Monachesimo/Monakexemo

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Messaggioda Berto » dom gen 05, 2014 10:01 pm

Monachesimo/Monakexemo
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Pal scuminsio no lè na envension de li cristiani:

pararia ke xa ente li Veda se mensione dei sadhu a 2000 ani v.C..

http://de.wikipedia.org/wiki/Monastisch
http://en.wikipedia.org/wiki/Monasticism
http://it.wikipedia.org/wiki/Monachesimo

Nell'Induismo il fenomeno è legato sia a determinati stadi della vita, quali il sannyāsa, durante il quale si pratica la rinuncia e la povertà, sia alla scelta di praticare la rinuncia per dedicare l'intera vita alla spiritualità: è il caso dei sadhu. Tali pratiche, testimoniate nei Veda, risalirebbero al 2000 a.C.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Monachesimo/Monakexemo

Messaggioda Berto » dom gen 05, 2014 10:01 pm

Shamani e monasti o monaghi

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ascaux.jpg

http://it.wikipedia.org/wiki/Sciamanesimo

Secondo svariati dizionari etimologici, la parola sciamano (per la prima volta attestata nel 1698) sarebbe entrata nell'italiano dall'inglese shaman, questo (attraverso lingue slave e germaniche) dal tunguso šaman, a sua volta dal pali samana, derivato dal sanscrito sramana che significa "monaco". Da notare la radice indoeuropea sa- legata al verbo "sapere" e mánu con significato di uomo.

http://de.wikipedia.org/wiki/Schamanismus
http://en.wikipedia.org/wiki/Shamanism
http://es.wikipedia.org/wiki/Chamanismo
Chamán (pl. chamanes), se refería originalmente a los curanderos tradicionales de las áreas túrquicas-mongolas como el Norte de Asia (Siberia) y Mongolia; šamán es la palabra túrquica-tungú para practicante y significa "el/la que sabe." Otros académicos afirman que la palabra viene directamente del idioma manchú.
La forma correcta del plural de la palabra es chamanes. Chamán es correcto tanto para un chamán masculino como femenino.
En el uso contemporáneo, chamán se ha convertido en intercambiable con el término peyorativo doctor brujo. Esto es antropológicamente inexacto y ha levantado objeciones entre los académicos y los curanderos tradicionales que afirman que la palabra viene de un lugar, de una gente, y de un conjunto de prácticas específicas.
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Re: Monachesimo/Monakexemo

Messaggioda Berto » dom gen 05, 2014 10:02 pm

Eseni/Esseni

http://it.wikipedia.org/wiki/Esseni
Gli Esseni furono un gruppo ebraico di incerta origine, nato forse attorno alla metà del II secolo a.C. e organizzato in comunità isolate di tipo monastico e cenobitico.
...
I resoconti di Giuseppe e Filone mostrano che gli Esseni (Filone: Essaioi) conducevano una vita strettamente celibe, ma comunitaria − spesso paragonata dagli studiosi alla vita monastica buddista e in seguito cristiana − anche se Giuseppe parla di un altro "rango di Esseni" che si sposavano (Guerra 2.160-161). Secondo Giuseppe, avevano usanze e osservanze come la proprietà collettiva (Guerra 2.122; Ant. 18.20), eleggevano un capo che attendesse agli interessi di tutti e i cui ordini venivano obbediti (Guerra 2.123, 134), era loro vietato prestare giuramento (Guerra 2.135) e sacrificare animali (Filone, §75), controllavano la loro collera e fungevano da canali di pace (Guerra 2.135), portavano armi solo per protezione contro i rapinatori (Guerra 2.125), e non avevano schiavi, ma si servivano a vicenda (Ant. 18.21) e, come conseguenza della proprietà comune, non erano dediti ai commerci (Guerra 2.127). Sia Giuseppe che Filone hanno lunghi resoconti dei loro incontri comunitari, pranzi e celebrazioni religiose. Da quanto si è dedotto, il cibo degli Esseni non poteva essere alterato (con la cottura ad esempio); e potrebbero essere stati strettamente vegetariani, mangiando principalmente pane, radici selvatiche e frutta. [???] Dopo un totale di tre anni di prova (Guerra 2.137-138), i membri appena unitisi prestavano un giuramento che comprendeva l'impegno a praticare la pietà verso la divinità e l'aderenza a principi morali verso l'umanità, per mantenere uno stile di vita puro, di astenersi da attività criminose e immorali, di trasmettere intatte le loro leggi e di preservare il libro degli Esseni e il nome degli Angeli (Guerra 2.139-142). La loro teologia includeva il credo nell'immortalità dell'anima e il fatto che avrebbero ricevuto indietro le loro anime dopo la morte (Guerra 2.153-158, Ant. 18.18).

