Coando ke a credar de far del ben se finise par far del mal

Coando ke a credar de far del ben se finise par far del mal

Messaggioda Berto » dom gen 18, 2015 7:18 pm

Coando ke a credar de far del ben se finise par far del mal a ła purpia jente.

viewtopic.php?f=132&t=1334


...
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Coando ke a credar de far del ben se finise par far del

Messaggioda Berto » dom gen 18, 2015 7:19 pm

Crolla l'alibi pacifista. Ecco tutte le prove delle amicizie jihadiste
Nelle intercettazioni Greta spiega al militare siriano di volere aiutare il "Free Syrian Army"
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... tect=false

Gian Micalessin - Dom, 18/01/2015 - 12:27

Il ministro Paolo Gentiloni, protagonista in Parlamento di una difesa a spada tratta di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, avrebbe fatto meglio a consultarsi prima con i carabinieri del Ros. Carabinieri che, magari, avrebbero potuto mostrare pure a lui le intercettazioni delle telefonate, pubblicate da Il Fatto Quotidiano , tra le due suffragette lombarde e alcuni fiancheggiatori dei gruppi jihadisti siriani.

Telefonate assai scomode e imbarazzanti. Telefonate da cui emerge con chiarezza come le due ragazzine non ambissero al ruolo di crocerossine neutrali, ma piuttosto a quello di militanti schierate e convinte.
Militanti tradite dai propri stessi «amichetti» e riportate a casa solo grazie al trasferimento nella cassaforte della formazione al qaidista di Jabat Al Nusra, o di qualche altro gruppetto jihadista, di una decina di milioni di euro sottratti ai cittadini italiani. Milioni con cui i fanatici siriani, o quelli europei passati per le loro fila, potrebbero ora organizzare qualche atto di terrorismo in Italia o altrove nel Vecchio Continente.

Che Greta e Vanessa progettassero di mettere in piedi qualcosa di diverso da una normale organizzazione umanitaria, Il Giornale lo aveva intuito subito dopo il sequestro. Esaminando su Facebook le gallerie fotografiche di «Horryaty» - l'associazione creata assieme al 46enne fabbro di Varese Roberto Andervill - quel che più saltava agli occhi era l'aspetto chiaramente «militare» dei «kit di pronto soccorso» distribuiti da Greta e Vanessa in Siria. I kit, contenuti in tascapane mimetici indossabili a tracolla, assomigliavano più a quelli in dotazione a militanti armati o guerriglieri che non a quelli utilizzati da infermieri o personale paramedico civile. Anche perché la prima attenzione di medici e infermieri indipendenti impegnati sui fronti di guerra non è quella di mimetizzarsi ma piuttosto di venir facilmente identificati come personaggi neutrali, non coinvolti con le parti in conflitto. Un concetto assolutamente estraneo a Greta Vanessa.

Nelle telefonate scambiate prima di partire con Mohammed Yaser Tayeb - un 47enne siriano trasferitosi ad Anzola in provincia di Bologna ed identificato nelle intercettazioni del Ros come un militante islamista - Greta Ramelli spiega esplicitamente di voler «offrire supporto al Free Syrian Army», la sigla (Esercito Libero Siriano) che riunisce le formazioni jihadiste non legate al gruppo alaaidista di Jabat Al Nusra o allo Stato Islamico. L'acquisto dei kit di pronto soccorso mimetici da parte di Greta e Vanessa è documentato dalle ricevute pubblicate sul sito di Horryaty il 12 maggio di quest'anno, subito dopo la prima trasferta siriana delle due «cooperanti». La ricevuta, intestata a Vanessa Marzullo, certifica l'acquisto in Turchia di 45 kit al costo di 720 lire turche corrispondenti al cambio dell'epoca a circa 246 euro.
La parte più interessante è però la spiegazione sull'utilizzo di quei kit. Nel rapporto pubblicato su Horryaty, Greta e Vanessa riferiscono con precisione dove hanno spedito o portato latte, alimenti per bambini, medicine e ogni altro genere di conforto non «sospetto». Quando devono spiegare dove sono finiti quei tascapane mimetici annotano solo l'iniziale «B.» facendo intendere di parlare di un avamposto militare dei gruppi armati il cui nome completo non è divulgabile per ragioni di sicurezza.

Nelle telefonate con l'«amichetto» Tayeb registrate dai Ros, Greta Ramelli si spinge invece più in là. In quelle chiacchierate Greta spiega che i kit verranno distribuiti «a gruppi di combattimento composti solitamente da 14 persone». Spiegazione plausibile e circostanziata visto che in ambito militare una squadra combattente, dotata di uno specialista para-medico, conta per l'appunto dalle 12 alle 15 unità. L'elemento più inquietante, annotato dai Carabinieri del Ros a margine delle intercettazioni, sono però i contatti tra l'«amichetto» Tayeb e Maher Alhamdoosh, un militante siriano iscritto all'Università di Bologna e residente a Casalecchio del Reno. Con Maher Alhamdoosh s'erano coordinati - guarda un po' il caso e la sfortuna - anche Amedeo Ricucci, Elio Colavolpe, Andrea Vignali e Susan Dabous, i giornalisti italiani protagonisti nella primavera 2013 di un reportage in Siria conclusosi anche in quel caso con un bel sequestro.
Un sequestro seguito da immancabile ed esoso riscatto pagato, anche allora, dai generosi contribuenti italiani.


Free Syrian Army
http://it.wikipedia.org/wiki/Esercito_siriano_libero
L'Esercito Siriano Libero nasce coi primi disertori dell'esercito regolare siriano che avevano rifiutato di sparare sulla popolazione inerme durante l'insurrezione siriana Le prime defezioni avvengono quando l'esercito regolare era stato mandato a stroncare gli insorti di Derʿa. Esistono rapporti che dimostrano che diverse unità avevano rifiutato all'epoca di sparare sui dimostranti e che erano stati mandati davanti alla Corte marziale. Video amatoriali mostrano civili che aiutano soldati disertori che erano stati colpito per aver rifiutato di eseguire ordini ritenuti ingiusti. Le diserzioni proseguirono durante tutta la primavera, allorché il governo aveva dispiegato mezzi di repressioni estremamente brutali per stroncare i moti di rivolta, imponendo assedi alle città che protestavano in tutto il Paese, come durante l'assedio di Baniyas, di Hama, di Talkalakh e di Deyr el-Zōr. Numerosi soldati che avevano rifiutato di aprire il fuoco su civili furono giustiziati sommariamente dall'esercito regolare. Nel luglio del 2011, constatando la necessità di agire, Riyad al-As'ad e un gruppo di ufficiali annunciarono la formazione di un Esercito Siriano Libero, con l'obiettivo di proteggere i manifestanti civili inermi e aiutarli a rovesciare il regime.




