Xendal, veło, tagelmust, hijab

Re: Xendal, veło, tagelmust, hijab

Messaggioda Berto » gio ago 13, 2015 6:55 am

Sessi separati in spiaggia Talebani? No, triestini

http://www.ilgiornale.it/news/sessi-sep ... stini.html

Riapre dopo i restauri lo storico stabilimento balneare "Pedocin". E' l'ultimo in Europa a tenere divise con un muro le donne dagli uomini. Inaugurati nel 1903, i bagni furono sempre riservati al popolo. Ma li frequentò Joyce...
Fausto Biloslavo - Ven, 08/05/2009 - 10:20

Uomini e donne rigorosamente separati da un muro per prendere il sole in spiaggia. E la “barriera” continua anche in mare. Non stiamo parlando dell’ultima trovata in stile talebano, ma di un’antica tradizione dai tempi dell’impero austro-ungarico.

Mercoledì è tornato agli splendori del passato lo stabilimento balneare triestino La Lanterna: l’unico in Europa con donne e uomini separati da un lungo muro che divide la spiaggia in sassolini e prosegue in mare. Assieme arrivano solo alla cassa, dove si paga la cifra irrisoria di 80 centesimi di euro per l’ingresso. Poi i bagnanti sono obbligati a prendere strade separate: gli uomini a destra e le donne a sinistra. Mamme e nonne avevano il permesso di portare con loro figli e nipoti maschi fino a un metro di altezza. Adesso il comune di Trieste ha deciso di porre il limite di età di 12 anni.

«Abbiamo ristabilito il bagno originario inaugurato sotto l’Austria. I colori sono quelli dell’epoca: bianco e azzurro. Il muro è rimasto lo stesso, altro tre metri nel punto più basso. Sono state ristrutturate anche le panche, con il legno marino come un tempo», sottolinea orgoglioso Franco Bandelli assessore ai Lavori pubblici e ai grandi eventi. I suoi nonni sono nati sotto l’impero asburgico e lo portavano al mare proprio in questo stabilimento a pochi passi dal centro città. «Quando ho superato il metro d’altezza sono passato dalla parte degli uomini», ricorda l’amministratore che ha stanziato 300mila euro per i lavori di ristrutturazione. Da anni lo storico stabilimento balneare cadeva a pezzi. Il nome ufficiale deriva da un piccolo faro poco distante, ma i triestini lo chiamano el Pedocin. In dialetto significa «piccolo pidocchio». La leggenda vuole che questo tratto di spiaggia venisse utilizzato dai soldati di Francesco Giuseppe che venivano a «spidocchiarsi» al mare.

Il muro divisorio, che prosegue nel mare, è rigorosamente in bianco, come i pilastri e le docce. Mentre l’azzurro è stato usato per colorare porte, finestre e sfondi dei porticati. Lo stabilimento è spartano, ma la parte della spiaggia dedicata alle donne risulta più grande di un terzo rispetto agli uomini. Le signore possono perdersi in amabili «ciacole» (chiacchiere in dialetto) al bar comune. I maschietti, invece, devono uscire per ottenere ristoro a un chiosco. Guai a passare dall’altra parte. La separazione prosegue per diversi metri anche nel tratto di mare di fronte allo stabilimento. Qualcuno, però, fra una bracciata e l’altra butta l’occhio verso la spiaggia femminile. Generazioni di giovani triestini si sono dati appuntamenti oltre l’ultima boa per provare l’ebbrezza di un bacio in mare, nel bagno separato. Inaugurato nel 1903, quando il Comune ottenne in concessione il tratto di spiaggia su cui sorge (ma il progetto risale alla fine dell’Ottocento), il Bagno popolare «Alla Lanterna», da sempre noto come «el Pedocin», ha una posizione invidiabile in prossimità del molo Fratelli Bandiera.

Grazie alla sua vicinanza al centro di Trieste viene frequentato anche nei giorni lavorativi durante la pausa pranzo. Chiuso la scorsa estate, perché cadeva a pezzi, è stato riaperto due giorni fa dal sindaco del capoluogo giuliano, Roberto Dipiazza. I prezzi, come da tradizione, sono popolari. Il biglietto giornaliero, che si timbra come sull’autobus, costa 80 centesimi, 15 euro l’abbonamento mensile e 50 quello per la stagione. Lo stabilimento rimane aperto non solo nei mesi estivi. Per la gioia degli anziani che si ritrovano a giocare a carte, anche se non c’è più il clima per le tintarelle.

