È morto il comunista antiamericano, antisraeliano e filo nazi maomettano Gino Strada, non provo alcun dispiacere per la sua morte e mai ho avuto alcuna simpatia per questo individuo.
È passato ad “altra” vita. E va bene così. Non piango conoscendo troppe cose su di lui; ma leggete ciò che ha pubblicato il mio amico Marco Urago su di lui e pensate che lo ha conosciuto personalmente per aver fatto parte (credo per almeno 3 anni) della sua equipe.Emanuel Segre Amar
13 agosto 2021
https://www.facebook.com/emanuel.segrea ... 3447079741 E va bene, visto che siete in tanti curiosi per ll mio post su g.s., vi accontento. correva l'anno.....in cui mi sbattevo in Afghanistan cercando con amici e collaboratori di costruire un futuro per quel Paese. cercavamo di costruire due ospedali.la logica della Cooperazione è sempre stata quella di costruire posti e formare il personale sì da non dare del pesce ma imnsegnare a pescare.li c'erano due ospedali di emergency a laskar g. e kabul. ottimo lavoro in entrambi i posti ma con nessun personale afghano nelle posizioni funzionali, solo francesi,italiani, danesi...... dall'italia, e sottolineo dall'Italia, GS sparava a zero sul presidente afgano: ladro, terrorista, narcotrafficante....... e dall e dall e dall che un giorno gli afgani gli fanno un biscotto. vengono trovate armi nell'ospedale e arrestati medici e infermieri italiani.parte un duro e dico duro confronto con americani tra la ns ambasciata i ns servizi e quelli americani afgani...... e quando dico dura dico davvero dura ero a kabul, sentivo urla,e ...... vari. nel frattempo il ns. ...dall'italia...e sottolineo dall'Italia...continuava a sparare a zero con dichiarazioni di fuoco mettendo in imbarazzo la ns. delegazione che necessitava di silenzio per lavorare sotto traccia..... lui , il solito pieno di sè, integralista,aggiungerei antisemita....picchiava duro.viene rintracciato e gli si chiede silenzio stampa.....ma de che comincia a picchiare duro anche contro i ns servizi, pagati conniventi..... su militari e diplomatici meglio tacere...torno ad herat...mi convoca il governatore e mi dice.....dr. urago lo sa che voci mi dicono che ci potrebbe essere droga nei vs ospedali?...lo guardo, sorrido....e gli faccio ...come all'ospedale di laskar gar?.... lui sorride e mi dice. so di che pasta lei è fatto non si preoccupi continui a lavorare tranquillo, ma s potesse dire a quello...di stare un po' zitto.... lo comunico a chi di competenza. passa qualche settimana e liberano finalmente i ns concittadini. l'ambasciata chiede al ns. se vogliono tornare con aereo di stato...ok va bene si organizza il transfer in gran silenzio.d'un tratto arriva il niet dall'italia e se ne vanno via terra per i cazzi loro. figura di m... galattica con gli afgani..e gli americani.dichiarazioni al veleno dall'italia....salvati gli italiani grazie al ns coraggio si sono tutti messi paura... siamo forti e non abbiamo bisogno di nessuno.....pezzo di merda...... e tutti quelli che si sono spaccati il culo...in silenzio con grande professionalità?....ma vaffanculo ..sommessamente...oggi è una giornata particolare
È MORTO GINO STRADA: il katanghese con la chiave inglese.Gigi Moncalvo
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7099575708Il pacifista, la colomba, l'uomo che ama il bene e fa del bene, il missionario laico che va in soccorso degli oppressi, colui che predica col ramoscello d'ulivo in bocca, è lo stesso che faceva da "luogotenente", insieme al futuro odontoiatra Leghissa, a Luca Cafiero il famigerato capo del servizio d'ordine del famigerato Movimento Studentesco del l'Università Statale di Milano, quello dei terribili e mai dimenticati "katanghesi".
Sì, è proprio lui: il "pacifista" Gino Strada, colui che oggi dà dei "delinquenti politici" agli esponenti della casa della Libertà e dei DS che non vogliono soggiacere ai suoi diktat di aspirante leader politico che sogna un seggio in Parlamento. Per l'esattezza Strada, insieme a Leghissa, era il capo del servizio d'ordine di Medicina e Scienze e il suo gruppo o squadra aveva questo inequivocabile nome: "Lenin".
Rispetto ai capi degli altri servizi d'ordine, ad esempio Mario Martucci per la Bocconi e il suo gruppo "Stalin", o Franco Origoni per la squadra di Architettura, o Roberto Tuminelli, l'erede delle famose scuole private per il recupero anni, alla guida del gruppo "Dimitroff", il bulgaro segretario della Terza Internazionale accusato da Hitler di aver incendiato il Reichstag, il gruppo guidato da Strada si distingueva per la più cieca obbedienza e fedeltà a quel fior di democratico e di amante dei diritti civili che rispondeva al nome di Luca Cafiero, capo supremo di tutti i Servizi d'Ordine e poi divenuto deputato del PCI, candidato a Napoli, dove superò addirittura in fatto di preferenze l'on. Giorgio Napolitano.
