Il pacco dei 5 Stelle, le scimmie dell'orango genovese

Re: Il pacco dei 5 Stelle, le scimmie dell'orango genovese

Messaggioda Berto » lun mar 12, 2018 9:29 am

I GRILLINI? SONO MIEI DISCEPOLI!
Dice il veneto leghista Zaia
Pochi sanno che dal 2012 in Regione Veneto abbiamo eliminato i vitalizi ai consiglieri (da allora hanno un sistema contributivo come i normali lavoratori), abbiamo introdotto il blocco a due mandati, abbiamo ridotto a 50 il numero di consiglieri (se il Parlamento facesse come noi, avremmo solo 600 parlamentari, non 1000), e tagliato le pensioni degli ex consiglieri.
Ora il M5s dice di voler fare lo stesso... benvenuti!

https://www.facebook.com/zaiaufficiale/ ... 8632962053
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Il pacco dei 5 Stelle, le scimmie dell'orango genovese

Messaggioda Berto » lun mar 12, 2018 5:08 pm

Il M5S è il soggetto politico che promuove l’idolatria della Rete.
Magdi Cristiano Allam

https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... 5548781026

Nel suo Programma figura l’eliminazione del contante perché solo così si renderà tracciabile ogni nostra attività. L’obiettivo è la dittatura informatica senza la quale non potrebbe completarsi la dittatura finanziaria.
Buongiorno amici. Il Movimento 5 Stelle è il soggetto politico che in Italia promuove l’idolatria della Rete. Solo all’interno della Rete è legittimato l’esercizio della democrazia: i referendum sulle tematiche di maggiore rilievo politico, il confronto e la scelta del Programma, l’elezione e l’attività dei “delegati dei cittadini” nelle istituzioni pubbliche. Si matura lo status di militante del Movimento 5 Stelle solo se ci accetta di spersonalizzarsi, di rinunciare ad essere se stessi, di non ragionare con la propria mente e di non vivere con la propria anima, limitandosi ad obbedire e a eseguire ciò che viene decretato dalla Rete. Di fatto la Rete si afferma come la Mente e l’Anima collettiva.
Va da sé che chi controlla la Rete controlla il Movimento 5 Stelle. E chi controlla la Rete è Casaleggio, prima il padre Gianroberto ed ora il figlio Davide, cittadino Italo-britannico, legato agli ambienti della finanza globalizzata di Londra, la maggiore piazza finanziaria mondiale.
La prospettiva è la trasformazione antropologica della persona da soggetto con un corpo ed un’anima a codice digitale, la mutuazione della vita da reale a virtuale.
Il traguardo è un Nuovo Ordine Mondiale a forma piramidale, governato da una ristretta oligarchia finanziaria che ha il monopolio dell’emissione e della circolazione della moneta virtuale, sorretta da una ristretta oligarchia informatica che ha il monopolio della catalogazione delle persone ridotte a codici digitali, del controllo delle transazioni finanziarie che saranno tutte tracciabili, per elaborare il quadro complessivo del comportamento di una umanità omologata e omogeneizzata, in cui tutti noi saremo ridotti a semplici strumenti di produzione e di consumo della materialità.
L’idolatria della Rete è l’altra faccia dell’idolatria della moneta. Per completare il successo della dittatura finanziaria che è già in atto, è vitale eliminare dalla circolazione il contante. E proprio l’abolizione del denaro contante per imporre esclusivamente la moneta digitale e le transazioni virtuali è presente nel Programma del Movimento 5 Stelle, nell’ambito della sua proposta economica, incentrata sul ruolo egemone dello Stato concepito come il motore dello sviluppo. L’abolizione del contante viene presentato come se fosse un aspetto collaterale mentre in realtà è la ragion d’essere del Movimento 5 Stelle. Il passaggio ulteriore sarà la scomparsa della banca “fisica” e la sua sua sostituzione con la web-bank, la banca virtuale, che non a caso fa gola a Casaleggio che vorrebbe mettere le mani su questo mercato.
Se il reddito di cittadinanza è stata l’esca per catturare il voto di milioni di italiani che giustamente aspirano a un drastico cambiamento perché sono inoccupati, disoccupati, esodati, sfruttati o precari, il vero volto del Movimento 5 Stelle è la dittatura informatica senza la quale non potrebbe completarsi la dittatura informatica.
Cari amici, questi sono fatti. E i fatti sono fatti. Non sono né di destra né di centro né di sinistra, non sono né neri né bianchi né rossi e neppure gialli.
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Re: Il pacco dei 5 Stelle, le scimmie dell'orango genovese

Messaggioda Berto » mar mar 13, 2018 9:05 pm

Grillo, un fanfarone, bugiardo e ignorante
https://www.facebook.com/ilfoglio/video ... 1452717993

