Mi no ghe sarò a ste farse a sostegno de i fanfaroni

Mi no ghe sarò a ste farse a sostegno de i fanfaroni

Messaggioda Berto » sab gen 31, 2015 11:19 am

Mi no ghe sarò a ste farse a sostegno de i fanfaroni
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UNA MARCIA SILENZIOSA PER LA NOSTRA LIBERTÀ
http://vivereveneto.com/2015/01/28/libe ... olo-veneto
di Andrea Arman
Ci si impegna e si combatte per la Libertà degli altri dando per scontato di vivere noi da Uomini Liberi in un Paese Libero

NON È VERO

In Italia il Popolo Veneto è SFRUTTATO ECONOMICAMENTE ED OPPRESSO CULTURALMENTE E MORALMENTE

Crediamo che ogni Uomo abbia diritto alla Libertà propria, della propria terra e della propria Gente, al rispetto della propria Storia, alla speranza nel Futuro.
ANCHE I VENETI MERITANO LIBERTÀ E DIGNITÀ

20090519-break-the-chainsUN POPOLO SENZA LIBERTÀ SENZA DIGNITÀ, SENZA STORIA E SENZA LINGUA È SOLO UNO STRUMENTO DI PRODUZIONE IN MANO A CHI LO COMANDA

IL SUO FUTURO SONO LA MISERIA E LA DISPERAZIONE PER TANTE GENERAZIONI.

Presto i nostri soldi finiranno e ci rimarrà solo il rimpianto di Non aver fatto per tempo il Nostro Dovere.

Domenica prossima, 1 febbraio 2015, Ti aspettiamo a Cittadella, per manifestare insieme a noi la Tua VOGLIA DI LIBERTÀ.
Marcia Silenziosa a sostegno dei Sindaci Veneti

Ritrovo ore 14.45 in Piazza Pierobon (sotto la colonna del Leone)
Per maggiori informazioni sull’evento Ti invitiamo a leggere questo articolo ⇒ programma

Come nasce questa manifestazione? ⇒ Il prefetto “bacchetta” i Sindaci Veneti
Evento su Facebook ⇒ Marcia Silenziosa a Sostegno dei Sindaci Veneti

"UN POPOLO SENZA LIBERTÀ SENZA DIGNITÀ, SENZA STORIA E SENZA LINGUA È SOLO UNO STRUMENTO DI PRODUZIONE IN MANO A CHI LO COMANDA"

ma de coała łengoa parleo valtri ke si boni lomè a doparar coeła tałiana! Mi no ghe sarò gnanca morto a sostegner sti fanfaroni de łi leghisti! Vargogneve valtri ke ndaxi a marçar par i fanfaroni, doparando ła bandera veneta. E vargogneve valtri ke a seitè a doparar ła łengoa tałiana al posto de coeła veneta e ve faxi bełi de lotar par ła łengoa veneta. Fanfaroni e buxiari. Avogado Arman coerensa, parla e scrivi veneto e làsa ke łi leghisti łi se ranje o sito anca ti on furbon come ła gran parte de łi avogadori tałiani e veneti? Me despiaxe par łi pori veneti ke łi se fa cucar da sti sanbełi.




Il pericolo per l’Italia è la fascia Veneta che indossano
http://vivereveneto.com/2015/01/24/sind ... pericolosi
di Arman,Miatello,Rocchetta e Vivere Veneto

Per lo Stato Italiano risultano essere più pericolosi e meritevoli di rimozione i Sindaci Veneti che, memori di una grande tradizione giuridica e civile, si muovono quale parte pacifica, organica e feconda della Comunità Veneta, rispetto ai colleghi di altre parti della Repubblica Italiana indagati per i reati comuni che tutti sappiamo.

Alcuni Sindaci Veneti, in svariate occasioni, hanno vestito una fascia con le insegne storiche ed attuali della Repubblica Veneta e per tale loro agire sono stati formalmente e pesantemente richiamati dal Prefetto di Padova – Organo del Governo dello Stato Italiano n.d.r. – il quale addirittura minaccia di procedere per ottenerne la sospensione o rimozione qualora non avessero ad ubbidire vestendo ed ostentando la fascia tricolore che nella contigua provincia di Bolzano il 99% dei Sindaci non esibisce.

