Legittima difesa umana e cristiana

Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » ven apr 05, 2019 9:10 am

Sparò ferendo un bandito, carabiniere assolto in appello: "Non commise reato"
Firenze, 4 aprile 2019

https://www.lanazione.it/firenze/cronac ... 0KazEsZsdU

Sparò al bandito al posto di blocco. E al processo d'appello l'ufficiale dei carabinieri viene assolto. Non commise secondo i giudici alcun reato, era "giustificato", in quel momento di grande tensione, ad usare le armi. La sentenza arriva dopo il processo di primo grado, nel quale l'ufficiale era stato assolto per mancanza di querela da parte del malvivente ferito. L'episodio avvenne nella notte del 29 ottobre 2014 a Capraia e Limite (Firenze), a decine di chilometri dal luogo della rapina. L'accusa per il carabiniere era di lesioni personali aggravate. La banda, composta da cinque persone tutte albanesi, stava fuggendo dopo una rapina in un'abitazione di Cascine di Buti.

Alberto Pento
E pensare che senza la nuova legge sulla legittima difesa sarebbe stato condannato dai dementi giudici rossi.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » lun apr 15, 2019 8:37 am

???
Macellaio ucciso dai ladri a bottigliate. I giudici: non volevano ammazzarlo
Stefano Zurlo - Ven, 27/11/2015

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... mJMHw0IOKg

Ridicole le condanne, arrivate ieri a Brescia: tra i 13 e i 10 anni e 10 mesi per omicidio preterintenzionale

Milano - Il mondo capovolto.

Le vittime sul banco degli imputati a giustificare i proiettili esplosi per difendere la casa e la famiglia, i ladri e i rapinatori che scivolano fra le maglie della giustizia. Un copione che si ripete puntuale per gli assassini di Pontoglio, quattro feroci albanesi che uccisero con una bottigliata il macellaio Pietro Raccagni. Le condanne arrivate ieri a Brescia sono davvero poca cosa: fra i 13 anni e i 10 anni e 10 mesi, non di più e per omicidio preterintenzionale. Non volevano uccidere i criminali e in un certo senso la morte dell'uomo fu un incidente, comunque andò oltre le intenzioni dei banditi.

Federica Raccagni, la vedova, è furiosa: «Forse sarebbe stato meglio avere un'arma in casa perché ci saremmo difesi. Meglio un cattivo processo che un bel funerale». Il processo in discesa l' hanno invece avuto i malviventi che la notte dell'8 luglio 2014 penetrarono nella villetta di Pontoglio, in provincia di Brescia. Pietro, titolare di un' avviata macelleria in Franciacorta, fu svegliato dal cane che abbaiava disperatamente. Il tempo di vestirsi e di correre a vedere cosa stesse succedendo. «Mio marito - ha raccontato la vedova al Giornale in un'intervista mi precedeva di qualche metro. Arrivato in tavernetta e superato un angolo si trovò davanti a quei balordi. Forse gridò e forse tentò una reazione, ma uno di loro prese una bottiglia e gliela spaccò con tutta la sua forza in testa.

Pietro cadde morto, picchiando violentemente la testa per terra». Anche se la fine giunse dopo un'interminabile e penosa agonia di undici giorni.Il Tribunale di Brescia però ha valutato i fatti in altro modo, concedendo un trattamento soft agli albanesi, arrestati dopo un'indagine da manuale. Già, il pm aveva contestato l'omicidio preterintenzionale e non quello volontario, ritenendo insomma che la situazione fosse sfuggita di mano al quartetto che non voleva ammazzare nessuno. Questo spiega le pene relativamente miti, ancora più basse di quelle richieste dall'accusa. Certo, è inquietante che si contesti con una certa facilità l'omicidio volontario al gioielliere o al benzinaio di turno che hanno solo difeso la proprietà o la cassa dalla prepotenza di gente senza scrupoli e poi si ipotizzino reati meno gravi per rapinatori e assassini».

La vita di un uomo protesta la signora Raccagni vale più di queste pene che sono basse». In particolare Vitor Lieshi, che colpì Raccagni, se l'è cavata con 12 anni. Ed è facile prevedere che presto sarà fuori.A fianco della vedova si schiera la Lega Nord. E Nicola Molteni, capogruppo del Carroccio alla Commissione giustizia della Camera, attacca frontalmente la magistratura bresciana: «L' omicidio efferato di un uomo onesto meritava pene durissime, anzi esemplari. Invece fra pochi anni questi signori saranno liberi, vanificando il principio della certezza della pena».
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » ven apr 26, 2019 3:58 pm

Mattarella punge la Lega. E Salvini gli mette fretta sulla legittima difesa
Massimiliano Scafi - Ven, 26/04/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... Ikyk_CU9_k

Il capo dello Stato: fare festa è dovere morale. Il leghista diserta e avverte: "Firmi la legge"

No, non è un rito stanco e nemmeno una festa di sinistra. «Celebrare il 25 aprile - dice Sergio Mattarella - significa celebrare il ritorno dell'Italia alla libertà e alla democrazia, dopo vent'anni di dittatura, di oppressione e di persecuzioni».

Il capo dello Stato sceglie Vittorio Veneto, fortilizio della Lega, città simbolo della prima guerra mondiale, per provare a rammendare uno strappo che considera assurdo. «Questa è una festa di tutti. La memoria è un dovere morale e civile perché gli eventi della Resistenza compongono l'identità della nostra Nazione». Gli assenti hanno torto. Come Matteo Salvini, al quale dedica una ruvida stoccata. «La storia insegna che quando i popoli barattano la propria libertà in cambio di promesse di ordine e di tutela, gli avvenimenti prendono sempre una piega tragica e distruttiva». Ce l'ha forse con la legge sulla legittima difesa, che il Quirinale tiene in sospeso per dubbi di costituzionalità. Salvini lo pressa: «Aspettiamo la sua firma da un'ora all'altra». Di Maio invece frena: «Il testo va bene, però non può servire a far proliferare la vendita delle armi».

