Łi veneti i xe cusità mone e toti da scançełarse da łuri memi, par farghe posto ai romani:http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 3/10/9.jpgFundus Saltienus:...
la soluzione si presenta assai suggestiva e affascinante e lo diverrebbe di più il giorno in cui l’archeologia riuscisse a collegare questo “vicus Saltienus” col romano “praetectus legioni SALTIENUS” ...
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 10/111.jpghttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... /10/12.jpg ???
Cfr. co:
saltnerius feni, saltnerius pastorum, saltnerius vinearumhttp://cipputi-antichimestieri.blogspot ... 6_T5ZR_uSo Il saltaroOggi lo potremmo definire "guardia campestre" ma all'epoca la sua figura era soffusa da un alone di mistero che spaventava i bambini e affascinava i grandi.
Il saltario in una rappresentazione tradizionale e due
figuranti in una cartolina meranese del 1907.
Il suo compito era contrastare i furti nei campi, specialmente nelle vigne, un flagello assai diffuso e temuto nelle società contadine.
Doveva dunque essere robusto, deciso, meglio se imponente perchè più adatto ad incutere timore.
Per spaventare i malintenzionati vestiva in modo particolare, con ornamenti di pelliccia e grandi copricapi dalle fogge inusuali.
Portava sempre con sè un robusto bastone impreziosito da figure intagliate.
Spesso dedito al bere, il saltario era noto per accettare piccole mance da chi transitava nei campi a lui affidati.
Il primo riferimento all'ufficio di saltaro in ambito tirolese risale al 1215, in un documento che riguarda le entrate della Curia di Trento, che possedeva certi terreni ad Appiano. Tra gli antichi compiti del saltaro c'era quello di vigilare sui pascoli contro lo sconfinamento di mandrie estranee, la custodia delle recinzioni, del fieno, dei frutti e del grano, dei salici e dei vigneti, dei corsi d'acqua e dei boschi. Più era piccola la comunità e tanto più numerosi erano i compiti del saltaro. Viceversa, nei centri maggiori o ad opera del signore feudale, poteva esserci la compresenza di più figure che prendevano il nome dal bene sorvegliato: saltnerius feni, saltnerius pastorum, saltnerius vinearum (fieno, pascoli, vigne). L'ufficio era spesso stagionale, legato ai cicli naturali dell'economia agricola.
L'affidamento dell'incarico era regolato da norme consuetudinarie ed avveniva da parte del proprietario fondiario che poteva essere di volta in volta la comunità o il signorotto del luogo. L'affidamento dell'incarico si traduceva spesso nella riscossione di un balzello da parte del signore feudale. La figura del saltaro si mosse sempre in bilico fra signoria (Herrschaft) e comunità (Gmain) e spesso veniva osservato con uguale diffidenza da entrambe le parti.
Il Saltnerhttp://www.kalterersee.com/it/cultura-e ... il-saltnerIl custode dei vigneti di tempi passati.
Gran parte della gente probabilmente oggi non conosce più la figura del Saltner. Ma i più anziani che vivono lungo la Strada del Vino si ricorderanno di sicuro a questa persona.
Ogni anno venivano assunti i Saltner. Giovani, nubili e onesti uomini sono stati scelti per questo lavoro fino al 1950. Del lavoro non faceva parte solo custodire il vigneto giorno e notte, ma anche di proteggerli da ladri e di fare lavori come affilare il falcino delle vendemmiatrici.
Inoltre, il Saltner era vestito in modo inconfondibile: un completo di cuoio, catene con denti di animali e monete sul busto. Sulla testa avevano croci, colorate piume e due code di volpe. Così si sperava di spaventare chi veniva a rubare nei vigneti.
Il Saltner viveva quindi sul campo, e per questo motivo si possono vedere ancora oggi delle torri nei vigneti.
Oggi, la figura del Saltner si può ammirare presso il museo del Vino nel centro di Caldaro.
http://it.wikipedia.org/wiki/Saltaro_de_Zori-GunaleSaltaro (... – ...) è stato Giudice di Gallura agli inizi del XII secolo, ma l'esatta datazione del suo regno ed i suoi legami famigliari, rimangono oscuri.
Da documenti storici sappiamo che fece una donazione all'Arcidiocesi di Pisa, poi confermata nel 1116 da Ittocorre de Gunale, nella quale si afferma che Saltaro risulta encus mortuus est, idest sine haeredibus ("già morto, senza eredi"). La sua famiglia comunque fu quella degli Zori e dei Lacon Gunale, quest'ultima imparentata con altri Giudici sardi.