Al di là delle fini questioni di diritto circa i doveri assunti dal Sindaco con il giuramento di leale osservanza della Costituzione Italiana, l’azione del Prefetto di Padova è un ulteriore segno della ferma volontà dello Stato Italiano di privare i veneti di ogni residua libertà proprio violando quei principi costituzionali che con ipocrisia afferma di difendere.

bandiera simbolo di libertàPer lo Stato Italiano il Popolo Veneto è ancora un nemico, un pericolo; come lo era 150 anni fa quando con l’inganno e la violenza detto Stato Italiano ha occupato militarmente il Veneto. Da 150 anni lo Stato Italiano reprime e sfrutta brutalmente la gente veneta.

Per lo Stato Italiano non è grave rubare, inquinare, truffare o associarsi in forma criminale. Per lo Stato Italiano il pericolo viene dal Veneto da chi, nonostante la massiccia azione di disinformazione e cancellazione culturale, continua a sentirsi e dichiararsi fieramente Veneto. Noi Veneti non vogliamo e non possiamo scomparire come civiltà, non vogliamo diventare dei numeri nella società italiana e nel mondo globalizzato. Rivendichiamo il nostro diritto di esistere come popolo e come nazione nel reciproco rispetto con tutti gli uomini e le nazioni del mondo.

La violenza e l’arbitrio dello Stato Italiano non uccideranno il Veneto ed il grande pensiero di libertà che da millenni in queste terre si è sviluppato.

Identità Popolo VenetoEsprimiamo pertanto la massima solidarietà ai Sindaci colpiti dal provvedimento del Prefetto di Padova ed a difesa del nostro diritto di esistere come Popolo Veneto.

Invitiamo tutti ad una pacifica e silenziosa manifestazione
domenica 1 febbraio alle ore 15,00 a Cittadella.
Solo con il Gonfalone Veneto che tutti ci unisce e che nel mondo, da secoli, rappresenta libertà e giustizia.

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Ke rajonamenti da taliani ke li fa sti kì!
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Mi no ghe sarò a ste farse a sostegno de i fanfaroni

Messaggioda Berto » sab gen 31, 2015 11:22 am

Co riva łe elesion łi trà fora ła bandera veneta

Par 6 xorni ła setimana, par mexi, par ani, łi tien fora el tricołor tałian a ła domenega el 7 xorno o co riva łe ełesion łi trà fora el sanbeło de ła bandera veneta, cusì i veneti come łe sełeghe o łe łodołe łi finise ente ła rede del rocoło e łi a votar e łi vota sti fanfaroni ke da ani łi łi tol pal kuło o sesto.

Mi no tradiso i veneti, ła me xente veneta, łe jenti venete, mi no vago a sostegner sta bruta raça de fanfaroni parlopì leghisti.



Sti fanfaroni de sinaghi leghisti łi se ga meso ła fasa veneta parké a Roma łi ga dito no al referendo leghista so l’abołision de ła L. Fornero so łe pension; proposta de referendo fata tanto par tegner en moto el partido leghista anca come propaganda en vista de łe ełesion ke ghe sarà (se saveva ke sto referendo nol saria mai pasà).
Sti sinaghi leghisti łi se mete ła fasa veneta no par i veneti ma par sfrutar łi veneti e portarli a votar lega ke gnente ła ga fato ente tanti ani, par naltri veneti, a parte magnar so łe nostre spałe.

Come ca dixe Etore Bejato no ghè gnaon obligo par łi sinaghi de metarse ła fasa tricołor e pal pasà łi memi leghisti łi gheva dito parołàse a altri veneti:

scrive Bejato
Sicuramente è sconfortante osservare come un partito che è nato come “rivoluzionario” come la Lega Nord-Liga Veneta, si ritrovi con due fra i i suoi Sindaci più popolari, mi riferisco a Giancarlo Gentilini e a Flavio Tosi, che si sono sempre caratterizzati per indossare in maniera ossessiva la fascia tricolore in tutte le circostanze e in tutte le situazioni…
Ancora più sconcertante quanto è accaduto a Vicenza qualche tempo fa: il vicesindaco Jacopo Bulgarini si presenta alla manifestazione ufficiale per l’inaugurazione della nuova base americana senza la fascia tricolore, per protestare contro l’atteggiamento del governo italiano che ha sistematicamente ignorato la contrarietà del consiglio comunale e della città berica.
Da chi viene duramente bacchettato? M10575266_10153579073438136_401857716034332233_oa da Manuela Dal Lago, già parlamentare della Lega, e soprattutto presidente del governo della Padania nel biennio 1998-1999!
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Re: Mi no ghe sarò a ste farse a sostegno de i fanfaroni

