El tricołor, ła canta mamełega el nasionałeixmo tałian

Re: El tricołor, ła canta mamełega el nasionałeixmo tałian

Messaggioda Berto » ven mag 09, 2014 6:11 am

L’enfasi patriottarda di Re Giorgio nell’esaltazione dell’Esercito tricolorito

http://www.lindipendenza.com/lenfasi-pa ... ricolorito


di TONTOLO

Cari amici, volete rovinarvi da subito l’inizio della settimana? Ebbene, leggetevi questo messaggio di Re Giorgio, alias Giorgio Napolitano, di esaltazione dell’Esercito italico e carico di enfasi patriottarda. Poi non voletene a me, vi avevo avvertito!

L’Esercito «svolge, con le altre Forze armate, un ruolo di dissuasione, prevenzione e stabilizzazione fondamentale per l’Italia e per la comunità internazionale». Lo scrive il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una messaggio al capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Claudio Graziano, in occasione del 153/esimo anniversario della costituzione dell’Esercito. «Nella ricorrenza del 153° anniversario della costituzione della Forza armata, rendo omaggio alla Bandiera e rivolgo il mio commosso pensiero ai soldati di ogni grado, Arma e specialità caduti nell’adempimento del dovere», scrive il capo dello Stato. «Protagonista dal 1861 della storia nazionale e depositario di antiche e gloriose tradizioni, l’Esercito ha realizzato negli ultimi decenni una profonda trasformazione che, dal presidio dei confini del Paese nel periodo della guerra fredda, l’ha condotto a divenire, nell’era della globalizzazione, un moderno e apprezzato strumento della politica di sicurezza».

«In un mondo sempre più interconnesso, in cui gli effetti di eventi conflittuali anche lontani dai nostri confini si ripercuotono in tempi brevi sulla prosperità di paesi resi fortemente interdipendenti dall’appartenere ad un medesimo sistema economico e finanziario, esso svolge, con le altre Forze Armate, un ruolo di dissuasione, prevenzione e stabilizzazione fondamentale per l’Italia e per la comunità internazionale», prosegue Napolitano nel suo mesaggio. «Componente basilare di uno strumento militare costantemente impegnato nell’aggiornamento e nella razionalizzazione delle proprie strutture, l’Esercito è oggi in grado di intervenire nelle aree di crisi per contrastare efficacemente le minacce pervasive del terrorismo e della criminalità organizzata e per concorrere a garantire che le relazioni tra gli stati si sviluppino attraverso l’ordinato ricorso al negoziato e alla cooperazione pacifica piuttosto che tramite il confronto armato e il conflitto». Il capo dello Stato scrive ancora: «Ufficiali, sottufficiali, graduati e militari di truppa e personale civile dell’Esercito, siate orgogliosi di appartenere ad una istituzione prestigiosa e di grande importanza per il Paese. Con l’apprezzamento degli italiani per i brillanti risultati conseguiti nelle tante missioni condotte all’estero e sul territorio nazionale, giungano a voi e alle vostre famiglie il mio caloroso saluto e l’augurio più fervido. Viva l’Esercito, viva le Forze Armate, viva l’Italia!».

Comenti==============================================================================================================================

Silvia
8 Maggio 2014 at 3:54 pm #
@signori Bosco e Lanza.
in un post precedente ho rettificato il mio errore e cioè che il sig. Rapagnetta era Abruzzese.
Per il resto so di aver ragione e se voi giustificate le azioni e i voltafaccia del vostro Re e di Badoglio, beh, sono affari vostri.
L’Italia e’ l’unico stato al mondo che nelle ultime 2 guerre ha compiuto dei voltafaccia inqualificabili nei confronti degli stati precedentemente alleati, condannando al massacro centinaia di migliaia di innocenti. Avrebbe potuto rimanere neutrale ma gente come il Vate, Salandra e Mussolini poi, si comportarono (per vanità ed interessi economici) da pazzi criminali.
E poi ribadisco: le guerre sono sempre state sinonimo di disperazione, lutti e miseria.
Per Bosco:
http://www.rivistaetnie.com/appunti-sul ... -fascismo/
http://storiedimenticate.wordpress.com/ ... antislava/

Per Lanza:
http://isole.ecn.org/asicuba/articoli/eccidio.htm
http://ita.anarchopedia.org/L'invasione ... _per_slavi
…devo continuare?


Silvia
7 Maggio 2014 at 7:14 pm #
Massacro di via Rasella: eccidio delle fosse Ardeatine
A quel tempo, il sig. Napolitano, a quale movimento politico faceva parte?
Faceva ancora parte del GUF o aveva gia’ aderito al partito comunista?
Il suo comportamento rispecchia il modus operandi di questo stato, questo e’ certo.
Che schifo.


Alberto Pento
7 Maggio 2014 at 9:09 pm #
Ben dito!

ANPI e ‘l so 25 april, n’oror tuto tałian
viewtopic.php?f=139&t=799

Silvia
7 Maggio 2014 at 6:05 pm #
Certo, sig. Lanza, che la guerra rende gli uomini capaci di ogni abominio.
In ogni caso, le ricordo che le truppe austro-tedesche si stavano ritirando e che gli eccidi da loro commessi furono causati
1) dal tradimento dell’allora governo italiano
2) dalle rappresaglie partigiane mentri questi erano in fuga (per inciso, il massacro di via Rasella fu conseguenza di atti terroristici di militanti partigiani, che si comportarono da vigliacchi)
Qui gli ultimi partigiani si portarono i loro segreti nelle tombe.
Studi lei un po’ di storia, per Dio.


