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Legittima difesa umana e cristiana

MessaggioInviato: ven mar 24, 2017 2:29 pm
da Berto
Legittima difesa umana (cosa più importante) e cristiana (cosa meno importante)
viewtopic.php?f=141&t=2540


La legittima difesa non solo è pienamente umana ma è anche pienamente cristiana e rientrante nei valori, diritti e doveri umani naturali, universali e civili

https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 1356950777

https://www.facebook.com/Legittima-dife ... 0546415416

Re: Legittima difesa umana e cristiana

MessaggioInviato: ven mar 24, 2017 2:31 pm
da Berto
La legittima difesa è non solo umana ma anche del tutto cristiana

http://www.vatican.va/archive/catechism ... 2a5_it.htm

2263 La legittima difesa delle persone e delle società non costituisce un'eccezione alla proibizione di uccidere l'innocente, uccisione in cui consiste l'omicidio volontario. « Dalla difesa personale possono seguire due effetti, il primo dei quali è la conservazione della propria vita; mentre l'altro è l'uccisione dell'attentatore ». 174 « Nulla impedisce che vi siano due effetti di uno stesso atto, dei quali uno sia intenzionale e l'altro preterintenzionale ».

2264 L'amore verso se stessi resta un principio fondamentale della moralità. È quindi legittimo far rispettare il proprio diritto alla vita. Chi difende la propria vita non si rende colpevole di omicidio anche se è costretto a infliggere al suo aggressore un colpo mortale:

« Se uno nel difendere la propria vita usa maggior violenza del necessario, il suo atto è illecito. Se invece reagisce con moderazione, allora la difesa è lecita [...]. E non è necessario per la salvezza dell'anima che uno rinunzi alla legittima difesa per evitare l'uccisione di altri: poiché un uomo è tenuto di più a provvedere alla propria vita che alla vita altrui ».

2265 La legittima difesa, oltre che un diritto, può essere anche un grave dovere, per chi è responsabile della vita di altri. La difesa del bene comune esige che si ponga l'ingiusto aggressore in stato di non nuocere. A questo titolo, i legittimi detentori dell'autorità hanno il diritto di usare anche le armi per respingere gli aggressori della comunità civile affidata alla loro responsabilità.

Re: Legittima difesa umana e cristiana

MessaggioInviato: ven mar 24, 2017 2:36 pm
da Berto
Perciò è un legittimo diritto e dovere umano e cristiano difendersi dall'Islam e dagli islamici che per dottrina, storia ed esempio di vita del loro maestro, profeta, fondatore Maometto e per quanto prescritto dal Corano, loro testo sacro o voce increata del loro idolo Allah, sono essenzialmente violenti, violatori dei Diritti Umani Universali, persecutori e sterminatori di ogni diversamente religioso e pensante, praticanti il terrore e l'orrore da sempre e ovunque nel mondo.

I cristiani o meglio i presunti cristiani che impoediscono o cercano di impedire la legittima difesa agli altri cristiani e ai non cristiani sono da considerarsi molto poco cristiani, favorenti o complici dei criminali e a loro volta dei criminali.

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Il paradosso occidentale: negare l'evidenza se i terroristi islamici affermano l'odio anti-cristiano
di Robi Ronza 03-01-2017

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il- ... -18538.htm

“Per continuare le operazioni benedette che lo Stato Islamico sta conducendo contro la protettrice della croce, la Turchia, un soldato eroico del Califfato ha colpito uno dei più famosi nightclub dove i cristiani celebravano la loro vacanza apostata”: se non fosse perché grondano sangue, queste parole con cui l’ISIS ha rivendicato la strage della notte di Capodanno nella discoteca Reina di Istanbul – ricordate ieri dalla Nuova BQ - potrebbe venire considerata come un caso esemplare di umorismo involontario.

