Ensemenii contro el Nadal, el prexepio, el croxefegà

Re: Ensemenii contro el Nadal, el prexepio, el croxefegà

Messaggioda Berto » ven dic 29, 2017 9:20 pm

Europa: L'islamizzazione del Natale
Soeren Kern
29/12/2017

https://it.gatestoneinstitute.org/11628 ... mizzazione

In quasi tutti i paesi europei, questo Natale 2017 è stato contrassegnato da controversie legate all'Islam. La maggior parte di questi contrasti è stata generata dalle élite che si fanno in quattro per laicizzare il Natale allo scopo di evitare che una festa cristiana offenda la sensibilità dei musulmani.

Numerosi mercatini tradizionali di Natale sono stati ribattezzati — ad esempio, come Amsterdam Winter Parade, Bruxelles Plaisirs d'Hiver, Kreuzberger Wintermarkt, London Winterville, Munich Winter Festival — per conferire loro una parvenza multiculturale di tolleranza laica.

Più preoccupanti sono i crescenti tentativi di islamizzare il Natale. La re-teologizzazione del Natale si basa sulla falsa premessa che il Gesù della Bibbia è il Gesù (Isa) del Corano. Questa fusione religiosa, chiamata a volte "Chrislam" guadagna terreno in un Occidente che è diventato biblicamente analfabeta.

In Gran Bretagna, ad esempio, la chiesa di Ognissanti di Kingston sul Tamigi ha di recente celebrato la nascita di Gesù e di Maometto. Il "Milad Advent e la Christmas Celebration", del 3 dicembre erano finalizzati a "festeggiare la data di nascita del profeta Maometto e di attendere con trepidazione la nascita di Gesù". La funzione religiosa di un'ora prevedeva una parte dedicata alla preghiera islamica a cui faceva seguito il taglio di una torta di compleanno.

Il famoso blog cristiano "Archbishop Cranmer" ha redarguito la chiesa per la mancanza di discernimento:

"Da notare come questo evento 'festeggi la data di nascita del profeta Maometto' senza però mostrare trepidazione per la nascita del Signore Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Maometto si vede riconoscere il ruolo di profeta, mentre Gesù ha perso la sua dimensione profetica e sacerdotale; e ha perso anche la sua regalità e il suo messianismo. Si esalta il profeta Maometto insieme al buon vecchio Gesù, perché riconoscere a quest'ultimo una qualunque pretesa di divinità avrebbe, certamente, emarginato molti musulmani (come se questi non fossero già stati emarginati dalla celebrazione haram [proibita dall'Islam]), il che non sarebbe stato molto interconfessionale o sensibilmente missionario, no?

Il blog ha aggiunto che esaltare Maometto nelle chiese induce a dichiarare che Maometto è più grande di Gesù:

"Ogni volta che una chiesa accorda a Maometto l'epiteto di 'Profeta', respinge la crocifissione, nega la resurrezione di Cristo e rifiuta che il Verbo si sia fatto carne e dimori in mezzo a noi, perché Maometto ha negato tutti questi principi fondamentali della fede cristiana".

Il 6 gennaio 2017, nel giorno dell'Epifania, che celebra la manifestazione del Verbo di Dio incarnato, a Glasgow, nella cattedrale di Saint Mary, che è sotto la giurisdizione della Chiesa episcopale scozzese, è stato recitato un brano del Corano che nega che Gesù sia il Figlio di Dio. Gavin Ashenden, uno dei cappellani della regina, ha definito "blasfema" questa lettura del Corano. E ha aggiunto che "ci sono altri modi, decisamente migliori, per costruire 'basi d'intesa reciproca'" con i musulmani.

A Londra, un gruppo parlamentare multipartitico di musulmani britannici, composto da rappresentanti della Camera dei Comuni e della Camera dei Lord, ha pubblicato un rapporto intitolato "Un felice Natale musulmano", per attirare l'attenzione sulla "umanità" dei musulmani a Natale. Nel report si afferma:

"Troppo spesso, sentiamo parlare delle organizzazioni caritatevoli musulmane a causa di una copertura mediatica negativa. (...) Qualcosa di cui sentiamo parlare ancora meno è il 'Felice Natale musulmano'. Le mense per i poveri, le banche alimentari, i pranzi di Natale, le feste di fine anno – le organizzazioni caritatevoli musulmane sono impegnate a fare tutto questo nel periodo natalizio".