Ora Cafiero è ritornato a fare il docente universitario alla facoltà di Filosofia della Statale. Al comando generale e assoluto di Cafiero c'erano i gruppi "Stalin", "Dimitroff" e tanti altri, ciascuno dei quali aveva uno o più, sotto-capi, ma era il "Lenin" di Gino Strada che si distingueva per la prontezza e la capacità di intervento laddove ce ne fosse stato bisogno.
In sostanza, ancora ben lontano dallo scoprire il suo attuale animo pacifista, Gino Strada era uno degli uomini di punta di quel Movimento dichiaratamente marxista-leninista-stalinista-maoista che aveva i suoi uomini guida in Mario Capanna, Salvatore "Turi" Toscano e Luca Cafiero. I milanesi, e non solo loro, ricordano benissimo quegli anni, e soprattutto quei sabati di violenza, di scontri, di disordini. Ma ora nessuno dice loro che ad accendere quelle scintille c'era anche l'odierno "predicatore" Gino Strada.
Solo che allora non aveva dimestichezza con le colombe bianche, le bandiere multicolori, il rispetto altrui, il ramoscello d'ulivo.
Ma era molto di più avvezzo ai seguenti segni identificativi: l'eskimo, il casco da combattimento, e l'obbligo di portare con sé, 24 ore su 24, le "caramelle": cioè due sassi nelle tasche e soprattutto "la penna", cioè la famosa Hazet 36 cromata, una chiave inglese d'acciaio lunga quasi mezzo metro nascosta sotto l'eskimo o nelle tasche del loden.
Alla "penna", si usava tale termine durante le telefonate per evitare problemi con le intercettazioni, si era arrivati partendo dalla "stagetta" (i manici di piccone che avevano il difetto di spezzarsi al contatto col cranio da colpire), dalle mazze con avvitato un bullone sulla sommità per fare più male, e dai tondini di ferro usati per armare il cemento, ma anch'essi non adatti poiché si piegavano.
I katanghesi e il loro servizio d'ordine, Gino Strada in testa, erano arrivati a questa scelta finale in fatto di armamentario, su esplicita indicazione del loro collegio di difesa che allineava nomi oggi famosissimi come quello di Gaetano Pecorella, Marco Janni, Gigi Mariani, insieme ad altre decine di futuri principi del foro, mentre sul fronte dei "Magistrati Democratici" spiccava la figura di Edmondo Bruti Liberati.
Il "collegio di difesa" aveva dato istruzioni ben precise in caso di arresti e processi: "Negare sempre l'evidenza", anche in caso di fotografie o filmati inequivocabili, definire come "strumento di lavoro" la scoperta eventuale della chiave inglese. Sarebbe stato difficile giustificare come tale un manico da piccone o un tondino di ferro, facilmente considerabili e catalogabili come "arma impropria", mentre diventata più facile con la chiave inglese.
"Dite che stavate andando a riparare il bagno della nonna o che vi serviva per sistemare l'auto di vostro padre", poteva essere una delle indicazioni difensive consigliate in caso di bisogno.
"Pacifici ma mai pacifisti" era uno degli slogan ideati da Mario Capanna, ed è strano dunque che oggi Gino Strada si definisca proprio "pacifista". Comunque, a parte la canzoncina ritmata con cui si caricavano prima degli scontri (kata-kata-katanga), essi pronunciavano ad alta voce ben altri slogan di quelli di oggi e perseguivano ben altri obiettivi.
E i loro avversari non erano solo i Tommaso Staiti sul fronte della destra, ma anche i "compagni" di Avanguardia Operaia (molti dei quali oggi sono esponenti dei Verdi), Lotta Continua (dei Sofri, Mario Deaglio, Gad Lerner, apprezzato radiocronista dai microfoni di Radio Popolare incaricato di dare le istruzioni in diretta sulle vie da evitare e sulle strade di fuga in cui fuggire) e Lotta Comunista (memorabile e indimenticabile uno scontro di inaudita violenza) e perfino coi primi gruppi di Comunione & Liberazione.
Anche quelli di sinistra erano i "nemici" di Strada al pari di Tom Staiti e dei suoi. Non c'è bisogno di scomodare la memoria del prefetto Mazza e del suo famoso rapporto, la cui rispondenza alla verità venne riconosciuta solo molti anni dopo, per affermare che il servizio d'ordine del Movimento Studentesco era uno dei corpi più militarizzati, una autentica banda armata che incuteva terrore e seminava odio in quegli anni.
