Donald Trump o Francesco Bergoglio ?

Re: Donald Trump o Francesco Bergoglio ?

Messaggioda Berto » dom gen 29, 2017 11:04 am

??? Osservazioni, domande, critiche e dubbi ???


Dal web:

Trump ha firmato un provvedimento che vieta l'ingresso negli USA a persone provenienti da paesi a maggioranza musulmana con legami col terrorismo.
Leggendo la lista dei paesi messi all'indice, mancano però alcuni paesi che il terrorismo lo hanno in parte creato e finanziato, in particolare Arabia Saudita e Qatar ... ah ma quei regni pagani e primitivi sono i grandi finanziatori di Wall Street e delle banche che tengono Trump per le palle ...



Rosanna Cagnazzo
O io sono super super intelligente o i giornalai Italiani e anche altri(!) sono super super stupidi. Perché io, con qualche click e un minimo di ragionamento ho risolto un arcano che sta ossessionando il mondo. Perché Trump ha fermato l'immigrazione da Iraq, Iran, Libia, Somalia, Yemen, Siria e Sudan? E magari non dal Pakistan o dal Qatar? Semplice...in questi Paesi, causa guerre e attacchi , e condizioni pericolose, non ci sono i Consolati che sono quelli che sono preposti a accogliere visti e fare le verifiche con la Polizia Locale. E quindi...se sono Somalo o Libico o Sudanese...come faccio ad emigrare in America? Beh...vado in un Paese che ha un Consolato Americano e faccio richiesta, per esempio a Londra, Berlino o Roma. Ma come fa quel Consolato a sapere se io sono un delinquente , un terrorista o un pazzo depresso? Non può!!!!! Quel Consolato può solo chiedere alla Polizia sul quale suolo si trova...se quella persona, che magari sta lì da clandestino da sei mesi...si è comportato bene o no...per loro conoscenza, senza avere accesso al pregresso.Quindi il tanto vituperato PAZZO Trump ha fatto un SANO ragionamento Mi do 4 mesi per ragionare su questa cosa, magari organizzare diversamente le regole...ma nel frattempo, non posso far entrare in America gente di cui, oggettivamente...non posso sapere nulla. E ha "decapitato" di netto i vertici dirigenziali che avevano ottusamente permesso ciò fino ad ieri.
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Re: Donald Trump o Francesco Bergoglio ?

Messaggioda Berto » dom gen 29, 2017 1:03 pm

Tutti i provvedimenti legislativi in materia di Islam faranno sempre acqua e solleveranno un mucchio di problemi se non si ha il coraggio di affrontare la "cosa" alla radice, trasformando la questione religiosa islamica in una questione politico religiosa e chiamando l'Islam con il suo vero nome NAZISMO MAOMETTANO mettendolo al bando come per il NAZISMO HITLERIANO, così da porre tutti i mussulmani del mondo difronte alla scelta di:
o cambiare la loro ideologia politico religiosa alla radice e stare come tutti gli altri uomini nel mondo
o mettersi senza ambiguità contro il mondo e quindi non poter più uscire dai loro paesi per andare nei paesi non islamici e per i presenti nei paesi non islamici il doversene andare.

Per me i provvedimenti contro il NAZISMO MAOMETTANO o ISLAMICO non sono provvedimenti razzisti, assolutamente; ma sono più che doverosi per tutelare i propri cittadini e i DIRITTI UMANI UNIVERSALI.

Un primo passo sarebbe pretendere che tutti i paesi islamici riconoscano i Diritti Umani Universali e chi non gli riconoscesse andrebbe bandito dal consesso dei paesi che li riconoscono e così anche i loro cittadini considerati individualmente perdendo di fatto ogni Diritto Universale. Sulla terra non possono esistere due Diritti Universali contrapposti, quelli della Dichiarazione Universale e quelli Islamici che li negano.
Basta ambiguità: o la Dichiarazione Universale o il Corano con la sua Sharia.





Federal judge grants stay to allow those with visas to remain, 10 still detained at JFK

http://www.foxnews.com/us/2017/01/28/cu ... ports.html

Un giudice federale di Brooklyn sabnato notte a New York ha emesso un permesso di soggiorno di emergenza che blocca temporaneamente l'ordine delgoverno degli Stati Uniti di espellere le persone dopo che sono atterrati in un aeroporto degli Stati Uniti con visti validi.

L'ordine sbarrato gli agenti di frontiera degli Stati Uniti di rimuovere tutti coloro che sono arrivati negli Stati Uniti con un visto valido da Iraq, Siria, Iran, Sudan, Libia, Somalia e Yemen. Ha inoltre ricoperto chiunque con un'applicazione di rifugiati approvato. Il Department of Homeland Security ha detto che più di 170 persone sono state negato l'ingresso degli Stati Uniti a partire dal Sabato sera, secondo la Reuters.

La sentenza dal giudice Ann Donnelly del Distretto Stati Uniti Courtfor il Distretto Orientale di New York è venuto nel corso di un'audizione chiamato dopo che il presidente Donald Trump ha emesso un ordine esecutivo il blocco persone provenienti da sette a maggioranza musulmana di entrare negli Stati Uniti e mettendo un arresto temporaneo di ammissione dei rifugiati

Dodici i rifugiati sono stati arrestati all'aeroporto JFK a poche ore dalla fine limitare l'immigrazione di Trump da sette nazioni a maggioranza musulmana - ma due sono stati rilasciati nel corso della giornata - come centinaia di manifestanti hanno continuato ad accumulare in aeroporto occupato per tutto il giorno e la sera .

Uno degli iracheni, Hameed Jhalid Darweesh, 53, è stato rilasciato a mezzogiorno Sabato. "Ho sofferto di trasferirsi qui, per ottenere la mia famiglia qui .... Non posso tornare indietro ", ha detto Darweesh poco dopo il suo rilascio, secondo il New York Post. Alla domanda se fosse stato ucciso in Iraq, ha risposto: "Sì, sì".
I manifestanti si riuniscono al John F. Kennedy International Airport di New York, Sabato 28 gennaio 2017 dopo due rifugiati iracheni sono stati arrestati mentre cercavano di entrare nel paese. Venerdì scorso, 27 gennaio, il presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che sospende tutta l'immigrazione da paesi con problemi di terrorismo per 90 giorni. Paesi inclusi nel divieto sono l'Iraq, la Siria, l'Iran, Sudan, Libia, Somalia e Yemen, che sono tutte le nazioni a maggioranza musulmana. (AP Photo / Craig Ruttle) Espandi / contract

I manifestanti si riuniscono all'aeroporto JFK dopo due rifugiati iracheni sono stati arrestati. (AP)

Hameed Khalid Darweesh, un interprete dell'esercito in Iraq, era stato fermato mentre viaggiava con la moglie e tre figli quando gli agenti lo prese da parte, secondo il New York Times.