Il muro divisorio fra uomini e donne era stato eretto per impedire atti «contrari alla decenza». Allo stabilimento hanno preso la tintarella personaggi famosi legati a Trieste, come lo scrittore James Joyce. Da ieri si può frequentare la spiaggia e crogiolarsi al sole. Per concedersi una nuotata bisognerà aspettare i bagnini che entreranno in servizio il 16 maggio. Sempre pieno, «el Pedocin» è un luogo della tradizione, che attrae uomini e donne proprio per quel muro da «separati in spiaggia». [www.faustobiloslavo.com
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Re: Xendal, veło, tagelmust, hijab

Messaggioda Berto » gio ago 20, 2015 2:13 pm

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Re: Xendal, veło, tagelmust, hijab

Messaggioda Berto » ven ago 21, 2015 7:29 pm

Corsico, si presenta a una festa in piazza con il burqa: allontanata dalla polizia locale
È successo nei giorni scorsi. Il vicesindaco: «provvedimento che non ha nulla a che vedere con fede e cultura, si tratta di rispetto delle regole»
Redazione 21 agosto 2015

http://www.milanotoday.it/cronaca/corsi ... -2015.html

Si è presentata a una festa in piazza indossando un copricapo totalizzante islamico (non è chiaro se burqa o niqab), è stata allontanata dagli agenti della polizia locale. È successo nei giorni scorsi a Corsico, come riportato da Il Giorno con un articolo di Francesca Santolini. Alla base dell’allontanamento: la normativa per la tutela dell’ordine pubblico che non prevede l’utilizzo del velo o di qualsiasi altro oggetto che copra interamente il volto impedendone il riconoscimento.

«Quando le abbiamo spiegato il motivo di una simile richiesta che, ovviamente, non ha nulla a che vedere con la loro fede e la loro cultura — ha spiegato al quotidiano Flavia Perrotta, vicesindaco del carroccio — la donna è stata molto comprensiva e gentile. Non volendo scoprire il volto, si è alzata, ci ha salutato e si è allontanata. Una scelta che rispettiamo ma che va in conflitto con quello che è l’ordinamento italiano. La cultura e la religione delle persone che ospitiamo non possono prescindere dalle regole della nostra comunità. Regole che devono essere rispettate da tutti».

Un allontanamento passato inosservato. La festa, a cui hanno partecipato cittadini di diverse etnie differenti, è proseguita per tutta la sera. Non solo: l’episodio è passato inosservato anche per la comunità musulmana di Corsico. «È stato un caso isolato – ha dichiarato Abraim Hessein, responsabile della struttura a Il Giorno —. Anche le nostre donne non usano più il burqa, nemmeno nelle nostre terre. Probabilmente la signora fermata era appena arrivata e non conosceva le regole italiane. Non è un caso che ci preoccupa».
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Re: Xendal, veło, tagelmust, hijab

Messaggioda Berto » sab ago 29, 2015 8:55 am

Burqa vietato per Costituzione, la Svizzera davanti a tutti
8 Mar 2015
http://www.lindipendenzanuova.com/burqa ... ti-a-tutti

di ANDREA TURATI

La Svizzera non gira attorno ai problemi né aspetta che vi siano dieci sentenze diverse per interpretare la legge sulla pubblica sicurezza. Il burqa è vietato, punto. Il divieto di indossarlo, e accanto ad esso anche il niqab nei luoghi pubblici, è assolutamente conforme al diritto federale. A fare i primi passi era stata la costituzione cantonale ticinese. Ora la Camera dei cantoni si è espressa e ha concesso, si legge, la propria garanzia alla Carta fondamentale ticinese, facendo proprio il parere della sua commissione delle istituzioni politiche e del Consiglio federale. Il dossier va al Nazionale, scrive il Corriere del Ticino.

Nel confinante cantone infatti la decisione risale al 22 settembre 2013, quando venne accolta la volontà popolare per proibire di velare integralmente il volto nelle vie pubbliche e nei luoghi aperti al pubblico. Niente velo, dunque sia per mascherare il volto durante eventi e manifestazioni sia per ragioni di professione di credo.

Questa disposizione – ricorda infatti il Cdt.ch – si ispira ad una legge francese che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha ritenuto compatibile con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU).

