L'Ouropa fiłoxlamega e antisemita ła boicota Ixraełe, mi no!

L'Ouropa fiłoxlamega e antisemita ła boicota Ixraełe, mi no

Messaggioda Berto » ven giu 01, 2018 12:25 pm

ISRAELE DENUNCIA: UE FINANZIA I NOSTRI BOICOTTATORI
31/05/2018

https://www.facebook.com/noicheamiamois ... 4182781637

Il ministro israeliano per gli affari strategici Gilad Erdan ha esortato l’Unione Europea a smettere di finanziare ong che sostengono il boicottaggio di Israele. In una lettera alla responsabile della politica estera dell’UE Federica Mogherini, Erdan ha scritto: “Il fatto che l’Unione Europea fornisca fondi alle ong che sostengono il boicottaggio di Israele è un atto discriminatorio contro lo stato ebraico, danneggia i rapporti tra UE e Israele e favorisce la prosecuzione del conflitto con i palestinesi. Lo Stato di Israele si aspetta che l’Unione europea agisca con piena trasparenza e sveli la portata del suo aiuto finanziario alle organizzazioni che hanno legami con il terrorismo e promuovono i boicottaggi contro Israele”.Secondo la sua posizione ufficiale, l’Unione Europea rispetta il diritto dei cittadini di invocare il boicottaggio di Israele come loro libertà di espressione, ma in quanto organismo si oppone a qualsiasi boicottaggio di Israele. Erdan ha inviato la lettera a Mogherini dopo che il Ministero degli affari strategici ha rivelato che l’UE, in violazione della stessa politica, dona milioni di dollari a ong che sostengono apertamente il movimento BDS (boicottaggio, disinvestimento, sanzioni) e la delettimazione di Israele. In una dichiarazione, la rappresentanza dell’UE in Israele ha detto che sta esaminando i risultati del rapporto.



Sionismo, una cospirazione La deriva antisemita del Belgio e della Francia
30 maggio 2018
Giulio Meotti

http://www.italiaisraeletoday.it/sionis ... -e-francia

“Cerchi qualcuno che indossi la kippah e che acconsenta a passeggiare con te e una telecamera? Buona fortuna!”. Questa frase, pronunciata da un membro della comunità ebraica di Bruxelles, riassume bene l’esperienza di Natacha Mann, una nota giornalista dell’emittente belga Rtbf che stava preparando un servizio sull’antisemitismo nel paese (dove ieri c’è stato un attentato a Liegi).

“Volevamo percorrere le strade della capitale con una persona che mostrasse quotidianamente il proprio ebraismo” ha scritto la giornalista sul sito di Rtbf. “Volevamo vedere se queste paure fossero giustificate”. Ma dopo tre settimane di ricerca, Mann ha dovuto rinunciare. La comunità ebraica di Bruxelles è talmente spaventata che non un solo ebreo letteralmente ha accettato di indossare pubblicamente il più semplice e discreto dei simboli ebraici.

Natacha Mann

Prima Mann ha contattato un paio di rabbini. Dopo aver scoperto il quartiere di Bruxelles in cui si sarebbe girata la scena, questi si sono rifiutati. Allora ha chiesto al rabbino capo, Albert Guigui. “Nel 2001 è stato attaccato ad Anderlecht e oggi è uno di quelli che non indossano più la kippah. All’inizio, Guigui aveva accettato di farlo per il nostro servizio, ma poi è ritornato sulla sua decisione. Il servizio di sicurezza lo ha dissuaso”. Mann allora è andata da altri responsabili della comunità ebraica. A uno ha chiesto: “Ti lamenti alla polizia quando senti insulti antisemiti?”.

Joel Rubinfeld

E il rappresentante della comunità le ha risposto: “Ti lamenti alla polizia quando gli uomini ti fischiano per strada?”. Alla fine, anche lui ha rifiutato. Allora, Mann ha chiesto a Joel Rubinfeld, il presidente della Lega belga contro l’antisemitismo, che normalmente non indossa la kippah, ma che per l’occasione aveva accettato di farsi filmare, a patto che fosse scortato da un agente di sicurezza in contatto con la polizia. Troppo complicato.