Il ministro dell'Interno intanto è a Corleone, dove inaugura un commissariato. «La Liberazione? Io voglio liberare la Sicilia dalla mafia e dai nuovi occupanti che delinquono, di ogni razza e colore. Lottare contro gli sbarchi mi è costato non so quante denunce, ma più mi minacciano più sono contento di fare il mio lavoro». Per il resto basta polemiche, tanto il suo gesto di rottura l'ha fatto. E quando gli chiedono se anche per lui come per Mattarella l'antifascismo è un valore fondante della Repubblica, risponde di sì. La sinistra e i Cinque stelle comunque continuano ad attaccarlo per la sua scelta solitaria. «Chi oggi non festeggia divide», dice Luigi Di Maio.

Le celebrazioni del 25 aprile iniziano a piazza Venezia con la tradizionale deposizione della corona d'alloro all'Altare della Patria: accanto a Mattarella, il premier Giuseppe Conte, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti e il sindaco di Roma Virginia Raggi che più tardi, sul palco dell'Anpi, si beccherà fischi e contestazioni. Intanto il presidente vola a Vittorio Veneto e dal palco spiega come la Resistenza sia stata la prosecuzione del Risorgimento. E una lotta di popolo. «Molti italiani, donne e uomini, giovani e anziani, militari e studenti, di varia provenienza sociale, culturale, religiosa e politica, maturarono la consapevolezza che il riscatto nazionale sarebbe passato attraverso una ferma e fiera rivolta, innanzitutto morale, contro il nazifascismo». Mattarella cita i partigiani, i militari, gli ebrei deportati nei campi di sterminio, i martiri delle Fosse Ardeatine, di Sant'Anna di Stazzema, di Marzabotto e quanti «sono morti in Italia per la libertà». Celebrarli 74 anni dopo per il presidente non solo è un obbligo di riconoscenza ma pure una lezione per domani. «L'Italia pone i suoi fondamenti nella dignità umana, nel rispetto dei diritti politici e sociali, nell'eguaglianza tra le persone, nella collaborazione fra i popoli, nel ripudio del razzismo e delle discriminazioni». Nel ventennio fascista «non era così». Accanto al presidente c'è Luca Zaia, che lo ha accolto con tutti gli onori del caso. «Le celebrazioni del 25 aprile servono anche per contrastare chi su Internet sostiene ancora che i campi di sterminio sono stati un'invenzione». Il governatore rende persino omaggio a Tina Anselmi, la staffetta partigiana. Insomma, «il 25 aprile è una ricorrenza sacra». E Salvini è d'accordo? «Non so, nella Lega non ci sono stati ordini di scuderia».




I paletti di Mattarella sulla legittima difesa: "Non attenua ruolo dello Stato"
Angelo Scarano - Ven, 26/04/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 84957.html

Mattarella promulga la legge ma invia una lettera ai presidenti di Camera e Senato e al premier con alcuni rilievi

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha promulgato la legge che va a modificare le norme che regolano la legittima difesa.

Contestaualmente il presidente della Repubblica ha inviato una lettera ai presedenti del Senato, Elisabetta Casellati, al presidente della Camera, Roberto Fico e al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Nel suo messaggio alle altre cariche dello Stato, il presidente della Repubblica sottolinea alcuni aspetti della norma: "Si propone di ampliare il regime di non punibilità a favore di chi reagisce legittimamente a un’offesa ingiusta sottolineando che il fondamento costituzionale è rappresentato dall’esistenza di una condizione di necessità". Inoltre il Capo dello Stato sottolinea che "la nuova normativa non indebolisce nè attenua la primaria ed esclusiva responsabilità dello Stato nella tutela della incolumità e della sicurezza dei cittadini, esercitata e assicurata attraverso l’azione generosa ed efficace delle Forze di Polizia". Poi il Capo dello Stato affronta un punto caldo della riforma della legittima difesa: il "rilievo decisivo attribuito allo stato grave turbamento".

Mattarella sottolinea che "è evidente che la nuova normativa presuppone, in senso conforme alla Costituzione, una portata obiettiva del grave turbamento e che questo sia effettivamente determinato dalla concreta situazione in cui si manifesta". Infine il Capo dello Stato sottolinea anche due "errori materiali": "Devo rilevare che l’articolo 8 della legge stabilisce che, nei procedimenti penali nei quali venga loro riconosciuta la legittima difesa ’domiciliare', le spese del giudizio per le persone interessate siano poste a carico dello Stato, mentre analoga previsione non è contemplata per le ipotesi di legittima difesa in luoghi diversi dal domicilio". L'altro rilievo è invece sull'articolo 3: "Segnalo che l’articolo 3 della legge in esame subordina al risarcimento del danno la possibilità di concedere la sospensione condizionale della pena, nel caso di condanna per furto in appartamento o per furto con strappo ma che lo stesso non è previsto per il delitto di rapina. Un trattamento differenziato tra i due reati non è ragionevole poichè - come indicato dalla Corte costituzionale, nella sentenza n. 125 del 2016 - ’gli indici di pericolosità che possono ravvisarsi nel furto con strappo si rinvengono, incrementati, anche nella rapina". E subito dopo la firma del presidente della Repubblica è arrivata la reazione del ministro degli Interni, Matteo Salvini: "Avevamo promesso una legge sulla legittima difesa, la legittima difesa è legge. Entri in casa mia? Posso difendermi. E non è il far west. Legittima difesa significa che se entri armato in casa mia alle 3 di notte, non devo aspettare. E soprattutto eliminiamo il risarcimento al povero rapinatore ferito. Anche a tutela delle forze dell’ordine che devono poter essere libere di fare il loro lavoro. Questo dev’essere un Paese dove si devono rispettare le leggi".
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » dom apr 28, 2019 11:16 am

Spara e ferisce il ladro albanese: il 16enne "scaricato" in ospedale
Chiara Sarra - Sab, 27/04/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 85470.html

Con gravi ferite da arma da fuoco, è stato "scaricato" da un'auto davanti al Policlinico Gemelli.

Ma ora pare che il 16enne albanese sia stato sorpreso in casa da un uomo di Monterotondo (Roma).

Potrebbe trattarsi quindi del primo caso di legittima difesa dalla promulgazione della nuova legge che prevede un "giusto turbamento" per chi spara. Sarebbe stato proprio il giovane figlio del padrone di casa a raccontare l'avvenuto ai carabinieri: avrebbe visto alcuni sconosciuti nella sua proprietà con l'intento verosimilmente di compiere un furto. A quel punto avrebbe fatto fuoco, ferendo uno degli intrusi. I ladri sarebbero quindi fuggiti e poco dopo un'auto avrebbe "scaricato" il 16enne davanti all'ospedale, dove è stato operato all'inguine e dove è ora ricoverato in gravi condizioni ma non in pericolo di vita.

