Eroi e martiri della libertà e dell'umanità

Eroi e martiri della libertà e dell'umanità

Messaggioda Berto » ven nov 12, 2021 7:32 am

2)
A tutela della legittima difesa





Anche chi difende legittimamente la sua proprietà e i suoi beni, la sua persona e quella dei suoi famigliari, usando se necessario anche la violenza e le armi magari uccidendo il malvivente aggressore, a rischio di essere processato e condannato da giudici demenziali per averlo fatto va considerato un eroe dell'umanità e della libertà.


Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti.
viewtopic.php?f=196&t=2964
https://www.facebook.com/Pilpotis/posts/926444071265697

Delinquente marocchino ucciso da leghista stava molestando ragazza, Salvini: “Difesa è sempre legittima”
21 luglio 2021
https://voxnews.info/2021/07/21/delinqu ... legittima/
“Altro che far west a Voghera, si fa strada l’ipotesi della legittima difesa”. Lo dice Matteo Salvini, intervenendo con una diretta Facebook, dopo l’arresto di Massimo Adriatici, assessore alla Sicurezza del Comune di Voghera ed esponente della Lega, in provincia di Pavia, per aver ucciso con un colpo di pistola ieri sera un uomo di 39 anni, cittadino marocchino.
Adriatici “docente di diritto penale, ex funzionario di polizia, è stato vittima di una aggressione e ha risposto accidentalmente, è partito un colpo che purtroppo ha ucciso un cittadino straniero con precedenti, anche di atti osceni in luogo pubblico”, dice il leader della Lega.
“Prima di condannare una persona perbene, visto che da sinistra si chiedono già prese di distanza, aspettiamo la ricostruzione, chi è morto era già noto alla giustizia, evidentemente non si è trattato di un regolamento di conti, se così fosse la difesa è sempre legittima”, conclude il leader della Lega.
Purtroppo? Difesa eccessivamente blanda quella di Salvini. Chi elimina un criminale marocchino che molesta una ragazza italiana ha sempre ragione.
Se lo Stato facesse il proprio dovere cacciando gli immigrati molesti, non sarebbe necessario sparare in piazza per renderli inoffensivi.



La legittima difesa non solo è pienamente umana ma è anche pienamente cristiana e rientrante nei valori, diritti e doveri umani naturali, universali e civili
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=2540
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 1356950777


Menzogne e calunnie demenziali per demonizzare, criminalizzare e disumanizzare, per istigare alla paura, al disprezzo e all'odio etnico-ideologico-politico-religioso, al fine di depredare, schiavizzare e impedire il libero esercizio dei diritti umani, civili, economici e politici del prossimo, tra cui la legittima difesa.
viewtopic.php?f=196&t=2942
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 8357587395
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Eroi e martiri della libertà e dell'umanità

Messaggioda Berto » ven nov 12, 2021 7:52 am

Il caso del giovane minore repubblicano sostenitore di Trump aggredito con minacce e violenza da alcuni manifestanti BLM e Antifa (armati e con vari precedenti giudiziari e penali) durante una manifestazione contro Trump, e che si è lodevolmente e giustamente difeso uccidendo due aggressori e ferendone un terzo.
Cittadino americano minorenne che poi è stato perseguitato dalla procura filo democratica che non ha avuto alcun scrupolo nel ricorrere alla menzogna e alla sua demonizzazione ma che è stata smascherata dal giudice durante il processo.



USA:
Trump e i repubblicani, Biden e i democratici

viewtopic.php?f=196&t=2973
https://www.facebook.com/Pilpotis/posts/985184802058290



Processo Rittenhouse (giovane sostenitore di Trump che aggredito dai criminali antifa/BLM ha reagito e sparato per legittima difesa ma accusato ingiustamente di aver sparato per cattiveria e uccidere) : Il procuratore crolla e si porta le mani alla faccia dopo che il “testimone chiave” fa un’ammissione scioccante
DailyWire
10 novembre 2021

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... cioccante/

Processo Rittenhouse: Il procuratore crolla e si porta le mani alla faccia dopo che il “testimone chiave” fa un’ammissione scioccante.

Durante il quinto giorno del processo a Kyle Rittenhouse, un “testimone chiave” dell’accusa ha ammesso che Rittenhouse gli ha sparato solo dopo aver avanzato verso di lui e avergli puntato la pistola addosso.

Nei momenti successivi alla sorprendente ammissione di Gaige Grosskreutz, la squadra dell’accusa sembra visibilmente sgonfia, con il procuratore James Kraus che crolla addirittura con la faccia nella mano. Ecco un fermo immagine del momento (vedi anche il video, sotto):

Rekieta Law, un account YouTube legale verificato con centinaia di migliaia di abbonati, ha pubblicato un video sulla reazione al processo, in diretta. Dopo il momento sorprendente, tre commentatori legali sono scoppiati in urla e sospiri di incredulità.

“Come si fa a non assolvere dopo questo?“, ha detto uno dei commentatori.

“Lui [Kyle] ha appena espirato – sembra che stia per piangere”, ha detto un altro, riferendosi all’apparente sguardo di sollievo di Rittenhouse dopo lo scambio.

Si è anche sentito dire: “Questo è il loro [dell’accusa] testimone principale, e lo stanno solo facendo a pezzi, come corvi che banchettano con i morti”.

Il Daily Wire ha riferito sullo scambio, lunedì:

Rittenhouse sparò a Gaige Grosskreutz, all’epoca 26 enne, durante una rivolta a Kenosha, Wisconsin, nell’agosto 2020. Grosskreutz, allora armato di pistola, si era avvicinato a Rittenhouse pochi istanti dopo che l’adolescente era stato attaccato da altri due ed era steso a terra. Grosskreutz ha puntato la sua arma contro Rittenhouse prima che l’adolescente, che era armato con un fucile, puntasse la sua arma da fuoco su Grosskreutz, sparando e colpendo il braccio dell’uomo.

Sotto interrogatorio da parte dell’avvocato difensore di Rittenhouse, Corey Chirafisi, Grosskreutz ha testimoniato che Rittenhouse ha sparato su di lui dopo che lui gli aveva puntato la sua pistola contro. Chirafisi ha iniziato la strategia dell’interrogatorio con un fermo immagine da un video che mostra il momento in cui Rittenhouse ha sparato a Grosskreutz, mostrando il braccio di Grosskreutz “vaporizzato”, come ha detto il testimone.

Ecco la trascrizione parziale:

Corey Chirafisi: Ora, lei è d’accordo che la sua arma è puntata sul signor Rittenhouse. Giusto?

Gaige Grosskreutz: Sì.

CC: Ok. E una volta che la sua arma è puntata verso il signor Rittenhouse, è allora che lui spara. Sì?

GG. No.

CC: Signore, guardi, non voglio – le sembra che in questo momento le stiano sparando al braccio?

GG: Sembra che il mio bicipite sia stato vaporizzato, Sì.

CC: Ok. E viene vaporizzato mentre lei sta puntando la sua pistola direttamente verso di lui. Sì?

GG: Sì.

CC: Ok. Quindi quando eri in piedi a 3-5 piedi da lui con le braccia alzate, lui non ha mai sparato. Giusto?

GG: Esatto.

CC: Non è stato fino a quando gli hai puntato la pistola, avanzando verso di lui con la tua pistola – ora con le mani in basso – puntata verso di lui che ha sparato. Giusto?

GG: Esatto.

Trump difende il ragazzo che ha ucciso due persone a Kenosha e conferma il comizio
Giulia Belardelli
01/09/2020

https://www.huffingtonpost.it/entry/tru ... ittenhouse

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha difeso le azioni di Kyle Rittenhouse, il 17enne dell’Illinois accusato di aver ucciso due persone martedì scorso durante le proteste a Kenosha, nel Wisconsin, e ha giustificato i gruppi di destra che sabato hanno partecipato agli scontri a Portland (Oregon). “Stiamo valutando le sue azioni - ha risposto a una domanda sul perché non ha condannato l’operato del giovane - ma hai visto anche tu il video e lui stava cercando di scappare da loro (i manifestanti), suppongo, ed è caduto e lo hanno attaccato molto violentemente. Probabilmente lo avrebbero ucciso”.

Il 17enne è attualmente rinchiuso nella prigione di Lake County e deve affrontare due capi d’accusa per omicidio e uno per tentato omicidio per le sue azioni a Kenosha, durante le proteste per Jacob Blake, l’afroamericano colpito alla schiena da un agente di polizia bianco e ora paralizzato dalla vita in giù.

Nella notte italiana il presidente ha confermato che oggi sarà a Kenosha per un comizio, nonostante gli appelli a non venire lanciati dal governatore dello stato del Midwest e dal sindaco della città. Secondo al Cnn, Trump non incontrerà i familiari di Blake: “Beh, ho parlato con il pastore (della famiglia)... e ho pensato che sarebbe stato meglio non fare nulla dove c’erano avvocati coinvolti”, ha detto Trump. “Volevano che parlassi. Volevano coinvolgere gli avvocati e ho pensato che fosse inappropriato, quindi non l’ho fatto. Ma ho parlato con il pastore della famiglia”, ha aggiunto il presidente. L’addetto stampa della Casa Bianca, Kayleigh McEnany, ha riferito che “attualmente” i piani del presidente “sono di incontrare le forze dell’ordine locali e alcuni imprenditori, e (Trump) esaminerà i danni”.

Nel corso di una conferenza stampa, il presidente si è detto “pronto a schierare gli uomini della Guardia Nazionale” per “garantire l’ordine nelle nostre città”. “C’è una guerra contro le forze dell’ordine. I democratici hanno perso il controllo e sono in mano alla sinistra radicale, alla criminalità, e i loro sindaci si rifiutano di mettere i rivoltosi in carcere. Invece quello che serve è tolleranza zero contro l’anarchia e la violenza, quello di cui abbiamo bisogno è ordine, altrimenti la democrazia è morta”.

Un video mostra Rittenhouse correre in un parcheggio a Kenosha, inseguito da un uomo bianco di 36 anni identificato come Joseph Rosenbaum, che ha lanciato quello che sembra essere un sacchetto di plastica ma non è riuscito a colpire l’adolescente, che in seguito gli ha sparato almeno cinque volte e lo ha ucciso. La caduta cui fa riferimento Trump sembra essere quella registrata in un altro filmato, quando Rittenhouse stava fuggendo mentre i manifestanti chiedevano il suo arresto perché aveva sparato a Rosenbaum. A quel punto l’adolescente è caduto e ha poi puntato il fucile contro coloro che lo stavano inseguendo, che hanno cercato di disarmarlo. Uno dei manifestanti, il 26enne bianco Anthony Huber, ha cercato di colpire Rittenhouse con lo skateboard per prendergli la pistola, ma l’adolescente gli ha sparato al petto e lo ha ucciso; poi il 17enne ha ferito al braccio un terzo manifestante, Gaige Grosskreutz, che secondo i documenti del tribunale portava una pistola. Gli avvocati di Rittenhouse insistono sul fatto che l’adolescente, che è un sostenitore di Trump e ha partecipato a una delle sue manifestazioni a gennaio, ha agito per legittima difesa.



Tucker Carlson: Il processo di Kyle Rittenhouse è il più bizzarro procedimento giudiziario mai ripreso dalle telecamere
10 novembre 2021

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... elecamere/

La giuria viene minacciata, ma il Dipartimento di Giustizia è più interessato a trovare il diario della figlia di Biden.

Questo articolo è adattato dal commento di apertura di Tucker Carlson dell’edizione del 9 Novembre 2021 di “Tucker Carlson Tonight”.

L’adolescente dell’Illinois Kyle Rittenhouse è sotto processo in questo momento a Kenosha, Wisconsin. Potreste averne letto. Molte persone lo stanno guardando. È un evento ricco di tutti i tipi di implicazioni politiche e sociali, ma è anche una pura questione legale, forse il più bizzarro procedimento giudiziario mai ripreso dalle telecamere.