In Scozia, il governo regionale è stato accusato di "minare" il retaggio cristiano della Gran Bretagna promuovendo "festival invernali" per le minoranze etniche, ignorando così il Natale. Il ministro scozzese dello Sviluppo internazionale, Alasdair Allan, si è impegnato a stanziare circa 400 mila sterline (451 mila euro) per finanziare 23 eventi da organizzare nei mesi invernali. E li ha definiti come "date importanti nel nostro calendario nazionale", aggiungendo che questo programma "entusiasmante e diversificato" aiuterebbe gli scozzesi a "celebrare tutto ciò che c'è di bello nel nostro meraviglioso paese durante i mesi invernali". Ma nessuna di queste manifestazioni ha un legame con il Natale. Un portavoce della Chiesa cattolica in Scozia ha dichiarato:

"Dobbiamo constatare con vivo rammarico che il governo scozzese ha scelto di non riconoscere la realtà religiosa del Natale in tutte le manifestazioni del Festival d'Inverno. Nell'ultimo censimento, più della metà della popolazione si è detta cristiana. I cattolici e altri cristiani, hanno il diritto di interrogarsi su questo Festival che, finanziato con risorse pubbliche, non include alcuna manifestazione che aiuti gli scozzesi a celebrare la nascita di Cristo che è indubbiamente l'avvenimento più importante dei mesi invernali".

Gordon Macdonald, della organizzazione benefica CARE, ha aggiunto:

"La politica di laicizzazione condotta dal governo scozzese da qualche anno mina il nostro retaggio cristiano e il nostro sistema di valori".

In Danimarca, una scuola primaria di Graested ha cancellato una funzione religiosa tradizionale che segna l'inizio del Natale per non offendere gli alunni musulmani. Alcuni genitori hanno accusato la scuola di avere due pesi e due misure perché di recente la scuola aveva organizzato una manifestazione intitolata "La settimana della Sira", immergendo i bambini nella cultura del Medio Oriente. Ignorando il parere dei genitori, il consiglio d'istituto si è schierato dalla parte della scuola:

"Il consiglio appoggia la decisione della scuola di creare nuove tradizioni [il corsivo è opera dell'autore] coinvolgendo bambini e giovani".

Il primo ministro danese Lars Lokke Rasmussen, ex alunno della scuola, ha detto che la decisione andava annullata. Il ministro della Sanità, Ellen Trane Norby, ha affermato:

"Le scuole primarie danesi hanno il dovere di trasmettere delle conoscenze – e l'insegnamento dei valori culturali e delle tradizioni del Natale ne fa parte".

In Francia, il mercatino annuale di Natale del quartiere Croix-Rousse di Lione è stato annullato a causa degli esorbitanti costi della sicurezza per assicurare la protezione della manifestazione dalla minaccia del terrorismo di stampo islamico. Ma l'annuale Festa delle Luci non è stata cancellata. Il governatore militare di Lione, il generale di corpo d'armata Pierre Chavancy, ha dichiarato che visto il carattere "sensibile" della manifestazione sarebbero stati dispiegati 1.500 soldati e agenti di polizia, con tanto di cani al seguito, oltre a brigate fluviali e unità anti-mine.

Nel vicino Belgio, il presidente della Croce Rossa di Liegi, André Rouffart, ha ordinato alle 28 sedi della città di rimuovere i crocifissi per affermare l'identità laica dell'organizzazione. Secondo i critici, questa decisione fa parte di uno sforzo più ampio teso a "modificare determinate terminologie" e "rompere con le nostre tradizioni e le nostre radici" al fine di accontentare i musulmani. "Una volta parlavamo di vacanze di Natale, ora le chiamiamo vacanze d'inverno", ha detto un volontario locale della Croce Rossa. "A Bruxelles, il mercato di Natale è stato ribattezzato 'Plaisirs d'Hiver'. Lasciamo che le cose rimangano come sono".

In Germania, una scuola di Lüneburg ha rinviato una festa natalizia dopo che uno studente musulmano si era lamentato del fatto che i canti natalizi a scuola fossero incompatibili con l'Islam. Secondo il magazine Focus, la decisione dell'istituto scolastico di riprogrammare l'evento come attività extrascolastica non obbligatoria ha generato "un'ondata di messaggi email di odio e anche di minacce contro la direzione della scuola e il consiglio d'istituto". Nel tentativo di rabbonire i genitori furiosi, il dirigente scolastico, Friedrich Suhr ha asserito che le canzoni di Natale "non cristiane" come "Rudolph, la renna dal naso rosso" non sarebbero state vietate. Alexander Gauland, leader del partito anti-immigrazione Alternativa per la Germania (Afd), ha dichiarato che la decisione della scuola è "una insopportabile e involontaria sottomissione all'Islam" e una "codarda ingiustizia" verso i bambini non musulmani.

A Monaco, la campagna pubblicitaria per un "mercato d'inverno" raffigura un pupazzo di neve coperto da un burqa. Il presidente dell'AfD della Baviera, Petr Bystron, ha osservato ironicamente: "Un pupazzo di neve col burqa come simbolo di tolleranza?" A Halle, il mercatino di Natale è stato ribattezzato "Mercato d'Inverno".

A Berlino, il tradizionale mercatino di Natale è stato protetto da barriere di cemento per impedire che si ripeta un attacco terroristico come quello dello scorso anno in cui 12 persone persero la vita e più di 50 rimasero ferite. A Stoccarda, un uomo di 53 anni è stato arrestato nel mercato di Natale dopo che aveva detto di recare con sé una bomba nello zaino. A Postdam, il mercatino natalizio è stato chiuso perché una farmacia lì vicino aveva ricevuto un pacco-bomba. A Bonn, il mercato di Natale è stato evacuato a causa di un allarme bomba.