La polizia - allertata dai sanitari - si è messa subito alla ricerca dei complici del giovanissimo ladro. Proprio mentre a Monterotondo i carabinieri avviavano le indagini sul tentativo di furto e sulla successiva sparatoria denunciati dal proprietario di casa. Il nesso tra i due fatti è quindi stato stabilito e gli investigatori, coordinati dalla procura di Tivoli, stanno cercando di appurare l'esatta dinamica dei fatti. Non è ancora chiaro, infatti, se c'è stata una colluttazione o se in qualche modo i ladri avrebbero minacciato il giovane che ha sparato.


https://www.facebook.com/ilGiornale/pos ... on_generic

Alberto Pento
La minaccia è costituita dalla sola presenza di questi delinquenti all'interno della proprietà introdottisi con la frode.
Questa di per sé è una grave minaccia che giustifica la legittima difesa fino all'omicidio.

La loro persona, il loro corpo sono armi:
pugni, calci, mani che ti soffocano, corpi che possono darti spinte che ti fanno precipitare dalle scale o da un davanzale, braccia che possono stritolarti, ... una casistica variegata;
e poi la violazione della proprietà è una violenza e una minaccia personale che giustifica qualsivoglia reazione di legittima difesa.

Adriano Bianco
Alberto Pento ,certamente ,almeno a logica.Poi per gli irriducibili del porgi l'altra guancia è una mission lasciarsi derubare e perdonare.

Alberto Pento
Anche la difesa dei beni materiali come estensione della persona è legittima, sinanche all'omicidio.

Loro, gli irriducibili dell'altra guancia, sono liberi di farsi derubare, stuprare e uccidere, ma non possono impedire all'uomo sensato e di buona volontà di difendersi, di difendere la sua famiglia e i suoi beni con ogni mezzo anche uccidendo se necessario.

Adriano Bianco
Alberto Pento ,certamente la libertà prima di tutto..



Legittima difesa, il primo ferito è un ragazzino di sedici anni
lorenzo padovan
28 aprile 2019

https://www.lastampa.it/2019/04/28/ital ... agina.html

In perfetto stile gangster, Enrico P., 16 anni, di nazionalità albanese, ieri è stato scaricato da un’auto davanti al policlinico Gemelli. Ai carabinieri sono bastate poche ore, tuttavia, per risalire all’identità del ragazzo e alla dinamica del ferimento. A sparare cinque colpi sarebbe stato Andrea Pulone, 29 anni, figlio del noto astrofisico Luigi. Proprio quest’ultimo risulta essere il proprietario della pistola utilizzata dal figlio, che in quel momento era nella casa di famiglia, a Monterotondo, con la fidanzata. Accortosi della presenza nella villetta di tre sconosciuti, Andrea si è spaventato moltissimo per il rischio che si accorgessero che anche lui era lì, e con la sua ragazza.

Così, secondo quanto ha raccontato ai carabinieri, avrebbe preso l’arma e fatto fuoco. «Ho sparato a dei ladri che sono entrati nella mia abitazione», ha detto il giovane al 112 pochi minuti dopo il tentato furto. Secondo questa ricostruzione, quello del 16enne sarebbe quindi il primo caso di ferimento per legittima difesa dopo la promulgazione due giorni fa di un provvedimento specifico. Legge che però non è ancora in vigore e dunque, probabilmente, non potrà essere applicata.


Dinamica al vaglio

Sono le 19 di venerdì quando tre persone, dopo aver forzato una porta finestra, si introducono all’interno dell’appartamento per rubare. Sentendo dei rumori sospetti, il 29enne prende la pistola e la punta contro gli intrusi. A questo punto, secondo quanto accertato fino a ora, Pulone avrebbe ordinato ai ladri di fermarsi e, subito dopo, avrebbe fatto fuoco contro di loro ferendo il 16enne nella zona inguinale. Lesioni gravi che avrebbero fatto perdere al giovane molto sangue. Dopo la sparatoria i tre sarebbero fuggiti su un’auto in direzione di Roma per poi abbandonare Enrico in ospedale alle 20 circa. Al momento l’inchiesta dei militari dell’Arma, coordinata dal procuratore di Tivoli Francesco Menditto, è senza indagati. «Vogliamo completare gli accertamenti prima di iscrivere qualcuno sul registro degli indagati», spiegano gli inquirenti che aggiungono: «Sono passate poco più di 24 ore e la dinamica è ancora al vaglio».

Certo è che - secondo quanto trapela - il 29enne che ha sparato sarà indagato nelle prossime ore con l’accusa di eccesso di legittima difesa o addirittura di tentato omicidio. Così come la sua vittima che sarà invece iscritta sul registro degli indagati con l’accusa di tentato furto aggravato. Intanto il ragazzo si trova ora al reparto di terapia intensiva, ma sembra essere fuori pericolo. E ora al vaglio degli inquirenti ci sono i filmati della videosorveglianza esterna del policlinico Gemelli. Proprio quelle immagini potrebbero essere fondamentali per trovare i complici del 16enne determinanti per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Il 29enne avrebbe riferito di non essersi reso conto di aver colpito qualcuno, ma il fatto che poco dopo Enrico P. fosse stato portato al Gemelli ha fatto ritenere quasi subito l’esistenza di un collegamento fra i due fatti.




È partita la guerra dei giudici alla nuova legittima difesa
Giuseppe De Lorenzo - Sab, 27/04/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 85373.html

I rilievi di Mattarella alla legge trovano concordi le toghe: "Nessun automatismo". E spunta già il ricorso alla Consulta

C'era da aspettarselo: è partita la battaglia della magistratura alla legittima difesa. Ieri il presidente della Repubblica ha promulgato la legge bandiera della Lega (e del centrodestra) e c'è già chi, tra le toghe, sembra studiare il modo per impedire che la difesa diventi per davvero "sempre legittima".

I magistrati parlano di "incertezza", sottolineano "problemi interpretativi" e qualcuno evoca il ricorso alla Corte Costituzionale. Il Viminale è avvertito. "I rapinatori da oggi sanno che se entrano in una casa, un italiano può difendersi senza rischiare di passare anni davanti a un tribunale in Italia", esulta Salvini. Ma la battaglia non è ancora finita.

