Legittima difesa umana e cristiana

Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » ven set 04, 2020 9:13 pm

Sparò al ladro e lo uccise. Gip dice no all’archiviazione. Salvini: “Assurdo

Raffaello Binelli
4 settembre 2020


https://larno.ilgiornale.it/2020/09/04/ ... 1599230598

Il gip del tribunale di Arezzo ha respinto la richiesta di archiviazione per Fredy Pacini, l’uomo che nella notte del 28 novembre 2018 sparò a un ladro, il 29enne moldavo Vitalie Tonjoc che era entrato nella sua officina di gommista. La procura avrà altri sei mesi per svolgere indagini sul caso. Il pm Andrea Claudiani (poi trasferitosi a Perugia) aveva chiesto l’archiviazione sostenendo la tesi della legittima difesa putativa. Ma il giudice ha deciso di vederci più a fondo.

La storia di cronaca, come i lettori ricorderanno, aveva avuto una vasta eco mediatica ed era finita anche al centro del dibattito politico, con la Lega che l’aveva citata, insieme ad altri casi, per sostenere la propria battaglia a favore dell’allargamento dei paletti per la legittima difesa. Una battaglia politica che va avanti, visto che il leader della Lega, Matteo Salvini, in un post su Facebook fa sapere che il 10 settembre andrà “a trovare Fredy, a cui va tutto il mio e il nostro sostegno”. Concludendo con uno slogan più volte rilanciato: “La difesa è sempre legittima!“.


Perché il gip ha respinto l’archiviazione

Quando il moldavo entrò in azione, quella notte di fine novembre 2018, era stato sorpreso da Pacini, che dormiva in officina dopo vari furti, tentati o andati a segno. Nel provvedimento del gip si legge che “il pm ha sostenuto che l’azione difensiva sarebbe stata posta in essere in anticipo mentre il ladro stava entrando nel capannone. Questo, a ben vedere, oltre a far venire meno l’attualità del pericolo, sembrerebbe escludere la possibilità che Pacini possa davvero essere caduto in errore in merito al fatto che l’intruso avesse la disponibilità di un’arma”. Il gip bacchetta il pubblico ministero, sottolineando che non è comprensibile la ragione per cui “pur affermando che la reazione di Pacini sia stata oggettivamente sproporzionata (il pm, ndr) ritenga dapprima in maniera apodittica di poter escludere ogni profilo di colpa in capo all’indagato e subito dopo di poter concludere che, quando anche quest’ultimo abbia potuto eccedere colposamente i limiti imposti dalla ritenuta situazione di necessità, lo stesso non sarebbe comunque rimproverabile per il grave e anzi estremo allarme che ha inciso sulle sue capacità di freddo discernimento e razionale contenimento”. Sulla base di questi elementi per il gip non vi sarebbero gli estremi per la legittima difesa. Il gip vuole saperne di più, in particolare sull’arrivo delle forze dell’ordine, l’allarme disattivato, la frattura riportata dal ladro e l’arma con cui Pacini fece fuoco.

La solidarietà di Salvini: “Andrò a trovarlo”

“Assurdo costringere un uomo perbene come Fredy Pacini – scrive Matteo Salvini su Facebook – rivenditore di gomme e biciclette di Monte San Savino (Arezzo), ad aspettare altro tempo prima della meritata archiviazione grazie alla nuova legge sulla legittima difesa. Per paura dei malviventi che l’avevano colpito decine di volte, Fredy era da tempo costretto a dormire in officina, e durante l’ennesimo attacco aveva reagito uccidendo un ladro moldavo, peraltro con numerosi precedenti penali. Basta giustizia ‘alla Palamara’ la difesa è sempre legittima, il 10 settembre andrò a sostenere questo onesto lavoratore e la sua comunità. Ho già sentito il suo avvocato”.


Sparò al ladro e lo uccise, archiviazione per il gommista Fredy Pacini
Raffaello Binelli
15 marzo 2021

https://larno.ilgiornale.it/2021/03/15/ ... 1615814197

Il gip di Arezzo ha disposto l’archiviazione per Fredy Pacini, il gommista di Monte San Savino (Arezzo) che il 28 novembre 2018 sparò a Vitalie Tonjoc Mircea, il moldavo che insieme ad alcuni complici era entrato nel magazzino-officina per mettere a segno un colpo. Alla base della decisione del gip c’è la nuova legge sulla legittima difesa. È stato applicato, infatti, il comma 55 della riforma, in relazione all’eccesso colposo di legittima difesa, per la quale la punibilità viene esclusa se chi ha commesso il fatto per la salvaguardia della propria o altrui incolumità ha agito nelle condizioni di cui all’articolo 61 primo comma n. 5, ovvero in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”. Molto soddisfatto Pacini: “Ora lo posso dire – ha affermato all’Agi – sono felice di come sia finita. Ringrazio la giustizia italiana in cui ho sempre creduto”.

Dopo numerosi furti subiti Pacini, disperato, aveva iniziato a dormire nella sua officina. Quella notte, svegliato dai rumori, si alzò dal letto nella camera ricavata sul soppalco. Esplose cinque colpi di pistola (regolarmente detenuta) verso l’ingresso, dove i malviventi avevano appena rotto la vetrata utilizzando un piccone.