Il profilo del caso in sé è abbastanza semplice. Kyle Rittenhouse è andato alle rivolte del BLM a Kenosha la scorsa estate, armato di un fucile. Mentre era lì, ha sparato a tre persone. Ha ucciso due di loro. L’accusa sostiene che si è trattato di omicidio. Kyle Rittenhouse dice che è stata legittima difesa, quindi è abbastanza semplice.

Ma ecco la cosa sorprendente: ogni singolo testimone che l’accusa ha chiamato finora ha finito per sostenere il caso della difesa di Kyle Rittenhouse. Compreso Gaige Grosskreutz. È il comunista dichiarato a cui Rittenhouse ha sparato al braccio. Grosskreutz doveva essere il testimone principale dell’accusa in questo processo. Ma una volta salito sul banco dei testimoni, ha ammesso che Kyle Rittenhouse gli ha sparato solo dopo aver puntato una pistola carica in faccia al ragazzo.

CHIRAFISI: Questa è una sua foto, sì.

GROSSKREUTZ: Sì.

CHIRAFISI: Quello è il signor Rittenhouse?

GROSSKREUTZ: Esatto.

CHIRAFISI: Ora, lei è d’accordo che la sua arma è puntata contro il signor Rittenhouse, giusto?

GROSSKREUTZ: Sì.

CHIRAFISI: Ok, e una volta che la sua arma è puntata verso il signor Rittenhouse, è allora che lui spara. Si’?

GROSSKREUTZ: No.

CHIRAFISI: Signore, le sembra che in questo momento le stiano sparando al braccio?

GROSSKREUTZ: Sembra che il mio bicipite sia stato vaporizzato, sì.

CHIRAFISI: Ok. E viene vaporizzato mentre lei sta puntando la sua pistola direttamente verso di lui, vero?

GROSSKREUTZ: Sì.

CHIRAFISI: Ok. Quindi, quando lei era a un metro e mezzo da lui con le braccia alzate, lui non ha mai sparato, giusto?

GROSSKREUTZ: Esatto.

CHIRAFISI: Non è stato fino a quando gli hai puntato la pistola, avanzando verso di lui, con la tua pistola – ora con le mani in basso, puntata verso di lui – che lui ha sparato, giusto?

GROSSKREUTZ: Esatto.

Quindi è più o meno qui, è più o meno la fine del processo, perché quando qualcuno si avvicina e ti punta una pistola carica in faccia, ti è permesso di sparare a quella persona: si chiama autodifesa. Questa è la regola. È stata la regola in tutta la storia umana, in ogni società sulla Terra da quando la gente viveva nelle caverne.

Secondo il testimone principale dell’accusa, l’autodifesa è esattamente quello che è successo in questo caso. Quindi, come questione di diritto, oltre alla consuetudine e al buon senso, Gaige Grosskreutz prova solo che Kyle Rittenhouse ha agito per difendersi da un pericolo. Quindi abbiamo finito.

Ma il processo è andato avanti, e mentre andava avanti, le cose sono diventate ancora più strane e ben più peggiori per l’accusa.

Gaige Grosskreutz, per esempio, ha ammesso che deteneva la sua pistola illegalmente. Era stato arrestato per furto con scasso. Certo, l’aveva fatto. Quindi il suo porto d’armi non era più valido.

Grosskreutz ha anche ammesso sotto giuramento che quando ha fatto causa alla città di Kenosha per 10 milioni di dollari, che per qualche motivo pensava gli fossero dovuti, non ha menzionato il fatto che avesse un’arma da fuoco e la puntasse in faccia alla gente. Devastante, davvero. Ma tutto il processo è stato così. Disastro, dopo disastro, dopo disastro per l’accusa.

Ad un certo punto, un detective, un testimone chiamato dall’accusa, ha accusato a sua volta l’accusa di insabbiamento. Il detective ha ammesso che la polizia non ha perquisito il telefono di Gage Grosskreutz dopo la sparatoria, anche se aveva un mandato valido per farlo. Beh, perché non l’hanno fatto? Beh, non l’hanno fatto, perché l’accusa ha ordinato alla polizia di non guardare il telefono, e questo non era mai successo prima. E potete capire perché è sconcertante, davvero. Perché un avvocato del governo vorrebbe meno prove in un caso? Secondo il detective alla sbarra, il procuratore ha citato una cosa chiamata Legge di Marsy.

CHIRAFISI: Avete mai fatto affidamento sulla Marsy’s Law per non eseguire un mandato di perquisizione da quando è entrata in vigore.

ANTARAMIAN: Abbiamo avuto delle conversazioni in seguito, ma non ricordo di non aver eseguito una perquisizione solo su questa base.

CHIRAFISI: Quindi questo è, se ho capito bene, l’unico che ricorda di aver applicato la legge Marsy? Come base per non farlo?

ANTARAMIAN: Esatto.

CHIRAFISI: Ed è l’unico in cui lei ricorda di aver ricevuto una direttiva da un procuratore che gestisce un caso per non farlo.

ANTARAMIAN: Secondo la legge Marsy, sì.

CHIRAFISI: Ok.

Quindi non ti è permesso di guardare il telefono del tizio a cui hanno sparato e che aveva una pistola. Quindi perché un procuratore onesto dovrebbe chiedere a un poliziotto di ignorarlo? Perché un procuratore onesto non dovrebbe voler vedere il telefono? Apparentemente, il telefono conteneva un video di quella notte, aveva messaggi di testo rilevanti, dati di localizzazione. Quindi, se si vuole sapere cosa è successo veramente quella notte, si dovrebbe guardare il telefono.

Ma si è scoperto che il procuratore non voleva sapere cosa fosse successo quella notte. Voleva solo dichiarare Kyle Rittenhouse un assassino. Era sotto un’enorme pressione politica per farlo, ed è esattamente quello che ha fatto. Va da sé che non è così che la giustizia americana dovrebbe funzionare. Ma fortunatamente, come la maggior parte delle ragnatele di inganni, è crollata sotto esame in grande stile.

Questo scambio involontariamente esilarante è avvenuto con un altro testimone dell’accusa. Questo è Richard McGinniss del Daily Caller. McGinnis stava riferendo da Kenosha quella notte. Era a pochi centimetri di distanza quando Rittenhouse sparò ad un molestatore di bambini condannato di nome Joseph Rosenbaum.

Ora, perché un molestatore di bambini condannato era ad una rivolta per conto di BLM? Questa è tutta un’altra storia. Un sacco di gente come quella era lì quella notte, a quanto pare. Ma il procuratore sperava di ritrarre la sparatoria del molestatore di bambini Rosenbaum, come un atto di violenza senza senso commesso da uno psicopatico, Kyle Rittenhouse. Ecco quello che Richard McGinness ha detto di aver visto.

PROSECUTOR: Voglio dire che lei non ha idea di cosa stesse pensando il signor Rosenbaum in qualsiasi momento della sua vita. Non è mai stato nella sua testa, non l’ha mai incontrato prima.

MCGINNISS: Non ho mai scambiato parole con lui, se è questa la sua domanda.

PROCURATOR: Quindi la sua interpretazione di ciò che stava cercando di fare o di ciò che aveva intenzione di fare o qualsiasi altra cosa del genere è una completa congettura, vero?

MCGINNISS: Beh, ha detto vaffa*** tu e ha preso l’arma.

Beh, questo è quanto. Quindi un molestatore di bambini condannato con una lunga e violenta storia criminale alle spalle corre verso Kyle Rittenhouse dal nulla nel mezzo di una rivolta e cerca di portargli via la pistola. Così Rittenhouse gli ha sparato. Questo è quello che è successo. Questi sono i fatti. Di nuovo, secondo il testimone dell’accusa. E non solo un testimone.

L’esperto medico dell’accusa, un uomo chiamato Doug Kelly, ha testimoniato che Joseph Rosenbaum sembrava afferrare la canna del fucile di Kyle Rittenhouse quando Rittenhouse gli ha sparato. Poi un altro testimone dell’accusa, questo chiamato Ryan Balch, ha testimoniato che Joseph Rosenbaum ha detto ad alta voce che intendeva uccidere Kyle Rittenhouse.

BALCH: E sono intervenuto e ho detto a tutti: “Calmatevi, calmatevi, smettetela di fare così”. Mi sono girato e ho avuto uno scambio con uno dei manifestanti e ho spiegato a quel manifestante, ho capito cosa stai cercando di fare ma non questo. E quando mi sono girato, Rosenbaum era proprio lì davanti alla mia faccia che urlava e gridava. E ho detto: “Amico, stai indietro, calmati, non so quale sia il tuo problema”. E lui ha detto: “Sai una cosa, se becco uno di voi due da solo stasera, vi uccido, cazzo”.

BINGER: E ti ha detto questo?

BALCH: Esatto.

BINGER: L’ha detto anche all’imputato?

BALCH: Beh, l’imputato era lì, quindi Sì.

“Ti ucciderò“, dice il molestatore di bambini. Andò avanti così, ancora e ancora e ancora. Ad un certo punto, un altro testimone dell’accusa ha testimoniato che Anthony Huber, che era, non sarete sorpresi di sapere a questo punto, un condannato per abusi domestici stava colpendo Kyle Rittenhouse in testa con uno skateboard quando gli ha sparato.

Quindi, ancora una volta, abbiamo la definizione da manuale di autodifesa. Non c’è molto per un’accusa. Infatti, in nessun punto l’accusa ha svolto il proprio caso. Hanno aperto il caso di Kyle Rittenhouse. Aperto e chiuso. Ma non si sa nulla di tutto questo guardando la copertura mediatica del processo.

NBC News, per esempio, ha appena pubblicato questo titolo completamente disonesto: “La vittima della sparatoria al processo Rittenhouse ha detto che pensava di morire“. Ciò che l’articolo non ha menzionato, sembra piuttosto rilevante, la vittima della sparatoria stava puntando una pistola carica contro il ragazzo che gli ha sparato.

Quindi sono dei bugiardi, lo sapevate. In questo caso, devono mentire, se non lo facessero, sarebbero costretti ad ammettere di aver sbagliato fin dall’inizio. Nel caso l’abbiate dimenticato, questo è quello che vi hanno detto l’anno scorso su Kyle Rittenhouse.

JASON JOHNSON, MSNBC: Rittenhouse è fondamentalmente quello che avreste trovato in un tiratore dilettante. È un ragazzo di 17 anni. Non avrebbe dovuto avere una pistola. Ha attraversato i confini dello stato per proteggere presumibilmente una proprietà. No, stava andando a sparare alla gente.

STEVE SCHMIDT, MSNBC: Vedete, il 17enne, radicalizzato dal Trumpismo, ha portato il suo AR-15 a Kenosha ed è diventato un assassino.

JOE SCARBOROUGH: Il diciassettenne di un altro stato, un ragazzo di un altro stato, guida fino allo stato con un AR-15 al collo e poi spara e uccide un paio di persone sparando all’impazzata, correndo in giro come un poliziotto in affitto.

JON HEILEMAN: E non va bene che un vigilante di 17 anni, probabilmente un terrorista domestico, abbia preso un fucile, abbia guidato fino a un altro stato per sparare alla gente.

Sì, è andato in un altro stato per sparare alla gente. Questo è quello che è successo, davvero. Ma aprite il vostro cervello. Versiamoci dentro altre bugie. In realtà, a dire il vero, Kyle Rittenhouse era andato a Kenosha per ripulire la sporcizia lasciata dai rivoltosi elettori di Biden, incluso il molestatore di bambini.

Si scopre che la mattina della sparatoria Kyle Rittenhouse era stato ripreso mentre puliva i graffiti lasciati dagli anarchici dai muri di una scuola superiore locale. Sembra un buon cittadino in realtà. Naturalmente, i Democratici eletti lo hanno denunciato come razzista. Ayanna Pressley ha descritto Rittenhouse come un “terrorista domestico suprematista bianco”, facendo eco al Morning Show della MSNBC. Ilhan Omar ha fatto lo stesso.

Joe Biden, sulla base di nessuna prova, ha definito il 17enne “un suprematista bianco“. Ora, per la cronaca, gli uomini a cui Rittenhouse ha sparato erano tutti bianchi, una specie di strano tipo di suprematismo bianco.

