RESOCONTO DELL’INCONTRO DI CASTELBRANDOhttps://www.facebook.com/lucio.chiavega ... 55862966:0Voglio esternare le mie impressioni sull’incontro, il secondo, avvenuto a Castelbrando.
Premesso che l’oggetto dell’incontro era quello di trovare una unione tra i vari movimenti, partiti ed associazioni Venete per costruire una Grande Coalizione Veneta per le regionali 2015, all’incontro non ha partecipato PLEBISICITO o VENETO SI e mancava il vero portavoce di INDIPENDENZA VENETA l’avv.to Morosin per la seconda volta.
Mi dispiace per questo e per alcuni post lanciati contro questo incontro da PLEBISICITO o VENETO SI non ha partecipato a questo secondo incontro, motivi non comunicati, INDIPENDENZA VENETA attraverso il proprio portavoce ha detto che al momento “non sono interessati ad eventuale accordo elettorale unico” in quanto sono concentrati sulla 342 e 392 in consiglio regionale Veneto.
Come ho già detto, come GRUPPO CHIAVEGATO PER L’INDIPENDENZA siamo a disposizione di ogni iniziativa DEMOCRATICA volta al raggiungimento dell’obbiettivo comune ovvero INDIPENDENZA DEL VENETO.
Ebbene ora nascono i primi distinguo, li capisco ma non sono sufficienti a farmi demordere dal cercare l’unione dei gruppi a tutti i costi.
Se non ci mettiamo d’accordo al più presto poi arriveranno le solite baruffe, sul simbolo, sul percorso e altre scemate che ci faranno cadere nel ridicolo e nella disgregazione della nostra vera forza.
Per questo mi permetto di richiamare i responsabili dei due gruppi mancanti all’appello e rinnovare loro l’invito a scoprire le carte in modo chiaro. Se si opta per un cammino comune, ovvero evitare in tutti i modi che alle prossime regionali ci siano due o più schieramenti indipendentisti veneti , è ora di decidere subito. Non si deve per forza aderire ora ma almeno una adesione ad esserci sarebbe importante.
Spero che in queste loro decisioni non ci siano rammarichi o strascichi di baruffe passate.
METTIAMO DA PARTE IL NOSTRO ORGOGLIO E LAVORIAMO INSIEME ANCHE PER QUESTO PERCORSO FONDAMENTALE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEL NOSTRO OBBIETTIVO FINALE.
Ve lo chiedo dal profondo del mio credo, ve lo chiedo da elettore Veneto, usiamo umiltà ed ingegno, le nostre qualità migliori. Usiamo ciò che i nostri Padri hanno usato per far diventare questa Regione la locomotiva di Taglia (come dice Renzino Giralaruota!) Ma adesso usiamo queste nostre doti per noi e non per gli altri !Quello che vi chiedo è di sedervi ad un tavolo, tirare fuori tutte le vostre ragioni per un SI o per un NO, ma facciamo questo da uomini e da donne Veneti. Non lamentiamoci più se in Regione ci sono i caregari che stanno bloccando la nostra libertà se poi noi ci asteniamo da questo importante appuntamento. Non possiamo continuare a lamentarci degli altri e poi noi essere i primi ad essere la brutta copia di questi comportamenti italioti.
Vi prego, da Veneto, da padre Veneto, da imprenditore Veneto, uniamo le nostre forze, ognuno con il proprio percorso ma non possiamo fallire a questa ULTIMA chiamata.
Se ciò non avverrà, ognuno di noi sarà responsabile nei confronti di tanti Veneti che ci stanno ammirando e che in noi hanno trovato un punto di speranza per il loro futuro.
Io ed il mio Gruppo ci siamo e saremo sempre disponibili alla collaborazione reciproca, ma ora attendo che voi facciate un passo in questa direzione.
Facciamo ANCHE questo percorso insieme, ognuno porti la propria disponibilità, il proprio peso , ma per favore UNITI contro il nemico comune.
Lucio Chiavegato
WSM e W il Veneto Indipendente.
APPELLO AI VENETI DI BUONA VOLONTA’http://www.plebiscito.eu/news/appello-a ... na-volontaGIANEon giugno 23, 2014
Lettera aperta agli esponenti dell’indipendentismo veneto
Lo scenario aperto dal referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo scorsi e dalla successiva approvazione della legge regionale 16/2014 per l’indizione del referendum di indipendenza del Veneto impone riflessioni doverose.
È infatti un grande traguardo per noi l’aver contribuito a smuovere l’istituzione regionale, che pur organo dello stato italiano, ha posto in essere un atto estremamente importante e che senz’altro aiuta il percorso verso la fattiva indipendenza iniziato con il referendum telematico organizzato da Plebiscito.eu e con la proclamazione di indipendenza della Repubblica Veneta di Treviso.