Bandire l'Islam prima che distrugga l'Europa e il Mondo
viewtopic.php?f=188&t=2374
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Re: Donald Trump o Francesco Bergoglio ?

Messaggioda Berto » dom gen 29, 2017 3:01 pm

I fiancheggiatori del nazismo maomettano


Merkel: malgrado il rischio terrorismo è ingiustificato fermare i migranti
EUROPA UE, NEWS domenica, 29, gennaio, 2017

http://www.imolaoggi.it/2017/01/29/merk ... i-migranti

Per la cancelliera tedesca Angela Merkel il decreto del presidente americano Donald Trump che limita gli ingressi dei migranti negli Stati Uniti è “ingiustificato”. Lo ha detto oggi il suo portavoce. “Ritiene che persino nella battaglia necessariamente risoluta contro il terrorismo non sia giustificato sospettare di persone di determinate origini o convinzioni“, ha detto Steffen Seibert, citato dall’agenzia di stampa tedesca DPA.

Il primo ministro britannico, Theresa May, si è invece rifiutata di condannare il decreto anti-rifugiati di Trump, affermando che Washington è responsabile delle sue scelte politiche. “Gli Stati Uniti sono responsabili per la politica sui rifugiati degli Stati Uniti. Il Regno Unito è responsabile per la politica sui rifugiati del Regno Unito”, ha detto May ad una conferenza stampa a Ankara, dopo essere stata ripetutamente sollecitata a dare una opinione sul decreto di Trump. ASKANEWS



Boldrini: la Ue dia ferma risposta a Trump
NEWS, POLITICA domenica, 29, gennaio, 2017

http://www.imolaoggi.it/2017/01/29/bold ... ta-a-trump

ROMA, 29 GEN – “È urgente che l’Unione, così come ogni singolo Stato, risponda, con voce ferma e decisa”. Così su Facebook la presidente della Camera, Laura Boldrini, sulle ultime scelte del presidente Usa. “Riguarda tutti noi – premette – quello che il nuovo Presidente Trump sta decidendo per gli Stati Uniti perché i suoi provvedimenti, oltre a minare le basi dei principi giuridici internazionali, portano ad un caos generale e rischiano di alimentare pericolose ritorsioni”.
“Nella società statunitense – scrive – stanno montando le proteste (finanziate da Soros, ndr), in nome di quei valori di apertura, accoglienza e rispetto delle differenze sui quali è stata costruita la loro identità. Ma di qua dall’Atlantico non ci possiamo limitare al ruolo di preoccupati spettatori”. (ANSA)
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Re: Donald Trump o Francesco Bergoglio ?

Messaggioda Berto » dom gen 29, 2017 8:52 pm

L'America rivoluzionata in soli sette giorni. Da noi impossibile pure annunciare le scelte
Il Parlamento è paralizzato da se stesso, gli assurdi divieti dell'Ue fanno il resto
Paolo Guzzanti - Dom, 29/01/2017 - 08:25

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 56805.html


Anche i più sdegnati anti-trumpisti che provano nausea solo a sentire il nome del 45esimo presidente degli Stati Uniti, sono costretti al confronto: in una settimana Donald Trump ha lanciato almeno dieci guerre vittoriose, a cominciare dal castigo per chi sottrae lavoro agli americani fabbricando auto all'estero da venderle in America.

Da noi si potrebbe? No. Nessuno ha il fegato di affrontare i «delocalizzati» caricando le loro schiene di tasse perché il Parlamento, cioè i partiti, cioè i capi dei partiti, se ne infischiano o ne gioiscono.

Dire che «da oggi i cittadini dei seguenti Paesi non hanno accesso alle nostre frontiere» è non soltanto proibito ma deriso: la parola d'ordine, sostenuta anche dal Papa, è: entri chiunque e si disperda a suo diletto sul territorio della Repubblica. I primi cento giorni? Donald Trump va misurato sulle prime cento ore: Costituzione alla mano, firma i suoi executive orders e restrictive orders con cui dire ciao alla retorica ambientalista, ciao al sistema sanitario burocratico (mentre si studia quello nuovo) ciao all'aborto fino al nono mese di gravidanza, addio ai trattati commerciali capestro, addio alla carenza cronica delle forze dell'ordine, perché il sovrano della Casa Bianca che poi renderà conto alle maggioranze di Congresso e Senato ordina l'immediata assunzione del personale con cui individuare i clandestini e reprimere i reati.

È ovvio che tutto ciò da noi è impensabile non soltanto perché tutto deve passare attraverso un Parlamento paralizzato dalla propria improduttiva compattezza, ma perché ce lo vieta l'Europa che assorbe come una spugna quote crescenti della nostra sovranità ripagandole con altri veti, misurazioni demenziali, diktat ideologici e il divieto di soluzioni autonome audaci, temerarie, all'occorrenza scandalose.

Il Regno Unito, che non ha ancora nemmeno iniziato il percorso burocratico della Brexit, è già tornato in sintonia con i versi del suo inno che non lustra l'elmo di Scipio, ma rivendica il diritto al comando sul proprio destino: «Britannia rules the waves, Britons never will be slaves», l'Inghilterra comanda sui marosi e i suoi cittadini non saranno mai schiavi. L'Inghilterra, democratica e parlamentare, è tornata nelle sue acque e trova oltre l'Oceano il partner che la festeggia e la garantisce.

Ma a noi, chi ci garantisce? Nessuno. Nemmeno da noi stessi. Dopo 13 anni nel Parlamento della Repubblica ho visto (come tutti) che quell'ornata struttura è soltanto un costoso videogioco al quale partecipano cinque, al massimo dieci persone in contrasto fra loro e che non esiste alcun potere di guida istituzionale e costituzionale. Il nostro sistema politico, esausto per le sue stesse riforme fallite, non è in grado di garantire alcuna decisione e neppure di annunciarle, come ben sa Matteo Renzi che si è andato a schiantare a duecento all'ora contro se stesso. Da noi nulla è possibile, tutto appare ancora più retorico e fatuo dopo lo sconfortante confronto con il pragmatismo di un presidente con anzianità di sette giorni e con l'orgoglio di un primo ministro inglese donna, con un fiammeggiante vestito rosso.
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Re: Donald Trump o Francesco Bergoglio ?

Messaggioda Berto » dom gen 29, 2017 9:09 pm

Sulla vita e la famiglia, negli Usa e in Europa un vento nuovo
di Assuntina Morresi
29 Gennaio 2017

https://www.loccidentale.it/articoli/14 ... ento-nuovo

Sta cambiando l’aria in tema di “nuovi diritti”: oramai è chiaro che dagli Stati Uniti tira un vento diverso da quello che ha soffiato negli ultimi otto anni della presidenza Obama, ma non sono solo gli Usa a dare segnali in tal senso. A pochi giorni dal suo insediamento il nuovo Presidente ha dimostrato concretamente il suo impegno pro-life, sospendendo immediatamente i fondi federali che finanziano cliniche abortiste e ieri, con un gesto di enorme peso politico, mandando in veste ufficiale il vicepresidente Pence a parlare alla Marcia per la Vita a Washington (nella foto, una immagine della manifestazione).