Ettore Lanza
7 Maggio 2014 at 11:47 pm #
Signora Silvia, complimenti ! Riesce a scrivere tante falsità in un solo commento ! Le truppe austro-tedesche commettevano eccidi a causa delle “rappresaglie partigiane” …Ma lei vaneggia ? Ha mai letto di enormi stragi commesse dagli Einsatzgruppen sulla popolazione russa o ucraina ? Sa quante centinaia di migliaia di innocenti civili ( inermi prigionieri di guerra, zingari, ebrei, operai soltanto iscritti al partito comunista)sono stati assassinati – a sangue freddo e non in combattimento- dai “prodi” militari tedeschi, austriaci ed altoatesini ? Ha mai letto libri sul carnefice Oskar Dirlewanger e sugli ufficiali degli Einsatzgruppen ,Arthur Nebe, e Otto Ohlendorf ? Legga, Signora, legga e così potrà capire perchè per molti europei e per quasi tutti gli Israeliani tedesco significa ladro e assassino ! Forse è ancora vivo Paul H. Hafner, il delinquente altoatesino , nativo di Malles, ex ufficiale delle SS,fuggito dopo la guerra in Spagna ed ivi residente, , che si vantava, con i giornalisti che lo intervistavano del suo “glorioso” servizio prestato nei lager di Dachau e Buchenwald, dove quotidianamente si esercitava ad assassinare esseri umani (bambini e donne gravide incluse). E che, ad una precisa domanda su Adolfo l’austriaco, rispondeva che Hitler era il più grande uomo della Storia e che lo sterminio degli Ebrei era solo propaganda. MA CHE ESSERI UMANI PRODUCE LA CULTURA AUSTRO-TEDESCA ? ESSERI UMANI O… BESTIE FEROCI ? Quanto al tradimento del Governo Italiano (1943), che dire ? Ci si stupisce che siano i tedeschi a parlare di tradimento , considerato che la loro storia, fin dall’antichità, dai Regni ROmano-barbarici in poi è un continuo alternarsi di reciproci tradimenti(legga il celebre volume di Henri Pirenne- Maometto e Carlo Magno – Newton edit.) per non parlare di Federico II di Prussia, un tecnico del salto della quaglia. Ma ritornando a Badoglio, cosa doveva fare, visto che ormai gli Anglo-Americani avevano stravinto e conquistato parte del territorio nazionale ?L’unica soluzione era l’armistizio e la resa. Cosa hanno fatto Von Stauffenberg e molti alti generali tedeschi, quando ormai la sconfitta era evidente ?Tentando l’assassinio del mostro austriaco si sono dimostrati traditori ? NOOO! HANNO FATTO L’UNICA COSA GIUSTA CHE , IN QUEI FRANGENTI, ERA NECESSARIO FARE. PECCATO CHE IL CRIMINALE SI SIA SALVATO ! Bisogna ricordare, poi, che il “padano” Mussolini, oltre che militarmente incompetente era anche scarso diplomaticamente, tanto da farsi abbindolare e tradire, fin dal 1938 , dal criminale di Braunau. A questo proposito la invito a leggere il libro di uno dei pochi storici tedeschi intellettualmente onesti ERICH KUBY- IL TRADIMENTO TEDESCO- RIZZOLI 1987. I partigiani vigliacchi ? Secondo lei, non dovevano agire contro i criminali invasori, che quotidianamente deportavano inermi cittadini o li assassinavano immediatamente se non obbedivano ai loro ordini farneticanti? Cioè, secondo lei, il delinquenziale terrorismo tedesco doveva devastare l’Italia senza incontrare alcuna reazione armata ! Anche la Bibbia giustifica la violenza – non il suicidio !- contro la brutale tirannia .


Alberto Pento
8 Maggio 2014 at 7:55 am #
Ła çeveltà tałega
viewforum.php?f=22

Çeveltà tałega roman napołitana
viewtopic.php?f=22&t=826

Łi barbari romani
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... l0bVE/edit


Alberto Pento
8 Maggio 2014 at 8:04 am #
Li todeski no li jera envaxori ma aleà de li taliani ke li xe stasti ciamà en aio (aiuto).
Strano ma pal mondo intiero li ladri e li rufiani, li trufadori e li sasini a trademento li xe li taliani e naltri veneti par fortuna no semo taliani.
Kisà parké naltri veneti a sognemo de leberarse de la Talia ke la xe cusì çevil e omana?


Ettore Lanza
8 Maggio 2014 at 11:01 am #
Le stupidaggini storiche che scrivi, le immagini dopo aver ingurgitato litri di grappa ? Sì, perchè il dilemma , nel tuo caso, è : acolismo o disturbo mentale?


Alberto Pento
8 Maggio 2014 at 9:07 pm #
Ettore Lanza el ga scrito:
8 Maggio 2014 at 11:01 am #
Le stupidaggini storiche che scrivi, le immagini dopo aver ingurgitato litri di grappa ? Sì, perchè il dilemma , nel tuo caso, è : acolismo o disturbo mentale?
Ciò, macaco d’on tałian, ła graspa dagheła e mexouregheła a łi to alpini tricołorà, ebete:
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... logo-a.jpg


Silvia
6 Maggio 2014 at 3:48 pm #
Oggi per me e’ un giorno triste.
In ogni caso le guerre sono guerre e sono sempre state fonte di lutto e disperazione. Non esistono guerre umanitarie.
L’Italia si è comportata come sempre:
“Mi alleo con chi mi conviene: posso sempre cambiare idea” (lasciare nella m…a i miei sudditi
e favorire le grandi industrie belliche)
http://www.tesionline.it/mobile/appunto ... d=299&p=44
D’altronde anche il signor Conte Volpi di Misurata (e il conte Cini poi) prima come Ministro dell’Economia sotto il fascismo e poi con la complicità dei politici della Democrazia Cristiana non si fece scrupolo di annientare piu’ di 2000 cristiani per gli interessi della sua SADE (passata poi all’ENEL).
Bah!

Silvia
6 Maggio 2014 at 1:06 pm #
Signor Tontolo, io ho trovato qualcosa di ugualmente ridicolo…

http://messaggeroveneto.gelocal.it/cron ... -1.9138447


Silvia
6 Maggio 2014 at 10:01 am #
Per come la vedo io, in una futura ipotetica Nazione (per es. il Veneto), i soldati dovrebbero essere impiegati come in Svizzera e cioè per DIFENDERE il proprio territorio o aiutare la popolazione in caso di calamita’ naturali e non per fare i mercenari in casa d’altri
Non come gli americani (guerrafondai) o gli inglesi
Ognuno a casa sua.

http://lanuovasardegna.gelocal.it/regio ... -1.9013378

Silvia
5 Maggio 2014 at 11:59 pm #
Ne è sicuro? Ha visto in che zona erano dislocate le truppe italiane?
E chi se frega dei complimenti dei soldati statunitensi e britannici?
I tedeschi sono degli ubriaconi?
Lo sa che nelle trincee i soldati italiani venivano fatti ubriacare prima di essere mandati al macello? E che quelli che si rifiutavano venivano ammazzati dai carabinieri sul posto?
Lo sa che molte volte gli austriaci erano così sconvolti dalle carneficine perpetrate dagli ufficiali italiani che gli gridavano “Basta, smettela”.
Sono cose documentate, signor Giuliano.
Ah, si: il fu signor Rapagnetta era abruzzese.
Chiedo scusa.
P.S.:Legga al capitolo 8
http://www.cimeetrincee.it/indip.pdf

giuliano
5 Maggio 2014 at 9:21 pm #
D’Annunzio era abruzzese.I militari vi assicuro forse causa la crisi ce ne sono molti anche del nord, in kossovo esclusi gli americani nessuno aveva l’equipaggiamento, e i militari tedeschi non sono come vengono descritti nei film, in Afghanistan gli inglesi e gli usa si sono lamentati per la loro preparazione e per il gran consumo di birra, mentre si sono complimentati con gli italiani. Per le malefatte del passato ogni paese ha le sue senza esclusione.

Silvia
5 Maggio 2014 at 8:13 pm #
Sig. Giuliano,
vorrei una sua opinione sul fatto che molti soldati durante la missione in Kossovo e in diverse aree balcaniche, vennero contaminati dall’ U 238. Lo chieda al suo Presidente, come mai i militari tedeschi e americani erano equipaggiati di tutto punto, mentre i suoi colleghi maneggiavano materiale radioattivo senza alcuna precauzione.
Signor presidente e generali, ma vergognatevi.
Vigliacchi, bugiardi e insabbiatori: in poche parole: itagliani.
http://www.balcanicaucaso.org/aree/Bosn ... ita-137168

Silvia
5 Maggio 2014 at 6:50 pm #
@Giuliano
E di chi fu la colpa se dal 1866 in poi Veneti e Friulani (e anche meridionali) dovettero emigrare in massa per sopravvivere?
Lei è marchigiano, mi sembra: la stessa regione che diede i natali a d’Annunzio, un pazzo esaltato che canto’ un’ode mentre dei poveri soldati calabresi (reclutati per forza) vennero fucilati nei pressi di un cimitero in Friuli per diserzione durante la Grande Guerra
Complimenti.

