Tribù romana Voltinia e łe xenti Voltinee venete ?

Tribù romana Voltinia e łe xenti Voltinee venete ?

Messaggioda Berto » mer feb 05, 2014 10:33 pm

Tribù romana Voltinia e łe xenti Voltinee venete ?
viewtopic.php?f=135&t=550


Ente łe eiscrision veneteghe xe atestà el nome Volti- (onomastega?)

Ona de łe pì vece gens romane, ła jera ła Gens Voltinea:

Gens Voltinea
http://it.wikipedia.org/wiki/Gens_Voltinia

La gens Voltinia fu un'antichissima famiglia patrizia, esistente già ai tempi di Romolo, e probabilmente inclusa nelle cento gentes originarie ricordate dallo storico Tito Livio. Secondo l’illustre studioso Theodor Mommsen l'antichità di questa famiglia si deduce dal fatto che essa diede il nome ad una delle antiche Tribù Rustiche, l’omonima Tribù Voltinia.
Poiché in epoca storica si trovano esponenti della Gens Voltinia soltanto di ceto plebeo, il Mommsen ritiene che la famiglia patrizia originaria si fosse estinta precocemente, lasciando tuttavia il nome alla propria Tribù, divenuta nel 495 a.C. una delle prime 16 Tribù Rustiche.
Le notizie storiche relative alla Tribù Voltinia sono piuttosto scarse: sappiamo che con la progressiva espansione di Roma a questa tribù vennero ascritti vari territori italici e provinciali, tra i quali località vicine a Roma, come Castro Nuovo sulla Via Aurelia e Lucus Feroniae, ma anche parecchie località sannite, fra cui Aufidena, i due Bovini e Sepino.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Tribù romana Voltinia e le xenti Voltinee venete

Messaggioda Berto » mer feb 05, 2014 10:35 pm

Este 1: ego voltigenei vesoś

escrision so na pria de tomba (lapide)


Confrontar co tuta ła serie de:

Volt (Este 18),
voltigenei (Este 1),
voltogenes (...),
voltignos (Este 15),
volti omno[i] (Este 16),
voltiiomnoi (Este 4)
voltiiomnos (Este 25)
volt[...]omnos (Este 27),
voltiommninai ( Es. 2),
voltiiommnoiioi (Este 118)
Volti-o-leno (Este 27, 32, 44) ???
Volt-e -r-kom vontar (Ca 6 e Gt 2) ???


Volt-

sto bocaboło el se cata inte on mucio de iscrision votive a Este, so lamene e so ciòdi o stiłi :

So lamena:

Este 27:
[vza].n.vo.l[.tiio.n]mno.s.zona.s.tokela.x[--/
śa.i.nate.i.re.i.tiia.i.o.p[vo.]l[.]tiiole[no]
[i] [vda]n vol[tion]mnos donasto ke lag[...?] S’ainatei reitiai op [vo]ltio le[no]

Este 31:
vza.n.zona.s.[to-------]φiiia/ko/.s.rc.i[.tiia.i.?-----]o[?]
vdan donas[to-------]biakos rei[tiai-----?]

Este 32:
vza.n.zona.s[.to]vhremavh/[r]ema.i.s.t[nare.i.]tiia.i 0. pvo.l.t/[iio]len[o]
[i]vdan donas[to] frema f[r]emaist[na] rei]tiiai op volt[io] len[o]

(Este 44; iscrision sora on spiłon votivo catà intel santuaro de Reitia)
-megodotofugsiavotnasainateireitiaiopvoltioleno
[i]mego doto fugsia votna sainatei reitiai op voltio leno

(*Este 125)
dona.s.to re.i.tiia.i. vhremenodu .o.tniia / o.p vo.l.tiio
[i]donasto Reitiai Fremenodu Otnia op voltio

(Este 28)
-mego lemetor akrateres zo/nas.to bo.i.iio.s / vo.l.tiio.m.mno.i.-
-megolemetorfratereidonastoboiosvoltiomnoi
[i]mego lemetor fraterei donasto boios voltiomnoi


Volt- Iscrision Veneteghe
https://picasaweb.google.com/1001409263 ... nVeneteghe

Immagine
https://lh6.googleusercontent.com/-a6eY ... pMg/s1.jpg

=======================================================================================================================================

VOLTERCON VONTAR ?