Il gip Fabio Lombardo scrive che “non è verosimile che il ladro fu colpito senza rendersi conto che il proprietario si era accorto della sua presenza e probabilmente aveva anche gridato di andarsene”. Sempre secondo il giudice a colpire il 29enne moldavo fu un proiettile di rimbalzo e non uno diretto, come è stato stabilito dalla perizia. Ad ogni modo, pur qualificando l’azione come eccesso colposo, Pacini non è punibile per “l’oggettivo turbamento” dovuto al fatto di essere solo, di notte, senza via di uscita, dinanzi a persone armate e senza che potessero intervenire le forze dell’ordine in tempo utile.

Esulta il leader della Lega Matteo Salvini, uno dei fautori della riforma della riforma: “Una bella notizia ogni tanto. Grazie alla nuova legge sulla legittima difesa voluta dalla Lega (che esclude la punibilità per chi abbia salvaguardato la propria incolumità in uno “stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo”) è stato archiviato il caso di Fredy Pacini, il gommista di Monte San Savino (Arezzo) che si difese nella sua azienda – bersagliata dai furti – sparando e purtroppo uccidendo un ladro. Dopo quasi tre anni finisce l’incubo giudiziario, sono davvero felice per Fredy e i suoi cari, spero di poter tornare presto a trovarli e abbracciarli: giustizia è fatta”.




Alberto Pento
La legge va migliorata e l'uso della violenza difensiva e delle armi deve essere esteso anche alla difesa dei beni materiali e non solo della vita e della incolumità della persona.
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » mar dic 08, 2020 8:34 am

Le demenze dei giudici in favore dei criminali e a danno delle comunità e della difesa pubblica.


Carabiniere uccise ladro in fuga: condannato per omicidio colposo
7 dicembre 2020

https://infodifesa.it/carabiniere-uccis ... o-colposo/

Uccise un ladro in fuga, respinto il ricorso in Cassazione per il carabiniere Mirco Basconi. Ieri pomeriggio la suprema corte si è pronunciata per il caso dell’appuntato, oggi 44enne, che ora rende definitiva la condanna avuta in secondo grado, il 22 marzo di due anni fa, quando la Corte di Appello di Ancona aveva inflitto una pena di sette mesi e 10 giorni di reclusione.

I fatti avvennero nel febbraio 2015, durante un’operazione dei carabinieri nelle campagne di Ostra Vetere: i militari erano alla ricerca di una banda di ladri che stava razziando la zona. Quando venne rinvenuta un’auto ferma sul ciglio della strada, apparentemente senza occupanti, i militari si avvicinarono ma questa ripartì improvvisamente tentando di investire il capopattuglia che per poco non rimase ferito. Mentre un secondo militare sparò un colpo in aria nel tentativo di dissuadere i malviventi dalla fuga e da altri atti più pericolosi, il terzo militare mirò alle gomme dell’auto.

L’albanese 23enne Korab Xhetaaveva morì ospedale di Torrette dopo quattro giorni di agonia nel reparto di Rianimazione. La pallottola sparata dalla pistola dell’appuntato lo aveva colpito alla nuca, mentre si trovava sul sedile posteriore del suv Mercedes intercettato dai militari e sospettato di essere il mezzo su cui si stava spostando una banda di ladri.

Nessun dubbio sul fatto che l’appuntato avesse mirato alle ruote del veicolo e sparato quattro colpi proprio in direzione degli pneumatici. Gli accertamenti balistici avevano accertato che il proiettile aveva caratteristiche compatibili con il rimbalzo su una superficie come l’asfalto. La pallottola era stata esplosa da una distanza tra gli 11 e i 17 metri.

I giudici d’appello avevano stabilito che «il militare non versava nelle condizione di necessità di far uso di armi indirizzandole verso le ruote del veicolo, con rischio poi concretizzatosi di collaterali conseguenze per la incolumità degli occupanti», ribadendo che c’erano modalità alternative all’uso della pistola. La difesa nel ricorso per Cassazione aveva sottolineato che «Basconi non aveva altra scelta se non quella di cercare di bloccare la fuga facendo uso delle armi avendo già sperimentato il fallimento di metodi più soft» quali un inseguimento non andato a buon fine, un colpo di pistola sparato in aria da un altro appuntato, il controllo da vicino del suv con tanto di torcia. I soggetti fermati, riporta il ricorso, «avevano mostrato di non temere nulla e di volere a tutti i costi sottrarsi al controllo». La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dei legali dell’appuntato.

A commentare la vicenda è intervenuto anche l’avvocato Corrado Canafoglia, legale del capopattuglia che non venne indagato in quanto vittima del tentato investimento da parte dei malviventi e soprattutto in quanto non sparò un colpo (l’altro militare venne assolto): «È il caso di dire che è una vicenda kafkiana, perché nel caso di specie non si tratta di un carabiniere violento o né che abbia usato le armi improvvidamente, bensì di un appartenente all’Arma il quale, dopo aver visto il collega in pericolo, ha sparato non alla persona ma all’auto in fuga. Ci si chiede quindi come gli appartenenti alle forze dell’ordine possano lavorare con serenità in futuro».

