Anema, anemo, atem, atman, atimarse

Anema, anemo, atem, atman, atimarse

Messaggioda Berto » mar gen 07, 2014 9:13 am

Anema, anemo, atem, atman, atimarse
viewtopic.php?f=44&t=336

Atimarse, enatimarse e atem, anema, atman
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... hrbW8/edit

Immagine
viewtopic.php?f=44&t=336
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Anema, atem, atman, atimarse

Messaggioda Berto » mar gen 07, 2014 9:16 am

Ah ke xgagnasar, anca a łe bestie ghe piaxe l'ebrèsa!


Animals in Africa get drunk by eating ripe Marula fruit
https://www.youtube.com/watch?v=50tlF3kGbT4

Drunk animals - Marula fruit party!
https://www.youtube.com/watch?v=7Le9ufN5uEc


El lionfante lè cusita enbreago kel se rabalta:

Immagine
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Re: Anema, atem, atman, atimarse

Messaggioda Berto » mar gen 07, 2014 9:17 am

Na pitareła enparfumà

A te gò catà soto na rusara,
sarà su e tuta negra,
cuerta de łea e de łua
ma te parfumavi de bon;
a te sparxevi łuxe de torno,
on toco de steła viva,
vegnesta kì xò, so ła tera, par mi.

E me so n’amorà,
me so perso ente łi to oci,
me so negà ente ła to boca,
me do desfà entel to cor,
ke arfia co l’ogneverso entiero.

E kel dì kel me cor
el ghe ła mołarà de bàtar
ti te xołarà en siel
e te te farà pitareła
ke ła se poxarà so ła spala de Dio.
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Re: Anema, atem, atman, atimarse

Messaggioda Berto » sab gen 18, 2014 10:56 pm

Immagine

L'anema come onbria: etimoloja de soul (voxe angrexe par anema)

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ul-692.jpg

Gli Etruschi-Il cammino dell'anima
http://www.canino.info/inserti/interven ... _anima.htm

Secondo la credenza dei popoli delle antiche civiltà mediterranee agli esseri umani non apparteneva un solo io ma un insieme di tre differenti entità: il corpo fisico, la sua ombra e il demone Ka o doppio.

Al momento della morte avveniva la separazione.

Il corpo si dissolveva e veniva riassorbito dalla madre terra, mentre la parte spirituale, l’anima, rimaneva in attesa di rinascere, ma solo dopo aver bevuto alla fonte dell’oblio l’acqua che cancellava i ricordi. Coloro che riuscivano a trascendere la propria “ombra” potevano accedere ad una vita immortale come gli Dei, gli Eroi e gli Iniziati. Per gli altri era inconsapevole immettersi nel ciclo di vita e morte come ignare “ombre” che avevano già vissuto.

L’ombra era la componente sviluppatasi durante l’esistenza, la sintesi del pensare e dei ricordi, attaccata fortemente alle bellezze terrene.

Il Demone Ka o Doppio era composto dai Lares e Manes. Il Lare era il ceppo originario della famiglia la cui sede era collocata nel sottosuolo, il Lare era anche la somma di tutti gli antenati. Il Mane era doppio, raffigurato in quelle statuine con la faccia avanti e dietro, uno buono ed uno cattivo condizionavano l’esistenza in vita di ciascun individuo.

Il problema per l’anima era di distaccarsi dalla propria ombra, lares e manes compresi, duri da abbandonare in quanto erano i legami creatisi in vita ed iniziare il cammino per l’eternità. Gli oggetti funerari che venivano posti all’interno di una tomba non erano per il corpo del defunto ma per la sus ombra, la quale era fortemente attratta dalle cose terrene di bellezze materiali. Gli Etruschi non erano così sciocchi da credere che il corpo dopo la morte potesse tornare a vivere. L’ombra attratta e distratta dalle bellezze terrene allentava la presa sull’anima, la quale “liberata”, iniziava il suo lungo viaggio ultraterreno verso l’immortalità.

L’Ombra è probabilmente raffigurata in quei bronzetti etruschi di figure esili dai tratti adolescenziali quasi evanescenti e gravi chiamate appunto “ombre della sera”.

Oscura e problematica questa ombra aveva un ruolo determinante per il destino e l’evoluzione dell’anima. I colorati e preziosi affreschi parietali delle tombe non erano destinati certo al buio eterno, in quanto nessun occhio mortale avrebbe potuto vederli ed ammirarli. Gli affreschi come i raffinati oggetti funebri avevano una valenza magico-spirituale, servivano cioè a distrarre l’ombra che tendeva a soffermarsi sulle immagini che riproducevano il suo ambiente naturale, i ricordi.
I cunicoli, i labirinti magici od altro ricavati dietro le tombe erano ugualmente altre possibilità in più per l’anima di sfuggire alla propria ombra.

