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Petizione · Istituzioni democratiche: Mai più fascismihttps://www.change.org/p/istituzioni-de ... Q1OQ%3D%3DNoi, cittadine e cittadini democratici, lanciamo questo appello alle Istituzioni repubblicane.Attenzione: qui ed ora c'è una minaccia per la democrazia.
Si stanno moltiplicando nel nostro Paese sotto varie sigle organizzazioni neofasciste o neonaziste presenti in modo crescente nella realtà sociale e sul web. Esse diffondono i virus della violenza, della discriminazione, dell'odio verso chi bollano come diverso, del razzismo e della xenofobia, a ottant'anni da uno dei provvedimenti più odiosi del fascismo: la promulgazione delle leggi razziali.
Fenomeni analoghi stanno avvenendo nel mondo e in Europa, in particolare nell'est, e si manifestano specialmente attraverso risorgenti chiusure nazionalistiche e xenofobe, con cortei e iniziative di stampo oscurantista o nazista, come recentemente avvenuto a Varsavia, persino con atti di repressione e di persecuzione verso le opposizioni.
Per questo, uniti, vogliamo dare una risposta umana a tali idee disumane affermando un'altra visione delle realtà che metta al centro il valore della persona, della vita, della solidarietà, della democrazia come strumento di partecipazione e di riscatto sociale.
Per questo, uniti, sollecitiamo ogni potere pubblico e privato a promuovere una nuova stagione di giustizia sociale contrastando il degrado, l'abbandono e la povertà che sono oggi il brodo di coltura che alimenta tutti i neofascismi.
Per questo, uniti, invitiamo le Istituzioni a operare perché lo Stato manifesti pienamente la sua natura antifascista in ogni sua articolazione, impegnandosi in particolare sul terreno della formazione, della memoria, della conoscenza e dell'attuazione della Costituzione.
Per questo, uniti, lanciamo un allarme democratico richiamando alle proprie responsabilità tutti i livelli delle Istituzioni affinché si attui pienamente la XII Disposizione della Costituzione (“È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”) e si applichino integralmente le leggi Scelba e Mancino che puniscono ogni forma di fascismo e di razzismo.
Per questo, uniti, esortiamo le autorità competenti a vietare nelle competizioni elettorali la presentazione di liste direttamente o indirettamente legate a organizzazioni, associazioni o partiti che si richiamino al fascismo o al nazismo, come sostanzialmente previsto dagli attuali regolamenti, ma non sempre applicato, e a proibire nei Comuni e nelle Regioni iniziative promosse da tali organismi, comunque camuffati, prendendo esempio dalle buone pratiche di diverse Istituzioni locali.
Per questo, uniti, chiediamo che le organizzazioni neofasciste o neonaziste siano messe nella condizione di non nuocere sciogliendole per legge, come già avvenuto in alcuni casi negli anni 70 e come imposto dalla XII Disposizione della Costituzione.
Per questo, uniti, come primo impegno verso una più vasta mobilitazione popolare e nazionale invitiamo a sottoscrivere questo appello le cittadine e i cittadini, le associazioni democratiche sociali, civili, politiche e culturali. L'esperienza della Resistenza ci insegna che i fascismi si sconfiggono con la conoscenza, con l'unità democratica, con la fermezza delle Istituzioni.
Nel nostro Paese già un'altra volta la debolezza dello Stato rese possibile l'avventura fascista che portò sangue, guerra e rovina come mai si era visto nella storia dell'umanità. L'Italia, l'Europa e il mondo intero pagarono un prezzo altissimo. Dicemmo “Mai più!”; oggi, ancora più forte, gridiamo “Mai più!”.
3 gennaio 2018
ACLI
ANED
ANPI
ANPPIA
ARCI
Associazione per il Rinnovamento della Sinistra
Articolo 21
CGIL
CISL
Comitati Dossetti per la Costituzione
Coordinamento Democrazia Costituzionale
FIAP
FIVL
Istituto Alcide Cervi
L'Altra Europa con Tsipras
Libera
Liberi e Uguali
Libertà e Giustizia
Partito Comunista Italiano
Partito Democratico
Rifondazione Comunista
UIL
UISP
https://www.facebook.com/francomatteo.m ... 1209593531 Gino Quarelo Il sano nazionalismo è un valore/diritto umano fondamentaleviewtopic.php?f=205&t=2721Giovanni Gugliantini "Tutti di matrice socialista"?
