Questo non è un uomo buono ma cattivo, irresponsabile, parassita, che danneggia il nostro paese e i cittadini italiani ed europei, che ci deruba e ci porta in casa parassiti, nemici e criminali.Ecco chi lo difende (costoro andrebbero perseguiti per istigazione a delinquere):Mimmo Lucano, violare la legge per rispettarne una umana e morale è una scelta disperatadi Andrea Taffi
2018/10/02
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/1 ... ta/4663101 Il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, è agli arresti domiciliari con l’accusa, tra le altre, di aver favorito l’immigrazione clandestina. Quello del sindaco Lucano sembrava un modello ideale di approccio all’accoglienza verso i migranti, un tentativo istituzionale di integrazione, di rispetto, di solidarietà e di speranza. La Procura della Repubblica di Locri ha detto che non è così, e io non voglio certo mettermi a sindacare su ipotesi di reato che altri magistrati (quelli giudicanti) saranno eventualmente chiamati a valutare in sede dibattimentale. Quello che, in questa vicenda, ha colpito la mia attenzione è il contenuto delle intercettazioni sulle quali si basa l’accusa, delle parole cioè che il sindaco di Riace dice al telefono alla sua compagna, anche lei destinataria di un provvedimento restrittivo.
Il sindaco Lucano si autodefinisce “fuorilegge”, si tratteggia come “un disobbediente sociale”. Sa benissimo di abusare del suo potere, di commettere delle irregolarità amministrative, degli illeciti penali, eppure (questo mi è parso) rivendica la necessità di quel comportamento, senza arroganza, quasi che il suo ruolo di sindaco, lungi dal giustificarlo, lo costringesse a quelle scelte sbagliate. Il sindaco, si sa, deve rispettare la legge come uomo, e deve anche essere (come primo cittadino) un simbolo di rettitudine, un esempio, come tutti gli uomini delle istituzioni. Eppure un sindaco ha doveri anche verso i suoi concittadini, deve essere di esempio anche per loro, deve ascoltare le loro richieste di aiuto. E proprio nell’ottica di questo “doppio compito”, che si innesta il paradosso di tutta questa vicenda.
Il sindaco di Riace (lo ammette lui stesso) non condivide le leggi italiane sull’immigrazione (le definisce “balorde”), leggi che, secondo lui, non aiutano i migranti, complicano loro la vita, e portano a decisioni umanamente inaccettabili. Per questo, nel rispetto dei suoi doveri di sindaco verso i suoi concittadini, siano essi tali per anagrafe o per ridistribuzione, forza la legge, esercita oltremisura il suo potere, e fa tutto questo per garantire quel risultato di giustizia (morale e sociale) che le leggi sull’immigrazione (secondo lui) non consentono di ottenere.
Quella del sindaco di Riace è (secondo me) una scelta disperata: la consapevole violazione della legge per il rispetto di un’altra legge, umana e morale, fatta esclusivamente di solidarietà. Se le accuse saranno dimostrate, il sindaco di Riace sarà condannato, e io non voglio certo qui giustificare il suo comportamento: c’è una legge e, per quanto sbagliata possa essere o possa sembrarci, la si deve rispettare. Eppure io credo che questa storia, comunque vada a finire, ci insegni che una legge, oltre che rispettata, debba anche essere valutata in termini di efficacia alla luce delle sue violazioni, soprattutto quando queste sono consapevoli e mosse da impulsi ed esigenze morali, che se non possono mai giustificare un illecito, certo, ma che sono comunque in grado di farcelo comprendere, di farci capire, cioè, perché quell’illecito è stato compiuto.
Da Lerner a Fassina: "soccorso buonista" per il sindaco di RiaceLuca Romano - Mar, 02/10/2018
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 83167.htmlIl sindaco di Riace è stato arrestato con l'accusa di favoreggiamento all'immigrazione clandestina. La sinistra lo difende
Il sindaco di Riace è stato arrestato con l'accusa di favoreggiamento all'immigrazione clandestina.
L'operazione che ha portato ai domiciliari il primo cittadino del paesino calabrese nasce da un'indagine che durava da mesi. Oltre ai metodi "spregiudicati" per combinare nozze tra cittadini di Riace e donne straniere per farle restare in Italia, l'inchiesta ha fatto luce anche sul rapporto tra il Comune e le cooperative che gestiscono due milioni di euro l'anno per i progetti di accoglienza. Gli atti dell'inchiesta di fatto parlano anche di "scarsa chiarezza nelle fatturazioni" e di raggiri amminisrativi da parte del primo cittadino. Lucano però è da sempre il paladino dell'accoglienza. Una vera e propria icona di quella parte della sinistra che predica porte aperte per i miganti.