Te la do io la Nigeria
Beppe Grillo battezza Lagos come città-modello: “Sembra Las Vegas!”
31 Ottobre 2017 alle 20:56
Il bello con lui è che non sai mai se hai di fronte il Beppe Grillo mattatore o lo statista. Nei primi minuti del suo show del 2016 il guru pentastellato si chiedeva: “Ero un comico, sono un politico. Cosa sono?”. Difficile a dirsi, vista la quantità di supercazzole che inanella. In un video del 2012, si divertiva con uno sproloquio su un programma per sequestrare i beni ai politici: “Il Zip War AirGanon è questo software che (magistrale colpo...

http://www.ilfoglio.it/politica/2017/10 ... ria-160901

Lagos capitale della Nigeria

https://it.wikipedia.org/wiki/Lagos
Attualmente Lagos è il centro di un'enorme area metropolitana di oltre 11 milioni di abitanti. Sebbene, pur avendo perso lo status di capitale, rimanga il principale centro finanziario ed economico della Nigeria e sia uno dei più importanti porti dell'Africa occidentale, conserva tutti gli squilibri e le contraddizioni delle grandi metropoli africane. Infatti anche qui sono presenti vaste baraccopoli (come Makoko, demolita nel luglio 2012) prive di fogne e di servizi elementari, che favoriscono la formazione di microcriminalità cittadina e di fenomeni più o meno ampi di gangsterismo, che arrivano talvolta a lambire e a incancrenire la vita politica locale.


Giovanni Bernardini
Per la cronaca, la nigeria si situa al posto n.° 182 nella classifica delle nazioni unite degli stati per speranza di vita. L'aspettativa di vita alla nascita è, secondo questa classifica, di 46,4 ann per gli uomini e 47,3 per le donne. Aspetativa media: 46,9. Un paradiso!


Dopo Di Battista, anche Grillo scivola sulla Nigeria: "Lagos è come Las Vegas". Ma è tutto sbagliato
Da Catania, il garante M5s propone il Paese africano come esempio di benessere e sviluppo che la Sicilia dovrebbe imitare. Ma viene sbugiardato. Nel 2015 Dibba disse, al contrario, che la Nigeria era in mano ai terroristi di Boko Haram e che in quel Paese dell'Africa occidentale dilagava il virus Ebola
di ALBERTO CUSTODERO
31 ottobre 2017

http://www.repubblica.it/politica/2017/ ... -179884442

ROMA - Beppe Grillo propone la Nigeria come esempio di benessere e sviluppo che la Sicilia dovrebbe imitare per crescere e prosperare. Alessandro Di Battista aveva detto che la Nigeria è nelle mani dei terroristi di Boko Haram e che in quel Paese dell'Africa occidentale il virus Ebola dilaga. Ma in entrambi i casi diffondono fake news. La prima bufala è stato sbugiardata da due giornalisti del Foglio, Luciano Capone e Enrico Cicchetti. La seconda nel febbraio del 2015 fu votata come peggior bufala del 2014 sul sito italiano di factchecking PagellaPolitica e finì sulle pagine di uno dei quotidiani più prestigiosi del mondo, il New York Times. Decisamente non porta fortuna la Nigeria ai due leader del M5s, entrambi inciampati su questo stato africano sostenendo peraltro due tesi opposte.

Grillo ha detto. Nel corso di un comizio a Catania il 28 ottobre, Grillo ha indicato come modello a cui la Sicilia dovrebbe ispirarsi la città di Lagos: "Capitale della Nigeria, 5 milioni di abitanti, nel centro dell'Africa, è considerata una delle Capitali dove si vive meglio al mondo. Se guardate le fotografie è pazzesca, sembra Las Vegas, verde, spiagge, palme".

La gaffe di Grillo: "Lagos una delle migliori capitali al mondo. Sembra Las Vegas"

Il fact checking. Si tratta di un'affermazione completamente errata, sostengono i giornalisti del Foglio. "Intanto - spiegano - perchè Lagos non è la capitale della Nigeria (la capitale è Abuja già dal 1991, ndr). E poi perchè non corrisponde a quanto riportano fonti oggettive consultabili da tutti". Lagos non ha 5 milioni di abitanti: il numero non si conosce con esattezza, ma secondo l'Onu, nel 2016, gli abitanti erano 13 milioni e 661 mila. Le stime sono rese difficili dall'esistenza di gigantesche bidonville difficili da censire, come quella di Makoko proprio a Lagos, i cui abitanti potrebbero essere dai 30 mila ai 250 mila. La città, poi, non è in centro all'Africa ma sulla costa occidentale, sul Golfo di Guinea. A Las Vegas, peraltro, non ci sono le spiagge (sabbia parecchia, mare per niente).