Ecco chi ha incantato Vanessa e Greta

Un 46enne ultrà filo arabo le ha aiutate a organizzare la «missione». Lui è al sicuro, loro nelle mani dei rapitori
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ecc ... 43580.html

Il ministero degli Esteri, come sempre in questi casi, raccomanda discrezione: Vanessa Marzullo e Greta Ramelli sarebbero nelle mani di una banda «specializzata in rapimenti».
Al sicuro in Italia invece c'è Robert Andervill, che ora non parla, non risponde al telefono, si nasconde dietro quelle tre righe sulla pagina Facebook di Horryaty, l'associazione da lui fondata assieme alle due ventenni lombarde rapite in Siria. «A nome del Progetto Horryaty vorrei dire che non saranno rilasciate dichiarazioni a nessuno. Tutte le informazioni sul Progetto sono su questa pagina. Tutte le altre informazioni, ammesso che ce ne siano, non saranno divulgate. Non saranno tollerati commenti di nessun genere. Questo Progetto continuerà a esistere appena Greta e Vanessa saranno di nuovo con noi. Grazie per il sostegno». Un modo neppure troppo elegante di lavarsi le mani, eludere le proprie responsabilità di cattivo maestro, mandante della missione «suicida» a cui sono state destinate due ragazzine entusiaste, ma sprovvedute.

Cominciamo dall'inizio. Cominciamo proprio da Roberto Andervill, da questo fabbro 46enne di Varese che su Facebook dichiara di aver studiato alla «scuola della vita». Diciamolo, fossimo i genitori di Vanessa e Greta non metteremmo i nostri figli nelle mani di un signore che come biglietto da visita usa una foto di se mascherato con una kefiah palestinese sotto un grande striscione con scritto «Gaza resisti». E soprattutto ci chiederemmo quale sia l'equidistanza, la ponderatezza di un personaggio che a 46 anni posta frasi del tipo «Allam, Ferrara, Pacifici e Di Segni. Poker di merde» o ancora «un giorno pagherete tutto merde sioniste». Tutto questo per dire che un elemento del genere all'interno di una Onlus non fa pensare a un'associazione umanitaria, neutrale e indipendente stile Croce Rossa, ma piuttosto a un'organizzazione ideologicamente schierata, quasi militante. Il che non è un delitto ed è assolutamente lecito. Ma cercar di decifrare gli eventi del mondo attraverso il filtro dell'ideologia rischia di regalare pericolose allucinazioni. E questa è la principale responsabilità del cattivo maestro Roberto Andervill. Che dopo aver soffiato nelle orecchie di Greta e Vanessa la cantilena sulla rivoluzione libertaria del popolo siriano le ha lasciate da sole in una terra dove da almeno due anni e mezzo non esiste più alcuna lotta per la libertà. Una terra dove vige solo la spietata legge dei gruppi jihadisti pronti a massacrare chi non la pensa come loro e a rapire chi arriva con l'errata convinzione di poter aiutare.
Queste credeteci non sono fumose e discutibili teorie. Sono fatti comprovati dalla tragedia di padre Paolo Dall'Oglio, gesuita da oltre un anno nelle mani dei jihadisti dell'Isis con cui s'illudeva di poter dialogare, dal dramma di Domenico Quirico, giornalista rapito dagli stessi ribelli con cui era entrato in Siria per raccontare la cosiddetta «rivoluzione». Greta e Vanessa accecate dalla passione e dall' entusiasmo giovanile potevano anche non essersene accorte, potevano anche sognare, potevano anche inebriarsi al fumo dell'ideologia. Ma quel fabbro 46enne «educato alla scuola della vita» dov'era quando Greta e Vanessa preparavano, come si vede in alcune foto, kit di pronto soccorso in contenitori mimetici e destinati quindi non a innocenti civili, ma più presumibilmente a combattenti in prima linea? Non lo sappiamo. Ma sappiamo che non era con loro quando il ciarpame ideologico con cui le ha influenzate e condizionate le ha trascinate nelle mani dei loro aguzzini.



Siria, quei ringraziamenti ai jihadisti da parte delle due ragazze rapite
Su Facebook le foto del sit in per la Siria: Greta e Vanessa espongono un cartello che inneggia a un gruppo ribelle islamista
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/sir ... 43854.html

Giovanni Masini - Sab, 09/08/2014 - 18:24

Si aggiunge un altro tassello a complicare la già intricata vicenda del rapimento di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, le due ragazze lombarde sequestrate nei giorni scorsi in Siria in circostanze ancora tutte da chiarire.
Rilanciata dalla rivista di geopolitica SpondaSud News, circola in queste ore sulla rete una foto che ritrae le due giovani a una manifestazione con un cartello che inneggia al gruppo ribelle islamista - e favorevole alla Jihad - Liwa Shuhada.
Sempre secondo SpondaSud, Liwa Shuhada sarebbe considerata dagli esperti di terrorismo internazionale "una sigla vicina al fronte al Nusra, braccio di Al Qaeda in Siria".
Questo gruppo, spiega il giornalista esperto di Medio Oriente e collaboratore dell'Ispi Antonio Picasso, "è un gruppo jihadista transnazionale che comprende siriani, turchi e iracheni, ma anche guerriglieri ceceni. Sono poco più di criminali comuni, che credono che basti gridare Allah è grande per definirsi jihadisti".
Nel cartellone della foto, esposto nel corso di una manifestazione contro Assad che risale probabilmente ai mesi scorsi, si può leggere: "Agli eroi di Liwa Shuhada grazie per l'ospitalità e se Dio vuole vediamo la città di Idlib libera quando torniamo". Non è chiaro se le due ragazze fossero pienamente consapevoli del messaggio che portavano in mano, nè quale sia il loro livello di conoscenza dell'arabo o quale fosse al momento in cui la foto è stata scattata.
Abbiamo provato a contattare Roberto Andervill, membro dell'associazione di assistenza sanitaria Horryaty con cui Vanessa e Greta avevano iniziato ad interessarsi alle questione siriana, ma non c'è stato modo di reperirlo.
Sarebbe importante capire quali fossero i rapporti, se mai ce ne sono stati, di Vanessa e Greta con Liwa Shuhada, per provare a comprendere le trame che stanno dietro al rapimento. Trame qunto mai intricate, i cui fili si perdono nella matassa inestricabile del conflitto siriano.