E così, subito dopo l'arresto, è arrivato il "soccorso rosso" a difesa del sindaco finito in manette. Il primo a schierarsi dalla parte del sindaco è il Pd della Calabria con le parole del responsabile organizzativo, Giovanni Puccio: "Non entriamo nel merito del lavoro della magistratura, a cui in via esclusiva spetta il compito di indagare e fare luce su eventuali ipotesi di reato, ciò che invece ci preme sottolineare è il valore del modello di integrazione e umanità che Mimmo Lucano è riuscito a realizzare a Riace. Un sistema vero di accoglienza e solidarietà, in cui gli ultimi hanno finalmente trovato dignità e diritti, in cui un borgo destinato ad appassire e spopolarsi ha recuperato vitalità. Riace è il simbolo di come, anche in questi tempi bui e attraversati da odiosi sentimenti di xenofobia e intolleranza, la convivenza con il diverso e l'accoglienza ai diseredati possano trovare diritto di cittadinanza nelle nostre comunità".
A stretto giro arriva la solidarietà da parte di Leu con il sgretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni: "Sono molto colpito dall'arresto di Mimmo Lucano, Sindaco di Riace. Proprio in un luogo che grazie alle iniziative di Mimmo è rinato. In una piccola comunità dove si fanno accoglienza e integrazione vera". Immancabile il commento di Gad Lerner che su Twitter si schiera subito dalla parte di Lucano: "Il mandato di arresto per il sindaco di #Riace è uno schiaffo in faccia a chi pratica il dovere dell'accoglienza e conferma la pulsione fascistoide di cui sta cadendo preda il nostro paese. Solidarietà piena a #MimmoLucano". A difesa del primo cittadino calabrese è arrivato anche Alessandro Gassman: "#MimmoLucano favoreggiamento all'integrazione #stayhuman". Dalla parte di Lucano anche Stefano Fassina che a Omnibus La7 afferma: "Totale solidarietà a Mimmo Lucano, Sindaco di Riace. Dimostrerà il valore umano e sociale esemplare dei suoi atti". Insomma il fronte "buonista" adesso si compatta su Lucano. Ma scorda gli atti dell'inchiesta.
Riace, il (folle) appello dei Leu: "Arrestate Salvini per crimini contro l'umanità"Claudio Cartaldo - Mar, 02/10/2018
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 83195.htmlL'ex vicepresidente Gavino Angius commenta così l'arresto di Mimmo Lucano, sindaco di Riace, per la gestione dei migranti
Sono ricominciati gli appelli per vedere Matteo Salvini in manette. A sinistra già è partito il “soccorso rosso” al sindaco di Riace Mimmo Luca, arrestato oggi con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
E mentre i vari Lerner, Rossi Fassina si schierano a fianco del primo cittadino, c’è anche chi chiede una sorta di contrappasso. Invocando gli arresti pure per il ministro dell’Interno.
L'appello contro Salvini
Commentando l’arresto del sindaco di Riace, infatti, l’ex vice presidente del Senato, e ora membro di Leu, Gavino Angius, si è lasciato prendere dall’entusiasmo: “Arrestate Salvini per crimini contro l’umanità”, ha detto Angius.
Salvini risulta ancora indagato per sequestro di persona dopo i noti fatti della nave Diciotti. Resta da capire però per quale motivo Leu vorrebbe far ingabbiare l’inquilino del Viminale e come questo sia legato ai fatti di Riace. Chissà. Di certo c'è che continua l'attacco della sinistra contro il ministro dell'Interno, che però su Facebook e nelle dichiarazioni ufficiali continua a rispedire al mittente le critiche. "Io vado avanti", ripete ogni giorno il leader della Lega.
Fiorello difende Lucano e Gasparri attacca: "Quanto è costata la fiction?"Franco Grilli - Mar, 02/10/2018
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 83215.htmlIl caso dell'arresto del sindaco di Riace, Mimmo Lucano ha sollevato non poche polemiche. Scontro tra Fiorello e Gasparri
Il caso dell'arresto del sindaco di Riace, Mimmo Lucano ha sollevato non poche polemiche.
Il sindaco pro-accoglienza è stato da sempre un simbolo delle "porte aperte" per la sinistra. Anche la Rai ha voluto "omaggiare" il sindaco di Riace con una fiction che racconta il suo "modello" di integrazione sui migranti.
