L'uomo di buona volontà e l'ipocrita

L'uomo di buona volontà e l'ipocrita

Messaggioda Berto » sab mar 04, 2017 9:41 am

L'uomo di buona volontà e l'ipocrita
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Il sano egoismo è un bene e non un male ed è un valore naturale, universale e divino poiché il primo dovere di ogni creatura è di vivere la sua vita come da mandato del Creatore, che non va confuso con gli idoli delle religioni compreso quella cristiana.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: L'uomo di buona volontà e l'ipocrita

Messaggioda Berto » sab mar 04, 2017 9:42 am

???

Il vero digiuno è aiutare gli altri, no a tangenti della vanità
Sergio Centofanti - Radio Vaticana. venerdì 3 marzo 2017

https://www.avvenire.it/papa/pagine/san ... marzo-2017

Il vero digiuno è soccorrere il prossimo, quello falso mischia la religiosità con gli affari sporchi e le tangenti della vanità: così il Papa nella Messa del mattino a Casa Santa Marta

Le letture del giorno parlano del digiuno, cioè - spiega il Papa - “della penitenza che noi siamo invitati a fare in questo tempo di Quaresima” per avvicinarci al Signore. Dio gradisce “il cuore penitente”, dice il Salmo, “il cuore che si sente peccatore e sa di essere peccatore”. Nella prima lettura, tratta dal Libro del profeta Isaia, Dio rimprovera la falsa religiosità degli ipocriti che digiunano mentre curano i propri affari, opprimono gli operai e litigano “colpendo con pugni iniqui”: da una parte fanno penitenza e dall’altra compiono ingiustizie, facendo “affari sporchi”. Il Signore, invece, chiede un digiuno vero, attento al prossimo: “L’altro è il digiuno ‘ipocrita’ - è la parola che usa tanto Gesù - è un digiuno per farsi vedere o per sentirsi giusto ma nel frattempo ho fatto ingiustizie, non sono giusto, sfrutto la gente. ‘Ma io sono generoso, farò una bella offerta alla Chiesa’ – ‘Ma dimmi, tu paghi il giusto alle tue domestiche? Ai tuoi dipendenti li paghi in nero? O come vuole la legge perché possano dare da mangiare ai loro figli?’”.

Papa Francesco racconta una vicenda capitata subito dopo la seconda Guerra mondiale al padre gesuita Pedro Arrupe, quando era missionario in Giappone. Un ricco uomo d’affari gli fa una donazione per la sua attività evangelizzatrice, ma con lui c’erano un fotografo e un giornalista. La busta conteneva solo 10 dollari: “Questo è lo stesso che noi facciamo quando non paghiamo il giusto alla nostra gente. Noi prendiamo dalle nostre penitenze, dai nostri gesti di preghiera, di digiuno, di elemosina, prendiamo una tangente: la tangente della vanità, del farci vedere. E quella non è autenticità, quella è ipocrisia. Per questo quando Gesù dice: ‘Quando pregate fatelo di nascosto, quando date l’elemosina non fate suonare la tromba, quando digiunate non fate i malinconici’, è lo stesso che se dicesse: ‘Per favore quando fate un’opera buona non prendete la tangente di quest’opera buona, è soltanto per il Padre’”.

Il Papa cita il profeta Isaia, laddove il Signore dice agli ipocriti quale sia il vero digiuno. Parole che sembrano dette “per i nostri giorni”: “’Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo senza trascurare i tuoi parenti?’. Pensiamo a queste parole, pensiamo al nostro cuore, come noi digiuniamo, preghiamo, diamo elemosine. E anche ci aiuterà pensare cosa sente un uomo dopo una cena, che ha pagato 200 euro, per esempio, e torna a casa e vede uno affamato e non lo guarda e continua a camminare. Ci farà bene pensare quello”.
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Re: L'uomo di buona volontà e l'ipocrita

Messaggioda Berto » sab mar 04, 2017 9:42 am

No Bergoglio, no!

Non c'è nessuna differenza tra chi ha speso 200 euro per mangiare e chi invece 20 o 2, se poi con la pancia piena e soddisfatti incontrassero un povero affamato e tirassero dritto tranquillamente.
Vedi Bergoglio, l'uomo che ha speso 200 euro per un'ottima e ricca cena non è un mostro, specialmente se quei denari se li è guadagnati onestamente; poi quei soldi spesi vanno nelle tasche del ristoratore, dei suoi cuochi, dei camerieri del ristorante, dei fornitori di cibi, delle industrie alimentari, degli operai di queste industrie, dei cacciatori, dei pescatori, degli allevatori che hanno fornito i cibi per la tavola del ristorante e la cena di colui che ha pagato 200 euro e si distribuiscono nel mondo a beneficio di tanti e delle loro famiglie.
Magari una parte di questi denari guadagnati onestamente e spesi altrettanto onestamente, finisce anche in elemosina, in carità, in solidarietà umana.
No Bergoglio, no. non è buono, non è morale, non è lecito giudicare malamente chi spende il suo denaro come vuole, poiché in ciò non vi è nulla di male.