La bufala più grossa. Ma la cosa più sbagliata in questa dichiarazione di Grillo è proprio il concetto alla base del suo discorso: a Lagos non si vive affatto bene, anzi, secondo tutte le principali classifiche, è uno dei luoghi peggiori al mondo per qualità della vita. Come fatto notare da Capone e Cicchetti sul Foglio il 30 ottobre, il Quality of living city rankings di Mercer, una classifica delle città in base alla qualità di vita, piazza Lagos al 212esimo posto su 231 città considerate in tutto il mondo: cioè tra le ultime 20. Secondo un'altra classifica sulla vivibilità delle città nel mondo, citata anch'essa dal Foglio e stilata dall'Economist Intelligence Unit, Lagos si trova al 139esimo posto su 140 città considerate. Dietro c'è solo Damasco, la capitale della Siria, un Paese sconvolto dalla guerra civile. Tripoli, capitale della Libia (altro Paese devastato dalla guerra civile), è messa meglio e sta al 138esimo posto. Sono segnalati dalle autorità locali tassi preoccupanti di mortalità infantile, mortalità sotto i cinque anni e mortalità delle partorienti.

IL PRECEDENTE (OPPOSTO), DI BATTISTA: "IN NIGERIA TERRORISTI E VIRUS"
Di Battista, in occasione della festa del Movimento "Italia5Stelle", dal palco aveva detto le seguenti parole: "Nigeria, vai su Wikipedia: 60% del territorio è in mano ai fondamentalisti islamici di Boko Haram, la restante parte Ebola". Un'affermazione completamente falsa, visto che i villaggi controllati dal gruppo terrorristico sono solo qualche decina e i casi di infezione erano davvero limitati, tanto che qualche giorno dopo l'Oms dichiarò la Nigeria un Paese "Ebola free". La potenza della balla di Di Battista ha però superato i confini nazionali, meritandosi una citazione in una classifica fatta dal New York Times sulle bufale che si diffondono in giro per il mondo . Lapidario il commento del giornale: "Un'affermazione ridicola".




Grillo colpisce Angola. Neanche Luanda sembra Las Vegas
Il leader del Movimento 5 stelle prova a giustificarsi per gli errori su Lagos ma sbaglia ancora.
di Luciano Capone e Enrico Cicchetti
7 Novembre 2017
http://www.ilfoglio.it/politica/2017/11 ... g.facebook
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Re: Il pacco dei 5 Stelle, le scimmie dell'orango genovese

Messaggioda Berto » gio mar 15, 2018 9:36 am

MIRACOLATO DEL GIORNO - MARINELLA PACIFICO - SENATRICE

Insegnante di liceo, già candidata rappresentante sindacale CISL nel 2015, conduce in camper la sua campagna elettorale e viene eletta dopo aver ottenuto un posto in lista in seguito alla lotteria del clic.
Grazie ai social possiamo trovare molte informazioni sul suo pensiero, vi presentiamo quindi una rassegna dei punti cardine della sua filosofia di vita e del suo credo politico:
- È fruttariana in quanto, secondo lei, la frutta sarebbe l'unico alimento adatto alla specie umana. “I malati di cancro vengono alimentati con cibi altamente acidi che determinano il crollo fisico e basta mangiare tante mele per avere una salute di ferro." Attenzione però, la frutta acida (come le arance), è cancerogena!1!
- Coerentemente con il punto precedente, vorrebbe obbligare ristoranti e "mense pubbliche" a fornire un menú carpotecnico (fruttariano)
- Intende anche proporre "leggi che incentivino la creazione di villaggi fruttariani, vera società del futuro"
- Considera Saviano un massone e la Boldrini una sionista, mentre Benedetta Parodi sarebbe "pagata dalle multinazionali del farmaco per far morire la gente di malattia lenta”
- Rivendica le origini della sua città di appartenenza (Latina) e si oppose al cambio del nome del parco, da Mussolini a Falcone & Borsellino
- Nei giorni precedenti le elezioni condivide dei falsi sondaggi che attribuivano al movimento oltre il 48% dei voti
- I vaccini servono solo ad arricchire le case farmaceutiche. Con una dieta corretta (fruttariana, ovviamente) non ci si ammala. Dice infatti che "il sistema globale impone attraverso una campagna mediatica l'alimentazione sbagliata solo per sostenere le multinazionali del cibo spazzatura"
- A scuola insegna la politica monetaria del celebre economista recentemente scomparso, Salvo Mandarà, sì proprio l'ex cameraman di Grillo che vedeva complotti ovunque e che venne ricattato da dei figuri che lo avevano indotto a segarsi su skype davanti ad un bot che si fingeva una donna. Alla base delle teorie monetarie della Pacifico ci sono concetti come la sovranità monetaria e la truffa del debito pubblico. Immagino già le dotte disquisizioni quando sarà nella commissione finanze del Senato.
- Non potevano mancare i complotti ed infatti la Pacifico non crede a quanto accaduto al Bataclan, pare fosse tutta una messa in scena. Che fessi noi che ci siamo cascati..