Ma tu stai molto male, stai.
Franco Matteo Mascolo Se non ci fosse stata anche la lotta dei comunisti russi ed europei contro i nazifascisti, col czz che l'Europa partigiana col solo aiuto degli U.S.A. sarebbe riuscita a disarcionare i pazzoidi fanatici di Hitler e Mussolini, egregio GQ. Concordo però con l'idea (Hannah Arendt) che la rivoluzione dei marx-leninisti finisca sempre male col Terrore, come con la Rivoluzione Francese, e che sia molto meglio la rivoluzione americana dei tempi di Washington (sempre la Arendt)
Franco Matteo Mascoloa Gino sano nazionalismo di Hitler, Mussolini e Stalin? con le loro dittature micidiali? ma Hannah Arendt non ci insegna nulla?/ un sano amore per il proprio popolo non significa diventar razzisti, quando l'amore alla nazione fa a pugni col disprezzo verso quelli che ne hanno un'altra, diversa...
Gino Quarelo
Non avrei mai immaginato che Fb ti controllasse i singoli post e li oscurasse come spam. E' come se ti togliesse la libertà di parola.
Franco Matteo Mascolo
Scriverò a Fb per capire, perchè io stesso mi son meravigliato di questa (credo in buona fede) invadenza gratuita, strana e mai accaduta prima; probabilmente un errore degli operatori tecnici che avevano collegato la tua frase legittima alle immagini denigratorie dei dittatori di dx e sinx; ma bisogna distinguere tra dittature razziste (nazifasciste) e non razziste (comuniste), almeno questo devi pur riconoscerlo, affinchè il tutto non sia una notte in cui tutte le vacche appaiano nere
Franco Matteo Mascolo Mi sembra che tutto sia tornato a posto, probabilmente le immagini dei dittatori sono state interpretate dall'operatore Fb come una tua condivisione mentale ( e anche io le avrei considerate malefiche da non condividere mai) e forse non era stato letto il tuo commento. Comunque dissento dall'idea tua che il socialismo sia originariamente malefico - come tu credi - esso si è incamminato male perchè influenzato dalla pessima filosofia posthegeliana; Marx diceva sì che aveva rimesso in piedi una giusta dialettica che in Hegel era astratta e con i piedi in su, ma poi non ci è riuscito molto perchè il materialismo dialettico di Lenin e soci è poco profondo filosoficamente ed eticamente e quindi va combattuto, modificato, corretto, nelle sue distorsioni. Tu "devi" diventar socialista, perchè è giustizia sociale e democrazia reale, è giusta divisione delle ricchezze e delle risorse ma bisogna imparare dalla filosofia biblica, MOSAICA (3300 anni fa!!!) di cui Marx è MOLTO INCONSCIO seguace ma che non ha saputo capire e apprezzare forse perchè la società era ancora troppo ANTISEMITA (cristiani cattolici e protestanti, Hegel come postluterano antisemita probabilmente senza rendersene conto) e il Carlo Marx non ha saputo evidenziare scientificamente la dura protesta profetica ebraica contro le ingiustizie dei ricchi dei tempi ante Cristo e non ha saputo leggere il messaggio di Gesù in senso ebraico proletario profetico...(cosa che Bertrand Russdell ha bene intuito nella sua Storia della filosofia occidentale, rara avis in murmure vasto, pur essendo un matematico... e... ateo... - fossero tutti così gli atei, ci metterei la firma !Gino Quarelo Trovami una comunità umana che non sia un convento o un kibbutz, un paese, uno stato dove il socialismo sia stato e sia realizzato in modo volontario e pacifico, liberale e democratico, per adesione spontanea e senza coercizione.