(Cador 6)
-].i.iion.ko.s.tona.s./tosa.i.nat.trumus.iiat.per.vo/.l.te.r.kon.vo.n.ta.r
ionkos tonasto sainat(ei-in) trumusiat(ei-in) per volterkon vontar


(Gurina-Valle de Zeglia-Gailtal GT 2)

a) ]o.a..i.su.n.per.volterk[.]
a)donast]o aisun per volterk[on vontar
b) ]to.a..i.su.s/ ] e [
b) donas]to aisus [per volt]e[rkon vontar]
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Re: Tribù romana Voltinia e le xenti Voltinee venete

Messaggioda Berto » mer feb 05, 2014 11:54 pm

Immagine


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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -omnos.jpg



mego Volt[i]omnos Bladio Ke[?]e-uns donasa Heno —toi

2.2. Este

L’area di culto riportata alla luce (scavi 1999) in località Meggiaro, alla periferia orientale di Este presenta resti di edifici e strutture, pertinenti a diverse fasi, ed ha restituito una notevole quantità di ex voto: utensili, oggetti di ornamento, lamine figurate con rappresentazioni in prevalenza di guerrieri.

L’arco cronologico di frequentazione va dal VI al III secolo a.C.; le caratteristiche manifestate dai votivi hanno portato ad ipotizzare per il santuario una attività collegata alla sfera di culti iniziatici maschili e marziali (n13).

Tra i materiali è presente una lamina di bronzo a forma di mezzaluna con un’iscrizione venetica (n14); la lamina, per quanto frammentaria ad una delle estremità, si riconosce sagomata come modellino di un’imbarcazione (n15); decorazioni incise rappresentano ad una estremità i disegni di due remi e nella parte opposta quello del timone. Sono conservati nella parte superiore due fori che dovevano consentirne l‘affissione, su un supporto verosimilmente ligneo.

L’iscrizione corre con verso destrorso su due linee; è stata incisa dopo la figurazione, come dimostra il fatto che le lettere rispettano pienamente i segni appartenenti alla decorazione.

Vi sono lacune al centro dell’iscrizione e nella parte finale; l’identificazione di alcuni segni non è del tutto certa.

La grafia mostra la puntuazione sillabica, ma mantiene per le dentali t e d i segni propri della prima fase alfabetica; la compresenza di questi due caratteri dovrebbe collocare l’iscrizione in una fase di transizione tra prima e seconda fase alfabetica, vale a dire ad un momento iniziale della riforma grafica, tra fine VI e inizio V secolo a.C.

mexo[?]vo.1.t[i(i)]o.m.no.s.–adiioke-[-]e-un.s.dona.sa/heno—to.i.

mego Volt[i]omnos Bladio Ke[?]e-uns donasa Heno —toi

Il testo dell’iscrizione è redatto secondo il formulario usuale per le dediche votive, che comprende il nome del dedicante, il verbo “donare”, il riferimento all”oggetto donato e il nome della divinità cui si fa l’offerta; vi sono tuttavia alcune difficoltà interpretative, sia nell’identificazione dei dedicanti che nella lettura dei nomi (n16).

Il verbo donasa dalla base dona- “donare” trova un confronto prossimo in donasan dell’iscrizione *Es 120, di solito interpretato come terza plurale di preterito; l’uscita -a in luogo di -an può avere giustificazioni fonetiche (nasalizzazione -an > -a), ma non è escluso un lapsus dell’incisore o anche una voluta omissione di un segno per evitare la sovrapposizione al disegno del “timone”; a fronte di un verbo al plurale, i tre nomi di persona (Voltiomnos, Bladio, Ke—uns) dovrebbero pertanto essere riferiti a tre personaggi distinti, collegati per asindeto; in alternativa, si può individuare in ke la congiunzione “et”: in questo caso il terzo nome andrebbe individuato nella sequenza [-]e-uns. L’ex voto è indicato come mego “me”, secondo il modulo delle “iscrizioni parlanti”, ove l’oggetto — nella finzione testuale — “parla” in prima persona.

Nella forma finale in -oi, dativo singolare di tema in -o, Heno—toi, può essere rappresentato, a rigore, sia il destinatario dell’offerta (= la divinità), sia il beneficiario della stessa; sulla base della verosimiglianza testuale e della struttura onomastica si propende per la prima possibilità. Complessivamente l’interpretazione più probabile è “Voltiomnos, Bladio, Ke[-]e-uns (oppure “Voltiomnos, Bladio e [-]e-uns”) mi donarono a Heno—to”.

