Altra discussione
Maurizio Bedin
Alberto Pento troll bugiardo ..
Decreto n°3252 del 09 ottobre 1866 del principe Eugenio di Savoia.
Alberto Pento e moleghea de ripetete wueo ke uno te ga scritto... Lo sa cossa el te ga scritto. No le mia cofà ti...
Alberto Pento
Maurizio Bedin ha scritto
Alberto Pento troll bugiardo ..
Decreto n°3252 del 09 ottobre 1866 del principe Eugenio di Savoia.
Alberto Pento e moleghea de ripetete wueo ke uno te ga scritto... Lo sa cossa el te ga scritto. No le mia cofà ti...
Alberto Pento scrive:
per me è doveroso riportare il testo dei post ai quali si risponde o che si criticano, perché questi potrebbero essere successivamente sempre modificati o cancellati dal loro autore e quindi richiamarli integralmente serve a garantire la chiarezza della discussione.
Un interlocutore di storia serio e professionale, non fanfarone, non fa mai citazioni generiche ma sempre particolareggiate con i testi precisi o i link ai documenti e ai testi, dimodoché chiunque segue la discussione possa verificare.
Mi pare che invece tu faccia citazioni a vanvera, da fanfarone.
Alberto Pento
Ecco cosa ha scritto Eugenio di Savoia nel suo Decreto n°3252 del 09 ottobre 1866:
Maurizio Bedin
Alberto Pento???? Eugenio di Savoia?
È il decreto che riporta il nome del propositore e viene/veniva approvato dal parlamento.
Alberto Pento
Maurizio Bedin Il nome dell'autore dice poco se manca il testo del decreto che dice tutto.
Maurizio Bedin
Alberto Pento negazionista! Oppure analfabeta funzionale.
Alberto Pento
Maurizio Bedin ha scritto:
Alberto Pento negazionista! Oppure analfabeta funzionale.
Alberto Pento scrive:
Maurizo Bedin, non solo sei ignorante, ma anche bugiardo e ladro di verità e lo dico forte e chiaro davanti a tutti:
Maurizio Bedin
Alberto Pento intanto offendi i tuoi parenti e guardati allo specchio. È una vita che vuoi portarmi al tuo livello... Ma c'è posto solo per te. E non mi piace l'olezzo.
Poi, quello postato da te, non è fonte attendibile.
Io ti ho dato gli elementi per la fonte certa: quella del TUO Stato. Raccolta delle leggi celerifere... Le tue cagate e relativo olezzo... Tienle per te.
E tira l'acqua.
La truffa ideologica venetista della falsa tesi secondo cui il Pebiscito del 1866 fu una truffa
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 176&t=2859
Chi fu chiamato al voto del Plebiscito del 1866?
Tutte le fonti visionate (Ettore Beggiato nel suo testo sul Plebiscito, Wikipedia e la Treccani) ci dicono che fu un suffragio universale limitato ai soli sudditi/cittadini veneti maschi che non avevano precedenti penali per crimini vari, anche se non sapevano leggere e scrivere e che avevano minimo anni 21 e anche coloro che se pur non veneti erano residenti/domiciliati e iscritti da almeno 6 mesi all'anagrafe dei comuni veneti e anche i soldati che avevano partecipato alle guerra d'indipendenza con meno di 21 anni.
Poterono votare anche i veneti che si trovavano fuori dal Veneto e la minoranza slovena.
(Io nel passato per ignoranza, per non aver letto bene le fonti, avevo creduto che avessero votato solo quelli che sapevano leggere e scivere, che avevano un censo, dei beni e che esercitavono una professione o un mestiere autonomo in verità fu un suffragio universale per i soli maschi).
La votazione per il plebiscito ebbe luogo nei giorni 21 e 22 ottobre 1866; a Venezia gli uffici elettorali rimasero aperti dalle 10:00 alle 17:00 in entrambi i giorni.
https://it.wikipedia.org/wiki/Plebiscit ... o_del_1866
Il plebiscito fu a suffragio universale maschile. Le istruzioni di voto, stabilite dal decreto del 7 gennaio,vennero diffuse alla popolazione tramite manifesti, come nel caso della città di Mantova:
«La popolazione di questa Città come delle altre del Veneto, viene invitata ad esprimere la sua volontà di riunirsi al REGNO D'ITALIA mediante PLEBISCITO, e perché ciò possa compiersi senza indugi, è intenzione del Governo del RE che si ponga mano subito alle relative disposizioni.
