Ensemenii contro el Nadal, el prexepio, el croxefegà

Re: Ensemenii contro el Nadal, el prexepio, el croxefegà

Messaggioda Berto » mar nov 28, 2017 8:00 am

Palermo, dalla scuola pubblica rimosse le statue della Madonna. Il preside: "La legge esclude atti di culto"
di Alex Corlazzoli | 23 novembre 2017

https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/1 ... to/3996804

Via tutto. Le statue della Vergine Maria, di Gesù Cristo, le foto dei Papi sono sparite dalla scuola Ragusa Moleti di Palermo. Dopo l’articolo del fattoquotidiano.it il dirigente Niccolò La Rocca non ha perso un minuto per togliere i simboli sacri dai corridoio e dalle aule. Ieri mattina ha personalmente girato aula per aula e ha deciso di far tornare “laico” il suo istituto: “Ho rimosso tutte le statue e le immagini di Papi presenti a scuola. Ora – spiega il preside – sono tutti in un armadio. Alcuni verranno riconsegnati ai proprietari, altre devo capire di chi sono. Io sono dirigente di questa scuola solo dal mese di settembre ma mi dicono che quelle statue erano qui da almeno trent’anni”.

Alla Ragusa Moleti era, infatti, normale che i bambini entrando a scuola incrociassero tra una sezione e l’altra la statua della Madonna o ancora un quadro di Cristo in croce. “Altarini” ben tenuti e ben curati da qualcuno che si preoccupava anche di mettere dei fiori ai piedi dei monumenti. In qualche aula fino a ieri, oltre al crocefisso previsto dal Regio Decreto del 1928, era possibile vedere anche qualche immagine di Papa Francesco e della Madonna del Sacro Cuore. La passione per il pontefice si esplicitava anche in poster appesi alle pareti dei corridoi con decine di foto di Bergoglio e la scritta “Viva Papa Francesco”. Una situazione andata avanti per anni che avvallava persino – a detta di qualche genitore – la preghiera prima della merenda o in altri momenti della giornata.

Anche su quest’ultima questione La Rocca ha voluto mettere le cose in chiaro e stamattina ha scritto una circolare che non lascia spazio ad equivoci: “Visto che nella nostra scuola ci sarebbe l’usanza di far pregare i bambini durante l’attività curriculare ho ricordato che c’è un parere dell’avvocatura dello Stato del 2009 che esclude atti di culto durante l’orario scolastico compresa l’ora di insegnamento della religione cattolica”.

Il dirigente è ben consapevole dell’importanza della laicità della scuola e fin dalla prima segnalazione non ha nascosto il suo impegno affinché potesse essere chiaro a tutti che la legge va rispettata. La Rocca, che ha confidato di avere persino in ufficio un’immagine di Papa Giovanni Paolo II, ha voluto agire immediatamente. In questi mesi da preside aveva ben altri pensieri ma di fronte alle polemiche nate ha preferito ridare un nuovo volto alla sua scuola. Una decisione che ha scontentato qualche insegnante: “Io lavoro in questa scuola da tredici anni. Non sono cattolica praticante, non mi fermo a pregare davanti alle statue e non recito il rosario. Ma le statuine – spiega Nadia commentando su facebook l’articolo – non mi hanno mai dato fastidio. Sono donazioni, di non so quali anni, che si sono accumulate nel tempo. Se sono servite a qualcuno per avere un attimo di conforto io non ci trovo nulla di male. Non siamo volgari e non siamo pagani e non credo che sia migliore di noi chi ci ha esposti alla pubblica gogna invece di pensare a problemi ben più importanti”.



La protesta delle mamme: i nostri figli a scuola con il rosario al collo
Paola Belletti
2017/11/24

https://it.aleteia.org/2017/11/24/scuol ... -preghiere

In una scuola di Palermo il preside fa togliere dalle pareti della scuola i simboli religiosi ritenuti "ingombranti" e vieta le preghiere. I genitori degli scolari hanno deciso una protesta davvero singolare

«Mamma perché non possiamo più pregare in classe?». I bambini di una scuola elementare e d’infanzia di Palermo non parlavano d’altro all’uscita della scuola.