Al riguardo l’ avv. Roberto Paradisi, Coordinatore Nazionale Difesa Legittima Sicura: “Esprimo amarezza e delusione per una sentenza che fa fare alla cultura del diritto naturale alla legittima difesa cento passi indietro. Non si può pretendere che chi si trova a tu per tu con la morte (e in questo caso la macchina in fuga tentò di investire i carabinieri) sia così lucido e razionale da poter operare, come fa il giudice dietro la scrivania e con tutto il tempo necessario, un bilanciamento ponderato degli interessi in gioco. Quel carabiniere ha dovuto agire in pochi istanti ed è stato più che corretto nel tentare di sparare ad una ruota. La morte del malvivente è stata una mera fatalità. Questa sentenza dimostra non solo che la riforma della legittima difesa non basta e che va rivisto l’impianto dell’istituto ma anche che la cultura giuridica di questo Paese ha abbandonato la saggezza e la tradizione della millenaria cultura del diritto dell’Occidente. Ingiustizia, nel senso più alto del termine, è stata fatta”.
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » lun mar 15, 2021 4:55 pm

I rapinatori entrano in casa: 12enne prende la pistola e spara salvando la nonna
Gerry Freda
17 febbraio 2021


https://www.ilgiornale.it/news/mondo/12 ... 1613551528

Gli inquirenti continuano a indagare sulla rapina finita in tragedia, ma sembra siano orientati a qualificare il gesto del ragazzo come legittima difesa

Negli Stati Uniti è andata di recente in scena una rapina in un’abitazione, ma il nipote minorenne dell’anziana proprietaria di casa ha messo in fuga i criminali ferendone uno a morte.

Il ragazzino, di 12 anni di età, è infatti corso in difesa della donna, minacciata e ferita dai due intrusi mascherati, puntando un’arma da fuoco contro i ladri e colpendo in maniera letale uno dei criminali. L'episodio di cronaca è avvenuto sabato notte, intorno all’una, nella città di Goldsboro, nella Carolina del Nord.

Nel dettaglio, i due ladri, dopo essersi allora introdotti nella casa della 73enne Linda Ellis, avevano preso a ricattare quest’ultima per farsi rivelare dove fosse nascosto lì il denaro e gli oggetti di valore di famiglia. I malviventi, per incutere ancora più terrore alla donna, avevano a un certo punto ferito la malcapitata sparandole a una gamba. A fronte della tortura fisica e psicologica a cui i due intrusi stavano sottoponendo l’anziana, il nipote della stessa, senza pensarci due volte, decideva di intervenire per salvare l’anziana da quei due delinquenti.

Il 12enne andava così incontro agli intrusi tenendo in pugno un’arma da fuoco, non ancora identificata dalla stampa locale, e cominciando a sparare contro di loro. Uno dei rapinatori veniva quindi colpito dai proiettili sparati dal giovane e, di conseguenza, entrambi i ladri se la davano a gambe. Mentre quei due fuggivano dall’abitazione di Linda Ellis, uno di loro, ossia il malvivente colpito dal nipote della donna, interrompeva la propria fuga per accasciarsi al suolo, a pochi isolati di distanza dal luogo della rapina finita male, ormai privo di forze. Il ladro sofferente, nonostante il tempestivo arrivo di una squadra di soccorritori, sarebbe morto poco dopo in ospedale a causa delle ferite da arma da fuoco subite per mano del 12enne. Le forze dell’ordine avrebbero poi identificato il soggetto deceduto come un tale Khalil Herring, di 19 anni di età, facendo inoltre sapere che sarebbero state già raccolte molte prove circa il coinvolgimento del soggetto citato nella tentata rapina di quel sabato notte.

Attualmente, l’anziana Linda, per via delle ferite alla gamba procuratele dai due ladri, è sotto osservazione presso una struttura sanitaria del posto, ma i suoi familiari continuano a rassicurare la stampa circa le confortanti condizioni di salute della prima. A carico del 12enne, che ha salvato la nonna dai rapinatori, non sono state ancora avanzate accuse penali di alcun genere, dato che gli inquirenti sarebbero orientati a qualificare il gesto del ragazzo come una violenza commessa in legittima difesa. Nonostante il palese intento difensivo dell’azione letale compiuta dal giovane, gli agenti stanno continuando a effettuare accertamenti sullo svolgimento dei fatti di sabato notte.
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » lun mar 15, 2021 4:55 pm

Ammazzato a 92 anni da immigrato per salvare una donna: Mario Romano Mantegazza ucciso anche dai giornalisti
21 febbraio 2021

https://voxnews.info/2021/02/21/ammazza ... ornalisti/

Mario Romano Mantegazza. Ucciso un anno fa a 92 anni per avere difeso una donna da un immigrato. L’ultimo gesto eroico di una vita controcorrente. Un gesto cancellato dai media perché ‘scorretto’, perché “non si deve sapere che gli immigrati uccidono”.

