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Messaggioda Berto » dom dic 08, 2013 8:22 pm

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Mexoevo

Messaggioda Berto » dom feb 23, 2014 3:00 pm

Carte de storia veneta - da ła pristoria a ła Repiovega Serenisima Veneta

https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... xvb2c/edit

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Re: Mexoevo

Messaggioda Berto » ven giu 06, 2014 7:46 pm

Il Medioevo: Alle origini dell'identità europea

http://it.wikipedia.org/wiki/Jacques_Le_Goff

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Re: Mexoevo

Messaggioda Berto » sab ago 30, 2014 3:51 pm

L'axenàso del Petrarca (e me scuxo co li axeni) kel se ga enventà el dito falbo "secoli bui", el jera on poro mona envaxà dei romani e de Roma:

« Cos'altro è, poi, tutta la storia, con le lodi a Roma? »
(Francesco Petrarca)

Nella storia europea, con il termine Secoli bui ci si riferisce al periodo iniziale del Medioevo, ovvero l'Alto medioevo, che abbraccia all'incirca gli anni dal 476 al 1000 dopo Cristo. L'esatto intervallo temporale considerato varia da studioso a studioso a secondo della scuola di pensiero cui appartiene.
Il concetto di Secoli bui fu concepito da Francesco Petrarca nei primi anni del XIV secolo e fu originariamente inteso come una controversia radicale riguardante il carattere della letteratura latina moderna.


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Re: Mexoevo

Messaggioda Berto » dom feb 15, 2015 12:58 pm

Comun, Arengo, Mexoevo, Istitusion

viewtopic.php?f=172&t=273
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Re: Mexoevo

Messaggioda Berto » gio apr 30, 2015 9:57 pm

Come ke entel Mexoevo łi omani doti ociava el mondo

https://www.facebook.com/groups/3732036 ... 511488888/

COME IL MEDIOEVO VEDE IL MONDO
E’ una pagina del volume "Il disegno del mondo", catalogo di una grande mostra (Arte e scienza per il disegno del mondo) tenuta a Torino nel 1983. Nella mostra di Torino, che riassumeva una mostra francese "La figura della Terra", era esposto il mappamondo ( ms. LI/. I.) ed in particolare le pagine 45 v. 46 conservato alla Biblioteca Nazionale, Torino. Il Beatus di Torino è uno dei più tardi di una lunga serie di codici che contengono anche la figura della terra e dei meno importanti. Lo cito solo perché dovrebbe essere ben noto anche in Italia, ed è corredato da un’importante didascalia. E' evidente come il sistema interpretativo biblico spesso omette cose ben note, ad esempio "la quarta parte" del mondo, la cui esistenza era ben nota nel medioevo.
l mappamondo, dice la didascalia, fa parte "del manoscritto che contiene il Commentarius in Apocalypsim, composto alla fine dell'VIII secolo dal monaco Beatus Liebanensis, e che è stato copiato in Catatogna nel XII secolo, da un esemplare dei X,- illustra un brano relativo alla predicazione degli apostoli e alla diffusione della Chiesa primitiva. Alcuni errori e forme caratteristiche nella scrittura dei toponimi fanno pensare che il mappamondo sia una copia, modificata in parte ma non "aggiornata ", di un esemplare più antico. E’ orientato con l'est in alto, l'Asia, con le figure di Adamo ed Eva nel Paradiso terrestre, occupa la metà superiore che il Mar Nero e il Don (braccio di sinistra) e iI Nilo (destra) separano dall'inferiore, mentre il Mediterraneo (striscia verticale centrale) si insinua tra Europa (a sinistra) e Africa (a destra); l''Oceano equatoriale (doppia striscia verticale a destra) delimita la zona australe e quello polare l'intera Terra. La tipologia cartografica adottata sembra essere intermedia tra quelle che, considerando Europa, Asia e Africa gli unici continenti, le rappresentano come un piatto circondato dall'Oceano e quelle che, partendo dall'idea di una Terra sferica, disegnano un emisfero, tagliato a metà da un Oceano equatoriale, in cui nella zona australe esiste un continente, inesplorato e variamente indicato, che bilancia i tre continenti noti, situati a nord dell'equatore. Il tipo intermedio riduce al massimo la parte di cerchio riservata alle terre australi e ricorre, in forma ovale o, molto più raramente, rotonda, quasi esclusivamente in manoscritti di Beatus, dei secoli X-XVI. Sul mappamondo, alcuni nomi di chiese, elencati nel commento, non son presenti; ,-gli altri non sono in particolare evidenza tra il centinaio di toponimi riportati, è quindi una rappresentazione non funzionale per la consultazione.
La preponderanza di Europa, Asia, Africa (parti della terra popolate dai fogli di Noè); l'oriente del Paradiso terrestre (che misura 116 del diametro) in alto,- Gerusatemme al centro dei continenti,- i bracci di mare e i fiumi che richiamano la forma di una croce, sono invece quasi perfettamente funzionali a comunicare, attraverso una percezione globale, una cosmologia su base biblica.
Quasi perché al di fuori del sistema interpretativo biblico sta "una quarta parte, al di là dell'Oceano, che non ci è nota a causa del calore del sole e che si favoleggia abitata dagli Antipodi come scrive il cartografo del continente australe. Il mappamondo risulta quindi una specie di compromesso tra cosmologia cristiana, dominante, e tradizione dei pensiero scientifico greco. Non a caso i manoscritti di Beatus provengono dalla Spagna cristiana, in cui la presenza degli Arabi costringe a conti quotidiani con una concezione del mondo del tutto diversa"
foto di Antonio Thiery.

