Marka Trevixana

Marka Trevixana

Messaggioda Berto » sab mar 25, 2017 9:57 pm

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Berto
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Re: Marka trevixana

Messaggioda Berto » sab mar 25, 2017 9:59 pm

Marca Trevigiana è un'espressione sorta nel XII secolo per indicare il territorio che si estendeva attorno alla città di Treviso.

https://it.wikipedia.org/wiki/Marca_Trevigiana

???
Non esistette mai una vera e propria marca di Treviso (ovvero una circoscrizione del Sacro Romano Impero retta da un marchese), quindi con questa locuzione ci si riferiva a un'area geografica con confini non meglio precisati: ora la zona orientale della Marca di Verona, poi quella occidentale della Marca del Friuli, quindi il territorio del libero comune di Treviso (l'area compresa tra i fiumi Brenta e Piave, cui si aggiunse anche l'Opitergino). Risale al Duecento la definizione di Marca gioiosa et amorosa data al territorio in un periodo particolarmente fiorente dal punto di vista politico ed economico.

La più antica definizione dei confini della Marca Trevigiana si trova in un verso leonino del XII secolo “Monti, Musoni, Ponto Dominorque Naoni” che significa: dai monti del bellunese alle lagune venete e dal fiume Musone, che scorre ad occidente nei pressi di Castelfranco, fino al fiume Noncello che bagna Pordenone).

A partire dal XIV secolo l'espressione servì per riferirsi alla totalità delle conquiste veneziane in terraferma.

Attualmente con "Marca Trevigiana" si intende la provincia di Treviso.

Il marchese di Treviso

Nel 1381, al termine della guerra di Chioggia, i Veneziani furono costretti a consegnare Treviso e i territori circostanti al duca d'Austria. Leopoldo III d'Asburgo si fregiò dunque, utilizzandolo per la prima volta, del titolo di Marchese di Treviso (Marchionem totius patriae). Il principe continuò ad utilizzarlo, ormai con valenza puramente onorifica, anche dopo la cessione della Marca al signore di Padova.
Anche don Pedro del Portogallo, investito nel 1418 dall'imperatore Sigismondo di Lussemburgo, utilizzò il titolo di Marchese di Treviso: in questo caso l'investitura è però fin dal principio puramente onorifica, la Marca era infatti, già a partire dal 1389, passata alla Serenissima.


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Re: Marka trevixana

Messaggioda Berto » sab mar 25, 2017 10:00 pm

La marca era un feudo, un'ampia circoscrizione pubblica di età carolingia e del Sacro Romano Impero, creata nelle zone di confine o in aree che necessitavano di un coordinamento militare particolarmente efficace.
https://it.wikipedia.org/wiki/Marca_(circoscrizione)
Comprendeva diversi comitati, grazie all'assunzione diretta dei titoli di conte da parte del marchese, o alle sottomissione dei titolari dei diversi comitati. Nuove marche furono poi create nel periodo ottoniano. Nel territorio della Marca il commercio era gestito in modo autonomo rispetto al potere centrale, ma i marchesi erano tenuti a dare una parte del loro guadagno alle Signorie di rango superiore.


Marchese è un titolo nobiliare, inferiore al titolo di duca e superiore al titolo di conte.

https://it.wikipedia.org/wiki/Marchese

La corona normale di marchese è d'oro, gemmata e cimata da 4 fioroni, di cui 3 visibili, alternati da 12 perle riunite tre a tre in 4 gruppi a piramide, dei quali due visibili. Sono tollerate corone da marchese nelle quali i gruppi di tre perle sono disposte in altra maniera.

Corona di marchese britannico.

Dal IX secolo, ossia dal periodo dell'impero carolingio, il marchese era una carica nobiliare. Per i paesi di lingua tedesca s'incontra spesso anche l'appellativo margravio, calco semantico dal termine tedesco (da Mark = marca e Graf = conte, quindi "conte marchese" o "conte della marca").

La parola deriva dall'alto tedesco marka che significa "segno" e quindi "confine"; in origine il marchese, infatti, era titolare di una provincia di confine dell'Impero (una marca). Con la frammentazione delle marche fra gli eredi si formarono alcuni secoli dopo i marchesati.

Per l'importanza della funzione di protezione dell'Impero dalle invasioni, i marchesi godettero di una considerazione superiore a quella degli altri feudatari territoriali (i conti, lat. comites "compagni"), che consentì loro di ottenere una discreta autonomia amministrativa e giurisdizionale, una certa indipendenza anche rispetto allo stesso Imperatore e infine di una dignità pari quasi a quella del duca.