La votazione seguirà nei giorni 21 e 22 corrente in ore da destinarsi. La Città di Mantova sarà divisa in sei Sezioni in ciascuna delle quali funzioneranno cinque Probi Viri per la legalità dell'atto.
Saranno ammessi a dare il loro voto tutti i Cittadini che hanno compiuti gli anni 21, che sono domiciliati da sei mesi nel Comune e, meno le donne, non è escluso che chi subì condanna per crimine, furto o truffa. I Cittadini che hanno fatto parte dell'Esercito Nazionale o dei Volontarii durante la campagna per l’indipendenza Nazionale saranno ammessi al voto anche se non abbiano compiuti gli anni 21.
La votazione seguirà secondo la formola qui sotto esposta. I bollettini stampati in questo senso si distribuiranno in località che saranno indicate con altro avviso. I Cittadini esprimeranno la loro volontà di aggregarsi al Regno d'Italia portando all'urna che si troverà nella località pure da destinarsi o il bollettino stampato od altro anche manoscritto che valga alla manifestazione della volontà.
CITTADINI
Accorrete festosi al compimento di un atto che nel mentre assicura un èra da tanto sospirata addimostrerà anche novellamente che fra noi non esiste che un unico voto una sola aspirazione, l'unione nostra alla grande famiglia Italiana sotto l'egida del Magnanimo Re VITTORIO EMANUELE.
FORMULA
«Dichiariamo la nostra unione al Regno d'Italia sotto il Governo Monarchico costituzionale del Re Vittorio Emanuele II e de' suoi successori»»
(Manifesto del Municipio di Mantova, 18 ottobre 1866)
Era pertanto possibile votare consegnando un qualsiasi foglio contenente il testo del quesito, aggiungendo Sì oppure No.
Coloro che avevano diritto al voto in quanto maschi di età maggiore di 21 anni costituivano circa il 28% della popolazione residente; tale dato approssimativo è ottenuto considerando i maggiori di 21 anni come pari al 55% degli abitanti ed escludendo la popolazione femminile (50%), secondo i dati rilevati dal censimento del 1871. Secondo il censimento austriaco del 1857, rispetto alla popolazione totale, gli uomini con età maggiore di 21 anni erano il 27% nelle province venete (624.728 su 2.306.875) e il 28% nei cinque distretti mantovani rimasti all'impero dopo il 1859 (40.461 su 146.867).
Il quesito riguardava l'adesione delle province del Veneto (che all'epoca includeva anche le province dell'odierno Friuli centro-occidentale) e quella di Mantova al Regno d'Italia.
Testo del quesito
Dichiariamo la nostra unione al Regno d'Italia sotto il Governo monarchico-costituzionale del re Vittorio Emanuele II e de' suoi successori.
Affluenza alle urne
Raffaele Pontremoli, Gli abitanti del quartiere San Marco si recano all'Ateneo per votare il plebiscito
L'affluenza al voto fu molto alta, oltre l'85% degli aventi diritto al voto. Nel solo distretto di Padova votarono 29.894 elettori, pari a circa il 98% degli aventi diritto.
Nel comune di Venezia gli aventi diritto erano 30.601, ma votarono 4.000 persone in più (34.004 sì, 7 no e 115 nulli), poiché furono ammessi al voto anche i militari e gli esiliati che erano rientrati.
I plebisciti e le elezioni
di Gian Luca Fruci - L'Unificazione (2011)
http://www.treccani.it/enciclopedia/i-p ... cazione%29
Convegno su plebiscito 1866 'Il Veneto nell'Italia unita'
https://www.youtube.com/watch?v=my7gWCX_CYo
http://augusto.agid.gov.it
Ecco il testo integrale del Regio Decreto sul Plebiscito pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 14 ottobre 1866;
si può leggere direttamente o scaricarselo in pdf e studiarselo
(il testo corrisponde a quanto pubblicato da Ettore Beggiato a parte la dimenticanza di Beggiato nel riportare che nel Decreto Regio lo scrutinio era segreto e non palese come viene falsamente propagandato).