Nel mirino delle toghe sono finite due questioni: la prima, quella del "grave turbamento", condizione che con la nuova legge giustifica il ricorso alla legittima difesa. Per Mattarella il testo "presuppone" che sia un concetto "obiettivo" e non "soggettivo". Dunque sarà il giudice a valutare se vi sia effettivamente stato "grave turbamento" nel momento in cui viene esploso un colpo di pistola. La seconda, invece, riguarda l'articolo 1, dove la riforma prevede che la difesa sia "sempre" legittima: non sarà più necessario che il bandito mostri la pistola, ma basterà la minaccia generica di usare violenza per giustificare la reazione della vittima. Un salto epocale, ma che sembra andare un po' di traverso ai magistrati.

L'obiettivo della riforma, in fondo, era ed è chiaro: togliere discrezionalità ai giudici (e ai pm). Nel 2006 il governo Berlusconi decise di introdurre la legittima difesa domiciliare, stabilendo il diritto all'autotutela della propria casa, del negozio o dell'ufficio. Sembrava una rivoluzione. Il fatto è che alla fine le toghe ne hanno limitato l'applicazione. Molti giudici si sono domandati infatti cosa intendesse il legislatore per "pericolo di aggressione": basta la minaccia? La pistola deve essere vera o basta lo sembri? O addirittura serve che il bandito spari per primo? Nel 2014 la Cassazione precisò che l'ingresso fraudolento o clandestino in una dimora non era sufficiente per dichiarare la legittima difesa. Poi, con una sentenza del 3 luglio 2014, disse che la legittima difesa domiciliare non poteva "giustificare l'uccisione con uso legittimo delle armi di un ladro introdottosi in casa quando sia messo in pericolo soltanto un bene patrimoniale dell'aggredito".

È proprio su questi due punti che il Parlamento è intervenuto. D'ora in poi affinché scatti la legittima difesa non sarà necessario che il ladro abbia un'arma in mano, bensì sarà sufficiente la sola minaccia di utilizzarla. Inoltre, non sarà necessario che la minaccia sia espressamente rivolta alla persona (è prevista la difesa della "propria o la altrui incolumità" e dei "beni propri o altrui"). Infine, con il nuovo testo si esclude la punibilità di chi si è difeso in "stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto". Un cambio di passo notevole.

Non è un caso dunque se i magistrati hanno esultato nel leggere la lettera inviata da Mattarella alle Camere. Il Colle non approva il testo, è evidente. E i magistrati condividono il passaggio in cui sottolinea che, affinché la difesa sia legittima, debba continuare a sussistere l'urgenza di difendersi da un pericolo attuale (ossia in atto, contemporaneo) di un'offesa ingiusta. "La valutazione in concreto della proporzionalità, nonostante l'illusoria introduzione della paroletta magica 'sempre', rimane imprescindibile", dice oggi l'ex procuratore di Milano, Edmondo Bruti Liberati, in una intervista a Repubblica. "Il Presidente ha escluso ogni illusione di automatismi e presunzioni di legittimità" e "non basterà addurre genericamente un 'grave turbamento'".

Rilievi rispettabili quelli dei magistrati, per carità. Ognuno può pensarla come vuole. L'avvertimento dell'Anm però ha il sapore della sfida: "Nella concreta applicazione - ha avvisato Grasso - se emergeranno dubbi di costituzionalità, saranno sottoposti al vaglio della Corte Costituzionale". Tradotto: attendiamoci un intervento della Consulta. Secondo la legge, infatti, sono gli stessi giudici (all'interno di un processo) a poter chiedere l'assist della Suprema Corte. È probabile che accadrà, l'Anm l'ha fatto capire chiaramente. Per Grasso il "grave turbamento" è "un elemento di possibile incertezza", dunque "i giudici che di volta in volta saranno chiamati ad applicare questa nuova norma" decideranno come interpretarla. E eventualmente "tutto sarà sottoposto alla Consulta". A quel punto la Corte Costituzionale valuterà il testo e potrebbe dichiararlo incostituzionale. Costringendo così il Parlamento a ricominciare d'accapo.




Il Colle firma con riserva Negata la festa a Salvini sull'ok alla legittima difesa
Massimiliano Scafi - Sab, 27/04/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 85207.html

Mattarella disinnesca la riforma: niente licenza di uccidere. Il vicepremier tira dritto: il testo è legge

Niente Far West, nessuna giustizia fai da te. E, ragazzi, attenti a non deragliare dai binari della Carta.

Dopo averla esaminata, valutata e a lungo soppesata, alla fine Sergio Mattarella firma la nuova legittima difesa ma subito l'impiomba, accompagnandola con una densa lettera di raccomandazioni tecnico-giuridiche. Per la Lega festa rovinata: i rilievi del Colle rischiano di aprire una falla nella riforma aprendo la strada a possibili ricorsi e bocciature della Consulta. Intanto Matteo Salvini va al sodo e si accontenta: «Ascolto con interesse estremo le osservazioni del capo dello Stato ma la legittima difesa è legge e i rapinatori da oggi sanno che se entrano in una casa, un italiano può difendersi senza passare anni in tribunale».

Restano i tanti dubbi del Quirinale sulla costituzionalità del testo e i timori sugli effetti pratici. Il presidente, che non vuole vedere sceriffi in azione, indica di un perimetro preciso nel quale la normativa dovrà essere applicata. «Non si può - scrive a Conte, Casellati e Fico - indebolire la primaria ed esclusiva responsabilità dello Stato nella tutela e della sicurezza dei cittadini, esercitata e attraverso l'azione delle forze di polizia». No, insomma, ai giustizieri della notte.

Il ministro della Funzione Pubblica Giulia Bongiorno cerca di chiudere sul nascere la polemica con il Quirinale. «Le parole di Mattarella sono in linea con quanto abbiamo sempre sostenuto. Il nuovo testo non è stato pensato per offrire una licenza di uccidere ma per risparmiare inutili calvari giudiziari». In realtà i paletti del capo dello Stato possono affossare la riforma. Il primo riguarda «la condizione di «necessità» che, come spiegano dal Colle, non può essere cancellata dalla nuova legge perché sarebbe contraria ai principi costituzionali. In altri termini, perché la difesa sia legittima, deve continuare a sussistere, appunto, «la necessità» di tutelarsi da un pericolo attuale (ossia in atto, contemporaneo) di un'offesa ingiusta.