E adesso, dopo l'arresto, proprio quella fiction, il cui protagonista è Beppe Fiorello, è entrata nel mirino del senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri: "Mesi fa, intervenendo nella commissione di vigilanza Rai, sono riuscito a impedire la trasmissione di una fiction che la Rai ha realizzato per celebrare le gesta pro immigrati del sindaco di Riace. Siamo garantisti e attendiamo, a maggior ragione dopo il suo arresto, che si accertino eventuali responsabilità. Ma un conto sono le valutazioni penali, che devono essere specifiche e prudenti. Altro è la celebrazione precoce di un sindaco la cui opera è sempre stata al centro di mille polemiche. La responsabile della fiction Rai, Andreatta, dovrebbe ancora scusarsi per le spese che ha causato. Quanti milioni di euro ha buttato la Rai per la fiction dedicata a Riace?". E su quanto accaduto nel piccolo paesino calabrese è intervenuto proprio Fiorello: "Crederò in te più di prima. Qualcuno si porterà sulla coscienza la vita di un uomo straordinario,io lo so che Mimmo non sopporterà questa vergogna, ora cerco parole per difenderlo ma mi rendo conto che non va più difeso, va amato come lui ama il prossimo. Siamo tutti in pericolo, punto. Il sindaco #domenicolucano è stato arrestato per aver accolto non per aver favoreggiato, allora #arrestatecitutti". E al Papa chiede: "Lei la parola la spieghi lei a questa politica la differenza tra accogliere i bisognosi e favorire le mafie". Va ricordato che viale Mazzini aveva già sopseso la messa in onda della fiction proprio perché era in corso un'inchiesta della Guardia di Finanza che ha portato poi all'arresto del primo cittadino.
Favoreggiamento immigrazione clandestina, arrestato il sindaco di Riacehttp://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... f1bae.html 02 ottobre 2018La Guardia di Finanza del Gruppo di Locri ha eseguito, alle prime luci dell'alba, un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Locri, che dispone gli arresti domiciliari nei confronti di Domenico Lucano, sindaco del Comune di Riace.
L'accusa è di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ed illeciti nell'affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti.
Disposto inoltre il divieto di dimora per la sua compagna, Tesfahun Lemlem, nell'ambito dell'operazione denominata "Xenia".
La misura cautelare - si legge in una nota - rappresenta l'epilogo di approfondite indagini, coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Locri, svolte in merito alla gestione dei finanziamenti erogati dal Ministero dell'Interno e dalla Prefettura di Reggio Calabria al Comune di Riace, per l'accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico.
Matrimoni di convenienza
Dalle indagini dei finanzieri del Gruppo di Locri è emersa "la particolare spregiudicatezza del sindaco, nonostante il ruolo istituzionale rivestito, nell'organizzare veri e propri 'matrimoni di convenienza' tra cittadini riacesi e donne straniere - spiega la procura di Locri - al fine di favorire illecitamente la permanenza di queste ultime nel territorio italiano".
Intercettato dice: vado "contro leggi balorde"
"Proprio per disattendere queste leggi balorde vado contro la legge" dice, in un colloquio intercettato dalla Guardia di finanza, Domenico Lucano. Il sindaco parla del caso di una donna cui è stato rifiutato per tre volte il permesso di soggiorno: "Io la carta d'identità gliela faccio, sono un fuorilegge. Non mando neanche i vigili, mi assumo io la responsabilità. La iscriviamo subito. Fino ad ora la carta d'identità l'ho fatta così".
A Roma manifestazione per Lucano
Un presidio di solidarietà al sindaco di Riace è stato organizzato alle 17,30 a piazza dell'Esquilino, nel cuore del quartiere multiculturale di Roma. L'iniziativa, lanciata dal centro Baobab, l'associazione di volontari che si occupa della gestione dei migranti nella Capitale, è stata organizzata per sostenere Mimmo Lucano, "per fargli sentire che non è solo, per guardarci e riconoscerci in strada nel momento in cui le istituzioni usano tutte le loro forze per stroncare un'esperienza che ha mostrato come si possa davvero costruire un altro mondo". "Colpendo lui - affermano gli organizzatori - si cerca di arrestare un'idea di convivenza, un'idea di società di pace".