http://augusto.agid.gov.it/#giorno=14&mese=10&anno=1866
Alberto Pento
Secondo le disposizione del Re il Plebiscito del 1866 doveva svolgersi con scrutinio segreto e non palese come viene falsamente propagandato generalmente dal venetismo
Ecco il testo integrale del Regio Decreto sul Plebiscito pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 14 ottobre 1866;
si può leggere direttamente o scaricarselo in pdf e studiarselo
Prima pagina, parte non ufficiale - interno
http://augusto.agid.gov.it/#giorno=14&mese=10&anno=1866
Renato Moro
Ma allora non ze vero che il 19 ottobre 1866 i ga proclama do giorni prima l'unificazione del Veneto al Italia
Alberto Pento
Due eventi diversi; il plebiscito non era vincolante ma solo consultivo che dimostra come l'annessione di fatto non dipendesse per nulla dall'esito del plebiscito che comunque era dato per scontato in quanto già nel 1848 i veneti avevano manifestato la volontà di far parte dello Stato italiano e i ceti sociali economici e culturali dominanti erano comunemente favorevoli all'annessione.
Maurizio Bedin
Alberto Pento e allora perché difendi tale burletta?
Ed ancora, se non era vincolante è ancora peggio. Quindi, conferma che fu solo una parvenza di legalità. Come diciamo da anni.
Caro, per modo de dire, eh, Alberto Pento, Gino Quarelo e compagnia cantando, on fià de coerensa, no?
Renato Moro
Alberto Pento Pento ancora adesso QUANDO ande'a vota ghe ze i soldai
Alberto Pento
Quando c'era la Serenissima i veneti non votavano perché l'aristocrazia veneziana non ha mai voluto farli votare, con o senza soldati.
Renato Moro
Alberto Pento Venesia in 1100 anni a ga fatto un sbaglio solo MA GRANDO SE I PORTAVA EL STITICO DE BONAPARTE IN MAR E PRECISAMENTE A PERASTO NON E TORNAVA CASA VIVO
Renato Moro
Alberto Pento quando c'era la Serenissima El Doge mandava so in piazza do carabinieri a scigliere tre persone a caso par saver Cossa che i pensava de certe decision prese dal magg
Renato Moro
Maggior consiglio
Alberto Pento
Queste sono costumanze aristocratiche di un altro mondo, sorpassato che non ha saputo rinnovarsi in senso democratico e che ha perso il treno della storia ed è scomparso. Nesuna nostalgia, nessuna mitizzazione, nessuna idealizzazione, io preferisco mille volte la Svizzera.
Renato Moro
E siccome i stava per riconoscere i primi 13 stati Americani non i ga vosuo allearse con i inglesi
Renato Moro
E ancora noaltri Veneti quando demo a paroea a rispettemo El nauseabondo de Bonaparte ga attaca' uno Stato che da 100 anni iera NEUTRALE
Renato Moro
Alberto Pento informati bene chi sono i Svizzeri o meglio i cugini d'oltralpe
Alberto Pento
Uno stato imperiale come la Serenissima che lascia entrare nei suoi territori e domini degli eserciti stranieri perché si facciano la guerra e che possono danneggiare le popolazioni e i territori anche conquistandoli, non è neutrale ma demenziale, meschino e vile.
La Svizzera tra i paesi più felici del Mondo e ha dato lavoro e ospitalità a molti migranti veneti che poi si sono naturalizzati svizzeri. Ed è il paese più federale e democratico dell'Europa e del Mondo.
https://www.ticinonews.ch/svizzera/4804 ... e-al-mondo
La Svizzera ha dimostrato nei secoli di essere un vero popolo esemplare, diversificato, democratico e federale, una nazione e uno stato unitari a partire dal 1291 con il Patto Eterno confederale detto Patto del Grütli. https://it.wikipedia.org/wiki/Patto_eterno_confederale
Mai accaduto niente di simile nelle terre venete, Venezia e la sua Serenissima hanno voluto e mantenuto sempre i veneti solo come sudditi e non come fratelli e sovrani della repubblica.
Renato Moro
Alberto Pento vedo che non perdi occasione per disprezzare la Serenissima vorrei ricordarti alcuni detti veneti chi disprezza ama e per la strada che non si vuole andare si corre te saudo parchè devo andar a guadagnare El PAN
Alberto Pento
Nessun disprezzo pregiudiziale ma solo fatti.
L'esaltazione acritica della Serenissima non porta alcun bene ai veneti ma li inganna e illude ulteriormente.