Lo “stop” alle preghiere alla “Ragusa Moleti”, in corso Calatafimi, è stato imposto dal preside Nicolò La Rocca che ha infatti diramato una circolare che impedisce agli insegnanti di fare recitare le preghiere ai bambini nell’ora della merenda e persino durante l’ora di religione (Avvenire, 23 novembre).

Tutto ciò che è stato rimosso

Presto il provvedimento sarà attivo anche nelle succursali. Via anche una statuetta della Madonna e alcune immagini, come quella di Papa Francesco. Oltre alle immagini dei Papi che erano appese alle pareti della sede centrale della scuola “Ragusa Moleti”, il dirigente ha tolto anche quella di Giovanni Paolo II che si trovava nell’ufficio che gli è stato assegnato quando lo scorso settembre ha assunto il ruolo, lasciando tuttavia al suo posto il crocifisso.

“Lo dice la Legge..”

Il dirigente ricorda che «considerando il parere dell’Avvocatura dello Stato dell’8 gennaio del 2009, allegato alla nota del gabinetto del Miur del 29 gennaio 2009, è da escludere ‘la celebrazione di atti di culto, riti o celebrazioni religiose nella scuola durante l’orario scolastico o durante l’ora di religione cattolica, atteso il carattere culturale di tale insegnamento».

Il preside finito nel mirino delle polemiche

«Si trattava di statue molto ingombranti, anche un Buddha enorme avrebbe creato problemi. Per quanto riguarda il Natale, però, tutto si svolgerà normalmente. E’ una festa prevista dal calendario nazionale e stiamo già organizzando dei momenti di festeggiamento» (La Repubblica, 24 novembre).
“Dov’è il buon senso?”

«Dovrebbe bastare il buon senso, la ragionevolezza per evitare episodi del genere, se togliere l’immagine di Papa Francesco o l’immagine della Madonna, oppure il tema delle preghiere. Non fa male a nessuno avere un’immagine sacra. Mi sembra che c’entri poco la libertà e c’entri molto l’ideologia in questo atto di questo preside». Lo ha affermato a Radio Vaticana (23 novembre) il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi.

«Nel 2011 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che il crocifisso a scuola non lede la libertà dei singoli e la libertà religiosa. E’ un punto della nostra cultura e della nostra storia, un punto di riflessione forte. Basta – conclude Toccafondi – con le guerre ideologiche fatte nelle scuole» (Live Sicilia, 23 novembre).
Genitori sul piede di guerra

I genitori, però, radunatisi all’uscita da scuola davanti all’istituto, non vogliono sentire ragioni: «Giù le mani dal Crocifisso e dalle immagini sacre. Il preside forse crede che perché siamo del Sud siamo stupidi. Finché le statue non torneranno al loro posto, faremo entrare i nostri figli a scuola con il rosario al collo. Faccia un passo indietro perché noi non ne faremo» (Palermo Today, 24 novembre).
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Re: Ensemenii contro el Nadal, el prexepio, el croxefegà

Messaggioda Berto » mar nov 28, 2017 8:00 am

MUSULMANI D'ITALIA CONTRO IL NATALE: 'URTA LA SENSIBILITA' ISLAMICA'

http://ilsudconsalvini.info/musulmani-d ... a-islamica

Se agli islamici non piace il Natale a noi non ce ne potrebbe fregare di meno. Io non penso nemmeno se mi piaccia o no il Ramadan, di nuovo: non me ne potrebbe fregare di meno.Chiaro amici islamici? Ognuno festeggi quel che vuole e con chi vuole. Se agli islamici in Italia il Natale dà fastidio c’è un rimedio semplicissimo: se ne tornino in Africa o in Medio Oriente, gliene saremmo estremamente grati, festeggeremmo la partenza con applausi.

A causa della nostra resa incondizionata voluta e imposta dai comuistazzi Europei,piano piano le loro pretese aumenteranno.Gli abbiamo concesso in casa nostra diritti che NON devono avere,ossia sono loro che devono seguire le nostre regole e non il contrario.