Saviano: "Primo passo verso Stato autoritario"
Chiamato in causa direttamente dal vicepremier Matteo Salvini, Roberto Saviano interviene sugli arresti domiciliari disposti nei confronti del sindaco di Riace per favoreggiamento dell'immigrazione illegale. "Questo governo, attraverso questa inchiesta giudiziaria, da cui Mimmo saprà difendersi in ogni sua parte, compie il primo atto verso la trasformazione definitiva dell'Italia da democrazia a stato autoritario. Con il placet di tutte le forze politiche", commenta lo scrittore su Facebook. "Mimmo Lucano è agli arresti domiciliari. La motivazione è favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La verità è che nelle azioni di Mimmo Lucano non c'è mai finalità di lucro, ma disobbedienza civile. Disobbedienza civile: questa è l'unica arma che abbiamo per difendere non solo i diritti degli immigrati, ma i diritti di tutti. Perché tutti abbiamo il diritto di vivere una condizione di pace sociale, tutti abbiamo il diritto di vivere senza cercare colpevoli, e se il ministro della Mala Vita, Matteo Salvini, ha subito individuato in Mimmo Lucano un nemico da abbattere, il Pd non ha mai compreso che se davvero voleva ripartire da qualche parte per ritrovare un barlume di credibilità (ora è troppo tardi), avrebbe dovuto farlo da Riace, da Mimmo Lucano. E invece Mimmo è solo, e la Bossi-Fini è ancora lì a inchiodare, a bloccare chiunque decida di accogliere e di salvare vite. Legge-obbrobrio, frutto del peggiore berlusconismo, ma che nessun governo ha osato cambiare".
Ecco il demente, cattivo e falso buono Savianohttps://www.facebook.com/Paola.Taverna. ... 1316961486Sindaco di Riace arrestato, il mondo politico si divide. E Gasparri chiama in causa la Rai2018/10/02
https://www.repubblica.it/politica/2018 ... /?ref=fbprROMA - Nel 2016 è stato inserito dalla rivista americana "Fortune" tra i più grandi leader mondiali per quel "miracolo" di accoglienza noto col nome di "modello Riace". Oggi Domenico Lucano, sindaco della città calabrese, è agli arresti domiciliari. E le reazioni politiche non tardano ad arrivare. Per primo il ministro dell'Interno Matteo Salvini attacca su Facebook: "Accidenti, chissà cosa diranno adesso Saviano e tutti i buonisti che vorrebbero riempire l'Italia di immigrati! Io vado avanti. #portichiusi #cuoriaperti".
Sulla stessa linea anche la leader di Fdi Giorgia Meloni, che twitta: "Vi ricordate quando Saviano diceva "Riace modello vincente" riferendosi alle politiche sull'accoglienza? Bene, ora potrà portare le arance al suo amico sindaco arrestato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il vero modello vincente".
Anche il vicepremier Luigi Di Maio interviene sul caso a margine dell'assemblea del Forum del terzo settore: "Evitiamo di enfatizzare dei modelli quando poi finiscono arrestati. Quello che non accetto - aggiunge - è che si accusi lo Stato, il governo. Questa è un'inchiesta della magistratura e mai come in questo momento, a capo del Csm, non c'è uno vicino a noi".
In 14 anni Lucano ha collezionato tre mandati da primo cittadino, intimidazioni, avvisi di garanzia. Dopo le prime notizie filtrate sulle indagini, scoppiò la polemica su una fiction dedicata all'esperienza di Riace, di cui la Rai avrebbe bloccato la trasmissione sulle sue reti. Ed è proprio a questo che si riferisce il commento del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: "Mesi fa, intervenendo nella commissione di vigilanza Rai, sono riuscito a impedire la trasmissione di una fiction che la Rai ha realizzato per celebrare le gesta pro immigrati del sindaco di Riace. Siamo garantisti e attendiamo, a maggior ragione dopo il suo arresto, che si accertino eventuali responsabilità. Ma un conto sono le valutazioni penali, che devono essere specifiche e prudenti. Altro è la celebrazione precoce di un sindaco la cui opera è sempre stata al centro di mille polemiche. La responsabile della fiction Rai, Andreatta, dovrebbe ancora scusarsi per le spese che ha causato. Quanti milioni di euro ha buttato la Rai per la fiction dedicata a Riace?".
Ma c'è invece chi prende le difese del sindaco pro-immigrati. Come Roberto Saviano.
E come l'attore Beppe Fiorello, fratello dello showman Rosario, che interpreta il ruolo del sindaco nella fiction Rai bloccata, scrive su Twitter: "Crederò in te più di prima. Qualcuno si porterà sulla coscienza la vita di un uomo straordinario,io lo so che Mimmo non sopporterà questa vergogna, ora cerco parole per difenderlo ma mi rendo conto che non va più difeso, va amato come lui ama il prossimo".
Anche Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, lo giustifica: "Se ha preso scorciatoie è stato per generosità".
