Lepanto, goera de potense pì ke de rełijon

Lepanto, goera de potense pì ke de rełijon

Messaggioda Berto » ven ago 21, 2015 1:27 pm

Lepanto, goera de potense pì ke de rełijon

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... epanto.jpg

A Lepanto ghè stà na coałision de potense o stati ouropei ke łi ga da bataja ai turki otamani par fermar ła so espansion enperial, dapò ke i turki łi gheva concoistà co ła forsa l'ixla de Çipro ke ła fea parte del lexitimo domegno venesian.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Lepanto, goera de potense pì ke de rełijon

Messaggioda Berto » ven ago 21, 2015 1:29 pm

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https://upload.wikimedia.org/wikipedia/ ... o_1571.jpg

https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Lepanto
La battaglia di Lèpanto, detta anche delle Echinadi o Curzolari (chiamata Efpaktos dagli abitanti, Lepanto dai veneziani e İnebahtı in turco), è uno storico scontro navale avvenuto il 7 ottobre 1571, nel corso della guerra di Cipro, tra le flotte musulmane dell'Impero ottomano e quelle cristiane della Lega Santa che riuniva le forze navali della Repubblica di Venezia, dell'Impero spagnolo (con il Regno di Napoli e di Sicilia), dello Stato Pontificio, della Repubblica di Genova, dei Cavalieri di Malta, del Ducato di Savoia, del Granducato di Toscana federate sotto le insegne pontificie.
La battaglia, quarta in ordine di tempo e la maggiore svoltasi a Lepanto, si concluse con una schiacciante vittoria delle forze alleate, guidate da Don Giovanni d'Austria, su quelle ottomane di Müezzinzade Alì Pascià, che perse la vita nello scontro.


https://it.wikipedia.org/wiki/Discussio ... di_Lepanto

Imprecisioni nella voce

Nella voce sta scritto: ... L'isola, già possedimento ottomano, faceva parte del dominio di Venezia solo dal 1480 e per essa veniva pagato un tributo annuo ai turchi di 8000 ducati. Il sultano si sentì dunque legittimato a rivendicare il controllo di Cipro, giovandosi, fra l'altro, del favore con cui auspicava sarebbe stata accolta la dominazione turca dalla popolazione locale, che rimproverava ai veneziani un'eccessiva ingerenza ed un troppo duro sfruttamento. ... Ma non si capisce bene quando sarebbe stata in precedenza dominio ottomano: vedasi storia di Cipro: Dopo la morte nel 1473 di Giacomo II, ultimo re Lusignano, la Repubblica di Venezia assunse il controllo dell'isola, mentre la vedova veneziana del defunto re, la regina Caterina Cornaro, esercitò formalmente il potere. Venezia annesse Cipro nel 1489, dopo l'abdicazione di Caterina. L'isola e il Regno di Cipro divenne stato tributario dei Mamelucchi nel 1426 ed è per questo che poi i veneziani pagavano il tributo ai turchi. Alberto Pento -- Speciale:Contributi/79.38.249.59|79.38.249.59 ( User talk:79.38.249.59|msg ) 12:50, 21 ago 2015 (CEST)

https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_vas ... o_ottomano
Con il termine di Stato vassallo dell'Impero ottomano si indicano una serie di stati tributari o vassalli, solitamente posti alla periferia dell'Impero ottomano sotto la sovranità della Sublime Porta ma non direttamente controllati per diverse ragioni politiche o storiche.
... Aree con città sante e aree tributarie veneziane erano Cipro e Zacinto che vennero poi interamente incorporate nei confini dell'Impero. ...

Regno de Çipro
https://it.wikipedia.org/wiki/Regno_di_Cipro
Nel 1426 i Mamelucchi trasformarono il reame in uno Stato tributario; i successivi monarchi persero gradualmente quasi tutta la loro indipendenza fino a quando, nel 1489, l'ultima regina, Caterina Cornaro, vedova di Giacomo II abdicò e cedette l'isola alla repubblica di Venezia.

https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_di_Cipro
La guerra di Cipro del 1570-1573 o quarta guerra turco-veneziana è un conflitto combattuto tra l'Impero ottomano e la Repubblica di Venezia per il predominio nel Mediterraneo orientale, conclusosi con la conquista ottomana del Regno di Cipro, ma al contempo con la perdita della supremazia navale turca nella battaglia di Lepanto.

