Non ha alcun senso essere antisemitiNon ha alcun senso essere antisemiti, io sono nazionalista veneto, aidolo ed europeo e amo gli ebrei e Israelehttps://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 1232973859Amare e rispettare gli ebrei e Israele è una gioia, una necessità, un dovere, un fondamento di umanità, di libertà e di civiltà.
Io veneto e aidolo amo gli ebrei e Israele che sono uno dei popoli e uno dei paesi tra i più umani e civili della terra, non hanno mai fatto del male alla mia gente, anzi le hanno fatto solo del bene.
Io sarò sempre dalla loro parte, sempre e comunque e non trovo alcun motivo per disprezzarli, avversarli, odiarli e sterminarli.
Si può essere giusti e buoni nazionalisti e nativisti senza essere antisemiti, essere antisemiti non ha alcun senso.Amare e rispettare gli ebrei e Israele è una gioia, una necessità, un dovere, fondamento di libertà.viewtopic.php?f=131&t=2785 https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 1981597548 «Gli ebrei devono tutti morire», poi spara nella sinagoga: 11 mortiGiuseppe Sarcina
27 ottobre 2018
https://www.corriere.it/esteri/18_ottob ... c289.shtml WASHINGTON — La morte in sinagoga. La mattina di sabato nel quartiere di Squirrel Hill, a Pittsburgh in Pennsylvania, il giorno del riposo e della preghiera per la comunità ebraica, una delle più numerose degli Stati Uniti. Nel tempio «Tree of Life», l’Albero della Vita, circa 90 persone partecipano alla funzione religiosa per dare il nome a un neonato. È una «mitzvah», uno dei comandamenti che la Bibbia raccomanda di festeggiare «con gioia». Ma il piano di Robert Bowers, un bianco di 46 anni, è un altro. Armato con un fucile d’assalto AR-15 e due pistole, carico di odio, irrompe nell’edificio, sparando nel mucchio. Il bilancio delle vittime è ancora provvisorio: undici, più sei feriti, compresi quattro dei poliziotti che sono subito accorsi sul posto. Secondo le testimonianze l’assassino sarebbe entrato gridando: «Sto arrivando, tutti gli ebrei devono morire». L’uomo avrebbe provato a barricarsi all’interno del tempio, ma poi si sarebbe arreso agli agenti sopraggiunti in massa. È stato preso e in queste ore si trova in ospedale: dovrà rispondere di 29 capi d’accusa (tra cui anche quello di crimine d’odio) che potrebbero portarlo alla pena di morte.
Non c’è tregua, dunque, per l’America. Non si è ancora esaurito l’allarme per le bombe postali, ed ecco l’ennesima strage.
Gli investigatori stanno ricostruendo il profilo del killer. Ma le prime indiscrezioni sono chiare: è un fanatico antisemita, molto attivo sui social network, che imbrattava con minacce e proclami contro gli ebrei. «Sono figli di satana» e ancora, sulla società no profit «Hebrew Immigrant Aid Society» scriveva: «A questa gente piace portare invasori per uccidere la nostra gente».
Non è un delirio che sbuca dal nulla. Proprio l’altro ieri l’Anti-Defamation League, organizzazione ebraica per la difesa dei diritti civili, ha diffuso un allarmante rapporto: «Le elezioni di midterm (in programma il 6 novembre, ndr) sono diventate un momento di raccordo per i gruppi dell’estrema destra, generando un’ondata di assalti antisemiti contro giornalisti, candidati politici e privati cittadini». Il documento segnala anche come «la sfera pubblica online sia diventata progressivamente inospitale per gli ebrei-americani». Nel 2017 gli attacchi contro gli ebrei sono cresciuti del 60% rispetto all’anno precedente.
Ecco qual è il contesto in cui è maturato il massacro di ieri. Robert Bowers era un assiduo frequentatore del social «Gab», fondato nell’agosto del 2016 da Andrew Torba «per dare voce» soprattutto agli estremisti espulsi dalle altre piattaforme, come Twitter. In questi due anni «Gab» si è trasformata nell’Ufficio Propaganda dell’alt-right, «la destra alternativa», ospitando provocatori come Milo Yiannopoulos e tanti altri.
La cronaca dell’ultima settimana pone, oggettivamente, un problema: come arginare i seminatori d’odio, senza compromettere la libertà di espressione?