Nel frattempo pare sia stata deferita ai probi viri. Controllare prima no??
Vi ricordo che i probi viri sono tre e furono eletti dagli attivisti scegliendo da una rosa di tre persone proposte da Beppe. #democrazia

Marinella deve ancora insediarsi in Parlamento ma ci sta già facendo sognare. Vi salutiamo con questa splendida foto che ritrae la prima Senatrice della Repubblica in posa da bimbaminkia
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Re: Il pacco dei 5 Stelle, le scimmie dell'orango genovese

Messaggioda Berto » gio mar 15, 2018 9:36 am

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Re: Il pacco dei 5 Stelle, le scimmie dell'orango genovese

Messaggioda Berto » gio mar 15, 2018 3:59 pm

Sono strani questi cattolici
Alessandro Sallusti - Lun, 12/03/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 03893.html

Son ben strani questi cattolici. Passano i cinque anni della legislatura a lamentarsi per leggi eticamente in contrasto con il Vangelo e poi nell'urna bocciano i candidati e i partiti che, almeno sulla carta, dicono di volersi impegnare in loro difesa.

Di più. Le stesse gerarchie della Chiesa italiana il giorno dopo i risultati ammiccano alla possibilità che si formi un «governo della gente» guidato dai Cinquestelle, il partito che votò convinto la legge sul fine vita e quella sulle coppie omosessuali (non era contrario neppure alle adozioni da parte di coppie gay). Non per nulla ieri Di Maio, ringraziando dell'attenzione, fa sue le parole del segretario della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, cita in un post mattutino Alcide De Gasperi e manca poco che concluda il suo intervento con un «sia fatta la Sua volontà».

Nulla di male, ovviamente, e noi siamo più che favorevoli a tenere distanti e distinti Stato e Chiesa. Ma siamo anche della vecchia scuola. La Trinità per noi resta Padre, Figlio e Spirito Santo, non Grillo, Di Maio e Casaleggio. Il cardinale Bassetti dovrebbe rivedere il video con cui, nel 2008, la Casaleggio associati lanciò il Movimento Cinquestelle. Inizia con le parole: «Gaia, un nuovo ordine mondiale è nato oggi, 14 agosto 2054». Si racconta che nel 2020 scoppierà una guerra mondiale che durerà due decadi e porterà la popolazione ad un miliardo di abitanti distruggendo tutti i simboli della storia e della tradizione. Nel 2050, alla fine della guerra, Brain Trust sarà l'invenzione che sconvolgerà il mondo. Un'intelligenza artificiale che riuscirà a risolvere i problemi. I cervelli saranno inutili, sarà Brain Trust a pensare per noi. A quel punto ci sarà la prima elezione del governo mondiale dei vincitori della guerra nella quale ogni individuo potrà controllare il mondo attraverso la rete.

Hai capito come vedono il mondo i nuovi amici dei cattolici? Un mix tra esoterismo e massoneria condito in salsa francescana. E dire che in politica non mancano onorevoli e partiti che a computer e biotecnologie ancora prediligono i vecchi e cari vangeli, testi che hanno inventato gli uomini liberi. Purtroppo liberi anche di sbagliare, come stanno facendo diversi elettori timorati, vescovi e cardinali.



???

Alberto Pento
Non è vero che il cristianismo ha creato uomini liberi, il cristianismo o fede cristiana ha creato uomini che credono nell'idolatria cristiana.
La libertà non ci viene dalle religioni ma dalla vita e dallo spirito divino universale non religioso e aidolo.
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Re: Il pacco dei 5 Stelle, le scimmie dell'orango genovese

Messaggioda Berto » gio mar 15, 2018 4:00 pm

La democrazia salvata dalla pancia dei peones
Vittorio Macioce - Mer, 14/03/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 04840.html

A tifare per un esecutivo "qualunque" sono i miracolati del 4 marzo

Di Maio dice no, Renzi dice no, Salvini dice no, Berlusconi a questo punto fa sapere che non tocca a lui dire sì: gli accordi si fanno almeno in due.

Il «governo di tutti» insomma è una bolla vuota, un cerchio dove il primo che mette un piede si brucia. Mattarella ogni giorno fa un appello al dovere. Qui un governo ci vuole, non fosse altro per farlo cadere. Tutti annuiscono, ma nessuno si fa avanti. Il pensiero strisciante è: meglio irresponsabili che fessi. Il dovere non conviene. Il prossimo è un governo a perdere. Lo sconti dopo, sostengono gli impresari di partito. Lo sconti voto a voto. Ti inciuci, ti inguai, ti sporchi, ti ammucchi con quelli che hai insultato fino a ieri. La gente, sostengono, non capirebbe. E poi ci sono i conti, l'Iva, la manovra finanziaria, le promesse elettorali. Chi glielo dice a quelli del Sud che non c'è trippa per il reddito di cittadinanza? E a quelli del Nord che non decolla la flat tax? Un governo fantasma, invece, è senza peccato. Risultato. Mattarella si rassegni e bandisca nuove elezioni.