https://it.wikipedia.org/wiki/Famagosta
Il suo declino si ebbe dopo una rivolta nel XIV secolo e nel XV secolo. Quando i veneziani la conquistarono nel 1489 Famagosta aveva già visto i suoi tempi migliori. I veneziani la svilupparono nuovamente, costruendo delle massicce mura attorno alla città vecchia, che esistono in gran parte ancora oggi. Il bastione Martinengo è un eccellente esempio di fortificazione alla moderna, in quanto fornisce protezione alle mura da ambo i lati. Questo porto fu l'ultimo a cadere in mano turca dopo un lungo assedio. I promessi rinforzi alla città non giunsero mai da Venezia (provenienti da Souda, nell'isola di Creta), ma la strenua tenuta di questa roccaforte fu determinante per organizzare la battaglia di Lepanto e tenere i turchi occupati più a lungo. Il brutale supplizio al quale fu sottoposto il Governatore di Famagosta, Marcantonio Bragadin echeggiò in tutto il Mediterraneo, potrebbe essere stato causato dall'uccisione, settimane prima, di alcuni giannizzeri che si erano arresi nel fossato durante una scaramuccia, ma resta un mistero anche perché non fu attuato dalla soldataglia dei venturieri turchi (notoriamente indisciplinati e spesso crudeli con i prigionieri) ma da Lelè Mustafa, uomo con fama (almeno in precedenza) di mite, giusto e benevolente verso i cristiani, oltre che generale in precedenza ed in seguito molto cavalleresco.

La conquista dell'isola di Cipro fu iniziata nel 1570, i turchi presero l'iniziativa dopo la notizia di uno scoppio nell'Arsenale di Venezia che aveva distrutto il magazzino delle polveri e dei legnami, probabilmente un sabotaggio ad opera di agenti al soldo del sultano Selim II, e dopo che l'ultimatum turco fu rifiutato dal Senato veneziano.
Nel luglio del 1570 la forza d'invasione sbarcò a Cipro. Era formata da circa 100 000 soldati e per prima cosa essa attaccò la capitale di Cipro, Nicosia, difesa dal governatore civile Niccolò Dandolo, ma la città non aveva abbastanza viveri e mezzi necessari per resistere a un lungo assedio. Cadde il 9 settembre dopo che i turchi uccisero a tradimento i 500 difensori e il governatore che si erano rifugiati nel palazzo del governatore, dove si tentava l'ultima e disperata resistenza. Malgrado avessero accettato la resa in cambio della vita, i turchi massacrarono l'intera popolazione della città, tranne 2000 giovani i quali furono inviati come schiavi a Istanbul.

https://it.wikipedia.org/wiki/Discussio ... Incoerenze
Nella voce si trova scritto:Prima: Il brutale supplizio al quale fu sottoposto il Governatore di Famagosta, Marcantonio Bragadin echeggiò in tutto il Mediterraneo, potrebbe essere stato causato dall'uccisione, settimane prima, di alcuni giannizzeri che si erano arresi nel fossato durante una scaramuccia, ma resta un mistero anche perché non fu attuato dalla soldataglia dei venturieri turchi (notoriamente indisciplinati e spesso crudeli con i prigionieri) ma da Lelè Mustafa, uomo con fama (almeno in precedenza) di mite, giusto e benevolente verso i cristiani, oltre che generale in precedenza ed in seguito molto cavalleresco. Dopo: Nel luglio del 1570 la forza d'invasione sbarcò a Cipro. Era formata da circa 100 000 soldati e per prima cosa essa attaccò la capitale di Cipro, Nicosia, difesa dal governatore civile Niccolò Dandolo, ma la città non aveva abbastanza viveri e mezzi necessari per resistere a un lungo assedio. Cadde il 9 settembre dopo che i turchi uccisero a tradimento i 500 difensori e il governatore che si erano rifugiati nel palazzo del governatore, dove si tentava l'ultima e disperata resistenza. Malgrado avessero accettato la resa in cambio della vita, i turchi massacrarono l'intera popolazione della città, tranne 2000 giovani i quali furono inviati come schiavi a Istanbul. Mi pare che il comportamento brutale turco fosse già manifesto a Nicosia prima della battaglia di Famagosta. Alberto Pento --79.38.249.59 (msg) 14:32, 21 ago 2015 (CEST)
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Re: Lepanto, goera de potense pì ke de rełijon