Poi c'è la questione abbastanza fluida del «grave turbamento» che, secondo il capo dello Stato, non può essere invocato automaticamente e in maniera soggettiva da chi ha sparato. Altrimenti, questo è il rischio, per evitare il processo per eccesso di legittima difesa chi ha aperto il fuoco potrebbe dire di essere stato in una situazione di grave turbamento. Invece questa condizione deve essere verificata in modo oggettivo, da un magistrato. Mattarella segnala pure due errori materiali: alcune garanzie fornite per chi si avvale della legittima difesa non vengono estese fuori del domicilio, ad esempio se si viene aggrediti per strada, né al reato di rapina, ben più grave del furto o dello scippo.

L'Anm si riconosce «nell'intervento di alto valore tecnico e morale» del presidente. «Se nell'applicazione emergeranno dubbi di costituzionalità - dice Pasquale Grasso - saranno sottoposti al vaglio dell'Alta corte». Soddisfatti pure gli avvocati. «Sostanzialmente - commenta il presidente delle Unione delle camere penali Giandomenico Caiazza - è un' interpretazione che vanifica l'intero impianto normativo e ne dimostra la vuota natura propagandistica».



"Non si può sempre sparare", l'ex pm contro Salvini. Manovra a tenaglia dei giudici: che fine gli fanno fare
27 Aprile 2019

https://www.liberoquotidiano.it/news/po ... logan.html

"Il presidente ha escluso ogni illusione di automatismi e presunzioni di legittimità della difesa». Così l'ex procuratore di Milano, Edmondo Bruti Liberati, in una intervista a Repubblica legge la lettera alle Camere di Sergio Mattarella. "È una legge demagogica e sgangherata e Mattarella ha indicato l'unica via costituzionalmente possibile per applicarla", afferma l'ex procuratore di Milano. "Il presidente ha motivato proprio sul punto che non vi può essere nessun automatismo", spiega. "Due righe del messaggio smontano gli slogan: la difesa 'non' è sempre legittima, il grave turbamento non è presunto ma deve essere accertato. La valutazione in concreto della proporzionalità, nonostante l'illusoria introduzione della paroletta magica 'sempre', rimane imprescindibile".

Quindi, "nessun automatismo: non basterà addurre genericamente un 'grave turbamento' perché scatti la legittima difesa e il giudice dovrà caso per caso valutare la 'concreta' situazione". E conclude: "Il presidente, con quello che ha detto e con quello che non ha detto, ha indicato la via di un'interpretazione costituzionalmente corretta. Piuttosto che di legge depotenziata direi che è stata esclusa ogni illusione di automatismi e presunzioni di legittimità della difesa. Spiace che il legislatore non abbia tenuto in alcun conto le critiche avanzate da professori, avvocati e magistrati".

E attacca Matteo Salvini secondo il quale ora "i rapinatori sanno che se entrano in una casa, un italiano può difendersi senza passare poi anni in tribunale": "Ancora una volta s'insiste su un messaggio illusorio", dice Bruti Liberati. "Una indagine sarà sempre necessaria a garanzia di tutti e dei diritti della stessa vittima dell'aggressione. La magistratura ora dovrà impegnarsi per tempi il più possibili rapidi compatibilmente con la delicatezza degli accertamenti necessari".
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » lun apr 29, 2019 7:52 pm

Legittima difesa, Nordio: "Basta con questa litania del rischio far west…"
Pina Francone - Lun, 29/04/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... C2ZqyIsrSI

L'ex magistrato, ospite a L'aria che tira su La7, a favore della legge sulla legittima difesa: "Chi si difende non vuole farsi giustizia da solo…"

Carlo Nordio difende a spada tratta la legittima difesa.

Ospite a L'aria che tira su La7, l'ex magistrato è stato chiamato a esprimersi sulla legge di fresca approvazione, da sempre cavallo di battaglia della Lega.

E alle domande della conduttrice Myrta Merlino, che gli chiedeva un parere sul provvedimento tanto caro al Caroccio, appena varato dalla maggioranza giallo-verde, ha detto chiaro e tondo: "Penso che sarebbe ora di finirla con questa assurdità del 'farsi giustiza da solo, cosa che significa andare a casa dell'assassino e ucciderlo o andare a casa del ladro a recuperare la refurtiva. Ecco, chi si difende da un'aggressione violenta e clandestina in casa propria non mira affatto a farsi giustizia da solo, ma cerca solo a evitare un danno che lo Stato avrebbe dovuto impedire".

Nordio, autore de "La stagione dell'indulgenza e i suoi frutti avvelenati. Il cittadino tra sfiducia e paura", libro in cui affronta il rapporto tra la paura degli italiani e la diffusa sfiducia nello Stato, ricorda una cosa: "L'intervento del pubblico ministero sarà sempre necessario perché dovrà verificare i presupposti – come l'attualità del pericolo, la proporzionalità dell’offesa e della reazione, lo stato di turbamento – inseriti nella legge".

Quindi, chiosa così: "Basta con questa vuota retorica e petulante litania del farsi giustizia da soli e della legge del far west, sennò perdiamo di vista quella che è la razionalità del giudizio…".
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » ven mag 03, 2019 1:06 pm

"Basta ladri, sparo a tutti". Lo sfogo del residente esasperato dalle rapine
Pina Francone - Ven, 03/05/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 88230.html

Protagonista un abitante di Avezzano, in provincia de L'Aquila, che ha fatto l'avviso, scrivendolo sul cancello di casa

"Per i signori ladri: questa casa è stata svaligiata, hanno preso tutto.

Ora state attenti: chi supera la rete non uscirà vivo: sparerò a tutti". Esasperato dai furti subiti in casa, un uomo ha affisso questo cartello alla cancellata che perimetra e protegge il giardino che circonda la sua abitazione. Protagonista un abitante di Avezzano, in provincia de L'Aquila, che ha preso una tavoletta di legno, l'ha dipinta di azzurro e con la vernice rossa ha scritto il suo sfogo-avviso ai malviventi, invocando la legittima difesa.