Donald Trump, però, ha preferito un altro approccio: «Quello che è successo a Pittsburgh è un atto antisemita terribile. È un mondo violento. Penso che se la sinagoga avesse avuto un servizio di protezione forse le cose sarebbero andate diversamente. Forse sarebbe morto solo l’assalitore. Le leggi sulle armi hanno poco a che fare con tutto ciò. Dovremmo, invece, rinforzare le leggi sulla pena di morte. Lo so che c’è chi non è d’accordo, ma chi compie atti di questo genere dovrebbe essere punito con la pena di morte, senza aspettare anni e anni in prigione».
Tra i primi a inviare un messaggio di condanna e solidarietà, c’è il premier israeliano Benjamin Netanyahu: «Siamo solidali con la comunità ebraica di Pittsburgh e con il popolo americano di fronte a questa violenza antisemita orribile».
"Ebrei morite tutti". Un estremista di destra fa strage in sinagogaValeria Robecco - Dom, 28/10/2018
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 93637.html Almeno 11 le vittime di un esaltato di 46 anni armato che ha fatto irruzione durante un rito
«Tutti gli ebrei devono morire»: con queste urla di odio Robert Bowers ha aperto il fuoco nella sinagoga «Tree of Life» di Pittsburgh, in Pennsylvania, teatro dell'ennesima follia omicida che ha insanguinato l'America.
Dell'autore della sparatoria, oltre al nome, si sa che è un bianco di 46 anni, con frequentazioni su siti internet dell'ultradestra. Ieri mattina, armato di pistole e un fucile d'assalto AR-15, ha fatto irruzione nell'edificio durante le consuete celebrazioni del sabato. Almeno sei i feriti, tra cui quattro agenti della polizia, mentre per ora le forze dell'ordine non confermano il bilancio dei morti, ma Cnn parla di almeno undici vittime. Anche il killer è rimasto ferito. Le autorità stanno indagando l'incidente come un crimine d'odio, e l'Fbi ha assunto il controllo dell'inchiesta.
Intanto è emerso che Bowers era attivo su Gab, social media popolare fra l'ultradestra: la sua pagina è stata cancellata ma gli archivi dei suoi post hanno rivelato commenti antisemiti, fra i quali la scritta «gli ebrei sono figli di satana». In uno dei suoi ultimi messaggi prima della sparatoria ha scritto che alla no profit Hebrew Immigrant Aid Society «piace portare invasori che uccidono la nostra gente. Non posso stare a guardare mentre il mio popolo viene massacrato». La sinagoga dove è stata compiuta la strage si trova a Squirrell Hill, un quartiere residenziale a prevalenza ebraica a circa dieci minuti dal centro di Pittsburgh, e durante la cerimonia c'erano quasi cento fedeli. «L'odio negli Stati Uniti è terribile, qualcosa deve essere fatto», ha commentato il presidente Usa Donald Trump. A chi gli ha chiesto della possibilità di approvare leggi più severe sulle armi, tuttavia, il tycoon ha risposto che al contrario se ci fossero state guardie armate all'interno dell'edificio si sarebbe potuta prevenire la tragedia. «Forse - ha sottolineato - avrebbe potuto essere una situazione molto diversa». Poi ha spiegato che «bisognerebbe rafforzare le norme sulla pena di morte» per chi compie atti come quelli di Pittsburgh, pur ammettendo: «Lo so che alcuni non la pensano come me».
La first lady Melania, invece, ha lanciato un appello: «La violenza deve fermarsi». «Il mio cuore è spezzato - ha scritto su Twitter -. Che Dio benedica, guidi e unisca gli Stati Uniti». «L'America è più forte degli atti di un bigotto depravato e antisemita», ha twittato Ivanka Trump, figlia prediletta e consigliera del presidente, che si è convertita all'ebraismo quando ha sposato Jared Kushner: «Dobbiamo unirci contro l'odio e il male». E il vicepresidente Mike Pence ha definito l'accaduto «un assalto alla nostra libertà di religione». Anche il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha commentato l'attacco, dicendosi «affranto e sbigottito». «Siamo accanto alla comunità ebraica di Pittsburgh e al popolo americano di fronte a questa orrenda brutalità antisemita», ha aggiunto. «Cose come questa non dovrebbero accadere, punto - ha detto da parte sua Jeff Finkelstein, Ceo della Jewish Federation of Greater Pittsburgh -. Non dovrebbero accadere in una sinagoga, nel nostro quartiere». Mentre per il direttore della sicurezza pubblica della città, Wendell D. Hissrich, la scena del crimine è «orribile, una delle peggiori che abbia mai visto», ma ora non sembra esserci alcuna minaccia attiva. Intanto misure straordinarie stanno scattando in tutto il Paese, come a New York, dove le sinagoghe sono più blindate che mai.