Si trattava di una autentica falange macedone di 300-500 persone, (Strada e Leghissa ne guidavano una cinquantina), che non arretravano di un millimetro nemmeno di fronte agli scudi della polizia in assetto da combattimento. Semmai, purtroppo avveniva talvolta il contrario. Unico aspetto positivo è che, a differenza di Lotta Continua, l'MS non ha prodotto successivi passaggi al terrorismo. Anche se bisognerebbe riaprire le pagine del delitto Franceschi alla Bocconi e sarebbe ora che la coscienza di qualcuno che conosce la verità finalmente si aprisse.
Che si trattasse di un corpo militarizzato, in tutti i sensi, strumenti di violenza compresi, è fuor di dubbio. Così come è indubitabile la autentica ed elevata ferocia che caratterizzava quei gruppi che attaccavano deliberatamente la polizia come quando si trattò di arrivare alla Bocconi per conquistare il diritto dei lavoratori
ad avere le aule per i loro corsi serali.
E non possono certo essere le attuali conversioni dei Sergio Cusani, degli Alessandro Dalai, dei Gino Strada, degli Ugo Volli (considerato, senza ritengno alcuno, "l'erede di Umberto Eco") o degli Ugo Vallardi (al vertice del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera) a far dimenticare quegli anni, quelle violenze, e quelle "squadre di
propaganda" di cui faceva parte anche un certo Sergio Cofferati, in qualità di studente-lavoratore della Pirelli.
Qualcuno, quando incrocia il dottor Gino Strada in qualche talk-show televisivo, vuole provare a ricordargli se ha qualche ricordo di quei giorni, di quegli scontri, di quelle spranghe, di quei ragazzi (poliziotti o studenti) rimasti sul selciato? Che bello sarebbe poterglielo chiedere al dottor Gino Strada se rinnega il suo passato e come si concilia col suo presente.
E poi, soprattutto: quale titolo ha costui per poter definire "delinquenti politici" gli altri?
E TALI RIMASERONiram Ferretti
13 agosto 2021
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063Santo laico, lui che non credeva in Dio, ma che senz'altro, e chi lo nega? fece del bene dedicandosi a vittime selezionate, (non si può, ovviamente aiutare tutti), Gino Strada, antiamerikano al cubo che vantava una amicizia con Noam Chomsky, se ne è andato.
Odiava la guerra, ma soprattutto, ancora selettivamente, odiava alcuni "guerrafondai" in particolare, gli USA.
Nel 2003, intervistato sull'Unità da Piero Sansonetti, il fondatore di Emergency dichiarava senza alcun problema che in quel momento, i più pericolosi paesi al mondo erano tre: Corea del Nord, Siria, Iraq? no, "Stati Uniti, Israele, Russia". Ah ecco, ci sembrava, soprattutto i primi due.
"Noi di Emergency mettiamo sullo stesso piano il terrorismo di frange palestinesi e quello del governo israeliano". Plurale majestatis? Forse.
L'importante è sapere come la pensava. Non risulta abbia cambiato idea con il passare del tempo.
Certo, si possono salvare delle vite, e mettere sullo stesso piano Israele e il terrorismo jihadista, o reputare George W. Bush peggio di Saddam Hussein, ma la prima cosa non emenda dalle storture della mente e dalle aberrazioni ideologiche.
Figliato dall'estremismo di sinistra, l'ex katanghista Gino Strada, all'epoca della lotta studentesca a capo del gruppo "Lenin", non si è mai tolto l'eskimo nemmeno quando indossava il camice verde da chirurgo.
Pasquale Mammoliti
Fratelli e sorelle, Ginetto usava la medicina e il suo presunto "umanitarismo" per fini politici. In vecchiaia aveva imparato a riconoscere qualche "grigio", dopo aver vissuto per decenni vedendo solo "bianco o nero". Ma e' fondamentalmente rimasto un "pacifista selettivo", la specie peggiore e piu' pericolosa. Il Signore lo giudichera'. Preghiamo
Daniele Coppin
In realtà l'antisemita è la figlia. Gino Strada, qualche anno fa denunciò il fatto che gli aiuti economici dati ai Palestinesi fossero soldi mal spesi. Ciò detto, ho sempre trovato sbagliato la sua difesa del "macellaio di Karthoum" e il fatto che si accordasse con i talebani per fare i suoi ospedali.
Genserico Vandalorum
Daniele Coppin chi sarebbe il macellaio di Karthum?
Daniele Coppin
Omar Al Bashir
Niram Ferretti
Daniele Coppin, Strada non denunciò nulla, si limitò a dire che l'Autorità Palestinese è una realtà corrotta, cosa che sanno anche i sassi, ma questo non fa certo di lui un amico di Israele, che Strada, in ossequio alla sua ortodossia di estrema sinistra, considerava uno stato guerrafondaio che non poteva essere in alcun modo preferito al terrorismo palestinese. Era un ideologo prestato alla medicina e lo è rimasto fino alla fine.
