No ghe rivolta fiscale kì!
Alberto Pento
29 Aprile 2014 at 2:56 pm #
Sandrin del Tea Party Italia: “Rivolta fiscale verso uno stato veneto indipendente”
http://www.radio24.ilsole24ore.com/noti ... 123452.php
“Quello che facciamo è Paradossalmente invitare aziende e privati a rispettare le leggi, ad avvalersi, cioè, del ravvedimento operoso, la norma prevista dal codice che consente di pagare i tributi in modo differito, dopo 12 mesi con un tasso d’interesse a favore dello Stato molto basso, ovvero il 3,5%” così Carlo Sandrin, coordinatore di Tea Party Veneto, parla dell’iniziativa di ostruzionismo fiscale promossa dal suo movimento. “Il ravvedimento operoso consente agli imprenditori veneti di pagare a un tasso più basso rispetto al tasso di interesse passivo nei confronti della banca, è quindi un metodo per autofinanziarsi.
No ghe rivolta fiscale kì!
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Intervista a Carlo Sandrin (Tea Party Veneto) il ‘Glenn Beck europeo’ (1° parte)
http://www.lindipendenza.com/intervista ... 2%B0-parte
Proponiamo su L’Indipendenza la prima parte dell’intervista in esclusiva rilasciataci via skype nei giorni scorsi da Carlo Sandrin (nella foto a sinistra), portavoce del Tea Party Veneto (TPV), su vari argomenti di stretta attualità e circa i suoi futuri progetti personali per il Veneto e la promozione della libertà. (Intervista a cura di Luca Fusari)
Luca Fusari: Ciao Carlo, innanzitutto grazie per averci concesso questa tua intervista.
Carlo Sandrin: Grazie a voi, vi ringrazio per lo spazio che mi concedete sulla vostra testata la quale è uno dei pochi spazi liberi di informazione e comunicazione in favore della causa dell’indipendenza del Veneto.
LF: A proposito di informazione sappiamo che nelle ultime settimane stai realizzando vari video Youtube sul canale ufficiale del Tea Party Veneto dove denunci la mancanza in Italia di libertà nell’informazione. Qual è il tuo giudizio sulla comunicazione e il ruolo che essa può giocare per favorire la sensibilità indipendentista in Veneto?.
CS: Si, sul canale del TPV sto realizzando vari video, che invito tutti a condividere in rete e sulle varie piattaforme dei social network, al fine di rompere la censura promossa dallo Stato ladro italiano e dai loro media sussidiati circa la situazione della causa del popolo veneto per l’indipendenza del Veneto dall’Italia, quale risveglio delle coscienze e riaffermazione della voglia di libertà e di determinare da soli il nostro futuro. La viralità dei video è importante, così come lo è l’aspetto della comunicazione e e la mancanza di libertà in Italia, il che rappresenta un business enorme. C’è bisogno che la libertà passi attraverso i media, e le moderne tecnologie bypassano quelli tradizionali quali fonti da cui attingere informazioni.
LF: A tal riguardo nei tuoi video e a noi ci hai fatto riferimento a delle possibili future novità in tal senso, le puoi illustrare in anteprima per noi?.
CS: Certo, come ti ho detto quello a cui stiamo lavorando ha grossi potenziali, è necessario sopperire alla mancanza di informazione libera, ed è mia intenzione realizzare ed inaugurare, grazie a donazioni private di imprenditori veneti, una piattaforma d’informazione in lingua inglese ed italiana con podcast, video, articoli, non solamente focalizzata sulla causa veneta, ma più in generale alla causa della libertà in tutta Europa. Il TPV non vuole essere indipendentista solo focalizzandosi sul Veneto ma per tutte le regioni indipendentiste, dalla Lombardia, alla Sardegna, passando per la Scozia e la Catalogna, il Veneto è punto di partenza per una rivoluzione.
LF: In questo tuo progetto editoriale hai qualche modello a cui ti rifai e trai ispirazione?.
CS: Sicuramente mi ispiro a Glenn Beck, grazie al quale ho avuto modo di partecipare al suo talk show, ex presentatore di Fox News è un famoso importante comunicatore dell’area Tea Party e conservatrice americana, con il mio progetto punto ad ispirarmi al suo network The Blaze. Il progetto sarà basato sul fare business comunicando la verità, vi saranno investitori nel progetto il che genererà introiti pubblicitari d’advertising per auto-sostenersi, vi sarà una zona del sito liberamente consultabile e una in abbonamento con contenuti esclusivi.