Conseguenza di ciò fu la costruzione di monumentali tombe in città dei morti realizzati secondo schemi urbanistici di concezione magica.
Al disotto nel sottosuolo, dove vivevano le anime degli antenati al cospetto degli Dei della terra era posto il sepolcro. Al di sopra rivolto verso il cielo si innalzava il monumento coronato sulla parte più alta al centro da un cippo di natura generalmente conica e appuntita che al pari di un’antenna aveva il compito di ricevere le onde, le energie e gli influssi positivi provenienti dal cielo e incanalarli nel sepolcro nel sottosuolo per unirli alle emanazioni della madre terra in energia vitale utile all’anima.
Sepolture di questo tipo erano molto costose, si può quindi giustamente supporre che solo i ricchi potessero avere tombe di questo livello, per gli altri spesso solo un’urna cineraria, le sepolture chiamate oggi a “cassettone”, o dispersione delle ceneri al vento in attesa di rinascere ricchi.
Le necropoli erano molto frequentate, vi si svolgevano feste, rituali, musiche e danze. Vi si celebravano vita e morte in un enigmatico viaggio terreno-divino, dove il sacro e il mistico erano onorati in vita con tanta arte e scienze spirituali.


...


http://it.wikipedia.org/wiki/Anima_(rel ... ico_Egitto)

Sheut, Shuyt o Khaibit

L'ombra, presente sempre in ogni persona. Di colore nero, è una parte dell'anima molto simile al Ka, e per molti aspetti l'opposto di quest'ultimo. Mentre il Ka tenderebbe a conservare gli aspetti positivi dell'esistenza terrena, lo Sheut sarebbe invece l'emanazione formatasi dalla presenza di aspetti negativi. Generalmente l'ombra veniva considerata il doppio immateriale di ogni forma: essa costituiva il collegamento tra il corpo e gli elementi incorporei dell'individuo.


L’anema come onbria e refleso
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... lwMEE/edit

Immagine



L'uomo e la sua ombra (che scambiò per la sua anima)
https://www.facebook.com/hermane.smith. ... 4717209227
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Re: Anema, atem, atman, atimarse

Messaggioda Berto » ven mar 21, 2014 6:59 pm

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Re: Anema, atem, atman, atimarse

Messaggioda Berto » mar mar 25, 2014 8:17 pm

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Re: Anema, atem, atman, atimarse

Messaggioda Sixara » mer mar 26, 2014 1:10 pm

Si, a la conoso sta teoria de l Nous-Psyche-Soma ma no son propio d acordo so l atribuzion de jenere a Sole-Luna-Terra. Ghe ne riparlemo sol Cantico e so le tre speçe de Amore. :)
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Re: Anema, atem, atman, atimarse

Messaggioda Berto » lun giu 09, 2014 7:56 pm

Gianpiero Belvisi ci ha mandato questo interessante video in merito all'esistenza dell'anima. Avevo letto qualcosa di simile su di un libro scritto da Emile Charon, un fisico nucleare, dal titolo "Lo spirito questo sconosciuto". Charon dimostrava il permanere della nostra storia nell'etere ma come un CD. Senza un corpo non ci può essere un proseguo ma solo un ricordo di noi medesimi. Una memoria di noi può rimanere come registrata in un videoregistratore e nulla più. Un proseguo senza il corpo non può sussistere.

L'ANIMA ESISTE? SECONDO LA FISICA QUANTISTICA Sì !
Due scienziati di fama mondiale, Roger Penrose e Stuart Hameroff, affermano che si può dimostrare l'esistenza dell'anima/coscienza, basandosi sulla ...

https://www.youtube.com/watch?v=V5TXU5YrUEA
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Re: Anema, atem, atman, atimarse

Messaggioda Berto » lun mar 30, 2015 10:01 am

Da Sixara

Salmo 104 (103)
INNO ALLA CREAZIONE

Altissimo, onnipotente, bon Signore,
tue so le laude, la gloria e l'onore e onne benedizione.
A te solo, Altissimo, se coniano
e nullo omo è digno te mentovare.
Laudate sie, mi Signore, cun tutte le tue creature...

(dal «Cantico delle creature» di S. Francesco).

1 Anima mia, da' lode al Signore:
quanto sei grande, Signore mio Dio,
tue vesti sono magnificenza e splendore.

2 Egli come di un manto si avvolge di luce,
egli come una tenda dispiega i cieli.

3 Egli sulle acque innalza le sue dimore,
egli fa delle nubi il suo cocchio regale,
egli sulle ali del vento avanza.

4 Egli i venti scatena come suoi messaggeri,
suoi ministri il fuoco e la fiamma.

5 Egli ha fissato le basi alla terra,
perché non vacilli in eterno, per sempre.

6 L' avevi avvolta come di un manto
dentro le acque dell'abisso:
fin sopra le montagne
si levavano le acque.

7 Le mise in fuga la sua minaccia,
al fragore del tuono si trassero atterrite.

8 Salivano sui monti scendevano le valli,
lungo gli alvei da te fissati.

9 Un confine hai posto a tutte le acque
che mai più varcheranno,
e mai torneranno a sommerger la terra.

10 Egli fa scaturire sorgenti
e scorrere fiumi giù per le valli
e in mezzo alle montagne.

11 Ivi a bere vanno gli animali dei campi
e la zebra vi spezza la sete.

12 Sopra le lor sponde fan nido gli uccelli
e tra le fronde compongono canti.

13 Egli irriga i monti dalle alte sue stanze:
dal frutto delle opere tue tu pasci la terra.

14 L 'erba fai crescere per tutti gli armenti
e vegetali per la vita di ogni mortale;
perché raccolga pane da tutta la terra.