In Italia, una scuola di Milano ha eliminato ogni riferimento al Natale nel volantino di una festa organizzata dall'istituto e l'ha ribattezzata come "Grande festa delle buone Feste". Scrivendo su Facebook, un esponente politico locale, Samuele Piscina, ha accusato la scuola di attuare "una politica di sinistra politicamente corretta" che priva i bambini italiani della gioia del Natale:

"Dopo i presepi e i crocefissi, ora anche le feste di Natale vengono ostacolate nelle scuole. La parola 'Natale', simbolo della nostra fede e della nostra cultura, non discrimina nessuno. Colpire gli emblemi del Natale non garantisce il rispetto di nessuno, non produce una scuola e una società accoglienti e inclusive, ma fomenta l'intolleranza nei confronti della nostra cultura, dei nostri usi, delle nostre leggi e delle nostre tradizioni. Crediamo fermamente che le nostre tradizioni vadano rispettate".

A Bolzano, l'albero di Natale nella sala comunale sarebbe stato tolto perché "avrebbe potuto offendere la sensibilità dei presenti" musulmani. Un esponente politico locale, Alessandro Urzì, ha espresso la sua indignazione per la decisione dicendo: "Questo rigore burocratico con cui si pretende di far rimuovere l'albero altrimenti rischierebbe di infastidire qualcuno dimostra un imbarbarimento del clima culturale generale".

In Norvegia, una scuola primaria di Skien ha annunciato che le festività natalizie quest'anno avrebbero incluso non solo la solita lettura da parte dei bambini dei versetti della Bibbia, ma anche di due versetti del Corano che si riferiscono a Gesù. L'impareggiabile Bruce Bawer ne ha spiegato le conseguenze:

"Il Natale della scuola Stigeråsen offre un altro esempio di dhimmitudine: la vile sottomissione europea all'Islam. Quest'anno, potrebbe esserci una coppia di versetti del Corano in uno spettacolo di Natale; l'anno prossimo, entrambe le religioni celebreranno la stessa festa; e forse non occorrerà attendere molti anni prima che la festa dei bambini sia celebrata senza crocifissi e alberi di Natale, solo con tappeti da preghiera, benedizioni in arabo e hijab per le bambine".

In Spagna, il consiglio municipale di Madrid ha rimpiazzato le festività di Natale organizzate nella capitale con una "Fiera internazionale delle culture" neopagana. Secondo la sindaca di Madrid Manuela Carmena, una ex militante comunista, lo scopo esplicito è quello di scristianizzare il Natale per renderlo più inclusivo:

"Noi sappiamo tutti che il Natale è una festa di origine religiosa, ma è anche una celebrazione di umanità e di solidarietà. È per questo che il consiglio comunale di Madrid desidera fare tutto il possibile perché chiunque in questa città, da qualsiasi posto provenga, possa godersi il Natale".

Infrangendo la tradizione, il Comune di Madrid si è anche rifiutato di allestire un presepe alla Puerta de Alcalá, uno dei più emblematici monumenti della città. L'esponente politico locale José Luis Martínez-Almeida ha accusato la Carmena di "collaborare con entusiasmo alla celebrazione del Ramadan", ma di "cercare di nascondere tutti i simboli cristiani del Natale". E ha aggiunto: "Vogliamo rivendicare le nostre radici culturali e religiose!".
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ensemenii contro el Nadal, el prexepio, el croxefegà

Messaggioda Berto » gio apr 26, 2018 8:04 am

La Baviera ha deciso: una croce in ogni edificio statale
24.04.2018

https://www.tio.ch/estero/attualita/125 ... io-statale

Ad annunciarlo è stato il primo ministro del Land tedesco: «È un riconoscimento dell’identità»
MONACO DI BAVIERA - Delle tre misure annunciate martedì dal neo primo ministro della Baviera è stata quella più simbolica a catturare l’attenzione della stampa: da giugno si dovrà appendere una croce nell’atrio di ogni edificio statale del Land tedesco.
Markus Söder (Csu) ha tenuto a sottolineare che la suddetta croce «non rappresenta il simbolo di una religione» né lede il principio di laicità, ma, al contrario, vuole essere «un riconoscimento dell’identità» e della «impronta culturale cristiano-occidentale» della sua Baviera.
Come fa notare la Süddeutsche Zeitung, però, la croce che egli stesso ha voluto simbolicamente appendere nell’ingresso della cancelleria del Land, di religioso, ha molto. Era infatti stata donata al governo bavarese dal cardinale di Monaco Friedrich Wetter e, secondo quanto sottolineato da Söder, benedetta dal porporato stesso. Dal 2008 faceva bella mostra di sé nella sala dell’esecutivo.
La nuova regola varrà per tutti gli edifici statali del Land, non per quelli dei comuni o gli edifici del governo federale.
Fra le altre misure annunciate da Söder ci sono la creazione di una polizia di frontiera della Baviera che contrasti la criminalità e l’immigrazione irregolare e la limitazione dei mandati consecutivi del premier a 10 anni.