Per la prima volta nelle sue 44 edizioni, un altissimo esponente dell’amministrazione statunitense ha aderito pubblicamente all’iniziativa popolare americana anti-abortista per eccellenza: “In America la vita è tornata a vincere”, ha dichiarato Pence a una folla entusiasta, e ha promesso che la nuova amministrazione “ non si fermerà finché verrà ristabilita in America la cultura della vita”. Ma i segnali non vengono solo da oltreoceano. La settimana scorsa, per la seconda volta negli ultimi anni, la Corte Europa dei Diritti dell’Uomo (CEDU) si è pronunciata in controtendenza rispetto agli orientamenti dominanti in tema di diritti umani, e dando ragione all’Italia su importanti contenziosi.

Si tratta di fatti molto importanti, che rischiano di essere sottovalutati. Qualche giorno fa la Corte ha dato torto alla coppia che aveva fatto ricorso sulla vicenda di un bambino nato per utero in affitto, e sottratto da un tribunale italiano alla coppia committente (che non aveva con lui alcun legame biologico), per darlo in adozione ad altri. E' il caso Paradiso-Campanelli, di cui molto si è parlato, perché in prima istanza, invece, la stessa Corte aveva condannato l'Italia. Si tratta di una sentenza storica perché è la prima, effettiva frenata alle pratiche di “genitorialità creativa” che ormai impazzano e non suscitano più nessuna reazione.

Con questa sua pronuncia la CEDU dice: attenzione ad andare in giro per il mondo per procurarsi figli in vario modo, non è detto che poi, una volta tornati in patria, possano restare con voi. In particolare, ogni stato è libero e legittimato a stabilire chi sono i genitori e di chi sono i figli, e se le leggi non vengono rispettate, come è accaduto in Italia in questo caso, è opportuno che intervenga lo stato per valutare quale sia l’interesse del minore. E non è affatto detto che tutelare l'interesse del minore significhi che il bimbo resti con chi lo ha commissionato, anzi: nel caso specifico, ribaltando come abbiamo detto la sentenza precedente, la CEDU ha riconosciuto giusto che l’Italia lo avesse dato in adozione a un’altra coppia.

Ricordo che finora le sentenze CEDU, che sono vincolanti per i casi esaminati, sono sempre andate in direzione opposta, avallando tutto ciò che era stato fatto in nome del massimo interesse del minore, a prescindere dalle leggi in vigore nel paese interessato. Per questo la sentenza è storica: non potevamo certo aspettarci una condanna dell’utero in affitto di per sé, dopo che la stessa CEDU ne ha ripetutamente legittimato le conseguenze, ma non per questo il pronunciamento va sottovalutato, anzi. La sconfitta definitiva dell’Italia in questo caso avrebbe significato un via libera totale a qualsiasi forma di “genitorialità”.

Che fosse un caso importante lo si può dedurre sia dal silenzio dei giornaloni – gli stessi che hanno taciuto sulla vittoria in Italia sull’obiezione di coscienza al Consiglio d’Europa, ma immaginate cosa avrebbero scritto se l’Italia avesse perso – sia dal fatto che a difendere la coppia italiana, contro il governo, fosse un grande e assai noto avvocato francese, Patrice Spinosi, che in altre cause analoghe aveva sempre vinto contro il governo francese, ed è stato l’avvocato di Sarkozy in importanti contenziosi.

Ma un paio di anni fa l’Italia ha vinto anche un altro caso molto significativo, sempre alla Grand Chambre della CEDU: quello noto come “caso Parrillo”, che riguardava la possibilità di cedere embrioni umani alla ricerca scientifica. Soprattutto grazie a questa vittoria la legge 40 mantiene ancora il divieto di distruggere gli embrioni a fini di ricerca scientifica.

Chi scrive conosce bene i due casi, perché per entrambe ha fatto parte del collegio di difesa italiano. Indicata dal Ministero della Salute, ho contribuito cioè a preparare la linea difensiva e sono stata audita dalla Corte Europea in entrambe i contenziosi: per il caso Parrillo insieme agli agenti del governo italiano Paola Accardo e Mauro Pellegrini, e per il caso Paradiso-Campanelli insieme a Gabriella Palmieri, dell’Avvocatura dello Stato, a Maria Laura Aversano e Paola Accardo come agenti del governo italiano, e Galileo D’Agostino del Ministero della Giustizia.

Insomma: se dalla nuova amministrazione americana spira un vento forte e possente, anche in Europa non tutto è perduto. Ma bisogna saper cogliere i segni dei tempi, e seguire la nuova strada che ci viene indicata, un passo dopo l'altro. Abbiamo ancora spazio, e non poco, per difendere le nostre leggi, o quel che ne resta - che però non è poco - su vita, famiglia e libertà di educazione.
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Re: Donald Trump o Francesco Bergoglio ?

Messaggioda Berto » dom gen 29, 2017 10:54 pm

Chiesa e post concilio

Dove sta andando la Chiesa cattolica? La Chiesa Una Santa è viva e immacolata nel Suo Sposo; ma una parte di quella visibile rischia di subire una 'mutazione genetica' o questa è già avvenuta nostro malgrado e ne stiamo vedendo gli effetti? Ci confrontiamo per "resistere", nella fedeltà.
domenica 29 gennaio 2017

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/ ... tensi.html

Clamoroso. Cattolici statunitensi all'attacco...
Mentre alcuni cardinali e vescovi hanno espresso 'Dubia' al Papa, cattolici americani esprimono alcuni 'Dubia' al loro Presidente. Lo leggiamo su The Remnant del 22 gennaio, che riprendiamo di seguito nella nostra traduzione. Colpisce il fatto che certe questioni comincino a uscire dall'ambito ecclesiale e acquistino risonanza politica con un clamoroso impatto sullo scacchiere internazionale. Un impatto clamoroso e inusuale quanto inusuale, inedita è la situazione che stiamo vivendo come credenti e come cittadini. Non è clamoroso soltanto il fatto in sé, ma che sia accaduta una cosa del genere e proprio ora. E cosa ne potrà seguire?


Caro Presidente Trump:

La slogan della campagna elettorale "rendere l'America di nuovo grande", in sintonia con milioni di americani comuni e la sua tenacia nel contrastare molte delle tendenze deleterie più recenti infonde coraggio. Siamo tutti ansiosi di assistere ad una continua inversione delle tendenze collettiviste degli ultimi decenni.

Tale inversione, per forza di cose, richiede un'inversione di molte delle azioni intraprese dalla precedente amministrazione. Tra queste azioni noi crediamo che ci ne sia una tuttora avvolta nella segretezza. In particolare, abbiamo ragione di credere che dall'amministrazione Obama sia stato progettato un "cambio di regime" in Vaticano.