Macchè bambini, Greta e Vanessa curavano i ragazzi di Bin Laden
http://www.liberoquotidiano.it/news/505 ... nessa.html

Sulla carta personaggi insospettabili. Siriani da tempo residenti nella zona di Bologna e dintorni dove c’è una comunità piuttosto grande. Un medico di Budrio, Nabil Almreden, ormai in pensione. Uno studente della scuola di ingegneria e architettura della università di Bologna, Maher Alhamdoosh, animatore insieme a una donna italiana- Elisa Fangareggi, della onlus Time4life che gestisce in Siria il campo profughi di Bab El Salam. Un pizzaiolo- Mohammed Yaser Tayeb- che lavora nella pizzeria L’è bon da mat di Anzola dell’Emilia. Secondo i Ros i tre sarebbero il fulcro della rete di fuoriusciti siriani in Italia che avrebbero aiutato Greta Ramelli e Vanessa Marzullo a tornare in Siria nel luglio scorso, mettendole in contatto con alcuni capi militari dell’ Esercito siriano libero (Free Syrian Army), con cui una volta là avrebbero dovuto anche creare un flusso di aiuti logistici e sanitari di varia natura anche sfruttando rapporti di Greta e Vanessa con altre ignare organizzazioni non governative. A rilevare l’indagine dei Ros è stato Il Fatto quotidiano, in un articolo di Angela Camuso dove si spiegava che “Greta e Vanessa sono state tradite proprio da chi volevano aiutare”.

L’indagine dei Ros in realtà non era sul lavoro delle due cooperanti italiane poi rapite in Siria.
Partiva da un episodio più antico: il rapimento e rilascio di quattro giornalisti in Siria avvenuto fra il 3 e il 13 aprile 2013. Si trattava dell’inviato Rai Amedeo Ricucci, del fotoreporter Elio Colavolpe, del documentarista Andrea Vignali e della freelance Susan Dabbous, andati in Siria per un reportage che avrebbe dovuto essere realizzato per “La Storia siamo noi” su Rai Tre. I quattro avrebbero dovuto realizzare il programma in diretta con un gruppo di studenti di San Lazzaro di Savena, provincia di Bologna, che avrebbero interagito con loro durante i collegamenti quotidiani. Organizzando la partenza i giornalisti si erano portati dietro proprio lo studente bolognese Maher Alhamdoosh, che avrebbe dovuto fungere da interprete e che ha consigliato anche la formazione della squadra sul posto, dove si aggregarono altri due siriani, l’autista Abdin e un misterioso tuttofare che si chiamava Alì. Maher grazie all’impegno nella ong Time4Life era formalmente accreditato come interprete anche presso la Farnesina. Il gruppo si perse all’improvviso in Siria nel villaggio di Yaqubiya il 3 aprile 2013. Venne fermato da miliziani del Fronte al Nusra, gruppo terroristico islamico siriano che rappresenta in quella terra Al Qaeda. Due giorni dopo il fermo-rapimento i membri del Fronte al Nusra rilasciarono sia il misterioso Alì (fratello di uno sceicco locale, Khaled), sia Maher che secondo le successive ricostruzioni era da loro conosciuto in quanto ufficiale dell’Esercito libero siriano: fino a un anno prima nel gruppo di comando del Free Syrian Army c’era anche il leader dei qaedisti siriani. Per fortuna poi il sequestro die giornalisti- scambiati per spie- si risolse positivamente in una decina di giorni. Ma quando Maher tornò in Italia, il suo comportamento dubbio nella vicenda suscitò l’interesse dei Ros, che misero i suoi telefoni sotto controllo e cominciarono a pedinarlo. E’ in quella rete di intercettazioni che sarebbero cadute per puro caso anche Greta e Vanessa che stavano organizzando il loro viaggio clandestino in Siria. Le due ragazze avevano una indubbia confusione ideologica, e apertamente anche nelle manifestazioni italiane supportavano le battaglie del Free Syrian Army. Nell’aprile scorso, quando Greta postava sul proprio profilo facebook uno die suoi soliti pensieri confusi a difesa di un combattente siriano: “Difficile avere forza quando i terroristi uccidono la propria famiglia e il resto del mondo chiama te terrorista”, è stata intercettata in due telefonate molto delicate con il pizzaiolo di Bologna. La prima in cui spiegava come in Siria avrebbero consegnato all’esercito dei ribelli (e non ai bambini per cui ufficialmente andavano) i kit di primo soccorso, spiegando come dovevano essere utilizzati. Nella seconda telefonata, scrivono i Ros, “Greta dice a Tayeb che quello a cui tengono di più lei e Vanessa è fare capire che il loro lavoro si svolge a favore della rivoluzione, che il loro sito ha come simbolo la bandiera della rivoluzione a differenza di tutti gli altri che lavorano sotto l’egida della neutralità”. La missione delle due ragazze quindi non era quella di cooperanti umanitarie (delle altre ong disprezzate per la loro neutralità), ma di combattenti pur con armi diverse aggregate alla rivoluzione siriana. Una funzione che rischia di essere in contrasto anche con la legge italiana. E veri terroristi o fiancheggiatori dei gruppi di Al Qaeda erano anche molti siriani che facevano parte della rete di amicizie in particolare di Greta: da Alktear Alktear ad Almajed Alfurati, da Ward Furati a Saef Kourani, tutti militanti provenienti dalla Fratellanza mussulmana di Siria e poi confluiti nel Fronte Al Nusra. Il rapporto più stretto di Greta era però con vero e proprio leader del gruppo qaedista locale, per cui sembra portasse anche una lettera di presentazione da parte della rete bolognese. Si tratta di Yahya Alhomse, dirigente del Fronte Al Nusra nella città di Homs, e già conosciuto dalle “cooperanti” italiane nei loro precedenti viaggi. Risultava anche “amico di Facebook” di Greta, e sul social network si presenta con una foto di Bin Laden, “il martire”, che chiede ad Allah di accogliere. E’ questa rete di rapporti, con tutto lo scambio di comunicazioni con le ragazze italiane poi rapite, che può oggi mettere nei guai con la giustizia sia Greta che Vanessa. Anche se al momento la procura di Roma- da cui partirono le precedenti indagini con le intercettazioni effettuate dai Ros- le ha sentite solo come persone informate dei fatti sul rapimento e i lunghi giorni di prigionia.


Magdi Cristiano Allam
https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... =1&fref=nf

Buongiorno amici! 12 milioni di dollari o di euro di riscatto pagato dall'Italia, cioè da tutti noi, ai terroristi islamici per il rilascio di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, che simpatizzano per i terroristi islamici, è uno scandalo. La magistratura indaghi subito e faccia piena luce per accertare se si sia trattato di un sequestro reale o di uno stratagemma per finanziare il terrorismo islamico, a cui si sono prestate le due ragazze che si erano fatte immortalare con un cartello in arabo su cui c'era scritto "Agli eroi della Brigata dei Martiri - Grazie dell'ospitalità - Se Allah vorrà presto Idlib sarà liberata - E noi ci torneremo".

Ebbene la Brigata dei Martiri, in arabo Liwa al Shuhadaa, è un gruppo di terroristi islamici il cui capo, Jamal Maarouf, ha ammesso di collaborare con Al Qaeda. Allora se le due ragazze nel corso di una manifestazione pubblica svoltasi in Italia, avevano inalberano un cartello in lingua araba per ringraziare dell'ospitalità concessa loro dai terroristi islamici promettendo di tornare, intendendo così inviare un messaggio ai terroristi islamici in Siria, e poi effettivamente tornarono in Siria e sono state sequestrate dai terroristi islamici, è legittimo dubitare su quanto è accaduto.