“Aveva vissuto la guerra, non aveva paura di difendere i suoi ideali, aveva un grande senso dello Stato”, ricordano oggi i suoi figli.

La Spezia, febbraio 2020. Mario Romano Mantegazza aveva da poco assunto una badante. La donna viene aggredita da un romeno di 45 anni. Il delinquente forza la finestra e riesce ad entrare nell’abitazione, iniziando a picchiarla.

Mario Romano Mantegazza decide di intervenire. Ha novantadue anni ma non può stare a guardare. Non è uno di quei giovinastri di oggi che sta chiuso in casa mentre l’Italia viene pestata, ogni giorno, da sbandati e clandestini.

Così Romano si scaglia contro il romeno, proteggendo la donna e, purtroppo, attirando su di sé la violenza dell’immigrato: viene pestato. Viene pestato e spinto a terra. Perde i sensi e molto sangue. Un massacro. Parte la corsa verso il Pronto Soccorso, dove inizia il calvario dell’ex combattente della Repubblica Sociale Italiana, che rimarrà ricoverato per 16 giorni in prognosi riservata. Prima di morire, nella notte tra il 28 e il 29 febbraio.

È la donna a rivelare immediatamente l’eroico gesto di Mario Romano Mantegazza, ma il circo mediatico non ne parla: un italiano ucciso da un immigrato non deve fare notizia.

Nel frattempo l’aggressore, arrestato dai carabinieri, viene rimesso in libertà e si dà alla latitanza. Una fuga che dura 50 giorni, finita grazie ad un mandato di cattura internazionale. Estradato in Italia dalla Romania lo scorso giugno, finisce nel carcere di Rebibbia. Per quanto?
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » lun mar 15, 2021 4:56 pm

Un eroe martire del nostro demenziale tempo in cui i giudici ingiusti difendono Caino anziché Abele

Sparò al ladro durante tentato furto: custode condannato per omicidio
Federico Garau
24/02/2021

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 1614186334

È arrivata questa mattina la condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione per il 69enne Stefano Natalini, custode di Villa Gessa. Nel 2019 sparò alcuni colpi di pistola per mettere in fuga una banda di ladri, uccidendo un romeno

Ha ricevuto una condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione per l'accusa di omicidio colposo il custode di 69 anni che nel dicembre del 2019 esplose alcuni colpi di pistola nel tentativo di mettere in fuga un gruppo di malvimenti, ferendo a morte un 21enne originario della Romania.

La vicenda, come ricostruito dagli inquirenti, si verificò nella notte fra il 4 ed il 5 dicembre 2019, quando Stefano Natalini, custode presso Villa Gessa a Bazzano in Valsamoggia (Bologna), avvertì alcuni rumori sospetti nei pressi della residenza storica, sita in via Ghiarino. L'uomo si trovava insieme alla consorte quando i ladri tentarono di introdursi nel fienile, e successivamente all'interno dell'abitazione dove viveva la coppia. Compreso di avere a che fare con una banda di malviventi, si affacciò ad una piccola finestra del bagno e sparò 5 colpi di pistola, un revolver calibro 38 detenuto legalmente. Uno dei proiettili colpì Georgian Ene, romeno di Lanca. Ferito all'altezza del torace, lo straniero morì sul colpo.

Nessuna notizia in merito ai complici del 21enne, messi in fuga dagli spari. Nonostante gli sforzi delle autorità locali, arrivate anche a collaborare con la polizia romena, non si conosce ancora l'identità degli altri membri della banda.

Inizialmente imputato per il reato di omicidio preterintenzionale, Stefano Natalini è stato poi accusato di omicidio colposo dopo l'esito di una consulenza balistica effettuata dalla procura. Nei suoi confronti il pubblico ministero Manuela Cavallo ha chiesto anche un'aggravante per il fatto di aver sparato prevedendo il rischio di poter colpire qualcuno.

Questa mattina la sentenza dopo il processo tramite rito abbreviato. Domenico Truppa, gup del tribunale di Bologna, ha condannato il 69enne ad un anno e quattro mesi con sospensione condizionale della pena. L'accusa aveva invece chiesto 2 anni. Oltre alla reclusione, Natalini è condannato anche pagare una provvisionale di 10mila euro. Dovranno ora trascorrere 90 giorni prima che vengano messe a disposizione le motivazioni del giudice. Interrogato sulla vicenda, l'avvocato Giovanni Donati, che rappresenta il custode, ha già affermeto la propria intenzione di ricorrere in appello. Parlando del giovane romeno rimasto ucciso, la scorsa estate il legale aveva dichiarato, come riportato da Bolognaindiretta:"Pare che facessero parte di una banda criminale attiva in tutta l’Europa con persone con precedenti per tentato omicidio. Pare che la stessa vittima avesse precedenti nel suo Paese una condanna per rapina in Spagna e chiederemo al pm che questo venga acquisito".
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » sab mar 27, 2021 8:43 pm

Quest'uomo ha fatto fatto benissimo a inseguire i ladri e a speronarli.