Questo è il gioco dei leader. Ma gli altri 942 parlamentari eletti che faranno? Resistono. Sono sopravvissuti alla sciarada delle liste, si sono ritrovati nel collegio buono, hanno speso denari e qualcuno si è perfino indebitato, alla fine sono sopravvissuti al voto e finalmente stanno lì belli comodi al Senato e alla Camera. No, non scherziamo. Non si uccide in culla una legislatura. Non si sgozza un vitalizio. C'è gente che sta già brigando per la seconda e terza carica dello Stato e chi di notte sogna una presidenza, chi ha promesso una vita onorevole alla moglie/marito o alla amante o a tutte e due. Chi ha prenotato la vacanza per i primi di agosto e ci rivediamo a settembre. Tutte buone ragioni per trovare uno straccio di governo. Magari con calma, magari turandosi il naso. Un governo ci vuole, non fosse altro per brindare sereni agli anni '20. Ecco, sono loro il vero esercito di Mattarella.
Non è il dovere la chiave, ma l'interesse individuale. È l'egoismo dei tanti la via d'uscita al rebus post elettorale. La democrazia salvata dai peones.
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Re: Il pacco dei 5 Stelle, le scimmie dell'orango genovese

Messaggioda Berto » gio mar 15, 2018 4:08 pm

Grillo: "Mollare? Come potrei. Sono sempre con voi, sarò la vostra voce quando non ne avrete più"
15 marzo 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... iu/4227958

Un post sul blog per dire grazie, ma anche per ricordare che lui non va da nessuna parte. “Mollare? Come potrei?!”. Beppe Grillo, mentre iniziano le prime mediazioni in vista dell’elezione delle presidenze delle Camere, ha scelto di scrivere un articolo per ringraziare i suoi sostenitori. “Ogni giorno mi arrivano così tante email che se per ogni messaggio ricevessi un euro, belin, sarei milionario!”. Continua dicendo di aver scelto di scrivere un messaggio collettivo, “perché per me è impossibile rispondervi singolarmente”. Perché, continua “io sono sempre con voi e sarò la vostra voce quando non ne avrete più. Grazie, semplicemente grazie. Vorrei guardarvi negli occhi, uno ad uno”.

“Grazie a chi mi scrive per dirmi semplicemente ‘grazie'”, continua il garante M5s, “e trova il tempo per farlo in questa giungla quotidiana. Grazie a chi lo fa dall’Italia e a chi mi scrive dall’estero, a chi ha cercato oltre i confini una rivalsa che questa nazione non gli ha saputo donare. Grazie a chi mi racconta i propri pensieri, anche con poche parole. Grazie a chi mi spinge a non mollare (come potrei?!), chi mi dà consigli, invia segnalazioni, chi si ravvede e si complimenta. Grazie anche a chi mi offende perché non ama il mio modo irruente, vaffanculino a te!”. Poi ancora: “Grazie a chi si propone per cambiare questo paese, un paese di sognatori e inventori. Perché noi italiani siamo così, siamo senza un quattrino ma in tasca abbiamo idee fantastiche, pazze, folli. È la nostra più grande ricchezza”.

Quindi il ringraziamento speciale a “chi non ce la fa più”: “Ma il mio grazie, il più forte e perché no, gridato, così che davvero vi giunga fino alla porta di casa, è per chi non ce la fa più, per chi lotta ogni giorno contro uno Stato assente, per chi non ha smesso di arrendersi nonostante la miriade di problemi economici, burocratici, di salute. A chi perde tutto, si spezza la schiena e continua a sorridere al mondo”. E il suo pensiero è per “gli invisibili”: “Grazie a tutte le famiglie che ogni giorno vivono la disabilità, con i propri figli, i propri cari, e che nonostante ciò riescono a trovare la forza di reagire e far sentire la propria voce, davanti ad un mondo che li ha resi invisibili. Il mio grazie è per voi, che ogni giorno ripartite da zero pur consci delle difficoltà immani che dovete sostenere. Uno Stato che non tutela i più deboli non è degno di definirsi tale. Io sono sempre con voi e sarò la vostra voce quando non ne avrete più. Grazie, semplicemente grazie. Vorrei guardarvi negli occhi, uno ad uno”, conclude Grillo.


