona incosciente affronta a cuor leggero. Su questo punto, evidentemente, Silvia non ha riflettuto. Ha riempito le valigie e si è messa in viaggio nella convinzione di fare cosa buona e giusta. È l'errore che ella ha commesso: pensare di trovare da quelle parti un'ottima accoglienza e di poter offrire agli abitanti la propria entusiastica solidarietà umana. Non ha preso in considerazione gli incidenti che le sarebbero potuti accadere. Li ha trascurati, e ne è rimasta vittima.

Non è la prima volta che alcune fanciulle, animate dal desiderio di soccorrere le popolazioni dei luoghi più sfigati, si lasciano alle spalle la propria nazione onde raggiungere territori dove la gente campa male e necessita di sostegni. Ma costoro spesso hanno dovuto poi fare i conti con le difficoltà locali: banditi, terroristi, islamici invasati. I quali puntano a raccattare denaro in qualsiasi modo, perfino quello di incatenare benefattori conclamati ben sapendo di ottenere agevolmente i soldi del riscatto. Episodi di tale tipo non si contano: ricordo le Vispe Terese in Iraq e molte altre. Per farcele restituire dai criminali siamo stati costretti a sborsare montagne di quattrini. Naturalmente lo Stato ha sempre negato di aver sganciato milioni al fine di riconsegnarle ai loro famigliari, ciononostante è ovvio che il prezzo delle operazioni relative è stato sborsato dalla comunità. Il che dimostra: è da cretini andare in giro per il mondo a imitare il Samaritano caricandone poi le spese sulla collettività.

Se le nostre giovanette piene di sacro fuoco vanno per il globo a spargere amore a vantaggio dei miserabili, noi siamo orgogliosi di loro, ma lo saremmo di più qualora esse, in caso di rapimento assai probabile, non ci obbligassero ad attingere al portafogli. Anche perché l'Italia è piena di indigenti meritevoli di non essere snobbati. Chi vuole fare beneficenza è ricco di materia su cui esercitarsi, e non corre l'obbligo di trasferirsi in Africa per dimostrare la propria vicinanza al prossimo.
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Messaggioda Berto » sab dic 08, 2018 10:47 pm

"Lucano lucrava sui migranti anche per ottenere voti"
Luca Fazzo - Sab, 08/12/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... Q2aadfyD_Y

Il Riesame sul sindaco di Riace: "Non può gestire denaro pubblico, viola la legge con naturalezza"

«Soltanto di Città Futura sono 100 voti, mi sono fatto un conto, tutti quelli che lavoriamo». Parola di Mimmo Lucano, sindaco di Riace divenuto un eroe dell'accoglienza prima e dopo l'arresto chiesto e ottenuto nei suoi confronti dalla Procura di Locri per una lunga serie di reati.

Dopo la revoca degli arresti domiciliari, Lucano si sta esibendo in una lunga serie di esternazioni. Ora la sentenza del tribunale di Reggio Calabria che gli ha revocato i domiciliari ma ha confermato la gravità delle prove contro di lui rivela aspetti inediti e sconcertanti della disinvoltura con cui il primo cittadino di Riace ha trasformato i fondi per l'accoglienza dei migranti in una formidabile macchina di consenso elettorale. I fini di Lucano saranno stati anche nobili, scrivono i giudici nella sentenza, ma intanto ha pensato anche e robustamente ai fatti propri: «Ad un certo punto ha perso la bussola ed il senso dell'orientamento della legalità, tanto da far prevalere sugli scopi e le ragioni umanitarie la voglia di apparire e di presentare all'esterno un sistema che era tutt'altro che perfetto» si legge nella sentenza firmata dal presidente della sezione, il giudice Tommasina Cotroneo.