Gli strappano il Rolex: insegue i ladri in auto, li sperona e li uccide
Ignazio Riccio
27 marzo 2021

https://www.ilgiornale.it/news/napoli/r ... 1616841489


I pregiudicati, di 29 e 39 anni, avevano sottratto un prezioso orologio, sotto minaccia della pistola, a un 25enne incensurato, figlio di un uomo con precedenti per traffico di droga

È accaduto tutto nel giro di mezz’ora, nella tarda serata di ieri, intorno alle ore 21.

Due uomini, D. R., 39 anni, e C. C., 29enne, entrambi pregiudicati di Sant’Antimo, nel Napoletano, hanno sottratto un Rolex, sotto minaccia della pistola, a G. G., 25 anni, incensurato, figlio di un uomo con precedenti per traffico di droga. Il furto è avvenuto in via San Rocco, a Marano di Napoli. I due rapinatori si sono avvicinati con lo scooter alla Smart del 25enne, intimandogli di consegnare il prezioso orologio, prima di fuggire. La vittima, a quel punto, ha inseguito i ladri, per centinaia di metri, speronandoli in via Antica Consolare Campana, in prossimità di Villaricca. Nel violento impatto i rapinatori hanno perso la vita e ora la vittima del furto è accusato di omicidio volontario. A indagare sono i carabinieri della compagnia di Marano, i quali sono stati allertati dai residenti.

Nella notte G. G. si è recato in caserma per raccontare la sua versione dei fatti, ed è ancora sotto interrogatorio da parte del pubblico ministero. Sul luogo dell’impatto sono stati ritrovati alcuni bossoli, un orologio e una pistola. La zona, comunque, non ha un sistema di videosorveglianza comunale. Qualche telecamera, però, è installata all'esterno delle poche abitazioni che si affacciano sul luogo dell'impatto tra la Smart bianca e lo scooter. Nelle prossime ore gli inquirenti potrebbero acquisire proprio i filmati registrati, con ogni probabilità, dagli impianti installati in zona.

Come riporta il quotidiano Il Mattino, poco meno di un anno fa, sempre in quel punto della città, due motociclisti tentarono un analogo colpo in un distributore di carburanti. Anche in quell'occasione i rapinatori furono inseguiti per chilometri e raggiunti al corso Mediterraneo, in pieno centro cittadino. Uno dei due malviventi fu percosso brutalmente; l'altro invece riuscì a darsi alla fuga. Furono esplosi anche alcuni colpi d'arma da fuoco. Marano, da diversi anni ormai, è diventata una delle mete più ambite dalle bande di rapinatori del Napoletano, sia dell'hinterland giuglianese sia della vicina Scampia. Anche i furti di autovetture, e talvolta negli appartamenti, sono ormai all'ordine del giorno.
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » gio apr 29, 2021 7:22 am

Latina, ladro scoperto durante il furto si butta dal balcone e muore
Clemente Pistilli
26 marzo 2021

https://roma.repubblica.it/cronaca/2021 ... ref=fbplrm


Scoperto mentre, insieme a due complici, stava compiendo un furto in un'abitazione nelle campagne di Latina, un ladro si è buttato da un balcone ed è morto. La vittima è Guido Fusser, 55 anni, di Aprilia, giostraio di origine nomade.

Un dramma consumatosi nel tardo pomeriggio su strada Trasversale, a Borgo Faiti. La Polizia sta ricostruendo nel dettaglio l'accaduto e sta dando la caccia agli altri due ladri, che al momento sono riusciti a scappare e a far perdere le loro tracce.

A notare alcuni movimenti strani nella casa in cui si erano introdotti i malviventi è stato il clienti di un bar lì vicino. Quest'ultimo ha notato un'auto vicino all'abitazione, di proprietà del fratello del barista, e degli strani movimenti. Dato l'allarme, insieme al barista si è così avvicinato all'immobile, notando che c'era una scala appoggiata a un muro, con cui i ladri avevano raggiunto un balcone per penetrare all'interno dell'abitazione. Ormai scoperti, i tre si sono lanciati dal terrazzo, ma Fusser non ce l'ha fatta. Saltato a terra è caduto ed è rimasto subito immobile.

Uno dei complici è anche tornato indietro, per vedere se il 55enne fosse solo ferito, ma resosi conto della tragedia è immediatamente fuggito insieme all'altro complice. Inutile l'intervento di un'ambulanza del 118: Fusser sembra sia morto sul colpo. Sul posto si sono quindi recati gli agenti della squadra volante e i colleghi della polizia scientifica.