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... eseni1.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... eseni2.jpg
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Messaggioda Berto » dom gen 05, 2014 10:02 pm

Druidi

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... druids.jpg

http://it.wikipedia.org/wiki/Druido
La parola druido denota l'appartenente alla classe dei sacerdoti della religione dei Celti, attraverso buona parte dell'Europa centrale e nelle isole britanniche. I druidi costituivano l'elemento unificante e i depositari della cultura del popolo celtico, peraltro così disgregato e discorde sul piano politico.
Le pratiche druidiche erano parte della cultura di tutte quelle popolazioni chiamate Keltoi e Galatai dai greci e Celtae e Galli dai romani.
...
Le possibili origini etimologiche della parola druido sono molte e si dubita abbastanza che la parola possa essere antecedente alle Lingue Indo-Europee (???). L'opinione più comune è che la parola derivi dall'unione di due parole celtiche: "duir", che vuol dire quercia, e "vir", una parola che significa "saggezza". Plinio ci dà una prima etimologia della parola collegandola alla radice greca della parola quercia, nel libro che porta il titolo Storia Naturale (Naturalis Historia XVI, 249-251). "Orbene, quercia in gallico si dice dervo, daur in gaelico, derw in gallese..." "la parola non può che risalire ad un antico celtico druwides che si può scomporre in dru, prefisso accrescitivo di valore superlativo (che si trova anche nel francese dru "folto", "fitto", "forte"). Cosa non del tutto arbitraria, considerato che i celti dell'odierna Francia avevano intensi rapporti culturali e commerciali con i greci della vicina città greca di Massalia (l'odierna Marsiglia) ???, e usavano l'alfabeto greco per scrivere; aspetto testimoniato da Cesare nel capitolo 14 del VI libro del De bello Gallico. Ciò ha portato a supporre che druid- derivasse senz'altro dal greco drus, quercia, e dal suffisso indoeuropoeo (e greco) -wid "sapere", "scienza", per cui il senso complessivo sarebbe "coloro che sanno per mezzo della quercia", "gli studiosi della quercia", (dal punto di vista religioso-simboloico). È questa l'opinione tuttora più diffusa ed accettata.
"I druidi sono i molto veggenti o i molti sapienti, ciò che sembra conforme alle diverse funzioni loro attribuite" (J. Markale, il druidismo, Milano 1997).

http://fr.wikipedia.org/wiki/Druide
http://es.wikipedia.org/wiki/Druida
http://de.wikipedia.org/wiki/Druide
http://bar.wikipedia.org/wiki/Druide
http://en.wikipedia.org/wiki/Druid
The modern English word druid derives from the Latin druides (pronounced [dru’ides]), which itself was considered by ancient Roman writers to come from the native Celtic Gaulish word for these figures. Other Roman texts also employ the form druidae, while the same term was used by Greek ethnographers as δρυΐδης (druidēs). Although no extant Romano-Celtic inscription is known to contain the form, the word is cognate with the later insular Celtic words, Old Irish druí ("druid, sorcerer") and early Welsh dryw ("seer"). Based on all available forms, the hypothetical proto-Celtic word may then be reconstructed as *dru-wid-s (pl. *druwides) meaning "oak-knower". The two elements go back to the Proto-Indo-European roots *deru- and *weid- "to see". The sense of "oak-knower" (or "oak-seer") is confirmed by Pliny the Elder, who in his Natural History etymologised the term as containing the Greek noun δρύς (drus), "oak-tree" and the Greek suffix -ιδης (-idēs). The modern Irish word for Oak is Dara, as it derives to anglicised placenames like Derry, and Kildare (literally the "church of oak"). There are many stories and lore about saints, heroes, and oak trees, and also many local stories and superstitions (called pishogues) about trees in general, which still survive in rural Ireland. Both Irish druí and Welsh dryw could also refer to the wren, possibly connected with an association of that bird with augury bird in Irish and Welsh tradition (see also Wren Day).


I Druidi e l’Ixoła de Mona
http://www.arsmilitaris.org/pubblicazio ... i_Mona.pdf

La nostra fonte primaria, per ricostruire le vicende della spedizione romana contro l'isola di Mona e della rivolta e successiva repressione di Boudicca, è Tacito.
Ecco i due capitoli degli Annales (libro XIV, 29-30) nei quali Tacito narra le drammatiche vicenda della spedizione punitiva romana contro l'isola di Mona.