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... exoevo.jpg
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Re: Mexoevo

Messaggioda Berto » ven mag 08, 2015 8:32 pm

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Re: Mexoevo

Messaggioda Berto » mer giu 10, 2015 8:06 am

Il Medioevo di Elena Percivaldi

http://www.isabelgiustiniani.com/2014/0 ... valdi.html


D1. Quando è nato il tuo interesse per il Medioevo?

E' nato già al liceo grazie a un professore straordinario di latino, grande cultore di Dante, che mi ha fatto venire voglia di studiare il Medioevo per capire la simbologia che regge la Divina Commedia. Col tempo ho focalizzato sempre meglio questa passione e sono entrata all'università con la chiara idea di specializzarmi su questo periodo. Roberto Perelli Cippo, il professore di Storia Medievale dell'Università degli Studi di Milano che mi ha seguito nel corso degli studi e con cui mi sono laureata, grazie alla sua signorilità e competenza ha infine fugato ogni possibile dubbio. In un certo senso, è lui il “responsabile” di tutto... Sono stata fortunata: la mia passione è diventata anche il mio lavoro. E adesso a mia volta cerco di far appassionare chi legge i miei libri e sente le mie conferenze alla storia. Spero tanto di riuscirci.


D2. Quali sono state le motivazioni che ti hanno indotto a scrivere «La vita segreta del Medioevo»?

Mi ero stancata di sentir bollare sempre come “medievale” qualsiasi cosa fosse considerata retrograda, arretrata e oscurantista. Mille anni secondo la partizione generalmente accettata per il cosiddetto “Medioevo”, ossia dalla caduta dell'impero romano d'occidente (476) alla scoperta dell'America (1492), sono tantissimi. Come si può pensare che non ci siano sfumature e differenze in così tanto tempo e a seconda dei luoghi? E che un'intera epoca possa essere considerata oscura a prescindere? Cos'hanno in comune Carlo Magno e Lorenzo il Magnifico? Praticamente nulla, eppure fanno entrambi parte del “Medioevo”... Lasciando sullo sfondo i grandi fatti militari e gli scontri epocali, i nomi e le date che hanno fatto la Storia e che si trovano già sui manuali, ho cercato allora di raccontare gli uomini e le donne del Medioevo mostrando gli aspetti meno noti ma sicuramente più interessanti della loro vita. Cosa mangiavano? Come si vestivano? Come si divertivano? In cosa credevano? Come facevano l'amore? Che rapporto avevano con la morte? Quali le loro paure e i loro terrori? Tutte cose che nel tempo sono state fatte e percepite in modo diverso. Ne esce un'immagine assai meno granitica e scura. Anzi, direi che si tratta di uno splendido quadro, con luci e ombre certo, ma ricco di tantissimi e sgargianti colori.