Unanime è la solidarietà da parte di Leu-Sinistra italiana, che ha annunciato la propria partecipazione alla manifestazione in sostegno del sindaco di Riace organizzata oggi alle 17.30 a Roma, in piazza dell'Esquilino, da Arci Roma, Arci Lazio e Baobab experience. "Totale solidarietà a Mimmo Lucano - afferma su La7 Stefano Fassina di Leu - Dimostrerà il valore umano e sociale esemplare dei suoi atti. A proposito di tweet, Matteo Salvini ha perso un'ottima occasione per stare lontano dal telefonino". Anche Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, aggiunge: "In un Paese civile il ministro dell'Interno esulta quando si arresta un mafioso, non quando si arresta un sindaco coraggioso".
"È incredibile che un ministro indagato per sequestro di persona aggravato festeggi per i reati contestati a quello che lui stesso ha indicato come suo nemico politico- dicono Giuseppe Civati e Andrea Maestri di Possibile - La vergogna non ha limiti".
"Pensiamo sia davvero infame il tweet del ministro Salvini, poche ore dopo la notizia del provvedimento contro Mimmo Lucano", attacca Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea.
Anche Loredana De Petris, senatrice di Leu e presidente del gruppo Misto, commenta: "L'arresto del Sindaco di Riace, è di una gravità inaudita ed è il frutto di un clima di intolleranza, xenofobia e repressione che ha ormai ampiamente varcato i livelli di guardia".
"Un pessimo risveglio questa mattina per la Calabria e l'Italia che resiste - dicono i rappresentanti calabresi di Potere al popolo - Nella Calabria asfissiata dalla 'ndrangheta e dalle sue logiche criminali le istituzioni attaccano i simboli della resistenza e della solidarietà. Ancora una volta si vorrebbero indicare come 'fuorilegge' gli ultimi e chi li difende. Dove siamo da sempre, ci troveranno: accanto a Mimmo, alla sua compagna, a riace e alla sua comunità, a cui va tutta la nostra massima solidarietà".
"Continua l’accanimento contro Mimmo Lucano - aggiunge Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil - Il suo modello di accoglienza verso i migranti è da tempo sotto attacco, e oggi arriva l’arresto per la paradossale accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. La Fiom ha sempre sostenuto le politiche di concreta integrazione portate avanti con coraggio da Mimmo Lucano e staremo al suo fianco anche in questo momento".
Anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris si schiera con il sindaco calabrese: "Solidarietà totale a Mimmo Lucano, l'umanità non si arresta".
In tarda mattinata arriva anche il commento del Pd, per bocca del presidente Matteo Orfini: "Ovviamente il lavoro dei magistrati va rispettato e vedremo cosa emergerà e come procederà l'inchiesta. Ma quanto finora comunicato dalla Procura sembra confermare quello che si è sempre saputo, ovvero che Lucano disobbediva ad alcune leggi che riteneva ingiuste e disumane. Non era un fatto nascosto, anzi lo rivendicava pubblicamente. I magistrati hanno escluso altri reati: non c'erano mazzette, non c'erano giri di soldi, nulla. C'è stato un atto politico forte, perché non rispettare la legge lo è. E allora lasciamo stare la vicenda giudiziaria che seguirà il suo corso e restiamo sul piano politico, che è quello che a me interessa e compete".
Riace, il sindaco Domenico Lucano arrestato per favoreggiamento dell'immigrazioneCarlo Macrì
https://www.corriere.it/cronache/18_ott ... 5d35.shtmlMimmo Lucano, sindaco di Riace, simbolo dell’accoglienza e dell’integrazione, è stato arrestato e posto ai domiciliari su provvedimento della procura di Locri. L’accusa per l’uomo che la rivista Fortune, nel 2016, aveva inserito tra le 50 personalità più influenti al mondo, è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. I finanzieri del Gruppo di Locri hanno anche imposto il divieto di dimora a Riace per Tesfahun Lemlem, compagna di Lucano. Il primo cittadino è stato arrestato per aver tentato di«combinare» il matrimonio di un cittadino etiope e per aver incaricato della raccolta dei rifiuti una cooperativa priva di requisiti. La procura e la Guardia di Finanza di Locri gli contestano in realtà una mole enorme di reati, dalla corruzione alla truffa ma il gip stesso, pur avendo concesso la misura restrittiva avverte che l’indagine è costellata di «congetture, errori procedurali, inesattezze».
