Il sud della penisola italica - i meridionali

Re: Il sud della penisola italica - i meridionali

Messaggioda Berto » sab ago 20, 2022 7:35 am

Medici cubani, un anestesista a Occhiuto: «Ecco perché lavoriamo al Nord e non torniamo in Calabria»
Nicola Floro lavora da alcuni anni in Lombardia. In una missiva spiega al governatore il modo per convincere i camici bianchi a ritornare nella nostra regione: «Ripulisca il management, renda gli ospedali attrattivi, chieda che i diritti lavorativi siano rispettati e valorizzi la meritocrazia»
Nicola Floro
19 agosto 2022


https://www.lacnews24.it/sanit/medici-c ... ia_158639/

Il medico chirurgo calabrese Nicola Floro, laureato a Catanzaro e specializzato in anestesia, rianimazione e terapia Intensiva, ha scritto una lettera al presidente della Regione Roberto Occhiuto in merito all'assunzione di 500 medici cubani che per alcuni mesi lavoreranno negli ospedali calabresi. Floro è un medico calabrese che lavora in Lombardia e attraverso la sua missiva vuole richiamare l'attenzione della politica calabrese.

«Caro Presidente Occhiuto - si legge nella lettera aperta inviata a Occhiuto - Le scrivo questa lettera dopo aver appreso della sua iniziativa riguardo ai medici di Cuba. Inizio col dirle che apprezzo molto il suo piglio decisionista ed il suo modo di affrontare di petto i problemi. Le scrive innanzitutto un giovane medico specialista in anestesia, rianimazione e terapia intensiva, proprio quella branca di cui il Sistema sanitario nazionale ha le maggiori necessità. Ho completato la mia formazione professionale presso l'Università di Catanzaro, alla quale sono grato per la qualità eccellente della formazione e che mi ha reso indipendente e autonomo nello svolgere questo delicato lavoro. Durante la prima ondata della pandemia da covid-19 partii volontariato alla volta della Regione Lombardia, zona come ben tristemente noto flagellata in quel marzo 2020.

«Da quel momento in poi non sono più tornato, in quanto ho avuto modo di confrontarmi con standard professionali e tecnologici elevatissimi. Ho scelto inoltre il Sistema sanitario privato. Realtà come gruppo Humanitas, gruppo San Donato, GVM ecc...ma ho anche avuto modo di lavorare nel sistema pubblico, sempre in libero professionale. I sistemi sanitari della regione Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, viaggiano a velocità completamente diverse da quello calabrese: le professionalità sono valorizzate, i diritti dei lavoratori sono rispettati, le opportunità di crescita e di carriera sono concrete, le retribuzioni sono adeguate (fra cui incentivi a lavorare in zone disagiate).

«Il merito viene valorizzato, per un semplice motivo: un bravo medico o un bravo chirurgo porta efficienza e standard qualitativi elevati per l'ospedale...in questo ci guadagnano tutti, sia l'ospedale che il paziente. È un paradigma molto semplice! Per quel che riguarda i concorsi pubblici la maggior parte delle Asst lombarde (e anche Emiliane), ne espletano almeno uno all'anno, in alcune aziende anche due volte l'anno. Se esiste una reale necessità, si fanno i concorsi... semplice! Se prendiamo ad esempio l'Ao Annunziata di Cosenza, l'ultimo concorso in Anestesia è stato fatto molti anni fa (2018), nonostante la cronica carenza del servizio e una pandemia da covid-19 (lei pensi...).

«Ne bandisca qualcuno in più e faccia un giro fra le corsie e si renda conto del personale in servizio ancora precario. È consapevole che ci sono dei casi in cui il personale è in attesa di stabilizzazione da dieci anni? Pretenda che i diritti dei medici ospedalieri siano rispettati e non che si lavori gratis negli ospedali calabresi (è una abitudine vergognosa che le aziende ospedaliere calabresi non paghino gli straordinari al personale).

«Metta mano al servizio 118 Suem: è al corrente dei numerosi tagli agli stipendi e alle indennità del personale medico del 118 calabrese (ad esempio quelli dell'Aspdi Catanzaro)? Crede sul serio che questi medici siano invogliati a rimanere? Glielo dico io: assolutamente no. Ad altre latitudini questo non accade. Dia incentivi al personale a lavorare in zone disagiate.

«Ma poi mi scusi, è così difficile retribuire i medici calabresi? Davvero vuole pagare un medico cubano più di uno calabrese? (Esatto, conti alla mano è così). Non crede di farli arrabbiare? È al corrente che le indennità Covid destinate al personale sanitario calabrese non sono mai state erogate? Eppure queste persone hanno lavorato.