Alberto PentoQuesto poveraccio e demente americano bianco antisemita, magari cristiano e suprematista, nostalgico del nazismo hitleriano, non è diverso dai dementi nazi maomettani che odiano e sterminano gli ebrei, magari sostenuti dai nazi cristiani e dai nazi comunisti anche loro storici odiatori di ebrei.Storia dell'antisemitismo negli Stati Uniti d'Americahttps://it.wikipedia.org/wiki/Storia_de ... %27America Solo una parte minimale delle destre americane che hanno sostenuto e sostengono Trump, sono antisemite e antisraeliane; Trump è un buonissimo amico degli ebrei e di Israele.L'ebreo sinistro israeliano filopalestinese, antisraeliano e antitrump"Di colpo si può essere filoisraeliani e antisemiti"
di Gideon Levy – Haaretz
(traduzione di Cristiana Cavagna-Zeitun.info) da Nena News
Gerusalemme, 23 novembre 2016, Nena News
http://contropiano.org/documenti/2017/1 ... iti-098578 Quando l’amicizia verso Israele viene giudicata solamente in base al sostegno all’occupazione, Israele non ha altri amici se non i razzisti e i nazionalisti, scrive l’editorialista del quotidiano Haaretz
All’improvviso non è così terribile essere antisemiti. Tutto ad un tratto diventa scusabile, nella misura in cui odiate i musulmani e gli arabi e “amate Israele”. Il diritto ebraico ed israeliano ha concesso una radicale amnistia agli amanti antisemiti di Israele – sì, succede questo e loro stanno per prendere il potere negli Stati Uniti.
Adesso lo sappiamo: non solo la pornografia, ma anche l’antisemitismo è una questione di geografia e di prezzo. Gli antisemiti americani di destra non sono più considerati antisemiti. La definizione è stata aggiornata: d’ora in poi gli antisemiti si trovano solo nei ranghi della sinistra. Roger Waters (ex-leader dei Pink Floyd e sostenitore del boicottaggio contro Israele, ndtr.), un coraggioso uomo di coscienza senza macchia, è un antisemita. Steve Bannon, un razzista dichiarato ed esplicitamente antisemita che è stato nominato capo della strategia della Casa Bianca di Trump, è un amico di Israele.
Gli attivisti ebrei ed israeliani che non risparmiano sforzi per scoprire segnali di antisemitismo, che considerano ogni multa per sosta vietata ad un ebreo americano come un gesto di odio, che muovono cielo e terra ogni volta che un ebreo viene derubato o una lapide ebrea viene infranta, adesso riabilitano un antisemita. Improvvisamente non sono sicuri che si stia parlando di quel particolare morbo.
Alan Dershowitz (docente di diritto ed accanito sostenitore di Israele negli USA, ndtr.), uno dei maggiori propagandisti in questo campo, è già insorto in difesa del razzista Bannon. In un articolo su Haaretz della scorsa settimana Dershowitz ha scritto che l’uomo la cui moglie ha detto che non ha permesso ai suoi figli di andare a scuola insieme agli ebrei non è un antisemita. “L’accusa è semplicemente stata fatta dalla sua ex moglie in un processo, senza dare al fatto un particolare peso,” ha scritto Dershowitz, con logica pretestuosa.
Dopo tutto, l’ex assistente ricercatore di Dershowitz, un ebreo ortodosso che ha successivamente lavorato con Bannon, gli ha assicurato di non aver riscontrato elementi di antisemitismo in Bannon. E questo è improvvisamente sufficiente per Dershowitz. Di punto in bianco è possibile separare il razzismo dall’antisemitismo.
L’ambasciatore israeliano a Washington, Ron Dermer, ovviamente si è affrettato ad unirsi alla compagnia. Nel weekend ha detto di aspettarsi di lavorare con Bannon. E, cavoli, si aspetta di lavorare con quel razzista. In fondo, saranno d’accordo su tutto: che non esiste un popolo palestinese, che non esiste l’occupazione, che la colonia di Yitzhar ([una delle colonie più violente ed estremiste, ndtr.) dovrà restare per sempre, che quelli di sinistra sono dei traditori.