Germania, Baviera: croci negli uffici. Il cardinale Marx boccia la legge
Paolo Valentino, corrispondente a Berlino
3 giugno 2028


https://www.corriere.it/esteri/18_giugn ... 4e4c.shtml

Una croce lacera la Baviera. Dal 1° giugno nel Land tedesco è entrata in vigore la legge che impone l’obbligo di appendere il simbolo dei cristiani all’ingresso di tutti gli edifici pubblici. L’ha voluta il nuovo ministro-presidente bavarese, Markus Söder, come «affermazione dei nostri valori culturali, storici e spirituali». Secondo il premier cristiano-sociale, infatti, «la croce non è solo parte integrante della nostra religione, ma appartiene anche alle fondamenta del nostro Stato».

La decisione si è rivelata controversa sin dall’inizio. Ha provocato un’ondata di critiche in tutta la Germania. E soprattutto ha confermato la centralità assunta dal tema dell’identità tedesca nella conversazione nazionale, dopo il trauma degli oltre un milione di rifugiati in gran parte musulmani ammessi nel Paese dopo la crisi del 2015-16.

Scontate le reazioni negative degli avversari politici, su cui torneremo, meno scontato era che a guidare con parole di fuoco la polemica contro il Kreuzpflicht fosse il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e presidente della Conferenza episcopale tedesca, cioè la massima autorità cattolica in Germania. Tant’è. «È una provocazione per ogni cristiano, per la Chiesa, ma anche per lo Stato», ha detto il prelato in una intervista con la Süddeutsche Zeitung. Secondo Marx, la decisione rischia infatti di «seminare divisione, ribellione e conflitti»: «Se Söder pensa che la croce sia un simbolo culturale e non religioso, allora non ha capito nulla. In questo modo verrebbe espropriata dallo Stato». Il cardinale non nega che un dibattito su cosa significhi oggi vivere una società con identità cristiana sia necessario e importante, «ma allora bisogna coinvolgere tutti, cristiani, musulmani, ebrei e perfino i non credenti».

Per una singolare coincidenza, Söder era in visita in Vaticano proprio l’altro ieri ed è facile immaginare che anche il Santo Padre, in termini probabilmente più felpati, abbia espresso qualche riserva.

La contestazione politica è incandescente. «Il premier bavarese profana la croce», tuona il liberale Christian Lindner, presidente della Fdp. Qualcuno ironizza, come Die Welt, che ha preso in giro Söder quando, annunciando il decreto, ha piantato personalmente una enorme croce all’entrata della cancelleria di Stato, paragonandolo a Abraham Van Helsing, lo scienziato olandese che nel romanzo di Bram Stoker brandisce il crocefisso contro Dracula.

Il fronte dei sostenitori risponde con toni da inquisizione: «Siete un’alleanza sacrilega tra nemici della religione e rinnegati», dichiara il segretario generale della Csu, Markus Blume. Ma a mettere il dito sul nervo scoperto dell’operazione è la deputata ed ex leader dei Verdi, Claudia Roth: «Söder abusa della croce per la sua campagna elettorale e mescola deliberatamente religione e politica».

È molto più di un sospetto infatti che il vero elefante nella stanza sia AfD, il partito dell’estrema destra xenofoba, che alle elezioni regionali del prossimo settembre minaccia di far saltare la storica maggioranza assoluta della Csu in Baviera. Alle ultime elezioni federali AfD ottenne nel Land il 12,4% mentre i cristiano-sociali persero oltre 10 punti, precipitando al 38%, peggior risultato di sempre.

Söder è stato eletto premier in marzo sull’onda di quella sconfitta al posto di Horst Seehofer, poi diventato ministro federale dell’Interno. E da allora ha inseguito sul suo terreno Alternative für Deutschland, che ovviamente ha lodato la legge sulla croce. Il punto vero è che qualunque motivazione adduca il premier bavarese, il Kreuplifcht suggerisce che essere cristiani sia requisito essenziale del «vero tedesco». Dinamite politica, in un Paese dove vivono quasi 5 milioni di musulmani, dei quali oltre 2 milioni hanno la nazionalità tedesca.

Non solo. Che quella della croce si riveli una scelta vincente sul piano elettorale, «è tutto da vedere», dice il sociologo Armin Nassehi, dell’Università di Monaco. È vero infatti che la legge piace alla maggioranza della popolazione: il 56% è favorevole, il 38 contrario, secondo un sondaggio della Radio bavarese. Ma a due mesi dal suo annuncio, le intenzioni di voto non sono cambiate di molto: la Csu è stabile da mesi al 42%, meglio delle elezioni federali ma ancora lontana dalla maggioranza assoluta che è il suo obiettivo minimo da sempre.