Ha destato in noi allarme la scoperta che, nel corso del terzo anno del primo mandato dell'amministrazione Obama, suo predecessore e avversario, il segretario di Stato Hillary Clinton, insieme ad altri funzionari del governo con lei consociati, ha proposto una "rivoluzione" cattolica per effetto della quale si sarebbe realizzata la scomparsa definitiva di ciò che che restava della Chiesa cattolica in America[1]. Circa un anno dopo la discussione e-mail, che non era destinata a essere resa pubblica, riscontriamo che il Papa Benedetto XVI ha abdicato in circostanze molto particolari ed è stato sostituito da un papa la cui missione apparente è quella di fornire una componente spirituale al programma ideologico radicale della sinistra internazionale[2]. Il Pontificato di Papa Francesco ha successivamente messo in discussione la propria legittimità su una moltitudine di occasioni[3].

Durante la campagna presidenziale 2016 siamo rimasti sorpresi nell'assistere all'attiva campagna di Papa Francesco contro le sue proposte politiche sulla messa in sicurezza dei nostri confini, arrivando perfino a suggerire che lei non sia un cristiano[4]. Abbiamo apprezzato la sua pronta e pungente risposta a questa accusa vergognosa [5].

Ci ha lasciati perplessi il comportamento di questo Papa che rivela un impegno ideologico, la cui missione sembra essere quella di promuovere i progetti secolari della sinistra, piuttosto che guidare la Chiesa cattolica nella sua missione sacra. Semplicemente non è il ruolo proprio di un Papa quello del coinvolgimento politico, al punto da esser considerato il leader della sinistra internazionale.

Mentre condividiamo gli obbiettivi che lei ha espresso per l'America, noi crediamo che il percorso di "grandezza" per l'America sia quello di tornare ad essere "virtuosa", per parafrasare de Tocqueville. Siamo consapevoli che non si possono costringere le persone ad avere una buona indole, ma la possibilità di vivere le nostre vite come buoni cattolici è stata resa sempre più difficile a causa della collusione tra un governo ostile degli Stati Uniti e un papa che riserva tanta malevolenza ai seguaci degli insegnamenti cattolici perenni.

Considerando tutto questo, e desiderando il meglio per il nostro paese così come per i cattolici di tutto il mondo, riteniamo che sia responsabilità di cattolici statunitensi fedeli e informati presentarle una petizione perché autorizzi un'inchiesta sulle seguenti domande:

A che scopo la National Security Agency ha monitorato il conclave che ha eletto Papa Francesco? [6]
Quali altre operazioni segrete sono state attuate da agenti del governo USA sulle dimissioni di Papa Benedetto e sul conclave che ha eletto Papa Francesco?
Agenti governativi hanno avuto contatti con la "Mafia del cardinale Danneels"? [7] [qui - qui]
Le transazioni monetarie internazionali con il Vaticano sono state sospese durante gli ultimi giorni prima delle dimissioni di Papa Benedetto. Le agenzie di governo degli Stati Uniti sono state coinvolti in questo? [8] [nel blog qui]
Perché le transazioni monetarie internazionali sono riprese il 12 febbraio 2013, il giorno dopo che Benedetto XVI ha annunciato le sue dimissioni? E' pura coincidenza? [9]
Quali iniziative, se del caso, sono stati effettivamente prese da John Podesta, Hillary Clinton, e altri legati alla gestione Obama coinvolti nel dibattito che intendeva fomentare una "Primavera cattolica"?
Qual era lo scopo e la natura della riunione segreta tra il vice presidente Joseph Biden e Papa Benedetto XVI in Vaticano il o intorno al 3 giugno 2011?
Quali ruoli sono interpretati da George Soros e altri finanziatori internazionali attualmente residenti nel territorio degli Stati Uniti? [10]

Noi crediamo che l'esistenza stessa di queste domande fornisca elementi sufficienti a giustificare questa richiesta di un'indagine.

Qualora tale indagine riveli che il governo degli Stati Uniti ha interferito in modo inappropriato negli affari della Chiesa cattolica, chiediamo inoltre la presa d'atto dei risultati in modo che i cattolici possano richiedere azioni appropriate da parte dei rappresentanti della nostra gerarchia che rimangono fedeli agli insegnamenti della Chiesa cattolica.

La preghiamo di comprendere che non chiediamo un'indagine sulla Chiesa cattolica; stiamo semplicemente chiedendo un'indagine sulle recenti attività del Governo degli Stati Uniti, di cui lei ora è il Capo esecutivo.

Grazie ancora, le assicuriamo le nostre preghiere più sincere.

Rispettosamente,

David L. Sonnier , LTC US ARMY (Pensionato)
Michael J. Matt , direttore di Remnant
Christopher A. Ferrara (Presidente della American Catholic Lawyers Association, Inc.)
Chris Jackson, Catholics4Trump.com
Elizabeth Yore, Esq., Fondatore YoreChildren

__________________________________

1. https://wikileaks.org/podesta-emails/emailid/6293

2. http://www.wsj.com/articles/how-pope-fr ... er-of-the- global-sinistra-1482431940

3. http://remnantnewspaper.com/web/index.p ... rcy-begins

4. http://www.cnn.com/2016/ 18/02 / politica / papa-Francis-trump-christian-parete /

5. https://www.donaldjtrump.com/press-rele ... o-the-pope

6. http: //theeye-witness.blogspot.com/2013/10/a-compromised-conclave.html

7. http://www.ncregister.com/blog/edward-p ... mafia-club -opposed-to-benedetto-xvi

8. http://www.maurizioblondet.it/ratzinger ... -comprare/

9. https://akacatholic.com/money-sex-and- modernismo /

10. http://sorosfiles.com/soros/2013/03/sor ... -pope.html

[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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Re: Donald Trump o Francesco Bergoglio ?

Messaggioda Berto » lun gen 30, 2017 4:33 am

Feltri: onore a Trump, pensa al suo Paese e ci indica la via
di Vittorio Feltri
29 Gennaio 2017

http://www.liberoquotidiano.it/news/ita ... trump.html

Non aveva ancora finito di annunciare i nuovi provvedimenti e già erano scattate le feroci critiche dei suoi stolti detrattori, numerosi sia in patria sia a livello internazionale. Qualunque cosa decida di fare, Trump è travolto da polemiche pretestuose, ispirate a pregiudizio. Ma il presidente per fortuna dà l' impressione di infischiarsene bellamente delle voci stridule che lo insultano e va avanti imperterrito per la propria strada, lungo la quale gli elettori non gli risparmiano applausi.

Onore all' uomo che dimostra di essere coerente tra quello che diceva durante la campagna elettorale e quello che mette in pratica, iniziative coraggiose e di buon senso. Mi riferisco in particolare al blocco per alcuni mesi delle immigrazioni dai Paesi islamici, dai quali partono migliaia di persone dalla reputazione dubbia, gente che non offre garanzie di comportarsi nel Paese ospitante secondo regole democratiche.