Ma anche ammesso che le due ragazze non fossero complici dei terroristi islamici, la cifra pagata, 6 milioni di dollari o di euro a testa, è sconvolgente. L'Italia si è così accreditata come il miglior finanziatore del terrorismo islamico ed è una vergogna per tutti noi italiani.

Il New York Times ha stimato che Al Qaeda e i gruppi affiliati hanno incassato oltre 125 milioni di dollari negli ultimi 5 anni, la massima parte versati "dagli europei". E dai nostri calcolo di questi 125 milioni, circa 70 milioni di dollari sono stati versati dall'Italia.

É ora di dire basta alla collusione con il terrorismo islamico. Basta pagare riscatti ai terroristi islamici. Basta essere il bancomat dei terroristi islamici. L'Italia vieti tassativamente la presenza di nostri connazionali nelle aree dove imperversa il terrorismo islamico. Mettiamo fuorilegge tutte le organizzazioni terroristiche islamiche e sanzioniamo duramente gli italiani che collaborano con le organizzazioni terroristiche islamiche. Impediamo comunque il pagamento di riscatti ai terroristi islamici così come è vietato nei sequestri all'interno dell'Italia. È ora di dire basta. Basta!

Te ghè raxon!
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Coando ke a credar de far del ben se finise par far del

Messaggioda Berto » dom gen 18, 2015 7:23 pm

Greta e Vanessa. Le intercettazione dei Ros: rapporti con gli estremisti islamici

17 gennaio 2015. -- Europa

http://spondasud.it/2015/01/greta-e-van ... amici-6543

(Francesco Gori) - Greta Ramelli, una delle due attiviste italiane rapite in Siria e rilasciate nei giorni scorsi, era intercettata dai Ros (il Raggruppamento operativo speciale dell’Arma dei Carabinieri) fin dal mese di aprile del 2014. Un’informativa rivela i suoi contatti con un militante islamista residente in Italia: Mohammed Yaser Tayeb, un siriano 47enne di Aleppo che fa il pizzaiolo ad Anzola dell’Emilia, in provincia di Bologna. Dalle intercettazioni emerge in modo chiaro che il progetto delle ragazze (l’altra è Vanessa Marzullo) era chiaro: fornire “kit” di salvataggio ai miliziani islamici anti- Assad e offrire supporto al Free Syrian Army (Esercito Siriano Libero), il più importate raggruppamento militare che da anni combatte contro il Governo di Damasco. Una sigla composta da variegate frange di combattenti islamisti, molti vicini ad al Qaeda. Ed è proprio dal Free Syrian Army che l’ISIS negli ultimi mesi ha reclutato molti miliziani, convinti di un salto di qualità nella lotta all’esercito governativo e al presidente Assad.

Poco volontariato, niente cooperazione e molto supporto invece ai combattenti armati che in questi anni hanno compiuto atroci crimini soprattutto nella zona di Aleppo, città dove le due ragazze era dirette.

Dalle intercettazioni emerge il rapporto tra Greta Ramelli e gli islamisti che combattono nel nord della Siria: Greta dice chiaramente, come rivela il Fatto Quotidiano, che “ha concordato con il leader della zona di Astargi di consegnare i loro kit di primo soccorso e che a loro volta li distribuiranno ai gruppi di combattenti composti solitamente da 14 persone, facendo in modo che almeno uno degli appartenenti a questi gruppi fosse dotato del kit e avesse partecipato al corso”. Degli aiuti alla popolazione civile soltanto poche briciole: lo scopo principale del loro progetto – che i media italiani hanno sbrigativamente e irresponsabilmente definito di “cooperazione” – era aiutare i combattenti islamisti o, come afferma Greta, “ svolgere un lavoro a favore della rivoluzione”.

Non è ancora chiaro il ruolo di Mohammed Yaser Tayeb che potrebbe aver aiutato le due ragazze in buona fede, convinto che il progetto fosse realmente destinato alla popolazione civile. In ogni caso il pizzaiolo siriano di Bologna è sotto osservazione da tempo per i suoi rapporti con Meaher Alhamdoosh, uno studente al quale si sarebbe rivolto il giornalista Amedeo Ricucci (anch’egli rapito in Siria e poi rilasciato dopo 10 giorni) per essere accompagnato nel paese che da oltre tre anni è lacerato da una guerra che ha causato oltre 200mila morti e milioni di profughi.

A seguito del rapimento di Ricucci, i Ros hanno incominciato a indagare su Alhamdoosh, scoprendo i suoi legami con una serie di islamici residenti in Turchia e Siria. Le loro conversazioni sono ritenute di “grande interesse” dagli investigatori italiani. In una conversazione del 26 aprile, Greta Ramelli, rivolgendosi a Tayab, dice chiaramente che il loro progetto non è neutrale, che si svolge sotto la bandiera dei ribelli, molti dei quali sono estremisti islamici e che nel frattempo hanno commesso atroci crimini nei confronti della popolazione civile della zona di Aleppo, e che addirittura sono “protette dall’Esercito Libero Siriano”. Il Ros, nella sua informativa, precisa che Vanessa Marzullo avrebbe ricevuto una sorta di “lettera di raccomandazione”, un accredito presso una non meglio istituzione all’interno del territorio siriano.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Coando ke a credar de far del ben se finise par far del

Messaggioda Berto » mar gen 20, 2015 9:21 pm

???

Chiedete scusa a Greta e Vanessa
di Eretica | 18 gennaio 2015

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01 ... sa/1348533

Vanessa e Greta. Su di loro sono state scritte centinaia di cattiverie. Quando è stata divulgata la notizia della loro liberazione la maggior parte dei commenti riguardava insulti, per lo più sessisti, infamie, illazioni. Qualcuno le ha chiamate “stronzette”. Qualcun altro ha scritto che sarebbero andate laggiù per “farsi scopare”. C’è chi ha divulgato immagini sessiste. Chi ha stabilito, senza che vi fosse conferma, che sarebbe stato pagato un congruo riscatto. Da lì in poi le ipotesi, diventate verità nelle dichiarazioni di chi anche sulla pelle di queste ragazze sta facendo propaganda politica, si sono spinte fino al punto di dire che i soldi di un immaginario riscatto verrebbero spesi in armi in difesa di terroristi.