D3. Perché ancora oggi l’epoca storica di passaggio tra l'età antica e quella moderna ha un numero notevole di detrattori ed è piena di tanti luoghi comuni?

Perché risentiamo molto di una impostazione didattica che dà molta importanza alla civiltà classica e misura tutto usando la stessa come metro. La demonizzazione del Medioevo è iniziata durante l'umanesimo e il rinascimento ed è continuata con l'illuminismo. Oggi, per fortuna, grazie alle scoperte archeologiche, all'interdisciplinarietà e a uno studio meno dogmatico e più aperto delle fonti la maggior parte degli studiosi considera il Medioevo come la base per la nascita dell'Europa moderna. E io sono tra questi.


D4. Nel testo hai espresso più volte un giudizio molto positivo sui barbari di etnia germanica, bistrattati da tanti manuali di storia, quali sono le ragioni?

In realtà non ne ho fatto una questione di giudizio positivo o negativo, che non ha senso e sarebbe anzi un errore madornale. Cerco solo di presentarli per quello che erano, al netto del pregiudizio dovuto alle lenti deformanti che a cominciare dal nome ne hanno determinato la percezione nella letteratura e nell'immaginario collettivo. Intanto, il mondo barbarico è anch'esso ricchissimo di sfumature e tutt'altro che granitico. Credo poi possa considerarsi abbondantemente superato il modello dello scontro epocale di civiltà tra “barbari” arretrati e “romani” progrediti e civili. Il rapporto tra romani e barbari è molto più antico, profondo e problematico. E' fatto di scontri militari, d'accordo, ma anche di proficui scambi culturali ed economici. Il Medioevo nasce proprio dall'incontro/scontro e la nostra cultura occidentale è frutto dell'apporto di tante identità diverse: classica, barbarica, slava, ebraica, islamica... Negarlo significherebbe negare noi stessi.


D5. Nel sesto capitolo de «La vita segreta del Medioevo», intitolato «Artisti e intellettuali, scrittura e invenzioni», ti sei soffermata sulla nascita ed il funzionamento delle «universitates». A motivo di quanto hai esposto può essere ancora ritenuto il Medioevo un periodo storico buio ed oscurantista?

Il Medioevo come periodo storico buio e oscurantista è un cliché ormai consunto e da tempo messo in discussione. E' durante il tanto bistrattato Medioevo che hanno visto la luce tante invenzioni che ancora oggi, pur perfezionate dal progresso della tecnologia, usiamo ogni giorno, ad esempio gli occhiali e l'orologio. Sono i secoli in cui vengono importate innovazioni straordinarie come le cifre arabe e lo zero. Ci sono le università con professori acclamati in tutta Europa. L'artista assume una consapevolezza che lo porterà fuori dall'anonimato a rivendicare per la prima volta il proprio genio. Compaiono i bottoni, le maniche, le forchette, i vetri, tutte cose che migliorano notevolmente la qualità della vita. Nasce la moda. Inizia con la produzione della carta il processo che porterà ad una formidabile diffusione dell'alfabetizzazione e del libro, e che stimolerà a sua volta l'invenzione della stampa. L'ho già detto: il Medioevo è un'epoca ricca di colori e tutt'altro che monolitica. Ed è assurdo giudicarla con i parametri di oggi se la si vuole comprendere davvero. Prendiamola per quello che è. E cerchiamo piuttosto, e umilmente, di capirla.