Silvia
5 Maggio 2014 at 6:31 pm #
@Giancarlo
È vero, anche ogni tanto si vedono passare gruppetti di militari con la cartina in mano, smarriti (una volta mi hanno chiesto “scusi, per andare a…”:)))))
E tutti con accento meridionale
Anche alle elementari i bambini fanno “orienteering”…

Liberalista
5 Maggio 2014 at 5:37 pm #
Ma la migliore, detta da lui, comunista mai pentito, è questa:
“dal presidio dei confini del Paese nel periodo della guerra fredda”
Insomma, quelli che lui cercava di far entrare e che l’esercito italiano invece combatteva…
Vabbè, lasciamolo cuocere nei suoi rituali pseudo-religiosi. Ognuno ha i suoi dei, i suoi santi e i suoi martiri…

giuliano
5 Maggio 2014 at 5:34 pm #
In Veneto girano con le cartine in mano perche i ragazzi vengono li per fare il rav , e non ci sono solo meridionali ma anche molti veneti e friulani e anche altoatesini con cognomi tedeschi. E visto che vi piace sputare sul piatto dove mangiate e su tutto quello che e’ italiano sappiate che l’esercito conta poco piu di 100000 elementi ben preparati e per mettere a tacere 4 chiaccheroni come voi basterebbero 100 miei ex colleghi parà . E ricordatevi come era il Veneto 60 anni fa vi morivate di fame , e l’attuale benessere non e’ solo merito vostro, e se tornerete a morirvi di fame non e’ solo colpa dello stato.

Luca
5 Maggio 2014 at 8:01 pm #
Ullallà! Guarda che parliamo dell’ “esergido idalliano”, mica dei Navy Seal, LOL.

luigi bandiera
5 Maggio 2014 at 4:22 pm #
UN BUON SILENZIO LA DICE LUNGA..!
AMEN

Antonio
5 Maggio 2014 at 3:51 pm #
Ma lasciatelo giocare con i soldatini “poareto”, tanto sopportiamolo ancora per pochi mesi……..Ma che vuole esaltare, esaltare?? guardate che fine hanno fatto quei poveri Marò!!!

Dan
5 Maggio 2014 at 2:15 pm # «svolge, con le altre Forze armate, un ruolo di dissuasione, prevenzione e stabilizzazione fondamentale per l’Italia e per la comunità internazionale»
Ovvero fa gli interessi di tutti meno che degli italiani. Un buon inizio, non c’è che dire
dal 1861 della storia nazionale e depositario di antiche e gloriose tradizioni
Tipo il massacro di Torino ad opera dei carabinieri ?
Tipo le occupazioni di territori stranieri prima delle votazioni nei plebisciti unitari ?
l’Esercito è oggi in grado di intervenire nelle aree di crisi per contrastare efficacemente le minacce pervasive del terrorismo e della criminalità organizzata e per concorrere a garantire che le relazioni tra gli stati si sviluppino attraverso l’ordinato ricorso al negoziato e alla cooperazione pacifica piuttosto che tramite il confronto armato e il conflitto
Quindi la mafia è considerata a tutti gli effetti uno stato a parte vista la famosa trattativa.

bepi
5 Maggio 2014 at 12:57 pm #
Siamo o non siamo europei? Dunque che senso hanno gli eserciti nazionali? Per le cerimonie commemorative dello Stato italiano può bastare il corpo dei corazzieri.

Franco
5 Maggio 2014 at 12:55 pm #
Lasciateo dire: lui di carri armati se ne intende!

GIANCARLO
5 Maggio 2014 at 12:23 pm #
E ce lo viene pure a dire in faccia qual è il compito dell’esercito italiano….cioè di farci stare zitti e buoni per il bene di chi fa finta di lavorare per il bene comune…..
In ogni modo poiché i militari italiani sono sicuramente degli italioti e lo fanno per avere uno stipendio non mi fanno paura.
Pensate che qui dove abito io ogni tanto si vedono squadre di militari che vagano smarriti tra le colline e le strade del Veneto e più di una volta ho visto con i mieie occhi pur con carte e cartine e bussole alla mano che non sapevano più dove andare………
Tranquilli li buttiamo tutti a mare compreso Re Giorgio quando gli toglieremo le canne del gas..alias non pagheremo più un euro di tasse.
WSM

Abdullah
5 Maggio 2014 at 11:58 am #
Il vostro destino è segnato…il veneto sara’ islamico !

lory
5 Maggio 2014 at 4:11 pm #
forse dopo che tu sarai morto.

sandrone
5 Maggio 2014 at 10:19 am #
Alluvione in Liguria…morti e distruzione…quanti soldati si sono visti a spalare?
Terremoto in Emilia…morti e distruzione…quanti soldati sono accorsi?
Due semplici domande la cui risposta è l’utilità di continuare a mantenere 180.000 persone tra cui qualche centinaio di generali da 10.000 euro al mese con i soldi delle tasse!

pippogigi
5 Maggio 2014 at 9:30 am #
Per forza che Napolitano esalta l’esercito. Lui è napoletano e visto da chi è formato al 90% ormai non esiste più un esercito italiano, è stato ricostituito l’esercito Duosiciliano.

Kossovo
5 Maggio 2014 at 9:29 am #
Vi consiglio di andare in Kossovo a prendere lezioni di Rivoluzione dai Kossovari…Ah gia ! loro hanno le palle. hanno ammazzato uomini,donne,bambini serbi ,distrutte le loro case e chiese nel Kossovo e cacciati via gli altri. Se voi avete i coglioni per cacciare i non veneti che abitano in Veneto compresi i marocchini di Padova che spacciano droga di giorno e di notte e voi zitti altrimenti vi cagate addosso,ok,altrimenti lasciate le rivoluzioni a chi ha i coglioni…

Lorenzo
5 Maggio 2014 at 12:46 pm #
Cacciare i non veneti? E per quale motivo?
Ti offendi se ti dico che hai una visione malata degli scopi e dei metodi per raggiungere l’indipendenza del Veneto?