Per Dermer – ambasciatore dell’avamposto illegale di Amona, amico del Tea Party , uno che boicotta J Street (gruppo liberale statunitense che promuove la pace tra Israele e Palestina, ndtr.), un uomo che, se la relazione bilaterale fosse stata normale, sarebbe stato dichiarato persona non gradita dagli Stati Uniti – le nuove nomine sono l’alba di un nuovo giorno.
Si sentirà a casa con Frank Gaffney, un altro che odia i musulmani, che probabilmente otterrà un’alta carica nella nuova amministrazione; sarà felice di lavorare con Bannon. E Mike Huckabee (politico repubblicano e pastore battista statunitense, ndtr.) gli va proprio a genio. Dermer, dopo tutto, ha ricevuto il Premio Fiamma della Libertà dal Centro per la politica di sicurezza, un gruppo razzista che sventola orgogliosamente la bandiera dell’islamofobia.
Questi razzisti e quelli della loro risma sono i migliori amici di Israele negli Stati Uniti. Ad essi si uniscono i razzisti della destra europea. Se non si contano i sensi di colpa per l’olocausto, essi sono gli unici amici rimasti ad Israele. Quando l’amicizia per Israele si misura solamente sulla base del sostegno all’occupazione, Israele non ha altri amici che i razzisti ed i nazionalisti. Questo avrebbe dovuto suscitare qui una profonda vergogna: dimmi chi sono i tuoi amici e ti dirò chi sei.
Questi razzisti amano Israele perché realizza i loro sogni: opprimere gli arabi, offendere i musulmani, spossessarli, espellerli, ucciderli, distruggere le loro case, calpestare la loro dignità. Questo mucchio di spazzatura vorrebbe tanto comportarsi come noi.
Ma per ora ciò è possibile solo in Israele, per cui esso è il faro tra le nazioni in questo campo. Che cosa ne è dei tempi in cui gli ebrei in Sudafrica andavano in prigione con Nelson Mandela? Oggi gli attivisti ebrei in America sostengono i nuovi governanti – i razzisti e gli antisemiti.
Nel weekend la scrittrice palestinese-americana Susan Abulhawa ha scritto su Facebook: i palestinesi definiscono il nazionalista bianco Bannon un antisemita, mentre l’AIPAC (gruppo di pressione statunitense che sostiene politiche a favore di Israele, ndtr.) e Dershowitz pensano che non sia una cattiva persona. Di quale altra prova c’è bisogno sul fatto che il sionismo è un aspetto della supremazia bianca e in definitiva è antitetico all’ebraismo?
La scorsa estate Abulhawa è stata deportata dal ponte di Allenby [cioè in Giordania, ndtr.]. Ed ha ragione. Gli Stati Uniti e Israele condividono oggi gli stessi valori – e guai a vergognarsene.
http://contropiano.org/documenti/2017/1 ... iti-098578 Anche in Europa vi sono nazionalisti antisemiti e di destra, specialmente i dementi nostalgici totalitaristi del fascimo e del nazismo, ma sono una minoranza; le destre liberali e democratiche invece amano e apprezzano gli ebrei e Israele.Nazionalismi europei antisemiti e antisionistiviewtopic.php?f=197&t=2468 Il sano nazionalismo è un valore/diritto/dovere umano, civile e politico fondamentaleviewtopic.php?f=205&t=2721 Antisemitismo nazi comunista e nazi maomettano (e nazi cristiano)viewtopic.php?f=197&t=2804 La sinistra americana antisemita/antisionista/antisraeliana/fili palestinese e filo nazi maomettana A colpi di martello: la sinistra, Israele, Obama. Parla David Horowitz
Niram Ferretti
16 marzo 2016
http://www.linformale.eu/a-colpi-di-mar ... d-horowitz David Horowitz non le manda a dire. Dalla sua bocca non sentirete mai uscire qualcosa di moderato perché sa che la tomba della verità in questa nostra epoca è la Newspeak del politicamente corretto. Horowitz è il testimone di un itinerario politico intenso e radicale da quando giovane intellettuale marxista a Londra negli anni Sessanta collaborava con Bertrand Russell e diventava amico di Isaac Deutscher, biografo di Trotzky e vate del New Left inglese, a quando nella California psichedelica e anarcoide del 68 approdava alle Black Panthers per poi abbandonarle quando la sua visione cambio profondamente. “Così come Stalin usò l’idealismo e la fedeltà della generazione dei miei genitori per commettere i suoi crimini negli anni Trenta, le Black Panthers hanno usato l’idealismo della mia generazione negli anni Sessanta”, avrebbe detto in seguito.