Una vicenda riportata da Leggo e che si lega a doppio filo proprio alla nuova legge sulla legittima difesa, storico cavallo di battaglia della Lega di Matteo Salvini: il provvedimento è stato promulgato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, cosa che avverrà nei prossimi giorni.

Avezzano si trova nella regione abruzzese della Marsica, zona che negli ultimi tempi è stata vittima di una preoccupante cresciuta di aggressioni e raid nelle ville. Ecco perché quel signore, per difendere sé stesso, il suo nido e la sua famiglia, ha deciso di affiggere quel cartello, mettendo in guardia i loschi figuri intenzionati a fare razzie tra le sue mura domestiche.

Secondo a nuova legge è sempre prevista la legittima difesa per chi si difende all'interno del domicilio e nei luoghi equiparati, respingendo l'intrusione da parte di una o più persone malintenzionate e indesiderate.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » ven mag 03, 2019 5:49 pm

Viterbo, negoziante ucciso dal ladro: testa schiacciata da scarpone
Chiara Sarra - Ven, 03/05/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 88563.html

Trovato morto un 70enne nel centro di Viterbo: il cranio fracassato e poi calpestato. Scatta la caccia ai malviventi

Gli hanno fracassato il cranio con una spranga. Poi, mentre si trascinava in cerca di una via di fuga, lo hanno finito schiacciandogli la testa con uno scarpone.

La scena dell'orrore il centro a Viterbo, dove - poco dopo le 13 - una donna ha trovato il cadavere di Norberto Fedeli, 74enne titolare del negozio di abbigliamento in via San Luca.

Secondo la polizia l'uomo sarebbe stato colpito alla testa per cinque volte con un oggetto contundente. Ma lui, ancora vivo, avrebbe provato a trascinarsi fuori dal locale - come dimostra la striscia di sangue a terra - e i malviventi lo avrebbero ucciso. Si tratterebbe secondo la polizia di un tentativo di rapina finito male, anche se al momento non sono state escluse altre ipotesi.

Ad accorgersi del corpo riverso a terra in una pozza di sangue è stata una parrucchiera che lavora accanto alla jeanseria che - accortasi della saracinesta ancora aperta - è entrata nel negozio per accertarsi che fosse tutto a posto. Le sue urla hanno richiamato l'attenzione della moglie della vittima (i due abitano a pochi metri) che, visto il marito in quello stato, ha accusato un malore ed è stata soccorsa dal 118.


Alberto Pento

Per difendersi con ogni mezzo tra cui l'omicidio, non occorre che i malviventi che ti entrano in casa con la frode siano armati di armi da fuoco o da taglio o improprie poiché il loro corpo è di per sé un'arma letale.
La minaccia è costituita dalla sola presenza di questi delinquenti all'interno della proprietà introdottisi con la frode ed è motivo sufficente per temere qualsiasi danno personale.

La loro presenza è un'aggressione potenzialmente mortale, la loro persona, il loro corpo sono armi vere e letali:
pugni, calci, mani che ti soffocano, corpi che possono darti spinte che ti fanno precipitare dalle scale o da un davanzale, braccia che possono stritolarti, ... una casistica variegata;

e poi la sola violazione dello spazio della proprietà è una violenza e una minaccia personale che giustifica qualsivoglia reazione di legittima difesa.
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » lun mag 20, 2019 10:12 am

Violenza in famiglia, l'avvocato: «Sempre più denunce. E si applica la legittima difesa»
20 maggio 2019

https://www.ilmessaggero.it/mind_the_ga ... 02523.html

I casi di maltrattamenti in famiglia, in Italia, «sono numerosissimi, ma rispetto al passato le donne hanno più coraggio e decidono di denunciare». L'avvocato Geraldine Pagano, dell'associazione Differenza donna, è specializzata nei casi di violenza domestica e di genere. Parlando del caso di Monterotondo, spiega, «la ragazza potrebbe invocare la legittima difesa se emergesse che stava cercando di difendere la madre che era in pericolo di vita».

Sono numerosi i casi di questo tipo, in cui la vittima del maltrattamento aggredisca il persecutore?
«I casi di maltrattamenti in famiglia sono numerosissimi, ma quelli che culminano con l'uccisione o con l'aggressione del maltrattatore non sono tanti. Questo accade perché spesso le donne vittime di violenza sono troppo deboli sia per reagire che per difendersi».

Monterotondo, colpisce e uccide il padre violento: «La figlia invochi la legittima difesa»

Rispetto al passato i casi di violenza domestica sono aumentati?
«Sarebbe scorretto dire che rispetto al passato sono aumentati i casi di maltrattamenti tra le mura domestiche, ma sono sicuramente aumentate in modo esponenziale le denunce. È un dato significativo, perché è la dimostrazione del fatto che il sistema funziona e che le vittime hanno più coraggio rispetto al passato. Questo succede perché ci sono più tutele per chi decide di denunciare. Non si fa più il processo alle vittime, come succedeva tempo fa. Oggi c'è una struttura di supporto che funziona, anche se potrebbe essere migliorata. È cambiata anche la mentalità delle donne e soprattutto quella delle famiglie».

In che senso?
«Molti anni fa le famiglie di origine, soprattutto nei piccoli paesi, non vedevano di buon occhio il fatto che un marito violento venisse denunciato. Oggi è diverso e spesso le denunce scattano proprio su impulso di altri componenti della famiglia».

In Italia centri antiviolenza funzionano?
«Sì, e sono importantissimi, ma sono ancora insufficienti. Non sempre si trova ospitalità per le vittime, perché sono troppe. Ci sono anche altre strutture che offrono accoglienza, come le Case di fuga, o alcuni centri gestiti dalle suore. Ma il centro antiviolenza offre qualcosa in più, c'è un supporto psicologico che aiuta la donna a liberarsi da convinzioni tossiche. Nella maggioranza dei casi, infatti, la vittima aspetta prima di denunciare, perché è convinta di essere colpevole».