Gino Quarelo
Il nuovo messia.
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Re: Il pacco dei 5 Stelle, le scimmie dell'orango genovese

Messaggioda Berto » sab mar 17, 2018 9:23 pm

"Razzista, ladro e puzzone" Così Grillo su Salvini
Francesco Maria Del Vigo - Sab, 17/03/2018
Altro che prove di intesa, tutti gli insulti del M5s alla Lega
Razzista, ignorante, puzzone, piccolo uomo, ladro di stipendi, assenteista e bugiardo. Ecco le prove d'intesa Grillo-Salvini. S'erano tanto odiati.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 06149.html

Non c'è ombra di dubbio. Anche se ora la memoria dei passati litigi è offuscata dalle cronache quotidiane e dai giochi di palazzo. I rapporti tra il Movimento 5 Stelle e la Lega non sono sempre stati armoniosi. Anzi. E il leader del Carroccio è finito spesso nel tritacarne dell'invettiva di Beppe Grillo. Attacchi, dichiarazioni violente e vere e proprie campagne web contro i padani, con tanto di hashtag dedicato e post sul sacro blog del comico. Ecco un piccolo florilegio degli scontri più pirotecnici. Tutto inizia nel 2009: Salvini viene pizzicato mentre a una festa del Carroccio intona un canto da stadio, non propriamente elogiativo nei confronti dei napoletani. Grillo non perdona: «Meridionali si nasce, razzisti si diventa. Salvini con il suo stipendio da deputato rappresenta anche loro. La pecunia dei terun non olet, Salvini invece sì». Razzista e puzzone, ci sono già tutti i presupposti per un buon rapporto. Quando si dice partire con il piede giusto. Passano gli anni, monta la rabbia e come da tradizione per Grillo l'attacco scivola velocemente sul piano inclinato dell'insulto personale. Inizia così la stagione delle battaglie lanciate dal blog all'indirizzo di via Bellerio. Il leader e i vari parlamentari europei a Cinque Stelle si passano il testimone sulla gazzetta ufficiale del Movimento. Il tema della tenzone è l'euro: «#SALVINIBUGIARDO ha detto che il referendum per uscire dall'euro proposto dal M5S è una perdita tempo che avrà effetti reali pari a zero. Mente! La Lega non ce l'ha più duro, Salvini chiacchiera, il M5S agisce». Colpi sotto la cintola, nel vero senso della parola. E poi, comunque, il mitologico referendum sulla moneta unica è sparito dai radar della politica grillina. Sul tema dei profughi, è la volta dell'hashtag #SALVINIBALLISTA, anche questo rilanciato in pompa magna sulla home page del sito del comico. E poi ancora: #SALVINISENZAPROFUGHINONCISASTARE, #SALVINIPROEURO «Abbiamo silenziato Salvini, inizierà a lavorare e smetterà fare l'opinionista televisivo?», «Salvini impresentabile», «la Lega è stata otto anni al governo e ha rubato. Hanno presi dei soldi e li ha presi anche Salvini», «traditore politico» e via dicendo con tutte le sfumature dell'attacco.

L'acme viene raggiunto l'11 gennaio del 2015. Sono passati appena quattro giorni dal sanguinoso attacco islamico alla sede di Charlie Hebdo. La polemica politica infuria anche in Italia e Grillo vuole già andare all'incasso. Il suo bersaglio è Salvini: «L'Islam è pericoloso: ci sono milioni di persone in giro per il mondo, e anche sui pianerottoli di casa nostra, pronti a sgozzare e a uccidere in nome dell'islam, lo ha detto Salvini dall'alto della sua ignoranza fondamentalista (...) Salvini è un piccolo uomo portato alla grande ribalta dai media di regime per far dimenticare la Lega ladrona che ha governato per anni insieme a Berlusconi». Sembrerebbe una pietra tombale sui rapporti con la Lega. Altro che accordi, roba da non uscirci neppure a prendere un caffè.

Poco dopo Grillo si dà agli scenari politici, con grande preveggenza accusa la Lega di «essere una forma di difesa del sistema creata a tavolino per eclissare la sua vera alternativa: il M5S». E poi giù un attacco sui media che inventano l'emergenza immigrazione per agevolare Salvini e i partiti del centrodestra. Immigrazione poi diventata uno dei cavalli di battaglia della stessa politica pentastellata. Ma solo anni dopo, quando ormai il disastro era avvenuto. Poi il comico genovese conclude con una profezia: «Questa è l'operazione Salvini. Puro marketing. Chissà se Felpa Selvaggia reggerà». Non solo Salvini ha retto, ma ora vorrebbe pure che gli reggesse un governo. Siamo a giugno del 2015 ma sembrano passate ere geologiche, tante capriole hanno fatto i Cinque Stelle.