Il socialismo è una dimensione sociale elementare compatibile unicamente con le piccole comunità come le famiglie, i clan nomadici del Paleolitico, con le comunità volontarie gerarchizzate dei conventi, con le piccole realtà socio economiche come i kibbutz israeliani; con le comunità animali degli insetti tipo i formicai e gli alveari organizzate in una gerarchia naturale attorno a un centro regale che genera la vita e la continuità della specie.
Su grande scala è un disastro e richiede un'organizzazione statuale gerarchizzata, militarizzata, ideologizzata, massificante e violenta come tutte le esperienze del novecento hanno dimostrato.
Le violazioni più tragiche dei valori, dei doveri e dei diritti umani si sono verificate nei regimi social (fascisti, nazisti, comunisti).
In Italia i promotori del socialismo e del comunismo sono prevalentemente individui che traggono sostentamento dallo stato e dalla sua imposizione-coercizione-estorsione fiscale, sono tutti mangiatori di tasse, parassiti, violenti.Franco Matteo Mascolo Lo Stato deve pur organizzarsi, magari attraverso Regioni autonome o col federalismo, per permettere una vita dignitosa ai propri cittadini. Credo tu abbia errato pesantemente nel tuo primo post, quando sotto all'elogio di un sano nazionalismo hai posto immagini nazi-fasciste e sovietiche che dicono l'esatto contrario e che perciò il tecnico Fb ha considerato improprie perchè troppo contraddittorie; come se tu avessi voluto definire quei regimi come "sani nazionalismi"; l'errore è stato tuo a postare quelle immagini, anzichè di leaders davvero democratici. Spero tu ti sia accorto della tua contraddizione estrema tra a)frase e b)immagini (su Togliatti poi il discorso è complesso, perchè, pur obbediente come leader politico all'URSS, ha cercato però, come possibile al suo tempo, un inserimento concreto del PCI nel sistema democratico costituzionale italiano, rinunciando a imprese di ribaltamento rivoluzionario.Gino Quarelo No nessuna contraddizione (l'immagine ha anche un testo che la spiega), tra il sano nazionalismo naturale dei popoli e delle comunità nella loro terra e città che si autodeterminano (che è parte fondamentale dei valori e dei diritti umani universali e base della vera democrazia che è solo quella diretta) e l'insano, innaturale e violento nazionalismo nazi-fascista-comunista-maomettista (fascismo romano, nazismo ariano, comunismo proletario, islamismo dell'umma = tutte dittature, teocrazie, assolutismi, totalitarismi, tutte coercizioni violente basate su falsità mitiche-storiche-sociali-utopiche).Franco Matteo Mascolo d'accordo, ma concederai che immettere quelle immagini sotto la tua frase "onesta" appariva come un pugno nell'occhio
Gino Quarelo Israele è un esempio di sano nazionalismo.
Franco Matteo Mascolo Senza problemi? e l'assassinio di Rabin?
Gino Quarelo L'ebreo israeliano che l'ha ucciso lo considerava un traditore.
Franco Matteo Mascolo Lo Stato Ebraico fu una necessità dettata dall'emergenza dell'antisemitismo aggressivo europeo e non vi fu il "tempo" materiale per contrattare pacificamente con gli abitanti arabi e i potentati arabi della zona; se vi fosse stato il tempo per accorti graduali, però ci sarebbe stata la grave difficoltà delle leggi musulmane pesanti e antiquate nate secoli fa da Maometto in poi della "sharìa" elaborata a Medina (quella della Mecca era molto più "soft" secondo lo studioso Mohamed Taha, un ingegnere islamico progressista fatto fuori dagli integralisti islamici al potere nel Sudan, nel 1985); quindi la gradualità ebraica per una formazione statale avrebbe dovuto superare anche le maglie della "sharia" che prevede per i non musulmani la cittadinanza inferiore di serie B o peggio (per Ebrei e Cristiani, da secoli); e credo che la proclamazione dello Stato per gli Ebrei sia stato proclamato innanzitutto per evitare che le comunità ebraiche dell'"ishuv" in formazione potessero di nuovo "ricadere" sotto la schiavitù della "sharìa" islamica. Ancora oggi gli Ebrei sionisti sono esecrati dalla maggioranza musulmana perchè presso costoro si parte dall'assunto dogmatico imperialistico che tutto il mondo debba diventare musulmano e quindi lo Stato Ebraico potrebbe paradossalmente essere "accettato" soltanto se si convertisse all'Islam il che è un assurdo, il discepolo sostituzionista vuole convertire il maestro ormai ripudiato per orgoglio nazionalistico arabo e credo anche per una forma di razzismo vero e proprio, nel senso di invidia verso la tradizione ebraica, malmenata da Maometto e interpretata come gli pareva...Gino Quarelo Mi dispiace ma nessun accordo può esserci con i maomettani; con loro vale solo la forza.