Gianfrancesco
5 Maggio 2014 at 12:58 pm #
non sono veneto, ma il mio modello e la mia aspirazione non è quella di ammazzare bambini, per farlo non serve avere le palle, si deve solo essere criminali. Fortunatamente i veneti e i padani non lo sono e troveranno altre vie per liberarsi.

vox veritatis populi
5 Maggio 2014 at 9:28 am #
http://www.criminidiguerra.it/

vox veritatis populi
5 Maggio 2014 at 9:21 am #
Itinerari
AFRICA
La repressione dell’esercito italiano durante la rioccupazione della Libia
La guerra di conquista dell’Etiopia: i crimini sulle popolazioni e l’uso dei gas
La repressione in AOI dopo la proclamazione dell’Impero
I campi concentramento per i civili nell’Africa italiana
I bombardamenti con i gas nell’Africa Orientale Italiana

JUGOSLAVIA
La politica e la guerra sporca dei generali della II Armata
I campi di concentramento della II Armata
I generali italiani e gli Ebrei sloveni e croati
Il Tribunale straordinario della Dalmazia

Le INCHIESTE sui criminali di guerra italiani
La mancata estradizione e l’impunità dei presunti criminali di guerra italiani accusati per stragi in Africa e in Europa
La commissione d’inchiesta italiana per i presunti criminali di guerra italiani


Heinrich
5 Maggio 2014 at 10:54 am #
Aggiungerei

TIROLO E LITORALE
La guerra di conquista ai danni dell’ex-alleato austriaco
L’occupazione e l’internamento dei civili
Le esecuzioni sommarie di tutti i civili “sospetti austriacanti”
L’occupazione illegale di territori nonostante l’armistizio in vigore
La pulizia etnica ai danni della popolazione di lingua tedesca e slovena
L’italianizzazione forzata di cognomi e toponimi
L’insegnamento forzato della Storia Patria e l’imposizione del monolinguismo italiano
L’inversione etnica e la colonizzazione
Il dirottamento e la negazione degli aiuti umanitari ai cittadini dei territori annessi, nel periodo postbellico
GRECIA, UCRAINA E RUSSIA
Idem della Jugoslavia: civili brutalizzati e trucidati, villaggi bruciati, “indesiderati” consegnati alle SS consci e consapevoli del loro destino nei Lager…

Vox veritatis populi
5 Maggio 2014 at 2:31 pm #
E le stragi di Stato dal 1969 in poi…ma Renzi ci dirà tutto…

Ettore Lanza
5 Maggio 2014 at 11:37 pm #
Herr Heinrich, il prode portabandiera degli “innocenti e civilissimi” austriaci, popolo dominato per secoli dagli Asburgo, dinastia che produceva ciclicamente psicopatici conclamati, avidi di potere, serviti da capi militari feroci e criminali come la “iena” J.Jakob Von Haynau, generale assassino e maniaco sessuale, che che sfogava le sue perversioni sulle donne ungheresi che, con i loro coniugi, si erano ribellate al dispotismo razzista dei militari austriaci di lingua tedesca, facendole arrestare, denudare per assistere compiaciuto alla loro fustigazione. A Brescia, poi, il delinquente asburgico, precursore dei criminali nazisti, , dopo aver bombardato e fatto saccheggiare la città, fece fucilare arbitrariamente decine di patrioti tra cui gli eroici Temistocle Lovatini e Giuseppe Nullo. Dal territorio austriaco e dallo stesso Alto Adige, tanto osannati da Herr Heinrich, sono emersi , negli anni 1933-45, decine di sadici militari e politici assassini, degni epigoni del mostro di Braunau, in gara, nel XX secolo, con il giorgiano Giuseppe Stalin, per il primato di primo criminale della Storia. Nomi come Eichmann, Kaltenbrunner, Globoknic, sono sinonimi di genocidi, campi di annientamento, torture quotidiane, BARBARIE ASSOLUTA !! Sondaggi recenti hanno evidenziato che il maggior numero di criminali nazisti proveniva dall’Austria, nonostante il minor numero di abitanti rispetto alla stessa Germania. Se poi aggiungiamo il notevole numero di assassini nazisti provenienti dall’Alto Adige, il quadro diventa impressionante. Tra i nazi-delinquenti altoatesini ricordiamo Paul M. Hafner, nativo di Malles (Val Venosta) ,ex ufficiale delle SS operante a Dachau e Buchenwald. Mai pentito ed orgoglioso del suo ” servizio” nei lager come criminale SS. Willy Niedermayer, di Merano, ex ufficiale SS, condannato per i suoi efferati crimini all’ergastolo, fuggito in Cile. Responsabile anche di massacri in alcuni paesi del Veneto. Karl Lanznaster, autore dell’eccidio di un migliaio di veneti nel bellunese. Come non ricordare, infine, il 2battaglione SS POLIZEI REGIMENT ” BOZEN”, guidato dal maggiore Otto Schröder, responsabile di feroci massacri di civili nel Bellunese. Se poi aggiungiamo che oltre il 50% degli Austriaci ha dichiarato recentemente di ricordare con piacere il periodo nazista, possiamo concludere, Herr Heinrich , che lei , piuttosto che criticare la Storia dell’Italia, dovrebbe vergognarsi e non di essere orgoglioso di appartenere, come fa intendere dai suoi commenti entusiastici , ad una CRIMINALE ETNIA DI LINGUA E CULTURA GERMANICA, RESPONSABILE DI AVER PERIODICAMENTE PRODOTTO, UNICA AL MONDO, UN IMPRESSIONANTE NUMERO DI FEROCI ASSASSINI.


Alberto Pento
6 Maggio 2014 at 6:03 am #
Heinrich el ga mile ‘olte raxon.

Łi barbari romani
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... l0bVE/edit

Łi sasini de l’ebreo Cristo – I romani
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... dtS1k/edit

L’orenda canta mamełega
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... V3TWs/edit

L’oror de łi tałego romani
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... Nyamc/edit

L’oror de łi tałego padani
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... Fxb3c/edit

Łi tałiani dapò ver desfà ła tera veneta e copà xentenara de miłara de veneti łi ciamava el Veneto:
Veneto bubbone d’Italia

https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... pTaUE/edit

Grasie Arminio!

Teotobourgo
na bataja de tera ke come coela de mar a Lepanto la ga canvià el corso de la storia d’Ouropa
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... xSeTg/edit

Teotoburgo – el degheio par łi barbari romani
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... VUY00/edit

Medhoevo/Mexoevo
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... NHNWM/edit

Xermani, Germani
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... RIY0E/edit


Alberto Pento
6 Maggio 2014 at 7:00 am #
El cognome Lanza el dovaria esar de orexene francoxermana:

http://it.wikipedia.org/wiki/Lanza_(famiglia)


Ettore Lanza
6 Maggio 2014 at 9:41 am #
pento! squallido nazista! devi vergognarti delle castronerie che scrivi quotidianamente. Dovresti recarti annualmente in pellegrinaggio alla Risiera di S. Saba(Trieste), inginocchiarti e chiedere perdono per tutti i crimini commessi dai tuoi amati , schifosi, austro-tedeschi, nei confronti dei milioni di innocenti Ebrei, da loro sterminati. SEI UN INDIVIDUO IGNOBILE!!!


Alberto Pento
6 Maggio 2014 at 1:42 pm #
Ettore Lanza el scrive:

6 Maggio 2014 at 9:41 am #
pento! squallido nazista! devi vergognarti delle castronerie che scrivi quotidianamente. Dovresti recarti annualmente in pellegrinaggio alla Risiera di S. Saba(Trieste), inginocchiarti e chiedere perdono per tutti i crimini commessi dai tuoi amati , schifosi, austro-tedeschi, nei confronti dei milioni di innocenti Ebrei, da loro sterminati. SEI UN INDIVIDUO IGNOBILE!!!

Lanza cognome Xermar (mi se fuse ent ti a canviaria cognome).

Mejo nasista ke talian e col çarvel tarocà
cofà ti!

Mi li ebrei li defendo e no conto come ti ke li xe li asasini de Cristo, ma conto ke a copar Cristo xe sta i romani e no li ebrei:

Łi sasini de l’ebreo Cristo – I romani
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... dtS1k/edit

Łi barbari romani
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... l0bVE/edit

L’orenda canta mamełega
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... V3TWs/edit

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/c ... _Money.jpg
Lanza canviate el cognome!