Gli attacchi sono costanti e spesso corredati di fotomontaggi, come quello in cui il leader leghista viene addobbato con un paio di orecchie da asino. Molti dei quali, come spiega qui sotto Clarissa Gigante, sono poi misteriosamente spariti nel nulla. Come in un Alzheimer selettivo le macchine della Casaleggio hanno fatto perdere le tracce di alcuni post che ora potrebbero risultare scomodi. Ma ancora nell'ottobre dello scorso anno Luigi Di Maio annunciava con granitica fermezza: «Mai alleanze con partiti come la Lega che hanno disintegrato il Paese. Salvini fa un gioco sporco». Beh, difficile dire che i Cinque Stelle facciano un gioco pulito. Almeno a giudicare da tutte le dichiarazioni che la memoria della rete ci ha restituito. Chi di web ferisce, di web perisce. E forse anche di sotterfugi politici.
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Re: Il pacco dei 5 Stelle, le scimmie dell'orango genovese

Messaggioda Berto » dom mar 18, 2018 4:32 pm

Adolf Grillo
8 marzo 2018
Gerardo Verolino

http://www.italiaisraeletoday.it/adolf-grillo

C’è un signore che sostiene non di essere Hitler. Ma di essere “oltre Hitler”. Un signore sul cui blog si possono leggere frasi di questo tipo: “Fosse per me prenderei a cannonate Israele da mattina a sera e gli farei rimpiangere i metodi usati dallo zio Adolf”. E ancora: “Hitler era sicuramente un pazzo malato, ma la sua idea di eliminare gli ebrei era per eliminare la loro dittatura finanziaria”. Questo signore si chiama Beppe Grillo e il blog, infestato di commenti razzisti e anti-semiti, è il suo. Inoltre è il garante, nonché il fondatore e l’ideologo, del Movimento Cinquestelle, il primo partito d’Italia che rischia di entrare addirittura al governo dalla porta principale, con DI Maio a Palazzo Chigi.

L’ avversione di Grillo, e dei grillini, per gli ebrei è ricco di episodi sgradevoli e di vecchia data. Nel 1996 in uno dei suoi show che per fortuna la Rai non trasmetterà mai sostiene che Adolf Eichmann, l’architetto dell’Olocausto, “ha gasato tre milioni di persone per un ideale distorto” mentre l’allora amministratore delegato della Fiat, Cesare Romiti, ne avrebbe ammazzati altrettanti con i gas di scarico delle automobili solo per un conto corrente.

Da notare come, Grillo, sottolinei che, in fondo, si sia trattato solo di tre e non di sei milioni di morti per l’Olocausto come invece sostiene la storia ufficiale. Antisionista e negazionista. Difende sempre il regime iraniano degli ayatollah e accusa Israele di espansionismo. Nel 2012, al quotidiano israeliano Yedoth Aronoth, dice che Ahmadinejad e Bin Laden non vengono capiti in Occidente perché “mal tradotti”. La versione giusta per lui sarebbe quella fatta dal suocero iraniano (la moglie di Grillo, Parvin Tadjik, infatti è iraniana) e non sarebbe quella riportata dalla faziosa stampa occidentale.

Nel 2001 definisce il premio Nobel Rita Levi Montalcini una “vecchia puttana” sostenendo che siano stati i finanziamenti di un’azienda farmaceutica a farle vincere il Nobel. In un’altra circostanza la dileggia parlando di “quella con lo zucchero filato in testa”. A Gad Lerner non va meglio quando Grillo lo definisce un “verme ebreo”. In un’altra circostanza sostiene che le Brigate rosse godettero dell’aiuto del Servizio Segreto israeliano, il Mossad. Sempre il Mossad si nasconderebbe dietro il Memri un’agenzia internazionale che filtrerebbe, naturalmente distorcendole, le informazioni in Europa su Israele e la Palestina. “Ho le prove” afferma.

Sul suo blog, per fare un po’ di propaganda politica spicciola, cambia la scritta apposta sul cartello del campo di concentramento di Auschwitz, la celebre e famigerata “Arbeit macht frei” (“Il lavoro rende liberi”) in “P2 macht frei” (“La P2 rende liberi”), che banalizza in modo osceno il tema della Shoah e irride la memoria dei morti di Auschwitz.

Un’altra volta fa una parodia invereconda della poesia di Primo Levi “Se questo è un uomo” per fare quattro sconce risate sulla politica italiana. Poi accusa l’editore di “Repubblica”, l’ebreo Carlo De Benedetti, di essere a capo di una lobby giudaico-massonica. Questo scorretto umorismo di Grillo è stato definito antisemitismo da bar per i frusti e grossolani luoghi comuni di cui è condito.