Franco Matteo Mascolo Vuoi giustificare sotto sotto l'assassino di Rabin che assassinava anche la sua politica di ricerca di un rapporto migliorato con gli Arabi...
Gino Quarelo Io non giustifico nulla, la storia non si giustifica si racconta come è avvenuta: chi l'ha ucciso lo considerava un traditore. All'epoca della formazione di Israele con il ritorno dalla diaspora (provocata dalle invasioni romane e araba e in fuga dall'antisemitismo di origine cristiana) in quelle terre comandava la Gran Bretagna che aveva sconfitto l'impero ottomano che non era arabo.Franco Matteo MascoloIl traditore era l'assassino che non credeva nei processi politici democratici, e Rabin è stato vittima del fanatismo ultranazionalistico integralistico sionistico che si basava sulla estrema diffidenza verso il blocco aggressivo islamico e quindi sulla paura di una sconfitta politica generale causata dalla politica di Rabin di accettazione di compromessi. La tua posizione mi sembra oggettivamente (politicamente e culturalmente e psicologicamente) pressocchè identica a quella dell'assassino di Rabin: nessun dialogo con gli Arabi, in quanto impossibile...Gino Quarelo Beh la storia dimostra che Rabin aveva torto; con i nazisti maomettani non è possibile alcun compromesso che non sia la dhimmitudine e quindi la cancellazione dello Stato ebraico di Israele. L'Europa oggi governata dagli omologhi di Rabin sta andano verso la dhimmitudine.
Franco Matteo MascoloLa storia dimostra che senza dialogo reale e coraggioso tra le parti la guerra continuerà ancora per mille anni se i contendenti non cercheranno di scendere dall'assolutezza delle loro posizioni, per una ricerca di nuova solidarietà culturale e politic...Altro...
Franco Matteo Mascolo Certamente bisogna rintuzzare con ogni mezzo concreto la pretesa imperialistica islamica di dominare il mondo...
Gino Quarelo Io spero che gli israeliani e gli occidentali costringano i maomettani a cambiare o li facciano sparire dalla faccia della terra.
Franco Matteo Mascolo Beh, senza studio e ricerca non si va da nessuna parte, e la politica deve essere sostenuta da una giusta filosofia.
Franco Matteo Mascolo La ricerca di radici religiose comuni è la giusta strategia per ottenere anche il dialogo politico, a mio modesto parere. E il dogmatismo religioso crea anche il dogmatismo politico di conseguenza, credoGino Quarelo Le radici spirituali comuni di tutti gli uomini vanno oltre le religioni, i loro idoli e i loro profeti. Nel frattempo bisogna vivere e difendersi.Franco Matteo Mascolo Non afferro il senso di questa tua affermazione
Gino Quarelo Caro FMM fai uno sforzo.
Franco Matteo Mascolo Fallo anche tu, egregio GQ
Gino Quarelo Spiritualità unversale comune a tutti gli uomini della terra, prima di Abramo e di Noè.