Di più. Gli svizzeri ricordano che nel loro ordinamento chi costringe una donna a portare un velo è punibile per coazione in base all’articolo 181 del Codice penale.
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Re: Xendal, veło, tagelmust, hijab

Messaggioda Berto » mar set 01, 2015 7:45 am

https://www.facebook.com/pages/Silvia-L ... 17?fref=ts

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ologia.jpg

La prexounsion de sta dona ixlamega a difexa del veło lè granda; ła so argomansa andropołojega lè asurda.
Coeło ke xe andropołojicamento vero e justo xe el servisio ke fa i vestiti come na seconda pełe de protesion e de aio el resto łè xe bàłe, enterpretasion de comodo.
Rasixmo sceto lè pensar ke i popołi ke al mondo, ancora ancó, łi vive nudi o mexi nudi łi sipia dei ritardà e de łi sotani.

Ognuno è libero di pensarla come crede, sicuramente questa signora è una grande presuntuosa. Personalmente non condivido una parola della sua interpretazione antropologica, del tutto arbitraria. I domandanti potevano risparmiarsi la figuraccia di una domanda così stupida. L'argomento di questa donna islamica è razzismo puro, come dire che i popoli della terra che ancora vivono nudi o mezzi nudi sono evolutivamente ritardati e inferiori. I vestiti laddove servono sono soltanto una seconda pelle di protezione e di ausilio. Il velo dove non serve o è un vezzo o è un inutile orpello o ... . Se lo spirito, la mente e l'anima hanno bisogno del velo per me sono spiriti, menti, anime che hanno qualche stortura. Il velo serve dove naturalmente serve e basta, se adoperato altrove lo si adopera come servizio a una psicologia identitaria (come il turbante par i sikh) e a un'ideologia politico-religiosa con la funzione di marcarsi e differenziarsi dagli altri, spiritualmente è ininfluente, non ha alcun valore perché lo spirito, quello vero e universale, non ha bisogno di veli o di turbanti o di tuniche o di mitre o di elmi o di corone. E nemmeno l'intelletto umano ha bisogno di tali orpelli o puntelli per affinarsi, evolversi, elevarsi, svilupparsi.
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Re: Xendal, veło, tagelmust, hijab

Messaggioda Sixara » mar set 01, 2015 9:51 am

Ma ti vèto n jro nudo-nudente? :D Ke i te ciàpa e i te porta a i màti...
Oltimamente, n spiàja, a go vù modo de vardare on grùpo numeroxo de ixlamici : i òmeni i ghea majeta e braghete curte; i putìni mas-ci i ghea solo le braghete, le putìne le ghea el costumìn intièro. Le dòne le ghea : el golfìn co le màneghe longhe so i dei, le braghe pena zo da i zenòci e l velo sora la testa. Le mostrava on toketo de ganba però...
Me marì el dixe ke no lè justa sta ròba cuà : ke lori i le tien sconte le so femene e naltri no se pòe vardarle, e lori inve'ze ghe casca l òcio...
i faxea màsa caxìn i mas-ci de kel grùpo famejare lì, a se capìva ke i jera ... come dire... a dixajo, parvia de tute kele femene n costume ca ciàpa el sole. Le dòne inve'ze le stà 'zite , da na parte e da kelaltra, ca no ghè gnente da dire.

Cueo ca son mi al di de oncuò - la dixe la premio nobel - l è el rexultà de l pì alto livèlo de civiltà ke l òmo el ghe sia mai rivà fare :
on bel rexultà propio.

Dognimodo, anca mi a lo vedo e a lo critico el livèlo de barbarie de la nudità dilagante te la nostra de civiltà. Nò ca se ga da tornare a l època de la Sìxi, però insoma... gnanca de ndare n jro mèze nude/i :shock:
solo pa imitare modèli televixivi... ogniùn/a el dovarìa catarse ( liberamente) el so stile de vestire, cusì come ke l ga el so modo de parlare, de portarse, de prexentarse a i òci de l mondo. Ke i te vàrda, sì e i te péxa, anca par come ca te sì vestio.

Tel caxo de le ixlamike, poaréte, còsa vòto ke le diga : se le se càva el velo i le copa, còsa pòsito fare te na socetà ke la te lo ga inpirà n testa? Acetarlo e pensare ke lè il risultato più alto... ke l òmo el podése fare par ti.