C’è chi, all’estrema destra, ha messo sullo stesso piatto della bilancia la crisi, i poveri diseredati, i disoccupati e queste due ragazze: come dire che Vanessa e Greta rappresenterebbero uno “spreco”. Molto meglio se le avessero tenute lì o se le avessero ammazzate, no? Infine, ma giusto per sintetizzare perché altrimenti avrei tanto da dire, c’è chi ha scritto che loro sarebbero state dalla parte degli estremisti siriani, o, addirittura, avrebbero vissuto con i “guerriglieri” rapporti sessuali consensuali. Un politico ha anche pensato bene di porre una domanda di chiarimento su twitter, tanto per non restare nel dubbio, e io vorrei chiedergli se reputa twitter un luogo in cui si possono davvero ottenere chiarimenti circa le fonti che generano bufale così insultanti.

Ci sono poi quelli che mettono sullo stesso piano le ragazze e i due Marò, senza sapere, forse, che i Marò non sono stati rapiti. Sono accusati di un reato e per loro servono altre azioni, immagino. Oppure c’è chi semplicemente rimprovera a queste ragazze la scelta di fare quel viaggio per realizzare solidarietà, un progetto di cooperazione internazionale e così, di gogna in gogna, l’odio che circola sul web, si sostanzia in accuse, risentimenti, voglia di linciaggio, che hanno in fondo una sola derivazione: se la sono cercata!

A pronunciare queste frasi, parole offensive, sono quelli che fino a ieri urlavano Je suis Charlie.
Sono gli stessi che si straccerebbero le vesti quando sentono parlare di violenza sulle donne da parte di un rom o un nero. Sono persone che a mio avviso nutrono i propri ragionamenti di un filino di pregiudizio razzista e di islamofobia.
Persone che rimproverano ad altre culture l’oppressione delle donne e poi insultano Vanessa e Greta, dall’alto della propria civiltà, perché sono uscite di casa e invece che pensare a farsi una famigghia e a figliare hanno deciso di partire per portare pace in un luogo di guerra. Diverso sarebbe stato se le due fossero stati due uomini, militari, avvolti nel tricolore, orgogliosamente patriottici e con spirito colonialista. Invece Vanessa e Greta non volevano colonizzare nessuno. Erano spinte da nobili ideali ed ecco come si riduce volgarmente il desiderio di due donne di fare qualcosa di buono per tentare di cambiare le cose.

Poi non ditemi che in Italia la gente è più civile. E non venitemi, per cortesia, a parlare di Islam.

Chiedete scusa a Vanessa e Greta. Facciamolo tutti. Perché ora basta così. Non vi pare?

No! Nò, parké no te ghe ne cati ona de ste “bełe aneme candede piene de amor e fradernetà omana” ke łe vaga a darghe na man, on conforto ai crestiani persegoita e stermenà ente łe tere de l’Axia e de l’Afrega endoe no ghè omani bianki ma xałi e mori martorià da l nasixmo fanatego xlamego o ke le vaga aiar łi curdi o magari anca łi pori ebrei, no, no, par mi ste toxe no łe ga on bon core.

I crimini de l’Ixlam

viewtopic.php?f=24&t=1325

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... lamego.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 3%A0-c.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... lixlam.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ulmani.jpg


No credo ke ente i paexi xlameghi d'Axia e Afrega e creistiani d'Ouropa i cristiani łi gapie da far cordon par protexar i muxlim co łi prega! Ben vegna el bon muxlim ma ke nol sipia el cavalo de Troia.

Spero ke mostrar sto "ben" nol serva a lavarse ła cosiensa e łe man pal fato ke no se fa gnente par defendar e protexar i creistiani ke łi xe persegoità e masacrà ente i paexi xlameghi e mexi xlameghi de l'Axia e de l'Afrega. Kisà parké łe toxate come Greta e Vanesa no łe va a aiar i crestiani persegoità e masacrà ma łe va lomè dai muxlim ... pensale forse ke i creistiani łi sipia el mal e i muxlim el ben maltratà da i creistiani? Cristo on demogno e Moamed on santo?

El pugno alsà del Papa, sensa volerlo, el val anca par i creistiani ke łi xe ofexi, persegoità e masacrà da i xlameghi ... e no lomè ke vignete, no ghè confronti tra coel ke subise e patise i creistiani co coel ke patise i muxlim par via de łe vignete.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Coando ke a credar de far del ben se finise par far del

Messaggioda Berto » mer gen 21, 2015 10:10 am

???

Le due ragazze austriache arruolate nell’Isis vogliono tornare a casa. Vienna: “Arrangiatevi”
11 gennaio 2015
http://www.catenaumana.it/httpwp-mep5agl7-2gm

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... riaghe.jpg

Diciassette e 15 anni, Samra e Sabina erano scappate di casa ad aprile. Dopo aver sposato due miliziani ed essere rimaste incinte, ora vogliono tornare a casa, ma il governo austriaco dice no

Due ragazze austriache di 17 e 15 anni di origine kosovara, lo scorso mese di aprile sono scappate di casa per andare ad arruolarsi nelle file dell’Is, in Siria, spinte dalla voglia di cambiare stile di vita e unirsi alla lotta dei fondamentalisti islamici nel “nome di Allah”.

Due ragazzine lasciatesi irretire in un gioco più grande di loro, diventate le “ragazze immagine” per la jihad in Siria.

Ora, però, Samra Kesinovic e la sua amica Sabina Selimovic stanno cercando disperatamente di tornare nel loro Paese. Stando a quanto riferito dai media austriaci citati dal Daily Mail, infatti, le due adolescenti avrebbero contattato le loro famiglie chiedendo un aiuto per tornare a casa.

Scomparse da Vienna il 10 aprile scorso, avevano lasciato un biglietto ai genitori in cui chiedevano di non cercarle:
“Serviremo Allah e moriremo per lui”.
Arrivate nella città siriana di Raqqa, roccaforte dei jihadisti dello Stato islamico, avrebbero sposato combattenti ceceni e ora sarebbero entrambe incinte. Secondo fonti della sicurezza citate dal quotidiano austriaco Oesterreich, le due ragazze non avrebbero alcuna possibilità di tornare a casa dopo la notorietà internazionale conquistata con la pubblicazione delle loro fotografie su internet. Lo stesso portavoce del ministero dell’Interno di Vienna, Karl-Heinz Grundboeck, ha sottolineato che per certe persone “una volta partiti è quasi impossibile” tornare in Austria, l’hanno voluto loro.
Si stima che siano circa 160 gli austriaci unitisi ai jihadisti attivi in Iraq e Siria.