Oggi David Horowitz è il presidente del think tank conservatore che porta il suo nome, il David Horowitz Freedom Center e l’editore della vera macchina da guerra contro quella che lui considera la sottomissione americana all’ideologia progressive, che è Frontpage Magazine.
Autore di decine di libri di cui una buona parte intesi a mettere in luce gli ingranaggi e le mistificazioni liberal (e della sinistra tout court), rappresenta una delle voci più scomode e abrasive del panorama americano.
Vorrei cominciare con una domanda sul Freedom Centre di cui lei è presidente. Quali sono gli obiettivi del centro?
Il centro è stato creato per difendere le società libere che si trovano sotto attacco da parte di forze totalitarie interne ed esterne. Questa prima missione conduce a una seconda: svegliare i conservatori e altri patrioti i quali non capiscono che la sinistra “progressista” “sociale democratica” è una forza totalitaria, o una favoritrice del totalitarismo, e dunque una formazione in guerra contro le democrazie che si basano sul libero mercato.
Come George Orwell e Arthur Koestler anche lei viene dalla sinistra ed è diventato uno dei suoi più convinti oppositori. Se dovesse identificare le più persistenti e fallaci idee della mentalità progressista, quali sarebbero?
Praticamente tutte le idee della sinistra sono false perché sono basate sulla premessa che se alla sinistra verrà concesso il potere necessario potrà creare un paradiso mitico chiamato alternativamente “comunismo” o “socialismo” o “giustizia sociale”. Sono la seduzione e l’impossibilità dei loro sogni utopici ciò che rende i suoi seguaci così pericolosi e disponibili ad allearsi con i nemici della democrazia, anche i barbari islamici.
Per anni lei ha denunciato il modo in cui molti campus e università americane sono diventati luoghi di indottrinamento liberal se non palesemente neo-marxista e anti-occidentalista. Cosa ha determinato si questa situazione?
La cecità dei conservatori nei confronti della minaccia. Il termine “liberal” attribuito alla sinistra, che è bigotta e intollerante, è un termine ingannevole. “Neo-marxista” è troppo moderato. Nemmeno Marx aveva chiesto l’espulsione dei conservatori e dei dissenzienti dalle facoltà universitarie e dalle liste di conferenze.
Oggi l’antisionismo è espressione di una mentalità che va a braccetto con l’antiamericanismo. Per chi la pensa così l’Occidente è visto come la fonte di tutti i problemi. E’ come se ci trovassimo ancora nel periodo della Guerra Fredda e l’Unione Sovietica non fosse mai caduta. E’ d’accordo?
L’antisionismo è un sinonimo di odio per gli ebrei. Non c’è nessun’altra etnia o religione al mondo che potrebbe essere il bersaglio di un simile odio come lo è lo stato ebraico e nessun altro antagonismo – se non quello contro gli Stati Uniti – che possa forgiare una alleanza tra la sinistra progressista e i nazisti dell’Islam, i quali, diversamente da Hitler che celava i suoi piani per la Soluzione Finale, gridano dai tetti che il loro obbiettivo è quello di portare a compimento il lavoro cominciato da lui.
Come spiega che personaggi come Noam Chomsky e Norman Finkelstein, entrambi ebrei, siano arrivati al punto di tessere le lodi di un gruppo terrorista come Hezbollah il quale interpreta l’Islam in modo radicale ed è apertamente antisemita?
Chomsky e Finkelstein sono ebrei deliranti la cui religione è la fantasia utopica della sinistra. Questo fa sì che le loro priorità siano l’antiamericanismo e la distruzione di Israele che li porta ad allearsi con odiatori medioevali degli ebrei il cui obiettivo è un genocidio non solo degli ebrei ma dei cristiani, degli Indù e di tutti i non-musulmani.
Non è un segreto per nessuno che tra il Presidente Obama e il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ci sia un profondo contrasto relativamente a cosa sia meglio per Israele e per il Medioriente. Molti pensano che il Presidente Obama sia stato il presidente americano meno amichevole nei confronti di Israele. Cosa ne pensa?