Li riportiamo dapprima nel testo originale latino, tratto da: Tacito, Tutte le opere, Annali, a cura di Lidia Storoni Mazzolani (Roma, Newton & Compton Editori, 1995, vol. II, pp. 224), perché il lettore possa apprezzare le sfumature dello stile vigoroso del grande storico romano; poi, per un confronto, nella bella traduzione dell'insigne latinista Luigi Annibaletto (Milano, Garzanti, 1974, pp. 380-381).

"XXIX "Caesen(n)io Paeto et Petronio Turpiliano consulibus, gravis clades in Brutannia accepta; in qua neque A. Didius legatus, ut memoravi, nisi parta retinuerat, et successor Veranius, modicis excursibus Silu(r)as poulatus quin ultra bellum proferret, morte prohibitus est, magna, dum vixit severitatis fama, supremis testamenti verbis ambitionis manifestus: quippe multa in Neronem adulatione addidit subiecturum ei provinciam fuisse, si biennio proximo vixisset. Sed tum Paolinus Suetonius obtinebat Britannos, scientia militae et rumore populi, qui neminem sine aemulo sinit, Corbulonis concertator receptaeque Armeniaedecus aequare dominis perduellibus cupiens. Igitur Monam insulam, incolis validam et receptaculum perfugarum, adgredi parat, navesque fabricatur plano alveo, adversus breve et incertum. Sic pedes; equites vado secuti aut altiores inter undas adnantes equis tramsire.
"XXX: Stabat pro litore diversa acies, densa armis virisque, intercursantibus feminis, quae in modum Furiarum veste ferali, crinibus deiectis, faces praeferebant; Druidaeque circum, preces diras sublatis ad caelum manibus fundentes, novitate aspectus perculere militem, ut quasi haerentubus membris immobile corpus vulneribus praeberent Dein cohortationibus ducis et se ipsi stimulantes, ne muliebre et fanaticum agmen pavescerent, inferun signa sternuntqueobvios et igni suo involvunt. Praesidium posthac impositumvictis excisique luci saevis superstitionibus sacri: nam cruore captivo adolere aras et hominum fibris consulere deos fas habebant. Haec agenti Suetonio repentina defectio provinciae nuntiatur."

Diamo qui di seguito la traduzione di L. Annibaletto:

" XXIX Sotto il consolato di Cesennio Peto e Petronio Turpiliano, si subì un grande scacco in Britannia, dove il governatore A. Didio s'era limitato, come dicevo sopra, a mantenere ciò che aveva conquistato, e il suo successore Veranio, dopo aver devastato con limitate incursioni il paese dei Siluri, non aveva potuto portare più oltre la guerra perché impedito dalla morte. Pur avendo goduto in vita grande fama di austerità, egli rivelò la sua cortigianeria nelle ultime parole del suo testamento: infatti tra molte adulazioni verso Nerone aveva scritto che avrebbe a lui sottomessa l'intera provincia se fosse vissuto ancora due anni. Allora però chi teneva in pugno la Britannia era Paolino Svetonio, il quale, per abilità militare e per voce di popolo, che non lascia nessuno
senza rivali, gareggiava con Corbulone, di cui bramava uguagliare il vanto d'aver riconquistato l'Armenia domando questi ribelli. Ordunque si accinge ad assalire l'isola di Mona, forte per i suoi abitanti e rifugio di disertori, e fa allestire delle navi a fondo piatto contro le secche e i fondi pericolosi: questo servì per la fanteria; i cavalieri tennero dietro a guado o, dove le acque erano più profonde, nuotando aggrappati ai cavalli.

" XXX Sulla riva stava all'erta l'esercito nemico, denso d'armi e di uomini, mentre attraverso le file correvano le donne che, simili a furie, vestite a lutto e scarmigliate, agitavano fiaccole: attorno ad esse, i Druidi con le mani levate al cielo, scagliavano tremende maledizioni e con lo strano spettacolo impressionarono a tal punto i nostri soldati che, come avessero le membra paralizzate, offrivano il corpo alle ferite senza un movimento.
Poi, incoraggiati dal comandante ed incitandosi l'un l'altro, a non lasciarsi atterrire da una folla di donne invasate (???), passano all'attacco, abbattono quelli che si fanno loro incontro e li avvolgono nelle loro stesse fiamme.
In seguito fu posta una guarnigione presso i vinti e furono abbattuti i boschi, consacrati alle loro selvagge superstizioni: tra l'altro ritenevano un sacro dovere cospargere gli altari con il sangue dei prigionieri e consultare gli dei spiando nelle viscere umane ???.
Mentre era impegnato in questa impresa, Svetonio venne a sapere che la provincia s'era d'improvviso sollevata." (Par forsa co sti cancari de romani!)
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Re: Monachesimo/Monakexemo