Samra e Sabina, le baby jihadiste dell'Isis. L'Onu: "Una delle due è morta in battaglia"
http://www.leggo.it/NEWS/ESTERI/isis_ad ... 6334.shtml

VIENNA - L'Onu rompe il silenzio sulla sorte di Samra Kesinovic e Sabina Selimovic, le due ragazzine austriache reclutate dai jihadisti dell'Isis la scorsa primavera. Una delle due potrebbe essere morta durante una battaglia. La notizia però non è stata confermata.
Da diversi mesi non si sa che fine abbiano fatto le adolescenti. Erano diventate l'immagine dell'Isis dopo che avevano scelto di raggiungere la Siria per unirsi ai jihadisti in battaglia. In un’intervista a un portale israeliano il funzionario dell’Onu, David Sharia, ha rimarcato come una delle due jihad girl austriache sarebbe deceduta durante un combattimento, mentre l’altra sarebbe sparita. Sharia non ha però chiarito se sia morta Samra Kesinovic oppure Sabina Selimovic. Samra Kesinovic e Sabina Selimovic sono scappate dall’Austria nel mese di aprile, dopo aver effettuato un percorso di radicalizzazione religiosa sui social e grazie all’influenza di un religioso fondamentalista arrestato recentemente a Vienna. Le due giovani, di 17 e 16 anni, si sono recate ad Ankara in aereo di nascosto dai loro genitori, e poi sono entrate nell’Isis dopo il loro trasferimento in Siria. Secondo le informazioni trapelate nelle settimane scorse vivrebbero a Raqqa, la capitale ufficiosa del califfato di al-Baghdadi, e una delle due si sarebbe sposata con un miliziano dell’Isis.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Coando ke a credar de far del ben se finise par far del

Messaggioda Berto » mer gen 21, 2015 10:39 am

??? I creistiani no łi va aià (aiutà) parké i ga ła peste e łi xe fiołi del demogno, i muxlim anvençe łi xe omani puri e santi e łi va aià ???
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Coando ke a credar de far del ben se finise par far del

Messaggioda Berto » lun feb 16, 2015 9:28 am

Aiar łi singani ke łi ne persegoita, deroba, copa e oprime:

Singani (storia e etimołoja) - el rasixmo dei singani
viewforum.php?f=150

Łe persecousion dei “gajè” da parte dei singani: ... al laor
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Coando ke a credar de far del ben se finise par far del

Messaggioda Berto » lun feb 16, 2015 10:53 am

QUANDO BERTINOTTI NASCOSE IL QUADRO DI LEPANTO
5 febbraio 2014 alle ore 16.33

https://www.facebook.com/notes/milo-boz ... 30?fref=nf

QUANDO BERTINOTTI NASCOSE IL QUADRO DI LEPANTO
5 febbraio 2014 alle ore 16.33

PREMESSA

Lepanto è diventato un tabù per i comunisti perché ricorda 14 secoli di minaccia islamica e di tentativi di invasione dell'Europa. E perché a opporsi oggi all'aggressione islamica (che punta sempre a fare di noi l'Eurabia) sono gli odiati (dalla Sinistra) "amerikani". Inoltre perché nel 1571 era stato il papa Pio V a coalizzare i (divisi) sovrani dell'Europa nella Lega Santa e a organizzare la difesa. E fu lui a organizzare anche un immenso esercito di preghiere con le Confraternite del Rosario. Il Papa - che seppe misteriosamente della vittoria quel giorno stesso (si dice che ebbe una visione della Vergine) - proclamò da allora il 7 ottobre "Festa della Madonna del Rosario" o anche "Santa Maria della Vittoria".

Antonio SOCCI
Bertinotti e Santa Maria della Vittoria

Il presidente della Camera Fausto Bertinotti ha "rimosso" dalla sala di Montecitorio dove riceve le delegazioni una tela rappresentante la battaglia di Lepanto, quella vittoria cristiana che nel 1571 ci salvò dall'invasione turca.

Pare che Bertinotti ne fosse imbarazzato per spirito pacifista. Ma che accadeva se nessuno si opponeva ai musulmani? Lo si vede nella cattedrale di Otranto, in Puglia, dove si conservano le ossa degli 800 uomini (per primo il vescovo Stefano Pendinelli) a cui i saraceni di Maometto II, 90 anni prima di Lepanto, tagliarono ferocemente la testa, mentre i loro figli e le loro mogli finirono in schiavitù. Il 15 marzo 1570, alla vigilia di Lepanto, l'impero turco, smanioso di conquistare tutto il Mediterraneo, dichiarò guerra anche alla Serenissima invadendo Cipro, territorio di Venezia: "Nicosia" scrive Alberto Leoni "si trasformò in mattatoio dove furono trucidate con crudele fantasia 20 mila persone. I superstiti, 2 mila donne e ragazzi, vennero destinati all'harem". E l'altra città dell'isola, Famagosta, subì lo stesso macello con il comandante, il grande Marco Antonio Bragadin, che fu torturato orrendamente. Gli tagliarono orecchie e naso e infine fu scorticato vivo: "non emise un lamento, mormorando il «Miserere» fino a che il cuore cedette quando il coltello del boia era arrivato all'ombelico". E' la storia gloriosa di Venezia cristiana.

Non rendendo onore a questo passato, l'attuale sindaco di Venezia, Cacciari (oltretutto post-comunista), è arrivato a dichiarare che è stata la religione cristiana, non l'Islam, che "si è imposta agli altri con la violenza" (parole che fanno indignare). Queste carneficine musulmane preannunciavano cosa sarebbe capitato all'Italia se i turchi fossero riusciti a invaderla. Senza la battaglia di Lepanto e senza quella vittoria dei cristiani non ci sarebbe oggi nessuna democrazia in Italia (ma avremmo qualche sultano al potere). Senza quella vittoria cristiana non ci sarebbe neanche il Parlamento in Italia. Soprattutto - e questo dovrebbe far meditare Bertinotti - senza quella vittoria cristiana non ci sarebbe la sua poltrona di Presidente della Camera. Né la libertà di essere comunisti.

Insomma quella tela sulla battaglia di Lepanto è simbolo della libertà italiana almeno quanto la festa del 25 aprile (in entrambi i casi il Paese era sotto invasione barbarica). Si vuol forse abolire anche il 25 aprile? Hanno dichiarato che la decisione di rimuovere la tela "è stata presa in sintonia con la linea di dialogo e di pace". Con questa filosofia pacifista Bertinotti rischia di prospettare pure l'abolizione del 25 aprile che celebra la liberazione armata dell'Italia da parte dei partigiani e degli Alleati.

Perché la vittoria militare del 25 aprile deve essere ricordata con una festa nazionale e di quella di Lepanto imbarazza perfino una tela? Forse perché la prima fu una vittoria (anche) dei comunisti, mentre quella di Lepanto fu una vittoria tutta cristiana sulla minaccia islamica. Dunque via la tela. Così - fa sapere Bertinotti - "si è voluto mandare un segnale di novità e diversità".

E quale novità? L'ostilità anticattolica dei comunisti è una novità? E' roba stravecchia. Arrivare a rimuovere la tela su Lepanto è un gesto di fanatismo ideologico. I comunisti ormai da tempo cercano di usare l'argomento "musulmani" in modo strumentale, per dare addosso ai cristiani. Nessun islamico aveva chiesto la rimozione di quella tela (e, nel caso, doveva rassegnarsi: ci volevano invadere! Casomai dovrebbero chiedere scusa). Per non urtare gli islamici dovremmo forse abolire la Divina Commedia (rea di parlar male di Maometto) e poi cancellare tutte le immagini sacre perché l'Islam le ritiene "blasfeme"?