Se l‘interpretazione è corretta, in Heno—to- si dovrebbe riconoscere la divinità (o una delle divinità), cui è destinato un culto nel santuario di Meggiaro. Si tratta di una divinità maschile, fino ad ora non conosciuta; la lacuna centrale impedisce una lettura certa del nome, e pertanto le ipotesi etimologiche sul teonimo sono quanto mai incerte; in questo senso, non si possono al momento ricavarne indicazioni circa le prerogative della figura divina. Quanto meno, risulta la coerenza di una divinità maschile con la tipologia complessiva delle offerte del santuario, prevalentemente connotate in senso “marziale”. L’attestazione di Meggiaro viene ad aggiungersi ad una serie sempre più ampia di riferimenti a divinità maschili nel Veneto; su ciò vedi § 3.2.

Dall’iscrizione non si ricavano indicazioni specifiche sulle circostanze dell’offerta della lamina figurata; la funzione del modello di nave resta quindi incerta: potrebbe riferirsi ad una simbologia legata al passaggio, all’attraversamento, forse da collegare ai riti di iniziazione e di passaggio di età testimoniati da altri materiali; ma potrebbe anche rinviare ad una committenza legata a una specifica attività di tipo economico, connessa con l’utilizzo di imbarcazioni. (vardar: La religione dei germani e le barche sacre)



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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 4/02/1.jpg

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Re: Tribù romana Voltinia e le xenti Voltinee venete

Messaggioda Berto » mer feb 05, 2014 11:54 pm

Ke ghe sipia on łigo?

Gaio Volteio Capitone

http://it.wikipedia.org/wiki/Gaio_Volteio_Capitone

Gaius Volteius Capito (latino Gaius Volteius Capito) (... – Fiume, 49 a.C.) è stato un centurione romano. Si tratta del più antico veneto di cui si conosce il nome e almeno in parte la vita, battendo per pochi anni il padovano Tito Livio.
Di Capitone è giunta fino ai giorni nostri soltanto la memoria dell'episodio, avvenuto nell'ambito della guerra civile tra Cesare e Pompeo, che si concluderà con la sua morte.

Nel luglio del 49 a.C. è in corso appunto la celebre guerra civile tra Giulio Cesare e Pompeo. Massiccia è l'adesione di soldati provenienti da Opitergium, tutti volontari, in quanto all'epoca la città poteva ancora godere ancora di una certa autonomia da Roma. Parte di questi si ritroveranno in Dalmazia a servizio di Gaio Antonio a combattere con i Cesariani.
Accadde che un reparto di soldati rimase bloccato in un'isola della costa dalmata circondata dai nemici. Alle prese con la fame, i primi decisero di tentare la fuga in mare costruendo tre grandi zattere. I Pompeiani, accortisi della manovra, non esitarono a tendere tra gli scogli delle robuste corde sott'acqua per impedirlo.
Nonostante ciò, con l'alta marea due zattere riuscirono a scappare, mentre la terza, dove erano imbarcati mille Opitergini al comando di Capitone, finì in trappola: invano i soldati cercarono di tagliare le funi. Queste col favore della corrente spinsero l'imbarcazione a riva, dove venne subito accerchiata dai nemici.
Durante la notte, sulla zattera Capitone esortò le truppe a morire piuttosto che cedere alle promesse del nemico che intendeva ottenere la resa in cambio della salvezza della vita.
E la mattina seguente, dopo aver lungo combattuto, Capitone fu il primo a chiedere e ottenere di essere trafitto. Spinti da questo gesto anche i suoi soldati cominciarono a togliersi la vita a vicenda: soltanto in sei si rifiutarono di farlo.
Gli stessi avversari non poterono fare altro che riconoscere l'eroismo di questi soldati, decretandogli l'onore del rogo.
La storia verrà riportata da Floro, Tito Livio, Lucano e Quintiliano, riprendendola da Cesare che però non la inserirà nel suo De bello civili, in quanto probabilmente ritenuta troppo umiliante essendo riferito ad una sconfitta.
Pare che l'episodio abbia commosso l'intero mondo romano e che, ricordandosene, Cesare abbia aumentando di trecento centurie il territorio di Opitergium, affidandole ai veterani, ed abbia elevato gli Opitergini allo status di cittadini romani ed esentandoli dal servizio militare per vent'anni.