Mentre non passa giorno senza che in Occidente ci si affanni a negare l’ispirazione marcatamente anti-cristiana del terrorismo islamista, i terroristi si affannano invece in ogni occasione ad affermarla. Come anche in analoghi comunicati precedenti pure qui ci sono errori e falsità: non si capisce in base a che cosa si possa definire la Turchia una “protettrice della croce”, e il Capodanno è una festa laica e non cristiana. Qui però questo non conta molto. Conta invece il motivo che sta alla base di tale manipolazione.

Paradossalmente questa feroce mobilitazione del terrorismo islamista contro l’Occidente europeo, le cui radici cristiane sono in effetti molto evidenti, ha stretti legami con la terribile guerra civile trans-nazionale in corso ormai da anni nel mondo musulmano. Lo confermano i dati sulle vittime del terrorismo islamista: nell’anno ora appena conclusosi, a fronte dei morti per cinque gravi attentati in Europa (tre a Bruxelles il 22 marzo,uno a Nizza 14 luglio e un altro a Berlino il 23 dicembre), che furono quasi 140, in Turchia si dovettero contare sei attentati con bombe in luoghi affollati con un totale di 209 morti, e 24 attentati in Iraq compiuti con esplosivi e in situazioni tali da provocare ognuno da un minimo di 20 a un massimo di oltre 300 morti.

Beninteso, gli attentati in Europa hanno gettato improvvisamente nel lutto centinaia di famiglie, ed essendo avvenuti là dove esistono potenti reti televisive sono stati come moltiplicati da giorni e giorni di eco mediatica continua. Tuttavia i fatti sono fatti; e comprensibilmente in Turchia e in Iraq gli attentati avvenuti in patria lasciano più traccia di quelli avvenuti in Europa. Se poi si estende la ricerca agli anni precedenti, e tutte vi si comprendono anche le guerre convenzionali riconducibili allo scontro tra i sunniti, la principale confessione dell’islam, e le altre confessioni, tra cui in primo luogo quella sciita, la scia di sangue e di distruzioni si amplia ulteriormente. Ad esempio si spiegano così, dal 1980 ad oggi, tutte le vicissitudini e le guerre dell’Iraq, come pure la recente guerra in Siria.

Senza pregiudizio per l’opportunità e quindi l’impegno urgente per una difesa di polizia e per una difesa politica e militare, a lungo termine e nella sostanza la questione ha un aspetto culturale. Occorre insomma trovare il modo di aiutare l’islam a uscire dal vicolo cieco in cui si è infilato. In questa prospettiva i cristiani occidentali hanno più carte da giocare e quindi più responsabilità dei “laici”. Volendo negare le radici cristiane dell’Europa i “laici” si condannano a non capire come mai l’Occidente è più avanti di altre culture; e quindi non riescono nemmeno a spiegare perché tale condizione di vantaggio può venire condivisa pure da altri, musulmani compresi; e sarebbe anche una soluzione per il loro eterno problema del contrasto tra sunniti e sciiti.

Oggi invece, venendo a contatto con l’Occidente, i musulmani ne incontrano quasi soltanto l’attuale crosta esterna: un nichilismo e un relativismo di massa che da un lato li scandalizza e dall’altro non consente loro di capire come mai l’Occidente, all’apparenza così debosciato, nel medesimo tempo sia però ai primi posti in qualsiasi settore della scienza, della tecnica, dell’economia, del pensiero. Non sorprende allora che in un certo numero di loro tale disagio sbocchi in un odio irrazionale, tale da spingerli ad ogni delitto.

Stando così le cose, ricambiare i musulmani con la diffusione di sentimenti di odio altrettanto irrazionale, cui ad esempio indulgono in Italia certi titoli e certe immagini di prima pagina dei quotidiani Libero e Il Giornale, non aiuta affatto a risolvere il problema, ma anzi lo complica. E inoltre squalifica l’intera area politica ove i due quotidiani trovano i loro lettori. Bisogna piuttosto lavorare a partire da chi nel mondo musulmano sta già tentando tale riforma essendo purtroppo ignorato da un Occidente che o non capisce o si illude di risolvere il problema del terrorismo islamista solo con i luoghi comuni o con la forza.