Si scopre che, come gran parte dell’iperventilante indignazione morale che subiamo ogni giorno, la storia di Kyle Rittenhouse è un mito. È stata inventata dalla macchina mediatica industriale puramente ottenere un per effetto politico. Avendo ascoltato le prove qui, non è nemmeno un tentativo. Kyle Rittenhouse ha agito per autodifesa.

Quindi, se si volesse un verdetto di colpevolezza in questo processo, si dovrebbe probabilmente minacciare la giuria. E, a quanto pare, c’è chi ha intenzione di fare proprio questo.

CORTEZ RICE, AMICO DI GEORGE FLOYD: Non farò nemmeno il nome delle persone che conosco che sono nel processo di Kenosha. Ci sono telecamere là dentro. Ci sono sicuramente delle telecamere lì dentro. C’è sicuramente gente che fa foto alla giuria e a tutto il resto. Sappiamo cosa sta succedendo. Quindi abbiamo bisogno degli stessi risultati, amico. Abbiamo bisogno degli stessi risultati. Giustizia per Daunte Wright.

Quindi apparentemente quel tipo è un amico di George Floyd. Quali sono le probabilità che questo accada? Allora filma i giurati. Se hanno paura, faranno esattamente quello che vogliamo. È quello che sta dicendo. Non è una cosa da poco. L’intimidazione della giuria è un reato grave in questo paese. Ma per quanto ne sappiamo, il Dipartimento di Giustizia non sta facendo nulla per fermarla in questo caso. Sono tutti impegnati a cercare il diario di Ashley Biden. Hanno delle priorità.

Così sembra che si continui anche oggi. Al processo Rittenhouse, un giudice ha detto ai giurati che alcuni gli stavano facendo delle foto alla fermata dell’autobus fuori dal tribunale.

Questa, ovviamente, è una minaccia. Vedremo se funzionerà.




Kyle Rittenhouse scoppia in lacrime durante la sua testimonianza
Daily Wire
11 novembre 2021

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... imonianza/

Testimoniando alla sbarra mercoledì, Kyle Rittenhouse, 18 anni, è scoppiato in singhiozzi mentre ricordava la sparatoria fatale a Joseph Rosenbaum.

Rittenhouse, descrivendo i momenti prima di sparare a Rosenbaum ha ricordato come quest’ultimo gli avesse urlato “brucia all’inferno” prima che Rittenhouse stesso gli rispondesse “amichevole, amichevole, amichevole!” nel tentativo di calmare Rosenbaum. Ma venne comunque inseguito.

Rittenhouse ha descritto di sentirsi “intrappolato” da Rosenbaum e da un altro uomo, identificato durante il processo come Joshua Ziminski, che ha sparato con la sua pistola un colpo in aria. L’adolescente ha detto che l’uomo aveva poi puntato la pistola su di lui durante l’incidente.

Prima di descrivere le sue azioni, Rittenhouse ha singhiozzato in modo incontrollabile ed è stata disposta una pausa di dieci minuti.

Rittenhouse aveva 17 anni quando è stato arrestato per aver sparato mortalmente a due uomini e averne ferito un terzo durante i disordini a Kenosha, nel Wisconsin, scoppiati a seguito della sparatoria della polizia a Jacob Blake. Rittenhouse è stato accusato di cinque capi d’accusa e di un reato minore, tra cui omicidio intenzionale di primo grado, omicidio temerario di primo grado, due capi d’accusa di primo grado per aver messo in pericolo la sicurezza, tentato omicidio intenzionale di primo grado e possesso di un’arma pericolosa da parte di un minore di 18 anni.

Rekieta Law, un account YouTube che tratta di materia legale, verificato e con centinaia di migliaia di abbonati, ha pubblicato un video di reazione al processo, in diretta, mercoledì. I commentatori legali, che erano scioccati dalla mossa della difesa di chiamare Rittenhouse, hanno detto che l’adolescente sembrava “molto credibile” e “convincente”.

All’inizio della sua testimonianza, Rittenhouse ha rivelato che Rosenbaum aveva minacciato di ucciderlo due volte prima dell’incidente fatale, il 25 agosto 2020.

“Se prendo uno di voi ca***ni da solo vi ammazzo”, aveva detto Rosenbaum a Rittenhouse e ad un amico, ha testimoniato l’adolescente.

In un’altra occasione, ha detto ai due ragazzi, “sto andando strappare i vostri cuori vaf***a ed uccidervi, N-parola,” ha detto Rittenhouse, notando che Rosenbaum non avesse usato il termine “N-parola” ma proprio l’insulto razziale tipico.

Rittenhouse ha detto che non conosceva Rosenbaum prima delle minacce. In quel momento, Rosenbaum era vestito e indossava una “maschera blu”.

Dopo che la pausa si è conclusa e Rittenhouse è tornato al banco dei testimoni, l’adolescente ha detto che Ziminski ha detto a Rosenbaum: “Prendilo e uccidilo“, riferendosi a Rittenhouse.

Rittenhouse fu inseguito e nonostante avesse puntato il suo fucile contro Rosenbaum, l’uomo non si fermò, ma si gettò addosso a lui per strappargli il fucile dalle mani. “Ricordo la sua mano sulla canna del mio fucile”, ha detto alla giuria.

Rittenhouse ha detto che voleva soccorrere Rosenbaum dopo aver sparato quei quattro colpi, e ha detto che anche un reporter del Daily Caller stava cercando di assisterlo. Ma pochi istanti dopo, la gente stava urlando commenti minacciosi contro di lui e lui se n’è andato a cercare la polizia – che ha visto come una “sicurezza” dal caos e dalle minacce. Rittenhouse ha inoltre detto di essere andato alla polizia perché sapeva di “non aver fatto nulla di male” e che si stava solo difendendo.

“Prendetelo, prendetelo!” Rittenhouse ha ricordato una “folla“ che gli urlava contro, inseguendolo. Altri gridavano anche “spaccategli la testa!” e “uccidetelo!”.




Il giudice di Rittenhouse ferma il processo ed esplode in rabbia dopo che il procuratore ha rischiato di fare una “grave violazione costituzionale”
Daily Wire
11 novembre 2021

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... tuzionale/

“Non ho idea del perché lei abbia fatto una cosa del genere!”

Il giudice del processo di Kyle Rittenhouse ha ripetutamente ammonito l’accusa mercoledì – ad un certo punto ha urlato al procuratore principale – per aver rischiato una “grave violazione costituzionale” durante il controinterrogatorio di Rittenhouse.

L’assistente procuratore distrettuale Thomas Binger si è scontrato più volte con il giudice Bruce Schroeder mentre interrogava Rittenhouse. Il giudice lo ha rimproverato Binger, e poi è esploso in rabbia, per aver commentato il silenzio preprocessuale di Rittenhouse, che rischiava di violare i diritti previsti dal Quinto Emendamento (che prevede il diritto a rimanere in silenzio, n.d.r.) del 18enne.

Schroeder ha fermato il processo e mandato la giuria in una stanza vicina pochi minuti dopo che Binger aveva iniziato il suo contro interrogatorio a Rittenhouse.

“Il problema è che questa è una grave violazione costituzionale da parte vostra di commentare il silenzio dell’imputato, e cioè che siete proprio al limite. E potreste essere anche oltre, ma è meglio che si fermi“, ha detto Schroeder. “Non riesco a pensare ad un precedente su questo, ma questo non è permesso“.

Più tardi, durante il controesame di Binger, il giudice ha mandato di nuovo fuori la giuria dopo che il procuratore ha iniziato a virare verso una linea di interrogatorio che non aveva approvato in precedenza con il giudice Schroeder, e che il giudice aveva espressamente suggerito di proibire nelle udienze preprocessuali. La seconda infrazione ha portato ad un’esplosione di rabbia da parte del giudice, e Schroeder ha di nuovo fatto a pezzi Binger per aver potenzialmente violato i diritti di Rittenhouse protetti dalla Costituzione.

“Sono rimasto stupito quando ha iniziato il suo esame commentando il silenzio post-arresto dell’imputato. Questa è una legge fondamentale. È una legge fondamentale in questo paese da 40 anni, 50 anni. Non ho idea del perché lei abbia fatto una cosa del genere! E dà, beh, lascio perdere. Quindi, non so cosa avete in mente”, ha detto Schroeder.

“Devo essere preoccupato che, con quello che il signor Richards ha detto sull’andamento del processo quando lei era lontano, beh, ho detto che lei era vicino o oltre il limite nel commentare il silenzio preprocessuale dell’imputato, che è una regola ben nota“, il giudice ha poi aggiunto. “Sono stupito che questo sia stato un problema. Quindi non voglio avere un altro problema per tutto il tempo che questo caso continuerà. È chiaro?”

“Lo è”, ha risposto Binger prima che la giuria venisse nuovamente riportata in aula.

All’inizio della testimonianza di Rittenhouse, Binger aveva incalzato l’adolescente sulle dinamiche delle sparatorie sui tre uomini, due dei quali uccisi da Rittenhouse, il 25 agosto 2020, durante una notte di rivolte per la sparatoria della polizia a Jacob Blake, un afroamericano. Rittenhouse ha affermato che non ha mai avuto intenzione di uccidere nessuno quella notte, ma che ha “fatto quello che [doveva] fare” per difendersi. Lo scambio è andato come segue:

Thomas Binger: Tutti quelli a cui ha sparato quella notte, intendeva ucciderli. Giusto?

Kyle Rittenhouse: Non avevo intenzione di ucciderli. Avevo intenzione di fermare le persone che mi stavano attaccando.

TB: Uccidendole.

KR: Ho fatto quello che dovevo fare per fermare la persona che mi stava attaccando.

TB: Uccidendola.

KR: Due di loro sono morti, ma ho fermato la minaccia che mi stava attaccando.

TB: Usando la forza letale.

KR: Ho usato la forza letale.

TB: Che, lei sapeva, avrebbe ucciso.

KR: Non sapevo se li avrebbe uccisi, ma ho usato la forza letale per fermare la minaccia che mi stava attaccando.




Alberto Pento

Che demente questo sostituto procuratore, sarebbe da radiarlo a vita.
Fa finta di non sapere che uccidere per legittima difesa è cosa umana, buona e giusta, etica e lecita.





Kyle Rittenhouse, che uccise 2 manifestanti anti razzisti a Kenosha, è stato assolto
Giuseppe Sarcina
19 novembre 2021

https://www.corriere.it/esteri/21_novem ... 8f4b.shtml

Kyle Rittenhouse, il 19enne che uccise con un fucile due persone e ne ferì una terza durante le proteste razziali nell’estate del 2020 a Kenosha, in Wisconsin, è stato dichiarato non colpevole: ha sostenuto di aver agito per legittima difesa
Assolto. E con formula piena. Kyle Rittenhouse , 19 anni, è stato prosciolto oggi, venerdì 19 novembre, dall’accusa di aver ucciso due manifestanti, Joseph Rosenbaum, 36 anni e Anthony Huber, 26 anni, il 25 agosto del 2020 a Keinosha, nel Wisconsin. Era la stagione delle proteste di «Black Lives Matter» a Minneapolis.

La giuria ha accolto la tesi dei legali di Kyle: il ragazzo agì per legittima difesa. Rigettate tutte le prove messe insieme dalla Procura, anche grazie all’utilizzo dei droni. Secondo l’accusa «Rittenhouse era in cerca di guai, quella notte, insieme con i suoi compagni della milizia». La cittadina del Wisconsin attendeva il verdetto tra le tensioni. Ora si teme il dilagare delle proteste e c’è il timore di possibili violenze. Il Governatore dello Stato, il democratico Tony Evers, ha già mobilitato 500 militari della Guardia Nazionale.