Ettore Lanza
7 Maggio 2014 at 11:56 am #
pento, pento…pentiti delle schifose idee naziste che appestano il tuo cervello malato e ….pentiti delle continue demenziali porcherie che scrivi su questo sito. Se puoi( ma dubito che tu abbia un minimo di conoscenza lessico-grammaticale per poterlo fare) prova ad esprimerti, utilizzando un idioma diverso da quello provinciale- familiare. Per ricordarti i crimini orrendi commessi dagli immondi carnefici austro-tedeschi, digita : 1-Olocausto degli Ebrei 2-il terzo reich 3-einsatzgruppen 4- soluzione finale 5-comandanti dei campi di concentramento 6- personaggi del nazismo 7- criminali nazisti 8-nazisti: l’elenco della vergogna 9- nazisti in austria 10- gli austriaci rimpiangono il nazismo .P.S. : fatti resettare il cervello da uno psichiatra.

Alberto Pento
7 Maggio 2014 at 2:42 pm #
Lanza el to cognome lè de orexene xermana, canvialo no a te te vargogni mia?
La persecusion de li ebrei la ga scuminsià li talego romani co li ga envaxo la Palestina e dapò la xe seità co la pesecusion de li ebrei cristiani, dapò ver copà Cristo e la xe ndà vanti par altri 1700 ani co i talego romani li xe devegnesti cristiani co el pretesto ke a copar Cristo fuse stà li ebrei, ma ben a ghemo leto ente i vanxeli ke a coparlo xe stasti li romani: el warnador Pilato e li so soldà.
Mi a defendo li ebrei e no ghe dago doso come ke te fe ti talego catolego roman.
No te basta de persegoitar li ebrei deso te vurisi persegoitar anca i todeski cancaro d’o talian.
Spero ke a te cati on todesco kel te spake el muxo e tuti li denti cusi a te ghe la molarè de darghe doso, cancaro d’on talian erede dei romani sasini de Cristo e persecudori de judei.
viewforum.php?f=130
viewtopic.php?f=24&t=18


Ettore Lanza
7 Maggio 2014 at 3:59 pm #
pento, perché non studi un po’ di Storia. Le belve austro-tedesche hanno compiuto gli orrendi massacri appena qualche decennio fa, ed hanno ucciso anche centinaia di Veneti nel Bellunese. Lascia perdere i Romani di 2000 anni fa e pensa ai massacri nel Cadore del 1944-45 compiuti dagli assassini altoatesini ed austriaci delle SS ! La nebbia della laguna ti ha devastato il cervello ! Fatti visitare da uno bravo.
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Re: El tricołor, ła canta mamełega el nasionałeixmo tałian

Messaggioda Berto » sab mag 10, 2014 7:07 am

Perché un patriota friulano non può amare gli Alpini

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http://www.lindipendenza.com/perche-un- ... gli-alpini

Innanzitutto grazie. E’ la prima cosa che, soprattutto da friulani, si può e si deve dire, quando si parla di Alpini. Gli Alpini hanno fatto tanto per il popolo friulano, soprattutto in occasione del tremendo terremoto del 1976, di cui in questa settimana cade l’anniversario.

E come hanno fatto tanto per noi, in diverse occasioni, altrettanto hanno fatto per moltissime altre popolazioni, in occasione di tremende catastrofi naturali ed umanitarie analoghe.

Dunque, grazie Alpini!


Ma questo loro straordinario operato in veste di “protezione civile”, non cancella ciò che sono e sono stati gli Alpini.

Gli Alpini sono un corpo dell’Esercito Italiano, sono italiani, non friulani, anche se un tempo reclutavano largamente in Friuli.

Gli Alpini rappresentano l’Italia, lo Stato Italiano, non il Friuli ed il popolo friulano.

Non c’è nulla che associ, soprattutto oggi, gli Alpini alla friulanità; sono e restano simbolo di italianità.

Un vero patriota friulano non può far finta di nulla, non può rifiutarsi di vedere i tricolori ostentati in ogni dove ad ogni adunata alpina. Nessuna bandiera friulana, tranne forse quella di qualche singolo privato. Solo la bandiera di uno Stato che non è friulano, ma che anzi sfrutta e spreme a morte il Friuli.

Nessun vero patriota friulano può associare gli Alpini e la loro storia alla Storia friulana.

La storia degli Alpini inizia nel 1855, nella Guerra di Crimea, in cui onore una canzone di quei giorni è diventata inno degli Alpini valdostani, e si ammanta di “gloria” con i fatti della Prima Guerra Mondiale, sui quali si è fondata l’ancora attuale retorica fascista secondo la quale l’Alpino sarebbe un montanaro semplice, tenace, buono, coraggioso e patriottico, “valoroso difensore della Patria dal barbaro invasore austriaco”.
Peccato che nel 1915 sia stata l’Italia a dichiarare guerra all’Austria-Ungheria, mentre erano ancora alleate, e ad invadere i territori per mera brama di conquista.

La storia degli Alpini prosegue poi attraverso le atrocità della Guerra di Libia del 1911, attraverso i massacri della conquista dell’Etiopia del 1935, delle invasioni proditorie di Francia nel 1940, di Grecia e Jugoslavia nel 1941 e dell’Unione Sovietica nel 1942, fianco a fianco dell’alleato nazista, con tutti i crimini annessi e connessi.

La cronaca dei crimini contro l’umanità perpetrati in maniera cosciente e volontaria dall’Esercito Italiano è nutrita e corposa, non vi è spazio per la retorica degli “italiani brava gente” costretti alla guerra da un regime tirannico ed antidemocratico “non scelto, voluto e non appoggiato dalla maggioranza”, e comportatisi con “cultura superiore, senso di giustizia e comprensione umana” che ancora oggi domina la storiografia ufficiale italiana. Questa è mera propaganda nazionalista.

Il regime fascista ha in realtà goduto di un consenso popolare largamente maggioritario fino all’8 settembre 1943, ed i reparti dell’esercito non si sono mai ammutinati, nemmeno davanti agli ordini più odiosi. Inclusi gli Alpini.

Questa è Storia, suffragata da testimonianze e documenti incontestabili anche dal più cieco e fanatico dei negazionisti.

Lo Stato italiano, il suo esercito ed i singoli reparti di esso, non hanno mai pagato né fatto pubblica ammenda per questi crimini, eguali per gravità e diffusione a quelli commessi dai loro colleghi della Wehrmacht; anzi, si continua imperterriti a tacere, minimizzare e distorcere il racconto della Storia con queste menzogne auto-assolutrici.

Gli Alpini in questo non sono affatto diversi dagli altri corpi dell’Esercito Italiano; hanno commesso crimini atroci e non hanno mai rotto con il proprio passato, sul quale insistono a mentire e negare.

Perché dunque un vero patriota friulano dovrebbe sentirsi orgoglioso di un reparto militare straniero che si è macchiato di inenarrabili atrocità contro altri popoli innocenti e non se ne è mai pentito?

Perché un vero patriota friulano dovrebbe sentirsi orgoglioso di un reparto militare di un esercito straniero che non ha mai combattuto una sola guerra di difesa in tutta la sua storia, ma anzi con le sue gesta criminali infanga il buon nome del Friuli?