Fusser era finito più volte in indagini sui colpi in villa. Cinque anni fa era stato arrestato per una rapina proprio in una villa, a Grottaferrata, di un generale della Guardia di finanza. Ma nel corso del tempo diverse sono state appunto a suo carico le accuse per rapine e furti in abitazione in mezza Italia.
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » gio apr 29, 2021 7:23 am

Tentata rapina in gioielleria: il titolare spara e uccide due banditi, il terzo è in fuga
28 aprile 2021

https://www.msn.com/it-it/notizie/itali ... i0?ocid=sf

Alba, gioielliere spara e uccide due ladri. Salvini: «Difesa sempre legittima» © Ansa Alba, gioielliere spara e uccide due ladri. Salvini: «Difesa sempre legittima»

È finito nel sangue l'assalto ad una gioielleria di Grinzane Cavour, storico borgo della provincia di Cuneo famoso per il castello medievale sede dell'enoteca regionale. Due banditi sono morti, colpiti dai proiettili esplosi in strada davanti al negozio dal titolare che nel 2015 aveva già subito una violenta rapina, i loro corpi a terra nella centrale via Garibaldi, lungo la provinciale che collega Alba e Barolo. Un terzo bandito sarebbe invece riuscito a fuggire.

Scene da far west poco prima della chiusura della gioielleria Roggero, al civico 71 della via, di fronte ai passanti terrorizzati, illesi per una questione di pochi metri. «Mi batte il cuore - dice una ragazza - è stato terribile: ho avuto paura di morire». Almeno cinque i colpi di pistola esplosi all'indirizzo dei malviventi, che sono morti a pochi metri dall'ingresso del negozio, uno in mezzo alla strada, l'altro all'angolo con una vita laterale.


Il precedente

Immediato l'intervento dei sanitari del 118, ma per entrambi non c'è stato nulla da fare, ed ora i carabinieri sono al lavoro per ricostruire gli attimi concitati della sparatoria. E per fermare il terzo bandito, che secondo alcuni testimoni si sarebbe allontanato in auto. Secondo una ricostruzione, i malviventi avrebbero puntato le pistole contro i componenti della famiglia. Posti di blocco sono già stati allestiti in tutta la provincia. «Stavamo preparando i lavori del Consiglio comunale, quando abbiamo sentito gli spari in strada», racconta il sindaco Gianfranco Garau davanti al municipio, che si trova a due passi dalla gioielleria. «Mi sono spaventato e sono sceso a controllare - aggiunge il primo cittadino -. La situazione è ancora confusa. So solo che è stata presa di mira una famiglia onesta e per bene, ora sotto choc. Che pochi anni fa era già stata presa di mira, aggredendo violentemente il titolare, moglie e figlia. Una scena che purtroppo si è ripetuta, ma questa volta i banditi erano armati».


La gioielleria di via Garibaldi era stata rapinata nel 2015. Era il 22 maggio quando due banditi, uno dei quali travestito da donna, si erano introdotti nel negozio, dove avevano legato il titolare, Mario Roggero, con delle fascette di plastica dopo averlo picchiato con violenza. Legate anche la moglie e la figlia, chiuse in bagno, prima di scappare con un ricco bottino di gioielli e di orologi di circa trecentomila euro. A dare l'allarme le due donne, dopo essere riuscite a liberarsi. Per guarire dalle ferite il gioielliere impiegò diverse settimane.
Salvini: «La difesa è sempre legittima»

Matteo Salvini è intervenuto con un post su Facebook sulla rapina finita nel sangue gioielleria di Grinzane Cavour, storico borgo della provincia di Cuneo, avvenuta oggi. Nell'assalto sono morti i due rapinatori colpiti dai proiettili esplosi dal titolare del negozio che nel 2015 aveva già subito una violenta rapina. «Un abbraccio al gioielliere e alla sua famiglia aggredita. Il loro negozio di Grinzane Cavour (Cuneo) era già stato rapinato nel 2015: il titolare era stato picchiato e legato, poi chiuso in bagno con la figlia. La difesa è sempre legittima», ha scritto il leader della Lega Matteo Salvini.



Alberto Pento
Ottimo, bravo, ben fatto, peccato che il terzo sia riuscito a scappare. Così si dovrebbe fare, così dovremmo fare tutti.
Questo cittadino dovrebbe essere insignito della medaglia al valor civile e indicato come buon esempio per tutti.




Parla il gioielliere rapinato: "Ecco perché ho sparato"
Ignazio Riccio
30 Aprile 2021

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 1619775826

"Dovevo difendere mia figlia e mia moglie – ha spiegato Roggero – ho fatto quel che avrebbe fatto qualunque papà nella mia condizione"
È un uomo provato Mario Roggero, non solo dal brutto episodio dell’altro giorno, ma anche dall’enorme clamore che ha provocato la rapina alla sua gioielleria, finita in tragedia, con la morte di due dei tre ladri. Il commerciante ha i riflettori puntati addosso, ma non ha perso la lucidità. “È durato una frazione di secondo – ha detto al quotidiano La Stampa – ho in mente solo il rumore dello sparo. Ho visto che un rapinatore aveva la pistola puntata alla gola di mia moglie e ho sentito un colpo, non sapevo che era un’arma giocattolo. A quel punto gli sono saltato addosso, a mani nude, poi il resto lo conoscete ormai tutti”. Della dinamica della rapina il gioielliere non vuole parlare, ha già raccontato tutto alle autorità competenti, ora cerca solo un po’ di pace.