Franco Matteo Mascolo Quale spiritualità? quella dei Cananei e di tante altre popolazioni anche molto distanti (Aztechi) che sacrificavano i figli credendo di placare le divinità, e a cui si oppose il sentire finale di Abraham, dopo la terribile "prova"?Gino Quarelo La spiritualità è diversa dalla religiosità. La religiosità è la spiritualità naturale e universale modificata/modellata/trattata dalle religioni. L'usanza di sacrificare i figli maschi primogeneti è universale e appartiene a tutte le credenze religiose preistoriche, apparteneva quindi anche ai cananei come alla gente di Abramo che poi ha portato l'innovazione religiosa di sacrificare un capro espiatorio animale al posto del figlio primogenito, detto anche figlio di Dio in alcune tradizione religiose per l'usanza delle donne di offrirsi al tempio nell'ambito della prostituzione sacra (...). Quella di Abramo è un'innovazione religiosa però sempre nell'ambito della tradizione idolatra; anche altre tradizioni religiose avevano innovato nella protostoria in questo modo. La spiritualità è cosa diversa e non richiede alcun sacrificio cruento ... . Il percorso spirituale umano segue la via della liberazione dalle credenze religiose che sono tutte idolatre, alcune ancora disumane terrificanti e orrende come quella maomettana, piena di sangue.
Tutti questi elementi delle tradizioni religiose idolatre primitive e dette pagane dai monoteisti : primogenito, figlio di dio, sacrificio del caproespiatorio (umano, animale, alimentare), incarnazione divina e divinizzazione umana (dello sciamano, del sacerdote, del re, dell'imperatore, del messia), li ritroviamo anche nei monoteismi ebraico e cristiano.
Nella fola religiosa idolatra cristiana addirittura il capro espiatorio è divenuto un evento cosmico in cui è Dio stesso che sacrifica suo figlio per la salvezza dell'umanità e si ripete nel rito/cerimonia della messa e dell'eucarestia. E lo si ritrova nel martire che si offre come Cristo.
Nell'idolatria maomettana dell'orrore e del terrore il sacrificio umano lo abbiamo nello sterminio degli infedeli o miscredenti che si rifiutano di farsi islamici e nel martirio degli assassini di Allà che muoino uccidendo.Giovanni Gugliantini ha scritto:"Tutti di matrice socialista"?
Ma tu stai molto male, stai.Gino QuareloIo ricordo:Il socialismo nazionale, parte del nazionalismo di sinistra,https://it.wikipedia.org/wiki/Socialismo_nazionaleè una forma di socialismo sorta come ideologia politica per la prima volta in Italia alla vigilia della prima guerra mondiale. Interessò soprattutto il primo Novecento in Europa e in Italia trovò in parte rappresentanza con il fascismo delle origini e successivamente nella carta costituente della Repubblica Sociale Italiana. Nel dopoguerra, è stato presente all'interno della galassia del neofascismo, del socialismo italiano, del giustizialismo e del socialismo arabo. A livello mondiale è stato o è principalmente rappresentato da alcuni nazionalismi, ad esempio dal peronismo argentino o dall'estremizzazione del nazionalsocialismo tedesco (seppure fosse realmente portato avanti solo dall'ala sinistra del NSDAP, poi confluita nel Fronte Nero di Otto Strasser).
Benito? Un socialista (quasi) puroMatteo Sacchi - Mer, 09/10/2013
http://www.ilgiornale.it/news/cultura/956801.html Esce un libro ricco di nuovi particolari sul periodo rosso di Mussolini. Che influenzò anche il Fascismo
«Il mio fucile non saprà mai tradire la causa della rivoluzione». Oppure: «Espulsione!... Fuori dal Partito socialista... una buona volta e per sempre per i tafani democratici!».
Chi sta parlando? Che Guevara? Amedeo Bordiga che vuol fondare il Pci? Forse Lenin stesso?
No, è farina del sacco del compagno Benito Mussolini. E queste frasi sono solo esempi tratti da una sterminata messe di lettere e di articoli. Perché gli anni da socialista di Mussolini sono stati tanti, almeno dal 1903 al 1914, se si conta soltanto la militanza vera e propria (mentre occorre risalire all'infanzia se si tiene presente l'influenza del padre Alessandro, fabbro e fervente socialista). E in quegli anni Mussolini fu soprattutto un giornalista prolifico, noto per la capacità di stregare i lettori, anche ben prima di diventare direttore dell'Avanti! (nel 1912 subentrò al molto più moderato Treves, raddoppiando il numero di copie vendute).