Ne è un esempio significativo l’assordante silenzio degli organi di informazione italiani più importanti, che a parte qualche piccolo articolo su quotidiani come Libero, non ha dedicato una riga una a un atto che di per sé appare rivoluzionario.
La Regione Veneto non ha certamente aiutato a spingere la comunicazione – non ci risultano infatti incontri con la stampa estera o altro, che invece la nostra iniziativa aveva scatenato con grande visibilità mediatica anche internazionale – quasi timida e forse speranzosa nell’impugnazione da parte dello stato italiano, come candidamente confessa il vice presidente del consiglio regionale in un suo comunicato ufficiale.
D’altro canto sappiamo bene che la stessa adozione è frutto della pressione popolare esterna al consiglio regionale, messa in atto per intuizione di Lodovico Pizzati all’indomani del primo sondaggio commissionato a gennaio 2012 che per primo aveva rivelato l’esistenza di una maggioranza assoluta di veneti favorevoli a votare sì in un referendum.
Il regime di concorrenza istituzionale tra la Delegazione dei Dieci della Repubblica Veneta, insediatasi il 21 marzo scorso e la Regione Veneto è impari da un punto di vista operativo e comparativo, come bene mette in evidenza Paolo Luca Bernardini nella sua relazione esposta a Castelbrando il 14 giugno scorso nel corso del convegno internazionale organizzato da Indipendenza Veneta: d’altro canto tale vantaggio pratico svanirebbe come neve al Sole nel momento in cui apparisse solo come mero quanto vano tentativo di domare la volontà di indipendenza che è già emersa dalle urne digitali.
In questa fase noi siamo aperti alla collaborazione con tutte le istanze presenti nel territorio che sono protese a raggiungere l’effettiva e piena indipendenza del Veneto, consapevoli che l’unico avversario di fatto è lo stato italiano in ogni sua rappresentazione che mira a perpetrare il furto fiscale, di democrazia, di sovranità e di libertà nei confronti della comunità veneta.
È d’altro canto un istinto riflesso quello statale italiano, in quanto mirato alla propria sopravvivenza finanziaria che una classe dirigente miope e collusa vede assicurata solo dal risparmio privato veneto, tesoro da spolpare senza se e senza ma, pur con il fumus della disinformazione mediatica.
È periodo particolare quello estivo che può aiutare la crescita del movimento indipendentista e la pianificazione di attività che rendano più forte e deciso il percorso verso la piena sovranità.
All’indipendentismo manca una leadership dicono alcuni. A nostro parere non è vero. Una leadership è emersa ed è come minimo una leadership diffusa, che alberga in più personalità ed organizzazioni. Probabilmente manca ancora la capacità di riconoscerci reciprocamente i valori e le capacità dei singoli che hanno reso possibile ad oggi un processo che appare non più arrestabile, al di là delle cronache italiane da Istituto Luce che recitano “va tutto bene madama La Marchesa”.
Credo che ogni rappresentanza indipendentista in questa fase abbia il dovere di confrontarsi e riconoscersi in una sorta di coinvolgimento e competizione primaria che ci permetta di crescere, raffrontarsi e misurare il grado di consenso popolare che ogni componente è in grado di catalizzare, unendo ogni rigagnolo in un grande fiume veneto per la fattiva indipendenza.
Non vi sono né vi possono essere differenze di visioni, perché tutte assieme arricchiscono il ventaglio di opzioni tutte utili ad una strategia globale.
L’invito è al confronto, non alla fusione che livelli verso il basso (???) su obiettivi che possono apparire minori, o limitativi per alcuni, ma a una sorta di evoluzione competitiva che permetta di elevarci tutti assieme verso una crescita che vogliamo sia condivisa, come patrimonio di tutta la comunità veneta auto-cosciente e pronta alla fattiva costruzione di una nuova entità statuale che tutti noi desideriamo rispettosa dei cittadini e al loro servizio, e non mostro burocratico di fatto soverchiante la libertà individuale, la libertà di impresa, la proprietà privata, la libertà di espressione, la cultura e l’ambiente che ci sono comuni e che rappresentano un valore che oggi ci deve vedere uniti nella battaglia di sopravvivenza e di emancipazione.
Definiamo regole di ingaggio e un codice di condotta condiviso che possano permettere ad ognuno di operare in un gioco a somma positiva per tutti, senza frizioni e costringimenti, che deve basarsi sul rispetto e sul riconoscimento reciproco.
Credo che nessuno oggi possa permettersi di rifiutare il nostro appello, che è esteso a tutti coloro che in ogni ambito siano sensibili alla necessità di agire subito per trasformare la minaccia alla vitalità stessa del tessuto socio-economico veneto nell’opportunità per un suo rilancio che possa permetterci di entrare in un arco di prosperità tra le Nazioni civili d’Europa e del mondo.
giane-Gianluca Busato - Presidente – Plebiscito.eu