Nella massa di islamici provenienti dal Medioriente, come abbiamo verificato anche in Europa, c' è di tutto, terroristi compresi che mirano a sovvertire l' ordine costituito piegandolo ai precetti religiosi del Corano, in omaggio al quale è lecito violare ogni codice penale occidentale.

In altri termini, la civiltà musulmana non è compatibile con quella cristiana. Ecco perché Trump, superando le teorie dell' accoglienza cieca in voga tra i progressisti di mezzo mondo, ha imposto la chiusura momentanea delle frontiere a chiunque non sia in linea con le leggi statunitensi, precisando che la precedenza vada ai cristiani, la cui cultura non è in attrito con quella statunitense. Il discorso di Donald è condiviso da una moltitudine anche di europei alle prese con una immigrazione incontrollata che ha prodotto guai seri, tra i quali attentati sanguinosi e seriali. A mali estremi, estremi rimedi.
Non c' è alternativa. E Trump, uomo concreto e abituato a risolvere i problemi e poco incline a perdere tempo in discussioni oziose, non ha esitato a vietare l' ingresso negli Usa a coloro che per motivi ideologici minacciano la convivenza pacifica dei cittadini americani.

È un provvedimento radicale ma saggio, l' unico in grado di limitare il pericolo di sopraffazioni e di scontri sanguinosi. Opporvisi con argomenti fumosi, astratti e di tipo pseudo etico è una fuga dalla realtà destinata a produrre una catastrofe, già in atto, per altro. Nel ribadire di essere pienamente d' accordo con la politica terra terra di Trump tesa a difendere gli interessi nazionali, ci auguriamo che, esaurito l' effetto scandalo alimentato dai cretinetti di sinistra, anche l' Italia la adotti a costo di mandare al diavolo l' Europa e le sue disposizioni che tanti disastri ci ha «regalato».

Due parole merita anche la disputa sul muro che separa gli Usa dal Messico. Un muro che fu ideato e in parte costruito dalla amministrazione Clinton, portato avanti da Bush e perfino da Obama.

Che male c' è se Trump prosegue nell' opera? La questione dei muri è addirittura ridicola. Nessuno si domanda perché da certi Paesi la gente scappa e non c' è anima che si preoccupi di intervenire affinché ciò non accada. Ma tutti, o quasi, se la prendono con chi si tutela contro le invasioni barbariche che un tempo si combattevano con le armi e che oggi invece si incentivano con l' accoglienza a spese dei contribuenti.
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Re: Donald Trump o Francesco Bergoglio ?

Messaggioda Berto » lun gen 30, 2017 9:24 am

Questo è un uomo altro che il vergognoso, vile e privo di sinderesi Papa Bergoglio Francesco

I cristiani in Medio Oriente sono stati perseguitati e sterminati in gran numero. Non possiamo permettere che questo orrore continui ancora a lungo!
http://shoebat.com/2017/01/29/donald-tr ... any-longer

https://twitter.com/realDonaldTrump/sta ... wsrc%5Etfw

https://twitter.com/realDonaldTrump

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... stiani.jpg
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Re: Donald Trump o Francesco Bergoglio ?

Messaggioda Berto » lun gen 30, 2017 1:35 pm

Le multinazionali globaliste contro Trump, tutte da boicottare

Donald Trump, anche Starbucks contro il presidente Usa: “Assumeremo 10mila rifugiati”

La catena di caffetterie - che ha store in tutto il mondo - risponde così alla decisione del presidente Usa. In una lettera ai suoi dipendenti, l’amministratore delegato della azienda, Howard Schultz, ha affermato che le assunzioni riguarderanno i punti vendita in tutto il mondo, anche se inizieranno proprio dagli Stati Uniti, dove la priorità verrà data agli immigrati "che hanno servito con le forze Usa come interpreti o personale di supporto"
di F. Q. | 30 gennaio 2017

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01 ... ti/3349394

La resistenza all’ordine di Donald Trump di congelare l’accoglienza ai cittadini di sette paesi non passa solo attraverso le aule di giustizia e le manifestazioni in piazza. Nei prossimi cinque anni, Starbucks assumerà 10mila rifugiati. La catena di caffetterie – che ha store in tutto il mondo – risponde così alla decisione del presidente. In una lettera ai suoi dipendenti, l’amministratore delegato della azienda, Howard Schultz, ha affermato che le assunzioni riguarderanno i punti vendita in tutto il mondo, anche se inizieranno proprio dagli Stati Uniti, dove la priorità verrà data agli immigrati “che hanno servito con le forze Usa come interpreti o personale di supporto”.

Schultz, che alle elezioni presidenziali era schierato dalla parte di Hillary Clinton, nella sua lettera ha anche preso di mira altre iniziative politiche del presidente Trump, come le misure contro la riforma sanitaria Obamacare, e ha tra l’altro affermato che Starbucks sosterrà i coltivatori di caffè messicani. “Sto ascoltando l’allarme – ha scritto ancora Schultz – che voi tutti state sollevando per la civiltà e i diritti umani che finora davamo per garantiti e che sono sotto attacco”.

“Vi scrivo oggi con grande preoccupazione, il cuore pesante e una ferma promessa”, si legge nella lettera scritta ai dipendenti perché sappiano che “noi non rimarremo a guardare, non rimarremo in silenzio mentre l’incertenza sulle iniziative della nuova amministrazione cresce ogni giorno che passa”. Ricordando la “lunga storia” della sua azienda nell’assumere giovani in cerca di opportunità, Schultz ha quindi annunciato: “Ci sono più di 65 milioni di cittadini del mondo riconosciuti come rifugiati dalle Nazioni unite e noi stiamo definendo piani per assumerne 10.000 nei prossimi cinque anni nei 75 paesi del mondo dove è presente Starbucks. E inizieremo qui negli Stati Uniti, concentrandoci inizialmente su questi individui che hanno servito le truppe Usa come interpreti e personale di supporto nei diversi paesi dove il nostro esercito ha chiesto sostegno”.

Nei giorni scorsi anche il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg si era detto preoccupato dalla stretta sui migranti esortando il presidente a mantenere aperti i confini degli Stati Uniti ai rifugiati che hanno bisogno di un rifugio sicuro e a non deportare milioni di persone senza documenti che non pongono alcuna minaccia alla sicurezza nazionale. Sulla stessa lunghezza d’onda i dirigenti di Twitter e Google, quest’ultima affrettatasi a far rientrare il prima possibile circa 100 suoi dipendenti provenienti dai Paesi islamici.

Proprio i dirigenti di Google hanno dato vita a un fondo già dotato di 2 milioni di dollari, che con le donazioni dei dipendenti potrà raddoppiare, per rispondere alla crisi dei migranti attraverso quattro organizzazioni che si occupano del problema, American Civil Liberties Union (Aclu), l’Immigrant Legal Resource Center, l’International Rescue Committee e l’Unhcr. Mai il motore di ricerca aveva realizzato uno stanziamento simile per rispondere a una crisi.