Messaggioda Berto » sab gen 31, 2015 11:33 am

Il Sindaco NON ha l’obbligo di portare la fascia tricolore

http://www.raixevenete.com/il-sindaco-n ... -tricolore

“Il Sindaco NON ha l’obbligo di portare la fascia tricolore…DSCN2780

Il 19/5/1875, centotrentotto anni fa, a Bolzano Vicentino, venne convocato il Consiglio comunale; non erano ancora trascorsi nove anni da quel 21-22 ottobre 1866 giorno del plebiscito-truffa con il quale il nostro Veneto fu annesso all’Italia, la prima di una serie infinita di truffe portate avanti dall’Italia nei confronti del popolo veneto.

Quel giorno, l’allora sindaco Giacomo Giaretta fece inserire nell’ordine del giorno una richiesta che doveva essere approvata praticamente all’unanimità: l’acquisto di una fascia tricolore da portare nelle pubbliche manifestazioni. Grande fu la sua sorpresa quando la proposta fu bocciata con nove voti contrari e un solo, il suo probabilmente, a favore! (1)

No so, onestamente, se tale votazione fosse riproposta ai giorni nostri in quale dei 581 comuni veneti si potrebbe verificare un simile risultato: d’altra parte l’italianizzazione del Veneto è stata così massiccia, sudbola e determinata che questi sono i risultati; e come ben si sa, e viene mirabilmente scritto in un prezioso volume di Albert Memmi, la colonizzazione produce colonizzati e colonizzatori….(2)

Sicuramente è sconfortante osservare come un partito che è nato come “rivoluzionario” come la Lega Nord-Liga Veneta, si ritrovi con due fra i i suoi Sindaci più popolari, mi riferisco a Giancarlo Gentilini e a Flavio Tosi, che si sono sempre caratterizzati per indossare in maniera ossessiva la fascia tricolore in tutte le circostanze e in tutte le situazioni…

Ancora più sconcertante quanto è accaduto a Vicenza qualche tempo fa: il vicesindaco Jacopo Bulgarini si presenta alla manifestazione ufficiale per l’inaugurazione della nuova base americana senza la fascia tricolore, per protestare contro l’atteggiamento del governo italiano che ha sistematicamente ignorato la contrarietà del consiglio comunale e della città berica.

Da chi viene duramente bacchettato? M10575266_10153579073438136_401857716034332233_oa da Manuela Dal Lago, già parlamentare della Lega, e soprattutto presidente del governo della Padania nel biennio 1998-1999!

Va chiarito che nessuno pretende che i Sindaci veneti diventino dei rivoluzionari ma credo sia sufficiente dare qualche segnale …

Perché il bello della questione è che NON c’è alcuna legge che obblighi il Sindaco (o un suo delegato) ad indossare la fascia tricolore, come dimostrato proprio a Vicenza dal vicesindaco Bulgarini.

Emblematico quanto viene scritto nella circolare del ministro dell’interno Rosa Russo Jervolino (Gazzetta Ufficiale n. 270 del 18 novembre 1998) nella quale “SI INVITA” i sindaci a fare un uso corretto e conveniente della fascia tricolore: io non ho l’assoluta padronanza della lingua italiana, ma il concetto di “si invita” è profondamente diverso dal “si obbliga”….

Così pure nell’art. 50 del D.Lgs. n. 267/2000 al comma 12 si legge:

“Distintivo del sindaco è la fascia tricolore con lo stemma della Repubblica e lo stemma del comune, da portarsi a tracolla.” Ma anche qui non si parla di obbligo…

E allora cari sindaci, di fronte alla protervia dello stato italiano, e penso al famigerato patto di stabilità, ai famigerati tagli lineari che penalizzano le nostre comunità virtuose e non incidono nei confronti delle aministrazioni fallimentari, per ribadire l’appartenenza a un popolo, a una nazione storica d’Europa come quella veneta, quale miglior manifestazione, pacifica e nonviolenta, di rifiutare di indossare la fascia tricolore?

E qui si ritorna a uno dei principali snodi di tutta l’azione politica e culturale della nostra area: la questione identitaria, dell’appartenenza a questo o quel popolo, a questa o a quella nazione.