Come notano alcuni, non sembra esservi alcun collegamento tra queste "ricompense" e il sacrificio di Gaio Volteio Capitone, essendo di dubbia storicità l'intero episodio.
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Re: Tribù romana Voltinia e łe xenti Voltinee venete ?

Messaggioda Berto » gio feb 06, 2014 8:03 am

Kisà se a ghè on łigo de parenteła tra i Volt- veneti e ła gens romana Voltinia?

Łe atestasion venete de Volt- łe xe asè vecie me par del VI/V secoło v.C..
Łi storeghi de Roma łi conta ke Voltinia lè na gens vecia coanto Romolo el fondator de Roma de Albalonga lè del VIII secoło ma no ghè atestasion xletrane e arkeołojeghe.



Albio, labio, Alba, Albenga, Albalonga, Albia, Albione, Elba, Alpi, alpago, alveo, ...
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... g3UDg/edit
viewtopic.php?f=44&t=259
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Re: Tribù romana Voltinia e łe xenti Voltinee venete ?

Messaggioda Berto » gio feb 06, 2014 8:03 am

Volta, Voltan, Voltolina cognomi

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... Voltan.jpg

http://www.cognomiitaliani.org/cognomi/ ... 0020is.htm

VOLTA
Volta è molto diffuso nell'area che comprende il Piemonte, la Liguria, la Lombardia e l'Emilia, con massima concentrazione nel bolognese, si possono formulare due ipotesi, la prima è che possa trattarsi di una forma aferetica di nomi medioevali come Bonavolta (vedi BONAVOLTA), o Malavolta (vedi MALAVOLTA), portati forse dal capostipite, la seconda è che derivino invece dai molti toponimi contenenti la radice Volta, come ad esempio Volta Bresciana, Volta Mantovana, Volta di Saltino nel modenese o altri simili, possibili luoghi d'origine delle famiglie.

VOLTAGGIO VULTAGGIO
Voltaggio è quasi unico, ha presenza nell'alessandrino ed in Sicilia, Vultaggio è tipicamente siciliano del trapanese, di Trapani, Erice, San Vito lo Capo, Alcamo, Calatafimi, Marsala, Paceco, Valderice, Buseto Palizzolo e Custonaci, con un ceppo anche a Palermo, dovrebbero derivare dal nome del paese alessandrino di Voltaggio, essendo probabilmente giunti in Sicilia al seguito dei Ventimiglia.

VOLTERRA
Volterra ha un ceppo a Roma ed uno a Milano, potrebbe essere di origini ebree sefardite, deriva dal nome della città di Volterra nel pisano.

VOLTERRANI
Volterrani è tipicamente toscano, delle province di Livorno, Pisa e Firenze, di Cecina nel livornese, di Volterra e Pisa nel pisano e di Castelfiorentino e Firenze nel fiorentino, dovrebbero derivare dall'etnico di Volterra (PI).

VOLTOLINA VOLTOLINI
Voltolina sembrerebbe veneto principalmente della provincia di Venezia, Voltolini sembra trentino, si potrebbe ipotizzare un'origine valtellinese, la Valtellina era chiamata Voltolina nei tempi remoti, come possiamo leggere in uno scritto di Leonardo da Vinci: "...Voltolina, com'è detto, valle circundata d'alti e terribili monti...".
integrazioni fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (SO)
Questi cognomi sono diffusi più o meno nella stessa area geografica del Nord Italia, Lombardia, Veneto,Piemonte, però Voltolini si trova anche in Toscana e nel Lazio. In origine questi cognomi significano "Valtellinese".
informazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Voltolina è cognome polesano formato dal toponimo Volto di Rosolina nel rovigoto. In alcuni casi può derivare da soprannomi derivati dal 'voltolino', un uccelletto di palude, bruno e notturno.
Voltolini è cognome d'arte o mestiere; da vo1tolino «voltacoppi» nome dato a chi voltava o sostituiva la copertura di un tetto per analogia col «voltolino» o «téccola», l'uccello che voltola i ciottoli col becco in cerca d'insetti. La sua diffusione nel Modenese è molto modesta. F. Violi, Cognomi a Modena e nel Modenese, 1996.
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Re: Tribù romana Voltinia e łe xenti Voltinee venete ?

Messaggioda Berto » gio feb 06, 2014 6:04 pm

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