Al netto di queste e numerose altre considerazioni, né io né altri colleghi torneremo, eppure a noi piace molto la nostra terra e la nostra casa.
Questa è la mia personale e semplice esperienza, ma mi creda... è sentimento comune di tutti i colleghi calabresi. Cambi le condizioni, ripulisca il management, renda gli ospedali attrattivi, chieda che i diritti lavorativi dei medici calabresi siano rispettati e soprattutto non dimentichi di valorizzare la meritocrazia. Comprendo bene che è un lavoro lungo e non semplice, ci mancherebbe. Ma in questo modo torneremo tutti».
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Il sud della penisola italica - i meridionali

Messaggioda Berto » lun mag 08, 2023 1:10 am

Maxi operazione contro la 'ndrangheta in tutta Europa
Agenzia ANSA
3 maggio 2023

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronac ... 9bbb3.html

"L'operazione europea 'Eureka' contro la 'ndrangheta ha portato questa mattina a circa 150 perquisizioni in otto Paesi europei.

Si tratta senza dubbio della più grande operazione mai realizzata contro la mafia calabrese in Europa".

Lo riferiscono i portavoce della procura federale belga in conferenza stampa. "Più di mille poliziotti sono stati coinvolti nelle perquisizioni questa mattina in Germania e tremila in Italia", spiegano i portavoce, indicando che i raid hanno toccato anche "Spagna, Portogallo, Francia, Romania e Slovenia".

"Ci sono elementi per pensare che le persone arrestate" in Belgio questa mattina "fossero connessi al traffico di cocaina tra il Sud America e l'Europa e ci sono indicazione sufficienti per pensare che il porto di Anversa fosse utilizzato per tale traffico", ha detto il magistrato belga, Antoon Schotsaert, a margine della conferenza stampa sull'operazione condotta in otto Paesi, tra cui il Belgio. "Le quantità in arrivo fanno ragionevolmente pensare che il mercato finale della droga non fosse solo il Belgio", ha spiegato Schotsaert.

"Gli arresti totali in Belgio sono stati tredici, sette dei quali con mandato d'arresto europeo emesso dall'Italia che ne ha chiesto la consegna alle
autorità italiane", ha aggiunto Schotsaert, precisando che "i tempi di consegna all'Italia potrebbero richiedere alcuni mesi a secondo della loro posizione davanti ai giudici". Sono stati inoltre sequestrati tre veicoli di lusso, almeno 20mila euro in contanti e diverse armi proibite.

Anche in Germania sono stati effettuati blitz e perquisizioni nell'ambito dell'operazione internazionale: da stamani all'alba 1000 agenti hanno realizzato decine di perquisizioni in quattro Laender tedeschi e hanno eseguito trenta mandati di arresto. Le regioni coinvolte sono il Nordreno-Vestfalia, la
Renania-Palatinato, la Baviera e il Saarland.

Sei tonnellate di cocaina sono state movimentate tra il maggio 2020 e il gennaio 2022 dalle cosche di 'ndrangheta colpite stamani dall'operazione "Eureka", tre delle quali sono state sequestrate dagli investigatori. Nel corso delle indagini sono stati registrati i contatti tra
le cosche più rilevanti del mandamento ionico reggino con esponenti del clan del Golfo, l'organizzazione paramilitare colombiana impegnata nel narcotraffico internazionale. I carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria, infatti, hanno ricostruito numerosi episodi di
importazione della droga che arrivava, via mare, nei porti Gioia Tauro, Anversa e Colon.

Gli investigatori hanno ricostruito anche i flussi di soldi riconducibili alle compravendite dello stupefacente che venivano gestiti da organizzazioni composte da soggetti di nazionalità straniere, specializzati nel pick-up money, o da spalloni che spostavano denaro contante sul territorio europeo. Le movimentazioni hanno interessato Panama, Colombia, Brasile, Ecuador, Belgio e Olanda. Complessivamente sono circa 22 milioni
e 300mila euro le somme spostate con queste modalità. Soldi che in parte sarebbero stati reimpiegati nell'acquisto di auto e beni di lusso, nonché utilizzati per avviare e finanziare attività commerciali in Francia, Portogallo e Germania, ove venivano anche riciclati sfruttando attività di autolavaggio. Sequestri di società e beni e arresti sono stati eseguiti anche in Germania.