D6. Nel volume ti sei occupata dei viaggi in epoca medievale. Ma era così pericoloso fare lunghi viaggi nel Medioevo?

Direi di sì. Può sembrare banale, ma rispetto al mondo romano le infrastrutture (soprattutto le strade) dopo le invasioni erano cadute in rovina e in generale la sicurezza era ai minimi storici anche per la mancanza di un solido presidio sul territorio. Non era difficile ad esempio imbattersi in briganti. Si doveva attraversare boschi e foreste popolate di animali e presenze percepite come strane, oscure, il più delle volte ostili. Ma riflettiamo su cosa ha significato questo nell'immaginario collettivo, forgiando leggende, miti e fiabe. Normalmente, prima di mettersi in viaggio si faceva testamento. I servizi di accoglienza (locande, ospitali, ecc.) erano scarsi e piuttosto fatiscenti. Le cose iniziano a cambiare intorno al Mille, quando riprendono i traffici con l'Oriente (che comunque non si erano mai del tutto interrotti) e l'Europa viene percorsa in lungo e in largo da una moltitudine di persone dirette in Terrasanta (è l'effetto-Crociate) e lungo le vie che connettono i principali santuari d'Europa. Viaggiano tutti: donne, uomini, bimbi, anziani. Nascono ordini religiosi per assistere i viaggiatori e scortarli, infrastrutture per accoglierli. Tessuti e spezie attraversano l'Europa, migliaia di persone da ogni dove si incontrano nei mercati e nelle fiere portando con sé le proprie lingue e le proprie culture. Ma è sbagliato pensare che prima del Mille la gente non si muovesse. Basti pensare alle invasioni barbariche con interi popoli in movimento. In realtà tutto il mondo conosciuto, in età medievale, era fortemente interconnesso grazie ai mercanti, agli artisti, agli intellettuali e ai pellegrini. Sulle loro gambe e nelle loro bisacce viaggiavano storie, lingue, tradizioni, culture, odori, sapori, invenzioni, persino malattie. Tutte cose che hanno contribuito a forgiare la nostra civiltà in tutte le sue magnifiche sfaccettature e differenze.


D7. Il Medioevo viene da sempre ricordato per il proliferare di molteplici dottrine contrarie a verità di fede (eresie), delle quali parli diffusamente ne «La vita segreta del Medioevo». Quali sono state le cause della loro grande espansione e diffusione?

E' difficilissimo sintetizzarle in poche righe, comunque ci provo. Intanto le eresie non sono tutte uguali: possono nascere da contestazioni di tipo dottrinale e teologico (come nel caso del donatismo, dell'arianesimo, del montanismo, ossia in genere delle eresie dei primi secoli di diffusione del cristianesimo) oppure basarsi su critiche di carattere sociale e metodologico (come nel caso delle eresie del XII-XIV secolo: patarini, catari, valdesi eccetera). La loro diffusione, soprattutto nel secondo dei casi, fu vasta perché si accompagnò, in un quadro politico confuso e magmatico, ad un diffuso bisogno di rinnovamento della Chiesa, percepita come corrotta e distante e assai lontana dai modelli di purezza evangelica che pure avrebbe dovuto rappresentare. E si saldò ai fermenti di rinnovamento e mobilità sociale che sono alla base, ad esempio, del fenomeno comunale, con nuovi ceti emergenti che richiedevano rappresentatività e attenzione. La storia delle eresie è una storia non solo religiosa e culturale ma anche politica, economica e sociale.


D8. Quanto importante ritieni una ricerca storica accurata nella stesura di un libro siffatto?