Obama ha dato il suo appoggio ai Fratelli Musulmani, che sono la fonte del nazismo e del terrore islamico e l’origine della campagna genocidiaria palestinese che ha come scopo quello di gettare in mare tutti gli ebrei. Malgrado i conservatori siano tuttora intimiditi dal dire la verità su Obama perché è nero, Obama è un traditore americano che ha consegnato armi nucleari e missili balistici agli iraniani i quali proclamano apertamente il loro obiettivo, “Morte agli Stati Uniti” e “Morte a Israele”.
Nel suo discorso al Cairo del 2008, il presidente Obama ha definito l’Islam una “religione di pace”, una definizione usata prima di lui dal presidente Bush Jr. Questa Amministrazione ha costantemente rifiutato di connettere il jihadismo alle sue origini musulmane, coraniche. Quanto è importante che questo stato di cose cambi?
È cruciale per vincere la guerra globale che gli islamisti ci hanno dichiarato. Il profeta Maometto ha incitato allo sterminio degli ebrei e a una guerra contro gli infedeli, cristiani, indù, atei, e chiunque non si sottometta alla fede islamica. L’Islam è l’unica religione che si è diffusa attraverso la spada dietro specifico ordine del suo profeta.
Matthias Kuntzel uno dei maggiori esperti europei del legame tra islamismo e jihadismo, in una recente intervista rilasciatoci, ci ha detto che l’accordo nucleare iraniano è stato come avere promesso a un piromane, per dieci anni di contenimento, un magazzino pieno di taniche di benzina. E’ d’accordo?
Sì ma le sue parole sono troppo moderate. Obama ha dato le armi nucleari agli Hitler del Medioriente e dunque ha segnato la condanna a morte di Israele. Se Israele sarà in grado di difendersi cancellando il regime iraniano è da vedere. Ma lo spargimento di sangue che Obama ha autorizzato sarà orribile.
Come ultima domanda le vorrei chiedere di Donald Trump. Molti in Europa lo vedono come un segno di involuzione terzomondista e inadatto a diventare presidente. Qual è la sua opinione?
Mi ricordo quando Kennedy venne assassinato e Lyndon Johnson divenne presidente. Mi trovavo in Inghilterra all’epoca. Gli europei la pensavano allo stesso modo di Johnson. Gli europei hanno la tendenza a guardare dall’alto in basso gli americani perché li abbiamo salvati in due guerre mondiali. Abbiamo dovuto farlo perché molto tempo fa hanno rinunciato alla volontà di difendere le magnifiche culture che i loro antenati hanno creato. I salvatori vengono crocifissi, questa è una morale del cristianesimo che è ricordata raramente.
È vero i totalitarismi, i dogmatismi ideologico politico religiosi sono tutte malattie, virus della mente, dell'anima e dello spirito che disumanizzano l'uomo e l'umanità e che la rendono sragionevole o irragionevole,
scriteriata, demente e sanguinaria, omicida e suicida.Ecco un esempio di totalitarismo demenziale sinistrorso-progressista-comunista-anarcoide mascherato da anti nazifascismoPerché il pericolo del totalitarismo è insito nell’essere umanoDott. Benino Argentieri
18 dicembre 2017
https://www.istitutobeck.com/beck-news/ ... sere-umano Sabato scorso (9 dicembre 2017) si è organizzata a Como una manifestazione contro ogni forma di fascismo per protesta all’irruzione degli skinhead nella sede di un’associazione pro-migranti . Nello stesso giorno, Forza Nuova voleva effettuare una contromanifestazione che la Questura ha proibito per ragioni di ordine pubblico. Solo due mesi fa la Questura di Roma ha vietato un’altra manifestazione di Forza Nuova nominata “Marcia su Roma”, indetta per ricordare la stessa organizzata nel 1922 dal Partito Nazionale Fascista e che ne segnò l’ascesa al potere.
Molti parlano di deriva fascista, anche se la stampa liberale nega che ciò possa avvenire, ridicolizzando tali commenti e definendo il fascismo una realtà morta e sepolta. Lungi dal voler affrontare un discorso politico, questo articolo vorrebbe invece fare un discorso generale su come funziona il totalitarismo e come determinati aspetti furono nel secolo scorso terreno fertile per la nascita dei regimi nazista e fascista e permangono ancora oggi.