Hélène Grimaud

Così, il servizio di Natacha Mann è andato in onda senza la scena della kippah. Intanto due gruppi di manifestanti filopalestinesi interrompevano un concerto a Bruxelles di un’orchestra americana a causa della presenza di Hélène Grimaud, nota pianista francese di origini ebraiche, al grido di “Palestina”.

In Francia, usciva invece un sondaggio Ipof. “Il sionismo è una cospirazione ebraica per manipolare le società occidentali a vantaggio degli ebrei”. A questa tesi crede oggi il 53 per cento dei francesi. Cronache dell’antisemitismo europeo.

Albert Guigui

O della judéophobie, la dernière vague, come la chiama nel suo nuovo libro – appena pubblicato da Fayard – Pierre-André Taguieff, uno dei massimi studiosi francesi. “Abbiamo assistito alla lenta ricostruzione di una visione antiebraica del mondo”, scrive Taguieff. “Gli ebrei sarebbero un popolo-carnefice”. Secondo l’autore, “l’insicurezza fisica percepita dagli ebrei è accompagnata da insicurezza culturale”. Si tratta di una nuova cornice ideologica che accomuna le strade di Bruxelles e i sermoni di Hamas a Gaza, da dove ieri sono state lanciate decine di missili alla volta del territorio israeliano.

Pierre André Taguieff

Taguieff cita la frase di Khalil Koka, uno dei fondatori di Hamas: “‘Dio ha radunato gli ebrei in Palestina non per offrire loro una patria, ma per scavare le loro tombe e liberare il mondo dalla loro presenza inquinante’. E’ questo desiderio di sterminio che costituisce la passione trainante dell’antisionismo. Gli ebrei non sono più demonizzati come ‘semiti’, ma come ‘sionisti’, non più come una ‘razza’ nemica, ma come un popolo ‘razzista’. E nella loro lotta contro gli ebrei, questo permette di presentarsi come ‘antirazzisti’ o ‘antifascisti’. La retorica antirazzista è al servizio della giudeofobia”. E ha arruolato la più grande arma di dissuasione e di distrazione di massa, l’accusa di “islamofobia”.



Io veneto sto con Israele e i suoi ebrei che sono tra gli uomini più umani e civili della terra
viewtopic.php?f=197&t=2759
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

L'Ouropa fiłoxlamega e antisemita ła boicota Ixraełe, mi no

Messaggioda Berto » ven giu 01, 2018 9:43 pm

RITIRATI I PRODOTTI ISRAELIANI DA UN SUPERMERCATO PER NON OFFENDERE I MUSULMANI

https://www.facebook.com/ProgettoDreyfu ... 0642095290

“ESPORRE QUESTI PRODOTTI E’ UN AFFRONTO AI CONSUMATORI DI FEDE MUSULMANA”. RITIRATI I PRODOTTI MADE IN ISRAEL DA UN SUPERMERCATO FRANCESE

Un consumatore francese ha costretto i dipendenti di un supermercato “Carrefour” a ritirare i prodotti alimentari che erano esposti sul banco perché erano made in Israel. “Carrefour non fa della politica. Mettere questi prodotti è un affronto ai consumatori di fede musulmana. Stanno uccidendo i palestinesi come fossero conigli e non sono qui per finanziare l’occupazione israeliana”.

La campagna di boicottaggio dei prodotti israeliani in Francia è illegale ed è stata più volte condannata dalla giustizia francese. Ma si sa, la Francia è allo sbando e sempre più debole di fronte ai sostenitori dell’estremismo islamico.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

L'Ouropa fiłoxlamega e antisemita ła boicota Ixraełe, mi no

Messaggioda Berto » dom giu 10, 2018 7:31 am

Spanish city declares Israel an ‘illegal country
Contact Editor JTA
08/06/18

http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/247172

Following a major Spanish city’s vote to boycott Israel, the leader of Spain’s third-largest party called the Jewish state a “criminal country” during an interview aired by public television broadcaster.

Pablo Iglesias Turrión, leader of the Podemos far-left party, said this in an interview earlier this week on RTVE.

“We need to act more firmly on an illegal country like Israel,” said Iglesias Turrión, whose party in 2015 won 20 percent of the votes in the general election just one year after its creation.