O si è veneti o si è qualcosa d’altro (italiani, padani ecc.); i veneti hanno un’unica bandiera, quella con il Leone di San Marco…Se si è veneti si eviti di indossare una fascia con i colori di uno stato che non è il nostro. Soprattutto quando non è un obbligo di legge.”

Ettore Beggiato

Me despiaxe Etore ke te te presti a sostegner sti fanfaroni, ce te ghe fasi da sponda. No ghe né ono de sti kì kel gapia mai fato calcosa de forte par naltri veneti e kel gapie mai ris-cià par naltri e ła nostra tera.
La Festa dei Veneti de Çitadeła ła ghe xe servesta par farse ła so cariere połedega drento ła Lega e par robarghe łi voti ai veneti.
Par na paroła dita del prefeto, par on so ciàmo, ke no vol dir gnente, no lè serto el caxo de perdar tenpo a Çitadeła a farghe ła canpagna eletoral a sti fanfaroni, basta dopar i sinbołi veneti come sanbełi.
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Re: Mi no ghe sarò a ste farse a sostegno de i fanfaroni

Messaggioda Berto » sab gen 31, 2015 1:52 pm

RIFORME, LEGA, I DEPUTATI VENETI: PD SMENTISCE MORETTI SU AUTONOMIA, SCHIAFFO AI CITTADINI

https://www.facebook.com/LegaNordUfficiale

28 GEN - “In tarda serata, alla Camera, va in scena la congiura di tutti i partiti contro l’autonomia veneta.
Mentre Alessandra Moretti va sbandierando l’autonomismo, il suo ‘Pd’ – a Roma – tradisce la fiducia degli elettori veneti e affossa la stessa autonomia.
Solo la Lega, a tutti i livelli istituzionali, sta conducendo questa battaglia con coerenza e determinazione”.
Così i deputati leghisti veneti (Matteo Bragantini, Filippo Busin, Roberto Caon, Marco Marcolin, Emanuele Prataviera) dopo che, nella tarda serata di ieri, la Lega si è vista bocciare il proprio emendamento alle riforme (il 30.28) sull’autonomia del Veneto, con 345 voti contrari e 86 a favore.
“Con un blitz notturno i deputati veneti hanno tradito il nostro popolo e tutti i sindaci veneti che si erano chiaramente espressi per l’autonomia, con tanto di formale richiesta dell’Anci veneto (tra le altre cose presieduta da un primo cittadino Pd, Maria Rosa Pavanello), che ha sollecitato nei giorni scorsi tutti i parlamentari del territorio ad appoggiare l’emendamento per fare del Veneto una Regione a statuto speciale”.

“Il Pd, con il voto di ieri, si è schierato apertamente a favore del centralismo romano e di un sistema che oggi scippa ai veneti 21 miliardi di tasse, ogni anno”. Per il Carroccio si tratta di un “colpo di mano, anche ad opera di Forza Italia, che in Veneto dice una cosa e a Roma fa l’esatto opposto”.
Per la Lega il voto della maggioranza Pd e FI è “uno schiaffo ai cittadini veneti”. Il Partito democratico – dice la Lega – ha smentito due volte gli annunci autonomisti della Moretti, votando contro il nostro emendamento e contro quello, analogo, della deputata Rubinato, già avversaria di Moretti alle primarie. Il segnale della chiara volontà centralista del Pd, determinato a soffocare ogni anelito autonomista del popolo veneto”.

???
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Re: Mi no ghe sarò a ste farse a sostegno de i fanfaroni

Messaggioda Berto » sab gen 31, 2015 1:54 pm

Par Domenega 1 a THIDADÈA, h. 15,00 n Piatha Pierobon :

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LETTERA APERTA di VENETO ŁIÓN ai SINDACI del VENETO

Buongiorno signor Sindaco,
Le scriviamo per preannunciarLe alcune nostre considerazioni circa lo stato della società veneta e le prospettive per il prossimo futuro, speranzosi che ciò possa costituire un contributo utile per meglio capire e concretamente superare le difficoltà del momento.

Nei prossimi giorni Le faremo pervenire una versione più ampia del presente testo.