Anche Airbnb ha la sua strategia: la società degli affitti brevi ha detto che metterà a disposizione gratuitamente alloggi per aiutare coloro che sono rimasti intrappolati nel bando di Trump.

Uber sta creando un fondo di difesa legale da 3 milioni di dollari per aiutare i suoi autisti con le questioni legate all’immigrazione. E la rivale Lyft ha annunciato ai suoi iscritti che donerà un milione di dollari all’Aclu per i prossimi 4 anni. L’associazione no profit, riporta il sito Slate, ha già raccolto una cifra record di oltre 24 milioni di dollari in donazioni durante il weekend: 6 volte di quello che raccoglie in un anno.
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Re: Donald Trump o Francesco Bergoglio ?

Messaggioda Berto » mar gen 31, 2017 11:08 am

Donald Trump's executive order on immigration – the full text
The White House press secretary has released the complete document signed by the US president, to ‘protect the nation from foreign terrorist entry’

https://www.theguardian.com/us-news/201 ... -full-text

Donald Trump's executive order on immigration – the full text

THE WHITE HOUSE

Office of the Press Secretary

For Immediate Release

January 27, 2017

EXECUTIVE ORDER

- - - - - - -

PROTECTING THE NATION FROM FOREIGN TERRORIST ENTRY INTO THE UNITED STATES

By the authority vested in me as President by the Constitution and laws of the United States of America, including the Immigration and Nationality Act (INA), 8 U.S.C. 1101 et seq., and section 301 of title 3, United States Code, and to protect the American people from terrorist attacks by foreign nationals admitted to the United States, it is hereby ordered as follows:

Trump announced and signed executive action that has widely been reported as a temporary ban on refugees and immigrants from Muslim-majority countries

Section 1. Purpose. The visa-issuance process plays a crucial role in detecting individuals with terrorist ties and stopping them from entering the United States. Perhaps in no instance was that more apparent than the terrorist attacks of September 11, 2001, when State Department policy prevented consular officers from properly scrutinizing the visa applications of several of the 19 foreign nationals who went on to murder nearly 3,000 Americans. And while the visa-issuance process was reviewed and amended after the September 11 attacks to better detect would-be terrorists from receiving visas, these measures did not stop attacks by foreign nationals who were admitted to the United States.

Numerous foreign-born individuals have been convicted or implicated in terrorism-related crimes since September 11, 2001, including foreign nationals who entered the United States after receiving visitor, student, or employment visas, or who entered through the United States refugee resettlement program. Deteriorating conditions in certain countries due to war, strife, disaster, and civil unrest increase the likelihood that terrorists will use any means possible to enter the United States. The United States must be vigilant during the visa-issuance process to ensure that those approved for admission do not intend to harm Americans and that they have no ties to terrorism.

In order to protect Americans, the United States must ensure that those admitted to this country do not bear hostile attitudes toward it and its founding principles. The United States cannot, and should not, admit those who do not support the Constitution, or those who would place violent ideologies over American law. In addition, the United States should not admit those who engage in acts of bigotry or hatred (including “honor” killings, other forms of violence against women, or the persecution of those who practice religions different from their own) or those who would oppress Americans of any race, gender, or sexual orientation.

Sec. 2. Policy. It is the policy of the United States to protect its citizens from foreign nationals who intend to commit terrorist attacks in the United States; and to prevent the admission of foreign nationals who intend to exploit United States immigration laws for malevolent purposes.

Follow the latest updates on the backlash to the president’s executive order targeting Muslim-majority countries and shutting down refugee entry

Sec. 3. Suspension of Issuance of Visas and Other Immigration Benefits to Nationals of Countries of Particular Concern. (a) The Secretary of Homeland Security, in consultation with the Secretary of State and the Director of National Intelligence, shall immediately conduct a review to determine the information needed from any country to adjudicate any visa, admission, or other benefit under the INA (adjudications) in order to determine that the individual seeking the benefit is who the individual claims to be and is not a security or public-safety threat.

(b) The Secretary of Homeland Security, in consultation with the Secretary of State and the Director of National Intelligence, shall submit to the President a report on the results of the review described in subsection (a) of this section, including the Secretary of Homeland Security’s determination of the information needed for adjudications and a list of countries that do not provide adequate information, within 30 days of the date of this order. The Secretary of Homeland Security shall provide a copy of the report to the Secretary of State and the Director of National Intelligence.

(c) To temporarily reduce investigative burdens on relevant agencies during the review period described in subsection (a) of this section, to ensure the proper review and maximum utilization of available resources for the screening of foreign nationals, and to ensure that adequate standards are established to prevent infiltration by foreign terrorists or criminals, pursuant to section 212(f) of the INA, 8 U.S.C. 1182(f), I hereby proclaim that the immigrant and nonimmigrant entry into the United States of aliens from countries referred to in section 217(a)(12) of the INA, 8 U.S.C. 1187(a)(12), would be detrimental to the interests of the United States, and I hereby suspend entry into the United States, as immigrants and nonimmigrants, of such persons for 90 days from the date of this order (excluding those foreign nationals traveling on diplomatic visas, North Atlantic Treaty Organization visas, C-2 visas for travel to the United Nations, and G-1, G-2, G-3, and G-4 visas).

(d) Immediately upon receipt of the report described in subsection (b) of this section regarding the information needed for adjudications, the Secretary of State shall request all foreign governments that do not supply such information to start providing such information regarding their nationals within 60 days of notification.

(e) After the 60-day period described in subsection (d) of this section expires, the Secretary of Homeland Security, in consultation with the Secretary of State, shall submit to the President a list of countries recommended for inclusion on a Presidential proclamation that would prohibit the entry of foreign nationals (excluding those foreign nationals traveling on diplomatic visas, North Atlantic Treaty Organization visas, C-2 visas for travel to the United Nations, and G-1, G-2, G-3, and G-4 visas) from countries that do not provide the information requested pursuant to subsection (d) of this section until compliance occurs.

(f) At any point after submitting the list described in subsection (e) of this section, the Secretary of State or the Secretary of Homeland Security may submit to the President the names of any additional countries recommended for similar treatment.

(g) Notwithstanding a suspension pursuant to subsection (c) of this section or pursuant to a Presidential proclamation described in subsection (e) of this section, the Secretaries of State and Homeland Security may, on a case-by-case basis, and when in the national interest, issue visas or other immigration benefits to nationals of countries for which visas and benefits are otherwise blocked.

(h) The Secretaries of State and Homeland Security shall submit to the President a joint report on the progress in implementing this order within 30 days of the date of this order, a second report within 60 days of the date of this order, a third report within 90 days of the date of this order, and a fourth report within 120 days of the date of this order.