Ha ripetuto più volte che non voleva uccidere, ma ha reagito perché ha visto la sua famiglia in pericolo. “Dovevo difendere mia figlia e mia moglie – ha spiegato Roggero – ho fatto quel che avrebbe fatto qualunque papà nella mia condizione. Sono intervenuto. Mi creda, è in casi come questo che bisogna mantenersi lucidi. E io ero lucido: sapevo che dovevo intervenire: o loro o la mia famiglia”. Agli inquirenti il gioielliere ha raccontato che non ha sparato subito. Ha avuto prima una colluttazione con i malviventi, poi ritornato alla cassa ha afferrato la pistola e ha fatto fuoco. La figlia era ancora a terra sotto la minaccia di un coltello. Già in passato Roggero era stato vittima di una rapina. Era il 22 maggio 2015 quando una banda di ladri lo aggredì. L’uomo venne malmenato brutalmente e le due figlie furono legate nel bagno della gioielleria.

Le donne riuscirono a liberarsi e a dare l’allarme, ma solo dopo sei mesi i malviventi furono acciuffati e assicurati alla giustizia. Quest’episodio, probabilmente, deve aver lasciato un segno profondo nel commerciante, tanto che questa volta ha reagito in maniera energica al tentativo di rapina, ammazzando due dei tre banditi. “La mia bambina era già stata coinvolta nell'altra rapina – ha confermato il gioielliere – quella in cui mi hanno pestato a sangue. E quelle sono esperienze che ti segnano che ti lasciano delle ferite dentro. C'è la paura, c'è l'istinto di protezione della famiglia”. Tanta solidarietà è giunta da tutta Italia per Roggero. Anche il leader della Lega Matteo Salvini gli ha inviato un messaggio. “Lo ringrazio – conclude il commerciante – ci siamo scritti in giornata”.



Banditi uccisi nella rapina: spari fuori dalla gioielleria
Nadia Muratore

22 Maggio 2021

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1621721023

Il colpo nel Cuneese. Il negoziante indagato per omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa
Banditi uccisi nella rapina: spari fuori dalla gioielleria

Potrebbe aggravarsi la posizione del gioielliere di Grinzane Cavour in Piemonte, che ha sparato uccidendo due rapinatori e ferendone un terzo che circa un mese fa sono entrati nel suo negozio aggredendo lui, sua moglie e sua figlia, impugnando una pistola che solo dopo la tragedia è stato appurato essere finta, visto che non aveva il tappo rosso.

Infatti dalle indagini della procura di Asti che ha esaminato le immagini della videosorveglianza all'interno e all'esterno del negozio ed ha ricostruito con i suoi periti la dinamica della rapina trasformatasi in tragedia, sono stati «tutti sparati all'esterno del negozio», i colpi di pistola che hanno ucciso Andrea Spinelli e Giuseppe Marazzino e ferito Alessandro Modica.

Gli inquirenti hanno ricostruito le fasi salienti della sparatoria, con i tecnici balistici, evidenziando che in particolare «allorché i rapinatori si davano alla fuga sulla pubblica via, il gioielliere con l'arma colpiva in successione Alessandro Modica alla gamba destra ferendolo - nonché Andrea Spinelli al fianco destro e Giuseppe Marazzino alle spalle ciascuno attinto al cuore da un proiettile che ne cagionava la morte». Nell'indagine il titolare della gioielleria - il 66ene Mario Roggero - è per ora indagato per omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa ma, alla luce dei nuovi riscontri di indagine, la sua posizione potrebbe appunto aggravarsi. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, dunque, quando i rapinatori si sono dati alla fuga, il gioielliere li ha seguiti sulla via e, con la pistola regolarmente detenuta, ha fatto fuoco. Alessandro Modica è stato ferito alla gamba destra, mentre Andrea Spinelli e Giuseppe Marazzino sono stati colpiti rispettivamente al fianco destro e alle spalle. La Procura di Asti «prosegue gli accertamenti avvalendosi del Comando Compagnia carabinieri di Alba e dei consulenti medico-legale e balistico», che sono appunto tornati in via Garibaldi per ricostruire la sparatoria. «Una volta ricostruito il fatto in modo completo - conclude il procuratore Alberto Perduca, che coordina l'inchiesta - gli uffici provvederanno alla sua conforme qualificazione giuridica e alle conseguenti determinazioni».

Per ricostruire la dinamica della sparatoria, tutto è stato predisposto il più possibile simile a quella sera la scena del delitto e permettere così al consulente balistico Stefano Conti, incaricato dalla procura di Asti, e ai tecnici nominati dalle parti, di ricostruire l'accaduto.

La strada è stata chiusa al traffico e un carro attrezzo ha parcheggiato nello stesso punto la Fiesta bianca che avrebbe dovuto assicurare la fuga alla banda di malviventi.

Ora diventerà determinante l'incrocio fra i risultati dell'autopsia e le perizie eseguite fuori dalla gioielleria. «Quello che emerge ancor più chiaramente dalle immagini - ha detto l'avvocato Stefano Campanello, legale di Mario Roggero - è che il mio assistito ha agito in una condizione di forte agitazione e turbamento per l'aggressione subita da lui e dai suoi familiari, ossia la figlia e la moglie».