Ma guardate la Sìssi qui a destra : el portamento, l atejamento, l insième de colori de l vestito, de i cavéei, de l incarnato de l vixo... :D
aah mi dovea nàsare 'zentàni fà.
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Re: Xendal, veło, tagelmust, hijab

Messaggioda Berto » mar ott 13, 2015 11:41 pm

Ebrei ortodosi

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... todosi.png

https://en.wikipedia.org/wiki/Haredi_burqa_sect
The Haredi burqa sect (Hebrew: נשות השָאלִים Nešót HaŠälím, meaning "Shal(-wearing) Women"), referred in israeli slang as "The Taliban Women" (Heb. נשות הטליבאן Nešót HaŦaliba̋n) is a religious group, primarily concentrated in Israel, in which ultra-Orthodox Jewish (Haredi) women claim that modesty calls for a burqa-style covering of the entire body, a shal (plural shalim, English shawl), including a veil covering the face. The garment, which looks more like a niqab than a burqa, is also called frumka, a play of the word frum (Yiddish for devout) and burqa. The group, which was estimated to number around 100 in 2008 and several hundred in 2011, is concentrated in the town of Beit Shemesh.

http://failedmessiah.typepad.com/failed ... e-123.html

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... /04/11.jpg
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Re: Xendal, veło, tagelmust, hijab

Messaggioda Berto » sab ott 24, 2015 7:03 am

???

El veło ente ła Bibia e entel Coran


https://www.facebook.com/permalink.php? ... 0474053668

Perché tanta discussione in merito alle donne musulmane sul velo? Perché questo astio e razzismo nei confronti delle donne musulmane se, anche nella Bibbia, vi è l'obbligo del velo per le donne?
Andiamo a vedere nella Bibbia il perché il velo è un obbligo per le donne (che dovrebbero seguire la Bibbia in quanto praticanti cristiane).
1Cor 11:5 (ma ogni donna che prega o profetizza senza avere il capo coperto fa disonore al suo capo), perché è come se fosse rasa.
Ora la frase che segue;( è come se fosse rasa ). Fa intendere che avere i capelli corti, e come non portare il velo
Lettura dai I Corinzi 11:6 (Perché se la donna (non ha il capo coperto),(si faccia anche tagliare i capelli!) (Ma se per una donna è cosa vergognosa farsi tagliare i capelli o radere il capo),( si metta un velo).
QUESTO E UN VERSO CHE HA BISOGNO DELLA GIUSTA RIVELAZIONE,PROVIAMO A ESAMINARLO:
Primo Aspetto: (Perché se la donna (non ha il capo coperto),(si faccia anche tagliare i capelli!)
QUI PAOLO APOSTOLO DICE,CHE SE LA DONNA RIFIUTA IL CAPO COPERTO,SI FACCIA TAGLIARE I CAPELLI, MA E CHIARO CHE NON E UNA SOLUZIONE MA UNA METAFORA!!
Secondo Aspetto: (Ma se per una donna è cosa vergognosa farsi tagliare i capelli o radere il capo),( si metta un velo).
ORA MOLTI FRAINTENDONO QUESTI VERSI,E PENSANO CHE LA CHIAMA SOSTITUISCE IL VELO, MA IL VERSO NON DICE QUESTO!! ANSI E’ L’ESATTO CONTRARIO: Ma se per una donna è cosa vergognosa farsi tagliare i capelli o radere il capo “si metta un velo” I Corinzi 11:6
INFATTI UNA DONNA CHE NON PORTA IL VELO, E COME SE FOSSE RASA.
I Corinzi 11:5 ma ogni donna che prega o profetizza (senza avere il capo coperto fa disonore al suo capo),perché “è come se fosse rasa”.
Paolo rivoltosi ai Santi quelli veri chiede;
I Corinzi 11:13 Giudicate voi stessi: è decoroso che una donna preghi Dio senza avere il capo coperto?
L’ uomo non deve portare la chioma, e nello stesso tempo, non deve coprirsi il capo,
1Cpr 11:14 Non vi insegna la stessa natura che se l'uomo porta la chioma, ciò è per lui un disonore?
11:15 Mentre se una donna porta la chioma, per lei è un onore; perché la chioma le è data come ornamento.
A differenza della donna, perché l’uomo non deve coprirsi il capo davanti a Dio?
I Cor 11:7 Poiché, quanto all'uomo, egli non deve coprirsi il capo, (essendo immagine e gloria di Dio); (ma la donna è la gloria dell'uomo);
SEI MOTIVI VALIDI DEL PERCHÉ LA DONNA DEVE AVERE IL CAPO COPERTO DAVANDI A DIO.
1. Lettera da:1 Corinzi 11:7 Poiché, quanto all'uomo, egli non deve coprirsi il capo, essendo immagine e gloria di Dio; (ma la donna è la gloria dell'uomo);
2.Lettera da:1 Corinzi 11:8 perché l'uomo non viene dalla donna, (ma la donna dall'uomo);
3.Lettera da:1 Corinzi 11:9 e l'uomo non fu creato per la donna, (ma la donna per l'uomo)
4.Lettera da:1 Corinzi 11:10 Perciò la donna deve, (a causa degli angeli), (avere sul capo un segno di autorità).
5.Lettura da: I Timoteo 2:13 Infatti Adamo fu formato per primo, (e poi Eva);
6.Lettura da: I Timoteo 2:14 e Adamo non fu sedotto; (ma la donna, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione);
A COSA SERVE IL VELO?
Secondo il linguaggio Biblico la chioma come il velo simboleggiano l’ubbidienza a DIO.
Ogni simbolo, o segno che Dio dona a l’uomo nella bibbia ha sempre come significato di ubbidienza, come nel caso del battezzo in acqua che significa;
I Pietro 3:21 - Quest'acqua era figura del battesimo (che non è eliminazione di sporcizia dal corpo), (ma L'IMPEGNO di una buona coscienza verso Dio).
Chiediamoci;
Se l’apostolo Paolo disse che la donna deve, (a motivo degli angeli), (avere sul capo un segno di autorità); un qualche motivo ci deve essere?
Lettera da:1 Corinzi 11:10 Perciò la donna deve, (a causa degli angeli), (avere sul capo un segno di autorità).
Concludo col dire, ognuno è libero di fare ciò che vuole, ma chi critica la donna musulmana per via del suo velo, critica anche la Bibbia.



