Legittima difesa umana e cristiana

Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » sab giu 29, 2019 4:25 am

Sparò al ladro, per i giudici è innocente ma il Tar gli toglie l'arma
Cristina Verdi - Dom, 23/06/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... fEOXivFjLM

I giudici del Tar di Milano hanno rigettato il ricorso di Francesco Sicignano, il pensionato di Vaprio D’Adda che nel 2015 colpì e uccise con un colpo d’arma da fuoco un ladro albanese: anche se innocente non potrà usare la pistola

Francesco Sicignano, il pensionato di Vaprio D’Adda che nel 2015 colpì e uccise con un colpo d’arma da fuoco un ladro albanese, non potrà più riappropriarsi della sua pistola.

È la decisione del Tar di Milano, che ha rigettato il ricorso del sessantanovenne contro la decisione della prefettura del capoluogo lombardo che dopo la sparatoria gli vietava di detenere “armi, munizioni ed esplosivi”. Diverso, invece, il pronunciamento nei confronti del figlio che abita al primo piano della villa di famiglia, oggetto dello stesso divieto come “convivente”, che invece ha ottenuto il via libera da parte dei giudici perché residente in una “distinta unità abitativa”.

Sicignano fu indagato per omicidio volontario dopo aver centrato con la sua Colt 38 Gjergi Gjoni, un malvivente albanese, mentre cercava di intrufolarsi nella sua cucina. L’accusa, come ricorda Il Giorno, fu archiviata alla fine del 2017 dopo che l’esito delle perizie confermò come l’uomo avesse agito per legittima difesa. La pistola fu così dissequestrata ma Sicignano ora non può più usarla perché, anche a distanza, di anni secondo i giudici a contare sono “la situazione di fatto e del quadro normativo di riferimento esistenti al tempo di emanazione del provvedimento”.

Il pensionato potrà comunque fare nuovamente richiesta per il porto d’armi. “È naturale che se uno ti aggredisce in casa tua, ti difendi, e non è ammissibile che poi il ladro ti chieda anche il risarcimento del danno”, aveva detto qualche giorno fa proprio Francesco Sicignano, sentito dall’Adnkronos, commentando la sentenza d’appello con la quale è stato condannato a quattro anni e 11 mesi Walter Onichini, che sparò ad un ladro che si era introdotto nella sua casa di Legnaro, in provincia di Padova, per tentare di rubargli l'auto.

“Ce la prendiamo con i magistrati, ma loro non fanno che applicare le leggi che fanno i politici”, aveva spiegato, sottolineando la necessità di “una riforma della Costituzione, in cui ci siano pene più severe per la violazione di domicilio”.
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » sab giu 29, 2019 4:26 am

Sparò e uccise il ladro in casa, meccanico condannato a 8 anni
di Fabio Mencocco
28 giugno 2019

https://www.ilmattino.it/caserta/sparo_ ... 84512.html

Otto anni di reclusione, questa la condanna inflitta a Carlo Diana, meccanico di Villa Literno che nella notte tra il 20 ed il 21 marzo del 2016 aveva sparato ed ucciso un ladro si era introdotto all’interno della sua abitazione e stava per rubargli l’auto.

A deciderlo sono stati i giudici della Corte d’Assise di Napoli. Carlo Diana era stato indagato dalla procura di Napoli Nord per omicidio volontario ed eccesso di legittima difesa, in seguito alla morte di ladro 37enne di origini albanesi, con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, ferito a morte dai colpi sparati dalla pistola regolarmente detenuta dal meccanico.

Il ladro fu lasciato a terra sul posto dagli altri due complici, che poco prima avevano cercato di introdursi all’interno della villetta dove viveva Carlo Diana e tutta la sua famiglia.
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » mer lug 24, 2019 6:39 am

IL DIRITTO LEGITTIMO DI POSSEDERE ARMI
ALESSIO PIANA

https://www.movimentolibertario.com/201 ... 2sZQEtzuhE

I libertari sostengono che ciascun individuo ha il diritto legittimo di possedere armi per autodifesa.
Ma per difendersi… da chi?