Alberto Pento
Non riesco a provare alcun dispiacere e alcuna simpatia per costui. Sarò anche senza cuore ma non certo ipocrita.
Gran parte della violenza e del male che vi è al mondo è causata da gente dello stesso schieramento ideologico politico di Gino Strada che demenzialmente si credono i salvatori del mondo.
Andrea Contini
Fascistelli
Alberto PentoChi è più fascistello di un arrogante e demenziale internazicomunista antisemita/antisraeliano, antiamericano, filo nazi maomettano, filo cubano, filo cinese, filo Corea del Nord, ... filo suprematismo razzista nero, ferocemente contrario al libero esercizio dei diritti umani naturali e universali, civili e politici dei nativi e indigeni europei specialmente se bianchi e cristiani, pro invasione dei clandestini, e la lista potrebbe continuare, ... ? Un individuo così è meglio perderlo che trovarlo.Gino Strada, chi è la figlia Cecilia (e perché non era accanto a lui nelle ultime ore)13 agosto 2021
https://www.ilmessaggero.it/persone/cec ... 36858.html Toccante annuncio di Cecilia Strada, la figlia del fondatore di Emergency, su Twitter. «Amici, il mio papà Gino Strada non c'è più. Io vi abbraccio ma non posso rispondere ai vostri tanti messaggi (grazie), perché sono qui: dove abbiamo appena fatto un soccorso e salvato vite. È quello che mi hanno insegnato lui e la mia mamma».
Gino Strada morto mentre il "suo" Afghanistan esplode. «Qui curiamo tutti, civili e talebani»
Amici, il mio papà #GinoStrada non c'è più. Io vi abbraccio ma non posso rispondere ai vostri tanti messaggi (grazie), perché sono qui: dove abbiamo appena fatto un soccorso e salvato vite.
È quello che mi hanno insegnato lui e la mia mamma.
Abbracci forti a tutte e tutti.
https://t.co/956bU9qZE8 — Cecilia Strada (@cecilia_strada) August 13, 2021
Gino Strada è morto a 73 anni. Ecco il suo augurio per il 25 aprile 2020
Una sola missione: salvare vite
La figlia di Strada non ha potuto essere accanto al padre mentre moriva proprio per questo: perché stava salvando vite. La donna è infatti nell'equipaggio di ResQ People - della ong "ResQ - People saving people", il cui presidente onorario è l'ex pm del pool di Mani Pulite Gherardo Colombo, che ha soccorso circa 85 persone in zona sar libica che si trovavano su una piccola barca di legno.
Luciano Scalettari, presidente di ResQ, ha ricordato Strada, «una grande figura nell'ambito dell'aiuto umanitario e ha fatto cambiare molte cose grazie ad Emergency e tutto quello che ha fatto. Ha sempre sostenuto concretamente che non c'è essere umano preferito ad un altro, e l'ha dimostrato con i fatti; è stato un grande pacifista, ha sempre curato i feriti e condannato le guerre. Noi di ResQ abbiamo l'onore di avere tra di noi la figlia Cecilia Strada, che in questo momento non può essere al suo fianco perché si trova in mezzo al mare a salvare le persone come suo padre e sua madre hanno sempre fatto».
Il premio per la pace
Ex presidente di Emergency, classe 1979, Cecilia è figlia di Gino Strada e di Teresa Sarti. Tre anni fa ha ricevuto il Premio Nazionale Cultura della Pace «per le molteplici attività svolte, per la sua opera sociale all’interno di un'associazione, così come per il lavoro di informazione, controinformazione e testimonianza riguardo ai teatri di guerra e alle possibili soluzioni da adottare. Tutto ciò ha permesso e permette a molti di conoscere realtà complesse, di aprire orizzonti diversi e di creare spazi di impegno decisivi per il progresso della società.».
Gino Strada, l'ultimo articolo prima della scomparsa: "Così ho visto morire Kabul" 13 agosto 2021
https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca ... 102k.shtmlIl contributo sulla guerra in Afghanistan firmato del fondatore di Emergency era stato pubblicato da La Stampa proprio questa mattina
La rapida avanzata dei talebani, sottolinea Strada, "non dovrebbe sorprendere nessuno che abbia una discreta conoscenza dell'Afghanistan o almeno buona memoria. Mi sembra che manchino - meglio: che siano sempre mancate - entrambe".
"Totale illegalità internazionale" dell'operazione Usa - Il fondatore di Emergency ribadisce la "totale illegalità internazionale" dell'operazione statunitense in terra afghana, poiché è il Consiglio di Sicurezza Onu l'unico organismo internazionale "che ha il diritto di ricorrere all'uso della forza". La decisione "di attaccare militarmente e di occupare l’Afghanistan era stata presa nell’autunno del 2000 già dall’Amministrazione Clinton, come si leggeva all’epoca sui giornali pakistani e come suggerisce la tempistica dell’intervento".