Le motivazioni della sentenza erano state depositate già da settimane, ma i difensori di Lucano si erano ben guardati dal divulgarle: perché se da un lato trasformavano in un semplice divieto di dimora gli arresti domiciliari disposti a carico di Lucano, sancivano esplicitamente la gravità degli elementi d'accusa a carico del sindaco. E aggiungevano, come si scopre ora, nuovi dettagli oltre a quelli contenuti nell'ordinanza di custodia eseguita a suo carico all'inizio di ottobre. Ma ieri sera a divulgare l'ordinanza (che anche la magistratura reggina aveva rifiutato di rendere nota) provvedono due piccoli siti locali, ilDispaccio.it e laCnews24.it. E si capisce perché i legali di Lucano avevano evitato di far girare il documento.

«Lucano - scrive il tribunale - non può gestire la Cosa pubblica né gestire denaro pubblico mai ed in alcun modo. Egli è totalmente incapace di farlo e, quel che ancor più rileva, in nome di principi umanitari ed in nome di diritti costituzionalmente garantiti viola la legge con naturalezza e spregiudicatezza allarmanti». Dagli atti, scrive il giudice, emerge «un Lucano afflitto da una sorta di delirio di onnipotenza e da una volontà pervicace ed inarrestabile di mantenere quel sistema Riace rilucente all'esterno, ma davvero opaco e inverminato da mille illegalità al suo interno».

Nell'ordinanza vengono riportare intercettazioni inedite in cui si scopre che uno dei criteri impiegati da Lucano nel distribuire i fondi della accoglienza era la «redditività» in termini di voti. Lucano calcolava i voti «che gli sarebbero derivati dalle persone impiegate presso le associazioni e/o destinatarie di borse lavoro e prestazioni occasionali; persone, molte delle quali, inutili a fini lavorativi o addirittura non espletanti l'incarico loro affidato, sovrabbondanti rispetto ai bisogni, eppure assunte o remunerate anche in via occasionale per il ritorno politico-elettorale». In una conversazione registrata dalla Guardia di finanza di Locri, il sindaco è esplicito sino alla brutalità: «Devo vedere le elezioni comunali di Riace, l'integrazione dei rifugiati, hai capito in quale ottica ragiono io?».

I giudici si soffermano «sul brulicare di stratagemmi, emerso a piene mani dall'indagine, al fine di coprire i buchi contabili e giustificare le spese a seguito della chiesta rendicontazione da parte della Prefettura». E concludono: «Non può limitarsi il Lucano nel suo delirio di onnipotenza ed è per questo che è socialmente pericoloso e non gli può essere consentito di ricoprire cariche pubbliche e di gestire denaro pubblico».
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Messaggioda Berto » ven feb 01, 2019 6:34 am

La falsa pietà

Viva le donne, la vera alternativa a Salvini, Macron e agli uomini forti della politica
Flavia Perina
L’opposizione è femmina
28 Gennaio Gen 2019

https://www.linkiesta.it/it/article/201 ... tica/40887

Da Stefania Prestigiacomo, salita a bordo della Sea Watch per verificare le condizioni dei migranti, a Rossella Muroni, che ha bloccato il pullman coi migranti al Cara di Castelnuovo, le donne si stanno ribellando alla crudele ragion di Stato. Una Pietas dimenticata che tutti dovrebbero ritrovare

«È l'iniziativa di una madre, colpita più dal fattore umano che politico» ha detto Antonio Tajani per depotenziare il gesto di Stefania Prestigiacomo, che con altri parlamentari ha forzato il blocco della Sea Watch per salire a bordo e verificare le condizioni dei 47 stranieri salvati al largo della Libia, tra i quali otto minori non accompagnati. Il vicepresidente di Forza Italia, forse senza rendersene conto, intercetta un dato che sta emergendo in modo potente nella critica ai governi “forti”, come senz'altro è – o ci tiene ad apparire – il governo italiano. È l'atto di ribellione delle donne contro la ragion di Stato, una categoria che attraversa da millenni - almeno dai tempi di Antigone - la nostra cultura e che da qualche tempo ha ricominciato ad affacciarsi.