Cosa rischia dal punto di vista penale la ragazza di Monterotondo che ha ucciso il padre violento?
«Se ha agito per difendere la madre che era in pericolo di vita si potrebbe invocare una legittima difesa».
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » mar mag 21, 2019 1:38 pm

Monterotondo, Deborah torna in libertà: «Ha ucciso il padre violento per difendersi»
21 maggio 2019

https://www.ilmessaggero.it/roma/news/m ... 05854.html

Torna libera Deborah Sciacquatori, 19, che domenica scorsa a Monterotondo, vicino a Roma, ha sferrato un colpo fatale al padre, poi morto, che da tempo vessava la famiglia con violenze e aggressioni. La Procura di Tivoli ha firmato il decreto di remissione in libertà. Debora era ai domiciliari: l’accusa nei suoi confronti è stata derubricata da omicidio volontario in eccesso colposo di legittima difesa. Ma riavvolgiamo il nastro della vicenda: la morte dell’uomo, disoccupato e alcolizzato, rientrerebbe in un contesto di violenze avvenute negli anni nei confronti di tutte le donne del nucleo familiare la compagna, la figlia e l’anziana madre.

Deborah: «Ho ucciso mio padre, era violento: ma ora vorrei chiedere scusa»

L'urlo al papà. «Papà fermati, non fare più niente». Prima di colpirlo e ucciderlo Deborah Sciacquatori, la ragazza di Monterotondo accusata per la morte del padre violento, aveva scongiurato e implorato l'uomo di fermarsi. Un tentativo disperato quanto vano. Le parole della 19enne sono confermate dal procuratore di Tivoli e riferite da alcuni testimoni.


Proprio la compagna cinque anni fa lo aveva denunciato per maltrattamenti, ma questo non è bastato a fermare l’inferno in famiglia che durava da venti anni. All’alba di domenica quando l’uomo, ubriaco, è tornato a casa ha cominciato ad inveire contro di lei, la loro figlia e l’anziana madre. All’arrivo di sua sorella non avrebbe risparmiato neanche lei. Così le quattro donne, intorno alle otto, hanno deciso di scappare per paura di subire conseguenze più gravi. Tanto che mamma e figlia sono uscite in pigiama. Appena varcato il portone sono state raggiunte dal 41enne che strattonando violentemente la madre anziana, le invitava a rientrare a casa. Di fronte alla loro opposizione ha aggredito e picchiato la compagna e così la figlia, appassionata di boxe, l’ha difesa. Ne è nata una colluttazione in cui è rimasto ferito. Poi hanno chiamato i soccorsi, ma l’uomo è deceduto in ospedale.

Sul posto è stato trovato un coltello che la ragazza aveva portato perché impaurita dal padre. Sulla vicenda indagano i carabinieri di Monterotondo coordinati dalla Procura di Tivoli, guidata da Francesco Menditto. E intanto Monterotondo e il popolo dei social si schierano con Deborah. Legittima difesa per Deborah si legge in alcuni messaggi di solidarietà per la ragazza. Io sto con Deborah scrive qualcuno. Siamo tutti con te. Tieni duro aggiunge un’altra, «Questo è l’unico caso di legittima difesa vera e tangibile», scrive un altro ragazzo. C’è chi la definisce una donna coraggiosa e chi parla di tragedia annunciata. «Chi non rischia non vince», si descrive lei su un suo profilo social. Intanto chi la conosce parla di «una bravissima ragazza che sembrava sempre felice e invece dentro di sé soffriva». Mentre qualcuno racconta: «Tutti sapevano delle violenze dell’uomo, ma lei non ne parlava». E c’è chi ricorda invece il padre: «Era sempre ubriaco, si sentiva litigare, ma nessuno si metteva in mezzo. Picchiava tutti». L’uomo era un ex pugile. Si allenava in passato in una palestra assieme alla figlia, anche lei appassionata di boxe, poi probabilmente a causa dell’alcol aveva smesso. E le loro vite si erano infrante.
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » ven giu 07, 2019 4:31 pm

Spara e uccide un ladro: indagato. Matteo Salvini "vittima di 5, 6, 7, 8, totale solidarietà"
7 giugno 2019

https://www.sostenitori.info/pavone-can ... CZJUL6vpDQ

Nel tentativo di difendere il proprio esercizio commerciale da un assalto, ha sparato ai malviventi. Nel fare ciò, ne ha colpito e ucciso uno.

Ivrea – Il malvivente morto è un uomo di origine moldava. L’episodio si è verificato nella notte, attorno alle 3 a Pavone Canavese, ad Ivrea in Piemonte.

Una banda di tre persone ha tentato l’assalto in una tabaccheria ed il proprietario, che si è reso conto di quanto stava accadendo da alcuni forti rumore (abita sopra il locale), uscito con pistola in pugno e ha sparato alcuni colpi.

Il tabaccaio è stato sentito in procura nelle prime ore del mattino ed ora emerge che sarebbe indagato per eccesso colposo di legittima difesa. Appena resa nota la notizia, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha espresso la propria solidarietà, coem già accaduto in passato con episodi simili.

Si sta valutando se l’uomo possa beneficiare della nuova legge sulla legittima difesa.

Queste le parole del ministro Matteo Salvini “Totale solidarietà al tabaccaio, che spero possa fruire della nuova legge che garantisce la legittima difesa a tutti” “quello che so” ha proseguito “è che si tratta di un commerciante 67enne incensurato, persona perbene, che deteneva legalmente un’arma, che è stato vittima di 5, 6, 7, 8 precedenti furti e rapine, che stanotte si è svegliato, si è ritenuto in difficoltà, aggredito, ha sparato. Purtroppo qualcuno è morto: però se invece di fare il rapinatore questa persona avesse fatto un mestiere onesto, oggi staremmo parlando di altro”.



Ladro ucciso a Ivrea, i risultati dell’autopsia: il tabaccaio sparò «alle spalle dal balcone»
Floriana Rullo
11 giugno 2019

https://torino.corriere.it/cronaca/19_g ... arKiMfvo98

TORINO - Un colpo dall’alto, probabilmente sparato dal balcone di casa, ha raggiunto Ion Stavila alle spalle. È morto così il moldavo di 24 anni freddato nella notte tra giovedì e venerdì a Pavone Canavese, nel corso di un furto in una tabaccheria. Quanto emerge dall’autopsia, eseguita questa mattina a Strambino dal medico legale Roberto Testi, non combacia con la ricostruzione del tabaccaio, Franco Iachi Bonvin, che non sarebbe sceso in cortile durante il furto e non avrebbe sparato dopo una colluttazione con i ladri. L’ipotesi è ancora al vaglio degli investigatori e della procura di Ivrea, e necessita di essere confermata da ulteriori approfondimenti. Il commerciante è indagato per eccesso colposo di legittima difesa.