Alberto Pento
L'odio non è altro che quel naturale e particolare tipo di sentimento per chi ti fa del male; come l'amore non è altro che quel particolare e naturale tipo di sentimento per chi ti fa del bene.
Amare chi ti fa del male non è naturale è una perversione come odiare chi ti fa del bene.


Orrore, terrore, avversione e odio per il nazismo maomettano o sana e naturale islamofobia
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https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 1751910232

Re: Legittima difesa umana e cristiana

MessaggioInviato: ven mar 24, 2017 2:39 pm
da Berto
Se è vera questa è una buona legge

Cittadini sparino ai terroristi. Praga prepara legge anti-jihad
Il ministero dell'Interno della Repubblica Ceca sta lavorando ad una modifica della Costituzione che permetterà ai comuni cittadini di sparare ai terroristi in assenza della polizia
Luca Romano - Ven, 06/01/2017
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/cit ... 48747.html

Il ministero dell'Interno della Repubblica Ceca sta lavorando ad una modifica della Costituzione che permetterà ai comuni cittadini di sparare ai terroristi in assenza della polizia.
Il provvedimento dovrebbe essere esaminato dal parlamento di Praga nei prossimi mesi, ma intanto il presidente ceco Milos Zeman ha già esortato qualche mese fa i suoi concittadini ad armarsi contro il pericolo di un "super Olocausto" compiuto da terroristi musulmani.
L'appello ha avuto successo in questo paese di dieci milioni di abitanti, malgrado i musulmani siano una minuscola minoranza pacifica di 4mila persone. La crescita nelle vendite delle armi è favorita da leggi molto permissive rispetto allo standard del resto d'Europa: per comprare un'arma basta essere residenti di almeno 21 anni senza precedenti penali e superare un test di conoscenza sull'uso delle armi da fuoco. Al momento nel paese vi sono 300mila persone con il porto d'armi per un totale di 800mila armi da fuoco regolarmente registrate. La modifica costituzionale auspicata dal ministero dell'Interno potrebbe però essere ridimensionata da una direttiva europea che dovrà essere confermata in primavera dal prossimo vertice Ue. Il testo vieta la libera vendita della maggior parte dei fucili d'assalto - Kalashnikov o gli AR-15 spesso usati nelle stragi di massa in Usa - e imporrà dei test psicologici per il porto d'armi. Al momento solo Praga ha fatto obiezioni ritenendo la misura troppo severa, mentre il Lussemburgo la considera troppo leggera.

Re: Legittima difesa umana e cristiana

MessaggioInviato: ven mar 24, 2017 2:39 pm
da Berto
Legittima difesa, Tar Liguria: ok uso delle armi per difendere beni aziendali
Venerdì, 24 marzo 2017

http://www.affaritaliani.it/cronache/le ... la-liguria

Tar Liguria: sì allʼuso delle armi se è per difendere i beni aziendali

Un imprenditore puo' usare un'arma legittimamente detenuta per difendere i beni aziendali all'interno del luogo dove viene esercitata la sua attivita', quando esiste il pericolo d'aggressione, in particolare dopo aver denunciato diversi furti ai danni della propria ditta. E' una delle motivazioni con cui il Tribunale amministrativo della Liguria, richiamando la normativa sulla legittima difesa, ha accolto il ricorso di un impresario che si era visto negare dal Prefetto di Savona il rinnovo della licenza di porto di pistola per difesa personale. Una battaglia legale giocata in punta di diritto amministrativo e codice penale, che in questo primo round ha visto vincere un commerciante, titolare di porto d'armi dal 1975, contro la Prefettura e il Ministero dell'Interno.