Da "guerra al terrorismo" a "guerra contro i talebani" - Per Gino Strada, all'indomani dell'11 settembre l'Afghanistan veniva attaccato "ufficialmente perché forniva ospitalità e supporto alla 'guerra santa' anti-Usa di Osama bin Laden. Così la 'guerra al terrorismo' diventò di fatto la guerra per l'eliminazione del regime talebano al potere dal settembre 1996, dopo che per almeno due anni gli Stati Uniti avevano 'trattato' per trovare un accordo con i talebani stessi".
L'Italia e la tragedia umana della guerra - Nel suo excursus, il medico milanese non manca di sottolineare anche il coinvolgimento dell'Italia, che il 7 novembre 2001 approva una risoluzione a favore della guerra. "Chi allora si opponeva alla partecipazione dell’Italia alla missione militare, contraria alla Costituzione oltre che a qualunque logica, veniva accusato pubblicamente di essere un traditore dell'Occidente, un amico dei terroristi, un'anima bella nel migliore dei casi". I costi umani apparvero subito terrificanti: l'intervento della coalizione internazionale che ne conseguì "si tradusse, nei primi tre mesi del 2001, solo a Kabul e dintorni, in un numero vittime civili superiore agli attentati di New York".
Un "Paese distrutto" - Gino Strada ricorda poi di aver vissuto in Afghanistan complessivamente sette anni e di aver fatto esperienza diretta della tragedia della guerra: oltre alle 241mila vittime e ai 5 milioni di sfollati, tra interni e richiedenti asilo, "l'Afghanistan oggi è un Paese che sta per precipitare di nuovo in una guerra civile, i talebani sono più forti di prima, le truppe internazionali sono state sconfitte e la loro presenza e autorevolezza nell’area è ancora più debole che nel 2001. E soprattutto è un Paese distrutto, da cui chi può cerca di scappare anche se sa che dovrà patire l’inferno per arrivare in Europa".
Migranti, Gino Strada adesso insulta "Un governo di fascisti e coglioni"Luca Romano
21 gennaio 2019
https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 32041.htmlGino Strada torna ad attaccare il governo. Il fondatore di Emergency commenta l'emergenza immigrazione delle ultime ore con un anufragio nel Mediterraneo e il salvataggio da parte della Libia di 100 migranti su un barcone in avaria: "Gli esseri umani non sono sacchi di patate, che vengono dirottati, tu ne prendi 10, io 15. Ma dico siamo impazziti? Questo è un mondo di barbari. Qui stiamo tornando con le stesse logiche di tempi che speravamo non dovessero più ripresentarsi. Questa idea di un europa che si chiude con muri è un'idea che ha un nome molto chiaro: l'idea della fortezza europa è un'idea hitleriana", ha affermato ai microfoni di Radio Capital a "Circo Massimo".
A questo punto arriva l'affondo: "Quando alla fine si è governati da una banda dove una metà sono fascisti e l'altra metà sono coglioni non c'è una grande prospettiva per il paese". Ma Strada ha un bersaglio preferito: Matteo Salvini. L'attacco al ministro degli Interni è durissimo: "Mi stupisce la completa disumanità di questo signore. È un atteggiamento che non è soltanto non solidale o indifferente, ma è gretto, ignorante. È un atteggiamento criminale, questi sono dei criminali, dobbiamo svegliarci ci stanno ammazzando la gente sotto i nostri occhi e li sta ammazzando un governo che, purtroppo, molti italiani hanno anche assecondato e votato. È il nuovo fascistello, che indossa tutte le divise possibili eccetto quella dei carcerati, non ha preso il 90 per cento dei voti". Infine lancia un appello: "I cittadini devono organizzare una resistenza di fronte a questa nuova barbarie, a questo nuovo fascismo misto a incompetenza e a bullismo che sta dilagando".
Il "pacifismo" di Gino StradaHitler come Bush e Israele peggio di Irak o Corea del nord: ecco il finto pacifismo di Gino Strada
10.01.2003
Testata:Informazione Corretta
Autore: Giorgia Greco
https://www.informazionecorretta.com/ma ... 20&id=8506L'Unità del 9 gennaio pubblica un’intervista a Gino Strada di Piero Sansonetti.
Il capo di Emergency risponde alle domande del giornalista sulla pace e sul significato di pacifismo, esprimendo concetti, probabilmente, condivisi da molti nel mondo occidentale.
Contrariamente a quanto Strada afferma, nessuno auspica la guerra per il solo gusto di farla, nessuna madre americana o europea vorrebbe vedere suo figlio partire per il fronte ma troppo spesso la guerra rimane l’unico mezzo per fermare dittatori sanguinari e Saddam Hussein – Gino Strada dovrebbe saperlo – lo è.