Assolutamente essenziale. Ho sempre fatto della maniacale consultazione e verifica delle fonti la “conditio sine qua non” di ogni mia ricerca. Un testo redatto senza uno scrupoloso metodo scientifico non può essere valido. E questo vale anche, se non di più, per i testi di carattere divulgativo perché si rivolgono a un pubblico non necessariamente specialistico e quindi potenzialmente più esposto agli effetti della cattiva informazione. La responsabilità di fare corretta informazione è enorme: solo così si combattono i luoghi comuni e si attenua il dannosissimo effetto causato dal proliferare dei sensazionalismi che tanto piacciono a certa stampa e a certi programmi tv. A costo di essere prosaici, occorre far piazza pulita di tutta quella patina di esoterismo tanto in voga in questi anni e di cui sono stati vittime, ad esempio, i templari, o addirittura monumenti come Castel del Monte. La storia è bella e interessante anche senza misteri costruiti a tavolino per titillare chissà quali istinti! Non voglio sembrare pedante, ma storici non ci si improvvisa. Si diventa dopo uno studio certosino che implica la padronanza delle fonti e della letteratura scientifica e la capacità di interpretare entrambe in senso critico. Ma anche questo non basta: bisogna studiare e aggiornarsi di continuo. Personalmente, questa è la parte che preferisco.


D9. Cosa vorresti che restasse nei lettori quando terminano la lettura di uno dei tuoi libri?

Vorrei innanzitutto che si accendesse una scintilla, magari addirittura un incendio, in senso metaforico, si intende. Il regalo più bello che possono farmi i lettori è quello di continuare il percorso di approfondimento usando il mio testo come punto di partenza per nuove e stimolanti ricerche. Vellicare la curiosità intellettuale e spingere ad approfondire: questo è il mestiere dello storico e soprattutto del divulgatore. E ho sempre pensato che un buon libro di storia non debba fornire tanto risposte quanto nuovi interrogativi. E' la parte più bella di questo mestiere: la ricerca e la scoperta, entrambe per fortuna infinite.


D10. In questo momento a cosa stai lavorando e quali sono i tuoi programmi per il futuro?

Ho tanti progetti in corso. In questi giorni sto consegnando al mio Editore un nuovo libro in uscita per Natale, una storia della Chiesa da un punto di vista inedito: quello degli “antipapi”. E poi mi dedicherò a un progetto completamente diverso che vedrà la luce nel 2015 ma di cui al momento non posso ancora svelare i particolari. Oltre alle ricerche continuerò a coordinare la parte scientifica delle manifestazioni storico-rievocative sui Longobardi che sto seguendo ormai da anni, terrò corsi e seminari e molte conferenze in tutta l'Italia. Nonostante la crisi, l'interesse per la storia c'è e si organizzano tanti eventi interessanti. La gente ha fame di cultura, anche se i nostri politici non lo capiscono e pensano (sbagliando clamorosamente) che se ne possa fare tranquillamente a meno. Invece le decine di persone che assistono alle conferenze e le centinaia che partecipano con passione agli eventi culturali si dimostrano, per fortuna, molto più sagge e lungimiranti di loro. L'imperativo allora è non deluderle.

Giampiero Lovelli
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Re: Mexoevo

Messaggioda Berto » gio lug 09, 2015 8:22 pm

Falbarie so' el mexoevo
viewtopic.php?f=136&t=1742
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Re: Mexoevo

Messaggioda Berto » lun lug 13, 2015 7:32 am

Il Medioevo e i cosidetti "Barbari" il cui nome generico è Germani

https://www.facebook.com/groups/Medioev ... 7838157618

Il Medioevo fu un periodo così buio e degradato come ce l'hanno raccontata finora oppure fu ben altro?
E i barbari che presero in mano l'Europa dopo la fine dell'Impero Romano furono così "barbari = incivili, brutti e cattivi" come ce l'hanno raccontata finora oppure furono ben altro?
L'Impero Romano fu un paradiso o cos'altro e i romani furono così civili e diversi dai barbari o furono ben altro, e perché terminò o crollò l'impero romano forse perché non era poi una costruzione così perfetta come ce l'hanno raccontata finora?
Per l'Europa fu un bene o un male la fine dell'Impero Romano e l'inizio dei Regni e degli Imperi Barbarici o Germani?
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