I regimi totalitari, sviluppatisi per ragioni storico-culturali nel XX secolo, se da un lato hanno mostrato il volto repressivo del potere proprio di altre forme di Stato, hanno peculiarità molto precise. Prima di tutto, sfruttare preoccupazioni e angosce diffuse nella popolazione: soprattutto in tempi di grandi cambiamenti sociali, quando si diffonde l’idea non solo di imprevedibilità del futuro ma di vero e proprio attacco allo status quo. Il totalitarismo si offre di interpretare le ansie e il sentire comune e di offrire protezione e una soluzione tanto facile quanto illusoria. Inoltre, vi è la manomissione delle informazioni, un vero e proprio lavaggio del cervello culturale per poter alimentare pregiudizi e paure e ottenere il consenso pubblico.
Prima di tutto, le paure della popolazione sono convogliate verso un nemico comune, producendo pregiudizio e alimentando l’odio verso il “diverso”. La paura dell’immigrato, per esempio, viene accuratamente separata dal razzismo ma, in verità, il razzismo nasce proprio dalla diffidenza verso quello che è diverso da se stessi. Per fare ciò, si inventano anche cause medico-biologiche (la purezza della razza, le malattie portate dagli immigrati, le tare genetiche di alcune popolazioni, ecc.).
Corollario di questo aspetto è la negazione dell’uguaglianza. Uguaglianza ed equità sono condizioni da costruire: estensione dei diritti civili, equa distribuzione della ricchezza sociale, pluralismo delle idee, ecc. Tutto questo viene negato a determinate fasce della popolazione umana, facendone privilegio per pochi altri: generalmente, sono la nazionalità e la tradizione che diventano il privilegio da difendere, anche per la facilità con cui i cittadini, grazie a questi due aspetti, possono riconoscersi parte di un gruppo definito.
Negando pluralismo e coesistenza (cardini della democrazia), il totalitarismo promuove l’uniformità: tutti devono essere allineati al pensiero della maggioranza, è indispensabile omologazione e scomparsa delle distinzioni individuali. Non a caso vi è una esaltazione delle uniformi, soprattutto militari. La filosofa Hannah Arendt sottolineava questa inversione del principio etico per il quale non l’Uomo ma la pluralità degli uomini abitano la terra: nella verità assoluta della Causa totalitaristica emerge la natura desoggettivante e alienante dell’identificazione della massa, dove sono richieste uniformità e univocità di pensieri e comportamenti.
In questo modo, colpendo alcune minoranze, il totalitarismo si assicura disciplina e controllo sulla maggioranza. L’obbedienza cieca e l’adesione acritica richieste dai totalitarismi esibiscono il loro piano di invasione capillare nel senso stesso della vita. Freud, che scrisse “Psicologia delle masse e analisi dell’io” come un’inquietante previsione prima del secondo conflitto mondiale, vede nel totalitarismo una distorsione della figura paterna che, invece di far coesistere il divieto della legge e il permesso del desiderio, crea la mostruosità della legge contro il desiderio. I totalitarismi, infatti, hanno bisogno di un capo carismatico, percepito come onnipotente che, in cambio di fedeltà e delega sociale, promette di risolvere i problemi.
Se qualcuno si chiede come è possibile sospendere il proprio pensiero critico e diventare strumenti obbedienti nelle mani di qualcun altro, converrebbe ricordare l’esperimento di Milgram o della prigione di Stanford negli anni ’70 in cui si verificò come i partecipanti obbedissero allo sperimentatore anche quando veniva loro richiesto di esercitare punizioni fisiche e psicologiche su altri esseri umani.
Detto ciò, appare evidente come non abbiamo seppellito il pericolo dei totalitarismi nel passaggio al nuovo millennio, né mai potremo dire di averlo definitivamente debellato. Questo perché i totalitarismi fanno leva non solo su tratti culturali ma anche su caratteristiche psicologiche umane e, per questo, possono riemergere in qualsiasi momento. La buona notizia è che, sapendo come agiscono, possiamo prevenirne la ricomparsa.
Alberto PentoCostoro che si ergono a paladini e manifestano contro i totalitarismi hanno tralasciato di considerare quelli più duraturi, storici, pericolosi, pandemici di cui essi stessi sono portatori malati demenzialmente inconsapevoli:
il totalitarismo ateo comunista e il totalitarismo idolatra maomettano.