I sentimenti delle donne contrapposti agli interessi del potere: l'abbiamo visto succedere più volte, in questi ultimi tempi, sulla scena politica. Sono state le donne, non solo la Prestigiacomo ma prima di lei Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini, a rompere il fronte di silenziosa sottomissione di Forza Italia all'alleato leghista sul tema dell'immigrazione, tantochè Matteo Salvini – in una recente intervista a Panorama – le ha additate come quelle che lo attaccano «un giorno sì e l'altro pure». Ed è stata una donna, Rossella Muroni di Leu, a inscenare il solitario blocco stradale a Castelnuovo di Porto perché i migranti trasferiti dal Cara ottenessero almeno informazioni sulla loro nuova destinazione. «Si poteva gestire tutto con più umanità e attenzione», ha detto, spiegando che non intendeva interrompere le operazioni ma solo far sì che ci fosse un po' di rispetto per le persone.

Le società arcaiche hanno escluso il femminile dallo spazio pubblico, relegando la sua scala di valori alla dimensione del privato, ma oggi le donne hanno diritto di voto e di parola, e il “fattore umano” legato alla loro sensibilità non dovrebbe essere contrapposto al dato politico, come ai tempi di Creonte. Se succede, significa che qualcosa non funziona. Se i sentimenti delle madri cozzano contro le decisioni della legge dovremmo tutti preoccuparci perché sono quei sentimenti, quell'attitudine a distinguere la norma dalla sua più crudele applicazione, a separarci dai mondi tribali del nostro lontano passato.

Le società arcaiche hanno escluso il femminile dallo spazio pubblico, relegando la sua scala di valori alla dimensione del privato, ma oggi le donne hanno diritto di voto e di parola, e il “fattore umano” legato alla loro sensibilità non dovrebbe essere contrapposto al dato politico, come ai tempi di Creonte. Se succede, significa che qualcosa non funziona

Persino l'antica Roma, che certo non può essere accusata di buonismo, aveva eletto la Pietas a divinità, dedicandogli monete e templi nonché facendone – attraverso la figura di Enea – un mito fondativo. Anche all'epoca era raffigurata come una donna, spesso accompagnata da una cicogna, simbolo di maternità e di tenerezza verso i bambini: insomma, questo tipo di attitudine fa parte della nostra identità profonda e bisognerebbe avere la capacità di riconoscerlo, anziché negarlo, ogni volta che la ragion di Stato incrocia i diritti elementari delle persone.

Non è solo una questione italiana. Lo scontro tra la legge degli uomini – intesi in senso proprio, maschi che detengono il potere e lo gestiscono secondo le loro regole – e il rispetto dovuto alle persone e alle comunità, è incarnata dalle donne anche in Francia, dove la rivolta dei Gilet Gialli è scaturita in gran parte dall'attivismo di signore e ragazze. Lì la Pietas indica allo Stato le famiglie in difficoltà, gli anziani impoveriti, e chiede che lo Stato se ne faccia carico. E anche lì lo Stato è incarnato da un giovane uomo con l'allure del sovrano assoluto, perentorio, indiscutibile, al quale la piazza contrappone un "fattore umano" finora ritenuto marginale.

Tutto questo per dire che relegare i sentimenti delle donne a elemento trascurabile del dibattito non va bene. È vero, siamo sorelle, madri, mogli, e le vicende tragiche che emergono dal ponte della Sea Watch, come prima da altri naufragi – torture, stupri, ricatti mortali – ci colpiscono in modo speciale, e quando riguardano bambini e adolescenti ci indignano e ci atterriscono. È vero, siamo donne e siamo più pratiche: pensiamo che si possa tenere insieme rigore e umanità, è il nostro esercizio di ogni giorno. E tuttavia questo atteggiamento dovrebbe avere cittadinanza e rispetto, anche da parte del più severo dei governi: senza lo sguardo delle madri, non c'è società che può salvarsi da derive crudeli.