Le scriviamo anche per invitarLa alla Marcia Pacifica, e Silenziosa, che abbiamo indetto per Domenica 1 Febbraio a Cittadella-Thidadèa, a fianco ed a sostegno di alcuni Suoi colleghi che in questi giorni hanno subìto un grave atto intimidatorio a ragione del loro muoversi in sintonia con il Diritto riconosciuto internazionalmente ed universalmente ad ogni popolo, europeo o noneuropeo, a vivere il proprio territorio e la propria comunità conoscendone, difendendone, facendone fiorire nel tempo l’integrità fisica e morale, sociolinguistica ed economica, storica e giuridica, la coesione sociale, il benessere diffuso, la salute pubblica, la salute delle acque, delle terre e dell’aria, la piena trasmissibilità alle generazioni del futuro di un patrimonio di civiltà degno di essere vissuto.

Siamo sempre più convinti che nessun argomento di legge possa giustificare il tentativo, anzi, l'attività di cancellazione della storia, dell'identità e della dignità di un popolo e la compressione di libertà riconosciute dalla Costituzione Italiana e dal Diritto Internazionale.

Confidiamo di poterLa vedere tra noi Domenica, in un incontro di buona volontà che non ha bandiere di partito, di lobby o di lista, ma la sola bandiera col leone alato, la bandiera di una civiltà ammirata e presa a modello in tutto il mondo. La bandiera dell'unico grande Stato europeo che per un numero di secoli ineguagliato nella Storia si è retto sul buon governo che garantisce equità e benessere diffuso, e sul conseguente consenso popolare, non sulle baionette.

Abbiamo esteso questo invito a 360 gradi,
anche ad associazioni e gruppi ed aree, presidi e collettivi che spesso non hanno occasione di incontrarsi e di confrontare con serenità tra loro condizioni e disagi differenti.

Non perseguiamo alcun calcolo elettoralistico (noi organizzatori e autori del presente testo, e Veneto Łión, non agiamo in questa ottica) ma siamo spinti ad attivarci (nella latitanza di tante istituzioni) dallo spirito cogente della nostra civiltà repubblicana.

Con cordialità ed auguri di buon lavoro,
Andrea Arman, Patrizio Miatello, Franco Rocchetta;

VENETO ŁIÓN.
Dal Veneto, Giovedì 29 Gennaio 2015 / 2014 more veneto.

???
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Re: Mi no ghe sarò a ste farse a sostegno de i fanfaroni

Messaggioda Berto » sab gen 31, 2015 1:55 pm

http://www.raixevenete.com/solidarieta- ... aci-veneti

L’Associazione Culturale Veneto Nostro – Raixe Venete invita tutte le persone che hanno a cuore il destino della nostra terra Veneta, del suo Popolo e della nostra Civiltà, ricca di storia storia, cultura e tradizioni millenarie che formano la nostra unica e vera identità a partecipare alla manifestazione di solidarietà ai sindaci Veneti , Giuseppe Pan e Renato Bobo Miatello, che si terrà a Cittadella, domenica 1 febbraio 2015 alle ore 15.00, in Piazza Pierobon.

Questi nostri rappresentanti Veneti sono stati minacciati da parte delle istituzioni italiane di provvedimenti disciplinari per aver indossato la fascia di primo cittadino Veneto in luogo della prevista fascia tricolore .

L’accusa pertanto si traduce in un divieto di esternare i propri sentimenti di appartenenza e condivisione ad un Popolo e ad una terra che tanto hanno dato e poco hanno ricevuto e che pertanto vogliono e desiderano ritornare protagonisti e padroni del proprio destino , come lo è stato per millenni, per poter garantire un futuro migliore ai propri figli.

Ci rivolgiamo, con vera e disinteressata fede, a tutta la grande base di tutti i vari movimenti, partitici e non, che si battono per l’autodeterminazione del Popolo Veneto, irrinunciabile diritto internazionalmente riconosciuto, per una partecipazione di massa che dia un segnale di unità e trasversalità del nostro movimentismo.

Raccogliamo e rilanciamo l’invito e l’appello degli organizzatori, che stanno dando il massimo per permettere lo svolgersi dell’evento, di sfilare tutti in modo silenzioso e ordinato, senza simboli di partito e movimenti, tutti sotto la nostra unica Bandiera di San Marco, evitando di cadere nei soliti personalismi di qualche leader malato di “primadonismo”, che porterebbero iniziative così importanti verso inevitabili quanto inutili isolamenti.

Fossò (Ve) 29 gennaio 2015

Associazione Culturale Veneto Nostro

???

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Re: Mi no ghe sarò a ste farse a sostegno de i fanfaroni

Messaggioda Berto » sab gen 31, 2015 7:30 pm

Mi no vago pì a sostegner xente ke co coalke bon veneto el se cata mal dal bon come Luciano Françeski, łi ghe jira al largo, łi ło rinega e xbandona.