Messaggioda Berto » ven ago 21, 2015 1:30 pm

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... epanto.jpg

Camera, via la tela sulla battaglia di Lepanto. «Ma l' Islam non c' entra»

http://archiviostorico.corriere.it/2007 ... 5157.shtml

ROMA - Via la Battaglia di Lepanto, meglio la Caccia al capriolo. Ha sollevato ironici interrogativi la sostituzione nella Sala del Cavaliere alla Camera di un grande quadro di scuola napoletana del diciottesimo secolo che raffigura una battaglia navale, con un altro di contenuto più bucolico. Su Il Foglio, il giornalista Carlo Panella ieri ha riferito la spiegazione fornita da «attendibili fonti»: «Per non turbare eventuali delegazioni musulmane in visita alla Camera, qualcuno ha stabilito di spostare il quadro Battaglia navale tra cristiani e barbareschi, che celebra la battaglia di Lepanto, dalla sala del Cavaliere, dove le delegazioni vengono ospitate all' anticamera di un vicepresidente». Divertito, il giornalista, ha chiuso la segnalazione al direttore Giuliano Ferrara con un appello: «Urge dibbbattito su revisionismo pittorico». Ma cosa c' è di vero? Dalla presidenza della Camera ammettono che il quadro è stato spostato e appeso in una postazione più defilata di quella sala dove Fausto Bertinotti riceve i capi di Stato di tutto il mondo. Ma smentiscono di averlo fatto per evitare di urtare la suscettibilità di visitatori islamici. Di motivazione ne danno un' altra: per amor di pacifismo. Spiega il portavoce del presidente, Fabio Rosati: «La decisione è stata presa all' inizio della legislatura, in sintonia con la linea di dialogo e di pace scelta da Bertinotti, si è voluto mandare un segnale di novità e di diversità». In sostanza, essendo quella sala quella dove l' ex segretario di Rifondazione riceve i capi di Stato e gli interlocutori internazionali, voleva evitare che il loro sguardo finisse su scenari di guerra. E quella tela dove veniva rappresentato a tinte forti lo scontro del 1571 tra le forze navali dell' Impero Ottomano e quelle della Lega Santa terminate con la vittoria dei cristiani in un bagno di sangue (9 mila caduti cristiani, 30 mila musulmani) non induceva certo a pensieri di soave fraternità. Meglio la caccia al Capriolo tra verdi arbusti e cespugli in fiore. Ma davvero non è stata la parola «barbareschi», ovvero barbari, riferita ai musulmani, a suggerire la bocciatura del quadro? In presidenza negano e a riprova citano l' imminente trasloco dell' altro grande quadro della sala del Cavaliere. È una scena di guerra sulla terraferma. Una battaglia che è stata da poco restituita ai suoi vivi colori originali grazie a un restauro. Ma il 28 marzo anche questa sarà staccata dalla parete e trasferita altrove per far spazio a un' opera paesaggistica più consona al clima di pace e disarmo universale della sala. Dal quale, a quel punto, l' unico escluso resterà il povero capriolo. * * *

Piccolillo Virginia

Pagina 6
(25 marzo 2007) - Corriere della Sera




Camera, la Lega riporta la «Battaglia di Lepanto»

http://archiviostorico.corriere.it/2008 ... 1010.shtml

MILANO - «La Lega riporta... a casa la battaglia di Lepanto». La Padania festeggia con l' ultima pagina del giornale di ieri l' arrivo del quadro nella Sala Bruno Salvadori del gruppo del Carroccio a Montecitorio. Il dipinto di scuola napoletana del XVIII secolo, che raffigura la battaglia combattuta nel 1571 tra le flotte dell' Impero ottomano e la Lega Santa e che per la Lega «ha enormi significati storici», fino all' anno scorso era nella Sala del Cavaliere alla Camera ma fu rimosso dall' allora presidente Bertinotti per evitare «scenari di guerra» nella sala in cui riceveva i capi di Stato e gli interlocutori internazionali.


https://forum.termometropolitico.it/609 ... -mont.html
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