Gino Quarelo
Il crocifisso non è monopolio del clero e delle sue gerarchie. Questi preti cristiani dovrebbero vergognarsi di farsi complici del nazismo maomettano, santificando l'assassino criminale Maometto e promuovendo il maomettismo come culto che eleva l'uomo a Dio e che porta fraternità e pace all'umanità intera. Questi sono una vergogna demenziale e corresponsabili dell'invasione nazi maomettana dell'Europa.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ensemenii contro el Nadal, el prexepio, el croxefegà

Messaggioda Berto » dom nov 18, 2018 7:44 pm

No alla recita di Natale a scuola, disturba le altre culture: polemica a Terni
Giuseppe Gaetano
18 novembre 2018


https://www.corriere.it/politica/18_nov ... RDNGHqc5U4

«No alla recita natalizia perché disturba le diverse culture religiose presenti nell’istituto». La leghista Valeria Alessandrini, assessore alla scuola del Comune di Terni, denuncia su Facebook «la decisione di una dirigente scolastica che ha vietato lo svolgimento di una iniziativa natalizia legata alla messa in scena di quadri viventi con protagonisti i bambini e a tema la nascita di Gesù». L'istituto è la scuola elementare Anita Garibaldi in via Dei Carrara, e la rappresentazione "proibita" il classico presepe vivente. La palla di Natale è stata presa al balzo e rilanciata sui social dal leader, Matteo Salvini: «Si avvicina il Natale e spuntano di nuovo `dirigenti scolastici´ che vogliono impedire le recite ai bambini - scrive su Twitter -. Non si tratta solo di religione, ma di storia, radici, cultura. Viva le nostre tradizioni!». La Alessandrini è un’altra pasionaria della scuderia leghista, attivissima in Rete: il mese scorso, ad esempio, ha aspramente criticato il progetto gender di una scuola primaria, che avrebbe contemplato il gioco con soldati rosa e bambole blu. «Non ho niente da dire e non ritengo di dover prestare il fianco a questi attacchi di tipo politico - ribatte la preside Maria Elisabetta Mascio, contattata telefonicamente da Terni Today -. Invito solo le persone ad andare a visitare il nostro sito, dove troveranno le foto del vescovo di Terni che soltanto venerdì è venuto a farci visita a scuola». Nessun ripensamento, dunque.


La polemica

Iniziativa rispettosa della laicità delle istituzioni dello Stato, nel nome dell’integrazione, o un politically correct esagerato? Il dibattito divampa. «A volte il silenzio è d’oro - afferma la vicepresidente dei senatori di Forza Italia, Alessandra Gallone -. La risposta della dirigente è imbarazzante: parlare addirittura di limiti da non superare, e chiamare in causa il principio di laicità è un esercizio della moderna arretratezza culturale che imperversa in alcuni istituti». «Disperdere i nostri valori religiosi - continua -, indebolire le nostre radici cristiane e i simboli che le caratterizzano è un danno enorme che facciamo ai nostri figli: ignorarlo è una forma di intollerabile intolleranza». A difesa della preside interviene il capogruppo in consiglio comunale di Senso civico, Alessandro Gentiletti: «La protesta è fuori luogo - dice sempre a Terni Today -.
Gli istituti scolastici sono autonomi e queste sceneggiate, insieme alle altre a cui saremo costretti ad assistere sotto il periodo natalizio, offendono l’intelligenza di quei cristiani che non hanno intenzione di seguire anacronistiche crociate». Resta una sola domanda: chi e come spiegherà, ai bambini, il motivo di tanto accapigliarsi dei grandi per una semplice recita?
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ensemenii contro el Nadal, el prexepio, el croxefegà

Messaggioda Berto » mer dic 26, 2018 6:00 pm

Babbo Natale esiste o non esiste?
Meglio credere a Babbo Natale che ad Allah!
Meglio credere a chi porta doni di vita che a chi porta orrore, disumanità, schiavitù e morte.
viewtopic.php?f=28&t=2820
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 6420453274
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 6678030410
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ensemenii contro el Nadal, el prexepio, el croxefegà

Messaggioda Berto » mer dic 26, 2018 6:01 pm

Gesù Cristo l'ebreo, in Israele non era uno straniero, non era un profugo, non era un migrante economico né un migrante parassita o criminale, non era un clandestino, non era un terrorista arabo-palestinese, non era un nazista maomettano, era semplicemente e integralmente un ebreo di Israele come lo erano i suoi genitori e Israele è la terra degli ebrei come Gerusalemme è la loro capitale.
I preti che la raccontano diversamente sono dei mentitori, dei bestemmiatori, degli eretici, dei figli del demonio.
viewtopic.php?f=197&t=2814
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ensemenii contro el Nadal, el prexepio, el croxefegà

Messaggioda Berto » mer dic 26, 2018 6:01 pm

Quello sfregio a Udine: spunta tappeto islamico davanti a un presepe
Luca Romano - Mer, 26/12/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 21394.html

Polemiche a Udine per l'attacco messo in atto la notte scorsa ad un presepe posizionato in piazzetta del Pozzo.