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Sti doxento sinaghi veneti ke łi garia firmà par l’aotonomia veneta, łi xe fanfaroni, poco o gnente łi ga fato par promovar l’edentetà veneta ła so storia e łe so raixe ouropee no latine e no romane, par contestar łi miti tałiani come el tricolor, l’orenda canta mamełega, łi alpini, łe çełebrasion retoreghe tałiane a scuminsiar da coełe del resorxemento e so ła prima goera mondial, par promovar ła łengoa e ła toponomastega veneta …

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Re: Mi no ghe sarò a ste farse a sostegno de i fanfaroni

Messaggioda Berto » dom feb 01, 2015 10:41 am

L’ IDENTITA’ , IL SINGOLO E LA COSCIENZA COLLETTIVA Di Severino Toso

Pubblicato il 25/01/2015
http://vivereveneto.com/2015/01/25/l-id ... collettiva

Prefetto di Padova minaccia i Sindaci Veneti

potere di statoIl prefetto di Padova minaccia di commissariare il sindaco di Cittadella Giuseppe Pan e il sindaco di San Giorgio in Bosco Miatello per aver usato la fascia marciana al posto del tricolore.

A qualcuno verrà da sorridere, altri da piangere …

In realtà questo è un punto di svolta:

Chi di Voi ha visto il film “salvate il soldato Ryan”?
Ryan rappresenta il giusto, non perché per natura sia dissimile a tutte le migliaia di soldati al fronte ma perché il sacrificio dei Ryan impone una presa di posizione.
Questi nostri sindaci sono i nostri Ryan !!!

Se salviamo loro salviamosindaci veneti come soldato Ryan
la nostra coscienza collettiva,
il giusto che è dentro ognuno di noi.
Sono primi cittadini espressione di un voto diretto e rappresentativo, sono il territorio nostro, quindi un pò ciascuno di noi. Sono anche quello che questo stato non più rappresentativo vuole toglierci, DeMoCraZia DiReTTa
Salva te stesso,
Salva i Ryan,
Stringiamoci attorno a questi nostri Sindaci Veneti, dimodochè che possano in molti altri trovare il Coraggio di Rappresentare veramente la Popolazione che si sente finalmente Veneta!


RISPOSTA DEL SINDACO LORIS MAZZORATO AL PREFETTO DI PADOVA
di Redazione di Vivere Veneto
http://vivereveneto.com/2015/01/30/lett ... -di-padova

Riportiamo qui di seguito la lettera inviata al Prefetto di Padova dal sindaco di Resana, Loris Mazzorato. Vi esortiamo a leggerla con attenzione…è determinata, coraggiosa, importante e profonda:

E’ molto allarmante vedere una lettera indirizzata ad un Sindaco, da parte dell’ufficio territoriale di Governo, dove si scrive ” … l’uso non conforme alla legge … ” ma a chi si riferisce? Ma quale legge, quella che privilegia i monopoli, la corruzione, l’ipocrisia? Ciò che è legale è legittimo?

La legge è fatta per gli uomini e non per renderli schiavi.

Voglio richiamare l’art. 10 della Costituzione Italiana “..L’ordinamenlo giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute … “, inoltre l’art.15 della dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo cosi recita “Ogni individuo ha diritto ad una nazionalità. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua nazionalità, né del diritto di mutare nazionalità” – Everyone has the righi to a nationality – No one shall be arbitrarily deprived of his nationality nor denied the right to change his nationality.

Allora perché a certe comunità che vivono nella penisola italica viene permesso di affermare i loro usi ed i simboli della loro nazionalità? Perché ad altri, per esempio al Popolo Veneto, non viene permesso di fare altrettanto?

Sono stato il primo a denunciare la connessione tra mafia ed i profughi di Mare Nostrum e nessuno si è mosso! Troppi interessi, troppa corruzione, anzi sono stato messo alla gogna per questa mia affermazione. Dove è l’uso della legge?

Siamo in pieno regime di schiavitù, siamo governati da un sistema corretto, fallito, criminale che si comporta come il peggior carceriere che la storia abbia mai conosciuto. E’ un sistema fatto di privilegi! Perché non si vuole permettere ai Sindaci di esprimere il loro dissenso? Qualcuno forse ha paura di perdere qualche sedia?