Sec. 4. Implementing Uniform Screening Standards for All Immigration Programs. (a) The Secretary of State, the Secretary of Homeland Security, the Director of National Intelligence, and the Director of the Federal Bureau of Investigation shall implement a program, as part of the adjudication process for immigration benefits, to identify individuals seeking to enter the United States on a fraudulent basis with the intent to cause harm, or who are at risk of causing harm subsequent to their admission. This program will include the development of a uniform screening standard and procedure, such as in-person interviews; a database of identity documents proffered by applicants to ensure that duplicate documents are not used by multiple applicants; amended application forms that include questions aimed at identifying fraudulent answers and malicious intent; a mechanism to ensure that the applicant is who the applicant claims to be; a process to evaluate the applicant’s likelihood of becoming a positively contributing member of society and the applicant’s ability to make contributions to the national interest; and a mechanism to assess whether or not the applicant has the intent to commit criminal or terrorist acts after entering the United States.

(b) The Secretary of Homeland Security, in conjunction with the Secretary of State, the Director of National Intelligence, and the Director of the Federal Bureau of Investigation, shall submit to the President an initial report on the progress of this directive within 60 days of the date of this order, a second report within 100 days of the date of this order, and a third report within 200 days of the date of this order.

Sec. 5. Realignment of the U.S. Refugee Admissions Program for Fiscal Year 2017. (a) The Secretary of State shall suspend the U.S. Refugee Admissions Program (USRAP) for 120 days. During the 120-day period, the Secretary of State, in conjunction with the Secretary of Homeland Security and in consultation with the Director of National Intelligence, shall review the USRAP application and adjudication process to determine what additional procedures should be taken to ensure that those approved for refugee admission do not pose a threat to the security and welfare of the United States, and shall implement such additional procedures. Refugee applicants who are already in the USRAP process may be admitted upon the initiation and completion of these revised procedures. Upon the date that is 120 days after the date of this order, the Secretary of State shall resume USRAP admissions only for nationals of countries for which the Secretary of State, the Secretary of Homeland Security, and the Director of National Intelligence have jointly determined that such additional procedures are adequate to ensure the security and welfare of the United States.

(b) Upon the resumption of USRAP admissions, the Secretary of State, in consultation with the Secretary of Homeland Security, is further directed to make changes, to the extent permitted by law, to prioritize refugee claims made by individuals on the basis of religious-based persecution, provided that the religion of the individual is a minority religion in the individual’s country of nationality. Where necessary and appropriate, the Secretaries of State and Homeland Security shall recommend legislation to the President that would assist with such prioritization.

(c) Pursuant to section 212(f) of the INA, 8 U.S.C. 1182(f), I hereby proclaim that the entry of nationals of Syria as refugees is detrimental to the interests of the United States and thus suspend any such entry until such time as I have determined that sufficient changes have been made to the USRAP to ensure that admission of Syrian refugees is consistent with the national interest.

(d) Pursuant to section 212(f) of the INA, 8 U.S.C. 1182(f), I hereby proclaim that the entry of more than 50,000 refugees in fiscal year 2017 would be detrimental to the interests of the United States, and thus suspend any such entry until such time as I determine that additional admissions would be in the national interest.

(e) Notwithstanding the temporary suspension imposed pursuant to subsection (a) of this section, the Secretaries of State and Homeland Security may jointly determine to admit individuals to the United States as refugees on a case-by-case basis, in their discretion, but only so long as they determine that the admission of such individuals as refugees is in the national interest -- including when the person is a religious minority in his country of nationality facing religious persecution, when admitting the person would enable the United States to conform its conduct to a preexisting international agreement, or when the person is already in transit and denying admission would cause undue hardship -- and it would not pose a risk to the security or welfare of the United States.

(f) The Secretary of State shall submit to the President an initial report on the progress of the directive in subsection (b) of this section regarding prioritization of claims made by individuals on the basis of religious-based persecution within 100 days of the date of this order and shall submit a second report within 200 days of the date of this order.

(g) It is the policy of the executive branch that, to the extent permitted by law and as practicable, State and local jurisdictions be granted a role in the process of determining the placement or settlement in their jurisdictions of aliens eligible to be admitted to the United States as refugees. To that end, the Secretary of Homeland Security shall examine existing law to determine the extent to which, consistent with applicable law, State and local jurisdictions may have greater involvement in the process of determining the placement or resettlement of refugees in their jurisdictions, and shall devise a proposal to lawfully promote such involvement.

Sec. 6. Rescission of Exercise of Authority Relating to the Terrorism Grounds of Inadmissibility. The Secretaries of State and Homeland Security shall, in consultation with the Attorney General, consider rescinding the exercises of authority in section 212 of the INA, 8 U.S.C. 1182, relating to the terrorism grounds of inadmissibility, as well as any related implementing memoranda.

Sec. 7. Expedited Completion of the Biometric Entry-Exit Tracking System. (a) The Secretary of Homeland Security shall expedite the completion and implementation of a biometric entry-exit tracking system for all travelers to the United States, as recommended by the National Commission on Terrorist Attacks Upon the United States.

(b) The Secretary of Homeland Security shall submit to the President periodic reports on the progress of the directive contained in subsection (a) of this section. The initial report shall be submitted within 100 days of the date of this order, a second report shall be submitted within 200 days of the date of this order, and a third report shall be submitted within 365 days of the date of this order. Further, the Secretary shall submit a report every 180 days thereafter until the system is fully deployed and operational.

Sec. 8. Visa Interview Security. (a) The Secretary of State shall immediately suspend the Visa Interview Waiver Program and ensure compliance with section 222 of the INA, 8 U.S.C. 1222, which requires that all individuals seeking a nonimmigrant visa undergo an in-person interview, subject to specific statutory exceptions.

(b) To the extent permitted by law and subject to the availability of appropriations, the Secretary of State shall immediately expand the Consular Fellows Program, including by substantially increasing the number of Fellows, lengthening or making permanent the period of service, and making language training at the Foreign Service Institute available to Fellows for assignment to posts outside of their area of core linguistic ability, to ensure that non-immigrant visa-interview wait times are not unduly affected.

Sec. 9. Visa Validity Reciprocity. The Secretary of State shall review all nonimmigrant visa reciprocity agreements to ensure that they are, with respect to each visa classification, truly reciprocal insofar as practicable with respect to validity period and fees, as required by sections 221(c) and 281 of the INA, 8 U.S.C. 1201(c) and 1351, and other treatment. If a country does not treat United States nationals seeking nonimmigrant visas in a reciprocal manner, the Secretary of State shall adjust the visa validity period, fee schedule, or other treatment to match the treatment of United States nationals by the foreign country, to the extent practicable.