L’indagine della Gdf
La Guardia di finanza aveva perquisito gli uffici del Comune e l’abitazione privata del sindaco. I magistrati della procura di Locri gli avevano contestato di non aver «rendicontato a sufficienza fatture delle spese sostenute nel 2014». Nel corso delle indagini — scrive il gip— è emersa la «particolare spregiudicatezza del sindaco Lucano, nonostante il ruolo istituzionale rivestito, nell’organizzare veri e propri “matrimoni di convenienza” tra cittadini riacesi e donne straniere, al fine di favorire illecitamente la permanenza di queste ultime nel territorio italiano». L’inchiesta denominata «Xenia» aveva accusato Lucano, insieme alla sua compagna Tesfahun Lemlem, di aver architettato degli espedienti per aggirare la disciplina prevista dalle norme nazionali per ottenere l’ingresso in Italia dei profughi. Questo il testo di una telefonata intercettata dalla Guardia di finanza: «... io la carta d’identità gliela faccio immediatamente, perché sono responsabile dell’Ufficio anagrafe e stato civile, come sindaco. Ho assunto io questa delega dopo che l’impiegato che c’era è andato in pensione. Proprio per disattendere a queste leggi balorde vado contro legge però non è che le serve molto che la carta d’identità... Io non sto là a guardare se i suoi documenti sono a posto, mi fa un atto notorio dove dice che è libera di poter contrarre matrimonio e siccome è una richiedente asilo non vado ad esaminare i suoi documenti...»
Il gip «smonta» 7 accuse
Il gip di Locri Domenico Croce ha però rigettato sette delle accuse ipotizzate nei confronti del primo cittadino — dall’associazione a delinquere alla truffa aggravata, dal falso al concorso in corruzione, dall’abuso d’ufficio alla malversazione — criticando in diverse parti dell’ordinanza l’operato di magistrati e investigatori. Il pm, sottolinea il gip, si è limitato ad un «acritico recepimento» delle «conclusioni raggiunte all’esito di una lunga attività della Gdf di Locri. Sulla gestione dei fonti destinati ai migranti il magistrato rileva che benché siano emerse«diffuse e gravi irregolarità» e una gestione «tutt’altro che trasparente», «il diffuso malcostume emerso nel corso delle indagini non si è tradotto in alcuna delle ipotesi delittuose ipotizzate». Da notare che il gip ha respinto per 14 richieste di arresto avanzate dalla procura.
Lo sciopero della fame
Insieme al primo cittadino di Riace era stato indagato anche Fernando Antonio Capone, presidente dell’associazione Città Futura don Pino Puglisi, la prima associazione sorta a Riace proprio per gestire i profughi. Dalle indagini - scrive ancora il gip - , è comunque emersa una pluralità di situazioni che, nell’immediatezza, impone la trasmissione degli atti alla Procura regionale della Corte dei conti ai fini dell’accertamento del connesso danno erariale. Mimmo Lucano nei mesi scorsi aveva iniziato lo sciopero della fame per protestare contro il mancato invio, da parte della Prefettura, dei fondi necessari a mandare avanti i progetti per l’accoglienza. «Se non dovessero arrivare i fondi - aveva scritto - 165 rifugiati, tra cui 50 bambini, finirebbero per strada». Lucano ha sempre sostenuto che i progetti d’integrazione sono anche una fonte di economia per il territorio che, grazie alla presenza dei profughi, stava uscendo dall’isolamento.
«Favoreggiamento dell’immigrazione», arrestato il sindaco di RiaceIlaria Solaini martedì 2 ottobre 2018
https://www.avvenire.it/attualita/pagin ... ico-lucanoLa Guardia di finanza ha arrestato e posto ai domiciliari il sindaco di Riace, Domenico Lucano, con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e illeciti nell'affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti.
L'arresto è stato fatto in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Locri su richiesta della Procura della Repubblica.
I finanzieri del gruppo di Locri hanno anche imposto il divieto di dimora a Riace per Tesfahun Lemlem, la compagna di Domenico Lucano. L’inchiesta denominata “Xenia” avrebbe accertato una serie di illeciti nella gestione dei finanziamenti erogati dal Ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Reggio Calabria al Comune di Riace per l'accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico.
CONTESTATE ANCHE IRREGOLARITÀ NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI
Le contestazioni a Lucano riguardano anche presunte irregolarità nella gestione del servizio di raccolta dei rifiuti del Comune, in particolare l'affidamento diretto del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti della cittadina, al di fuori delle procedure di gara previste dal codice dei contratti pubblici, a favore di due cooperative sociali. Secondo l'accusa, le due coop non avevano i requisiti di legge richiesti per l'ottenimento del servizio pubblico, perché non iscritte nell'apposito albo regionale previsto dalla normativa di settore. Dalle indagini, scrivono gli inquirenti, sarebbe emerso come Lucano e la sua compagna avessero architettato degli "espedienti criminosi, tanto semplici quanto efficaci", volti ad aggirare la disciplina prevista dalle norme nazionali per ottenere l'ingresso in Italia di migranti. "Particolarmente allarmanti", si legge ancora, si sono rivelate "non solo la lunga serie di irregolarità amministrative e di illeciti penalmente rilevanti che costellavano la realizzazione del progetto, ma anche e soprattutto l'estrema naturalezza con la quale Lucano e la sua compagna si risolvevano a trasgredire norme civili, amministrative e penali". Lucano, sempre secondo l'accusa, avrebbe ammesso di essersi reso materialmente protagonista ed in prima persona adoperato, ai fini dell'organizzazione di matrimoni "di comodo".