Grazie per quello che gli Alpini hanno fatto nel dopoguerra, grazie per lo spirito di sacrificio, per l’inflessibile volontà di aiutare il prossimo; grazie per essere sempre stati i primi ad arrivare e gli ultimi ad andar via. Grazie a tutte queste persone, che sono state e sono meravigliose a prescindere dal cappello piumato che portano.

Ma questo, va rimarcato con forza, è uno spirito civico, un obbligo morale, che si può avere benisssimo senza essere o essere stati membri di un corpo militare che nella sua storia si è macchiato di crimini agghiaccianti di cui non si è mai pentito.

Grazie alle singole persone dunque, che per volontà e spirito aiutano il prossimo credendo in dei valori meravigliosi che loro ritengono riassunti in quella Penna Nera.

Ma un vero patriota friulano non può dimenticare che quella Penna Nera è intrisa di sangue innocente, e che il tricolore non è la sua bandiera.

Viva la brava gente che aiuta gli altri, ma mai viva gli Alpini o viva l’Italia. Questi non hanno nulla a che spartire con la Nazione Friulana.

Movimento ”Autodeterminazione delle Nazioni Friulane e del Litorale”
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Re: El tricołor, ła canta mamełega el nasionałeixmo tałian

Messaggioda Berto » sab mag 10, 2014 12:20 pm

Via da ła tera veneta łi barbari viołenti tałiani
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El tricołor, ła canta mamełega el nasionałeixmo tałian
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Ençeveltà tałega, straji, połedega, caste, corusion
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Marco Paolini - Il Sergente [2007]
https://www.youtube.com/watch?v=eTV4Y4OvTDQ
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Donau, Danubio - el fiume de l'Ouropa e 'l Don
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Re: El tricołor, ła canta mamełega el nasionałeixmo tałian

Messaggioda Berto » lun mag 19, 2014 6:05 am

La storia ci dice che le Regioni sono da abolire (???)

http://www.lindipendenza.com/la-storia- ... da-abolire

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Oggi che le fogne regionali spurgano all’aperto ed appestano la nazione, è doveroso ricordare alle verginelle esterrefatte (politici, istituzioni, cittadini) i colpevoli di averle volute, e perché. Non era mai stata formulata con tanto realismo, quasi tucidideo, la vera ragione storica della creazione delle regioni. Adesso sappiamo a chi e perché siamo debitori dell’ente che ha avviato la dissoluzione dello stato italiano e il dissesto finanziario, e frenato lo sviluppo.

«Il cammino verso l’alleanza tra Dc e Pci fu lento ma inarrestabile. Fu d’aiuto la convinzione che non si poteva tenere la sinistra parlamentare, un movimento così potente, fuori dalle sfere del potere. Per questa stessa ragione, in effetti, Mariano Rumor aveva avuto, anni prima, l’idea di sbloccare l’istituzione delle regioni, le quali furono dunque varate per motivi eminentemente di equilibrio politico, non perché le si ritenesse necessarie per una migliore organizzazione dello stato. Insomma, bisognava dare un po’ di potere ai comunisti lì ove erano più forti: in Toscana, in Emilia Romagna, in Umbria» (Francesco Cossiga, La versione di K, Milano, 2009, pag. 109). Siamo pertanto autorizzati a considerare le regioni alla stregua di un osso lanciato dai democristiani ai comunisti per placarne la fame di potere. Quanto era decaduta la Dc dai tempi di De Gasperi e Scelba!

Sulla creazione delle regioni fu combattuta un’autentica battaglia politico-parlamentare. Gli sconfitti (liberali, missini, monarchici) opposero persino un durissimo ostruzionismo. Ma invano. I vincitori (democristiani, repubblicani, socialdemocratici, socialisti, comunisti) erano troppo forti per non prevalere. Oggi Cossiga ci svela che, nonostante il terribile scontro, fu tutta una farsa recitata con i toni della tragedia. L’ennesima pagliacciata all’italiana. Gli stentorei attori della maggioranza regionalista adducevano in sostanza quattro motivi. Esiziali, a loro dire. Bisognava attuare la Costituzione (22 anni dopo!), decentrare lo Stato, risparmiare sulla spesa pubblica e, per soprammercato, ridurre la burocrazia: impiegati e apparati. Vastissimo programma, come abbiamo potuto vedere. E’ accaduto l’esatto contrario.

A questi quattro pilastri motivazionali, si aggiungevano poi le giaculatorie di contorno, del tipo: avvicinare lo stato ai cittadini, aumentare la partecipazione popolare, responsabilizzare l’amministrazione, accrescere la democrazia dal basso (come se esistesse pure la democrazia dall’alto). Questa bella frittata è stata rivoltata quarant’anni dopo. Ora la chiamano federalismo. Dal regionalismo al federalismo, usando gli stessi argomenti, più uno stantio presentato come novità, ma altrettanto improbabile: la diminuzione delle tasse. Con l’aggravante però che stavolta nessuno si è opposto davvero. Meravigliarsene è impossibile. «Gli Italiani ignorano soprattutto la loro stessa storia. Quasi mai s’accorgono di ripeterla. Eppure, davanti al totem federalista, qualche dubbio avrebbe dovuto affiorare nella loro testa, se il ministro dell’economia ha dichiarato in Parlamento, cioè al cospetto della nazione, di non avere la minima contezza di quanto potrà costare ai contribuenti il nuovo trastullo della politica!»

(Estratto da Pietro Di Muccio De Quattro, Il Bel Paese con brutti mali, Edizioni Acherdo, 2012, pag.42)

???
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Re: El tricołor, ła canta mamełega el nasionałeixmo tałian

Messaggioda Berto » mer set 03, 2014 7:30 pm

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Re: El tricołor, ła canta mamełega el nasionałeixmo tałian

Messaggioda Berto » dom ott 05, 2014 9:34 pm

L’oror del Quirinal:

http://www.quirinale.it/qrnw/statico/ar ... aolina.htm

http://www.quirinale.it/qrnw/statico/ar ... e_2014.pdf

https://www.facebook.com/events/1494403537484889

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???
Negli anni della Prima Guerra Mondiale gli italiani riconobbero se stessi nell’orrore e nell’umanità delle trincee, dove per la prima volta nella storia italiana si mescolarono dialetti diversi, storie di terre e di ambienti che a malapena si conoscevano e anche musiche di origini molto lontane fra loro.

A 100 anni dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, le trincee del cuore vuole raccontare gli echi dei tanti canti risuonati tra le pietre delle prime linee e nel cuore di uomini semplici che cercarono nella voce e nel canto una forma di espressione, uno spazio di libertà, un mezzo di conforto. I canti raccontano infatti la durezza e l’atrocità della guerra, ma anche amori lontani, affetto filiale, nostalgia per la casa abbandonata, a volte ricorrendo all’ironia e alla goliardia per esorcizzare la paura della morte. Insieme a quelli italiani verranno presentati anche canti ungheresi, sloveni, austriaci e serbo-croati che rispecchiano le stesse situazioni e gli stessi senti­ menti, attraversando con il cuore la differenza tra le diverse trincee.
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Re: El tricołor, ła canta mamełega el nasionałeixmo tałian

Messaggioda Berto » mer ott 08, 2014 8:44 pm

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Re: El tricołor, ła canta mamełega el nasionałeixmo tałian

Messaggioda Berto » ven ott 24, 2014 6:56 pm

Indipendentisti arrestati per aver esposto la bandiera Duosiciliana

http://www.lindipendenzanuova.com/indip ... ue-sicilie

di ANTONIO FOLLE

Due indipendentisti, Ferdinando Ambrosio e Nicola Terlizzi, nella mattinata del 22 ottobre sono stati tratti in arresto dalla Digos e saranno processati per vilipendo alla bandiera italiana ???. La colpa dei due? Aver esposto una bandiera del Regno delle Due Sicilie in occasione della sfilata dei bersaglieri sulla collina di Pizzofalcone. Come hanno testimoniato le due persone arrestate non sono stati srotolati striscioni ne tantomeno sono stati intonati cori offensivi. Gli indipendentisti si sono limitati a seguire il corteo fino alla caserma Nino Bixio dove sono entrati al seguito di altri spettatori.