L'ipocrisia è la tua Bergoglio!
Se dovessimo fare a meno di mangiare perché al mondo c'è in ogni istante del giorno qualche persona che muore di fame saremmo gia morti o dovremmo morire anche noi di digiuno o di fame.
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Re: L'uomo di buona volontà e l'ipocrita

Messaggioda Berto » sab mar 04, 2017 9:43 am

No Bergoglio, proprio no!

L'uomo di buona volontà vive per sé e per la sua famiglia e così facendo vive per tutta la comunità e tutta l'umanità.
Chi vive per gli altri è lo schiavo che è costretto con la violenza alla rinuncia di sé per consumare la sua vita al servizio di chi l'ha schiavizzato come le bestie in cattività;
oppure chi per scelta ideologico-religiosa rinuncia alla sua vita naturale per farsi membro di una chiesa o di un corpo mistico al servizio di un idolo e del suo dominio sul mondo intero, in cambio di una "vita felice nell'aldilà" o per il potere sulla terra con i relativi privilegi e franchige che questo potere politico-religioso comporta.

Vivere per gli altri incominciando dal vivere per sé e per la propria famiglia, poiché non ha alcun senso trascurare se stessi e la propria famiglia con i propri figli per curare altri.
Ciò sarebbe disumano, assurdo e contrario alle leggi naturali universali e divine.
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Re: L'uomo di buona volontà e l'ipocrita

Messaggioda Berto » sab mar 04, 2017 9:44 am

No Bergoglio, propio no!

un uomo di buona volontà e sano di mente innanzi tutto deve stare bene, in salute lui stesso e poi darsi da fare per sé, per la sua famiglia, poi per la sua comunità e se ne avanza anche per il mondo intero;
ma già facendo da sè, per sè e per la sua famiglia fa per tre e costituisce la base, il fondamento del benessere della sua comunità, della sua gente e dell'umanità intera.
Perché questo è il mandato naturale e divino universale per tutte le creature.
Per poter lavorare, combattere, badare alla propria famiglia e occuparsi dei propri figli e del bene della propria comunità bisogna stare in salute, non essere sofferenti, essere in forza, altrimenti se si è malati e deboli sono gli altri che debbono occuparsi di te e tu non sei più un sostegno per la tua famiglia, i tuoi figli, i vecchi, gli ammalati e l'intera comunitàm ma un peso.
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Re: L'uomo di buona volontà e l'ipocrita

Messaggioda Berto » sab mar 04, 2017 9:45 am

o Bergoglio, no!

Non è una colpa o un peccato o un delitto, né un privilegio essere sani e star bene;
non lo è nemmeno esser belli e ricchi o danarosi o avere un lavoro soddisfacente che ti fa guadagnar bene;
non è una colpa o un peccato o un delitto essere intelligenti e colti, capaci e competenti;
non è un peccato né un'ingiustizia godersi la vita, cercare di star bene e di non farsi del male.

No Bergoglio,
non è un delitto e un peccato cercare di stare bene per poter mantenere una famiglia, curare i propri figli, i propri vecchi, i propri ammalati e disabili e non pesare sugli altri;
il sano e naturale egoismo dell'uomo di buona volontà che si guadagna il pane con il sudore della fronte e che cura la sua famiglia con impegno e dedizione è un bene e non un male.
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Re: L'uomo di buona volontà e l'ipocrita

Messaggioda Berto » sab mar 04, 2017 9:46 am

No bergoglio, no!

non è la provvidenza divina con la sua manna dal cielo o i miracoli di Cristo e di tutti i santi della tua chiesa che generano i beni e le risorse che servono ogni giorno all'umanità per sostenersi e progredire;
è invece il disprezzato e umile uomo di buona volontà con il suo santo e faticoso lavoro quotidiano, mosso dal suo naturale e sano egoismo che pruduce tutti i beni e le ricchezze che consentono all'umanità di sussistere e di prosperare ed è grazie a questo povero uomo egoista che arrivano anche le risorse che alimentano la tua chiesa e la tua carità cristiana a volte mal orientata con il suo volontariato spesso interessato e ipocrita; risorse che sono perlopiù estorte dallo stato e non date volontariamente.