IL GIP: «SU GESTIONE DEI FONDI SUPERFICIALITÀ, MA NESSUN REATO»
In sintesi, da uno dei passaggi finali del COMUNICATO DELLA PROCURA DI LOCRI si evince che le accuse che coinvolgono il sindaco di Riace, Mimmo Lucano sono legate al fatto di aver combinato matrimoni e fornito documenti d’identità a migranti che rischiavano l’espulsione. E anche di aver gestito appalti in modo irregolare. Ma il Gip scrive: «Il diffuso malcostume non si è tradotto in alcuna delle ipotesi delittuose». È comunque emersa «una pluralità di situazioni - si legge ancora nella nota ufficiale della Procura di Locri - che, nell'immediatezza, impone la trasmissione degli atti alla Procura della Corte dei Conti ai fini dell'accertamento del connesso danno erariale».
IL PROCURATORE: FAREMO RICORSO. NON SIAMO D'ACCORDO CON LE DECISIONI DEL GIP
"La nostra richiesta era composta da circa mille pagine, il Gip ne ha estratte, per la sua ordinanza, meno di 150. Stiamo, pertanto, preparando il riesame perché la Procura non è d'accordo con le decisioni adottate dal Gip".
Lo ha affermato il procuratore della Repubblica di Locri Luigi D'Alessio in relazione all'arresto del sindaco di Riace Domenico Lucano. "Come Procura - ha aggiunto D'Alessio - chiederemo inoltre la valutazione del tribunale. L'indagine, comunque, non si basa solo sulle intercettazioni ma pure su acquisizioni testimoniali e anche su documenti e attestazioni di fatture e altro.
Ribadisco, infine, che la nostra richiesta in merito all'indagine era molto articolata".
L'INCHIESTA DEL 2017
Mimmo Lucano era stato indagato lo scorso ottobre per truffa, concussione e abuso d’ufficio. La Guardia di Finanza aveva perquisito gli uffici del Comune e l’abitazione privata del sindaco. Non è ancora chiaro se l’arresto di Lucano abbia a che fare con la stessa indagine per cui il sindaco risultava già indagato.
SALVINI ALL'ATTACCO
Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha commentato l’arresto del sindaco con un tweet: "Accidenti, chissà cosa diranno Saviano e tutti i buonisti che vorrebbero riempire l'Italia di immigrati". Nelle scorse settimane non erano mancate le uscite polemiche del vicepremier nei confronti di Riace e del suo modello votato all'accoglienza e all'integrazione.
IL SINDACO DI RIACE: SONO SCONVOLTO. LE REAZIONI SUI SOCIAL
«Sono sconvolto». Sono le uniche parole che Mimmo Lucano, sindaco di Riace, chiamato da Radio Capital, pronuncia al telefono. Parla più lungamente il suo vice, Giuseppe Gervasi. «Ho ricevuto un colpo, come se mi avessero sparato - dice Gervasi - ho pianto per mezz'ora, è una cosa assurda. Ma non è la fine, non dobbiamo mollare. Noi stavamo sognando, volevamo portare diritti per tutti, Riace era, è e sarà un esempio meraviglioso. Ora però è come se avessero svegliato un bambino che faceva un sogno meraviglioso. La parte buona della Calabria è stata messa in ginocchio».
Dopo l’arresto di Mimmo Lucano, il sindaco simbolo dell’accoglienza, il ministro dell’Interno e il Movimento 5 Stelle vanno all'attacco: "Stop al business dell’immigrazione".
Solidarietà, invece, è stata espressa da diversi esponenti di sinistra, tra cui molti politici. Tra i primi a esporsi per Mimmo Lucano c'è stato l'attore Beppe Fiorello, protagonista della fiction su Riace, prodotta ma mai trasmessa dalla Rai: "Mimmo Lucano, crederò in te più di prima. Qualcuno si porterà sulla coscienza la vita di un uomo straordinario, io lo so che Mimmo non sopporterà questa vergogna, ora cerco parole per difenderlo ma mi rendo conto che non va più difeso, va amato come lui ama il prossimo".
Lo scrittore Roberto Saviano su Facebook ha scritto: "Questo governo, attraverso questa inchiesta giudiziaria, da cui Mimmo saprà difendersi in ogni sua parte, compie il primo atto verso la trasformazione definitiva dell'Italia da democrazia a stato autoritario. Con il placet di tutte le forze politiche".