Si ipotizza perciò che Saltaro possa essere un figlio e successore del Giudice Costantino I di Gallura e che precedette Torchitorio di Gallura sul trono; oppure potrebbe essere un figlio dello stesso Torchitorio che precedette per breve tempo il regno di Ittocorre. La terza ipotesi infine anticipa ulteriormente il suo regno, presumendo che Saltaro possa aver regnato brevemente tra i Giudici Manfredi di Gallura ed Ubaldo di Gallura.
Saltaro (o Saltner)http://it.wikipedia.org/wiki/SaltaroIl saltaro (o Saltner) era una antica figura amministrativa eletta nelle comunità rurali alpine della Lombardia e del Trentino-Alto Adige.
La sua funzione era quella di sovraintendere il controllo dei boschi e delle vigne, intervenendo contro ladri o animali.
Da fine '800 nel Burgraviato, a causa dell'influsso turistico, si abbigliava in modo particolarmente vistoso.
Saltariahttp://www.treccani.it/vocabolario/saltaria saltarìa s. f. [der. di saltaro], region. ant. – Ufficio di saltaro; spazio di campagna affidato alla sua guardia.
Saltarohttp://www.treccani.it/vocabolario/saltarosaltaro s. m. [lat. tardo saltuarius, lat. mediev. saltarius, der. di saltus -us «bosco; pascolo; podere»], region. ant. – Nei comuni rurali dei secoli passati, pubblico ufficiale preposto alla custodia dei campi (era detto anche campaio).
Saltaria frasion del comun de Rovereto.
Hercynius saltus, m.,
la Selva Ercinia, TAC. Germ. 30.
2.
saltus, us, m.,
1 regione boscosa e da pascolo, pascolo: silvestres saltus, pascoli boscosi, VARR.; saltus profundi, gli alti pascoli, VERG.; hiberni... aestivi saltus, pascoli invernali... estivi, IUST.; bosco: saepire plagis saltum, tendere reti intorno a un bosco, LUCR. 5, 1251; monti selvosi, gola, passo: saltus Pyrenaei e saltus Pyrenaeus, i valichi dei Pirenei, CAES.; saltus (il passo) Thermopylarum, LIV.; saltus Graius, le Alpi Graie, NEP.; saltus (balze) silvaeque, VERG.; allusivam.: ex hoc saltu damni, da questo pericoloso antro, PL. Men. 988;
2 podere, fondo: de saltu agroque detruditur, CIC. Quinct. 28; saltum laudemus, lodiamo il possesso, CATULL. 114, 6;
3 misura agraria (800 iugeri), VARR.
• Proverbio: uno in saltu apros duos capere, prendere due cinghiali nello stesso covo = prendere due piccioni con una fava, PL. Cas. 476
[cf. 1. saltus].
saltuarius, ii, m.,
guardiaboschi, guardia campestre, PETR., Dig.
[2. saltus + -arius].
Salii, orum (Salium, HOR.), m. pl.,
1 Salii, sacerdoti di Marte Gradivo, VARR., CIC., VERG. e a.; sacerdoti di Ercole, VERG. Aen. 8, 285;
2 i Franchi Salii, popolaz. germanica, AMM.
satelles, litis, m. e f.,
1 guardia del corpo di un principe, guardia, satellite; al plur., seguito, scorta: per medios ire satellites, passare attraverso i corpi di guardia, HOR. Carm. 3, 16, 9; satellites Numidae, scorta di un Numida, SALL.;
2 fig. compagno o compagna, servitore, ministro; guardiano, difensore: sensus tamquam satellites attribuit, (gli) diede i sensi come servitori, CIC. Leg. 1, 26; Iovis pinnata satelles, l'alato ministro di Giove = l'aquila, CIC. Div. 1, 106 (poet.); satelles Orci, il guardiano dell'Orco = Caronte, HOR.;
3 in senso cattivo, satellite, sgherro; ministro, complice: audaciae satelles atque administer tuae, scherano e strumento della tua audacia, CIC. Cat. 1, 7; satellites scelerum, ministri delle (sue) scelleratezze, CIC.
satellitium, ii, n.,
1 scorta; fig. Scripturarum satellitium, l'appoggio delle Scritture, AUG.;
2 servitù, soggezione, AUG. e a.
[satelles + -ium].
2.
satio, onis, f.,
1 seminagione, semina; piantagione: aequabilis satio, seminagione regolare, CIC.; sationem o sationes facere, far la semina, CAT.; optima vinetis satio, il tempo più opportuno a piantare vigneti, VERG.; matura satio, seminagione fatta per tempo, COL.;
2 al plur., piantagioni: sationibus implere campos, riempire i terreni di piantagioni, SEN. Ep. 60, 2; campi seminati, CIC. Verr. 4, 38
[2. sero + -tio].