Ma torniamo a quella scene di guerriglia, tra il 25 e il 26 agosto. È da poco passata la mezzanotte, quando un ragazzo con un capellino da baseball girato al contrario si muove lungo Sheridan Road, nel centro della città, per la terza notte consecutiva terra di nessuno. Porta a tracolla un fucile a canna lunga. Dalle immagini si direbbe un mitragliatore semiautomatico Ar-15, in vendita come se fosse un attrezzo da giardinaggio in gran parte dell’America. Chi è? Da dove arriva? Si scoprirà più tardi che si chiama Kyle Rittenhouse e che fa parte di «una milizia armata», la «Kenosha Guard». Si sono dati appuntamento via Facebook per «proteggere la proprietà», nel concreto un benzinaio e alcuni negozi vicini.

I video mostrano una sequenza drammatica. Il giovane avanza nella strada buia. Un gruppetto di manifestanti lo insegue, lo raggiunge. Qualcuno lo butta a terra e tenta di disarmarlo. Ma la reazione è furibonda. Partono diversi colpi: si vede un corpo sull’asfalto. Kyle ora ha il tempo di rialzarsi e di fuggire. Scompare nel nulla ma la mattina dopo viene arrestato ad Antioch, in Illinois: ha soltanto 17 anni. Gli scontri di Kenosha erano cominciati dopo che un poliziotto aveva colpito con sette colpi alla schiena l’afroamericano Jacob Blake , 29 anni. L’uomo stava cercando di sedare un alterco tra due donne. Stando all’avvocato della famiglia, Patrick Salvi, Blake non era armato.

Alberto Pento
Il demenziale e menzognero Corsera fa passare i due carnefici morti per vittime antirazziste, in verità erano due mostruosità estremamente razziste, tra le peggiori e più disumane, il loro razzismo politicamente corretto era rivolto verso i bianchi come questo povero ragazzo che volevano uccidere e che legittimamente si è difeso e gli ha giustamente uccisi.



Il verdetto di Kyle Rittenhouse ha senso se si ignora la copertura di parte del processo dei media
I media avevano già condannato Kyle Rittenhouse davanti al tribunale dell’opinione pubblica. Ma in un vero tribunale, a Kenosha, la giuria ha avuto l’ultima parola.
Tratto e tradotto da un articolo i Gregg Jarret per Fox News.
20 novembre 2021

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... ainstream/

Se si fosse effettivamente seguito il processo per omicidio di Kyle Rittenhouse e non solo ascoltato la copertura parziale ed iperbolica messa in scena dalla MSNBC e dalla CNN, tutti avrebbero capito appieno il verdetto di “non colpevolezza” di venerdì per tutte le accuse penali.

I testimoni ed i filmati hanno corroborato il resoconto dell’imputato quando è salito sul banco dei testimoni ed ha rivissuto di come aveva ragionevolmente temuto di essere di fronte ad pericolo imminente di morte o di gravi lesioni corporali quando decise di aprire il fuoco con la sua arma.

I giurati non hanno creduto all’argomento dell’accusa secondo cui Rittenhouse avesse provocato quegli incontri di proposito ed avesse quindi perso il suo diritto di difendersi. Era, in una parola, una “frottola”.

Invece, ciò che i giurati hanno visto e sentito è stato un diciassettenne preso di mira e braccato da una folla inferocita al grido di “prendetelo!… uccidetelo!”

Mentre cercava di scappare, Rittenhouse è stato bersagliato con pietre, preso a calci in testa, attaccato e aggredito. Un rivoltoso minacciò di ucciderlo e di prendergli l’arma. Un altro cercò di colpirlo con un pesante skateboard. Un altro ancora lo prese di mira con la sua pistola carica. Solo allora Rittenhouse ha esercitato il suo diritto di difendersi.

I procuratori non hanno mai avuto per le mani un caso di omicidio. Avrebbero dovuto sapere che non avrebbero mai potuto provare le loro accuse oltre ogni ragionevole dubbio. Tutto quello che dovevano fare era esaminare i video ed interrogare i testimoni. Ma non l’hanno fatto. Si sono affrettati a giudicare ed hanno incriminato Rittenhouse in meno di 48 ore perché la folla lo richiedeva. E lo stesso hanno fatto i media mainstream.

I procuratori non hanno mai compreso appieno le prove che avevano in mano perché non si sono mai preoccupati di esaminarle. Durante le dichiarazioni di apertura, hanno fatto promesse che non avrebbero potuto mantenere ed hanno finito per contraddirsi. I loro stessi testimoni hanno minato il caso dell’accusa. Alla fine, le prove erano valide e convincenti, per cui ci si trovasse di fronte ad un caso di autodifesa secondo la legge, nonostante la falsa narrazione dei media di sinistra.

Dodici giurati hanno impiegato quattro giorni per raggiungere la loro decisione unanime. Sono stati riflessivi e ponderati. Era un caso complicato. Hanno sicuramente sentito il grande peso della loro decisione mentre determinavano il destino di un giovane uomo sotto processo che stava affrontando potenzialmente interi decenni dietro le sbarre. Hanno preso tutto il tempo che era necessario. Volevano fare le cose per bene e le hanno fatte.

I media sono un’altra storia. Giovedì, il giudice Bruce Schroeder ha bandito la MSNBC dal tribunale dopo che il suo produttore è stato arrestato per aver seguito il furgone che trasportava la giuria la sera prima, apparentemente per fotografarli in diretta violazione di un ordine giudiziario. Al di là della sua manifesta stupidità, tentare di invadere la sicurezza della giuria mette in pericolo l’integrità delle sue deliberazioni. Si chiama “manipolazione della giuria” e/o “intimidazione”.

Nessuno sembrava sorpreso che la MSNBC fosse dietro a questa messinscena. I loro conduttori e opinionisti hanno esibito un’ostilità spudorata verso Rittenhouse fin dall’inizio. Senza prove credibili, lo hanno ritratto come un “suprematista bianco” e lo hanno persino chiamato un “terrorista domestico” che agiva come un “giustiziere” o un “assassino di massa“. Con inconfondibili sfumature razziste, la conduttrice di estrema sinistra Joy Reid ha deriso l’imputato per le sue “lacrime di coccodrillo”.

La MSNBC ha condannato Rittenhouse davanti al tribunale dell’opinione pubblica. Ma in un vero tribunale di Kenosha, la giuria aveva l’ultima parola. C’è voluto coraggio per ignorare le forze esterne che sembravano determinate ad agire pesantemente sulla bilancia della giustizia.

Mentre i giurati deliberavano, i manifestanti che chiedevano una condanna hanno mantenuto una presenza costante davanti ai gradini del tribunale. A volte hanno usato i megafoni per gridare: “Niente giustizia, Niente pace!”

Le loro grida potevano essere sentite all’interno dell’aula e, presumibilmente, nell’adiacente sala della giuria, dove seri cittadini stavano cercando di raggiungere un’importante decisione senza essere ostacolati da forze antagoniste. Sicuramente hanno sentito la costante minaccia di “non ci sarà pace”, intesa a instillare nella giuria la paura che un verdetto di assoluzione avrebbe potuto provocare di nuovo l’incendio ed il saccheggio della loro comunità. È stata un’intimidazione della giuria portata fino all’estremo.

Sì, i manifestanti hanno il diritto del Primo Emendamento di manifestare. Ma l’espressione individuale non è un diritto assoluto. La libertà di parola è però subordinata al diritto costituzionale dell’imputato ad avere un giusto processo e a un processo equo. La Corte Suprema ha ripetutamente sostenuto che le proteste possono essere ragionevolmente limitate nel tempo, luogo e modo “per proteggere l’amministrazione della giustizia”.

Lo sciame anti-Rittenhouse avrebbe dovuto essere spostato ad un isolato o due di distanza dal palazzo di giustizia, dove gli sproloqui minacciosi non potevano essere sentiti dalla giuria.

Il giudice Schroeder ha espresso esasperazione per la copertura dei media, etichettandola come “grossolanamente irresponsabile“, “vergognosa” e “spaventosa“. Non sono in disaccordo. Ma la sua frustrazione sembrava guidata dalle critiche infondate alle sue stesse decisioni nel caso. In verità, il giudice è stato vigile nel proteggere i diritti costituzionali dell’accusato per assicurare che ricevesse un processo equo. Per queste buone azioni è stato ingiustamente calunniato.

Schroeder avrebbe ricevuto parole minacciose dal pubblico per la sua decisione di non permettere l’uso della parola “vittime“ per descrivere i tre uomini a cui Rittenhouse aveva sparato. Ma la decisione del giudice è stata corretta e per nulla insolita in un caso in cui l’imputato ha invocato la legittima difesa. Il termine “vittima” implica inequivocabilmente che le persone a cui hanno sparato erano incolpevoli e l’imputato, quindi, le ha rese tali. Le prove hanno dimostrato il contrario.

Il giudice Schroeder potrebbe anche aver reagito alla batosta che ha preso da esperti legali che non sanno poi così molto. Sulla CNN, l’avvocato Bakari Sellers ha affermato che il giudice sta “mostrando le sue credenziali conservatrici”, forse non sapendo che è stato nominato da un democratico. Salvaguardare rigorosamente i diritti costituzionali di un accusato dall’eccesso di potere dell’accusa (far cadere l’accusa di possesso illegale di arma da fuoco mal concepita) e dalla cattiva condotta (criticare il diritto dell’imputato a rimanere in silenzio) non è una manovra politica. È un dovere sacro che tutti i buoni giudici esercitano.

La frustrazione di vostro onore è stata messa a nudo in tribunale quando ha pensato di vietare le telecamere nei processi futuri. Con tutto il rispetto, stava confondendo le telecamere con il pregiudizio.

Si può rimuovere la copertura televisiva in un processo di alto profilo, ma gli stessi attacchi disinformati da parte della MSNBC e della CNN continuerebbero. Tranne che il pubblico sarebbe costretto ad affidarsi interamente ai resoconti di seconda mano dei media irrimediabilmente di parte che stazionano all’interno dell’aula e sarebbe privato di assistere alle prove con i propri occhi.

Vedere è credere. I commenti contorti non cesserebbero, ma diventerebbero più oltraggiosi e meno credibili. Questo sarebbe stato un errore che aggraverà solo la disinformazione.

Le ruote della giustizia a volte girano lentamente. Ci vuole tempo per selezionare le prove e le testimonianze prima di decidere se presentare accuse penali che possano rovinare la vita di un uomo innocente. I procuratori di Kenosha hanno fallito nella loro due diligence. Hanno capitolato alla pressione pubblica guidata dalla mafia liberal e da membri ignoranti dei media che hanno condannato Rittenhouse senza esaminare alcuna delle prove e confrontarle con la legge sulla legittima difesa.

Kyle Rittenhouse sarà per sempre macchiato dalle false accuse mosse contro di lui. Ora dovrebbe fare causa a tutti coloro che lo hanno calunniato, compreso un tizio di nome Joe Biden che lo ha diffamato bollandolo come un “suprematista bianco”.


“L’autodifesa non è illegale… Abbiamo superato la parte difficile”: Rittenhouse parla dopo il verdetto di non colpevolezza
Daily Wire
20 novembre 2021

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... pevolezza/

“La legittima difesa non è illegale“, ha affermato venerdì il diciottenne Kyle Rittenhouse dopo essere stato assolto da tutte le accuse contro di lui relative ai fatti svoltisi durante una sommossa a Kenosha, Wisconsin, l’anno scorso.

L’adolescente, che appare in una clip teaser per un documentario di Tucker Carlson di Fox News, può essere visto nel retro di un veicolo mentre parla con un cameraman dopo la lettura del suo verdetto di non colpevolezza.

“La giuria ha raggiunto il giusto verdetto“, ha detto. “La legittima difesa non è illegale, e credo che siano arrivati al giusto verdetto, e sono contento che tutto sia andato bene”.

“È stato un viaggio difficile, ma ce l’abbiamo fatta”, ha aggiunto Rittenhouse. “Abbiamo superato la parte difficile“.

Lo speciale segue l’adolescente nell’ultimo anno dopo che ha sparato fatalmente a due rivoltosi e ferito un terzo mentre si difendeva dagli aggressori durante una protesta dei Black Lives Matter che è degenerata in una vera e propria rivolta. L’adolescente rischiava l’ergastolo senza possibilità di libertà vigilata.