“Quando avremo finito il jihad contro il Natale (festeggiamento falso) ci occuperemo anche della Pasqua nella quale viene affermata la falsa storia della resurrezione perché Gesù era solo un uomo e non una divinità”.

Oppure, “bisogna chiamare il presidente delle scuole di dove vanno i nostri figli e fare togliere il presepio”. Sono le minacce scritte in un italiano stentato che compaiono sulla pagina Facebook “Musulmani contro il Natale”. Una pagina creata con l’obiettivo, spiegano gli autori dei post, di “cancellare” la festa della nascita di Gesù perché “contraria alla legge del yihad”.

Le frasi sconnesse pubblicate in italiano ed in arabo e le immagini un po’ naif lasciano supporre che si tratti di qualche burlone da tastiera, oppure di una pagina fake. Tuttavia, la pagina esiste e veicola messaggi di odio che suonano tanto più inquietanti se si pensa che solo ieri la Wada Media Foundation, organizzazione vicina all’Isis, ha diffuso l’immagine di un terrorista islamico alla guida di un’auto diretta verso San Pietro. Un chiaro invito a colpire diretto ai lupi solitari italiani. Un chiaro invito a macchiare ancora una volta con “il sangue” le festività natalizie, come avvenne lo scorso anno a Berlino, quando il tir guidato dal jihadista tunisino Anis Amri si scagliò contro la folla nel mercatino di Natale di Breitscheidplatz, provocando la morte di 12 persone, tra cui la nostra connazionale Fabrizia De Lorenzo
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Re: Ensemenii contro el Nadal, el prexepio, el croxefegà

Messaggioda Berto » mar nov 28, 2017 8:32 am

Bruxelles: teppisti musulmani contro i simboli del Natale
Polizia ferma 20 individui per le violenze contro i preparativi delle festività
16 novembre 2017
da Eleonora Spadaro

https://ofcs.report/internazionale/brux ... del-natale

Bruxelles sembra non aver pace. Ancora una volta numerosi episodi di vandalismo sono stati compiuti da gruppi di giovani migranti musulmani contro i simboli natalizi esposti negli esercizi commerciali in questo periodo dell’anno. Distrutte vetrine e addobbi, oltre a episodi di aggressioni dei commessi intenti ai preparativi. Le violenze gratuite non hanno risparmiato le auto in sosta, gli arredi urbani e gli agenti di polizia intervenuti. Fonti della sicrezza belga riferiscono di aver proceduto all’identificazione e all’arresto di 20 individui coinvolti nei disordini.

Non è la prima volta che, nel periodo prenatalizio, si verificano atti di violenza e teppismo in danno degli arredi preparati per le festività. Lo scorso anno, sempre in occasione dell’allestimento degli addobbi, si verificarono numerosi episodi di intolleranza da parte di nutriti gruppi di musulmani che non gradivano l’ostentazione di una fede non loro e si scatenarono nella distruzione sistematica di alberi di natale, luminarie e tutto ciò che incontravano sul cammino e che avesse attinenza alle festività di fine anno.

Nel 2012 l’amministrazione comunale di Bruxelles propose di non esporre alcun albero natalizio, ma di sostituirlo con una “scultura digitale” che lo rappresentasse per non offendere gli appartenenti a confessioni religiose diverse dal Cristianesimo.

Il Belgio, e in particolare modo la sua Capitale, è noto per essere il primo Paese in Europa per numero di musulmani e per la forte radicalizzazione sul territorio. Quartieri come Molembeek sono diventati veri e propri ghetti sotto il controllo della Sha’aria e proprio il Paese fiammingo è diventato, con il passare degli anni, la vera culla del jihadismo europeo.