LF: In un certo senso punti ad essere il ‘Glenn Beck europeo’?. Quale sarà la sede del sito, so che ora ti trovi all’estero, ma suppongo che sarà in Veneto, dato che vorrai seguire da vicino gli eventi, giusto?.
CS: Si, al momento mi trovo negli Stati Uniti per ragioni di studio, il progetto pur essendo dedicato anche al Veneto non avrà la sua sede in Veneto per ragioni di sicurezza, al fine di non venir censurato o chiuso dalle autorità italiane. Il progetto per ragioni logistiche e fiscali sarà situato fuori dall’Italia e dal Veneto occupato, questo però è irrilevante con le application mobile e il web i suoi contenuti e le reti dati saranno disponibili e accessibili ovunque.
LF: Il sito sarà un luogo di dibattito aperto a possibili contraddittori?.
CS: No, il sito non intende dar voce a tutte le molteplici voci del venetismo né ad alcun contraddittorio divergente, ma sarà invece un canale di divulgazione incentrato sulle idee di libertà, su quanto propone il TPV e il suo portavoce, in ogni caso come ho già detto si tratta di fare business comunicando verità. ???
LF: Certamente un simile progetto editoriale richiederà una redazione, sei in cerca di collaboratori nel progetto?.
CS: Chiunque vorrà contribuire nel progetto è il benvenuto, soprattutto chi è ambizioso e pensa in grande è bene accetto, non certo gli umili e i moderati.
LF: Avrete un target di riferimento come possibili vostri lettori e utenti?.
CS: In generale non abbiamo un target di utenti specifico dato che ci rivolgiamo a tutti coloro i quali sono interessati alle idee che proporrò, dunque ai cuori robusti. Si potrà diffondere i contenuti, video, gli articoli in rete, questo come già spiegato è importantissimo per poter dar viralità e visibilità al sito.
LF: Quale sarà la frequenza degli aggiornamenti e della disponibilità dei contenuti del tuo futuro network?.
CS: I contenuti saranno giornalieri come ci si attende da una piattaforma di comunicazione.
LF: Ha già un nome, un dominio e una data per la sua inaugurazione?.
CS: No, al momento è ancora tutto in working progress, il canale ufficiale del Tea Party Veneto sarà parte del network, e dato che è già operativo, al momento fungerà temporaneamente da interfaccia per il network e per i test tecnici.
LF: Ovviamente come tu hai detto, il punto di partenza verso la rivoluzione della libertà è il Veneto, tale territorio nelle ultime settimane è al centro delle cronache politiche e giudiziarie per le sue spinte indipendentiste. Tu stesso lo scorso 1° Aprile sei stato uno dei primi a rilasciare un commento entusiasta sul parere dato dalla commissione del Consiglio regionale del pdl 342 per l’indizione di un referendum in Veneto, i tempi per una sua approvazione definitiva paiono però procedere a rilento.
CS: Vi sono delle differenze tra la società veneta e le rappresentanze nel Consiglio regionale. I cittadini veneti non accettano più le logiche politicanti e puntano al diritto di poter votare per la loro indipendenza da Roma per poter pagare meno tasse. Purtroppo alcuni rappresentanti eletti puntano invece ad arricchirsi sulle spalle dei veneti, passando il loro tempo a vivacchiare sulla loro poltrona.
LF: Ritieni che i rappresentanti in Consiglio regionale non siano all’altezza del compito auspicato dal popolo veneto?.
CS: Purtroppo c’è chi specula retoricamente sulla causa veneta, chiedendo voti con l’obbiettivo di parassitare uno stipendio.
LF: Come giudichi Luca Zaia? Ritieni che sia sinceramente impegnato per la causa veneta, avrebbe potuto far di più per favorire un rapido iter sul pdl 342?.
CS: Zaia è il presidente della regione, ha delle responsabilità istituzionali, dunque se passa la risoluzione 342 può subire delle ritorsioni da parte delle autorità centrali italiane.
LF: Ha dunque paura di un commissariamento della regione o di finire in galera?.
CS: Anche. Il punto è che Zaia guarda ai prossimi 5 minuti non ai prossimi 125 anni, la sua è una visione personale a breve termine non orientata al futuro del popolo veneto, certamente teme per la sua incolumità e per l’intrusione poliziesco-giudiziaria dello Stato italiano nella sua vita, ma il cammino verso l’indipendenza è ormai avviato e prossimamente sarà un dato di fatto oltreché per i veneti anche per i lombardi ed altri popoli.
LF: Da quel che hai dichiarato, suppongo che il tuo interesse affinché il pdl 342 venga approvato sia inerente alla necessità che il Veneto voti un referendum ufficialmente riconosciuto, nonostante il successo di Plebiscito.eu. Come dovrebbe avvenire, in termini di procedura tale transizione e proclamazione della nuova Serenissima?. Oltre che sull’indipendenza il popolo dovrà in seguito votare anche sulla propria Costituzione?.
CS: Ritengo che il diritto di voto per un referendum d’autodeterminazione ufficiale sia indispensabile per avere una legittimità sul piano internazionale e per fugare ogni dubbio circa la volontà del popolo veneto. Circa l’assetto costituzionale, i cittadini veneti una volta che avranno votato in favore dell’indipendenza delegheranno ai loro rappresentanti eletti il compito di stendere i loro documenti istituzionali. In pratica bisogna seguire l’esempio statunitense: Dichiarazione di Indipendenza e approvazione da parte dei rappresentanti delegati di una Costituzione comprensiva del XIII° Emendamento.
LF: Il tuo approccio è molto americano credi che tale mentalità possa funzionare in Veneto?.
CS: Beh sul piano della comunicazione e in quanto presidente del Tea Party Veneto ritengo che se gli Stati Uniti dichiarassero il Veneto loro 51° Stato farei i salti di gioia. Non sono un venetista, non amo il folklore, la storia mi piace leggerla, ma poi io guardo al futuro, il quale non sarà come il passato anche in caso di indipendenza. ???
LF: A fronte degli scenari internazionali attualmente in svolgimento, ritieni che le Nazioni Unite e le istituzioni internazionali debbano interpretare un ruolo nella causa veneta? Le vedi favorevoli a tale secessione? Ritieni che un loro riconoscimento o appoggio possa risultare determinante?.
CS: Penso che contino soprattutto i veneti, se saranno in maggioranza per l’indipendenza l’Onu ne prenderà atto, in ogni caso non ci facciamo intimidire.
LF: Come giudichi la Lega Nord, aldilà del voto del pdl 342, ritieni che tale partito possa ancora risultare determinante come contributo per le sorti future di un Veneto indipendente?.
CS: La Lega Nord si batte per Roma indipendente dal Veneto.
LF: E’ una critica che rivolgi a Flavio Tosi, sindaco di Verona e segretario della Liga Veneta, al centro di polemiche e scandali?.
CS: A Tosi pongo queste domande: è vero che fa feste con i trans? Quanti giorni ha lavorato in vita sua?. In realtà Tosi è impegnato a ricostruire un Paese che non esiste, l’indipendenza del Veneto è ben altra cosa.
LF: Presumo che tu abbia seguito il botta e risposta tra la senatrice Laura Puppato, esponente veneta del PD, e alcuni commentatori del nostro giornale circa i temi dell’indipendenza del Veneto. Puppato è contraria all’indipendenza sostenendo di essere su posizioni federaliste, tu cosa ne pensi?.
CS: Laura Puppato fa dichiarazioni pornografiche. Il PD sono i degni rappresentanti della parte mediocre del Veneto.
Continua…
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Intervista a Carlo Sandrin (Tea Party Veneto) il ‘Glenn Beck europeo’ (2° parte)
http://www.lindipendenza.com/intervista ... 2%B0-parte
Proponiamo per L’Indipendenza la seconda parte (qua la prima) dell’intervista in esclusiva rilasciataci via skype nei giorni scorsi da Carlo Sandrin (nella foto a sinistra), portavoce del Tea Party Veneto (TPV), su vari argomenti di stretta attualità e circa i suoi futuri progetti personali per il Veneto e la promozione della libertà. (Intervista a cura di Luca Fusari)
Luca Fusari: Quanto ha influito l’arresto dei secessionisti e la vicenda del “tanko” nel rallentamento dell’iter del pdl 342?.
Carlo Sandrin: Gli arresti in relazione al tanko paradossalmente sono stati un indiretto favore fatto all’indipendentismo veneto. La magistratura e lo Stato italiano con tali arresti hanno inconsapevolmente fatto più di quanto finora era stato possibile fare negli ultimi anni: hanno unito tutti i litigiosi veneti attorno alla causa comune di un Veneto libero contro lo Stato italiano. Ovviamente questo non significa che ci stiano favorendo, anzi temo che non finirà qua.
LF: Cosa intendi dire?.
CS: Dico che lo Stato italiano farà di tutto per impedire che il Veneto non sia più schiavo di Roma.
LF: Alludi a possibili nuovi arresti, repressioni e ad altre forme di intimidazioni anche violente?. In un tuo video su YouTube hai paventato la possibilità che vi possa essere in atto una nuova “strategia della tensione” contro il Veneto.
CS: Si, ritengo che prossimamente possano esserci delle stragi orchestrate dallo Stato italiano in territorio veneto. Lo Stato italiano ha dimostrato già in passato di essere violento e liberticida, non rispettando gli individui e le loro libertà naturali ed economiche. Le stragi pilotate dallo Stato o da parti deviate dello Stato non sono mai state chiarite, pensiamo a piazza Fontana o all’uccisione di Aldo Moro, dunque è possibile che in ottica anti-secessionista possano accadere.
LF: Nel caso dovessero accadere di nuovo, come dovrebbe comportarsi e reagire la popolazione veneta?.
CS: I veneti e i liberi dovranno rispondere soltanto e solamente con manifestazioni pacifiche, con la democrazia e il rispetto di una condotta basata sulla nonviolenza, mai con la violenza fisica e verbale, qualunque cosa dovesse accadere. Non bisogna mai cadere nelle provocazioni o in reazioni, dato che è l’obbiettivo a cui mira lo Stato per poter poi reprimere a man bassa.
LF: A proposito di provocazioni e ricorrenze, nei giorni scorsi vi sono state polemiche da parte dell’ANPI nei confronti degli indipendentisti veneti sull’interpretazione del 25 Aprile e sul suo significato. Qual è la tua opinione su tali diatribe?.
CS: L’ANPI è una associazione di ex terroristi comunisti rossi i quali durante la seconda guerra mondiale combatterono contro le squadre fasciste di colore opposto ma di ideologia uguale. Si opponevano a un dittatore in nome di un altro dittatore. Le dichiarazioni dell’ANPI contro gli indipendentisti veneti sono paragonabili a quelle del cane Pluto sullo scudo spaziale. La festa italiana del 25 Aprile è una non festa italiana dato che si celebra una falsa liberazione la quale ha partorito la Costituzione più indecente del mondo e può essere celebrata solo da chi è decerebrato, ignorante, in cattiva fede o tutto questo.
LF: Alludi per caso a Giorgio Napolitano?.
CS: Giorgio Napolitano pensi ai carri armati in Ungheria, dato che ne dovrà rendere conto a Dio.
LF: Quindi ritieni che il 25 Aprile in Veneto debba diventare il giorno dell’orgoglio veneto contro l’Italia?.
CS: Chi viene in Veneto può vedere come tutti i giorni vi siano i gonfaloni e i simboli della Serenissima, quindi la festa di San Marco trascende la data sul calendario, dato che la festa dell’indipendenza avviene ogni giorno.
LF: Alcuni nostri lettori e commentatori, quando sentono parlare di Tea Party Veneto associano tale associazione a torto o a ragione con il Tea Party Italia (TPI), dato che sei il leader del TPV ci puoi spiegare quali sono le differenze e quali i punti condivisi tra la tua associazione e quella italiana?.
CS: Il Tea Party nasce dall’esperienza e dall’esempio del movimento Tea Party statunitense che riunisce milioni di persone ogni anno sotto le bandiere della lotta al Big Government e contro la socializzazione della società. Il TPV è differente dal TPI ed ha le stesse razionali differenze e analogie al pari che con gli altri Tea Party esteri in giro per il mondo, ad esempio in Australia o negli Stati Uniti.
LF: Quindi il TPV non dipende dal TPI ed ha una propria autonomia organizzativa e decisionale?.
CS: Esatto, il TPV riguarda il Veneto non si interessa di parlare a nome dell’Italia, è una organizzazione non dipendente dal TPI. Il TPI ha il tricolore nel loro simbolo, noi abbiamo il leone marciano. Siamo un movimento veneto apartitico ma aperto anche a tutti quei rappresentanti delle istituzioni, locali e nazionali che vogliano dimostrare pubblicamente, con la loro adesione, un impegno concreto nel promuovere le nostre idee e nel lottare a favore delle istanze venete di cui il movimento di protesta e di proposta si fa carico.
LF: A proposito di proteste e proposte, sappiamo che tu e il TPV state proponendo la battaglia sulla disobbedienza fiscale anche attraverso il ravvedimento operoso, vi sono in programmi degli eventi o delle manifestazioni da tenersi in Veneto prossimamente?.
CS: In generale il TPV ha un suo calendario delle attività, al momento sono in costante definizione, dato che procede nella sua crescita di seguito ed iscritti. Abbiamo in programma la riproposizione dell’evento sulla disobbedienza civile e fiscale, Martedì 6 Maggio 2014 dalle ore 20.30, presso il cinema teatro San Pietro in via G. Matteotti 56 a Montecchio Maggiore (VI). Il titolo della convention sarà: ‘La vita e la libertà vengono prima delle tasse e dello Stato (ladro)‘. Il tema della serata vedrà vari interventi sul: non rubare-Stato ladro; disobbedienza fiscale metodi e modi; le tasse e lo Stato possono aspettare viene prima la vita e la libertà. Proponiamo in Veneto la disobbedienza fiscale in ogni città veneta per manifestare contro l’eccessiva tassazione e promuovere la libertà di mercato. Rivolta a tutti i commercianti, artigiani, imprenditori, possessori di partita IVA e ai singoli interessati, la riunione ha lo scopo di informare su come attuare una disobbedienza fiscale e alle conseguenze giuridiche ed esattoriali di tale atto, anche e soprattutto in virtù del fatto che in questo momento molte aziende si trovano in difficoltà circa la solvibilità dei contributi a causa delle imposte che lo Stato italiano ci impone. Preciso che non c’è nessun obbligo da parte dei partecipanti dell’evento se non la libertà di partecipare ad una riunione. Preciso inoltre che l’iniziativa è completamente priva di ogni azione politica e/o sindacale e/o associativa e priva di ogni corrente partitica.
LF: Giorgio Fidenato assieme a Leonardo Facco sono gli animatori del Movimento Libertario e sono da sempre vicini alla causa della disobbedienza fiscale e in favore dell’indipendenza del Veneto. Come giudichi i libertari italiani alla luce anche di talune polemiche presenti nell’area liberale?.
CS: Io non sono un libertario tendo più su posizioni conservatrici, ma ho grande stima e rispetto personale per Leo e Giorgio e per le loro idee e battaglie, personalmente ho intenzione di tesserarmi nel Movimento Libertario.
LF: Tra i partecipanti all’evento sulla disobbedienza civile e fiscale vi sarà anche un sacerdote, padre Marino Ruggero, qual è il tuo rapporto personale con la fede e qual è il tuo giudizio nei confronti della Chiesa cattolica alla luce delle prese di posizione in favore dell’unità d’Italia e contro la secessione del Veneto da parte di importanti esponenti della Conferenza Episcopale Italiana?.
CS: Dio ha creato gli uomini liberi, e ci ha mandato sulla Terra uomini straordinari come Don Marino Ruggero, purtroppo però non tutti sono come lui. Io sono un cristiano credente ma penso che lascerò la Chiesa cattolica, in quanto essere cristiani è in antitesi con l’essere cattolici. La Chiesa cattolica è una istituzione ormai secolare e poco spirituale, è catto-comunista e crede di essere l’unica depositaria del monopolio della fede. Individualmente credo troppo in Dio per credere anche alla Chiesa cattolica.
LF: Da credente, cosa rimproveri alla Chiesa cattolica?.
CS: Se si è credenti e divulgatori della parola di Cristo si crede in una visione giusnaturale in difesa dei diritti naturali individuali di proprietà, non si possono giustificare l’oppressione fiscale e l’unità d’Italia. Storicamente e teologicamente questo è in contrasto con la storia stessa della Chiesa cattolica e con il cristianesimo, ricordo che vi è un santo che rifiutò di fare il gabelliere, non c’è nessun santo famoso come pagatore di tasse.
LF: Ritieni quindi che la Chiesa cattolica e le diocesi venete refrattarie all’indipendenza non stiano capendo i veneti e le esigenze spirituali e materiali dei loro fedeli?.
CS: Si, reputano le pretese indipendentiste come infondate. Non comprendono che la causa dei suicidi di molti imprenditori veneti sono le tasse da pagare a Roma e all’oppressiva burocrazia. Il Vaticano e quelle diocesi, anziché essere vicine a molte famiglie venete disperate o in lutto, si preoccupano invece di aprire le porte delle loro canoniche per ospitare immigrati, il tutto in ossequio alle parole del papa. Tutto questo è contro gli interessi dei veneti e del buon senso. Noi del Tea Party Veneto con il nostro evento co-organizzato intendiamo invece dare una risposta concreta contro il dramma fiscale in favore della vita.
Continua…