“Sono cose che ti tengono sveglio la notte, come quando vai a dormire, i tuoi sogni riguardano quello che è successo e ti svegli in un sudore freddo e scuro”, ha rivelato l’adolescente alla troupe di Tucker Carlson.

Rittenhouse ha detto che fa sogni su quella notte “ogni singolo giorno”.

“È abbastanza spaventoso in realtà, perché i sogni sembrano così reali. E non sono affatto uguali, sono tutti diversi. Sono i diversi scenari che ti passano per la testa durante il giorno, come, cosa sarebbe potuto succedere”, ha spiegato.

“Sono vivo, ma cosa sarebbe potuto succedere, come se non fossi vivo, o se avessi lasciato che il signor Rosenbaum mi rubasse l’arma? Sono quei tipi di sogni… quasi ogni risultato è che vengo ferito gravemente o ferito mortalmente. Questi sono i sogni che faccio ogni giorno”.

È stato rivelato durante il processo dall’avvocato difensore di Rittenhouse, Mark Richards, che l’adolescente è in terapia per PTSD (il disturbo da stress post-traumatico) di cui soffre, derivante dalla notte del 25 agosto 2020.

David Hancock, un portavoce di Kyle Rittenhouse, ha detto venerdì che la famiglia Rittenhouse è “sollevata” per il verdetto di non colpevolezza per tutti i capi d’accusa, ma ha aggiunto che non ci sono “vincitori” e “nessuno sta giocando a calcio”.

Hancock ha sottolineato che Rittenhouse è stato “diffamato” nell’ultimo anno e ha ricordato i due che sono morti quando Rittenhouse si è dovuto difendere.

“È stata una lunga strada, e crediamo che questo sia stato il giusto verdetto, e crediamo che la durata del tempo (la giuria ha deliberato) sia stata la giuria molto attenta a leggere le istruzioni e ad esaminare le prove”, ha detto.

“Non c’è nessun pallone da calcio”, ha continuato Hancock, “due persone hanno perso la vita. Ci sono state molte cose che hanno infettato questo caso, come la politica, che lo hanno mandato fuori strada molto presto. E così, non ci sono vincitori”.

“Kyle, ora, può vivere la sua vita come un giovane uomo libero, un giovane innocente, cosa che è”, ha detto il portavoce. “Ma alla fine della giornata, penso che non ci siano vincitori”.


Biden il demente!

Biden risponde all’assoluzione di Rittenhouse: “Mi sento arrabbiato e preoccupato”
Joe Biden evita anche di rispondere alla domanda se consideri ancora Kyle Rittenhouse un ‘suprematista bianco’.
Fox News
20 novembre 2021

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... eoccupato/

Joe Biden venerdì ha risposto commentando il verdetto della giuria che ha dichiarato Kyle Rittenhouse non colpevole, dicendo di essere “arrabbiato e preoccupato” per il risultato ed ha evitato di affrontare la domanda sul fatto se pensi ancora che Kyle Rittenhouse sia un “suprematista bianco“, nello stesso giorno in cui i giurati sono tornati con un verdetto di non colpevolezza per tutti i capi d’accusa nel processo per omicidio dell’adolescente dell’Illinois.
Biden, che dice di non aver assistito al processo, ha parlato brevemente della decisione della giuria.
Le osservazioni di Biden sono arrivate attraverso una dichiarazione formale della Casa Bianca e seguono i commenti che ha fatto all’inizio della giornata, quando ha detto che stava con “ciò che la giuria ha concluso” perché “il sistema della giuria funziona e dobbiamo rispettarlo”.
“Mentre il verdetto di Kenosha lascerà molti americani arrabbiati e preoccupati, me compreso, dobbiamo riconoscere che la giuria ha parlato”, ha detto Biden in una dichiarazione. “Ho corso con la promessa di riunire gli Americani, perché credo che ciò che ci unisce sia molto più grande di ciò che ci divide. So che non guariremo le ferite del nostro paese da un giorno all’altro, ma resto fermo nel mio impegno a fare tutto ciò che è in mio potere per garantire che ogni americano sia trattato allo stesso modo, con equità e dignità, secondo la legge”.
“Esorto tutti ad esprimere le proprie opinioni in modo pacifico, coerentemente con lo stato di diritto”, ha aggiunto Biden. “La violenza e la distruzione della proprietà non hanno posto nella nostra democrazia. La Casa Bianca e le autorità federali sono state in contatto con l’ufficio del governatore Evers per prepararsi a qualsiasi evenienza, ho parlato con il governatore questo pomeriggio ed ho offerto sostegno e qualsiasi assistenza sia necessaria per garantire la sicurezza pubblica.”
Joe Biden aveva twittato durante la campagna presidenziale un video incentrato sul suprematismo bianco che includeva anche Rittenhouse.
Alla domanda di venerdì, se fosse rimasto dell’idea che Rittenhouse fosse un “suprematista bianco”, Biden ha rifiutato di rispondere ed invece ha detto solo che si adegua alla conclusione della giuria.
“Guardate, sono d’accordo con quello che la giuria ha concluso”, ha detto Biden. “Il sistema della giuria funziona e noi dobbiamo rispettarlo”.
Durante la sua campagna presidenziale, Biden aveva condiviso un’immagine di Rittenhouse in un video che aveva twittato cercando di collegare l’ex presidente Donald Trump ai suprematisti bianchi.
Dopo il verdetto, il senatore Tom Cotton, Repubblicano dell’Arkansas, ha chiesto a Joe Biden di “scusarsi pubblicamente” con Rittenhouse per la dichiarazione fatta nel 2020.
“Joe Biden deve scusarsi pubblicamente con Kyle Rittenhouse”, ha twittato Cotton.
Kyle Rittenhouse avrebbe affrontato una condanna all’ergastolo se fosse stato dichiarato colpevole e condannato per omicidio intenzionale di primo grado.
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Re: Eroi e martiri della libertà e dell'umanità

Messaggioda Berto » ven nov 12, 2021 7:58 am

Laura Ingraham: L’assoluzione di Rittenhouse conferma l’Antiamericanismo della Sinistra
Il verdetto di Rittenhouse dimostra solo per la Sinistra che l’America è “un orribile, terribile posto razzista dove la vita è fondamentalmente ingiusta” ha detto Laura Ingraham.

20 novembre 2021

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... -sinistra/

L’assoluzione di Kyle Rittenhouse “prova solo ciò che [la Sinistra] ha sempre pensato dell’America: che è un orribile, terribile posto razzista dove la vita è fondamentalmente ingiusta”, ha detto Laura Ingraham nel suo monologo di apertura a “The Ingraham Angle” venerdì sera.

“Ignorate quegli zombie a cui hanno fatto il lavaggio del cervello che sono nelle strade stasera”, ha iniziato, dicendo poi che “sono persone amareggiate, arrabbiate che odiano l’America e che sono costantemente alla ricerca di conferme delle loro opinioni Anti-americane”.

La conduttrice di Fox News ha definito la diffamazione a Rittenhouse da parte dei liberal come “bugie velenose“.

“Sono false, e sono parole che demoralizzano i giovani ed incoraggiano milioni di persone a rinunciare semplicemente all’America”, ha continuato. “Dopo tutto, perché lavorare duramente per giocare secondo le regole e per andare avanti in una nazione disgustosa e razzista? Chi lo farebbe?”

Joe Biden ha rilasciato una dichiarazione venerdì dicendo che è d’accordo con coloro che “si sentono arrabbiati e preoccupati” per il verdetto, ma che tali dissidenti “devono riconoscere che la giuria ha parlato”. La Ingraham ha ritenuto la sua dichiarazione “corrosiva e controproducente“.

KENOSHA, WISCONSIN – 19 NOVEMBRE:
Un cartello che invoca la pace a Kenosha è stato visto dopo l’annuncio del verdetto di non colpevolezza nel processo di Kyle Rittenhouse il 19 novembre 2021 a Kenosha, Wisconsin. Rittenhouse è stato dichiarato non colpevole di tutte le accuse nella sparatoria a tre manifestanti, durante una notte di disordini scoppiati a Kenosha dopo che un poliziotto aveva sparato a Jacob Blake sette volte nella schiena mentre veniva arrestato nell’agosto 2020. Rittenhouse, che veniva da Antioch, Illinois, ha rivendicato l’autodifesa. Al momento della sparatoria era armato con un fucile d’assalto. (Nathan Howard/Getty Images)

“Il fatto è che i Democratici hanno dato la loro tacita approvazione a tutti i danni che sono stati inflitti alle città americane dopo la morte di George Floyd”, ha detto. “Hanno trovato scuse per la criminalità ed hanno celebrato la passione dei giovani nelle strade”.

La conduttrice ha ipotizzato che ora il capo dello staff della Casa Bianca Ron Klain ed altri Democratici potrebbero giocare con il malcontento razziale per migliorare le loro possibilità elettorali nelle elezioni di midterms del 2022. Ha notato che Biden ha vinto il Wisconsin, ma che gli Americani ora “devono credere” che lo stato ed il suo sistema giudiziario siano “razzisti”.

“Alla fine, i fatti contano, sia che stiamo parlando dell’economia, dei prezzi della benzina o di un processo ad un allora 17enne che ha agito per autodifesa contro una folla inferocita“, ha concluso.

“The Ingraham Angle” è un talk show conservatore americano che tratta notizie ed opinioni. Ha debuttato il 30 ottobre 2017 sul canale Fox News. Lo show è presentato da Laura Ingraham e gli ospiti discutono le ultime questioni del giorno, le notizie, così come le controversie. È il terzo programma di notizie via cavo più guardato per spettatori totali. Per quanto riguarda la sua particolare fascia oraria lo show è valutato come il “Numero 1”, sconfiggendo la sua diretta concorrenza dei presentatori progressisti Lawrence O’Donnell della MSNBC e Don Lemon della CNN.

Laura Ingraham è una conduttrice televisiva conservatrice statunitense. Ha condotto precedentemente un programma radiofonico a livello nazionale “The Laura Ingraham Show” per quasi due decenni, è la caporedattrice di “LifeZette”, e da ottobre 2017 è la conduttrice di “The Ingraham Angle” su Fox News. La Ingraham ha lavorato come scrittrice di discorsi nell’amministrazione Reagan alla fine degli anni ’80. In seguito, ha conseguito una laurea in giurisprudenza e poi ha continuato a lavorare come impiegata giudiziaria presso la Corte d’Appello del Secondo Circuito di New York e poi per il giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti Clarence Thomas. Ha anche lavorato per lo studio legale “Skadden, Arps, Slate, Meagher & Flom” a New York City. La Ingraham ha iniziato la sua carriera nei media a metà degli anni ’90.


Il verdetto di Kyle Rittenhouse ha senso se si ignora la copertura di parte del processo dei media mainstream
I media avevano già condannato Kyle Rittenhouse davanti al tribunale dell’opinione pubblica. Ma in un vero tribunale, a Kenosha, la giuria ha avuto l’ultima parola.
Tratto e tradotto da un articolo i Gregg Jarret per Fox News.
20 novembre 2021

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... ainstream/

Se si fosse effettivamente seguito il processo per omicidio di Kyle Rittenhouse e non solo ascoltato la copertura parziale ed iperbolica messa in scena dalla MSNBC e dalla CNN, tutti avrebbero capito appieno il verdetto di “non colpevolezza” di venerdì per tutte le accuse penali.

I testimoni ed i filmati hanno corroborato il resoconto dell’imputato quando è salito sul banco dei testimoni ed ha rivissuto di come aveva ragionevolmente temuto di essere di fronte ad pericolo imminente di morte o di gravi lesioni corporali quando decise di aprire il fuoco con la sua arma.

I giurati non hanno creduto all’argomento dell’accusa secondo cui Rittenhouse avesse provocato quegli incontri di proposito ed avesse quindi perso il suo diritto di difendersi. Era, in una parola, una “frottola”.