Al mondo no ghè solké ła Bibia e el Coran, al mondo ghè anca ki ke no ga ste credense e ste supertision.
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Re: Xendal, veło, tagelmust, hijab

Messaggioda Berto » lun nov 23, 2015 5:17 am

Islam, le leggi sul velo nei vari Paesi europei
In Francia e Belgio vietato volto coperto in luoghi pubblici
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2 ... f3528.html

I Paesi europei hanno legislazioni e atteggiamenti culturali differenti sul velo islamico, dal niqab, il copricapo che avvolge testa, viso e collo lasciando scoperti solo gli occhi, fino al burqa, il velo integrale.
FRANCIA: primo Paese europeo a varare la legge (entrata in vigore nell'aprile del 2011) che mette al bando l'uso del burqa, vietando la "dissimulazione del volto nei luoghi pubblici", senza menzione esplicita del velo integrale islamico. Tuttavia le donne che indossano il burqa o il niqab devono pagare una multa, e possono essere obbligate a seguire uno stage di "educazione civica". La legge crea inoltre un nuovo delitto, la "dissimulazione forzata del viso": chi obbliga una donna a coprirsi completamente rischia il carcere ed una multa.
BELGIO: c'è il divieto di indossare il velo integrale che copre anche il volto, burqa o niqab. Le donne che contravvengono il divieto rischiano una multa.
OLANDA: dopo un tentativo da parte del governo conservatore di proibire il burqa o il velo islamico nei luoghi pubblici, il provvedimento non è andato in porto con l'avvicendamento del nuovo governo.
GERMANIA: le regole sul velo islamico sono dettate dai vari lander e non dal governo federale.
GRAN BRETAGNA: non ci sono leggi che vietano il velo islamico nelle sue varietà, compreso il burqa, ma le scuole possono avere un proprio codice di abbigliamento che vieta determinati copricapo.
AUSTRIA: il velo islamico è permesso. A scuola esiste una certa discrezionalità.
SPAGNA: non c'è una legge specifica a riguardo, ma in base ad una legge non specifica non si può andare in un luogo pubblico con il volto coperto.
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Re: Xendal, veło, tagelmust, hijab

Messaggioda Berto » lun nov 23, 2015 5:17 am

Il procuratore Nordio: «A Venezia bisogna vietare il velo islamico»
Dopo l'attentato di Parigi, per il magistrato non basta vietare le maschere al Carnevale ma anche burqa e niqab
Venerdì 20 Novembre 2015
http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/VENE ... 1041.shtml

VENEZIA - «Bisogna proibire l'uso del velo a Venezia. Ci sono già delle leggi in materia e secondo me è arrivato il momento di farle rispettare».
Carlo Nordio non ha dubbi. Per il procuratore aggiunto di Venezia questa è una delle mosse utili per combattere il terrorismo. «Quando cammino per Venezia - racconta Nordio - vedo queste persone che indossano il velo e mi chiedo se questo sia la cosa giusta. Secondo me è invece giusto vietare il velo, anche per una questione di sicurezza».
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