I giudici sdoganano la legittima difesa in azienda

Il Tar ha annullato il provvedimento della Prefettura emesso nel 2015, che aveva impedito all'imprenditore il rinnovo del permesso per porto di rivoltella. Il Ministero dell'Interno e' stato condannato al pagamento delle spese di giudizio (2000 euro). Dopo quasi due anni di scontri a suon di carte bollate al Tar, e una memoria dell'Avvocatura dello Stato depositata il mese scorso che integrava le motivazioni del diniego ma che i magistrati amministrativi hanno ritenuto "tardiva e quindi inutilizzabile", si e' arrivati ora alla pubblicazione delle motivazioni della sentenza.
L'impresario aveva denunciato "svariati furti di gasolio presso il piazzale della propria ditta", evidenziando inoltre la "necessita' di trasportare spesso denaro contante" per il pagamento di clienti e fornitori. "L'ordinamento considera scriminante - e dunque consentito - l'uso di un'arma legittimamente detenuta anche al fine di difendere i propri beni all'interno di un luogo ove venga esercitata un'attivita' imprenditoriale, quando non vi e' desistenza (fuga) e vi e' pericolo d'aggressione", spiegano i giudici del Tar nella sentenza.
Riguardo al caso di Savona, il Tar contesta anche alla Prefettura di non aver motivato adeguatamente e di non aver presentato in tempo utile la documentazione relativa alla negazione del rinnovo del permesso per il porto di pistola. La normativa prevede che il Prefetto ha "facolta' di concedere, in caso di dimostrato bisogno, licenza di portare rivoltelle o pistole di qualunque misura".
Il Tar puntualizza: "La facolta' di rilasciarla è oggetto di una valutazione ampiamente discrezionale, ma in presenza di un'autorizzazione di polizia risalente nel tempo ed oggetto di plurimi rinnovi, l'amministrazione, in sede di diniego, deve darsi carico di dimostrare il venir meno delle condizioni iniziali". La comunicazione dei motivi ostativi si è limitata invece a rilevare che "il ricorrente potrebbe avvalersi dei servizi del sistema bancario per evitare il trasporto di elevate somme di denaro, e che non ha subito minacce, aggressioni e reati di altro genere contro la persona".

Re: Legittima difesa umana e cristiana

MessaggioInviato: ven mar 24, 2017 2:39 pm
da Berto
Mi sto co Ermes Mattiełi e co coełi ke łi se defende!
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=1909
https://www.facebook.com/Nessuno-tocchi ... 0546415416

Immagine
https://www.filarveneto.eu/wp-content/u ... -5-ani.jpg



Archiviate accuse per Stacchio
Era indagato per eccesso colposo di legittima difesa
07 giugno 201619:29

http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews ... 5f9fa.html

(ANSA) - VICENZA, 7 GIU - Il giudice di Vicenza Stefano Furlani ha firmato il decreto di archiviazione dell'accusa di eccesso colposo di legittima difesa nei confronti di Graziano Stacchio. Il benzinaio di Ponte di Nanto il 3 febbraio 2015 uccise un bandito, Albano Cassol, ma non avrebbe avuto nessuna colpa, si sarebbe semplicemente difeso. La richiesta di archiviazione era arrivata qualche settimana fa dal pubblico ministero Cristina Gava che aveva aperto l'indagine all'indomani dell'assalto al negozio di oreficeria Luxo di Roberto Zancan.

Re: Legittima difesa umana e cristiana

MessaggioInviato: ven mar 24, 2017 9:06 pm
da Berto
Il giudice Mascolo: «Girerò armato»
Il magistrato dice di essere stato seguito da un’auto qualche giorno fa: «Mi armo perché lo Stato ha perso completamente il controllo del territorio». Zaia: «D’accordo con lui». Salvini: «Lo ha capito perché è stato toccato nel vivo»
24-marzo-2017

http://corrieredelveneto.corriere.it/ve ... 2931.shtml

TREVISO «D’ora in poi sarò armato»: il giudice trevigiano Angelo Mascolo con una lettera annuncia di volersi dotare di un’arma per esercitare il suo diritto alla difesa. Mascolo fa riferimento ad un episodio accaduto qualche sera fa: ha sorpassato una vettura che per tutta risposta ha cominciato a inseguirlo e a dare colpi di abbaglianti. Il giudice è riuscito a raggiungere una pattuglia di Carabinieri, ai quali gli inseguitori hanno detto che Mascolo era stato seguito «per esprimere critiche sul suo modo di guidare».