Quello che lascia sgomenti nelle affermazioni del capo di Emergency è l’attacco durissimo rivolto all’America e immediatamente dopo ad Israele.
Riportiamo gli stralci dell’intervista nei quali il suo pensiero si esprime compiutamente.
Lei non fa nessuna distinzione tra uso della forza e terrorismo?
Il terrorismo è la forma moderna della guerra. E’ stato terrorismo l’uso dei gas in Russia, che ha ucciso gente inerme in un teatro
Ma anche tutti i terroristi "veri"
Lo è stato l’uso del napalm, le bombe a Tel Aviv dei palestinesi e le rappresaglie israeliane.
Le bombe dei palestinesi avevano lo scopo di sterminare, facendo a brandelli, il numero più alto possibile di civili israeliani, le risposte israeliane non ci sarebbero nemmeno senza le bombe.
E’ troppo facile oltre che spregevole mettere sempre sullo stesso piano vittime e carnefici!
Dunque se Saddam è come Hitler prima si interviene per fermarlo e meglio è. Saddam Hussein è come Hitler?
Guarda, se si facesse un referendum mondiale, e si chiedesse ai sei miliardi di cittadini che popolano il mondo in chi vedono il pericolo di un nuovo Hitler, so con certezza chi vincerebbe il referendum: lo vincerebbe Gorge Bush. Del resto chi è che oggi più di chiunque altro al mondo mette a rischio la sicurezza internazionale?
Se qualche lettore di I.C. pensa a Saddam Hussein , dittatore sanguinario che ha sterminato migliaia di curdi, che opprime con un regime crudele il suo popolo, che ha nei giorni scorsi acclamato l’operato dei kamikaze palestinesi di Tel Aviv, che elargisce somme ingentissime alle famiglie dei terroristi, ebbene si sbaglia di grosso perché il signor Strada ha la risposta "certa".
Quel guerrafondaio, petroliere, figlio di petroliere guerrafondaio, che è George Bush.
I paesi più pericolosi per il mondo, in questo momento sono tre.
Corea del Nord, Siria, Iraq? NO!
Al primo posto gli Stati Uniti
Come sempre si guadagnano la medaglia d’oro
Al secondo Israele
Si deve accontentare della medaglia d’argento, ma poteva andargli peggio!
Al terzo la Russia.
Strada, perché il pacifismo è filopalestinese? Non sarebbe giusto mettere sullo stesso piano il terrorismo palestinese e le rappresaglie di Sharon?
Noi di Emergency mettiamo sullo stesso piano il terrorismo di frange palestinesi e quello del governo israeliano.
Israele è l’unico stato democratico del Medio Oriente circondato da regimi dittatoriali, l’unico stato nel quale anche gli arabi e tutte le minoranze possono esprimere le proprie opinioni, l’unico stato dove vige un sistema giudiziario con tribunali e avvocati, l’unico stato dove la democrazia non è solo una parola in bocca a dittatori ma viene realmente agita.
Per il signor Strada invece Israele è uno stato "pericoloso", "guerrafondaio" e "terrorista":
Gino Strada ha finalmente detto come la pensa. Ed è a uomo così che viene concesso il credito di cui gode.
"Quello che stiamo vivendo a Gaza è terrificante": le voci di medici e bambiniLe ong presenti nella Striscia, da Medici Senza Frontiere a Save The Children, affidano alla rete le parole di medici, operatori e bambini: un vero e proprio diario quotidiano. L'appello di Emergency.
Daniele Nalbone 20 Maggio 2021
https://www.micromega.net/gaza-racconto-guerra/“Ho vissuto le offensive israeliane del 2008 e del 2014, ma l’operazione militare che stiamo vivendo oggi è molto più dura e più terrificante di qualsiasi altra avvenuta in precedenza”. Inizia così il racconto di Aymen al-Djaroucha, coordinatore di Medici Senza Frontiere a Gaza. Un racconto affidato al sito di Msf e postato sui social che punta a spiegare cosa sta accadendo nell’inferno della Striscia. Nessuna analisi geopolitica, ma un semplice “diario” volto ad accendere i riflettori sulla situazione e a mostrare gli effetti del conflitto in corso. Di fatto, le ong stanno riuscendo dove i giornalisti non possono arrivare, sopperendo a un vuoto informativo dovuto all’assenza di cronisti internazionali nei luoghi del bombardamento.
“I bombardamenti sono costanti, notte e giorno, non si fermano mai. Tutto è preso di mira: strade, case, palazzi. Gaza è lunga solo 40 chilometri, e ovunque cadano le bombe, l’esplosione si sente sempre” racconta. “Il condominio di Gaza City in cui vivevo con mia moglie, mia madre e i miei figli è stato danneggiato da un attacco aereo venerdì scorso. Il custode dell’edificio ha ricevuto una chiamata dagli israeliani che gli dicevano che tutti i residenti dell’edificio dovevano evacuare il palazzo perché sarebbe stato colpito. Sappiamo che questa chiamata arriva a pochi minuti o a un’ora prima dell’arrivo delle bombe. Siamo scesi dall’ottavo piano lungo le scale in meno di un minuto. Ho cercato di portare tutti in un posto sicuro il più lontano possibile”.