Un Paese che, seppur vittima di attentati, non sembra impegnarsi più di tanto nello sradicamento delle cellule operanti sul territorio anche se, queste realtà, hanno partorito veri e propri mostri come Abdelhamid Abaaoud, uno dei terroristi in azione al Bataclan.
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Re: Ensemenii contro el Nadal, el prexepio, el croxefegà

Messaggioda Berto » gio nov 30, 2017 5:24 pm

"Natale non è solo dei cristiani In ballo c'è la nostra civiltà"
Stefano Zurlo - Gio, 30/11/2017

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 68961.html

Il Natale. Massimo Cacciari è un crescendo stizzito, quasi una filastrocca di imprecazioni: «Il Natale dei panettoni, il Natale delle pubblicità, il Natale dei soldi.

Il Natale oggi è una festina». E nel dirlo si avverte la smorfia di disgusto. La cronaca è un susseguirsi di episodi mortificanti: la scuola che abolisce il presepe nel segno del politicamente corretto, il parroco che ha paura di celebrare la messa di mezzanotte, la comunità che rinuncia ai canti tradizionali per non urtare l'altrui sensibilità. Il filosofo si spazientisce di nuovo, poi taglia corto come una ghigliottina: «Sono i cristiani i primi ad aver abolito il Natale».

Professore, vuole provocare?

«No, la verità è che l'indifferenza regna sovrana e avvolge un po' tutti: i laici e i cattolici».

D'accordo, c'è un Natale dei pacchi e dei regali e poi?

«E poi, io che non sono credente mi interrogo: c'è un simbolo che ha dato un contributo straordinario alla nostra storia, alla nostra civiltà, alla nostra sensibilità».

Che cosa è per lei il cristianesimo?

«Il cristianesimo è una parte fondamentale del mio percorso, della mia vicenda, è qualcosa con cui mi confronto tutti i giorni».

Perché laici e cattolici oggi balbettano davanti all'evento che tagliato in due la storia?

«Perché non riflettono, perché non fanno memoria di questa storia così sconvolgente».

Dio che si fa uomo.

«Capisce? Non Dio che stabilisce una relazione con gli uomini, ma Dio che viene sulla terra attraverso Cristo. Vertiginoso».

Forse per lei e pochi altri.

«Appunto. La nostra società è anestetizzata, il Natale è diventato una favoletta, una specie di raccontino edificante che spegne le inquietudini».

Insomma non si difende più il Natale, come ha scritto sul «Giornale» Alessandro Sallusti, perché non si sa più cosa è il Natale?

«Esatto. Se posso generalizzare, e so che da qualche parte ci sono le eccezioni, il laico non si lascia scalfire da questo scandalo; l'insegnante di religione non trasmette più la forza di questa storia, ma se la cava con una spruzzata di educazione civica e il prete, spesso e volentieri, declama prediche, comode comode e rassicuranti, che sono un invito all'ateismo».

Un disastro.

«Si è perso l'abc. La prima distinzione non è fra laico e cattolico, ma fra pensante e non pensante. Se uno pensa, come pensava il cardinal Martini, allora si interroga e se si interroga prima o poi viene affascinato dal cristianesimo, dal Dio che si fa uomo scandalizzando gli ebrei e l'Islam».

Siamo alle prese con uno scontro di civiltà?

«Ma che scontro. Anche dalle loro parti si è persa la portata profonda del fatto religioso. Viviamo in un mondo che dimentica la dimensione spirituale».

Da dove può partire il dialogo con le altre religioni?

«Il dialogo parte dalla consapevolezza, ma se consapevolezza non c'è, allora prepariamoci al peggio. E infatti i cristiani sono, e so che da qualche parte c'è sempre un resto d'Israele, servi sciocchi del nostro tempo».

Insomma, che cosa manca?

«Manca il brivido davanti a una vicenda cosi grande, incommensurabile. Io vedo nei musei le scolaresche che sostano davanti ai quadri con soggetto religioso».

Ce l'ha pure con i liceali?

«No, ce l'ho con i loro professori e non solo con loro. Questi giovani ricevono nozioni di natura estetica, ma poi se ti avvicini e chiedi loro: chi è quel santo? È il Battista? È Paolo? È Giovanni? Ti guardano con occhi sbarrati, non sanno nulla, sono smemorati come il nostro tempo».

Cacciari, ma lei è sicuro di non credere?