Il giudice si pone un problema: «Se fossi stato armato, come è mio diritto e come sarò d’ora in poi, che sarebbe successo se, senza l’intervento dei Carabinieri, le due facce proibite a bordo della Bmw mi avessero fermato e aggredito, come chiaramente volevano fare?». E aggiunge: «Se avessi sparato avrei subito l’iradiddio dei processi - eccesso di difesa, la vita umana è sacra e via discorrendo - da parte di miei colleghi che giudicano a freddo e difficilmente - ed è qui il grave errore - tenendo conto dei gravissimi stress di certi momenti».

Il problema della legittima difesa «è un problema di secondo grado - accusa - come quello di asciugare l’acqua quando si rompono le tubature. Il vero problema sono le tubature e, cioè, che lo Stato ha perso completamente e totalmente il controllo del territorio, nel quale, a qualunque latitudine, scorrazzano impunemente delinquenti di tutti i colori». Per il giudice, «la severità nei confronti di questi gentiluomini è diventata, a dir poco, disdicevole, tante sono le leggi e le leggine che provvedono a tutelarli per il processo e per la detenzione e che ti fanno, talvolta, pensare: ma che lavoro a fare?».

«Vedo che quando vieni toccato nel vivo, e penso anche a Celentano, ti accorgi che qualche piccolo problema di sicurezza c’è», ha detto Matteo Salvini a Verona commentando la decisione di Mascolo. «Il modello che presenteremo a Verona, perché presenteremo il nostro programma di governo sulla sicurezza e non sarà una manifestazione-sport, è la Svizzera - ha spiegato Salvini - dove c’è il servizio militare permanente per tutti i cittadini, educati all’uso delle armi. Quindi - ha concluso - il modello non è il far west americano, ma quello di una legittima difesa garantita sempre e comunque».

«Sono d’accordo con il giudice Mascolo, fotografa la realtà. Aggiungo che è urgente rivedere e ampliare al massimo il concetto di legittima difesa: segnali evidenti sono venuti ad esempio dalla sentenza che ha mandato assolto il tabaccaio di Padova», ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia, conversando con i giornalisti a margine di un appuntamento pubblico a Treviso. «I cardini della sicurezza di cui i cittadini hanno diritto - ha aggiunto Zaia - sono legittima difesa senza tentennamenti, pene dure, pene certe e scontate fino all’ultimo giorno, Forze dell’Ordine messe nelle condizioni ottimali per fare il loro lavoro, che è combattere i delinquenti e difendere la brava gente». «Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza - ha concluso - devono poter scendere in strada con il codice penale, non con il libro del galateo».

Re: Legittima difesa umana e cristiana

MessaggioInviato: sab mar 25, 2017 9:47 am
da Berto
La legittima difesa, nell'ambito del diritto internazionale, è un principio giuridico secondo il quale uno Stato aggredito da altra entità avrebbe il diritto a difendersi da tali aggressioni.
https://it.wikipedia.org/wiki/Legittima ... rnazionale)
Esso è stato codificato nell'art. 51 della Carta delle Nazioni Unite; prima della stipulazione di detto trattato internazionale varie manifestazioni della prassi internazionale hanno dimostrato la necessità di una norma che a livello del diritto ammettesse il ricorso all'istituto giuridico; il più famoso dei quali è stato il caso Caroline.

Re: Legittima difesa umana e cristiana

MessaggioInviato: mer mar 29, 2017 12:39 pm
da Berto
Schiaffo di Nordio: questo Paese vieta la legittima difesa
L’ex giudice Carlo Nordio: "Il codice penale ha ereditato un errore storico da cambiare con la Costituzione"
Carlo Nordio - Mer, 29/03/2017

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 80137.html

Ecco un ampio stralcio della prefazione di Carlo Nordio, magistrato da poco in pensione, al libro "L’inferno di Ponte di Nanto" (di Paolo Citran, edizioni Mazzanti Libri) sul dramma del benzinaio Graziano Stacchio.

