Bolzano, pochi giorni al referendum sulla democrazia direttahttp://www.lindipendenza.com/bolzano-po ... ia-direttadi ENZO TRENTIN
Anche in quell’isola relativamente felice (in rapporto alla vivibilità in Italia) che è Bolzano e la sua provincia, non si può dire che la democrazia risulti un facile esercizio. Infatti, è del 31/12/2013 la sentenza del Tribunale di Bolzano che ha dichiarato valide le circa 18.000 firme raccolte dall’associazione «Initiative für mehr Demokratie – Iniziativa per più democrazia».
Il prossimo 9 febbraio ci sarà, dunque, un voto referendario che è un esempio lampante di come dovrebbe funzionare la democrazia diretta in Italia.La storia è nota, poiché anche questo quotidiano ne ha dato notizia.
È la solita storia di un conflitto d’interessi che frapponeva i cittadini “sovrani” ad un Comitato di esperti nominato dal Consiglio provinciale.
Gli esperti “nominati” avevano deliberato che migliaia di firme di cittadini che chiedevano l’indizione di un contro referendum in alternativa ad una legge provinciale elaborata ed approvata dalla Südtiroler Volkspartei (Il Partito popolare del Sud Tirolo o SVP) erano da considerarsi nulle malgrado la loro raccolta fosse stata eseguita a norma di legge.
La Commissione per i procedimenti dei referendum presieduta dalla dott.ssa. Margit Falk Ebner il giorno 25/10/2013 aveva dichiarato inammissibile la richiesta referendaria presentata da ben 17.665 cittadine e cittadini che avevano firmato tale richiesta nell’estate scorsa.
Questa decisione era stata motivata con la mancanza di: “certezza che gli elettori che hanno apposto la loro firma sui moduli abbiano avuto la consapevolezza e quindi la volontà di firmare per la richiesta di referendum confermativo“. Questa certezza non sarebbe stata data dal fatto che i fogli sui quali sono state apposte le firme potevano essere estratti dal foglio esterno sul quale figuravano tutti i dati relativi alla richiesta referendaria e che la segreteria del Consiglio provinciale avesse dimenticato di apporre un timbro di congiunzione tra i diversi fogli.
Cavilli, come si noterà. Ma il potere dei partiti politici si attacca anche a questo pur di rimanere in sella.
E in tutto ciò noi ravvediamo, per l’ennesima volta, la riprova che non resta altra possibilità che quella di una vita pubblica senza partiti.
Il Tribunale di Bolzano ha correttamente sentenziato:
«I
n contrasto con la decisione della Commissione per i procedimenti dei referendum del 25/10/2013, con procedimento urgente e con tutte le conseguenze che ne risultano vengono riconosciute valide le firme apposte sui moduli vidimati dal segretario generale del Consiglio provinciale.».
Non bastasse, la SVP continua con le sue attività illegittime, tanto che è di questi giorni l’ennesima protesta di «
Initiative für mehr Demokratie», materializzata con la richiesta di rispettare l’art. 9 della legge sulla par condicio del 22 febbraio 2000, n. 28 e l’articolo 98 del Testo Unico delle Leggi Elettorali D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 astenendosi totalmente in vista del voto referendario del 9 febbraio da ogni comunicazione tendente a voler incidere sull’opinione pubblica.
Infatti l’estratto di tale articolo recita: “in tale periodo (dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto) vige dunque il divieto per tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione istituzionale, con la sola eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabile per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni.”. In passato si è dovuto fare ripetutamente l’esperienza della violazione di quanto disposto dalla predetta legge. Questo è avvenuto soprattutto e in modo pesante in concomitanza del voto referendario del 25/10/2009 ma anche in occasione di diversi appuntamenti referendari a livello comunale.
Il presidente di «Iniziativa per più democrazia», il Dr. Erwin Demichiel, ha ricordato con una lettera a tutte le autorità come esse debbano comportarsi, a norma dell’articolo 98 del Testo Unico delle Leggi Elettorali D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 e successive modifiche che testualmente recita: “Il pubblico ufficiale, l’incaricato di un pubblico servizio, l’esercente di un servizio di pubblica necessità, il ministro di qualsiasi culto, chiunque investito di un pubblico potere o funzione civile o militare, abusando delle proprie attribuzioni e nell’esercizio di esse, si adopera a costringere gli elettori a firmare una dichiarazione di presentazione di candidati od a vincolare i suffragi degli elettori a favore od in pregiudizio di determinate liste o di determinati candidati o ad indurli all’astensione, è punito… etc.”.
Mancano pochi giorni al referendum, il primo di questo genere a livello provinciale che è un esempio lampante di come dovrebbe funzionare la democrazia diretta, e «Initiative für mehr Demokratie» ricorda:
Abbiamo da distribuire 50.000 pieghevoli bilingui. Possono essere ritirati presso le persone di contatto nei circondari nonché nel nostro ufficio a Bolzano, via Argentieri 15; il nostro gruppo della Val Pusteria ha creato un proprio volantino molto sintetico che può essere stampato e divulgato via e-mail.
Siamo presenti su facebook e twitter. I contenuti possono essere condivisi con altri utenti. Eventualmente si potrebbe prendere fino alla data del referendum come immagine di profilo una a sostegno della nostra posizione di voto (immagini utili si trovano su
http://www.referendum2014.org/?page_id=364);
Scrivere lettere ai giornali è sempre utile per fare opinione così come parlare con amici e conoscenti del appuntamento referendario!
E ovviamente ci aiuta molto ricevere donazioni per coprire le spese nonché il pagamento della quota sociale;
Le informazioni più importanti si trovano sul sito
http://www.referendum2014.org;informazioni più dettagliate su
http://www.dirdemdi.org;in modo veramente impegnato il quotidiano «Alto Adige» ha raccolto un sacco di informazioni sul tema, vedi qui.
I nostri manifesti sono presenti, o stanno per essere affissi, in tutti i Comuni dell’Alto Adige per mezzo dei nostri attivisti. I testi dei manifesti sono il risultato di una ricerca presso la popolazione, sugli slogan più efficaci, avvenuta in dicembre via mail.
Da tutta questa determinazione e attività gli indipendentisti dello stivale non hanno che da imparare.