Alberto Pento

La falsa pietà.
No alla "pietas" dogmatica delle ideologie totalitarie e disumane per ingannare, depredare, limitare la sovranità democratica dei cittadini, ridurre in schiavitù e se il caso anche uccidere.
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Re: I falsi buoni che fanno del male - falsi salvatori del m

Messaggioda Berto » mer mag 22, 2019 10:32 pm

LA MASCHERA DEL BENE
Niram Ferretti
22 maggio 2019

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Uno dei miti persistenti della sinistra, icona sacralizzata del combattente per la libertà, del redentore armato, è la figura di Ernesto Che Guevara. Nell'immaginario collettivo Che Guevara è a un tempo, martire e messia, difensore degli oppressi, eroe romantico e santo guerriero. A Cuba è canonizzato come un santo reale, morto per la libertà, per disalienare gli uomni dal male, non provocato dal peccato originale ma conseguenza dell'unico vero male storico, il capitalismo.

Dietro all'iconologia santificatrice, in realtà c'è un dogmatico totalmente asservito all'ideologia trotzkista della rivoluzione permanente, reputata unica palingenesi per un mondo irredento e necessitante pertanto di migliaia di morti da sacrificare sull'altare di un domani migliore.

Moloch e Baal non hanno mai abbandonato la scena sotto l'incalzare del monoteismo ebraico e poi del cristianesimo, ma cambiando vesti si sono sempre ripresentati nella storia chiedendo il tributo esigito nel passato, sacrifici umani. Il Che, insieme ad altri prima e dopo di lui, ha provveduto ad esaudirli.

I profeti del sangue come Che Guevara sono i promotori dell'Uomo Nuovo, quello che il laboratorio degli omicidi pianificati deve confezionare, e che lui, assassino a sangue freddo si affrettava a realizzare. La violenza come balsamo purificatore e trasformatore, l'odio usato come combustibile, questi gli ingredienti fondamentali che il guerrigliero teorizzava nei suoi scritti e metteva in pratica. Perché marxisticamente, ciò che conta è la praxis e non la teoria. ll mondo va cambiato, lastricando, in nome della revolucion, la strada di cadaveri.

"Un rivoluzionario deve essere una perfetta macchina per uccidere" dichiarava. Non c'è nulla di male nell'uccidere i nemici della rivoluzione, coloro che si oppongono al nuovo corso delle cose, da Robespierre in avanti è sempre stato così, e Che Guevara, adepto di Moloch e Baal nascosti sotto spoglie comuniste, non fa certo eccezione, prosegue la lunga scia di sangue. Ma chi sono i nemici? Semplice. Coloro che si oppongono. L'opposizione è essa stessa, in quanto tale, nemica delle magnifiche sorti e progressive e va rimossa affinche la Storia, di cui gli autoproclamati paracliti come il Che sono convinti di essere l'incarnazione, possa procedere verso il proprio compimento.

Carlos Alberto Montaner ricorda lo zelo del Che nell'uccidere o fare uccidere gli oppositori, quando nei primi mesi della rivoluzione, all'Avana, venne messo a capo delle operazioni del campo militare a La Cabana, il penitenziario dell'isola. "L'assoluta subordinazione della realtà alla più cieca ortodossia ideologica" che Alvaro Vargas Llosa gli attribuisce non sorprende, essa infatti è sempre il presupposto fondamentale affinché si possa creare quella dissociazione psicotica che sostituisce ai fatti le astrazioni e trasforma così gli esserei umani in concetti, in simboli del male. In questo senso, da Hitler, a Stalin, da Pol Pot a Osama Bin Laden ai guerriglieri dell'ISIS o di Hamas, nulla cambia. Il meccanismo è sempre lo stesso.

L'ideologia, il conformarsi ad essa, distrugge la realtà, sostituendola con una forma pensiero che, dotata di vita propria, rende i suoi adepti semplici strumenti, volonterosi carnefici, sacerdoti del Nulla presentato con la maschera del Bene.


Gino Quarelo
Ottimo articolo ma mi sembra che nell'elenco dei personaggi storici cha hanno calcato questo modello disumano manchi qualcuno che si attaglia perfettamente, ossia Maometto.
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