Ad influenzare Grillo è stato, spesso, un ex giornalista di “Avvenire”, Maurizio Blondet, definito da Stefano Gatti, ricercatore dell’Ossevatorio dell’antisemitismo di Milano, come “il più palese fra tutti i polemisti di stampo antisemitico”. Uno che definisce l’ideatore dell’attentato alle Torri gemelle “Osama bin Mossad” per intenderci. Ha scritto inoltre Stefano Gatti che anche “i follower di Grillo indulgono nella polemica di marca anti-israeliana e spesso antisemita “.

Le reazioni, in questi anni, non si sono fatte attendere. Come quelle sdegnate, in occasione della prima vittoria elettorale dei Cinquestelle al Parlamento, quando il Consiglio di Rappresentanza delle Istituzioni Ebree di Francia scrive un duro comunicato su Grillo che “oltre a essere un demagogo, populista, controverso e
razzista” è “profondamente antisemita e antisionista”.
Ricordando inoltre che propugna “tesi nauseabonde che potrebbero riportare l’Italia a un periodo oscuro della sua storia”. O quelle di Davide Romano, portavoce della Sinagoga milanese Bet Shlomo quando dice che “Grillo ha un problema non solo con Israele ma con gli ebrei”. Grillo può essere paragonato, nel mondo, solo ad un altro comico irriverente e senza peli sulla lingua.

Al franco-senegalese Dieudonné M’bala M’bala, uno che riempie i teatri per i suoi spettacoli “alla Grillo” appunto, ideatore del gesto della quenelle, uno sconcio corrispettivo del vaffa, che va in televisione a dire: “Io con la bandiera israeliana mi ci pulisco il culo” e che tanti grattacapi sta creando alle autorità francesi dove vige il reato di istigazione all’odio razziale e all’antisemitismo e che, sull’onda del suo strabordante successo si è dato anche alla politica fondando, nel 1997, il Partito degli Utopisti, che alle legislative racimolerà un modesto 7,7% di voti. “In fondo Dieudonné nei suoi spettacoli-ha scritto Marco Cesario-non veicola alcuna ideologia, né presenta alcuna visione politica. È semplicemente animato dalla vecchia tara che baca la mente di chiunque salga sul palco e assapori il fragore della folla: l’ego smisurato e cinico dell’attore”.

In Francia lo hanno capito. Difatti la carriera politica di Dieudonné non ha mai spiccato il volo e i partiti tradizionali, anche nei momenti più bui della repubblica, hanno retto. In Italia, nel clima di disfacimento generale, le imprecazioni di un comico, venate anche di pernicioso antisemitismo, sono diventate un manifesto politico di successo.



L'incubo del ventennio grillino
Francesco Maria Del Vigo - Mar, 20/03/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 06988.html

Grillo parla dai palchi. Parla nelle piazze. Parla dal suo blog nuovo di zecca, dal quale, come una costola biblica, si è staccato il sito del Movimento 5 Stelle.

E parla anche coi giornalisti. Cosa normale per un politico, ma bizzarra per lui che, fino a poche settimane fa, i giornalisti voleva mangiarseli tutti per voi vomitarli. Ma d'altronde era anche quello che aveva fatto un passo indietro e poi, come nel caso delle Olimpiadi di Torino, detta la linea alla faccia della democrazia diretta.

«L'Italia ora ha deve conquistare una visione lunga, a vent'anni» afferma il comico, in una sofferta intervista a La Repubblica. E subito viene il sospetto che per solidificare in realtà le liquide promesse del Movimento cinque stelle Grillo voglia mettere un'ipoteca su due decadi. Un Ventennio tecno(fascio)comunista. Sia chiaro, il punto di partenza di Grillo è giusto: il Paese ha bisogno di una prospettiva di ampio respiro, che vada oltre gli starnuti del quotidiano. Ma se il tema è giusto, lo svolgimento è sbagliato. Per due motivi.

Uno. Grillo dipinge il futuro coi vecchi arnesi dell'utopia marxista: da una parte il desiderio di cambiare «il modo di pensare» degli italiani (come non ci avesse mai provato nessuno...), dall'altra la volontà di permeare di grillismo tutti i gangli del Paese, dall'economia alla cultura. Il partito che voleva combattere i poteri forti vuole diventare (e in parte è già diventato) un potere forte. A tutti i costi. È la democristianizzazione dei Cinque stelle, aperti a tutti e a tutto pur di fare un governo.

Due. Se i progetti a lungo termine dei grillini sono quelli prefigurati nei video e nei libri di Gianroberto Casaleggio possiamo stare freschi: guerre mondiali che decimeranno la popolazione, realtà reale sostituita da quella virtuale, decrescita ma col sorriso stampata sulle labbra, macchine al potere e uomini a fare qualcosa di non ben identificato. Probabilmente ad aspettare il reddito di cittadinanza. E forse è proprio per trovare le coperture a quest'ultimo che ci vorranno vent'anni.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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