Il caso Stacchio suscita, come molti altri analoghi, controverse reazioni emotive che, in quanto tali, non sono sempre compatibili con le argomentazioni logiche di un ragionamento freddo e pacato. E allo stesso tempo fa emergere le contraddizioni e le carenze della disciplina della legittima difesa che possono, queste sì, essere oggetto di un vaglio critico.

Il punto di partenza è, ovviamente, il nostro codice penale. (...) Esso è, e non poteva non esserlo, condizionato dall'ideologia fascista, che ancora connota la sua struttura. È un codice scritto (in origine) molto bene, e sorretto da una ferrea coerenza: quella di vedere nello Stato il garante etico dell'anima nazionale, nella prospettiva filosofica hegeliana. I suoi autori, principalmente Vincenzo Manzini e Arturo Rocco, erano fascisti convinti: non nel senso peggiore, del manganello e dell'olio di ricino, ma in quello più raffinato della filosofia idealista, dove lo Stato è padre e madre, prete e chierico, legislatore moraleggiante e moralista legislatore. In questa ragnatela ideologica, il singolo scompare come cittadino, e deve accontentarsi del ruolo di suddito.

Ne derivano alcune conseguenze pratiche importanti: per esempio, che chi si difende in casa da un'aggressione ingiusta è sempre e comunque sottoposto a un'indagine. Questo naturalmente non significa che venga arrestato, processato, e condannato. Al contrario, la stragrande maggioranza dei casi si conclude, come probabilmente il caso Stacchio, con un'archiviazione. Ma nel frattempo l'aggredito ha perso soldi, tempo e tranquillità e, ovviamente, fiducia nelle istituzioni.

Perché questo avviene? Perché l'impostazione teorica della legittima difesa è fondata sui limiti imposti dall'ordinamento all'esercizio di un diritto individuale nel momento in cui questo interferisce, sino a confliggere, con le prerogative dello Stato. Attribuendosi il monopolio della garanzia dell'incolumità, lo Stato infatti vieta al cittadino lo spiegamento dell'autotutela. Nondimeno, in casi eccezionali, ne consente un contenuto esercizio, confinato tra il canone della attualità del pericolo e quello della reazione proporzionata.

Messa così, la legge non è del tutto irrazionale. Il fatto è che se una persona di notte dorme tranquillamente, magari con i bambini nella stanza accanto, e si trova un estraneo in casa, non può sapere se l'intruso vuole rubargli la biancheria o fare strage della famiglia.

E se, per comprensibile reazione, spara e ammazza il ladro, non lo fa per sostituirsi al giudice, ma per evitare un danno che potrebbe essere irreparabile e doloroso. Un danno, si noti, che lo Stato non ha saputo impedire.

E qui sorge un problema logico, prima ancora che etico o politico.

Il codice Rocco, come si è detto, è solidamente radicato sull'eticità hegeliana, e come tale venera lo Stato come entità metafisica che assorbe l'individuo e lo subordina ai suoi precetti assoluti. (...) In un simile contesto l'evoluzione della legittima difesa è inevitabilmente contrastata e contraddittoria. Essa oscilla tra due pulsioni, entrambe eccitate da stimoli emotivi, e sprovviste di solide giustificazioni teoriche: l'una, reattiva alle allarmanti contingenze criminali, invoca l'estensione dell'autotutela; l'altra, petulantemente arroccata sulle vuote formule rituali, bolla ogni novità come perniciosa apertura alla cosiddetta legge del Far West. Come subito vedremo il postulato logico della legittima difesa è esattamente l'opposto. Per comprenderne il concetto occorre chiarire che l'impostazione teorica del nostro codice si risolve nel seguente quesito: sino a che punto il singolo possa (re)agire con atti che, in se stessi, sarebbero penalmente punibili. (...) L'impostazione liberale, invece, è completamente diversa, perché mette in primo piano l'individuo, non lo Stato. Quest'ultimo non è un'entità confessionale investita di funzioni etiche. Non deve redimere nessuno né aspirare all'affermazione di un laico paradiso terreno. Esso, più modestamente, nasce da un pactum unionis dei cittadini, che gli evolvono la tutela dei propri inalienabili diritti naturali: la vita, l'incolumità, la proprietà. Questa devoluzione, tuttavia, non è incondizionata e irreversibile. Non è una cambiale in bianco. Se lo Stato è inadempiente, la persona ha il diritto di riprenderseli.