Messaggioda Berto » dom gen 05, 2014 10:02 pm

El fanatixmo sasin de çerti monasti cristiani:

Ipasia
http://cronologia.leonardo.it/storia/bi ... ipazia.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Ipazia

http://it.wikipedia.org/wiki/Parabolani
I Parabolani, o meglio Parabalani (greco Παράβολοι, Paráboloi, o Παραβολᾶνοι, Parabolánoi, che deriva da "parabállesthai tēn zōēn", che significa "coloro che rischiano la vita"), furono i membri di una confraternita cristiana che nella Chiesa delle origini si dedicavano sotto giuramento alla cura dei malati, specie degli appestati, e alla sepoltura dei morti, sperando così di morire per Cristo.

Furono probabilmente parabolani guidati dal lettore Pietro a uccidere barbaramente Ipazia.
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Re: Monachesimo/Monakexemo

Messaggioda Berto » dom gen 05, 2014 10:03 pm

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Re: Monachesimo/Monakexemo

Messaggioda Berto » dom gen 05, 2014 10:03 pm

San Colonban e i Culdei

Eremo de San Colonban
http://picasaweb.google.it/pilpotis/Ere ... Trambileno

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... sancol.jpg


http://www.gulliver.it/index.php?modulo ... _gita=2537
http://it.wikipedia.org/wiki/Terragnolo

http://it.wikipedia.org/wiki/Colombano_di_Bobbio
Papa Benedetto XVI lo ha definito "santo europeo".
Infatti, San Colombano stesso scrive in una lettera che gli europei devono essere un unico popolo, un "corpo solo" che viene unito da radici cristiane in cui le barriere etniche e culturali vanno superate; inoltre usa per la prima volta l'espressione latina "totius Europae".



I Culdei
10 dicembre 2008 (11:01) | Autore: Nuccio D'Anna

http://www.centrostudilaruna.it/i-culdei.html

Accanto agli innumerevoli pellegrini, eremiti, solitari e monaci cristiani di vario tipo che percorrevano il territorio irlandese, la tradizione attesta la presenza di alcuni anacoreti chiamati Culdei.

Monasti o monaghi irlandexi:
http://it.wikipedia.org/wiki/Monachesimo_irlandese

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... onaste.jpg
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Re: Monachesimo/Monakexemo

Messaggioda Berto » dom gen 05, 2014 10:03 pm

San Benedeto e li Benedetini

Montecassino

http://it.wikipedia.org/wiki/Abbazia_di_Montecassino
Fondata nel 529 da san Benedetto da Norcia sul luogo di un'antica torre e di un tempio dedicato ad Apollo, situato a 519 metri sul livello del mare, ha subito nel corso della sua storia un'alterna vicenda di distruzioni, saccheggi, terremoti e successive ricostruzioni.
Nel 577, durante l'invasione dei Longobardi, il monastero venne distrutto per la prima volta e la comunità dei monaci, con le spoglie del Santo fondatore, dovette ripararsi a Roma. Poi, dal 643 i monaci trovarono ospitalità dalla comunità di San Colombano a Bobbio e in seguito nei vari monasteri ed abbazie colombaniane in Italia ed in Europa, diffondendo enormemente le comunità benedettine.
http://www.montecassino.it

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... melli2.jpg
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Re: Monachesimo/Monakexemo

Messaggioda Berto » dom gen 05, 2014 10:04 pm

Nonantola

el pi grando monastero benedetin de la Val Padana

fondà da Anselmo Duca del Friul (jermanego longobardo)
http://it.wikipedia.org/wiki/Anselmo_di_Nonantola
Anselmo, duca del Friuli (Cividale del Friuli, 723 – Nonantola, 803) è stato un santo longobardo, duca del Friuli dal 749 al 751, in associazione con Pietro.