«Il filosofo non può credere».

Questo, con rispetto, lo afferma lei.

«Il filosofo non può accettare la lezione cristiana, però è inquieto e riflette».

Dunque lei prega?

«La ricerca a un certo punto si avvicina alla preghiera. Certo, il fedele è convinto che la sua preghiera sia ascoltata, il filosofo prega il nulla. Però resta stupefatto davanti al mistero. E lo assorbe, come ho fatto nel mio ultimo libro su Maria: Generare Dio. Pensi, una ragazzetta che è madre di Dio. Da non credere, anche per chi ci crede».
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Re: Ensemenii contro el Nadal, el prexepio, el croxefegà

Messaggioda Berto » ven dic 01, 2017 7:47 am

Le retrait des crucifix à la Croix-Rouge suscite la polémique
29/11/17

http://www.7sur7.be/7s7/fr/1502/Belgiqu ... ique.dhtml

Des bénévoles de l'association ont exprimé leur désaccord avec le retrait des crucifix dans les antennes locales. Par ce geste, la Croix-Rouge entend affirmer sa laïcité.

Impartialité et neutralité. C'est au travers de ces deux principes fondamentaux que la Croix-Rouge de Belgique a exigé le retrait des crucifix suspendus aux murs de ses antennes locales.

"Suite à un courriel reçu provenant du Comité provincial de la Croix-Rouge à Liège transmis aux vingt-huit maisons Croix-Rouge de la Province, il nous a été demandé de respecter le ou les principes de la Croix-Rouge, c'est à dire pas de signes distinctifs religieux ou de race", explique André Rouffart, président de la maison Croix-Rouge de Verviers qui a reçu de nombreuses critiques à l'égard de cette décision.

"Je pense que c'est une tempête dans un verre d'eau" et "que ça n'a rien à voir avec Saint-Nicolas à qui l'on veut enlever la croix". Ce point de vue contenu semble loin de recueillir l'unanimité. Certains bénévoles interrogés par RTL Info contestent cette décision, faisant référence notamment à la modification de certaines terminologies qui, de leur point de vue, rompent avec nos traditions et nos racines.

"Qu'on laisse les choses comme elles sont" s'injurge l'une d'elles. "On a dit vacances de Noël maintenant, vacances d'hiver. Le marché de Noël à Bruxelles c'est devenu les Plaisirs d'hiver." Les témoignages recueillis auprès de la section de Verviers confirment certaines plaintes dont la teneur tourne autour des mêmes sujets, comme une âcre ritournelle.

"Pour une certaine partie de la population, c'est à cause des musulmans qu'on a retiré les croix dans les maisons Croix-Rouge et, plus particulièrement, dans celle de Verviers. Or, ça n'a absolument rien à voir", les autres signes religieux étant également banni des locaux Croix-Rouge.
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Re: Ensemenii contro el Nadal, el prexepio, el croxefegà

Messaggioda Berto » dom dic 03, 2017 8:51 am

MERCATINO DI NATALE ANNULLATO, COSTA TROPPO PROTEGGERLO DA TERRORISTI ISLAMICI
https://www.facebook.com/groups/1059950 ... 6316702883

Quest’anno niente festa di Natale in piazza della Croix-Rousse a Lione. Quella che era ormai una tradizione di ogni anno a dicembre, nel quartiere omonimo di Lione, quest’anno è stata cancellata.

L’associazione di quartiere Lione Croix-Rousse, che organizza l’evento, spiega che le ragioni sono di budget. Secondo il suo project manager, citato da Le Progrès, l’associazione non è in grado di investire le somme necessaria alla sicurezza, in costante aumento. Quest’anno sarebbero stati necessari quasi 20.000 euro. Un importo esorbitante.

Nonostante le discussioni con il municipio, nessuna soluzione sarebbe stata trovata. Tuttavia, sono previste alcune attività, tra cui gite in carrozza e l’arrivo di Babbo Natale sabato 16 dicembre. Una festa in tono minore, grazie agli islamici.

Anche questa è islamizzazione. Terrorizzare al punto di rendere troppo costoso mantenere le nostre tradizioni.