Così impostato, l'intero problema cambia prospettiva. Non enfatizza più i limiti imposti dallo Stato all'individuo, ma quelli imposti dal cittadino allo Stato. Non più il quesito iniziale: «Fin dove l'aggredito può reagire?». Ma quello simmetrico: «Fin dove lo Stato può sanzionare?». Per essere ancora più chiari: che diritto ha lo Stato di punire la reazione a un crimine che lui, Stato, non è riuscito a impedire?

Se si accede, come l'orientamento liberale auspica, a questa nuova impostazione la necessità di una riforma dell'articolo 52 appare evidente ed urgente. Essa tuttavia non è così semplice, perché la scriminante della legittima difesa è inserita in un contesto più ampio l'esercizio di un diritto, l'adempimento di un dovere ecc. che non si può mantenere inalterato, se non vogliamo scardinare la logica del sistema: la modifica delle scriminanti esige riscrittura del codice penale e, in prospettiva, una revisione costituzionale.

Queste considerazioni non sono puramente accademiche, e come tali sprovviste di pratica utilità. Al contrario, hanno una profonda incidenza concreta: la prima e più importante conseguenza processuale sarebbe quella di ristrutturare la sentenza assolutoria di chi ha agito per legittima difesa, cambiando l'attuale e ambigua formula «che il fatto non costituisce reato» con quella, ben più garantista e definitiva che «il fatto di reato non sussiste». Nel momento in cui, infatti, si riconoscesse che l'aggredito ha esercitato un diritto naturale che lo Stato non è riuscito a tutelare, il suo comportamento non sarebbe più «scusato» o «scriminato» o «non punibile», ma diventerebbe pienamente lecito (...), un comportamento che «non è reato».

Si tratterebbe, ovviamente, di una rivoluzione copernicana del nostro sistema penale. Essa tuttavia, a ben vedere, è l'unica compatibile con la filosofia liberale del contratto sociale, dove l'esercizio dei diritti naturali è devoluto allo Stato in modo non irreversibile, ma a condizione che lo Stato sia adempiente alle proprie obbligazioni. Tale soluzione, peraltro, non avrebbe solo conseguenze sulla formula conclusiva del procedimento, ma dispiegherebbe la sua efficacia sin dal primo momento dell'indagine. Perché un altro effetto pernicioso dell'attuale sistema, come il caso Stacchio autorevolmente dimostra, risiede nel travaglio giudiziario che l'indagato deve subire in termini di logoramento psicologico, danno di immagine e, non ultimo, di collasso finanziario connesso alle spese legali.

Questo perché l'attuale disciplina processuale è, nel suo teorico intento garantista, sostanzialmente punitiva nei confronti dell'aggredito. L'iscrizione nel registro degli indagati, la spedizione dell'informazione di garanzia, il diritto di tacere durante l'interrogatorio, l'obbligo di assistenza legale, la possibilità di ausilio di un consulente, sono tutti elementi volti ad assicurare a persone come Stacchio una difesa efficace: ma sono altrettanto subdoli nella loro efficacia mediatica, e onerosi nelle parcelle degli avvocati e dei consulenti. Sotto questo profilo sarebbe opportuno un accollo da parte dello Stato in caso archiviazione quantomeno delle spese sostenute. Ma questa è un'altra storia, che non riguarda solo il nostro protagonista.

Re: Legittima difesa umana e cristiana

MessaggioInviato: dom apr 02, 2017 7:21 am
da Berto
Impedire la legittima difesa della propria vita, dei propri beni, della propria libertà e dignità è un crimine contro l'umanità, una violazione di Diritti Umani Universali e un farsi complici dei delinquenti.