Sparò al ladro e lo uccise. Gip dice no all’archiviazione. Salvini: “Assurdo”
Raffaello Binelli
4 settembre 2020
https://larno.ilgiornale.it/2020/09/04/ ... 1599230598
Il gip del tribunale di Arezzo ha respinto la richiesta di archiviazione per Fredy Pacini, l’uomo che nella notte del 28 novembre 2018 sparò a un ladro, il 29enne moldavo Vitalie Tonjoc che era entrato nella sua officina di gommista. La procura avrà altri sei mesi per svolgere indagini sul caso. Il pm Andrea Claudiani (poi trasferitosi a Perugia) aveva chiesto l’archiviazione sostenendo la tesi della legittima difesa putativa. Ma il giudice ha deciso di vederci più a fondo.
La storia di cronaca, come i lettori ricorderanno, aveva avuto una vasta eco mediatica ed era finita anche al centro del dibattito politico, con la Lega che l’aveva citata, insieme ad altri casi, per sostenere la propria battaglia a favore dell’allargamento dei paletti per la legittima difesa. Una battaglia politica che va avanti, visto che il leader della Lega, Matteo Salvini, in un post su Facebook fa sapere che il 10 settembre andrà “a trovare Fredy, a cui va tutto il mio e il nostro sostegno”. Concludendo con uno slogan più volte rilanciato: “La difesa è sempre legittima!“.
Perché il gip ha respinto l’archiviazione
Quando il moldavo entrò in azione, quella notte di fine novembre 2018, era stato sorpreso da Pacini, che dormiva in officina dopo vari furti, tentati o andati a segno. Nel provvedimento del gip si legge che “il pm ha sostenuto che l’azione difensiva sarebbe stata posta in essere in anticipo mentre il ladro stava entrando nel capannone. Questo, a ben vedere, oltre a far venire meno l’attualità del pericolo, sembrerebbe escludere la possibilità che Pacini possa davvero essere caduto in errore in merito al fatto che l’intruso avesse la disponibilità di un’arma”. Il gip bacchetta il pubblico ministero, sottolineando che non è comprensibile la ragione per cui “pur affermando che la reazione di Pacini sia stata oggettivamente sproporzionata (il pm, ndr) ritenga dapprima in maniera apodittica di poter escludere ogni profilo di colpa in capo all’indagato e subito dopo di poter concludere che, quando anche quest’ultimo abbia potuto eccedere colposamente i limiti imposti dalla ritenuta situazione di necessità, lo stesso non sarebbe comunque rimproverabile per il grave e anzi estremo allarme che ha inciso sulle sue capacità di freddo discernimento e razionale contenimento”. Sulla base di questi elementi per il gip non vi sarebbero gli estremi per la legittima difesa. Il gip vuole saperne di più, in particolare sull’arrivo delle forze dell’ordine, l’allarme disattivato, la frattura riportata dal ladro e l’arma con cui Pacini fece fuoco.
La solidarietà di Salvini: “Andrò a trovarlo”
“Assurdo costringere un uomo perbene come Fredy Pacini – scrive Matteo Salvini su Facebook – rivenditore di gomme e biciclette di Monte San Savino (Arezzo), ad aspettare altro tempo prima della meritata archiviazione grazie alla nuova legge sulla legittima difesa. Per paura dei malviventi che l’avevano colpito decine di volte, Fredy era da tempo costretto a dormire in officina, e durante l’ennesimo attacco aveva reagito uccidendo un ladro moldavo, peraltro con numerosi precedenti penali. Basta giustizia ‘alla Palamara’ la difesa è sempre legittima, il 10 settembre andrò a sostenere questo onesto lavoratore e la sua comunità. Ho già sentito il suo avvocato”.
Sparò al ladro e lo uccise, archiviazione per il gommista Fredy Pacini
Raffaello Binelli
15 marzo 2021
https://larno.ilgiornale.it/2021/03/15/ ... 1615814197
Il gip di Arezzo ha disposto l’archiviazione per Fredy Pacini, il gommista di Monte San Savino (Arezzo) che il 28 novembre 2018 sparò a Vitalie Tonjoc Mircea, il moldavo che insieme ad alcuni complici era entrato nel magazzino-officina per mettere a segno un colpo. Alla base della decisione del gip c’è la nuova legge sulla legittima difesa. È stato applicato, infatti, il comma 55 della riforma, in relazione all’eccesso colposo di legittima difesa, per la quale la punibilità viene esclusa se chi ha commesso il fatto per la salvaguardia della propria o altrui incolumità ha agito nelle condizioni di cui all’articolo 61 primo comma n. 5, ovvero in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”. Molto soddisfatto Pacini: “Ora lo posso dire – ha affermato all’Agi – sono felice di come sia finita. Ringrazio la giustizia italiana in cui ho sempre creduto”.
Dopo numerosi furti subiti Pacini, disperato, aveva iniziato a dormire nella sua officina. Quella notte, svegliato dai rumori, si alzò dal letto nella camera ricavata sul soppalco. Esplose cinque colpi di pistola (regolarmente detenuta) verso l’ingresso, dove i malviventi avevano appena rotto la vetrata utilizzando un piccone.
Il gip Fabio Lombardo scrive che “non è verosimile che il ladro fu colpito senza rendersi conto che il proprietario si era accorto della sua presenza e probabilmente aveva anche gridato di andarsene”. Sempre secondo il giudice a colpire il 29enne moldavo fu un proiettile di rimbalzo e non uno diretto, come è stato stabilito dalla perizia. Ad ogni modo, pur qualificando l’azione come eccesso colposo, Pacini non è punibile per “l’oggettivo turbamento” dovuto al fatto di essere solo, di notte, senza via di uscita, dinanzi a persone armate e senza che potessero intervenire le forze dell’ordine in tempo utile.
Esulta il leader della Lega Matteo Salvini, uno dei fautori della riforma della riforma: “Una bella notizia ogni tanto. Grazie alla nuova legge sulla legittima difesa voluta dalla Lega (che esclude la punibilità per chi abbia salvaguardato la propria incolumità in uno “stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo”) è stato archiviato il caso di Fredy Pacini, il gommista di Monte San Savino (Arezzo) che si difese nella sua azienda – bersagliata dai furti – sparando e purtroppo uccidendo un ladro. Dopo quasi tre anni finisce l’incubo giudiziario, sono davvero felice per Fredy e i suoi cari, spero di poter tornare presto a trovarli e abbracciarli: giustizia è fatta”.
Alberto Pento
La legge va migliorata e l'uso della violenza difensiva e delle armi deve essere esteso anche alla difesa dei beni materiali e non solo della vita e della incolumità della persona.