Il problema in realtà è la Sinistra. Che evoca il "dialogo" con i musulmani per cancellare la memoria cristiana, ma non certo quando lancia battaglie laiciste come quella sui Dico. "Come mai", si è chiesto padre Samir, "quando si è trattato di togliere alcuni segni visibili della tradizione cristiana (il crocifisso, il presepio, ecc...) hanno utilizzato l'argomento dei musulmani da non offendere (come se il presepio fosse un offesa per loro!), e quando si tratta di questioni così fondamentali per loro (come la famiglia e i Dico) non se ne parla?". Questo mondo progressista "li sta strumentalizzando, utilizzandoli per confortare una sua opinione solo quando fa comodo. Questo non è rispetto, ma manipolazione".

Peraltro "censurare" Lepanto è pure sintomo di ignoranza storica. Un celebre protagonista di quella battaglia, Miguel de Cervantes, disse che quel 7 ottobre fu uno dei giorni più grandi della storia del mondo. Lo storico Fernand Braudel scrive che "la vittoria segnò la fine di una miseria. La vittoria cristiana sbarrò la strada a un avversario che si annunziava molto oscuro e vicino. Prima di far dell'ironia su Lepanto, seguendo le orme di Voltaire, è forse ragionevole considerare il significato immediato della vittoria. Esso fu enorme".

Lepanto è diventato un tabù per i comunisti perché ricorda 14 secoli di minaccia islamica e di tentativi di invasione dell'Europa. E perché a opporsi oggi all'aggressione islamica (che punta sempre a fare di noi l'Eurabia) sono gli odiati (dalla Sinistra) "amerikani". Inoltre perché nel 1571 era stato il papa Pio V a coalizzare i (divisi) sovrani dell'Europa nella Lega Santa e a organizzare la difesa. E fu lui a organizzare anche un immenso esercito di preghiere con le Confraternite del Rosario. Il Papa - che seppe misteriosamente della vittoria quel giorno stesso (si dice che ebbe una visione della Vergine) - proclamò da allora il 7 ottobre "Festa della Madonna del Rosario" o anche "Santa Maria della Vittoria".

Un evento storico clamoroso: il Papa letteralmente salvò l'Italia (e l'Europa) grazie all'aiuto della Madre di Dio. Fu una delle "ingerenze" con cui la Chiesa ha protetto da secoli l'Italia e l'Europa dall'orrore e dalla distruzione (come nelle elezioni italiane del 1948). Dev'essere questo che urta oggi i comunisti che accusano di nuovo il Papa e la Chiesa di "ingerenza". Sì, è vero: la Chiesa ha sempre difeso l'Italia.

Gualtiero Scapini el ga scrito
E io aggiungo che, se non riacquisteremo lo spirito cristiano che animava i nostri antenati, la rinascita della Serenissima ce la sogneremo!
5 febbraio 2014 alle ore 17.

Gualtiero Scapini el ga scrito
Io credo che la causa principale (e ce ne sono altre, ma non così importanti) della nostra continua discordia in campo politico indipendentista sia la mancanza di una Fede. Quasi tutti gli esponenti si dichiarano agnostici e agiscono allo stesso modo dei politicanti italici. Da ciò ne consegue l'ambizione che li porta a continue discussioni e discordie. Non c'è un obbiettivo comune, il bene della Patria veneta, solo la voglia di arraffare potere. Spero di sbagliarmi, in questa mia analisi...
5 febbraio

Milo Boz Veneto el ga scrito
parole da incidere sul marmo. una verità semplice, eppure tanto ostica all'uomo moderno, veneto o di altre nazioni.
5 febbraio 2014

Zorzi Veneto el ga scrito
Siamo sempre controllati e spiati nei ragionamenti e quando questi sono limpidi e poco discutibili nel merito, spesso, paternamente o a volte violentemente qualcuno, che sembra avere il monopolio del giusto pensiero, vorrebbe educare al " corretto metodo" alla misura, alla scienza, alla religione, spesso evitando di fornire dettagli fonti, argomemti utili al dialogo e al miglioramento della conoscenza, pochi ponti oltre al solito semplice diniego dei fatti. Noi non ci spaventiamo di questo, siamo abituati a guardare dentro noi stessi e a usare metodi di pensiero e una cultura diversa, una cultura che e' normalmente abituata a rispettare gli altri senza sentirsi in dovere di infondere principi educativi o paternalistici a fin di soldo o a fin di presunto bene. Questa, mia breve e veloce considerazione, non e' contro nessuno, non ha la presunzione di una analisi, ma di normale constatazione del vivere, della scoperta quotidiana del prezioso segnale che separa la nostra Cultura da tutte le altre. Raccolgo, con umilta`, il piacere di constatare come ancora vivono i nostri fondamentali religiosi e storici e di quanto noi abbiamo neccessita' e vantaggio intellettuale di riscoprire la originalita` della nostra cultura Veneta e si, Europa Veneta, San Marco e` immortale e il contrasto culturale come dici tu e ` insanabile, bisogna prenderne atto, senza livore e con spirito cristiano, e pure con l' orgoglio della nostra diversita', una delle poche non ancora tollerate dal pensiero dominante. WSM
7 febbraio 2014 alle ore 14.08

Pento Alberto el ga scrito
La Serenisima lè morta e sepelìa e mi gnanca ła vuria pì, coel ke forse podaremo ver, se se ło meretaremo e se saremo boni lè na Repiovega Veneta (spero come ła Xvisara) ente n'Ouropa Federal; cogna ver tanta omanedà e creansa par i valori ogneversałi e gnente dogmatixmi, co łi santołi de tera e de çeło no se va da gnaona parte, ghe vol omani de bona vołontà: gałantomeni e santomi cosienti (de ła nadura enperfeta omana) e determenà:

On novo Veneto
viewforum.php?f=183

El tenpio o ła caxa de ła lebartà e de ła no credensa, de ła raxon e del spirto ogniversal, dedegà a Ipasia, a Oriana Fallaci, a łi apostati e a tuti łi raxianti/ereteghi (no dexmenteghemose ke anca Cristo el jera n'eretego, on ebreo raxiante):
viewtopic.php?f=24&t=1383

Mai dexmentegarse kel Papa de Roma no lè par el torno a na condision połdega pre Stato Talian e ke lè anca contro l'endependensa dei veneti.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Coando ke a credar de far del ben se finise par far del

Messaggioda Berto » dom mar 01, 2015 9:22 pm

Jihadi John, il boia islamico di Londra che incarna il fallimento dell'ideologia del multiculturalismo

Silvana De Mari

https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... 9121662678

Il boia dell’Isis, o meglio uno dei numerosi boia dell’Isis, John Boia, Mohamed Vattelappesca, uno di quelli più fotogenici e carismatici, uno che potremmo definire in gran pezzo di figliolo, elemento fondamentale, nella guerra mediatica, è un tizio laureatosi in informatica all’Università di Westminster, che si trova in Gran Bretagna e non in Sudan e nemmeno in Arabia Saudita. Questo ci permette di saltare a piè pari la solita idiozia sul terrore e l’integralismo come unica e ultima risorsa dei dannati della terra, e cominciare a chiedersi che accidenti insegnino all’università di Westminster e che cosa si insegni in Gran Bretagna. In un momento in cui le persone vengono trucidate, rapite, tenute in ostaggio e stuprate può sembrare abbastanza imbecille parlare di cani, ma forse non lo è così tanto.