Invece, ciò che i giurati hanno visto e sentito è stato un diciassettenne preso di mira e braccato da una folla inferocita al grido di “prendetelo!… uccidetelo!”

Mentre cercava di scappare, Rittenhouse è stato bersagliato con pietre, preso a calci in testa, attaccato e aggredito. Un rivoltoso minacciò di ucciderlo e di prendergli l’arma. Un altro cercò di colpirlo con un pesante skateboard. Un altro ancora lo prese di mira con la sua pistola carica. Solo allora Rittenhouse ha esercitato il suo diritto di difendersi.

I procuratori non hanno mai avuto per le mani un caso di omicidio. Avrebbero dovuto sapere che non avrebbero mai potuto provare le loro accuse oltre ogni ragionevole dubbio. Tutto quello che dovevano fare era esaminare i video ed interrogare i testimoni. Ma non l’hanno fatto. Si sono affrettati a giudicare ed hanno incriminato Rittenhouse in meno di 48 ore perché la folla lo richiedeva. E lo stesso hanno fatto i media mainstream.

I procuratori non hanno mai compreso appieno le prove che avevano in mano perché non si sono mai preoccupati di esaminarle. Durante le dichiarazioni di apertura, hanno fatto promesse che non avrebbero potuto mantenere ed hanno finito per contraddirsi. I loro stessi testimoni hanno minato il caso dell’accusa. Alla fine, le prove erano valide e convincenti, per cui ci si trovasse di fronte ad un caso di autodifesa secondo la legge, nonostante la falsa narrazione dei media di sinistra.

Dodici giurati hanno impiegato quattro giorni per raggiungere la loro decisione unanime. Sono stati riflessivi e ponderati. Era un caso complicato. Hanno sicuramente sentito il grande peso della loro decisione mentre determinavano il destino di un giovane uomo sotto processo che stava affrontando potenzialmente interi decenni dietro le sbarre. Hanno preso tutto il tempo che era necessario. Volevano fare le cose per bene e le hanno fatte.

I media sono un’altra storia. Giovedì, il giudice Bruce Schroeder ha bandito la MSNBC dal tribunale dopo che il suo produttore è stato arrestato per aver seguito il furgone che trasportava la giuria la sera prima, apparentemente per fotografarli in diretta violazione di un ordine giudiziario. Al di là della sua manifesta stupidità, tentare di invadere la sicurezza della giuria mette in pericolo l’integrità delle sue deliberazioni. Si chiama “manipolazione della giuria” e/o “intimidazione”.

Nessuno sembrava sorpreso che la MSNBC fosse dietro a questa messinscena. I loro conduttori e opinionisti hanno esibito un’ostilità spudorata verso Rittenhouse fin dall’inizio. Senza prove credibili, lo hanno ritratto come un “suprematista bianco” e lo hanno persino chiamato un “terrorista domestico” che agiva come un “giustiziere” o un “assassino di massa“. Con inconfondibili sfumature razziste, la conduttrice di estrema sinistra Joy Reid ha deriso l’imputato per le sue “lacrime di coccodrillo”.

La MSNBC ha condannato Rittenhouse davanti al tribunale dell’opinione pubblica. Ma in un vero tribunale di Kenosha, la giuria aveva l’ultima parola. C’è voluto coraggio per ignorare le forze esterne che sembravano determinate ad agire pesantemente sulla bilancia della giustizia.

Mentre i giurati deliberavano, i manifestanti che chiedevano una condanna hanno mantenuto una presenza costante davanti ai gradini del tribunale. A volte hanno usato i megafoni per gridare: “Niente giustizia, Niente pace!”

Le loro grida potevano essere sentite all’interno dell’aula e, presumibilmente, nell’adiacente sala della giuria, dove seri cittadini stavano cercando di raggiungere un’importante decisione senza essere ostacolati da forze antagoniste. Sicuramente hanno sentito la costante minaccia di “non ci sarà pace”, intesa a instillare nella giuria la paura che un verdetto di assoluzione avrebbe potuto provocare di nuovo l’incendio ed il saccheggio della loro comunità. È stata un’intimidazione della giuria portata fino all’estremo.

Sì, i manifestanti hanno il diritto del Primo Emendamento di manifestare. Ma l’espressione individuale non è un diritto assoluto. La libertà di parola è però subordinata al diritto costituzionale dell’imputato ad avere un giusto processo e a un processo equo. La Corte Suprema ha ripetutamente sostenuto che le proteste possono essere ragionevolmente limitate nel tempo, luogo e modo “per proteggere l’amministrazione della giustizia”.

Lo sciame anti-Rittenhouse avrebbe dovuto essere spostato ad un isolato o due di distanza dal palazzo di giustizia, dove gli sproloqui minacciosi non potevano essere sentiti dalla giuria.

Il giudice Schroeder ha espresso esasperazione per la copertura dei media, etichettandola come “grossolanamente irresponsabile“, “vergognosa” e “spaventosa“. Non sono in disaccordo. Ma la sua frustrazione sembrava guidata dalle critiche infondate alle sue stesse decisioni nel caso. In verità, il giudice è stato vigile nel proteggere i diritti costituzionali dell’accusato per assicurare che ricevesse un processo equo. Per queste buone azioni è stato ingiustamente calunniato.

Schroeder avrebbe ricevuto parole minacciose dal pubblico per la sua decisione di non permettere l’uso della parola “vittime“ per descrivere i tre uomini a cui Rittenhouse aveva sparato. Ma la decisione del giudice è stata corretta e per nulla insolita in un caso in cui l’imputato ha invocato la legittima difesa. Il termine “vittima” implica inequivocabilmente che le persone a cui hanno sparato erano incolpevoli e l’imputato, quindi, le ha rese tali. Le prove hanno dimostrato il contrario.

Il giudice Schroeder potrebbe anche aver reagito alla batosta che ha preso da esperti legali che non sanno poi così molto. Sulla CNN, l’avvocato Bakari Sellers ha affermato che il giudice sta “mostrando le sue credenziali conservatrici”, forse non sapendo che è stato nominato da un democratico. Salvaguardare rigorosamente i diritti costituzionali di un accusato dall’eccesso di potere dell’accusa (far cadere l’accusa di possesso illegale di arma da fuoco mal concepita) e dalla cattiva condotta (criticare il diritto dell’imputato a rimanere in silenzio) non è una manovra politica. È un dovere sacro che tutti i buoni giudici esercitano.

La frustrazione di vostro onore è stata messa a nudo in tribunale quando ha pensato di vietare le telecamere nei processi futuri. Con tutto il rispetto, stava confondendo le telecamere con il pregiudizio.

Si può rimuovere la copertura televisiva in un processo di alto profilo, ma gli stessi attacchi disinformati da parte della MSNBC e della CNN continuerebbero. Tranne che il pubblico sarebbe costretto ad affidarsi interamente ai resoconti di seconda mano dei media irrimediabilmente di parte che stazionano all’interno dell’aula e sarebbe privato di assistere alle prove con i propri occhi.

Vedere è credere. I commenti contorti non cesserebbero, ma diventerebbero più oltraggiosi e meno credibili. Questo sarebbe stato un errore che aggraverà solo la disinformazione.

Le ruote della giustizia a volte girano lentamente. Ci vuole tempo per selezionare le prove e le testimonianze prima di decidere se presentare accuse penali che possano rovinare la vita di un uomo innocente. I procuratori di Kenosha hanno fallito nella loro due diligence. Hanno capitolato alla pressione pubblica guidata dalla mafia liberal e da membri ignoranti dei media che hanno condannato Rittenhouse senza esaminare alcuna delle prove e confrontarle con la legge sulla legittima difesa.

Kyle Rittenhouse sarà per sempre macchiato dalle false accuse mosse contro di lui. Ora dovrebbe fare causa a tutti coloro che lo hanno calunniato, compreso un tizio di nome Joe Biden che lo ha diffamato bollandolo come un “suprematista bianco”.





Vinta una battaglia, non la guerra. Le rivolte e il processo a Rittenhouse, la vera storia: in gioco l'anima dell'America

Atlantico Quotidiano
Max Balestra
23 Nov 2021

http://www.atlanticoquotidiano.it/quoti ... llamerica/

24 agosto 2020, il diciasettenne Kyle Rittenhouse arriva a Kenosha, Wisconsin, dalla vicina Antioch, Illinois, per andare al lavoro. È un giovane che sogna un futuro come servitore dello Stato. Ha completato un corso per cadetti della polizia, un corso di vigile del fuoco juniores, e un corso di pronto soccorso. Lavora come bagnino in una locale piscina. Rittenhouse vive in Illinois con sua madre, ma l’intera sua famiglia è di Kenosha. Ci vivono suo padre, sua nonna, i suoi zii e cugini.

Ma non è un giorno come tutti gli altri: Kenosha sta attraversando anch’essa, come il resto del Paese, un’ondata di proteste e rivolte senza precedenti, nel caso della cittadina del Winsconsin scatenate dal ferimento di Jacob Blake da parte della polizia.

Il 23 agosto Jacob Blake, un uomo con precedenti per violenza domestica e abusi sessuali su minore, si presenta a casa della sua ex fidanzata. Su di lui pende un mandato di cattura. In precedenza Blake aveva aggredito sessualmente la donna, che l’aveva denunciato. Blake si impossessa delle chiavi dell’auto e ci carica forzatamente i figli della donna, che però chiama la polizia. All’arrivo della polizia Blake sta entrando nell’auto, gli agenti gli intimano di fermarsi. Blake resiste all’arresto entrando in colluttazione con uno degli agenti, il taser non lo ferma, apre lo sportello dell’auto dal lato guidatore, sul pavimento c’è un coltello, cerca di afferrarlo, uno degli agenti apre il fuoco ferendolo. Rimarrà paralizzato.

L’uso della forza verrà giudicato legittimo e gli agenti sollevati da ogni accusa di abuso di forza o autorità. Ma prima che questo possa accadere, Kenosha passerà attraverso le peggiori rivolte della sua storia.

Dopotutto è l’estate delle rivolte. Scatenate dalla morte di George Floyd a Minneapolis. Sui media, nei discorsi dei politici e degli attivisti, in discussione non è più solo il sistema giudiziario americano, ma l’intera America. L’intero sistema istituzionale, definito “sistemicamente razzista”, è sotto attacco, così come il sistema economico “ineguale”, e perfino la storia del Paese, che si vuole riscrivere. Per giunta le elezioni sono vicine, e dopo aver passato quattro anni ad attaccare Donald Trump come razzista, il mondo politico vede l’occasione per collegare le proteste alla sua presidenza.

I media minimizzano o giustificano ogni forma di protesta anche violenta. “Dove sta scritto che una protesta deve essere pacifica?”, tuona dalla Cnn Chris Cuomo, anchorman e fratello del governatore dello stato di New York. Si pubblicano articoli, e perfino libri, che difendono non solo la rivolta violenta, ma il saccheggio, visto come una forma di risarcimento per torti storici e redistribuzione della ricchezza.

La reporter del New York Times Nellie Bowles si reca a Kenosha a indagare. Parla con la gente del luogo, viene a scoprire che la parte della città che sta venendo devastata è quella più popolare e povera, fatta di commerci al dettaglio e piccole imprese. Sono queste soprattutto ad essere saccheggiate, devastate, e spesso date alle fiamme dai rivoltosi. La pubblicazione del suo articolo verrà tenuta in sospeso dal NYT fino a dopo le elezioni. Nelle parole di Nellie Bowles:

“La realtà che portò Kyle Rittenhouse nelle strade era tale da dover essere ignorata da noi reporter. A un uomo anziano venne rotta la mascella perché cercava di spegnere l’incendio nel suo negozio a Kenosha. L’editore capo del Philadelphia Enquirer dovette rassegnare le dimissioni nel luglio del 2020 per le proteste del personale per aver scritto un pezzo intitolato: ‘Anche gli edifici contano’. Ma se vivevi in quei quartieri dati alle fiamme, non dovevi afferrare un estintore. La reazione accettabile, l’unica accettabile, era vedere le pareti demolite, guardare le fiamme e dire: grazie.”

