No Bergoglio, no!I skei no łi xe merda del demonio. Il denaro non è sterco del diavolo come diceva il tuo omonimo di Assisi Francesco.
Pensa Bergoglio a quanti italiani si sono uccisi perché lo stato italiano li opprime con il fisco, anche per estorcere loro l'8xmille che poi ti passa.
Papa Francesco: "L'idolatria del denaro è la radice di tutti i mali". E attacca i "cultori dei soldi" dentro la ChiesaL'Huffington Post
20/09/2013
http://www.huffingtonpost.it/2013/09/20 ... 60008.htmlIl mito del denaro è la "radice di tutti i mali". Dopo l'intervista di ieri, in cui ha ridimensionato la centralità del parere della Chiesa su temi come aborto e matrimonio gay, Papa Francesco conquista l'attenzione dei media con un'altra frase destinata a diventare uno dei simboli del suo pontificato: "l'avidità del denaro è la radice di tutti i mali". Quasi una risposta a quel "Greed is Good" ("L'avidità è buona") pronunciato da Gordon Gekko nel celebre film Wall Street interpretato da Michael Douglas.
"Dall'idolatria del denaro nascono mali come la vanità e l'orgoglio", che fanno male alla società, ha detto Francesco nella sua omelia di questa mattina a Santa Marta, partendo dalle parole di San Paolo sul rapporto "fra la strada di Gesù Cristo e il denaro". C'è qualcosa "nell'atteggiamento di amore verso il denaro - ha osservato - che ci allontana da Dio". Ci sono "tante malattie, tanti peccati", che nascono dall'amore per il denaro. "Ma Gesù - ha detto - su questo sottolinea tanto". Infatti "l'avidità del denaro è la radice di tutti i mali".
Presi da "questo desiderio", ha spiegato il Papa, "alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti tormenti". E con amarezza ha aggiunto: "è tanto il potere del denaro, che ti fa deviare dalla fede, pure", addirittura "ti toglie la fede: la indebolisce e tu la perdi!".
"Il denaro - ha denunciato Francesco - ammala anche il pensiero e la fede: ci fa andare per un'altra strada". "Quante parole oziose, discussioni inutili" nascono dalle questioni di interesse, ha rilevato sottolineando che "da ciò nascono le invidie, i litigi, le maldicenze, i sospetti cattivi". Se scegli "la via del denaro", ha concluso Papa Bergoglio, "alla fine sarai un corrotto" perchè il denaro "ha questa seduzione" capace di "farti scivolare lentamente nella tua perdizione".
"Culturi del denaro anche nella chiesa". Secondo Papa Francesco, l'amore per il denaro - l'avidità - fa commettere peccati anche a sacerdoti e vescovi. Quando questa avidità prende il sopravvento, ecco che gli uomini diventano "corrotti nella mente e privi della verità", e tendono a "considerare la religione come fonte di guadagno".
Un accenno molto chiaro a situazioni poco limpide che ancora esistono all'interno dell'ambiente ecclesiastico. Ma nella Chiesa non ci sono solo preti a strumentalizzare la fede per trarne vantaggi. "Io - ha esemplificato il Pontefice parlando in prima persona, come fosse lui stesso un laico interessato - sono cattolico, io vado a Messa, perché quello mi dà un certo status. Sono guardato bene. Ma sotto faccio i miei affari, no? Sono un cultore del denaro".
"L'avidità è peccato contro il primo comandamento". Chi fa del denaro il suo mito - ammonisce Francesco - va contro il primo comandamento. "[...] Padre, io leggo i dieci comandamenti e nessuno parla male del denaro. Contro che comandamento si pecca quando uno fa un'azione per il denaro?".
"Contro il primo! Pecchi di idolatria! Ecco il perché: perché il denaro diventa idolo e tu dai culto! E per questo Gesù ci dice non puoi servire all'idolo denaro e al Dio Vivente: o uno o l'altro", è stata la risposta del Pontefice.
"I primi Padri della Chiesa, parlo del secolo III, più o meno, dicevano - ha ricordato in proposito Francesco - una parola forte: 'Il denaro è lo sterco del diavolo'. E così, perché ci fa idolatri e ammala la nostra mente con l'orgoglio e ci fa maniaci di questioni oziose e ci allontana dalla fede, corrompe".
San Paolo, ha detto ancora il Papa, ci dice di evitare queste cose, ma di tendere "alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità". E anche alla pazienza, "contro la vanità e l'orgoglio" e "alla mitezza". Questa, ha affermato Papa Francesco, è "la strada di Dio, non quella del potere idolatrico che può darti il denaro". È l'umiltà "la strada per servire Dio". "Che il Signore - ha concluso Francesco - aiuti tutti noi a non cadere nella trappola dell'idolatria del denaro".
"Da grandi fate tanti soldi". La lezione di Trump ai bimbiIl messaggio educativo trumpiano è assai più solido di quanto non possa apparire a tanti moralisti superficiali
Carlo Lottieri - Dom, 05/03/2017
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 71472.html Molti hanno ironizzato sulle parole pronunciate da Donald Trump dinanzi a un gruppo di studenti, dopo che il nuovo presidente Usa ha consigliato loro di non disdegnare l'ipotesi di diventare ricchi.
È ovvio che la vita è fatta di tante cose e i soldi non donano la felicità (la miseria neppure, d'altro canto), ma il messaggio educativo trumpiano è assai più solido di quanto non possa apparire a tanti moralisti superficiali.
«Fare i soldi», se si rispettano le regole di un'economia libera, significa realizzare qualcosa che altri apprezzano: e, quindi, significa andare incontro alle esigenze del prossimo. Se prendiamo la lista di quanti hanno costruito sul libero mercato i più colossali patrimoni degli ultimi decenni, in definitiva troviamo i nomi di chi ha più contribuito a soddisfare le nostre esigenze. In poche parole, tu diventi ricco e altri stanno meglio. E questo benessere generalizzato è l'effetto non voluto (ma inevitabile, se l'economia è libera e non si mettono all'opera regolazione e redistribuzione) di una ricerca del proprio tornaconto che produce benefici sull'intera società. È la lezione classica di Adam Smith, più volte confermata dall'esperienza storica.
Non c'è, però, soltanto questo. Nel suggerimento trumpiano è implicito l'invito a volersi bene, a ricercare una vita migliore, a costruire cose e immaginare il futuro. Perché se non siamo solo carne e conto corrente, è pur vero che nella nostra vita l'una e l'altro hanno il loro ruolo, e che quanti demonizzano la ricchezza e il creato, nei fatti rigettano la realtà, la sua bellezza, la vita stessa. Senza scordare che in una società in cui cresce il numero dei ricchi, diminuisce la quota di persone che dipende dagli altri.
Non è facile dire dove andrà questa nuova presidenza non priva di ombre, né quali esiti produrrà. L'invito ad arricchirsi, però, fa comprendere come il tycoon giunto alla Casa Bianca abbia avuto successo perché, quanto meno sul piano della retorica, ha saputo riscoprire lo spirito americano e il suo ottimismo. E agli americani, senza dubbio, i dollari sono sempre piaciuti.