Risalgono già a circa 5 anni, notizie provenienti dalla Gran Bretagna da cui esce John boia, Mohamed qualche cosa, riguardanti cani, da cui possiamo comprendere come il territorio sia stato ceduto, come l’arbitrio regni incontrastato. Il 22 giugno del 2010, il giornale inglese The Telegraph denuncia per la prima volta che nella multiculturale Londra ad una donna era stato vietato di salire con la sua cagnolina su ben due autobus: la prima volta perché l’autista le aveva detto che a bordo c’era una passeggera musulmana che forse avrebbe potuto essere turbata dalla presenza dell’animale, la seconda perché l’autista stesso le ha detto di essere musulmano.

Sempre a Londra, questa è la parte più divertente, sempre nel 2010, sono emersi addirittura diversi casi di persone non vedenti che non hanno potuto salire su bus e taxi, perché accompagnate da cani. O il conducente o passeggeri si sono messi a urlare.
Voi immaginate di avere già avuto la discutibile fortuna di essere cieco: il politicamente corretto vieta l’uso di cieco a favore di non vedente, perché il politicamente corretto è terrorizzato dall’idea stessa del dolore e quindi come un bimbo demente cerca di cancellarlo. Noi che abbiamo letto l’Iliade del cieco Omero e che abbiamo letto nei vangeli che Gesù ridà la vista ai ciechi, riteniamo che nella parola cieco sia corretta e degna e che altrettanto degno dia fare tutto quello che possiamo perché chi non ha la vista sia favorito in ogni maniera possibile: i cani che accompagnano i ciechi hanno diritto di ingresso anche dove gli altri si fermano, e invece no. Se c’è un musulmano a bordo il cieco può andare al diavolo, in compenso però lo chiamiamo non vedente.

Che diavolo gli succede a un musulmano se tocca un cane? Va all’inferno per l’eternità? No, niente di tutto ciò. Le quattro scuole giuridiche islamiche non sono concordi per quanto riguarda l’impurità di questo animale: alcuni ritengono impura solo la sua saliva, altri né la saliva né il corpo, ma dopo essere stati a contatto con un cane, bisogna lavarsi. Tutto qui? Tutto qui.

Dei cittadini inglesi ciechi accompagnati da cani sono stati cacciati da autobus inglesi perché la presenza del loro cane avrebbe costretto gli islamici presenti a lavarsi le mani prima della preghiera se fossero stati a contatto con la sua saliva, e loro non ne avevano voglia.

È tutto qui.

I cani dei ciechi sono permessi sui mezzi pubblici in molti paesi islamici, Turchia e Marocco, ma sono un problema in Gran Bretagna.

Come Magdi Cristiano Alam aveva per primo evidenziato (Kamikaze made in Europe) è l’Europa, i suoi intellettuali, la follia del politicamente corretto sempre alleato col peggio, stanno radicalizzando lo scontro.
La poligamia è vietata in Marocco, permessa in Norvegia.
E torniamo al maledetto boia, che sta decapitando e stuprando, ebbro di follia e odia, rappresentante del Male. È stato nutrito e pasciuto su suolo di un’Europa demente che ha rinunciato in quanto “cattivo” al diritto talmente elementare da essere un dovere di difendere il proprio territorio, i propri cittadini, tutti, e in particolare, più degli altri, quelli che necessitano di ausili speciali.

E qui si arriva al punto due: che diavolo di insegna all’Università di Westminster? Ci spiegano i ben informati che nell’Università di Westminster che, ripeto, non è né in Sudan, né in Arabia, regna l’islam radicale, e solo dopo che è stato riconosciuto che John boia hanno prodotto loro, hanno bloccato le predicazioni di tale Iman Haitham alHaddad, simpatico lazzarello che sostiene che gli omossessuali vanno buttati giù da palazzi alti, così si risparmia la corda, che gli ebrei sono figli di cani e maiali e devono essere sterminati, e così via. Scusate ma come è successo che gente del genere parli in università inglesi? Perché questi tizi non sono sommersi dalle pernacche, sacrosantemente arrestati per istigazione a delinquere, ma giino indisturbati, pagati per le loro conferenze nelle università, così da “formare” i boia dell’Isis? Israele. Anzi no: Palestina. Il vittimismo palestinese è il cavallo di Troia. Si comincia con qualche maledetta organizzazione umanitaria no global, si passa dalla giustificazione del terrorismo, si giustifica l’assassinio di una bimba di tre mesi in quanto “colona” e si arriva a John Boia. Sia Oriana Fallaci che Magdi Cristiano Allam hanno correttamente identificato nella demonizzazione di Israele, in primo tassello per l’islamizzazione del mondo.

Quale è tra tutti la colpa imperdonabile di Israele? Combatte. Restituisce colpo su colpo. Se gli ostaggi trucidati da Mohamed come accidenti si chiama fossero ebrei, il mossad avrebbe già saldato i conti.

Nel Cristianesimo l’obbligo di difendere l’innocente esiste. Forse ce lo siamo dimenticati e soprattutto lo hanno dimenticato molti e indegni rappresentanti delle gerarchie religiose che si stanno tappando le orecchie mentre farneticano banalità e idiozie per non sentire le urla dei massacrati..

Davanti a un arbitrio totale il nemico o lo si ferma con la conversione, anche a costo della propria vita, o lo si ferma con le armi, anche a costo della propria vita.

Noi dovremo rispondere davanti ai nostri figli, davanti alla storia e davanti a Dio di non aver dato soccorso ai perseguitati. Come dovremo rispondere di aver permesso che sia cacciato un cieco col suo cane per evitare a qualcuno l’immane sforzo di lavarsi le mani.

Reimpariamo le virtù della collera e del coraggio.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Coando ke a credar de far del ben se finise par far del

Messaggioda Berto » sab mar 04, 2017 9:23 pm

Manipolazione criminale dei valori e dei diritti umani universali, quando il male appare come bene
viewtopic.php?f=25&t=2484
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm


Torna a Coscienza, creanza, responsabilità, libertà, solidarietà

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite

cron