Il racconto del bombardamento
“Ricordo che mia moglie mi ha detto di non voler vedere il posto dove era cresciuta, un posto pieno di suoi ricordi, andare distrutto. Subito dopo ho sentito l’esplosione e ho visto la polvere, era tutto in fiamme. L’edificio è danneggiato, molti appartamenti sono stati distrutti e non so cosa sia rimasto del nostro. Non so nemmeno se potremo tornare a vivere lì. Da quel giorno la mia famiglia vive con mia suocera e io dormo in ufficio. Lavoro quasi tutto il tempo. Sembra un incubo a occhi aperti”.
Molte famiglie che abitano nella parte est di Gaza sono scappate verso quella occidentale perché temono un’invasione di Israele via terra. Stanno cercando rifugio vicino ad Al-Shifa, l’ospedale più grande di Gaza, e nelle scuole gestite dall’UNRWA. Ma anche quella zona, come mostrato dalla foto qui sotto, non è stata risparmiata dai bombardamenti.
16 maggio 2021, Gaza City nei pressi dell’ospedale Al-Shifa. Foto Mohammed Talatene / dpa
Danneggiata anche la clinica di Medici Senza Frontiere
Tra il 15 e il 16 maggio i bombardamenti hanno interessato la zona dove sorgono gli uffici e la clinica della ong: “Ricordo le urla degli uomini e delle donne nel cuore della notte, è stato terrificante” racconta Aymen al-Djaroucha. I feriti hanno fratture e lesioni causate da schegge di bombe e proiettili. “I bisogni sono molti, soprattutto in chirurgia e terapia intensiva. I pazienti sono donne, uomini, bambini: nessuno viene risparmiato. È il destino degli abitanti di Gaza. In pochi anni abbiamo vissuto diverse guerre e non sappiamo quando finirà, quando finalmente potremo vivere una vita normale”.
“La situazione è orribile da una settimana, il numero di vittime civili aumenta ogni giorno. Quando ho visto i danni nell’area e alla nostra clinica la mattina dopo l’attacco, sono rimasto senza parole. Ogni cosa è stata colpita: case, strade, alberi. Nella clinica, dove vediamo oltre mille bambini all’anno con ustioni e ferite da trauma, mancava un muro e i detriti erano ovunque. La clinica ora è chiusa non solo per i danni subiti, ma anche perché la strada per accedervi è stata totalmente distrutta e la zona è ancora pericolosa” racconta Mohammed Abu Mughaiseeb, vicecoordinatore medico di Medici Senza Frontiere a Gaza.
“La situazione è critica” denuncia Ely Sok, capomissione della ong nei Territori palestinesi: “I feriti aumentano e personale e forniture non possono entrare. In 24 ore si esaurirà la disponibilità di sacche di sangue e non si potranno più effettuare trasfusioni. Abbiamo urgente bisogno di predisporre un accesso sicuro per lo staff e per le forniture mediche”. Nel mirino, ovviamente, il blocco imposto da Israele con la chiusura dei confini della Striscia.
Le voci dei bambini di Gaza
Ed è proprio contro il blocco della Striscia che si scaglia un’altra ong, Save The Children, “a Gaza i servizi elettrici sono stati gravemente danneggiati dalle bombe e i servizi salvavita non ci sono più. I rifornimenti di carburante verso la striscia di Gaza sono bloccati perché Israele ha chiuso i confini che ne permetterebbero l’entrata. La situazione è drammatica perché molti dei servizi erano già sull’orlo del baratro a causa del COVID-19 e con scorte mediche limitate per via del blocco in vigore. Chiediamo quindi che il blocco su Gaza venga revocato urgentemente perché le vite dei bambini sono in serio pericolo. Il governo di Israele e tutte le parti devono consentire agli operatori umanitari di raggiungere i minori con aiuti salvavita e l’ingresso senza ostacoli di rifornimenti essenziali e carburante”.
Ma è ai bambini che Save The Children ha consegnato il racconto di Gaza sotto le bombe: “Ogni volta che c’è un attacco aereo ci spaventiamo, ogni volta che proviamo a scappare quando arriviamo alla porta c’è un altro attacco”.
“La situazione è terrificante. I bambini stanno morendo, siamo bombardati da ogni parte” denuncia Yasmine, una bambina di 11 anni.