Dovresti avere più rispetto per questo uomo di buona volontà che grazie al suo egoismo e in parte alla sua schiavizzazione che arriva il tuo 8xmille.


Miracoli veri e falsi
viewtopic.php?f=24&t=1687


Pensa Bergoglio,
ti portano come un imperatore del mondo, come se tu fossi una specie di divinità, dici la tua su ogni cosa della terra come se tramite la tua bocca parlasse D-o e non sei capace nemmeno di moltiplicare un pane e o un pesce e nemmeno riesci a guarire da un rafreddore né direttamente né per intercessione.
Secondo me dovresti essere più umile e stare più zitto ne guadagnerebbe tutta la tua chiesa e l'umanità intera.
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Re: L'uomo di buona volontà e l'ipocrita

Messaggioda Berto » sab mar 04, 2017 9:47 am

No Bergoglio, no!

non sono le utopie sociali e religiose totalitarie e teocratiche, come il comunismo e l'islamismo che sottomettono l'uomo riducendolo a massa e in schiavitù che aiutano l'umanità a generare beni e risorse per sfamare la fame e consentire il progresso economico, sociale e civile delle comunità, dei paesi, delle nazioni e degli stati finanche la solidarietà planetaria.
Abbiamo visto le storie dei paesi comunisti e tuttora vediamo quelle dei paesi islamisti con la loro ideologia politico-religiosa che tu hai persino santificato, abbiamo visto come hanno ridotto e come riducono l'umanità, togliendo libertà, dignità e responsabilità agli individui, mortificando il loro naturale e sano egoismo.

Anche l'utopia religiosa cristiana, nella sua versione cattolico-romana da te capeggiata, abbiamo visto che effetti nefasti ha sull'uomo, incrementando l'irresponsabilità, il parassitismo, l'assistenzialismo, la raccomandazione, l'intermediazione castuale, l'ipocrisia, il ladrocinio, ... e l'Italia con Roma dove ha sede la tua chiesa né sono gli esempi più orrendi.


Inciviltà, castualità, parassitismo, ladrerie, corruzione, ademocraticità italica e italiana.
viewforum.php?f=22
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Re: L'uomo di buona volontà e l'ipocrita

Messaggioda Berto » sab mar 04, 2017 7:18 pm

No Bergoglio, proprio no!

La proprietà non è un furto e un male ma un bene prezioso e rubare non è un bene ma un male.
viewtopic.php?f=141&t=2495



Ladri della proprietà e dei beni pubblici e privati

Tra questi vi sono i politicanti e i burocrati corrotti, le caste e l'associazionismo parassitario, le banche e la finanza truffaldine, le imprese e l'economia assistita improduttiva e inutile, le varie mafie, gli invasori come i clandestini, gli zingari, la criminalità comune; i culti o fedi politico-religiose idolatre e totalitarie.

1) La Repubblica Italiana è un esempio di furto della sovranità democratica popolare perpetrato da una classe-casta politica, sancito dalla sua Costituzione ademocratica a danno dei cittadini e della democrazia vera e piena.

2) La Sovranità Monetaria è un furto che si perpreta attraverso la falsificazione/stampa impropria/arbitraria della moneta e/o la svalutazione della stessa e si concretizza con l'inflazione che comporta la riduzione del valore e del potere di acquisto/scambio della moneta.

3) La religiosità idolatra che si impone con la violenza dell'orrore e del terrore è un furto di spiritualità, di libertà religiosa, di libertà di pensiero che può diventare anche furto di libertà politica e di beni economici.
Un esempio è l'Islam
Le ideologie politiche universaliste totalitarie e massificanti, imperialiste e teocratiche sono tutte ladre di libertà, di dignità, di diritti umani e di proprietà, poiché per imporsi e diffondersi usano la violenza e l'inganno (tra cui la minipolazione dei diritti umani naturali, civili e politici).

4)La politica e l'amministrazione burocratica castuali e parassitarie sono ladre.