Le sagome della sacra famiglia sono state imbrattate con della vernice e con delle scritte contro la religione cristiana. Tra le scrittie trovate sulla natività alcune sostengono la politica delle "porte aperte" agli immigrati: "La vostra fede, un razzismo dalla lunga storia", "il vostro Giuseppe, un uomo a cui negate la dignità togliendo le panchine", "il vostro Gesù, un bimbo nato a bordo delle navi che non accogliete", "la vostra Maria, ogni donna incinta in Libia senza dire sì al suo signore", si legge tra le scritte che hanno lasciato i vandali. Di fatto dietro il gesto potrebbe esserci una protesta contro il comune che ha deciso di rimuovere alcune panchine per lasciar spazio al presepe. Per terra anche un tappeto per la preghiera islamica, come riporta UdineToday.

I cittadini hanno poi rimosso le scritte. Duro il commento di Deborah Serracchiani del Pd: "Ancora una volta si prende di mira un simbolo di pace, con un gesto stupido e provocatorio, utile solo a suscitare sterili polemiche nei giorni più dedicati all’accoglienza, alla famiglia e alla riconciliazione. Fuori da qualunque strumentalizzazione, diciamo basta a ogni teppismo. Per la Serracchiani, che già aveva condannato analoghi episodi avvenuti a Trieste e in Friuli "non ci sono idee in chi sfregia un presepe, forse solo aggressività maldiretta e vuoto esistenziale. Sicuramente dietro non c’è il minimo interesse nei confronti delle politiche di accoglienza o della situazione dei profughi, anzi - conclude - il risultato ottenuto è opposto a quello dichiarato".


Alberrto Pento
Tutta colpa degli idolatri pretacci e dei cristiani nazi comunisti e filo nazi maomettani.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ensemenii contro el Nadal, el prexepio, el croxefegà

Messaggioda Berto » ven dic 28, 2018 4:29 am

???

In Irak il Natale diventa festa nazionale
Francesco Curridori - Gio, 27/12/2018

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ira ... 21878.html

In Irak il governo ha approvato un emendamento alla Legge sulle festività e ha fatto del Natale una celebrazione per tutti, cristiani e musulmani

In Irak il Natale sarà festa nazionale. Il governo di Baghdad ha approvato proprio in questi giorni un emendamento alla Legge sulle festività e ha fatto del Natale una celebrazione per tutti, cristiani e musulmani.

La decisione del governo, si legge su Asianews, è la prima concreta risposta all’appello lanciato alla vigilia delle celebrazioni dal card Louis Raphael Sako che auspicava che l'Irak conformasse la sua legislazione a quelli di altri Paesi a maggioranza musulmana come Giordania, Siria e Libano. La nuova legge sancisce l’ufficialità “della nascita di Gesù Cristo” e la estende a tutta la comunità, non solo ai cristiani che dal 2003, anno dell'invasione americana sono passato da 1,5 milioni a 300mila. Il 25 dicembre, inoltre, il governo ha diffuso sul web un messaggio di “Buon Natale a tutti i nostri cittadini cristiani, a tutti gli irakeni e a quanti festeggiano nel mondo”. Il cardinal Pietro Parolin, poi, è in visita ufficiale dal 24 dicembre. Visita che terminerà domani e, durante la quale, Parolin ha concelebrato la messa di mezzanotte e incontrato sia il presidente della Repubblica sia il premier Adil Abdul Mahdi. Da ultimo, le autorità irakene hanno deciso di contrastare il sequestro di beni e proprietà dei cristiani nel Paese, soprattutto degli emigrati che fuggivano dalle persecuzioni.


Alberto Pento
Mai fidarsi

I mussulmani cosidetti moderati e l'Islam buono non esistono
viewtopic.php?f=188&t=2808
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ensemenii contro el Nadal, el prexepio, el croxefegà

Messaggioda Berto » dom dic 30, 2018 3:28 am

A Natale Cristo insieme a Maometto che orrore!
viewtopic.php?f=188&t=2049
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ensemenii contro el Nadal, el prexepio, el croxefegà

Messaggioda Berto » dom dic 30, 2018 9:42 pm

Il Natale, il revisionismo arabo palestinese, i media
Michele Santoro
2018/12/28

http://www.osservatorio-sicilia.it/2018 ... se-i-media

Muhammad Hussein, Mufti di Jerusalem e Territori Palestinesi, alla tv dell’Autorità Palestinese

Passano gli anni e la tela del peloso ragno arabo palestinese sulla storia della terra di Israele continua a progredire anche a causa dell’amplificazione data alla questione da taluni media occidentali e italiani i particolare.

Recentemente RAI 1 ha trasmesso un servizio “Natale a Gaza” molto irrealistico e per certi aspetti comico, come scrive Deborah Fait su IC, perché mostrava musulmani e cristiani fraternamente insieme a festeggiare. Il messaggio “fake” di Hamas al mondo occidentale è chiaro, Hamas è liberale e i cristiani a Gaza vivono in pace con i “fratelli” mussulmani.

A Gaza, secondo quanto emerge dal servizio, i cristiani sono oppressi da Israele e non da Hamas.