Anche il presidente di Libera resta al fianco di Mimmo Lucano: "Sono convinto che le leggi vadano rispettate, ma sono anche convinto che, se Mimmo ha imboccato delle scorciatoie, lo ha fatto per un eccesso di generosità: nessun tornaconto personale, nessun potere da prendere o conservare ma solo il desiderio di sostenere la speranza di persone fragili, garantendo loro un futuro e una vita dignitosa. È un reato l'umana solidarietà? Si ripropone - ha aggiunto don Luigi Ciotti - qui l'antico dilemma tra leggi dei codici e leggi della coscienza. Ripeto, bisogna stare sempre dalla parte della legalità, ma anche chiedersi se certe leggi non contraddicano la vocazione liberale e inclusiva della democrazia, vocazione che ha ispirato ogni passo dell'esperienza di Riace e del suo generoso sindaco".
Ora c'è d'augurarsi che la politica, nel segno di una legalità inclusiva, sappia dare continuità e diffusione a un modello di accoglienza che ha generato lavoro e sicurezza e costruito la ricchezza umana e sociale di una comunità"
CHE COS'È IL MODELLO RIACE
Il modello Riace per l'accoglienza di richiedenti asilo ideato da Mimmo Lucano è conosciuto in tutto il mondo. L'impegno di Lucano in favore dei migranti gli diede enorme notorietà anche a livello internazionale, tanto che nel 2016 la rivista americana "Fortune" lo inserì tra le 50 personalità più potenti nel mondo. Nel paese semideserto della Locride nelle case abbandonate del centro vivono stabilmente centinaia di rifugiati in una specie di sistema di accoglienza diffuso. Per avviare il progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) sono stati utilizzati immobili abbandonati, costruiti tra agli anni ‘30 e ’60, recuperati con fondi dell’Unione europea e progetti della Regione Calabria. Attorno ai richiedenti sono nati anche posti di lavoro che hanno riqualificato il paese: botteghe artigiane e ristoranti hanno riaperto, sono stati avviati asili, scuole multilingue, orti biologici; le case sono state ristrutturate ed è stato rifatto, tra le altre cose, tutto l’impianto di illuminazione del paese.
Il sistema d'accoglienza messo in piedi dal sindaco è oggetto di due relazioni prefettizie, nel dicembre 2016 e nel gennaio 2017. Mentre quest’ultima loda il modello d'integrazione, la prima riferisce di anomalie e fa scattare l'indagine della magistratura. Nell'ottobre 2017 il sindaco Lucano viene infatti indagato dalla Procura di Locri in merito alla gestione del sistema dell'accoglienza: i reati contestati sono truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ai danni dello Stato e dell'Unione europea, concussione e abuso d'ufficio. A causa delle indagini in corso, la cittadina viene esclusa dal circuito Sprar e le vengono negati i finanziamenti per gli anni 2017/2018. A causa delle indagini in corso, la cittadina viene esclusa dal circuito Sprar e le vengono negati i finanziamenti per gli anni 2017/2018. Lucano annuncia uno sciopero della fame e inizia un tira e molla con il Viminale. La diocesi di Locri-Gerace - con una lettera firmata dal vescovo Francesco Oliva - va in aiuto e supporta economicamente il modello di accoglienza diffusa a Riace.
#IoStoConMimmo, la solidarietà del web al sindaco di Riace Domenico Lucano dopo l'arresto02 ottobre 2018
https://www.repubblica.it/cronaca/2018/ ... -207927398 ROMA - "Siamo tutti Mimmo Lucano". Il mondo dei social è incredulo per l'arresto del sindaco di Riace Domenico Lucano, accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Su Twitter sotto l'hashtag #iostoconmimmolucano migliaia di utenti hanno espresso la loro solidarietà all'uomo simbolo dell'accoglienza. A difendere Lucano sono molti cittadini, più o meno famosi. Compresi Alessandro Gassmann e Gad Lerner, Giuseppe Fiorello e Cecilia Strada.
Mimmo Lucano, arrestato per "favoreggiamento all'integrazione", scrive Alessandro Gassmann.
E su Facebook c'è già chi organizza i primi eventi e manifestazioni di sostegno al sindaco. Fra questi, la pagina "Riace patrimonio per l'umanità" dà appuntamento per sabato 6 ottobre proprio nella città di Lucano per dire "Riace non si arresta!"
"L'Italia sta diventando un regime", commenta Roberto Saviano, "Domenico Lucano è colpevole solo di aver salvato vite umane, vite migranti".