5)Le organizzazioni criminali mafiose sono ladre e tra queste vi sono anche gli zingari.
Il razzismo e la violenza degli zingari, una categoria umana tra le più razziste che esistano sulla faccia della terra
viewtopic.php?f=150&t=459

6) Anche la prodigalità con i beni pubblici dei cittadini verso i non cittadini, da parte di burocrati, giudici e politici amministratori e governanti è un furto, una malversazione delle risorse pubbliche, un tradimento dei diritti di cittadinanza, un delitto gravissimo verso la propria comunità, che denota irresponsabilità demenziale o criminale.
Anche l'estensione indiscriminata della cittadinanza e dei relativi diritti, in quanto beni pubblici, è un crimine, gravissimo, specialmente se non decisa/stabilita dai cittadini, un vero attentato alla comunità dei cittadini, ai loro bene fondamentali.

7) Anche molti dei presunti buoni, che si dicono solidali con il mondo intero, che vorrebbero accogliere a braccia aperte tutti i bisognosi e i finti bisognosi della terra, che si occupano per professione o per politica o per ideologia o per fede religiosa dei diritti e del benessere dell'umanità, in particolare di quello dei poveri, dei maltrattati, dei perseguitati e degli ultimi di tutto il mondo, anche costoro sono dei ladri che rubano il più delle volte ai poveri e agli ultimi dei loro paesi per darlo/regalarlo/prodigarlo a i primi, trattendendosi però una quota economica e politica rilevante come intermediazione.
Costoro sono i ladri peggiori, rubano e malversano le risorse e i beni pubblici e privati e i diritti veri dei loro concittadini in nome di una cittadinanza e di una fratellanza mondiale che non esistono e in tal modo violano i diritti umani della loro gente e la solidarietà con la loro comunità nazionale e statale.
Costoro sono i ladri più disumani e schifosi che possano esserci al mondo perché tradiscono la loro famiglia, la loro gente, la loro comunità nativa e autoctona, la loro città, il loro paese, la loro costituzione.



Inciviltà, castualità, parassitismo, ladrerie, corruzione, ademocraticità italica e italiana
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Re: L'uomo di buona volontà e l'ipocrita

Messaggioda Berto » sab mar 04, 2017 7:36 pm

No Bergoglio, no!

I skei no łi xe merda del demonio.
Il denaro non è sterco del diavolo come diceva il tuo omonimo di Assisi Francesco.
Pensa Bergoglio a quanti italiani si sono uccisi perché lo stato italiano li opprime con il fisco, anche per estorcere loro l'8xmille che poi ti passa.


Papa Francesco: "L'idolatria del denaro è la radice di tutti i mali". E attacca i "cultori dei soldi" dentro la Chiesa
L'Huffington Post
20/09/2013
http://www.huffingtonpost.it/2013/09/20 ... 60008.html

Il mito del denaro è la "radice di tutti i mali". Dopo l'intervista di ieri, in cui ha ridimensionato la centralità del parere della Chiesa su temi come aborto e matrimonio gay, Papa Francesco conquista l'attenzione dei media con un'altra frase destinata a diventare uno dei simboli del suo pontificato: "l'avidità del denaro è la radice di tutti i mali". Quasi una risposta a quel "Greed is Good" ("L'avidità è buona") pronunciato da Gordon Gekko nel celebre film Wall Street interpretato da Michael Douglas.

"Dall'idolatria del denaro nascono mali come la vanità e l'orgoglio", che fanno male alla società, ha detto Francesco nella sua omelia di questa mattina a Santa Marta, partendo dalle parole di San Paolo sul rapporto "fra la strada di Gesù Cristo e il denaro". C'è qualcosa "nell'atteggiamento di amore verso il denaro - ha osservato - che ci allontana da Dio". Ci sono "tante malattie, tanti peccati", che nascono dall'amore per il denaro. "Ma Gesù - ha detto - su questo sottolinea tanto". Infatti "l'avidità del denaro è la radice di tutti i mali".

Presi da "questo desiderio", ha spiegato il Papa, "alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti tormenti". E con amarezza ha aggiunto: "è tanto il potere del denaro, che ti fa deviare dalla fede, pure", addirittura "ti toglie la fede: la indebolisce e tu la perdi!".

"Il denaro - ha denunciato Francesco - ammala anche il pensiero e la fede: ci fa andare per un'altra strada". "Quante parole oziose, discussioni inutili" nascono dalle questioni di interesse, ha rilevato sottolineando che "da ciò nascono le invidie, i litigi, le maldicenze, i sospetti cattivi". Se scegli "la via del denaro", ha concluso Papa Bergoglio, "alla fine sarai un corrotto" perchè il denaro "ha questa seduzione" capace di "farti scivolare lentamente nella tua perdizione".