La realtà è ben diversa e i media dovrebbero cercare di evitare di cadere nel tranello della disinformazione degli arabo palestinesi che ormai da decenni hanno iniziato a riscrivere non solo la storia del mondo mediorientale, ma anche la storia della religione cristiana partendo dalla “paternità arabo palestinese” del Nazareno.

Saeb Erekat, capo dell’informazione di dell’Autorità Palestinese, ha rivendicato ancora una volta, con un twitter , la discendenza “arabo palestinese” di Gesù di Nazareth. Secondo Erekat, Israele starebbe inoltre rubando lo spirito palestinese del Natale.

Insomma, un Bambino Gesù con la kefiat, come piace a tanti italioti benpensanti e votati ipocritamente all’accoglienza e alla fratellanza con Hamas e gli arabo palestinesi.

Tutto ciò sono i controsensi di un popolo inventato nel 1967 da Arafat con l’aiuto dell’allora Unione Sovietica, senza alcun legame storico, culturale, linguistico e religioso con la terra che rivendica come propria. Ciò che però fa pensare è il fatto che taluni media italiani facciano fatica a fare corretta informazione. Basterebbe ricordare, a porposito delle feste natalizie, il bando pubblicato dal Comitato per la Resistenza Popolare di Hamas con cui il gruppo terroristico vieta ai circa mille cristiani (su una popolazioni di 2,5 milioni di mussulmani), riprendendo un passo del Corano “non seguire la via degli ebrei e dei cristiani perché Dio non è per il popolo malvagio” , di festeggiare il Natale e che fa capire ai cristiani e gli ebrei che non solo a Gaza e nei territori, al di là delle ipocrisie ufficiali e delle trovate per uso e consumo dei media occidentali, loro sono visti come il demonio.


Gesù Cristo era ebreo e Israele è la patria e la terra santa degli ebrei

https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 1130485153

https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 7479998001





Si ricorda ai cristiani tutti ed anche al Papa romano Bergoglio
che Gesù Cristo non era romano e nemmeno arabo ma ebreo al 100%, e che amare Cristo e odiare gli ebrei non ha alcun senso poiché Cristo altro non era che ebreo e odiando gli ebrei si corre il rischio di odiare anche l'ebraicità di Cristo che è la radice stessa del cristianismo;

si ricorda ai cristiani tutti ed anche al Papa romano Bergoglio
che Israele è innanzitutto la patria storica e la terra santa degli ebrei e che soltanto dopo è anche terra santa dei cristiani che all'inizio della storia cristiana erano tutti esclusivamente ebrei, come lo era Pietro primo vescovo di Roma e Marco l'evangelista che per tanti idolatri cristiani veneti conta più di Cristo;

si ricorda ai cristiani tutti ed anche al Papa romano Bergoglio, nonché agli internazi comunisti che Israele è la terra degli ebrei e di Cristo l'Ebreo e non degli arabi e del terrorista assassino Maometto che sono stati invasori come i romani;

si ricorda ai cristiani tutti ed anche al Papa romano Bergoglio, nonché agli internazi-comunisti che santificare il terrorista assassino Maometto e la sua idolatria islamica con il suo imperialismo criminale quale religione di pace e amore è un crimine contro l'umanità;

...

Gesù Cristo l'ebreo, in Israele non era uno straniero, non era un profugo, non era un migrante economico né un migrante parassita o criminale, non era un clandestino, non era un terrorista arabo-palestinese, non era un nazista maomettano, era semplicemente e integralmente un ebreo di Israele come lo erano i suoi genitori e Israele è la terra degli ebrei come Gerusalemme è la loro capitale.
I preti che la raccontano diversamente sono dei mentitori, dei bestemmiatori, degli eretici, dei figli del demonio.
viewtopic.php?f=197&t=2814
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 8341291350
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Ensemenii contro el Nadal, el prexepio, el croxefegà

Messaggioda Berto » lun dic 31, 2018 7:19 pm

ASIA Nel 2019 torneranno di moda le guerre religiose
31 dicembre 2018

http://www.asianews.it/notizie-it/Nel-2 ... 45853.html

In Iraq, India, Cina si proibisce celebrare il Natale e Capodanno perché “feste straniere”. Il cristianesimo assimilato all’occidente. Ma l’opposizione religiosa ha motivi politici. Anche in occidente. Stati Uniti e Gran Bretagna vogliono difendere i cristiani in Medio oriente, ma provvedono le armi che vanno ai fondamentalisti islamici in Siria. In Italia si denuncia “l’invasione islamica”, ma non si attua nessuna politica a favore delle famiglie e delle nascite. Costruire ponti e lavorare per la convivenza nel rispetto e nella testimonianza reciproci.