I due arrestati si difendono “non stavamo facendo niente di male, abbiamo solo esposto una bandiera” Proprio nella caserma l’amara sorpresa. Dopo essere entrati liberamente i due, al termine della cerimonia, sono stati accerchiati ed arrestati. Dopo l’interrogatorio di rito è arrivata la Digos che li ha tratti in arresto per il reato di vilipendio. “Non stavamo facendo niente di male – ha dichiarato Ferdinando Ambrosio, uno dei due arrestati – siamo entrati perché le guardie ci hanno fatto passare senza problemi. Abbiamo semplicemente esposto la bandiera perché, come abbiamo detto agli stessi agenti che ci arrestavano, volevamo dimostrare che se pure nei libri la storia è scritta in maniera errata, la gente sta cominciando a conoscere quella che è la vera storia di questa terra”.

Secondo la legge non è reato esporre una bandiera di uno stato preunitario. I due sono stati rilasciati poche ore dopo l’arresto e dovranno quanto prima rispondere davanti al giudice del “reato” commesso.

Nella costituzione italiana è sicuramente presente un articolo inerente il divieto di ricostruzione del partito fascista –sebbene proprio in questo ultimo periodo le manifestazioni neonaziste e neofasciste siano estremamente tollerate anche a Napoli – ma non esiste alcun articolo inerente l’esposizione di una bandiera di uno stato preunitario.

La bandiera è stata sequestrata quale “corpo del reato” “Noi ci sentiamo come i palestinesi – ha continuato Ambrosio – ci hanno braccato per aver esposto un simbolo. Non abbiamo interrotto la manifestazione e non abbiamo manifestato il nostro giusto dissenso contro una colonizzazione che va avanti da 150 anni ma, evidentemente, la sola presenza di una bandiera ha spaventato qualcuno”.

La bandiera in questione è stata, intanto, sequestrata. Al momento del processo sarà messa agli atti quale “corpo del reato”. (da www.roadtvitalia.it)

??? Sti taliani li fa de tuto par entemorir la xente !!!
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Re: El tricołor, ła canta mamełega el nasionałeixmo tałian

Messaggioda Berto » ven nov 07, 2014 12:51 pm

Olmi: in Italia tutto si fonda sulla menzogna

http://www.lindipendenzanuova.com/grand ... prati-olmi

di Pino Corrias per “il Venerdì – la Repubblica”-

Dopo tanta retorica da centenario, ammainate tutte bandiere, per favore, arriva Ermanno Olmi, il narratore di molti mondi, tra cui il nostro, a raccontarci cosa fu la Grande Guerra, attraverso quella piccolissima, e dolorosa, di due soldati senza nome, un ufficiale e un fante, incastrati dalla Storia e dalla neve in una trincea a 1800 metri di altezza, sopra Asiago, nella notte di plenilunio dell’autunno 1917. Sognando una buona vita a un millimetro dalla morte. E di sicuro una minestra calda.

Da Milano ad Asiago

Olmi esce dal buio della sala di montaggio con gli occhi lucidi e un sorriso. Gli piace lavorare, ma anche lo sfinisce. Ha 83 anni. Si siede. Beve un caffè. Porta notizie dal suo nuovo film, Torneranno i prati, come uscisse dagli scavi di una memoria che risale a quando era bambino, nella piccola Italia degli Anni Trenta, casetta con giardino alla Bovisa, tra le ciminiere di Milano, quando suo padre ferroviere gli faceva certi racconti pieni di freddo e di spavento, narrandogli dei prati lungo il fronte orientale, sugli altopiani, incisi dal sangue e dalle trincee della guerra.

Oggi, declinando nel titolo quei prati al futuro, Olmi ha scelto di tramandarci un po’ di speranza: “Mi piacerebbe aver fatto un film bello, ma soprattutto utile.
Ne abbiamo bisogno”. Dice: “C’è un cinema per sognare e un cinema per capire. A me interessa il secondo”.


Nel film il tempo dell’anima

La storia del film coincide con quella dei protagonisti, un’ora e mezza: “Un tempo dell’anima, non quello degli orologi”, in cui i due giovani uomini si parlano di cose da nulla, “ma in quel nulla c’è il mondo”. Scende la neve, morde la stanchezza, sale la paura. Poi la neve smette e ci sono le stelle: luci di incommensurabile lontananza, eppure vicinissime. “Proprio come le trincee dell’altro mondo, quello dei nemici, che talvolta correvano a non più di dieci metri di distanza”, e che possono contenere la fucilata del cecchino che ti uccide, oppure una pausa di vita.

Perché da un avamposto all’altro, magari senza vedersi, ci si parlava “con la lingua dei poveri, che è lingua universale” per concordare una tregua, raccogliere i feriti agonizzanti, oppure fare un po’ di legna. Un bombardamento scompagina il paesaggio e la storia. Un colpo di scena la conclude, perché “ci sarà una sorpresa nel volto del nemico”. Per scoprire cosa? “Che in tutte le guerre il vero nemico siamo noi stessi, la nostra ostinata stupidità”.


Disobbedienza virtù civile

Gli storici – che di quella guerra hanno narrato le infinite ragioni, gli infiniti torti, le sofisticate spiegazioni – non sarebbero d’accordo. Ma a Olmi non interessano le grandi architettura della storia, lui inquadra e racconta le piccole viti che le tengono insieme, magari fino al punto di rottura.
“Ogni guerra è un crimine – dice -. E io predico la disobbedienza come virtù civile”.



Morti per il carbone delle Nazioni

Diciassette milioni di morti, ci furono allora, 600 mila solo in Italia. “Per lo più contadini e analfabeti, chiamati a difendere la patria che per loro era la terra, era l’orto, era la vita. Senza neanche immaginare che invece morivano per la ricchezza delle casate reali, degli imperi. Per il ferro e il carbone delle Nazioni”.



La storia e Dio vivono nel bosco

E’ dall’inizio dei suo viaggio che Olmi declina vite minime di giovani operai, giovani fidanzati, trascurabili eroi della fatica quotidiana come i contadini del suo capolavoro, L’albero degli zoccoli, Palma d’oro a Cannes, anno 1978, per raccontarci la grandezza del mondo, il suo mistero. Sempre indagato con la sua mistica di “aspirante cristiano”, e il suo stupore: “Ho vissuto e lavorato sempre all’insegna della sorpresa”. Dice: “Borges cercava il nome segreto di Dio nei libri. Io lo cerco negli uomini, nelle cose fabbricate e in quelle create, come un albero o il bosco”.