"Culturi del denaro anche nella chiesa". Secondo Papa Francesco, l'amore per il denaro - l'avidità - fa commettere peccati anche a sacerdoti e vescovi. Quando questa avidità prende il sopravvento, ecco che gli uomini diventano "corrotti nella mente e privi della verità", e tendono a "considerare la religione come fonte di guadagno".

Un accenno molto chiaro a situazioni poco limpide che ancora esistono all'interno dell'ambiente ecclesiastico. Ma nella Chiesa non ci sono solo preti a strumentalizzare la fede per trarne vantaggi. "Io - ha esemplificato il Pontefice parlando in prima persona, come fosse lui stesso un laico interessato - sono cattolico, io vado a Messa, perché quello mi dà un certo status. Sono guardato bene. Ma sotto faccio i miei affari, no? Sono un cultore del denaro".

"L'avidità è peccato contro il primo comandamento". Chi fa del denaro il suo mito - ammonisce Francesco - va contro il primo comandamento. "[...] Padre, io leggo i dieci comandamenti e nessuno parla male del denaro. Contro che comandamento si pecca quando uno fa un'azione per il denaro?".

"Contro il primo! Pecchi di idolatria! Ecco il perché: perché il denaro diventa idolo e tu dai culto! E per questo Gesù ci dice non puoi servire all'idolo denaro e al Dio Vivente: o uno o l'altro", è stata la risposta del Pontefice.

"I primi Padri della Chiesa, parlo del secolo III, più o meno, dicevano - ha ricordato in proposito Francesco - una parola forte: 'Il denaro è lo sterco del diavolo'. E così, perché ci fa idolatri e ammala la nostra mente con l'orgoglio e ci fa maniaci di questioni oziose e ci allontana dalla fede, corrompe".

San Paolo, ha detto ancora il Papa, ci dice di evitare queste cose, ma di tendere "alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità". E anche alla pazienza, "contro la vanità e l'orgoglio" e "alla mitezza". Questa, ha affermato Papa Francesco, è "la strada di Dio, non quella del potere idolatrico che può darti il denaro". È l'umiltà "la strada per servire Dio". "Che il Signore - ha concluso Francesco - aiuti tutti noi a non cadere nella trappola dell'idolatria del denaro".





"Da grandi fate tanti soldi". La lezione di Trump ai bimbi
Il messaggio educativo trumpiano è assai più solido di quanto non possa apparire a tanti moralisti superficiali
Carlo Lottieri - Dom, 05/03/2017

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 71472.html

Molti hanno ironizzato sulle parole pronunciate da Donald Trump dinanzi a un gruppo di studenti, dopo che il nuovo presidente Usa ha consigliato loro di non disdegnare l'ipotesi di diventare ricchi.

È ovvio che la vita è fatta di tante cose e i soldi non donano la felicità (la miseria neppure, d'altro canto), ma il messaggio educativo trumpiano è assai più solido di quanto non possa apparire a tanti moralisti superficiali.

«Fare i soldi», se si rispettano le regole di un'economia libera, significa realizzare qualcosa che altri apprezzano: e, quindi, significa andare incontro alle esigenze del prossimo. Se prendiamo la lista di quanti hanno costruito sul libero mercato i più colossali patrimoni degli ultimi decenni, in definitiva troviamo i nomi di chi ha più contribuito a soddisfare le nostre esigenze. In poche parole, tu diventi ricco e altri stanno meglio. E questo benessere generalizzato è l'effetto non voluto (ma inevitabile, se l'economia è libera e non si mettono all'opera regolazione e redistribuzione) di una ricerca del proprio tornaconto che produce benefici sull'intera società. È la lezione classica di Adam Smith, più volte confermata dall'esperienza storica.

Non c'è, però, soltanto questo. Nel suggerimento trumpiano è implicito l'invito a volersi bene, a ricercare una vita migliore, a costruire cose e immaginare il futuro. Perché se non siamo solo carne e conto corrente, è pur vero che nella nostra vita l'una e l'altro hanno il loro ruolo, e che quanti demonizzano la ricchezza e il creato, nei fatti rigettano la realtà, la sua bellezza, la vita stessa. Senza scordare che in una società in cui cresce il numero dei ricchi, diminuisce la quota di persone che dipende dagli altri.

Non è facile dire dove andrà questa nuova presidenza non priva di ombre, né quali esiti produrrà. L'invito ad arricchirsi, però, fa comprendere come il tycoon giunto alla Casa Bianca abbia avuto successo perché, quanto meno sul piano della retorica, ha saputo riscoprire lo spirito americano e il suo ottimismo. E agli americani, senza dubbio, i dollari sono sempre piaciuti.
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