Sec. 10. Transparency and Data Collection. (a) To be more transparent with the American people, and to more effectively implement policies and practices that serve the national interest, the Secretary of Homeland Security, in consultation with the Attorney General, shall, consistent with applicable law and national security, collect and make publicly available within 180 days, and every 180 days thereafter:

(i) information regarding the number of foreign nationals in the United States who have been charged with terrorism-related offenses while in the United States; convicted of terrorism-related offenses while in the United States; or removed from the United States based on terrorism-related activity, affiliation, or material support to a terrorism-related organization, or any other national security reasons since the date of this order or the last reporting period, whichever is later;

(ii) information regarding the number of foreign nationals in the United States who have been radicalized after entry into the United States and engaged in terrorism-related acts, or who have provided material support to terrorism-related organizations in countries that pose a threat to the United States, since the date of this order or the last reporting period, whichever is later; and

(iii) information regarding the number and types of acts of gender-based violence against women, including honor killings, in the United States by foreign nationals, since the date of this order or the last reporting period, whichever is later; and

(iv) any other information relevant to public safety and security as determined by the Secretary of Homeland Security and the Attorney General, including information on the immigration status of foreign nationals charged with major offenses.

UN agencies and rights groups challenge legality of executive order which appears to target Muslims
(b) The Secretary of State shall, within one year of the date of this order, provide a report on the estimated long-term costs of the USRAP at the Federal, State, and local levels.
Sec. 11. General Provisions. (a) Nothing in this order shall be construed to impair or otherwise affect:
(i) the authority granted by law to an executive department or agency, or the head thereof; or
(ii) the functions of the Director of the Office of Management and Budget relating to budgetary, administrative, or legislative proposals.
(b) This order shall be implemented consistent with applicable law and subject to the availability of appropriations.
(c) This order is not intended to, and does not, create any right or benefit, substantive or procedural, enforceable at law or in equity by any party against the United States, its departments, agencies, or entities, its officers, employees, or agents, or any other person.

DONALD J. TRUMP
THE WHITE HOUSE,
January 27, 2017.



Trump, l'immigrazione e il fantasma del "razzismo"
di Stefano Magni30-01-2017

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-tru ... -18790.htm

Il presidente Donald Trump ha firmato un decreto che pone alcune resitrizioni alla concessione di visti di ingresso negli Usa, da sette paesi di provenienza. E nelle 48 ore successive è scoppiato un caos informativo senza precedenti che ha influenzato sia i media che la stessa burocrazia americana.

È anche difficile capire che cosa sia successo in questi due giorni negli Usa, perché i reportage parlano di caos negli aeroporti ai controlli doganali, di persone residenti negli Usa o con regolare permesso di soggiorno arrestate alla frontiera, famiglie divise, medici, accademici e professionisti che lamentano di non poter più accedere al territorio statunitense e di non poter più svolgere la propria attività. Migliaia di attivisti stanno manifestando di fronte agli aeroporti.
Un giudice federale ha bloccato il decreto per le espulsioni, permettendo l’ingresso di persone dotate di documenti in regola e si discute su una possibile incostituzionalità del decreto presidenziale: sarebbe contrario alla lettera della Legge sull’Immigrazione del 1965 che vieta di discriminare, anche su base nazionale, oltre che di razza e di religione, chi chiede di entrare negli Usa.

Questi che abbiamo elencato sono solo i più frequenti commenti ascoltati, letti e visti negli ultimi due giorni. Tuttavia, il contenuto del decreto presidenziale è pubblico, come pure sono noti i suoi primi effetti. E ben poco di quel che abbiamo visto finora ha un qualche lontano riscontro con la realtà. Prima di tutto, il decreto di Trump sull’immigrazione blocca temporaneamente, per soli tre mesi, la concessione di nuovi visti ai cittadini di sette paesi: Iran, Iraq, Libia, Siria, Somalia, Sudan, Yemen.
Si tratta di paesi in cui le ambasciate statunitensi non operano o operano in modo discontinuo, dove, quindi, non è possibile effettuare uno screening preventivo accurato di chi fa domanda per accedere agli Usa. Quattro di questi paesi, Libia, Iraq, Siria e Yemen, sono divisi da una guerra civile in cui combattono grandi formazioni di terroristi jihadisti. Uno di questi, l’Iran, non ha relazioni con gli Usa (che Teheran considera il “Grande Satana”). Si noterà che in questa lista mancano altri paesi su cui gravano sospetti fondati di collusione con il terrorismo internazionale, quali Arabia Saudita, Qatar e Pakistan. Ma in essi operano regolarmente le ambasciate americane, con il loro personale. Quindi il carattere del decreto non è pregiudiziale, ma risponde a un’esigenza concreta: rivedere i parametri di sicurezza e, per tre mesi, bloccare la concessione di nuovi visti.

Il decreto non è "illegale", né "anticostituzionale".
Prima di tutto perché, sui cittadini stranieri e le politiche di immigrazione decide il Presidente e nessun altro organo. Secondo, perché la legge sull’immigrazione attualmente in vigore, alla sezione 1182(f) prevede che il presidente possa ridurre o bloccare la concessione di visti per persone provenienti da paesi che costituiscano un pericolo per la sicurezza nazionale. La legge del 1965, che viene citata spesso in questi giorni, non può essere intesa come divieto di restrizione (per motivi di sicurezza), ma come divieto di discriminazione su base etnica e religiosa, che è ben altra cosa.
Il giudice federale Ann Donnelly non ha contestato la costituzionalità del decreto, ma semmai la sua applicazione a persone dotate già di regolare permesso e bloccate in modo erroneo da zelanti funzionari della dogana. In effetti, però, il problema ha riguardato circa 109 persone su tutti i passeggeri di tutti gli aeroporti americani, delle quali solo una ventina (nel momento in cui viene scritto questo articolo) sono ancora bloccate alla dogana. Un fatto spiacevole, sicuramente. Ma non una tragedia internazionale.

Viene contestato anche il nuovo limite massimo di rifugiati ammessi negli Usa, fissato a 50mila unità. Ma guardando alla storia dell’accoglienza negli Stati Uniti, questo numero è nella media. È solo l’amministrazione Obama e unicamente negli ultimi due anni, ad aver alzato questa soglia per motivi eccezionali (guerra in Siria). Non è neppure straordinario, ma nella norma, il blocco delle richieste di asilo dalla Siria: è la stessa politica perseguita dallo stesso Obama dal 2011 al 2015. Solo gli ultimi due anni hanno fatto eccezione e il 2016 è l’unico anno in cui i rifugiati sono stati ammessi nell’ordine delle decine di migliaia di unità (fra cui, però, quasi nessun cristiano). Quindi il decreto Trump è semmai un ritorno alla norma e tutt’altro che straordinario.

La controversia principale riguarda il futuro della politica di accoglienza. Secondo le direttive del nuovo presidente, deve essere data la priorità alle richieste di asilo inoltrate da chi è perseguitato per motivi religiosi, oltre che politici. Le minoranze, non solo cristiane, ma anche musulmane sciite in terra sunnita o viceversa, o yazidi in Iraq, avranno la precedenza sui loro persecutori. Sembrerebbe solo buon senso, anche se per molti tutto questo è “razzismo”. Un’etichetta che deve essere a tutti i costi appiccicata al nuovo presidente repubblicano, a costo di sacrificare la realtà.
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