15 E vino che allieta il cuore dell'uomo,
e olio che fa brillare il suo volto,
e pane ancora a irrobustirne il vigore.

16 E alberi di Dio sazi e robusti,
i cedri del Libano piantati da lui!

17 Là i volatili fanno il lor nido
e in mezzo ai cipressi
ove la cicogna ha la sua casa.

18 Per i camosci ci son le montagne,
le rocce sono rifugio agli iraci.

19 Ha posto la luna a segnar le stagioni
e il sole che sa l'ora del suo tramonto.

20 Tu apri alle tenebre e sale la notte,
e già per le selve è tutto un vagare d' animali .

21 Escono leoni in cerca di preda
e chiedono cibo a Dio ruggendo .

22 Rispunta il sole ed essi scompaiono,
tutti ritornano nelle loro tane.

23 Allora esce l'uomo e si avvia al lavoro,
alla fatica che avrà fino a sera.

24 Quante le cose che hai fatto, Signore,
e con quale sapienza le hai fatte:
di tue creature è piena la terra!

25 Ecco il gran mare spazioso e profondo:
è un agitarsi laggiù senza fine
d'infiniti e svariati viventi:

26 Lo solcano navi e il grande Leviatan
che tu per gioco tuo hai plasmato.

27 Tutti aspettano da te alimento,
che tu li nutra a tempo opportuno.

28 Tu lo provvedi ed essi lo accolgono: tu apri la mano
e ciascuno di loro si sazia di beni.

29 Ma se appena tu distogli il tuo volto
subito il panico li piglia:
se togli loro il tuo spirito
subito periscono e tornano polvere.

30 Il tuo spirito mandi e sono creati
e rinnovi la faccia alla terra.

31 Sia eterna la gloria del Signore,
egli goda in eterno della sua creazione.

32 Egli la guarda e la terra trema,
tocca i monti e prendono fuoco.

33 Fin che vita mi duri,
a Dio voglio cantare;
inni comporre al mio Dio
finché avrò vita.

34 Salga il mio carme fino al suo cuore
e questa sia la mia gioia in Dio.

35 Sia mondata la terra
da tutti i profanatori:
dissolti tutti gli empi!
Anima mia, al Signore da' lode.
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Re: Anema, atem, atman, atimarse

Messaggioda Sixara » lun mar 30, 2015 7:36 pm

Berto ha scritto:L’anema enparfumà

A te gò catà soto na rusara,
sarà su e tuta negra,
cuerta de łea e de łua
ma te parfumavi de bon;
a te sparxevi łuxe de torno,
on toco de steła viva,
vegnesta kì xò, so ła tera, par mi.

E me so n’amorà,
me so perso ente łi to oci,
me so negà ente ła to boca,
me so desfà entel to cor,
ke arfia co l’ogneverso intiero!

E kel dì kel me cor
el ghe ła mołarà de bàtar
ti te xołarà en siel
e te te farà pitareła
ke ła se poxarà so ła spala de Dio.


Ma còsa sarìsela esattamente ca te la ghè catà soto na rusàra (?); sarà-su e negra, parké sporca de lea/lua ( no le xe la stesa roba?) e però la saeva da bon; na pièra forse, vegnù zo cofà on tòco de stéla, ke ncora la xlùxega.
Ma la ga òci, boca ca respira, cuore ca bàte... la xola cofà n oxelìn.. còs èla?
( Te dovarìsi canbiare ànema co calcòs altro : se ti te ghe meti ànema zà tel titolo a te lo anticipi, nò? vàra, a te ghe càvi ànema e anca el punto esclamativo dopo intiero e l è perfeta. :D )

Rusara nol ghè da nantri o forse lè ruscara, ke la sarìa ( ma solo tel delta) " un ammasso di alghe, legni ecc. che le onde depositano sulla spiaggia", el dixe el Beggio. E l conta anca ke so l ixola de Albarella ( prima ke la deventese turistica) a ghe jèra le volpi ke - pa ciapare le 'cornacchie' - le se destirava so le ruscare e le faxea finta de èsare morte e co le grole ( ma mi penso ke le podea anca èsare gàze o cocài) le ghe xolava desora pa becarle so i òci... " le afferravano fulmineamente".
Elora ga ke fare col ruscame/rusco/ruscaja se lè coerta de lea/lua...
sì, ga da èsare, ma anca ròvi-roéji, calcòsa ca te rùsa le man : a te te ghè rusà le man co te la ghè tolta-su.
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