Con il tempo la caratteristica del marchesato di essere provincia di confine si è persa, ma nella gerarchia della nobiltà il marchese ha mantenuto il suo grado, intermedio fra il conte e il duca.

Il titolo di Marchese del Sacro Romano Impero fu un titolo che oltre ad avere una giurisdizione feudale dava una giurisdizione spesso principesca e sovrana al margravio, ad esempio si potevano coniare monete proprie, avere un tribunale di giustizia ed altro.


Margravio
https://it.wikipedia.org/wiki/Margravio
Margravio è un titolo nobiliare che deriva dal tedesco mark (marca) e graf (conte), utilizzato soprattutto nel Sacro Romano Impero e corrispondente al titolo di marchese.
Esso aveva piena giurisdizione delle cose temporali quali tribunali, i pedaggi, le collette, ecc., nella contea di frontiera detta appunto margraviato.

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Re: Marka trevixana

Messaggioda Berto » sab mar 25, 2017 10:02 pm

Kisà se a ghè on łigo co:

Mariga e Marigo
viewtopic.php?f=41&t=1986


Mariga, meriga, marigo, Amerigo, Merega, America
viewtopic.php?f=44&t=1985


Meriga, mariga, marigo
https://it.wikipedia.org/wiki/Meriga
Il meriga (o mariga, marigo e simili, in latino maricus) era la persona posta a capo di un comune rurale che, in Veneto e Friuli, indicava una piccola unità amministrativa corrispondente, nella gran parte dei casi, a un villaggio. Tale organizzazione, sorta dopo l'anno Mille, rimase in vigore sino alla caduta della Repubblica di Venezia.
Il meriga veniva eletto o sorteggiato durante la vicinia, l'assemblea dei capifamiglia. Nei casi in cui la località ricadeva in un feudo, era il signore locale a nominarlo. Subito dopo, si recava presso la sede del governo centrale dove giurava sui Vangeli di osservare fedelmente e con onestà il proprio mandato (marigitia).
I compiti del meriga erano molteplici: doveva esercitare la giustizia, imporre le multe, riscuotere le tasse; organizzare una forza di polizia nominando i saltari; controllare i traffici delle merci, regolare lo sfruttamento delle terre comuni, sovrintendere ai lavori pubblici; infine, stilare l'elenco dei coscritti.
Ancora oggi, alcune regole dolomitiche utilizzano il termine meriga per indicarne il presidente.


Jeografia storega del lesego ‘ministrativo entel Veneto
viewtopic.php?f=172&t=1002
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Re: Marka trevixana

Messaggioda Berto » sab mar 25, 2017 11:02 pm

Markexi veneti


Marchexi Roi

http://www.laprovinciadicomo.it/stories ... aro_al_fai

VALSOLDA La Valsolda piange la scomparsa del marchese Giuseppe Roi, esponente di una nobile famiglia che molto ha dato alla Valsolda. E la notizia che già da tempo rimbalzava, cioè che i suoi beni sul Ceresio, tra cui anche Villa Fogazzaro di Oria, potessero finire al Fai (Fondo per l’ambiente italiano), diventa di grande attualità. Roi, 85anni, è morto a Vicenza, sua città natale e i funerali si svolgeranno questa mattina nella città veneta. Discendente di una famiglia che ha dimostrato di amare la Valsolda, era nipote di quell’Antonio Roi che nel 1946, grazie a una cospicua donazione in denaro, consentì un sostanziale ampliamento dell’ospedale Renaldi, per tanti decenni punto di riferimento per il territorio: un padiglione del nosocomio era stato intitolato al benefattore. «La famiglia Roi ha sempre voluto un gran bene alla Valsolda – conferma il sindaco, Alberto De Maria – . Per fare un altro esempio, l’asilo che ha frequentato anche il sottoscritto è stato mantenuto proprio dai marchesi Roi». Per Giuseppe Roi l’amministrazione aveva pronta fin dallo scorso anno la cittadinanza onoraria, ma proprio a causa di problemi di salute il conferimento era stato rimandato.
«Siamo tutti dispiaciuti di non aver potuto esprimergli l’omaggio del paese in forma ufficiale - afferma De Maria - ma sono certo che in cuor suo sapesse di trovare sempre e comunque un’ottima accoglienza da noi. Trascorreva sempre ad Oria il mese d’agosto, ma lo si vedeva anche in altri periodi dell’anno». Una vita tra Vicenza e il Piccolo mondo antico, proprio il Fogazzaro, del quale era discendente. Gianpiero Riva

a.savini
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