Costituzione americana, Secondo Emendamento:
“Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una milizia ben organizzata, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non può essere infranto”.
Ma come… se c’è già la forza pubblica dello Stato, che bisogno c’è che anche i cittadini abbiano le armi? Non ci pensa già lo Stato a proteggerli con le sue forze di polizia, a garantire l’ordine e la giustizia? Non è una contraddizione logica?!

No, non lo è.

Proprio perché lo Stato dispone di una milizia armata, anche i cittadini devono possedere armi: per potersi difendere dalla potenziale violenza dello Stato.
Se venissero disarmati per legge, lo Stato diventerebbe monopolista legale della forza e potrebbe rivolgere la sua violenza contro la popolazione indifesa.
Il secondo emendamento trae la sua giustificazione storica dall’origine stessa degli Stati Uniti d’America: le colonie americane combatterono per l’indipendenza ribellandosi alla violenza istituzionale del governo britannico.
I padri costituenti americani sapevano bene quanto può essere pericoloso, per la libertà dei cittadini, affidare il monopolio legale della forza e della violenza a una istituzione nazionale di governo.
Per questo sancirono il diritto dei cittadini di possedere armi.
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » mar ago 20, 2019 6:02 pm

Brasile, Bolsonaro vuole impunità per civili che sparano ai criminali
Matteo Orlando - Gio, 08/08/2019

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/bra ... 09C4t81nLE

Secondo il presidente del Brasile per ridurre la violenza in Brasile è necessaria l’introduzione di una norma che permetta ai cittadini di difendere con le armi le loro vite e le loro proprietà

In Brasile il presidente d’origine italiana Jair Bolsonaro vuole l'impunità per le forze dell’ordine e per i civili che sparano ai criminali.

Attraverso un'intervista con la giornalista Leda Nagle, trasmessa su Youtube, il 64enne presidente brasiliano si è augurato che i malviventi "muoiano come scarafaggi nelle strade".

Secondo Bolsonaro per ridurre la violenza in Brasile è necessaria l’introduzione di una norma che permetta ai cittadini di difendere, attraverso l’uso delle armi, le loro vite e le loro proprietà. Solo così il tasso di "violenza cadrà spaventosamente. I ragazzi moriranno per strada proprio come gli scarafaggi, ed è così che dovrebbe essere", ha detto il Presidente del Brasile.

Bolsonaro, come aveva promesso, sta spingendo un progetto di legge, in portoghese è stato chiamato "excludente de ilicitude", che una volta introdotto renderà non più illeciti atti che solitamente lo sono, come lo sparare ai delinquenti. Il provvedimento, che riformerà una norma del codice penale del Brasile, una volta approvato verrebbe applicato sia ai privati cittadini che alle forze dell'ordine e di sicurezza.

Jair Bolsonaro è convinto che la misura sia davvero necessaria perché la polizia verdeoro sta combattendo una lotta, a suo dire "impari", contro le varie forme di criminalità organizzata presenti sul territorio dell’enorme stato sudamericano.

Adesso gli attivisti per i diritti umani temono che tali norme, se introdotte, possano causare un bagno di sangue. Quelli di Bolsonaro "sono commenti disgustosi", ha detto Ariel de Castro Alves, un attivista veterano per i diritti umani e avvocato a San Paolo, temendo un picco di violenza mortale nei confronti dei poveri e dei giovani uomini di colore.

L'anno scorso la polizia brasiliana ha ucciso complessivamente quasi 6.200 persone rispetto ai 5.225 del 2017. Già nella prima metà del 2019 sono stati 414 i criminali uccisi dalla polizia militare nella sola San Paolo e, sempre nei primi sei mesi del 2019 la polizia di Rio de Janeiro avrebbe ucciso 881 criminali, in media una persona ogni cinque ore.