Roma (AsiaNews) - A guardare questa fine 2018, è molto probabile che nel 2019 torneranno di moda le guerre religiose. Alcuni segnali sono di questi giorni. L’ultimo in ordine di tempo è una specie di fatwa lanciata dal Gran Mufti dell’Iraq Abdul-Mehdi al-Sumaidaie, che nel sermone di venerdì scorso, 28 dicembre, ha proibito a tutti i musulmani di festeggiare insieme ai cristiani il Natale e il Capodanno perché questo significa “che voi credete nella loro dottrina”. A parte il fatto di definire come “cristiana” la festa di Capodanno, l’atteggiamento del Mufti non è nuovo. Esso ricalca indicazioni che vengono dall’Arabia saudita e diffuse anche in Francia dove diversi imam proibiscono ai fedeli dell’islam di augurare “buon Natale” o “Buon Anno” ai cristiani.

A queste posizioni, fa eco in India la Hindu Janajagruti Samiti, un’organizzazione con base a Goa, che due giorni fa ha esortato tutta la nazione indiana a non festeggiare “il Capodanno cristiano” perché crea “perversione” fra i giovani e chiede a tutti i connazionali di celebrare invece il Capodanno in aprile, nella festa indù di Gudhipadwa. L’atteggiamento della Samiti è solo la punta di iceberg della lotta che i gruppi fondamentalisti indù stanno conducendo contro scuole, chiese, sacerdoti, seminaristi, pastori cristiani e contro moschee ed imam per attuare l’hindutva, l’ideologia secondo cui l’India deve essere solo degli indù.

E che dire dei venti che ricordano la Rivoluzione dei Boxer (1900) in Cina? Qui agli studenti della scuola media ed elementare viene fatto giurare di non festeggiare mai il Natale e il Capodanno perché “sono un attentato alla cultura cinese”! E per rendere ancora più efficace il divieto, in varie città è stato proibito esporre decorazioni e alberi di Natale, organizzare Christmas Parties, chiudendo chiese e controllando raduni di studenti universitari.

In tutti questi casi, la messa insieme di Natale e Capodanno mostra che la lotta di questi personaggi è anzitutto contro l’invasione economica e culturale dell’occidente. Usando cliché del passato, il cristianesimo viene incolpato perché “religione dell’occidente”, passando sopra al fatto che Gesù è nato in Asia e a tutte le testimonianze che danno prova di quanto i cristiani abbiano lavorato in Iraq, India e Cina per il bene di quelle nazioni, anche pagando con la vita.

Ma è importante notare che, invece di verifiche e distinzioni storiche, l’opposizione non si fissa su dati economici o della globalizzazione, ma sulla religione. È un chiaro uso dell’opposizione religiosa per motivi politici. Evocare un’invasione religiosa serve a spingere i sentimenti più profondi delle masse e coagularle nel sostegno alle classi politiche, sempre più distanti dalla fatica delle popolazioni. Ciò è evidente in Iraq, dove la gente si lamenta della poca distribuzione della ricchezza; in India, dove a lato di un’economia rampante vi sono sacche di milioni di poveri; in Cina, dove l’economia sta mostrando segni di fatica, lasciando molti disoccupati. Per tutti è facile indicare un nemico esterno come la causa di tutti i mali; un nemico religioso, per infiammare i cuori; colpire individui religiosi cristiani, di solito non violenti e facili da schiacciare.

Va detto che anche in occidente si sta rischiando di usare la religione per fini politici. Negli Stati Uniti ci sono dichiarazioni in difesa dei cristiani perseguitati in Medio Oriente e in Cina, da parte di pezzi grossi dell’amministrazione Trump come il vicepresidente Mike Pence e il Segretario di Stato Mike Pompeo. In Gran Bretagna, il ministro degli esteri Jeremy Hunt ha annunciato di voler redigere una mappa della persecuzione dei cristiani per difendere la libertà religiosa nel mondo. Anche in Italia, alcuni personaggi politici cercano di radunare i cristiani per difendere la civiltà europea contro “l’invasione musulmana”. Ai primi direi che se vogliono difendere i cristiani in Medio oriente, sarebbe meglio interrompere le forniture di armi all’Arabia saudita e agli emirati, che in tutti questi anni hanno sostenuto la lotta dei gruppi fondamentalisti in Siria contro i cristiani (e tutti i siriani); ai secondi, farei notare che “l’invasione musulmana” (che con dati demografici alla mano non ci sarà nemmeno fino al 2100) si può contrastare semplicemente con una politica più a favore delle famiglie e delle nascite.

Anche in occidente, dunque, le classi politiche, sempre più distanti dal popolo, sfruttano i sentimenti religiosi per accreditarsi come “servitori del popolo”, mentre in realtà preparano guerre per dare una spinta all’economia mondiale, in così cattivo stato.

In tutto questo emerge però un elemento importante: la religione, data per morta decenni fa, è ritornata alla ribalta. Ma perché i credo non vengano usati per fini politici o guerrieri, è necessario che le persone religiose in ogni cultura costruiscano ponti – come invita sempre papa Francesco – e lavorino per una convivenza che garantisca il rispetto e la testimonianza reciproci.


Alberto Pento
Fare ponti con il male non è buona cosa e il nazismo maomettano è il male, Maometto non era un santo era una assassino criminale. Bergoglio Francesco si sbaglia e si fa complice del male.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

PrecedenteProssimo

Torna a Antropologia

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti