Intervista a Loris Mazzorato SIndaco di Resana
Pubblicato il 17/10/2014
da Redazione Vivere Veneto
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Abbiamo con noi oggi il Sindaco di Resana Loris Mazzorato divenuto famoso per esser stato commissariato e sostituito lo scorso novembre 2013 da un burocrate dello stato italiano non eletto.
Il peccato Originale di Loris fu quello di aver messo all’ordine del giorno la revoca della Tares nel suo comune.
E per quasi tutti gli altri membri della giunta questo era veramente troppo, o meglio… era troppo per i loro gerarchi di partito che a Roma si devono essere detti: se comincia uno, si apre la diga ed è finita, quindi “fermatelo prima che sia troppo tardi”.
Loris forte di una sua amministrazione e di un sano bilancio comunale in attivo dunque deve aver osato troppo proporre di non tassar il popolo che rappresentava (e che rappresenta tutt’ora).
Il problema dunque ufficialmente era il “patto di stabilità interno italiano” , ma cos’e’ Loris questo fantomatico patto di stabilita’ ?
Loris…. “Il patto di stabilità è un meccanismo piuttosto complesso, che diventa quasi un’assurdità.
Mi rifiuto di volerlo comprendere, perché, parlando con un linguaggio comprensibile a tutti (magari in modo un po’ improprio) non ti lascia spendere i tuoi soldi, frutto di risparmi e sana gestione. Comprendere questi folli meccanismi, vuol dire rischiare di farsi assorbire da normative perverse e io mi oppongo fortemente a queste imposizioni diaboliche”
Dunque Loris ci aiuteresti a capire come avete fatto per aver questo forte “accantonamento di capitali”,che lo stato vi impedisce di spendere seppur di vostra proprietà ?
Loris …… “Innanzitutto il merito non è solo mio. Resana, da sempre, è stata gestita in modo parsimonioso e oculato. Negli ultimi anni il problema è diventato enorme, in quanto all’azzeramento dei trasferimenti da parte dello Stato centrale verso il Comune di Resana è corrisposto il divieto di spendere quello che avevamo accantonato per fare opere che le varie amministrazioni avevano programmato”
Sappiamo che altri sindaci si sono fatti avanti, interessati al tuo operato, ci auguriamo tutti di poter vedere quanto prima TUTTI I SINDACI VENETI AD INDOSSAR LA FASCIA VENETA
Cosa consiglieresti ora a quei sindaci che volessero intendere il proprio ruolo in modo diverso: dall’esser gabelliere dello stato al traformarsi in rappresentante a servizio del Popolo ?
Loris …… “E’ una domanda molto profonda. Innanzitutto esprimere la nostra contrarietà di fronte a norme che sono contro l’interesse della nostra comunità. Il semplice fatto di mettere un cartello fuori dalla sede municipale, di fare incontri formativi su argomenti “scottanti” quali la perdita di sovranità monetaria e popolare, denunciare all’ONU la violazione dei trattati internazionali, sottoscritti anche dall’Italia, quali il diritto di autodeterminazione, il poter scegliere la nazionalità ecc. sono tutti elementi che contribuiscono ad aumentare la coscienza e consapevolezza al fine di comprendere che il vero cambiamento parte da ognuno di noi”.
Ognuno di noi deve portare una goccia al mare, tutti insieme avremo un mondo pieno di nuove energie”
Dunque Loris ci vediamo domenica , e’ stato un segnale importante che Resana abbia riconosciuto il tuo buon lavoro e ti abbia rieletto, premiando dunque la tua coerenza. Riteniamo che gli amministratori pubblici debbano esser perlappunto “a servizio del Popolo”, sempre più spesso ultimamente si vedono amministratori locali che si comportano da veri e propri gabellieri e riscossori dello stato dimenticando la rappresentanza e il mandato che il Popolo ha fornito loro. Speriamo Vivamente che il segnale che hai dato e continuamente mandi possa servire da sprono anche per altri sindaci che possano cambiare atteggiamento, magari iniziando una vera rivoluzione copernicana, un movimento dei Sindaci Veneti che possano rivoltare le dinamiche, facendo nascere un vero e proprio MOVIMENTO DAL BASSO per una riscossa e un rinato coinvolgimento del Popolo Veneto.
Il Governo Nasionae Veneto “scomunica” Mazzorato
RESANA. Il sindaco Loris Mazzorato “scomunicato” dal Governo Nasionae Veneto che gli intima di restituire la carta d'identità veneta, quella con cui aveva aperto un conto corrente in una banca...
29 gennaio 2015
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RESANA. Il sindaco Loris Mazzorato “scomunicato” dal Governo Nasionae Veneto che gli intima di restituire la carta d'identità veneta, quella con cui aveva aperto un conto corrente in una banca svizzera e registrato la sua presenza in un albergo elvetico. La decisione è stata presa dalla Corte Federale del Popolo Veneto, uno degli organismi dell'associazione guidata da Gabriele De Pieri che per il sindaco di Resana ha parole di fuoco: «Vuole costituire una realtà come la nostra, con una sua propria anagrafe. Di fronte alle richieste di chiarimento da parte nostra, ha replicato che lui si sente libero di fare quello che vuole. A questo punto le nostre strade si dividono, perché vuole utilizzarci per i suoi scopi, che non sono i nostri». Mazzorato aveva partecipato (“spesato da noi”, precisa De Pieri) alla missione del Governo Nasionae Veneto a Ginevra per caldeggiare all’Onu il riconoscimento dell’identità veneta. Era giugno, ma nel frattempo i rapporti con i venetisti si sono guastati. Anche per una questione di principio a sentire De Pieri: «L'unico soggetto giuridico titolato per il diritto all'auto determinazione è il popolo come soggetto distinto dallo Stato e quindi anche da chi lo amministra. E Mazzorato, facendo il sindaco, non solo riconosce le istituzioni italiane ma addirittura ne fa parte attiva». Ma ciò che ha fatto scattare la scomunica è l'intenzione di replicare il Governo Nasionae. «Ne abbiamo le prove», continua De Pieri, «e non possiamo accettare di fare confusione. Che cosa cerca il sindaco di Resana è chiaro: un posto per le regionali, con chi staremo a vedere». Mazzorato non ricopriva nessun incarico nel Governo Nasionae. (d.n.)
Cossa faxeva Mazzorato in cerca de Passera a Roma...queo che gà da far el novo partito itaglian..
Tanti giuramenti...meditate...
Xe poki i piè par massa scarpe..
https://www.facebook.com/pages/Governo- ... 7885533606
Resana: i venetisti irrompono in Consiglio
RESANA. "Invasione" dei venetisti al consiglio comunale di Resana: mettono sotto accusa il sindaco Loris Mazzorato, dopo la scomunica del “Governo Nasionae Veneto”, lo stesso che aveva fornito al...
01 febbraio 2015
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RESANA. "Invasione" dei venetisti al consiglio comunale di Resana: mettono sotto accusa il sindaco Loris Mazzorato, dopo la scomunica del “Governo Nasionae Veneto”, lo stesso che aveva fornito al primo cittadino di Resana la carta d'identità veneta con cui aveva aperto un conto corrente in Svizzera, senza alcun dubbio circa la sua validità. È capitato giovedi sera, quando ormai il consiglio era alle sue battute conclusive: un gruppo di trenta persone, capitanate dal leader del “Governo Nasionae” Gabriele De Pieri, ha preso posto nella sala consiliare: un rapido scambio di occhiate con il sindaco ha fatto capire agli altri spettatori che il gruppetto era proprio lì per Mazzorato. Il sindaco ha chiuso ufficialmente il consiglio. Tutti sono usciti e non poteva sfuggire la presenza di due carabinieri all'esterno del municipio. Insomma, una situazione un po' anomala: Mazzorato si è poi incontrato con i venetisti nella stessa sala, alla presenza anche di alcuni cittadini resanesi, tra cui alcuni esponenti della lista di minoranza Resana Si Muove. Da parte loro i venetisti hanno ribadito con veemenza l'accusa di tradimento nei confronti del sindaco resanese, accusandolo di voler fare un doppione del loro progetto di anagrafe veneta. Accuse respinte al mittente da Mazzorato che ha auspicato di chiarire definitivamente la cosa in un prossimo incontro. «I carabinieri», ha dichiarato ieri Mazzorato da Roma, dove è stato invitato alla presentazione del nuovo progetto politico di Corrado Passera, «erano in servizio di pattuglia e sono venuti vedendo che c’era molta gente nei pressi del municipio».(d. n.)
Folla per Mazzorato: «Loris tieni duro!»
Oltre quattrocento persone ieri sera a sostegno del sindaco di Resana
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RESANA – Folla ieri sera al centro anziani di Resana per l’incontro del sindaco Loris Mazzorato coi cittadini. La sala era gremita, c’erano all’incirca quattrocento persone. Una platea tutta a sostegno del primo cittadino, con scroscianti applausi e cartelloni con scritto: «Loris tieni duro!». In quello che forse sarà il suo ultimo discorso da sindaco, Mazzorato ha passato in rassegna le cose fatte e quello che si potrebbe fare, sottolineando l’impegno straordinario dei volontari del suo comune durante questi quattro anni e mezzo di amministrazione.
«Persino i dentisti mi hanno detto sì, quando ho chiesto di dare una mano a qualcuno – ha detto – Che diritto abbiamo noi di lasciare stare qualcuno col mal di denti? Ogni tanto qualcuno arriva, mi dice che è andato in pensione e mi chiede che cosa può far per il comune… Oggi forse sarà il mio ultimo giorno, ma quello che abbiamo fatto non è merito mio, ma dei cittadini».
Mazzorato poi ha fatto un lungo excursus sulla sua battaglia contro tasse, le sue magliette provocatorie contro Monti e Letta, arrivando fino alla sua presenza al requiem per Priebke. «La mia protesta dura da due anni – ha affermato – Con le mie magliette sono andato ovunque, anche al requiem per Priebke. E non perché sono nazista, condanno quegli atti e chiedo scusa a se ho urtato la sensibilità di qualcuno. La cosa però è stata strumentalizzata, semplicemente era partito l’ordine di farmi fuori all’alto. Prima era capitato al sindaco di Vedelago, poi a quello di Godego, ora a quello di Resana, il prossimo non vi dico chi è…». Il sindaco se l’è presa anche con la Lega. «Sono stato eletto grazie alla Lega – ha detto ancora – Ma parlano tanto di federalismo e poi quando c’è da puntare i piedi non si fa: mi sa tanto che c’è una tresca…».
Poi c’è stato un saluto ai cittadini. «Oggi forse è il mio ultimo giorno – ha affermato riferendosi al fatto che ora la sua permanenza in municipio dipende dai primi dei non eletti, che dovrebbero subentrare ai consiglieri dimissionari – Molti dei non eletti purtroppo sono assoggettati alla classe politica vecchia, ma comunque mi appello a loro: se accettano di entrare in consiglio si può continuare a lavorare per Resana, fuori dalla partitocrazia».
«Vado a casa e mi trovo senza lavoro – le sue parole – Ho un mutuo di mille euro e 500 euro vanno all’altro figlio che ho, se qualcuno mi indica un’opportunità gliene sarei grato». Questa sera è previsto il consiglio comunale in cui si sarà la nomina dei primi dei non eletti, si starà a vedere poi nei prossimi giorni quanti rassegneranno le dimissioni e se l’era Mazzorato è destinata a continuare oppure no.
Impero Mazzorato, fallita la Pluto - Era la società dei negozi della famiglia: gestiva un patrimonio da 20 milioni
11 agosto 2011
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Quinto fallimento per la galassia dell'impero Mazzorato. A capitolare stavolta, al tribunale di Treviso, è la «Pluto srl», società contenente i negozi con i quali la famiglia di Castelminio di Resana, titolare di una catena di magazzini di abbigliamento, aveva costruito un piccolo impero immobiliare del valore di oltre 20 milioni di euro. Attivi finiti nel concordato della Pluto declassato ora a fallimento dopo che la medesima istanza aveva colpito in serie la holding Melograno e le controllate Leamm, Cdm e Jesolo Trade. Il castello di carte creato su di liquidazioni e concordati preventivi presentati in tribunale è caduto sotto il peso dei debiti. Ultima in ordine di tempo la Pluto, in dissesto dal 2006, anno in cui ha cominciato a chiudere i bilanci in rosso arrivando a una perdita di 2,6 milioni di euro nel 2009. Oltre ai negozi a marchio Mazzorato, la società deteneva anche il controllo della Cdm, anima commerciale del gruppo che fino all'anno scorso contava 150 dipendenti. Il calo delle vendite ha comportato il mancato pagamento dei canoni di affitto alla Pluto, che ha cominciato così a far saltare a sua volta i pagamenti verso i propri creditori. Un effetto domino di cui è rimasto vittima l'intero gruppo di moda, passato in parte nelle mani dei Magazzini Zanchetta, affittuari di un ramo di Mazzorato e firmatari di un preliminare da circa 10 milioni con il quale si sono assicurati cinque negozi: Castelminio di Resana, Trieste, Udine, Marghera e Vigonza. Una fetta importante della vasta rete di negozi di abbigliamento - 15 in tutto - che la famiglia Mazzorato ha dovuto vendere per fare fronte ai debiti e salvare parte della forza lavoro. Secondo il piano concordatario, la Pluto doveva tornare l'intero credito ai privilegiati mentre i chirografari dovrebbero venir ripagato al 10% circa. I debiti sono rilevanti: 13,9 milioni quelli vantati dalle banche, ora protagoniste del nuovo rito fallimentare. La parola passerà ora ai giudici trevigiani chiamati a prendere in mano la procedura e decidendo in prima persona la strada migliore per dare soddisfazione ai creditori. Il precedente lavoro era stato invece approntato da un commissario e un curatore, che per redigere il concordato hanno chiesto un compenso totale di 450 mila euro, cui si aggiungono altri 230 mila euro per professionisti e periti chiamati a valutare gli attivi del piano. (e.l.t.)