Secondo Alves "Bolsonaro sta incoraggiando la violenza della polizia", istigando alla brutalità. Per Robert Muggah, dell'Igarapé Institute, il Brasile ha "già la più alta quantità assoluta di violenza letale e alcuni dei più alti livelli di uccisioni della polizia nel mondo".

Di segno diametralmente opposto sono le reazioni alla nuova proposta di legge dei tanti sostenitori del presidente, sia in Brasile che in altri stati del mondo. In molti sui social hanno applaudito all’iniziativa di Bolsonaro, presidente che ha affermato che le norme forniranno la tanto necessaria copertura legale agli agenti di polizia che hanno usato letalmente la forza pubblica in adempimento del loro servizio. "I poliziotti dovrebbero essere decorati per avere usare le loro armi contro i criminali, non essere portati in tribunale".
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » mer set 04, 2019 9:48 pm

Sempre più tedeschi si armano: "Colpa delle politiche migratorie"
Gerry Freda - Mer, 04/09/2019

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/sem ... hG-ymn0jcg

Il boom di acquisti di pistole registrato in Germania ha subito indotto AfD a biasimare la Merkel per le sue “scelte irresponsabili” in ambito migratorio

In Germania è stata appena pubblicata una ricerca che evidenzia il “livello record” di acquisti di armi da fuoco da parte dei cittadini teutonici.

Alla base di tale forte esigenza di armarsi vi sarebbe, a detta degli esperti, un “profondo senso di insicurezza” aggravato dalle “ondate migratorie” promosse dalla cancelliera Merkel a partire dal 2015.

I dati forniti ultimamente dal quotidiano Rheinische Post stabiliscono appunto che, nel 2018, ben 640mila Tedeschi si sarebbero dotati di porto d’armi e di una pistola, una cifra corrispondente “quasi al triplo” di quella accertata nel 2014, ossia un anno prima dell’esplosione della crisi migratoria nell’Ue. Sull’onda dell’impennata di acquisti di armi avvenuta nel 2018, il numero complessivo di strumenti per la difesa personale presenti oggi in tutta la Germania sarebbe cresciuto fino a raggiungere la soglia delle 5,4 milioni di unità.

La messa in evidenza della correlazione tra l’esigenza individuale di armarsi e il senso di insicurezza aggravato dall’immigrazione di massa è stata effettuata dagli autori della ricerca grazie alla consulenza fornita loro dal Gewerkschaft der Polizei (GdP), uno dei principali sindacati della polizia federale.

I vertici di tale organizzazione hanno infatti aiutato gli analisti a comprendere il significato dei recenti dati sulla vendita di pistole in Germania, affermando che la popolazione avrebbe ormai acquisito una “radicale diffidenza” verso le istituzioni, considerate “poco determinate” a difendere i confini e la comunità dalle “infiltrazioni esterne”. La paura e lo scoramento dei cittadini sarebbero stati quindi acuiti, dal 2014 a oggi, dai numerosi casi di cronaca in cui sono risultati coinvolti degli stranieri, come gli incidenti accaduti a Colonia il 31 dicembre 2015 e a Chemnitz nell’agosto del 2018.

A detta del Gdp, sempre più Tedeschi riterrebbero “imprescindibile” munirsi di strumenti per l’autodifesa, in quanto il Paese sarebbe ancora in balia della “minaccia” rappresentata dall’immigrazione incontrollata, bollata dai cittadini come una conseguenza diretta delle politiche dell’accoglienza varate dalla Merkel quattro anni fa. Il sindacato di polizia ha infine rivelato ai ricercatori che la soluzione avanzata da un numero crescente di connazionali della cancelliera al fine di arrestare la “corsa alle armi” consisterebbe nella “chiusura dei confini nazionali”.