Coordinata dal capo della Direzione nazionale antimafia Giovanni Melillo, l'indagine "Eureka" si è sviluppata nell'ambito di due squadre investigative comuni: una intercorsa tra la Dda di Reggio Calabria diretta da Giovanni Bombardieri, e le Procure tedesche di Monaco I, Coblenza, Saarbrücken e Düsseldorf; l'altra tra la Dda reggina, l'Ufficio del giudice istruttore del Tribunale di Limburg ed il Procuratore federale
di Bruxelles. Entrambe le squadre investigative sono state coordinate da Eurojust, che ha assicurato il massimo supporto operativo, attraverso il componente italiano Filippo Spiezia.

In contemporanea al blitz dei carabinieri in Calabria, che ha riguardato numerosi Paesi europei e l'Australia, e alle operazioni delle Dda di Milano e Genova, le autorità giudiziarie belghe e tedesche stanno eseguendo rispettivamente 15 e 24 provvedimenti restrittivi, emessi dalle locali autorità giudiziarie, a carico di ulteriori indagati per reati in materia di narcotraffico e riciclaggio. Il gip di Reggio Calabria, su richiesta della Dda, ha disposto il sequestro preventivo di beni per circa 25 milioni di euro. Il provvedimento è stato eseguito in Italia, Portogallo, Germania e Francia ed ha riguardato società commerciali e beni mobili e immobili.

L'inchiesta ha fotografato l'esistenza e l'operatività di tre maxi-associazioni criminali finalizzate al traffico internazionale di droga, facenti capo alle più potenti famiglie di 'ndrangheta dell'area ionica. L'indagine, infatti, ha riguardato le cosche Pelle, Strangio, Nirta, Giampaolo, Mammoliti e Giorgi, che hanno sedi decisionali nel reggino e ramificazioni e basi logistiche in varie regioni d'Italia e all'estero.

L'inchiesta è partita nel giugno 2019, grazie al raccordo tra i carabinieri e la polizia federale belga che stava investigando su alcuni soggetti ritenuti vicini alla cosca Nirta di San Luca attiva a Genk. In un primo momento, era orientata verso alcuni esponenti della famiglia Strangio, detti
"Fracascia", riconducibili alla cosca Nirta. Progressivamente sono state estese a diverse famiglie della Locride, interessando anche il locale di Bianco. I soldi del narcotraffico venivano riciclati nei settori della ristorazione, del turismo e immobiliare.

La prima associazione ricostruita riguarda la famiglia Nirta "Versu" di San Luca che aveva un'articolazione in Brasile rappresentata dal latitante Vincenzo Pasquino, catturato nel 2021 insieme al boss Rocco Morabito. La seconda è riferibile alla famiglia Mammoliti "Fischiante" di Bovalino con articolazioni in Puglia, Abruzzo, Lazio, Toscana e Lombardia e contatti diretti con i fornitori sudamericani di cocaina e con trafficanti internazionali quali Denis Matoshi, attualmente latitante a Dubai. La terza, invece, fa capo alla famiglia Strangio "Fracascia" collegata con le cosche Nirta-Strangio coinvolte nel 2007 nella strage di Duisburg. Questa terza organizzazione, secondo gli investigatori, aveva stabili articolazioni a Genk (Belgio), Monaco di Baviera (Germania), in Spagna e a Camberra (Australia).

L'inchiesta ha anche fatto luce sulla latitanza del boss Rocco Morabito, detto "Tamunga", già latitante di massima pericolosità inserito nel programma speciale di ricerca del Viminale, arrestato dai carabinieri in Brasile nel 2021, insieme a Vincenzo Pasquino, all'epoca latitante per la Dda di Torino. Entrambi figurano nell'ordinanza eseguita oggi su richiesta della Dda che si è avvalsa della collaborazione, tra gli altri,
della Polizia Federale Brasiliana, dell'Fbi, della Dea e dell'Interpol. Morabito, secondo l'accusa, avrebbe anche offerto un container di armi da guerra a un'organizzazione paramilitare brasiliana in cambio di ingenti quantità di droga verso il porto di Gioia Tauro. "Nel corso dell'indagine - scrive il gip nell'ordinanza - è stata documentata l'organizzazione da parte di Morabito di una spedizione in Brasile di un container carico
di armi da guerra, provenienti dai paesi dell'ex Unione Sovietica, fornite che da un'organizzazione criminale operante in Italia e Pakistan".

In Italia, i carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato 108 persone - 85 in carcere - in esecuzione di quattro ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip su richiesta della Dda reggina. Gli indagati sono accusati a vario titolo d'associazione mafiosa; concorso esterno e traffico internazionale di droga con l'aggravante di transnazionalità e di ingente quantità; traffico di armi, anche da guerra; riciclaggio; favoreggiamento; trasferimento fraudolento e procurata inosservanza di pena.
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