Fiaccolata per il tabaccaio, in duemila per Franco. C’è anche il sindaco
Salvini: «In torto è il rapinatore»

«Fermo restando il rispetto per le indagini in corso — ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini — resto dalla parte dell’aggredito e non dell’aggressore. In torto è il rapinatore, non il rapinato. Fare il rapinatore è un mestiere rischioso».


Un solo colpo al cuore

Secondo i primi esiti dell’autopsia, il corpo del moldavo sarebbe stato raggiunto da un solo colpo al cuore. Sul petto del giovane il medico legale ha trovato un foro d’entrata e uno di uscita. Un colpo preciso, che ha raggiunto la parte destra del cuore e che — come spiegano dalla Procura — consente al ferito di compiere qualche passo prima di morire. Di conseguenza, il ventiquattrenne potrebbe essere stato raggiunto dalla pallottola in un punto diverso rispetto a quello dove è stato trovato cadavere e cioè sul marciapiede dove si trova l’unica pozza di sangue. L’uomo però non sarebbe sceso in cortile ma avrebbe sparato dal balcone, dunque non ci sarebbe stata la colluttazione con i ladri ma un colpo dall’alto che avrebbe raggiunto Stavila alle spalle.

La fiaccolata

Il tabaccaio, che nel primo interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere, è indagato per eccesso colposo di difesa. Nei prossimi giorni sarà di nuovo ascoltato dal procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando. Per questa sera, intanto, i commercianti hanno partecipato a una fiaccolata di solidarietà. Erano in duemila, c’era anche il sindaco.

La ricostruzione, se confermata, cambierebbe di molto la sua posizione. Intanto dalla procura è arrivato il nulla osta per il funerale di Stavila. Ieri è arrivata anche la sorella che lavora come badante in Puglia per riconoscere ufficialmente il corpo. Il fratello le aveva raccontato di essere arrivato in Piemonte per lavorare come autista.

La moglie: «Voleva solo difendersi»

«Il ladro gli stava andando incontro, allora lui ha reagito, ma sicuramente non cercando di ucciderlo», aveva raccontato la moglie Piera Rore, parlando al di là del cancello che separa il cortile dalla strada. «Con il piede di porco, o come si chiama, uno dei ladri ha cercato di aggredirlo — aveva spiegato ricostruendo i passaggi di quanto accaduto — e poi c’erano altri due ladri. Una difesa che uno deve pur avere nella propria casa, quando ci sono delle persone nel tuo cortile, dei ladri». Per questo, dopo tanti colpi subiti, alla fine Franco, come qui tutti chiamano il tabaccaio, si era armato: «Dopo tante volte, non ce l’abbiamo più fatta».



Gino Quarelo
Un ladro nell'altrui proprietà è sempre un pericolo sia che stia di petto sia che stia di schiena e la difesa è sempre legittima.
Il tabaccaio aggredito ha fatto bene a sparare, in ogni caso e se il ladro è morto ben gli stà, colpa esclusivamente sua, se non andava a rubare nessuno gli sparava e non perdeva la vita.
I ladri debbono imparare che a rubare si rischia sempre la vita. Questo moldavo non mi fa alcuna pena. Rubare è un crimine.
Tutta la mia solidarietà al commerciante che si è difeso.





"Autopsia sul ladro inguaia il tabaccaio di Ivrea", ma è una bufala. La sinistra già esultava
martedì 11 giugno 19:16
Davide Ventola


https://www.secoloditalia.it/2019/06/au ... YVbcdLQOe4


Avvertite i compagni che, in queste ore, hanno vomitato insulti contro il tabaccaio “assassino” di Ivrea. L’autopsia non ha dimostrato un bel niente. Avvertiteli e consigliate loro una bella cura di fosforo. Hanno tutti improvvisamente perso la memoria.

L’indagato è un italiano incensurato, la sinistra non è più garantista

Ricordate la sinistra garantista coi terroristi, con gli stupratori, coi compagni di partito corrotti? Quella sinistra che gridava: “Restiamo umani?”. Quella sinistra che ha fiducia nella giustizia che scarcera i delinquenti poche ore dopo il delitto? Quella sinistra lì, quando si tratta di ragionare su un caso di legittima difesa, diventa improvvisamente forcaiola. Emette la sua sentenza. Pur di dare addosso agli italiani per bene.

È successo con il tabaccaio della provincia di Ivrea. L’autopsia, fino a qualche ora fa, avrebbe “provato” che il ladro moldavo è stato colpito alle spalle, che il colpo sarebbe stato sparato dall’alto verso il basso. Per ora, tutto questo, è una bufala pazzesca. Lo ha spiegato chiaramente il procuratore capo di Ivrea. «L’autopsia eseguita questa mattina ha accertato che vi è stato un unico colpo trapassante che ha colpito al cuore nella lato destro, un foro di entrata e uno di uscita, non possiamo ancora stabilire qual è quello di entrata e quello di uscita». Così il procuratore capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando, intervistato dal Tgr Piemonte sull’esame autoptico eseguito sul cadavere del 24enne moldavo.

L’autopsia non “incastra” il tabaccaio

Il ladro è stato colpito da un colpo di pistola durante un furto in una tabaccheria di Pavone Canavese. L’esito dell’autopsia, ha precisato poi Ferrando «dovrà essere confrontato con i risultati della perizia balistica e con gli accertamenti degli impatto dei proiettili sul suolo o nel locale».

“Colpito alle spalle? Non c’è alcuna prova”

Il procuratore ha poi ricordato «che non sono stati rinvenuti proiettili mentre nel revolver sono stati ritrovati sette bossoli». Quanto al fatto che il colpo sia stato sparato da vicino o da lontano, Ferrando ha precisato: «Non si può dire con certezza comunque quello che ha detto il medico legale è che avendo colpito il cuore nel lato destro è possibile che la persona non sia crollata sul posto anche se il colpo è stato mortale ma abbia fatto ancora alcuni passi e quindi che si sia portata verso il marciapiede». Detto più esplicitamente: chi finora ha vomitato insulti contro il negoziante di Ivrea dovrà rimangiarseli. Buon appetito.
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