La recente inchiesta del Rheinische Post, incentrata sui dati relativi al boom di acquisti di pistole e sulle spiegazioni fornite dai vertici sindacali delle forze dell’ordine, ha immediatamente infiammato il dibattito politico a Berlino, con i sovranisti di AfD che hanno accusato il governo di avere fatto “piombare nel terrore” la popolazione. I deputati del partito anti-establishment hanno appunto tacciato la Merkel di avere finora sviluppato politiche “suicide” in ambito migratorio, che avrebbero indotto i Tedeschi a “non sentirsi più padroni in casa loro” e a considerarsi “abbandonati” da delle autorità intente a “coccolare i clandestini”.
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » gio ott 10, 2019 9:01 pm

Brescia, uccise un ladro in fuga: finirà in carcere per 9 anni
Aurora Vigne - Gio, 10/10/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 66629.html


È stato condannato in Cassazione a nove anni e quattro mesi Mirko Franzoni, che a Serle nel dicembre 2014 uccise in strada un ladro

Era il 14 dicembre del 2013 quando Mirko Franzoni uccise il ladro che era entrato in casa del fratello.

Ora la condanna per omicidio volontario è diventata definitiva. Dopo un lungo processo, è arrivata la decisione della Cassazione. Eduard Ndoj, albanese di 26 anni, era stato sorpreso in casa del fratello. I giudici della Cassazione hanno confermato che si è trattato di omicidio volontario e non di un incidente. Franzoni, poco dopo mezzogiorno, si è costituito al carcere di Verziano di Brescia dove sconterà la pena definitiva.

La ricostruzione

Il tentativo di furto avviene intorno alle 22 del 14 dicembre 2013. Eduard Ndoj viene sorpreso a rubare dai proprietari di casa e cerca di scappare per le vie del paese nel Bresciano, inseguito dai Franzoni e da alcuni amici. Una volta raggiunto il ladro, c'è una colluttazione durante la quale parte il colpo di fucile fatale per Ndoj. L'autopsia sul corpo della vittima conferma che il colpo era stato esploso da posizione ravvicinata raggiungendo il ladro tra il petto e la spalla.

Il 28 settembre del 2018, nelle motivazioni della sentenza con cui la Corte d'Assise d'Appello di Brescia ha condannato a 9 anni e 4 mesi Franzoni, si legge: "Ha sparato con il fucile all'altezza della spalla nella posizione di chi è intento a mirare un bersaglio". E ancora: "La tesi difensiva di uno sparo puramente accidentale, esploso in quanto la persona offesa avrebbe cercato di strappare l'arma dalle mani dell'imputato, è del tutto irragionevole e inverosimile". Secondo la Corte, quindi, Franzoni sparò con chiaro intento, puntando al ladro. La difesa del meccanico di Serle, invece, ha sempre sostenuto che si sia trattato di un incidente in quanto Franzoni chiamò i carabinieri per fare arrestare il ladro. E quindi - disse l'avvocato Gianfranco Abate - "non può averlo ucciso dopo aver chiesto aiuto".

Ora il 33enne - che si è sempre difeso sostenendo di aver sparato accidentalmente - è stato condannato definitivamente a 9 anni e 4 mesi per omicidio. Il giovane si è presentato nel carcere di Verziano prima che la Procura di Brescia firmasse l'ordine di carcerazione a seguito della condanna definitiva in Cassazione. I giudici consideran inoltre i compaesani "omertosi" e colpevoli di "depistaggio". Il padre e il fratello di Mirko sono tuttora sotto indagine per falsa testimonianza. La Cassazione ha confermato anche la provvisionale di 125mila euro per i genitori e il fratello di Ndoj.
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » mar nov 19, 2019 7:57 am

La Procura chiede 17 anni per il gioielliere di Nicolosi che uccise i banditi
18 novembre 2019

https://www.lasicilia.it/news/cronaca/3 ... gceJ467ng8

CATANIA - La Procura di Catania ha chiesto alla Corte d’assise la condanna a 17 anni di reclusione, per duplice omicidio e tentativo di omicidio, del gioielliere di Nicolosi, Guido Gianni, di 58 anni, che il 18 febbraio del 2008 uccise due rapinatori e ne ferì un terzo che avevano assaltato il suo negozio, minacciando di uccidere la moglie con una pistola poi risultata a salve e senza il tappo rosso. Il Pm ha riconosciuto all’imputato le attenuanti generiche. Nel procedimento sono presenti come parti civili i familiari delle due persone uccise, Davide Laudani e Sebastiano Catania, e del ferito, Fabio Pappalardo.