Le marché de Noël de la Croix-Rousse annulé pour manque de budget sécurité
Lyon mag
Et aussi à Lyon 30-11-2017

https://www.lyonmag.com/article/92400/l ... t-securite

Cette année, la place de la Croix-Rousse, dans le 4e arrondissement de Lyon, n'accueillera pas de marché de Noël.

Cela était devenu une habitude depuis 7 ans maintenant. Chaque année au mois de décembre, la place de la Croix-Rousse dans le quartier éponyme de Lyon, accueillait un marché de Noël. Cette année, la fête a été annulée.

L'association Lyon côté Croix-Rousse, qui organise l'évènement, avance des raisons budgétaires. Selon sa chef de projet, citée par Le Progrès, l'association n'est pas en mesure d'assurer les frais de sécurité, en constante augmentation. Près de 20 000 euros auraient été nécessaires cette année. Une somme qui aurait exigé de multiplier les stands ou d'augmenter les prix de location des emplacements.

Malgré des discussions avec la mairie, aucune solution n'aurait été trouvée. Néanmoins, quelques animations sont prévues, avec notamment des promenades en calèche et la venue du Père-Noël le samedi 16 décembre.

Une nouvelle version de la fête serait à l'étude pour l'année prochaine.
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Re: Ensemenii contro el Nadal, el prexepio, el croxefegà

Messaggioda Berto » mar dic 05, 2017 8:19 pm

Croce Rossa vieta i crocifissi: "Dobbiamo essere più imparziali e più neutri"
Marco Gombacci - Mar, 05/12/2017

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/cro ... 70836.html


In Belgio il comitato centrale della Croce Rossa ha diramato una circolare per vietare il crocifisso negli uffici. "Non bisogna discriminare le persone per la propria religione"

La Croce Rossa del Regno del Belgio ha ordinato: "Levate il crocifisso dai nostri uffici".

Il direttore dell’associazione della cittadina belga di Verviers ha rivelato al quotidiano belga francofono 7sur7 di aver ricevuto una circolare dal comitato centrale della Croce Rossa belga che ordinava di togliere i crocifissi dalle pareti delle succursali per risultare "più imparziali e neutri". Più precisamente la circolare esigeva di "rispettare i principi fondamentali della Croce Rossa quali il divieto di discriminare le persone per la propria religione, razza o colore della pelle".

Cosa ci sia di discriminatorio nell'avere un crocifisso alle pareti non ci è dato sapere ma gli effetti sono già ben visibili nell'osservare le pareti spoglie e prive del crocifisso, come mostra un servizio dell'emittente televisiva Rtl. Molti volontari della Croce Rossa definiscono tale imposizione esagerata e senza senso: Georges Gelard ironizza dicendo che ora bisognerà togliere anche le bandiere della stessa associazione perché vi è raffigurata una grande croce rossa su sfondo bianco mentre Marie-Claire Beuvens denuncia come in Belgio la situazione sia particolarmente grave e i mercatini di Natale siano diventati i "Piaceri d'Inverno" e le vacanze di Natale le "vacanze invernali" per non fare alcun riferimento alla religione e cancellare così la parola Natale dal nostro vocabolario".

L'Occidente laicista non è nuovo a questi estremi gesti e la croce sembra essere il bersaglio ideale per attaccare la religione cristiana e le nostre tradizioni. La croce è stata tolta dalle chiese raffigurate su confezioni di alimentari destinate alla grande distribuzione o dalle pubblicità, il crocifisso è stata tolto dalle aule scolastiche e in Francia la croce sopra la statua di Giovanni Paolo II deve essere rimossa perché violerebbe la laicità dello Stato. Persino nell’arte la visione della crocifissione è stata censurata come nel caso della scolaresca fiorentina che si è vista cancellare la visita alla mostra di arte sacra perché vi era esposta la "Crocifissione Bianca" del pittore Marc Chagall poiché non si "voleva urtare i sentimenti degli alunni non cristiani".