Quante volte le leggi sono inique e solo grazie alla protesta di qualcuno, che ci fa aprire gli occhi, vediamo che le norme possono essere modificata in meglio.

Grazie Sindaco Pan, grazie Sindaco Miatello per essere veri uomini, che lottate ogni giorno per un paese veramente libero, dove al centro c’è l’uomo. Un popolo deve essere libero da oppressioni, schiavitù, tirannia. Finalmente anche il Popolo Veneto si sta risvegliando! Non siate come il generale Cadorna, che ha compiuto le peggiori atrocità verso il suo popolo, per essere osannato, che vergogna!

Sarò sempre al fianco di questi Sindaci! Viva il Veneto libero e autodeterminato, viva San Marco.


PER LA LIBERTÀ DEL POPOLO VENETO!

http://vivereveneto.com/2015/01/31/per- ... olo-veneto

Pubblicato il 31/01/2015
(E DI TUTTI GLI ALTRI POPOLI DELLA PENISOLA) e de l'Ouropa no ???
UNA RIFLESSIONE SULLA MARCIA SILENZIOSA DI CITTADELLA A SOSTEGNO DEI SINDACI VENETI

di Don Floriano Pellegrini

“Ci si impegna e si combatte per la libertà degli altri, dando per scontato di vivere, noi, da uomini liberi, in un Paese libero; ma non è vero!”

In Italia il Popolo Veneto è trattato come una colonia, da cui prendere indisturbati ricchezza e verso la quale dare carezze paternalistiche, tranquillanti della coscienza, sempre più acuta, del peso insopportabile, dello sfruttamento economico, dell’oppressione culturale e – alla fin fine e in una parola sola – dell’infame globalizzazione nazionale, impostaci da circa 150 anni. Altro che Paese libero, quello nel quale i Popoli non sono liberi di decidere, democraticamente, legalmente ma fattivamente e giuridicamente, di sé! Come fossimo dei continui minorenni, che lo Stato si autorizza in continuazione, e con la pretesa di farlo in eterno, sotto la sua tutela; che però è tutela a suo pro, del suo potere acquisito, non della libertà dei Popoli per i quali solo hanno senso di esistere uno Stato e ogni sua istituzione.

Meritiamo dignità, come ogni Popolo; abbiamo il diritto alla dignità e sentiamo ch’essa è calpestata, forzando la capacità di decidere di sé che, sola, distingue un essere ragionevole da un animale, un Popolo di liberi da un aggregato di schiavi, una terra dove esprimere sé stessi e le proprie energie da un recinto col motto «Arbeit macht frei», come ad Auschwitz. E perché mai dovremmo rinunciare alla nostra identità storica?

Insomma, lo Stato italiano prende sempre più l’aspetto, anche sulla scena internazionale ed europea, di uno Stato antidemocratico, di nominati dai partiti maggioritari; uno Stato di arroganti e di prepotenti. Oh, certo, ci sono anche delle persone per bene; noi stessi abbiamo conosciuto degli ottimi prefetti e persino dei prefetti che ci sono stati amici, come fu Cernetig, ma – al di là delle persone – è proprio la struttura che ci appare marcia; marcia sì, ma che fa la prepotente, come tutti quelli che non sanno discutere e, allora, battono i pugni sul tavolo. E una minaccia di provvedimento penale, sia pure fatta «per dovere», assomiglia troppo da vicino ad un battere i pugni sul tavolo, perché non si hanno altre ragioni che la bruta forza legale, di polizia e di legalizzazione giudiziaria degli atti che si stanno operando.

La democrazia, in questo contesto, si riduce a nulla, semplice e ridicolo e irritante flatus vocis, parole al vento, per attirare sguardi di liberi, che, però, se non si lasciano attirare da quegli aquiloni verbali e abbassano un po’ gli occhi, vedono, mentre lo Stato pronuncia quella santa parola di democrazia, mani che ti svuotano le tasche, mani che ti schiacciano la testa su un libro di storia che non vuoi studiare, mani che sono pronte a metterti le manette se non dici Signorsì! E, intanto che avviene tutto questo, verso il cielo astratto della Patria lontana, si alzano gli evviva dei ciechi, i battimano degli opportunisti, i sorrisi dei complici e degli interessati. E l’anima dei liberi geme sotto un peso insopportabile di ipocrisia collaudata!