Dalla ricostruzione dei periti medico legale e balistici l'uomo dopo avere ingaggiato una colluttazione con i banditi li avrebbe feriti, ma i colpi mortali sarebbero stati esplosi mentre fuggivano. I legali del gioielliere, gli avvocati Orazio Gulisano e Michele Liuzzo, sostengono la tesi della legittima difesa e della momentanea impossibilità di intendere e volere di Gianni sconvolto dall’aggressione alla moglie.

«Ho rivisto migliaia di volte nella mia mente il film di quelli che mi dicono sono stati pochi istanti, forse secondi, ma che per me furono eterni, infiniti, interminabili» ha raccontato Gianni durante il dibattimento. «Vidi un paio di uomini incappucciati dentro il locale - disse al pm - uno di loro era sua mia moglie, la minacciava con un’arma e la teneva giù, standole addosso. Lei urlava di non farle del male, gridava aiuto e io dietro quella porta blindata, chiusa e impossibile da aprire da dentro, ero come bloccato. Recuperai la pistola (legalmente detenuta ndr) e gridai di lasciarla, nel tentativo di farmi sentire e magari di farli scappare. Credo di avere esploso un paio di colpi in aria o per terra, mi sembra, per fare capire che ero armato. Pensavo solo ed esclusivamente a mia moglie, a quello che le stavano facendo (ha ricordato le patologie della donna, cardiopatica ndr) vedendola a un certo punto sparire dalla vista di quella fessura. Poi la porta si apri e, fatti pochi passi, si vide puntare una pistola alla testa «era una cosa fredda - dice - con l’uomo che mi diceva ti ammazzo, ti sparo. Io avevo solo in testa mia moglie, cercavo solo lei e su lei mi concentrai».

Il pm gli ha contestato in aula i punti non coincidenti con quella che fu l’immediata deposizione fatta quella sera agli investigatori. «Confermo tutto - ha replicato in lacrime Gianni - i fatti sono quelli, chiedo però di comprendere l’arco temporale, la condizione in cui ero ed eravamo tutti. I colpi? non ricordo di averli esplosi, anche se, braccio verso il basso, credo di avere premuto il grilletto due o tre volte, ma senza mai puntare alcuno. Ho dovuto rispondere all’aggressione anche fisica subìta. Siamo stati aggrediti, siamo stati picchiati, mi sono difeso».

«Ho ampi vuoti nella memoria, ma nei miei flash confusi, figli del terrore, ricordo di averla vista immobile, grigia nel colorito. Pensai fosse morta... » disse ancora Gianni durante la deposizione del 19 novembre 2018.

Il processo riprenderà il 25 novembre con le arringhe della difesa. Poi la Corte si ritirerà in camera di consiglio.


Alberto Pento
Ha fatto bene a sparare e a ucciderli



Gioielliere uccide due ladri: condanna a 13 anni di carcere
Angelo Scarano
Mer, 11/12/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 97783.html

Il gioielliere sparò a due banditi che avevano assaltato il negozio e minacciato la moglie. L'ira di Salvini: "Questa è una vergogna"

Il danno e pure la beffa: il gioielliere di Nicolosi che aveva ucciso due ladri che avevano assaltato il suo negozio minacciando di uccidere la moglie, è stato condannato a 13 anni di carcere dalla Corte d'assise di Catania.