Nel frattempo la Cnn definisce le rivolte di Kenosha “focose, ma perlopiù pacifiche”, in una immagine diventata un famoso meme, con un reporter che parla su uno sfondo di automobili in fiamme.

Dai loro social le stelle del mondo dello spettacolo incitano alla rivolta, magnati del Big Tech versano milioni nelle casse di organizzazioni di attivisti impegnate nelle proteste, anche violente. Per Jacob Blake si mobilita l’NBA, che entra in sciopero, e l’NFL, con la squadra dei Saints che entra in campo con il nome di Jacob Blake sugli elmetti.

In tutta l’America la polizia si ritira e lascia campo libero ai rivoltosi. Procuratori distrettuali si rifiutano di perseguire chi viene arrestato. In molte città la guerriglia da strada diventa una porta girevole in cui la polizia arresta i violenti, ma quelli il giorno dopo sono di nuovo in strada.

Ogni tentativo di riportare l’ordine viene accusato di repressione, o addirittura di essere il prologo all’instaurazione di una dittatura da parte di Donald Trump. La Speaker della Camera Nancy Pelosi definisce “Stormtroopers”, un termine di solito riferito alle camice brune del partito nazista, gli agenti federali inviati da Trump a rompere l’assedio al tribunale federale di Portland, che da diverse settimane subisce attacchi da parte di Antifa e Black Lives Matter.

Il candidato del Partito democratico alla presidenza, Joe Biden, esibisce generiche condanne della violenza, ma nei suoi discorsi sottoscrive tutte le teorie e le lamentele dei rivoltosi: l’America è “sistemicamente razzista”, le violenze sono causate da suprematisti bianchi, Trump è un dittatore.

Mentre tutto questo avviene su scala nazionale, a Kenosha la situazione è drammatica. Dozzine di edifici vengono dati alla fiamme da attivisti giunti da ogni parte del Paese. A sostegno della polizia viene schierata la Guardia Nazionale ma, secondo i nuovi canoni di gestione delle rivolte, le forze dell’ordine lasciano perlopiù liberi i rivoltosi intervenendo solo dove sia strettamente necessario. Nella speranza di essere risparmiati, gli abitanti di Kenosha iniziano ad esporre sulla porta di casa cartelli con scritto: “Qui vivono bambini”.

La seconda notte delle rivolte fanno la loro comparsa nelle strade uomini armati decisi a proteggere Kenosha. Si tratta di gente sia del luogo sia arrivata da fuori, sia membri di milizie che non affiliati. Kyle Rittenhouse ha passato la notte dall’amico Dominick Black, e il giorno prima è stato impegnato nel ripulire il liceo locale da graffiti lasciati dai manifestanti. Kyle e Dominick Black decidono di unirsi a vigilantes. L’intenzione di Rittenhouse è, testimonierà, di offrire soccorso medico a chi dovesse averne bisogno, ed entrambi portano con sé un fucile semiautomatico per difendersi in caso di necessità.

Nella notte tra il 25 e il 26 agosto, Kyle Rittenhouse viene visto da numerosi testimoni e filmato da reporter in diverse occasioni mentre presta soccorso medico a feriti o in compagnia di altri vigilantes. A un certo punto alcuni dimostranti danno fuoco a un cassonetto dell’immondizia e iniziano a spingerlo verso una stazione di benzina. La polizia e i vigilantes intervengono spegnendo il fuoco con un estintore. Uno dei rivoltosi che stava spingendo il cassonetto in fiamme, Joseph Rosenbaum, diventa aggressivo, continua a sfidare i vigilantes a sparargli. “Se vi becco da soli stanotte, vi ammazzo”, dice specificatamente a Rittenhouse e a un suo compagno. “Anch’io ti voglio bene”, risponde Rittenhouse.

Rosenbaum è un pregiudicato con una lunga fedina penale che include 11 incriminazioni per abusi sessuali su minori di età comprese tra i 9 e gli 11 anni, è in libertà vigilata. La sera precedente era stato visto spingere un altro cassonetto in fiamme contro delle auto della polizia e compiere numerosi altri atti vandalici.

Più tardi quella notte Rosenbaum è presente sulla scena di un altro incendio, ad un’autofficina, viene visto incendiare altri bidoni dei rifiuti. Lì rivede Kyle Rittenhouse e si scaglia contro di lui. Rittenhouse fugge urlando: “Amico! Amico!”, Rosenbaum lo insegue. Altri manifestanti si uniscono all’inseguimento, uno di loro, Joshua Zeminski, esplode un colpo di pistola. Rittenhouse si volta, Rosenbaum lo raggiunge e cerca di afferrare il suo fucile. Rittenhouse spara uccidendo Rosenbaum.

L’intero episodio viene ripreso in video da passanti e da reporter presenti sulla scena. Uno dei reporter, Richie McGinnies, cerca di prestare soccorso a Rosenbaum. Sul posto si è radunata una folla composta perlopiù da rivoltosi. Rittenhouse chiama Dominick Black al telefono: “Ho ucciso un uomo. Vado a cercare la polizia”, e inizia a correre. Alcuni dei dimostranti lo inseguono tra le urla. “Prendetelo!”, “Uccidetelo!”, ora Rittenhouse è inseguito da non meno di una ventina di persone. Viene ripetutamente colpito da pugni e calci, almeno uno degli inseguitori ha in mano una pistola, nell’aria riecheggiano numerosi altri colpi di arma da fuoco. Quando inciampa e cade, Anthony Huber, un altro rivoltoso con precedenti penali per violenza domestica, lo colpisce in testa due volte con uno skateboard e cerca di strappargli il fucile di mano. Rittenhouse spara uccidendo Huber, poi si rialza e prosegue la sua fuga.

A questo punto fa la sua entrata in scena Gaige Grosskreutz, un attivista appartenente ad un’organizzazione politica socialista impiegato a Kenosha dalla ACLU come osservatore. Grosskreutz è in possesso di un’arma illegale, una pistola Glock, che non è autorizzato a possedere a causa della sua lunga fedina penale. Raggiunge Rittenhouse, estrae la pistola e gliela punta contro. Rittenhouse spara colpendo Grosskreutz al braccio, neutralizzandolo, e corre via. Raggiunge la polizia e si consegna.

Con Kyle Rittenhouse sotto custodia, l’America pro-proteste, guidata dai media, si schiera per la colpevolezza ben prima che i fatti siano noti. Nascono qui molte delle false storie che si trascinano ancora oggi, come quella secondo la quale Rittenhouse avrebbe attraversato il confine dello Stato in possesso di un’arma illegale, come pure la nozione, basata assolutamente sul nulla, che Rittenhouse sia un “suprematista bianco”, espressione la cui definizione è stata ormai allargata ben oltre il suo significato originale.

Molti politici Democratici, incluso lo stesso Joe Biden, definiscono Rittenhouse un suprematista bianco, e la sua immagine viene utilizzata in uno spot elettorale della campagna Biden proprio con questa dicitura. Come una palla di neve che diventa valanga rotolando giù per una collina, le rappresentazioni di Rittenhouse come di una figura demoniaca si ingrossano sempre di più. Si tratta di un “terrorista domestico”, che ha ucciso dei “manifestanti pacifici” senza alcuna provocazione. Era andato a Kenosha espressamente “per uccidere”. “Mettetelo in galera e buttate via la chiave”.

Naturalmente la situazione peggiora quando Trump si rifiuta di condannare Rittenhouse dicendo di voler aspettare che la giustizia faccia il suo corso.

Come ormai regola, alle parole susseguono azioni concrete. GoFoundMe chiude la pagina che raccoglie fondi per la difesa legale di Kyle Rittenhouse. Un poliziotto in Virginia e un paramedico nello Utah, che avevano effettuato una donazione, vengono doxati e investigati dai propri dipartimenti. Il poliziotto perde il lavoro. Facebook sospende gli account che supportano il giovane, Twitter disabilita il pulsante “ritwitta” sull’account della madre di Kyle. La sparatoria è forse la meglio documentata della storia, ripresa da dozzine di videocamere, ma le clip video finiscono algoritmicamente in fondo alla coda.

Dopo la condanna di Derek Chauvin, il cui processo è stato contraddistinto da una copertura mediatica fortemente colpevolista, inopportuni commenti da parte dei politici, e minacce di ulteriori rivolte violente, sembra proprio che Kyle Rittenhouse sia destinato a fare la stessa fine.

A questo punto il processo ha una chiara connotazione politica. I media, i politici democratici, il mondo dell’attivismo hanno fatto di Rittenhouse una bandiera del suprematismo bianco e del vigilantismo anti-protesta, “focosa ma perlopiù pacifica”. L’America dall’altra parte, quella che non crede che l’America sia “sistemicamente razzista” e che non ha giustificato le rivolte “perlopiù pacifiche” dell’estate 2020, sente che una condanna di Rittenhouse significherebbe in pratica la fine di qualunque possibilità di fermare rivoltosi violenti.

Non importa quale sia la causa della rivolta, anche pretestuosa come il ferimento di Jacob Blake, gli attivisti marceranno, i facinorosi distruggeranno e incendieranno, i media minimizzeranno, i politici solidarizzeranno, la polizia e le corti condoneranno. E coloro che subiscono, beh, non possono agire. Nemmeno per legittima difesa. Il sentimento viene riassunto da Jim Hanson su The Federalist:

“Lo scopo dei provocatori dei media è di delegittimare questo diritto fondamentale a proteggere le nostre comunità e noi stessi in assenza di forze di sicurezza ufficiali. Gli stanno benissimo le orde che saccheggiano e distruggono, e hanno addirittura inventato il vergognoso eufemismo ‘giustizia ricostituente’ per descriverle”.

Il processo si apre a Kenosha il 2 novembre 2021. Kyle Rittenhouse è imputato di tre capi di omicidio, due capi di condotta pericolosa, e un capo di possesso di un’arma pericolosa e vietata ai minorenni.

Per l’accusa le cose si mettono male fin da subito. Tutti i video confermano la versione di Rittenhouse, e così pure i testimoni. Richie McGinnies, il reporter che ha filmato la sparatoria e soccorso Rosenbaum, conferma che questi inseguiva Rittenhouse e ha cercato di impossessarsi della sua arma. Ryan Balch, che era con Kyle alla stazione di servizio, conferma la precedente minaccia di morte da parte di Rosenbaum. Ma il vero momento di svolta, un colpo di scena degno di Parry Mason, si ha quando Gaige Grosskreutz, contraddicendo quanto dichiarato precedentemente, ammette di aver puntato la sua pistola verso Rittenhouse per primo.

A questo punto non sono pochi gli avvocati criminalisti che seguono il processo a chiedere che venga chiuso immediatamente, e a domandarsi perché un caso così evidente di legittima difesa sia stato portato di fronte a una giuria del tutto.

Il professore emerito della facoltà di legge di Harvard Alan Dershowitz, storico avvocato dei diritti civili protagonista di clamorosi casi della storia recente americana (e quello che fece assolvere OJ Simpson), non ha dubbi: “Se io fossi nella giuria, voterei per il legittimo dubbio, che abbia agito per autodifesa”, e incoraggia Rittenhouse a querelare tutti i media che lo hanno calunniato.

Ma, con qualche eccezione, i media non mollano. Continuano a ripetere le stesse storie e accuse, e iniziano ad attaccare il giudice. Gaige Grosskreutz viene intervistato alla Cnn da uno dei suoi anchorman di punta, Anderson Cooper, e dopo aver testimoniato sotto giuramento che è stato lui per primo a puntare la pistola, in diretta televisiva, torna a negarlo. Alcuni media arrivano ad alterare i video e i trascritti del processo.