Alberto Pento
I beni personali, le cose di proprietà e l'inviolabilità del domicilio e dei luoghi chiusi di proprietà, vanno considerate come elementi essenziali e costitutivi della persona e la loro difesa va equiparata alla difesa della incolumità fisica e morale della persona stessa.
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » mer giu 09, 2021 7:41 pm

Il far west è in Texas. Pistole libere, non servirà più il porto d'armi
Carlo Renda
26 maggio 2021

https://www.huffingtonpost.it/entry/il- ... ium=Social

In Texas non sarà più necessario il porto d’armi per girare in pubblico con una pistola. Lo ha deciso il Senato statale, a maggioranza repubblicana, e il governatore Greg Abbott ha già annunciato la firma. In precedenza a chi intendeva portare con sé la propria arma serviva un particolare permesso, il necessario addestramento e veniva sottoposto al controlli sui precedenti. Secondo i promotori la legge consentirà ai texani di difendersi meglio nei luoghi pubblici.

La nuova legge consentirà a tutti i maggiori di 21 anni di portare con sé la propria arma, salvo nei casi di passate condanne o di divieti imposti da un giudice. Tuttavia, i proprietari di locali pubblici potranno vietare l’ingresso ai clienti armati e alcuni controlli federali, i cosiddetti ‘background checks’, rimarranno in vigore per ll’acquisto di alcuni tipi di armi.

Per i sostenitori della norma si tratta invece di una “semplice restaurazione del diritto costituzionale dei texani sancito dal Secondo Emendamento”, come ha spiegato il senatore repubblicano Charles Schwertner, intervistato dal Texas Tribune.
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Re: Legittima difesa umana e cristiana

Messaggioda Berto » mer giu 09, 2021 7:41 pm

Se avesse sparato e ucciso i criminali che si sono introdotti in casa sua per rubare sarebbe ancora vivo.
I beni personali, le cose di proprietà e l'inviolabilità del domicilio e dei luoghi chiusi di proprietà, vanno considerati come elementi essenziali e costitutivi della persona e la loro difesa va equiparata alla difesa della incolumità/integrità fisica e morale della persona stessa anche uccidendo chi aggredisce.


La ferocia dei ladri: così hanno ammazzato il proprietario
Ignazio Riccio
9 Giugno 2021

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 1623223339

Nel corso degli accertamenti i carabinieri hanno trovato un bossolo che sarebbe stato sparato da un malvivente a seguito colluttazione con la vittima

La ferocia dei ladri: così hanno ammazzato il proprietario

Questa mattina a Piossasco, in via del Campetto 33, nel Torinese, i carabinieri, insieme ai sanitari 118, sono intervenuti per soccorrere il proprietario di un’abitazione, che inizialmente sembrava colto da malore, dopo aver sorpreso alcuni ladri nell'appartamento. Nonostante un tentativo di rianimazione, l'uomo è deceduto. La vittima è un architetto di 50 anni, Roberto Mottura, sposato e con un figlio di 12 anni. Nel corso degli accertamenti i militari hanno trovato un bossolo che sarebbe stato sparato da un malvivente a seguito colluttazione con la vittima, che potrebbe essere stata colpita allo stomaco. L'esame del cadavere è ancora in corso. Sul posto i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Torino e della compagnia di Moncalieri.

Dalle prime indagini sembra siano almeno due i ladri che questa notte, a Piossasco, si sono introdotti nell'abitazione di un architetto di 50 anni, che dopo aver sorpreso i malviventi è stato ucciso con un colpo di pistola di piccolo calibro sparatogli all'altezza dell'addome. Da una prima ricostruzione, i ladri sono riusciti a entrare nell'abitazione rompendo l'anta di una finestra, che si trova a due metri di altezza dalla strada. Sorpresi subito dal proprietario dentro casa, i malviventi non sono riusciti a rubare nulla. Sull'episodio indagano i carabinieri, con il comandante provinciale Francesco Rizzo che stamattina ha raggiunto il luogo del delitto.

Numerosi posti di blocco e controlli a tappeto dei carabinieri sono stati disposti nei dintorni di Piossasco. I militari hanno sentito i testimoni, a cominciare dalla moglie della vittima che al momento dell'omicidio si trovava in casa assieme al figlio 12enne della coppia. Intanto, la procura di Torino ha aperto un fascicolo d'inchiesta, affidato al pubblico ministero Valentina Sellaroli. "Se muore un delinquente si fa polemica, se muore un uomo onesto no. Sono sicuro del fatto che tra qualche settimana nessuno parlerà più di questa storia perché purtroppo c'è troppo buonismo senza senso. Adesso si dirà che l'architetto ucciso è solamente uno come tanti e, quando verranno presi, i ladri sconteranno una condanna di massimo due o tre anni. Criminali del genere andrebbero invece puniti con il carcere a vita". Questo il commento a caldo di Roberto Zancan, la cui gioielleria di Ponte di Nanto fu assaltata da un commando di rapinatori la sera del 3 febbraio del 2015.
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