Il 18 febbraio del 2008 Guido Gianni, 57 anni, per difendere sua moglie e la sua attività, ha impugnato l'arma e ha fatto fuoco uccidendo due banditi e ferendone un terzo. Ebbene adesso per quella serata drammatica di 11 anni fa, il gioielliere ha subito una condanna a 13 anni. Il pm aveva chiesto una condanna a 17 anni mentre la difesa ha chiesto l'assoluzione per legittima difesa. I giudici oltre alla condanna hanno anche previsto un risarcimento alle parti civili, i familiari dei due ladri uccisi. Secondo l'accusa, il gioielliere avrebbe prima ingaggiato una colluttazione con i banditi ferendoli.

Poi avrebbe esploso i colpi di pistola mentre i ladri erano in fuga colpendoli alle spalle. I legali del gioielliere hanno invano sostenuto il punto della legittima difesa affermando inoltre che in quel momento la mente di Gianni era "offuscata" proprio a causa dell'aggressione subita dalla moglie. Il 18 febbraio del 2008, come ricorda La Sicilia, intorno alle 19 un ragazzo si è presentato all'interno della gioielleria. Subito dopo sono entrati i due complici con i passamontagna che hanno minacciato con una pistola giocattolo la moglie del gioielliere. L'arma, del tutto simile ad una vera e sprovvista del tappo rosso, ha messo in allarme il marito. Il marito che lavorava nel retrobottega è intervenuto impugnando la 9X21. Prima alcuni colpi in aria, poi l'aggressione dei banditi sulla moglie. A questo punto la situazione è precipitata. Una colluttazione e un primo colpo che ha ferito uno dei banditi. Poi gli altri colpi che hanno raggiunto i banditi. Adesso la sentenza che condanna a 13 anni di carcere Gianni. Duro il commento di Matteo Salvini: "Vergogna! La 'giustizia' italiana condanna alla galera il commerciante aggredito nel 2008 a Nicolosi, in Sicilia, con la moglie minacciata di morte... Io sto con chi si difende, sempre". Insomma ancora una volta una sentenza che fa discutere e che riaprirà il dibattito sulla legittima difesa...
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » sab nov 30, 2019 5:42 pm

Uccise ladro in banca, vigilante condannato a 2 anni: “Sono una vittima”
28 novembre 2019

https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca ... 5Nf1ZTAa6Y

A "Mattino Cinque" parla Stefano Salmoni, riconosciuto colpevole di eccesso di legittima difesa

Uccise un bandito durante una rapina in banca a Roma: un vigilante condannato a 2 anni, in primo grado, per eccesso colposo di legittima difesa, nonostante l’assoluzione chiesta dalla Procura; per effetto della sentenza dovrà pagare circa 200mila euro di risarcimento ai familiari della vittima.

I fatti risalgono al 14 maggio 2014, quando Stefano Salmoni sparò verso i rapinatori in fuga, al termine del colpo alla filiale di Ostia del Monte dei Paschi di Siena. Ora la guardia giurata 42enne, che nel frattempo ha perso il lavoro per il fallimento della ditta di cui era dipendente, si sfoga a “Mattino Cinque”.

Racconta di aver sparato colpi in aria, a scopo intimidatorio; e poi, di nuovo, aver visto uno dei banditi che gli puntava una pistola contro di lui. “Mi sento una vittima, ho rischiato di morire”, dice il vigilante, che prosegue: “Ho fatto solo quello che dovevo in quella situazione. Ho sparato, poi una signora di passaggio ha detto che c’era un uomo a terra. Sono andato per soccorrerlo, ma non c’era più niente da fare”.
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » lun dic 02, 2019 8:49 am

Cosa succederebbe in Italia se i cittadini fermassero con la forza un presunto terrorista
si puo sparare a un terrorista
1 dicembre 2019
Ugo Barbàra

https://www.agi.it/cronaca/si_puo_spara ... KyBvMxvsVE

L'attacco compiuto venerdì da Usman Khan a Londra è costato la vita a due persone ma il bilancio non è stato più pesante solo perché i cittadini sono intervenuti per neutralizzare il terrorista islamico prima che avesse il tempo di colpire ancora.