L’appello di Emergency: “Cessate il fuoco”
“Cambiano i pretesti della guerra, ma non cambia mai la sostanza: i bombardamenti aerei sulla Striscia di Gaza, i razzi sparati su Israele si traducono in paura, vite perse, persone ferite” denuncia Emergency con una nota pubblicata sui social il 18 maggio. “Il conflitto israelo-palestinese è ormai la storia angosciante di un circolo vizioso di violenza e negazione di diritti: l’embargo e la segregazione in cui vivono da anni i palestinesi e la militarizzazione estrema di Israele si autoalimentano a vicenda senza fine. È un circolo che produce morti, sfollati, feriti, persone che non vedono futuro fuori dalla violenza. La popolazione civile è sempre la prima vittima: inerme, inascoltata, impotente, a volte strumentalizzata. Vediamo accadere lo stesso in altre parti del mondo: neanche questa crisi sanitaria mondiale è riuscita a fermare la violenza delle armi e invertire la rotta”. Per questo Emergency “si unisce agli appelli internazionali per il cessate il fuoco e l’avvio di un processo di pace per il rispetto dei diritti umani e della vita dei civili”.
Aggiornamento ore 15 del 20 maggio: negato ancora l’ingresso a un team MSF
È stato di nuovo impedito l’ingresso nella Striscia di Gaza ad un team di Medici Senza Frontiere, nonostante i crescenti bisogni umanitari causati dal conflitto. Intanto gli ospedali sono carenti di molti materiali per curare i feriti, a cominciare dalle sacche di sangue.
“Sono trascorsi ormai più di dieci giorni dall’inizio dei bombardamenti israeliani sulla Striscia e stanno aumentando i bisogni umanitari, con oltre 1.400 feriti e decine di migliaia di sfollati” denuncia Ely Sok, capomissione di MSF nei Territori palestinesi. “Il sistema sanitario, che già deve fronteggiare numerose carenze anche quando non ci sono bombardamenti, non dispone dei materiali fondamentali per curare i feriti, a cominciare dalle sacche di sangue. Non sappiamo ancora quando l’équipe di MSF sarà in grado di entrare a Gaza per unirsi ai nostri colleghi già sul posto. Chiediamo che siano riaperti immediatamente i valichi di frontiera e che sia garantita una circolazione sicura di personale e forniture umanitarie per scongiurare una catastrofe ancora più grave”.
Alberto PentoTrattasi di un arrogante e demenziale internazicomunista antisemita/antisraeliano, antiamericano, filo nazi maomettano, filo cubano, filo cinese, filo Corea del Nord, ... filo suprematismo razzista nero, ferocemente contrario al libero esercizio dei diritti umani naturali e universali, civili e politici dei nativi e indigeni europei specialmente se bianchi e cristiani, pro invasione dei clandestini, e la lista potrebbe continuare, ... ? Un individuo così è meglio perderlo che trovarlo.
La coscienza della realtà e il senso del bene e del male di questo individuo fa acqua da tutte le parti. Questi presuntuosi, arroganti, demenziali e fallimentari salvatori del mondo (con l'ossessione dei deboli e degli ultimi e l'avversione per tutti gli altri) fanno più male che bene, il loro giudizio è pieno di pregiudizi e di irresponsabilità oltre che essere dei vergognosi calunniatori.
IL VOLTO, GLI OCCHINiram Ferretti
14 luglio 2021
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063Non bisogna essere lombrosiani si dice, malgrado la fisiognomica abbia spesso molto da dire sull'interiorità di una persona, e basta guadare molti capolavori ritrattistici della pittura occidentale, da Tiziano a Tintoretto, da Rembandt a Velazquez a Lucien Freud per riconoscere la precisione di quanto Schopenhauer scrive nel capitolo ventinovesimo dei Parerga e Paralipomena:
"Ogni volto umano è un geroglifico, che, per la verità, si lascia decifrare, e l'alfabeto del quale ognuno porta in sè già pronto. Anzi, il viso di un essere umano, di regola, dice cose più interessanti di quelle che dice la sua bocca: poiché il viso è il compendio di tutto ciò che la bocca possa mai dire".
Del volto, nel volto, lo sguardo ha una eloquenza formidabile e si è sempre detto che esso fosse lo specchio dell'anima (e di nuovo basta guardare i sommi esempi che ci hanno lasciato i maestri sopracitati).
Il bene che Gino Strada ha fatto, salvando, dicono, molte vite seppure con parzialità ideologica, nulla toglie alla cupezza torva di uno sguardo che sembrava originato dalla rabbia, da una furia repressa a stento.
Non era lo sguardo di un uomo di pace.
Alberto PentoNon era lo sguardo non solo di un uomo di pace ma nemmeno di un uomo buono e giusto.
È lo sguardo di un suprematista internazi comunista pieno di odio e di discriminazione ideologica e sociale che richiama per analogia l'odio e la discriminazione razziale del suprematismo razziale o razzismo.Fascisti e antifascisti, nazisti, comunisti, maomettisti e zingari, la loro disumanità e inciviltàhttp://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 205&t=2731 https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 3975893749