Nell’Europa dove si demoliscono le chiese, i presepi sono vietati e le croci rimosse, le frontiere del perbenismo si allargano ancora di più ed è così che anche il semplice augurio di "Buon Natale" rischia di subire la censura del politicamente corretto e trasformarsi in un grigio "Auguri per la stagione invernale", non sia mai che un non-cristiano si possa offendere. L’Europa e gli europei non possono stare inermi a questo attacco senza precedenti alla nostra identità. Bisogna riscoprire e rilanciare i valori della nostra cultura senza timore di offendere chi ha una cultura o religione differente. Solo così potremo accettare le diversità della società moderna attuale senza perdere per sempre i caratteri costitutivi della nostra identità e soccombere alla dittatura del politicamente corretto.


Alberto Pento
La croce rossa deve cambiare anche nome cancellando dal suo logo la parola croce.
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Re: Ensemenii contro el Nadal, el prexepio, el croxefegà

Messaggioda Berto » mer dic 06, 2017 10:16 pm

La follia laicista in Francia: è vietato pure scrivere la parola "Natale"
Ivan Francese - Mer, 06/12/2017

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/fol ... 71264.html

Il delirio laicista a Nantes e Poitiers: gli eventi legati al Natale sono stati ribattezzati "mercati e feste di Leon" per "non turbare le altre religioni"

Che l'offensiva laicista contro il Natale avesse già ampiamente superato il limite del ridicolo, era cosa nota da tempo.

Ma la notizia che arriva da Poitiers, in Francia, più che del ridicolo ha dell'assurdo. Persino il nome della festa che si celebra il 25 dicembre è stato messo al bando. Può sembrare uno scherzo ma così non è: una festa di Natale è stata rinominata "festa del Leon", esattamente l'inverso della parola francese "Noel".

La denuncia arriva dal sito francese Osservatorio sulla Cristianofobia, che si occupa di monitorare il preoccupante aumento di atti di odio contro i cristiani in tutto l'Esagono e in Europa. A Poitiers - dove, per una curiosa coincidenza, nel 732 il re dei Franchi Carlo Martello sconfisse gli invasori musulmani, preservando il volto cristiano della Francia - il direttore di un centro di quartiere ha spiegato che la festa in programma per il prossimo 15 dicembre verrà chiamata "festa di Leon" e non "festa di Natale" proprio per "non offendere le altre religioni e le altre culture".

Un po' come se per non offendere cristiani, ebrei e buddhisti, gli islamici iniziassero a festeggiare il "Daraman" invece del Ramadan. Follia pura.

Ma purtroppo il caso di Poitiers non è isolato: a Nantes, al confine fra la Bretagna e i paesi della Loira, il tradizionale mercatino natalizio, in programma dal 2 al 23 dicembre, è stato ribattezzato ancora una volta "mercato di Leon", come si può leggere anche sul sito della pro loco cittadina. Una coincidenza certo non casuale, visto che il mercato viene pubblicizzato con abeti e fiocchi di neve ed è allestito proprio nelle settimane centrali di dicembre. Ma il vero nome della ricorrenza della Natività è meglio censurarlo. Non sia mai che qualcuno ricordasse perché il 25 dicembre ci si ferma dalla routine quotidiana e si festeggia.
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Re: Ensemenii contro el Nadal, el prexepio, el croxefegà

Messaggioda Berto » gio dic 07, 2017 10:10 pm

Genova, il centrodestra fa esporre il Crocifisso in tutti gli uffici pubblici
Ivan Francese
Mer, 06/12/2017

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 71255.html

Approvata la mozione di Lega, Fdi e Lista Bucci per esporre il simbolo sacro in consiglio comunale e negli uffici pubblici: sollecitate anche le scuole genovesi

Una battaglia contro il laicismo radicale combattuta nel nome del crocifisso : è questa la vittoria del centrodestra a Genova, che a partire dalle ultime elezioni amministrative ha cambiato bandiera e con una svolta storica è passato dal centrosinistra ad una coalizione formata da Fi, Fdi e Lega.