Oggi vengono celebrati come eroi - anche se uno di essi è un ergastolano in libertà vigilata, condannato per aver ucciso una ragazza disabile. Certo il fatto che Khan sia entrato in azione in una sala in cui era in corso una conferenza sul recupero dei criminali violenti e che proprio di individui abitati alla violenza fosse circondato ha fatto sì che fosse praticamente neutralizzato prima dell'arrivo dei poliziotti, ma cosa sarebbe successo in Italia se un gruppo di cittadini avesse deciso di pestare a sangue un sospetto terrorista e gli agenti lo avessero poi finito a colpi di pistola?

Ne abbiamo parlato con Carlo Biffani, esperto di sicurezza e autore di un manuale su come comportarsi in caso di attacco terroristico.

"Alla luce di quanto accaduto a Londra, la prima cosa che appare evidente riguarda il fatto che la figura dell’attentatore era certamente fra quelle necessarie del maggior livello di attenzione che sia possibile esercitare da parte del sistema di difesa e di protezione di una nazione. Si è trattava di un soggetto estremamente pericoloso al quale in nessun modo è stato impedito di circolare liberamente, di recarsi ad un congresso nel quale si discuteva di argomenti di criminologia e di iniziare il suo attacco da lì, fino a protrarlo successivamente in un luogo simbolo quale è il London Bridge, teatro peraltro, poco tempo fa, di un attacco dalle analoghe motivazioni".

Ma a prescindere da queste considerazioni, non è frequente che i cittadini si difendano senza attendere l'arrivo della polizia

Sono da sempre un convinto assertore della necessità di enfatizzare il concetto di resilienza applicato a situazioni di difesa quali quelle in cui ci si può venire a trovare nel caso si capiti nel bel mezzo di un attacco terroristico. Ma malgrado io sia totalmente convinto della necessità di fare in modo che coloro i quali si trovano a stretto contatto con l’assalitore applichino principi di autodifesa e ragionino, se ne hanno il modo, anche in termini di contrasto della minaccia, ribadisco, laddove possibile, resto dell’idea che in circostanze come quelle di Londra il nostro sistema giudiziario, avrebbe contemplato l’ipotesi di incriminare per una serie di reati chi ha solo cercato di difendersi

Quindi bisognerebbe pensare alle conseguenze penali delle proprie azioni prima di difendersi da un terrorista?

Tanto i cittadini che avessero tentato con l’uso della forza di fermare l’assalitore e lo avessero bloccato in attesa dell’arrivo delle forze dell'ordine, quanto gli stessi agenti si sarebbero trovati indagati per ipotesi di reato gravissime. Mi chiedo anche, conseguentemente a quanto accaduto a Londra, quale avrebbe potuto essere il comportamento dei nostri poliziotti di fronte alla necessità di fare fuoco contro una persona disarmata e ferma a terra, senza pensare prima di tirare il grilletto alle azioni giudiziarie che sarebbero inevitabilmente seguite

Ma Khan aveva indosso un giubbotto esplosivo, anche se poi si è rivelato finto...

In pochi secondi gli agenti inglesi hanno dovuto decidere di sparare a una persona a terra, soltanto perché sospettavano che potesse quindi farsi saltare in aria, agendo in maniera letale unicamente, varrà la pena ribadirlo, sulla base di un sospetto. Le nostre forze di polizia, e in special modo gli uomini delle squadre antiterrorismo hanno tutte le capacità tecnico-operative per intervenire in maniera adeguata e per porre fine ad una simile minaccia. Temo però che un “vulnus” potrebbe essere rappresentato dalla consapevolezza che, già nelle ore immediatamente successive alla eliminazione del pericolo, seguirebbero ineluttabilmente - come previsto dal nostro ordinamento - una serie di azioni che vedrebbero i protagonisti quantomeno iscritti nel registro degli indagati, sospesi dal servizio e dallo stipendio, ed in balia di tribunali e di spese processuali che dovrebbero affrontare da soli, negli anni a seguire.