Su quegli anni spesso la storiografia ha glissato o si è accontentata di studi parziali. A destra non faceva simpatia quel retaggio tutto proletariato e lotta di classe. A sinistra andava minimizzato, considerando semplicemente Mussolini un opportunista traditore (strategia inaugurata da Angelica Balabanoff, sponsor e forse amante del Benito rosso). Servirebbe, invece, un'analisi più attenta e meno ideologica. Un punto di partenza può essere una mostra inaugurata in settembre a Predappio e intitolata «Il giovane Mussolini. 1883-1914». E anche un volume che verrà pubblicato oggi da Rubbettino: Il compagno Mussolini. La metamorfosi di un giovane rivoluzionario, di Nicholas Farrell e Giancarlo Mazzuca (pagg. 348, con una prefazione di Vittorio Feltri). Come la mostra, Il compagno Mussolini presenta una serie di documenti inediti provenienti dall'archivio privato del collezionista Franco Moschi, uno dei più importanti d'Italia.
Ad esempio la frase che abbiamo citato all'inizio di questo articolo è tratta da una missiva ad Alfredo Polledro, importante socialista e sindacalista rivoluzionario, datata 2 aprile 1905. Da essa si capisce chiaramente come già nel 1905 Mussolini ritenesse improponibile qualsiasi percorso riformista. Dice di aver ormai «lasciato per via la più gran parte della tradizionale ideologia socialista, compresa la fede beata nei risultati di quelli che tu chiami trastulli parlamentari». Però rifiuta ogni azione avventurista che non passi dal conquistare il popolo: «Tu credi che conquistato l'esercito anche il problema dell'organizzazione materiale armata sia in gran parte risolto... ma è necessario prima di conquistare l'esercito armare il popolo». Ed è proprio da dettagli come questi che Farrell e Mazzuca costruiscono un quadro nuovo delle scelte del giovane Mussolini.
Il caso forse più rilevante è quello della scelta interventista che portò alla rottura con il partito socialista, iniziata con il famoso articolo apparso sull'Avanti! il 18 ottobre 1914 e intitolato «Dalla neutralità assoluta alla neutralità attiva ed operante». Dal lavoro di Farrell e Mazzuca emerge che Mussolini subì un lungo travaglio interiore su quel tema e che il suo interventismo si sposava con quello di altri socialisti. E anche nel fondare Il popolo d'Italia una volta abbandonato Avanti! Mussolini contò su un solido appoggio del partito socialista francese e sui fondi inglesi (su cui Farrell e Mazzuca hanno fatto un piccolo scoop compulsando gli archivi di Oxford e ridimensionandone l'entità). Insomma, non si può dire che il suo fosse un voltafaccia al soldo degli industriali italiani interventisti, come spesso si è detto. Ben prima del cambio di posizione sulla guerra, Mussolini considerava gli Imperi centrali i campioni della reazione. Molto belle anche le pagine dedicate dai due giornalisti-studiosi al modo in cui Mussolini intendeva il socialismo e la politica. Il futuro Duce del fascismo fu affascinato dagli studi dell'antropologo e psicanalista francese Gustave Le Bon, autore de La Psychologie des foules, edito nel 1895. Il libro gli lasciò impressa l'idea che la vera e unica forza politica fossero le masse, e che le masse agiscono per fede, non per intelletto: «Che importa al proletario di capire il socialismo come si capisce un teorema? E il socialismo è forse riducibile a un teorema?». Proprio il fascismo fu uno dei movimenti politici più simili ad una fede. Ecco che allora le linee di continuità appaiono sempre più evidenti. Non piacciono a chi vuole una storia fatta di icone buone e cattive? Pazienza.
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https://www.riflessioni.it/forum/storia ... nza-2.html