Malgrado ciò, il numero delle persone che seguendo il processo si rende conto di essere stata disinformata inizia ad aumentare. Bari Weiss, ex giornalista del NYT, ora indipendente, scrive:

“Ecco ciò che credevo essere vero riguardo Kyle Rittenhouse negli ultimi giorni del 2020 basandomi sui racconti dei media mainstream. Si trattava di un diciassettenne vigilante razzista. Aveva attraversato il confine dello Stato con un fucile semiautomatico acquistato illegalmente per andare a Kenosha, una città con la quale non aveva nessun rapporto. Credevo ci fosse andato perché sapeva che ci sarebbe stata una protesta di Black Lives Matter e voleva attaccare briga. E credevo che la sera del 25 agosto 2020 avesse fatto proprio quello, uccidendo due manifestanti pacifici e ferendone un terzo.”

E aggiunge:

“Non si è trattato di una campagna di disinformazione portata avanti da trolls su Reddit o account Twitter anonimi. È stata spinta dai media mainstream e da membri del Congresso in carica per il bene di una narrazione politica di comodo. Una narrazione che chiedeva al pubblico di credere, tra le altre irrealtà, che interi isolati in fiamme costituissero una protesta pacifica”.

Il procuratore riceve un’altra doccia fredda quando l’accusa di possesso di un’arma pericolosa viene fatta decadere. Il fatto che Kyle Rittenhouse, un diciasettenne, fosse armato di fucile ha generato molta perplessità e molte notizie false e nozioni confuse perciò è bene spiegare in dettaglio:

Rittenhouse non ha attraversato il confine dello Stato con un’arma, l’arma era già in Winsconsin.

2. La legge vieta ad un minorenne di acquistare armi da fuoco, ma non di maneggiarle in determinate circostanze. Ad esempio per la caccia, ad un poligono di tiro, o a scopo di difesa personale. Notare che ciò vale solo per le armi lunghe.

3. Dominick Black ha testimoniato di aver acquistato l’arma per conto del giovane e di averla custodita a casa propria. Acquistare un’arma per conto di un minore sarebbe illegale, si chiama “straw purchase”, ma per qualche motivo né Black né Rittenhouse sono stati accusati di tale crimine, ma non è chiaro il perché. Forse si è trattato di una immunità conferita a Black in cambio della sua testimonianza contro Rittenhouse, forse il fatto che l’arma venisse custodita a casa di Black rendeva il caso debole.

Come se non bastasse, nel corso del processo l’accusa si rende protagonista di numerose violazioni etiche e procedurali, guadagnandosi aspre reprimende da parte del giudice, che a un certo punto dice addirittura al pubblico ministero di non credere alla sua buona fede, dopo che ha menzionato alla giuria un elemento di prova che era stato escluso in quanto non rilevante in fase pre-processuale (si trattava di una foto di Rittenhouse, post-arresto, in compagnia di alcuni membri dei Proud Boys), e per aver suggerito alla giuria che ci fosse qualcosa di sinistro nel rifiuto di Rittenhouse di parlare con la polizia dopo l’arresto prima di aver parlato con un avvocato. Come sa chiunque ha mai visto un poliziesco americano, negli Stati Uniti il “diritto a rimanere in silenzio” costituisce la normale procedura, ed è di fatto un diritto garantito dalla legge sulla base del Quinto Emendamento della Costituzione.

Viene anche fuori che l’accusa potrebbe aver nascosto delle prove alla difesa. In particolare un video ripreso da un drone di sorveglianza dell’FBI che mostra l’intera sequenza dei fatti. L’accusa ha inviato alla difesa solo una versione a bassa risoluzione del video, e si giustifica incolpando la compressione durante l’invio.

Sulla base di queste violazioni, la difesa avanza più di una richiesta di proscioglimento del processo con pregiudizio (impossibilità di processare Kyle Rittenhouse di nuovo), ma il giudice si riserva di decidere dopo aver ascoltato la giuria.

La giuria è tesa. Le identità dei giurati sono segrete, ma già qualcuno è stato pizzicato a tentare di identificarli. Un uomo è stato fermato mentre riprendeva i giurati che entravano in aula, e la rete televisiva MSNBC è stata bandita dall’aula perché una sua inviata ha tentato di seguire il pulmino che accompagna i giurati a casa alla fine della giornata. Il nipote di Jacob Blake rilascia un delirante video in cui minaccia direttamente i giurati. Recandosi alla corte il pulmino dei giurati deve passare ogni giorno attraverso un cordone di manifestanti che minacciano ogni tipo di vendetta se Kyle Rittenhouse viene assolto. Molti temono che i giurati possano venire intimoriti e che il loro giudizio sia influenzato.

La giuria resta in sessione per tre giorni e mezzo, il che di solito è un brutto segno per la difesa, ma quasi a sorpresa al momento del verdetto, dichiara Kyle Rittenhouse prosciolto da tutte le accuse.

E l’America si ritrova nuovamente divisa tra rabbia e sollievo. La narrazione sui media e nella politica rimane invariata, e anzi urla vendetta: si è trattato di una vittoria del suprematismo bianco, della prova che il sistema americano non funziona. Anche il presidente Biden, pur esortando a rispettare la decisione della giuria, si dichiara “arrabbiato e preoccupato”.

La stampa estera poi è un’orgia di disinformazione appiattita su cliché. Kyle Rittenhouse è un miliziano di estrema destra, o addirittura un poliziotto, che ha aperto il fuoco indiscriminatamente su dei pacifici manifestanti neri.

L’altra America è sollevata. La paura di vedere la fine del vecchio sistema della giuria popolare, capace di prendere la decisione impopolare ma giusta di fronte alle intimidazioni, è stata forte. Ma rimane preoccupata. “Non avrebbe dovuto essere in dubbio. Non avrebbe dovuto richiedere tre giorni e mezzo per deliberare. Non avrebbe dovuto essere perseguita”, dice Will Chamberlain, co-editore della rivista conservatrice Human Events e avvocato.

“Abbiamo vinto una battaglia, ma non la guerra”, dice Tim Pool, giornalista indipendente che ha seguito la vicenda Rittenhouse dall’inizio e da vicino, e che non ha mai fatto mistero della sua convinzione che Kyle fosse innocente, “E per molti versi, abbiamo sostenuto gravi perdite”.
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Re: Eroi e martiri della libertà e dell'umanità

Messaggioda Berto » ven nov 12, 2021 7:58 am

La legittima difesa di Derek Chauvin
Il caso del poliziotto bianco USA Derek Chauvin e del delinquente abituale nero George Floyd morto per aver resistito al suo legittimo arresto da parte della polizia di Minneapolis
Derek Chauvin il poliziotto bianco è stato costretto ad usare le maniere relativamente forti con il delinquente abituale nero George Floyd a causa della sua resistenza al legittimo arresto.

La condanna di Derek Chauvin è una sentenza criminale e razzista
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 196&t=2951
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 3230758840


Ecco chi era George Floyd:
un delinquente abituale e un criminale;

condannato varie volte (almeno 9) per delitti anche violenti rapina, furto, droga, (nel 2007 Floyd era stato arrestato per rapina a mano armata aggravata con un'arma letale nei confronti di una donna texana dopo essersi introdotto nella sua casa fingendosi un'operaio dell'acqua e condannato nel 2009 a cinque anni di prigione);
era un bevitore e un drogato abituale anche di droghe pesanti (cocaina, fentanyl e metanfetamine), uno irresponsabile che guidava tranquillamente dopo aver assunto droghe pesanti e dopo aver bevuto;
fermato per spaccio di banconote false in un negozio di tabacchi e che ha fatto resistenza all'arresto rifiutandosi di salire nella macchina della polizia costringendo i poliziotti all'uso della forza;
morto per sua colpa per abuso di fentanyl e per aver resistito al giusto arresto da parte della polizia.


Nelle città e negli stati amministrati dai democratici sostenitori del razzismo dei neri contro i bianchi e della demenziale Teoria Critica della Razza, laddove hanno depotenziato la polizia vi è un aumento esponenziale della violenza, degli assassini e della criminalità ad opera delle minoranze non bianche, dei clandestini e dei neri.


USA: il bene e il male
Trump e i repubblicani, Biden e i democratici
viewtopic.php?f=196&t=2973
https://www.facebook.com/Pilpotis/posts/985184802058290

Vedasi capitolo 20
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Re: Eroi e martiri della libertà e dell'umanità

Messaggioda Berto » ven nov 12, 2021 7:59 am

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Re: Eroi e martiri della libertà e dell'umanità

Messaggioda Berto » ven nov 12, 2021 7:59 am

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Re: Eroi e martiri della libertà e dell'umanità

Messaggioda Berto » ven nov 12, 2021 7:59 am

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Re: Eroi e martiri della libertà e dell'umanità

Messaggioda Berto » ven nov 12, 2021 7:59 am

3)
A tutela della proprietà e della propria casa e dei confini del proprio paese




La proprietà è ciò che distingue l'uomo libero e sovrano dallo schiavo

viewtopic.php?f=205&t=2936
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 2247064892


La proprietà non è un furto e un male ma un bene prezioso e rubare non è un bene ma un male
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=2495


La ricchezza non è un male ma un bene
viewtopic.php?f=202&t=2915

La ricchezza non è un male ma un bene e i ricchi non sono assolutamente i cattivi e i carnefici, come i poveri e gli ultimi non sono necessariamente e naturalmente i buoni e le vittime.
La ricchezza come la salute o lo star bene, la bellezza, la bontà e la forza non sono un male.
Anche il denaro è un bene e non un male

Non è colpa dei ricchi se esistono anche i poveri, come non è colpa dei sani se esistono pure i malati, e non è responsabilità dei forti se ci sono i deboli, tanto meno è responsabilità dei belli se esistono i brutti, come la sapienza non è causa dell'ignoranza, allo stesso modo che la giustizia non è causa dell'ingiustizia, come non è colpa della vita se esiste la morte, e del bene se esiste il male.
L'ossessione per i poveri e gli ultimi che arriva alla demenza di demonizzare i ricchi e i primi per poi aggredirli, derubarli, schiavizzarli e ucciderli è il massimo della idiozia più disumana e assurda.
E ciò è un danno e un male per l'umanità intera e per ogni società civile e per ogni sistema economico benefico capace di realizzare benessere diffuso, progresso e sviluppo per tanti e alla lunga per tutti.


Il demenziale disprezzo e la demonizzazione dell'uomo di buona volontà che si guadagna il pane con il sudore della fronte e che con il suo quotidiano e incessante lavoro rende la vita sulla terra un paradiso, meno dolorosa, meno faticosa, più lunga, ... per sé e per gli altri.

viewtopic.php?f=205&t=2956
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 0193612832


Esproprio immigrazionista/umanitario ed esproprio proletario, lo stesso errore/orrore

Due calamità dell'inciviltà demo catto sinistra e sinistra
viewtopic.php?f=194&t=2970
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 4926623698


Invasione criminale della Polonia
viewtopic.php?f=194&t=2979

Invasione della Polonia, questi sono criminali (comprese le donne e i bambini al seguito), gente senza alcun rispetto e riguardo, ... pieni di violenza da trattare come si meritano con altrettanta se non maggiore violenza per più che legittima difesa.

Questi non sono fratelli, questi sono nemici feroci e mortali, questi sono nazi maomettani assai peggiori dei nazisti hitleriani.
Per questa umanità senza alcun rispetto umano e malvagia al massimo grado che vuole introdursi con la violenza, la frode e la prepotenza nei paesi altrui, umanità che non è in alcun modo diversa dai ladri, dai truffatori, dai rapinatori, dai predoni assassini e sturpatori, da un esercito armato di invasori che vuole occupare il tuo paese, predarti e ridurti in schiavitù se non ucciderti, non provo alcuna umana compassione.
Per questa umanità criminale provo solo avversione, profondo disprezzo e odio assoluto, nessun sentimento di solidarietà, nessun desiderio di accoglienza ma unicamente un assoluto rifiuto e una assoluta volontà di respingimento con ogni mezzo e ad ogni costo.
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Re: Eroi e martiri della libertà e dell'umanità

Messaggioda Berto » ven nov 12, 2021 8:00 am

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Re: Eroi e martiri della libertà e dell'umanità

Messaggioda Berto » ven nov 12, 2021 8:00 am

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Berto
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