Quindi un processo invece che la celebrazione dell'eroismo?

Sono sicuro del fatto che noi tutti ben si comprenda come questo tipo di "vulnerabilità tecnico giuridica" sia assolutamente e totalmente inconciliabile con la drammaticità della situazione che viviamo e con la violenza delle azioni che costoro portano a compimento ai danni di civili inermi. La minaccia terroristica e questo genere di episodi, vuoi per fenomeni direttamente correlati al jihad che per semplici motivi di emulazione, non saranno destinati ad esaurirsi nel breve periodo. Per questo credo che sia necessario, anzi indispensabile, ragionare sulla possibilità di modificare alcuni passaggi essenziali dal punto di vista delle garanzie da riconoscere a chi interviene in circostanze simili, per fare in modo di non disincentivare la volontà dei singoli cittadini e soprattutto per non porre le forze dell’ordine in condizione di non poter fare ciò che va fatto

Cioè sparare a un uomo immobilizzato a terra?

Nessuno, che sia un privato cittadino o un poliziotto, che abbia agito secondo logica e in maniera adeguata e proporzionale - secondo i principi che ispirano anche la norma sulla Legittima Difesa - deve doversi preoccupare delle conseguenze penali del proprio gesto e della propria azione. Rischieremmo altrimenti di fare in modo che ragionamenti di carattere speculativo ostacolino la successione delle azioni necessarie a contrastare ed eliminare la minaccia rendendo vana la tempestività della risposta, il coraggio dei singoli e la preparazione delle nostre forze di polizia.

E il fatto che un terrorista condannato fosse libero di circolare per Londra?

Il primo ministro inglese Johnson ha sottolineato come esistano falle inaccettabili nel sistema, se un soggetto così pericoloso può usufruire di uno sconto di pena e dopo la metà del periodo di detenzione prevista possa uscire ed essere libero di colpire. Sorprende poi che a mostrare un simile livello di inadeguatezza sia il sistema di sicurezza del Regno Unito, ritenuto da molti ed a ragione, all’avanguardia rispetto ad approccio, modalità di controllo e di prevenzione dei crimini.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » sab dic 07, 2019 7:48 pm

Tabaccaio aggredito reagisce col bastone: denunciato
di Monica Gasparini
I fatti accaduti in via Santa Caterina da Siena, ad Alessandria
06 Dicembre 2019

http://www.ilpiccolo.net/home/2019/12/0 ... Y.facebook

ALESSANDRIA - È stato aggredito da un uomo che, entrando nella sua tabaccheria, lo ha prima colpito con un pugno, cercando poi di darne altri alla moglie, dietro al bancone. L’uomo, visibilmente alterato, ha devastato il bancone cercando poi di mettere le mani sulla cassa. La coppia ha reagito afferrando un bastone, per difendersi. Ora Paolo Maffeo, titolare della tabaccheria, è indagato per lesioni personali aggravate.

L’episodio è accaduto martedì scorso, verso le 13, ad Alessandria, in via Santa Caterina da Siena, la strada che collega via Venezia con via 1821: fuori dall’esercizio pubblico ci sono ancora le gocce di sangue, perse dal titolare e dall’aggressore (diventato la vittima).

«È già accaduto che mi siano spariti oggetti dal negozio - racconta Maffeo - Qualche accendino, una stecca di sigarette un mese fa. Alcuni clienti avevano visto proprio quell’uomo mentre se ne andava con la stecca, senza pagarla. Martedì è entrato in tabaccheria: ero sulla porta e ha messo le mani avanti, per aggredirmi. Gli ho detto di andare via, per le sigarette pazienza. Lui, però, mi ha colpito con un pugno al volto».

Tutti i particolari sul giornale in edicola.
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