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... nselmo.jpg


http://it.wikipedia.org/wiki/Abbazia_di_Nonantola
http://it.wikipedia.org/wiki/Nonantola

http://it.wikipedia.org/wiki/Benedetto_da_Norcia
http://it.wikipedia.org/wiki/Ordine_dei_Benedettini

Papa Gregorio (nome jermanego)
http://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Gregorio_I

El primo San Benedeto persegoità da li romani:
http://it.wikipedia.org/wiki/San_Benedetto_(IV_secolo)


Abasia de Nonantola
http://it.wikipedia.org/wiki/Abbazia_di_Nonantola

L'abbazia di Nonantola possedette proprietà terriere molto estese, sia in Emilia che in Toscana (ma anca entel Veneto), e fu un importante punto di riferimento per un'intensa attività di bonifica dei terreni. Secondo uno schema caratteristico delle abbazie benedettine, il terreno agricolo venne suddiviso in corti, a loro volta comprendenti una pars dominica e una pars massaricia: il monastero riservava a sé la conduzione diretta della prima e affidava in enfiteusi ai coloni la seconda secondo un concetto che si svilupperà nella grancia. La parte della pianura ha visto spostarsi i terreni affidati in enfiteusi man mano che si estendevano le bonifiche e a partire dalla fine del XV secolo assunse quei confini del territorio concesso in enfiteusi alla Partecipanza agraria di Nonantola che l'esercitò in forma collettiva per secoli e che nel 1961 è riuscita a riscattare i residui diritti dell'abbazia.
Anche il territorio di Fanano fu concesso in enfiteusi agli abitanti del comune, ma il dominio utile fu retrocesso dal Comune allo Stato, perché impossibilitato ad amministrarlo in modo da evitare gli abusi. Quando al Ducato di Modena subentrò il regno d'Italia il dominio utile fu messo all'asta e dopo liti giudiziarie annose si pervenne al riscatto del così detto dominio diretto, fino ad allora conservato dall'abbazia di Nonantola.

grancia
http://it.wikipedia.org/wiki/Grangia
http://it.wikipedia.org/wiki/Grancia
(toponemi veneti Granze e Granzette entel pavan)

Granze, Grange, Granz, Grancona ? (etimologia)
...

http://it.wikipedia.org/wiki/Enfiteusi
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Re: Monachesimo/Monakexemo

Messaggioda Berto » dom gen 05, 2014 10:05 pm

Paolo Sarpi el frate dei Servi de Maria
kel gà difexo la Repiovega Veneta da łi enterdeti o scomoneghe del Papa.


Paolo Sarpi e łi Servi de Maria

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... osarpi.jpg

http://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Sarpi
Paolo Sarpi (Venezia, 14 agosto 1552 – Venezia, 15 gennaio 1623) è stato un religioso, teologo, storico e scienziato italiano dell'Ordine dei Servi di Maria.
Teologo, astronomo, matematico, fisico, anatomista, letterato e polemista, fu tanto versato in molteplici campi dello scibile umano da essere definito da Girolamo Fabrici d'Acquapendente «Oracolo del secolo» Autore della celebre Istoria del Concilio tridentino, subito messa all'Indice, fu fermo oppositore della Chiesa cattolica, difendendo le prerogative della Repubblica veneziana, colpita dall'interdetto fulminato da Paolo V. Rifiutò di presentarsi di fronte all'Inquisizione romana che intendeva processarlo e subì un grave attentato che si sospettò essere stato organizzato dalla Curia romana, che negò tuttavia ogni responsabilità ???.



http://it.wikipedia.org/wiki/Ordine_dei_Servi_di_Maria
L'Ordine dei Servi di Maria, anche detti Serviti, in latino Ordo Servorum Beatae Virginis Mariae (sigla O.S.M.), è un ordine mendicante della Chiesa cattolica. Venne fondato a Firenze, probabilmente nel 1233, da un gruppo di sette persone, poi conosciuto come i sette santi fondatori.

Consejo de Trento
http://it.wikipedia.org/wiki/Concilio_di_Trento
Il Concilio di Trento o Concilio Tridentino fu il XIX concilio ecumenico della Chiesa cattolica, aperto da papa Paolo III nel 1545 e chiuso, dopo numerose interruzioni, nel 1563. Con questo concilio venne definita la riforma della Chiesa cattolica (Controriforma) e la reazione alle dottrine del calvinismo e luteranesimo (Riforma protestante).
Fu un concilio importante per la storia della Chiesa cattolica, tanto che l'aggettivo "tridentino" viene usato ancora oggi per definire alcuni aspetti caratteristici della Chiesa cattolica ereditati da questo concilio e mantenuti per i successivi tre secoli, fino ai concili Vaticano I e Vaticano II.

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 11/113.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... /11/25.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... /11/32.jpg

L'atentà de li sicari del Papa a fra Paolo Sarpi
https://picasaweb.google.com/1001409263 ... PaoloSarpi

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... osarpi.jpg
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