Il consumo che abbaglia

Accomodato sul divano, cerca le parole di un rendiconto: “So che da adesso in poi il mio futuro è anche il mio congedo”. Per questo ha voglia di parlare del suo lavoro, il cinema, “che mi ha reso un artigiano felice”, dell’Italia “umiliata dalla menzogna perpetua”, di quella illusione che ci scava: “Crediamo che la felicità sia nel consumare cose. Ma il consumo è il simulacro del piacere e quel che ci resta è solitudine”.



Cominciamo dal cinema.

“Ho girato più di cento opere, tra documentari e film, ogni volta mi sembra di ricominciare da zero, di scoprire tutto dall’inizio. E’ una sensazione bellissima che mi consente la massima concentrazione”.

Anche stavolta ha lavorato con molti appunti e poca sceneggiatura?

“Ho letto molti diari di soldati, preferendoli ai grandi scrittori. Non volevo troppe mediazioni letterarie, volevo immediatezza, stupore, dramma e la poesia dell’essere vivi. Poi ho scritto la storia dei miei personaggi in forma di racconto, sempre in prima persona singolare. I dialoghi li provavo sul set. Le inquadrature anche. Ai tempi dell’Albero degli zoccoli, mi scrivevo le battute su un foglietto che tenevo nel cappello. Sul set provavo le battute con i contadini, ascoltavo il suono del dialetto. Quando le battute stonavano, le cambiavo. I macchinisti ogni tanto mi chiedevano notizie: che dice il foglietto, andiamo in pausa?”.



Il metodo Olmi

E oggi?

“Oggi lo stesso. Ma con tutti gli impacci dei miei anni. Per fortuna sul set, in mezzo alla neve, c’era il mio amico regista Maurizio Zaccaro a tenere le fila. Io me ne stavo un po’ più a valle, davanti a un monitor, dentro una baracca a morire di freddo”.



Quanto le pesano gli anni?

“Rallentano tutto quello che vorrei fare. Mi nascondono le parole che ho in testa. Però mi tengono anche compagnia”.



E vero che una volta finiti non riguarda più i suoi film?

“E’ vero, non li riguardo mai, straccio gli appunti, ripulisco la scrivania. Mi metto in cammino verso altre scoperte, mentre loro stanno fermi e quello che avevano da raccontarmi lo so già”.



Cos’è per lei il cinema?

“E’ mostrare qualcosa della realtà che gli altri non vedono. E’ Rossellini che gira Paisà tra la polvere del dopoguerra. E’ Fellini che sogna di fare Otto e mezzo mentre lo fa. E’ Tonino Guerra, già molto malato, che mi dice ho una bellissima storia da raccontarti sul nostro amico Tarkovskij. E mentre racconta, fuori dalla finestra della sua casa di Pennabilli, c’è la stessa neve di Amarcord”.



Le manca quel mondo?

“E’ stato una parte della mia giovinezza. Ma sono un uomo di sentimenti, non un sentimentale, e quindi non mi manca, perché c’è sempre, sta dentro di me”.



Il cinema di oggi le piace?

“Quello degli effetti speciali, delle commedie insulse, no. Ma ho visto cose bellissime come Le meraviglie di Alice Rohrwacher, certi film di Edoardo Winspeare e poi i lungometraggi di Michelangelo Frammartino, che per me è il più profondo. Sono sicuro che ruberò qualcosa a ognuno di loro, una luce, una inquadratura. Certi film sono così roventi che ti lasciano il segno”.



L’Italia si fonda sulla menzogna

E l’Italia di oggi che segno le lascia?

“Inquietudine, rabbia. Perché tutto si fonda sulla menzogna, su questo inganno che il consumo, l’economia, il pil, riempirà il vuoto della vita. Berlusconi, da questo punto di vista, è stato il re dei mentitori. Un avvelenatore di pozzi. Pasolini, parlando di un regista disse: è così bugiardo che quando sarà all’inferno, convincerà gli altri di essere in paradiso”.



Renzi dannato della comunicazione

E Renzi?

“Anche lui è prigioniero di questa dannazione della comunicazione. Questo perpetuo fare in fretta per poterlo dire in fretta e poi magari, lentamente, non fare niente. Racconta anche lui bugie. Tutti fanno finta di credergli per convenienza e si va avanti ancora un po’”.

Però almeno è giovane, dunque innocente del passato, o almeno così si dice.

“E’ giovane di sicuro. Speriamo solo che migliori, perché è anche l’unico”.



La verità stonata

La accusano di essere antimoderno, inattuale, passatista.

“Se la modernità è distruggere il pianeta che ci ospita, avvelenare quello che mangiamo, preferisco non essere moderno. Ma non lo credo. La modernità è pensare con occhi nuovi, non masticare idee vecchie. Il mio amico Luciano Bianciardi, che nei suoi ultimi anni milanesi veniva a trovarmi ogni giorno, con la sua camminata lenta, da provinciale, era tra i pochi che non credevano ai miracoli del Miracolo economico. Tra tanti cantori, la sua verità stonava”.



Però anche lei ha fatto spot pubblicitari, dicono i puristi.

“Ah, sì. Me lo rimprovera sempre il mio amico Goffredo Fofi. E’ vero, lo ammetto. Ne ho girati sei per sopravvivere in certi anni in cui i miei film non facevano una lira. Con due caroselli campavo un anno, una meraviglia. Poi ho smesso”.



Asiago, libro della vita

In tanti anni di mestiere non ha mai abitato a Roma e ha lasciato Milano per l’altopiano di Asiago.

“Vivo in mezzo alla natura e al silenzio. Ho avuto una brutta malattia. Loredana, mia moglie, mi ha aiutato a sopravvivere. Ma lo ha fatto anche il bosco, che è il libro della vita”.


Grande Guerra, la retorica delle bandiere per dimenticare

Di questo film cosa vorrebbe che restasse?

“La forza della vita sulla morte. La certezza che la guerra è un crimine. E visto che siamo nel centenario, il sospetto che la retorica delle bandiere sia fatta più per dimenticare che per ricordare”.
- See more at: http://www.lindipendenzanuova.com/grand ... aOqoH.dpuf
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Re: El tricołor, ła canta mamełega el nasionałeixmo tałian

Messaggioda Berto » mar dic 23, 2014 6:47 pm

Ma gheƚo contaƚi a ƚi toxeti a scoƚa ke xe stà el stado taƚian a agredir e a farghe ƚa goera a l'Aostria?
E ke l'Aostria ƚa se gà lome ke defendesta?
Gheƚo contali a ƚi toxeti ke xe stà par colpa de ƚa Taƚia ke xe stà desfà ƚa tera veneta co anca on mucio de morti?


Gheƚo contaƚi ke dapò ƚa seconda goera, co ƚi taliani ƚi xe ndàsti a ƚaorar en Xermagna i todeski ƚi ƚi vardava mal parké i se sovegneva e de l’agresion de ƚa prima goera e del trademento talian ente ƚa II goera mondial e de ƚa mafioxetà ke tanti taƚiani ƚi esportava en Xermagna ? O pitosto ghe contaƚi ke ƚi todeski ƚi jera rasisti?
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