Prendiamo in mano il nostro presente e il nostro futuro! Non solo per rispetto e per quel sacro vincolo che ci lega al passato, ossia a quanti sono le radici viventi del nostro oggi, ma anche per rispetto di noi; di noi che siamo esseri umani oggi e di oggi, che oggi e anzi adesso e ogni momento abbiamo diritto di essere nell’esercizio del nostro diritto di essere liberi. E liberi di far parte del Popolo nel quale ci riconosciamo, del quale ci sentiamo parte; non membra forzate di un Popolo che, pur con tante positività, non sentiamo e non possiamo sentire nostro. Abbiamo il dovere, davanti alla nostra coscienza, di non fuggire dalla nostra dignità di esseri umani e fuggiamo ogni volta che rinunciamo alla lotta pacifica, ma chiara, per essere, a tutti gli effetti e sino in fondo, persone libere in un Popolo libero. Abbiamo il dovere di non rassegnarci, di aiutarci vicendevolmente a guardar oltre le angustie e le depressioni che ci cagiona il presente stato di oppressione e di frustrazione.

I nostri cuori battono ancora per San Marco; noi non siamo né dei traditori né dei venduti; per noi la Patria è quella di sempre e per essa, che vediamo e intendiamo essere schiava di uno Stato forestiero, oggi versiamo – versiamole pure! – lacrime di filiale sofferenza; solo così un giorno, forse non lontano, meriteremo di versare per essa lacrime di gioia. Noi siamo figli, il volto della Terra madre ci è scolpito nel cuore; vogliamo rialzarla dalla sua prostrazione, gridare che è indegno di rispetto chi, sia pure uno Stato, non rispetta nostra madre. Anche il Papa ha detto che, se la propria madre è offesa, è giusto reagire; se la suprema legge è l’amore, come lo è, non è possibile accettare che continui ad essere svilita, la nostra Madre; noi siamo qui per dirci l’un l’altro che le nostre mani e i nostri cuori le promettono il riscatto. Non possiamo allontanarci senza aver sentito la mano tremante d’un brivido di commozione e di rabbia, del fratello e della sorella, che ci stanno accanto. Non possiamo, non possiamo rassegnarci, ma avviarci ad un nuovo domani. Noi siamo i presenti dell’oggi, che oggi sanno dire: «Basta!».
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Mi no ghe sarò a ste farse a sostegno de i fanfaroni

Messaggioda Berto » dom feb 01, 2015 10:42 am

Referendo par l'endependensa e i fanfaroni
viewtopic.php?f=126&t=420

Casta padana (de i połedeganti talego padani)
viewtopic.php?f=22&t=31
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Re: Mi no ghe sarò a ste farse a sostegno de i fanfaroni

Messaggioda Berto » dom feb 01, 2015 12:05 pm

Lettera aperta a Oronzo Turi

https://www.facebook.com/albert.gardin

Caro Oronzo, voglio chiarire meglio la politica "veneta" del Governo Veneto.

Il Governo Veneto è una struttura istituzionale, sorretta da un Parlamento eletto democraticamente, da chi crede e si riconosce nella Repubblica Veneta. Non siamo un gruppo o un movimento politico che naviga in modo disinvoto e creativo nella politica elettorale italiana.

Con l'Italia abbiamo chiuso definitivamente e ci confrontiamo con essa da pari a pari, da Governo a Governo.
E questo con tutti gli altri Stati che devono prendere atto che la Repubblica Veneta non è morta.

Perciò non vogliamo e possiamo cogliere le varie opportunità politico/partitiche del momento per dimostrare che "ci siamo", che esistiamo.
I Venetisti, se vogliono servire la bandiera di San Marco con lealtà, devono compiere una scelta precisa, senza ambiguità: entrare ed assoggettarsi alle scelte politiche democratiche del Parlamento Veneto, il parlamento di tutti.

Chi entra nel Parlamento ha già compiuto una scelta di campo irreversibile! mettendosi al servizio della Patria Veneta, della Nazione Veneta, dello Stato Veneto, cioè della Repubblica Veneta!


Chi non compie questa scelta precisa, resta venetista, sceglie cioè di restare legato con l'elastico alla schiena allo Stato italiano!
Ecco perché il Governo Veneto, nell'interesse della Patria Veneta, non può aderire – come ti auspichi – alle varie manifestazioni venetiste!


Devi capire che corriamo su un altro binario!
Cordiali saluti.
Venezia 1 febbraio 2015
Albert Gardin – Presidente del Governo Veneto
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