La maggioranza in consiglio comunale, racconta il Secolo XIX, ha deliberato che dalla prossima seduta nella Sala Rossa di Palazzo Tursi, dove si riunisce l'assemblea, verrà esposto il simbolo sacro. Il crocifisso dovrà essere presente anche negli uffici comunali, ma l'amministrazione del capoluogo ligure si rivolge anche alle scuole per invitare tutti gli istituti genovesi a valutare l'opportunità di esporlo anche nelle aule e negli uffici scolastici.

La proposta di Lega, Fratelli d'Italia e Lista Bucci ha incassato i voti favorevoli della maggioranza, mentre Pd, M5s e altre liste civiche si sono astenuti.Anche gli esponenti dem di area cattolica hanno preferito abbandonare l'aula: il centrosinistra ha parlato di scelta strumentale.

Grande soddisfazione, invece, è stata espressa dai partiti del centrodestra: " Siamo molto soddisfatti perché il crocifisso esprime le nostre origini, le nostre tradizioni, il nostro patrimonio storico e un punto fondamentale della nostra cultura", esulta la capogruppo della Lega a Palazzo Tursi Lorella Fontana, ricordando come "il laicismo radicale induce all'abolizione dei festeggiamenti di Natale e Pasqua, fino a vietare il presepe per non turbare i non cristiani". Polemici, invece, gli esponenti democratici, che hanno rifiutato di sottoscrivere un documento che affronta materie che a loro dire "sono già regolamentate a livello nazionale".

Nel 2016 anche Regione Liguria aveva votato per esporre il simbolo sacro in consiglio, mentre appena pochi giorni fa Regione Veneto ha deliberato lo stanziamento di fondi ad hoc per collocare un presepe in ogni scuola.
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Re: Ensemenii contro el Nadal, el prexepio, el croxefegà

Messaggioda Berto » ven dic 08, 2017 7:34 pm

Velo e turbante nell'immagine della Natività: bufera sulla chiesa di Ventimiglia
Fabrizio Tenerelli - Ven, 08/12/2017

http://www.ilgiornale.it/news/velo-e-tu ... 72023.html

Alla vista di un velo e un turbante nella Natività non mancano i riferimenti al mondo musulmano, in una città "capitale" dell'emergenza migranti

Ventimiglia - Sta facendo discutere e ha sollevato un caso, l'immagine della Natività proiettata, ieri sera, sulla facciata della chiesa di Sant'Agostino, a Ventimiglia, in provincia di Imperia.

La Natività sulla chiesa di Sant'Agostino a Ventimiglia

Una famiglia di cinque persone: Gesù, Giuseppe, Maria e…? Il problema è proprio quello, ma chi sono gli altri due personaggi? Se lo chiedono in molti e sui social si è scatenata la "caccia agli intrusi". Ma l'aspetto più grottesco è che il parroco non ne sa nulla dell'immagine di quel presepe.

"Casco dalle nuvole - commenta don Angelo Di Lorenzo -. Non ne so davvero nulla. Sicuramente, chi ha proiettato quell'immagine su un luogo privato, ha commesso una scorrettezza, perchè io non sono stato avvertito". E c'è già chi associa i due misteriosi personaggi ai nonni di Gesù. Alla vista di un velo e un turbante non mancano i riferimenti al mondo musulmano, in una città, Ventimiglia, "capitale" dell'emergenza migranti.

Comunque sia, non sta certo a noi svelare il mistero che si nasconde dietro i volti di quei personaggi. "Il fatto, poi, che si sia creata questa discussione - conclude don Angelo - non mi fa tanto piacere". Vediamo chi sono queste persone. Da sinistra: la donna con il velo sembra essere Maria; vicino c'è Gesù bambino. L'uomo con il copricapo che rassomiglia a un turbante e con l'aureola sembra rappresentare Giuseppe, che tiene in braccio il bambino. E gli altri due: la donna col velo, che sembra in preghiera e l'uomo con i capelli sul rossiccio? Insomma, è un'immagine particolare della Natività.

Resta un ultimo mistero da svelare: chi l'ha proiettata. Ed è ciò che vorrebbe sapere pure il parroco.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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