Last week, a motion promoted by a local fraction of Podemos on the city council of Valencia, Spain’s third-largest city, was passed declaring a boycott of Israel and Valencia a “Israeli apartheid-free zone.”

Podemos has called for a blanket boycott of Israel and has accused its government many times of pursuing apartheid-like policies. However, calling Israel’s existence illegal is a new development.

ACOM, a Spanish pro-Israel group, said that Iglesias Turrión’s statement reflects anti-Semitism because Podemos does not consider any other country in the world illegal but Israel. ACOM also said that it has initiated legal proceedings against Valencia over its vote to joing the Boycott, Divestment and Sanctions movement. In recent years ACOM actions have led to the scrapping, annulment or suspension of 24 motions to boycott Israel by Spanish municipalities.

So far, Spanish tribunals, including Spain’s Supreme Court in two of its rulings, have voided a total of 16 boycott motions passed by municipalities. Another seven municipalities voluntarily scrapped their boycott motions under threat of legal action by ACOM. One municipality’s boycott motion was suspended by a court injunction.

Last week, the Spanish Socialist Workers’ Party, which is the country’s second-largest, and Podemos passed a no-confidence vote that toppled the government of the center-right Popular Party over corruption charges.

This week, Spain’s Socialist Prime Minister Pedro Sanchez was sworn into office.


https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7265096014
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

L'Ouropa fiłoxlamega e antisemita ła boicota Ixraełe, mi no

Messaggioda Berto » ven lug 06, 2018 2:31 pm

La Spagna, epicentro del movimento anti-israeliano in Europa
Soeren Kern
6 luglio 2018

https://it.gatestoneinstitute.org/12652 ... nti-israel

Valencia, la terza città più grande della Spagna, ha approvato una mozione a sostegno del boicottaggio di Israele e volta a denigrare lo Stato ebraico, dichiarando la città una "zona libera dall'apartheid israeliana". Questa iniziativa è arrivata pochi giorni dopo che la Navarra, una delle 17 comunità autonome della Spagna, aveva annunciato una misura simile. Complessivamente, più di 50 città e regioni spagnole hanno approvato delle mozioni che condannano Israele. Il proliferante attivismo anti-israeliano, animato dall'ascesa al potere dell'estrema sinistra politica, sta rendendo la Spagna – paese membro dell'UE – più ostile nei confronti dello Stato ebraico.

La mozione adottata a Valencia, votata e proposta dal partito di estrema sinistra València en Comú, è stata approvata il 31 maggio scorso durante una sessione plenaria del Consiglio comunale. Questa iniziativa, che impegna la città ad astenersi dall'avviare contatti commerciali con le autorità o con le aziende israeliane o dal coinvolgerle in eventi culturali, è volta a far sì che Valencia diventi un "riferimento globale per la solidarietà con i palestinesi".

La città di Valencia, in Spagna, ha approvato una mozione a sostegno del boicottaggio di Israele e volta a denigrare lo Stato ebraico, dichiarando la città una "zona libera dall'apartheid israeliana". (Fonte dell'immagine: Ben Bender/Wikimedia Commons)

La mozione, che definisce in modo diffamatorio Israele "un regime di apartheid", accusa lo Stato ebraico di "colonialismo", "razzismo", "pulizia etnica", "tirannia" e "genocidio".

La misura, che afferma di tenere conto della "dignità, della solidarietà e della giustizia" del popolo valenciano, è stata introdotta da Neus Fábregas Santana, un consigliere comunale il cui feed di Twitter rivela una ossessione di demonizzare e delegittimare Israele.

Santana lavora a stretto contatto con un gruppo chiamato BDS País Valencia, la sezione locale di un movimento mondiale che cerca di delegittimare Israele, l'unica democrazia in Medio Oriente.

Il BDS País Valencia sta attualmente promuovendo il documentario spagnolo sulla Striscia di Gaza "Gas the Arabs", un titolo che afferma a torto che gli ebrei in Israele fanno oggi agli arabi ciò che i nazisti fecero in Germania agli ebrei durante la Seconda guerra mondiale.

Un'attivista del BDS País Valencia, Mireia Biosca, ha dichiarato che la mozione di Valencia ha tre obiettivi:

"Il primo è smantellare il muro dell'apartheid ed evitare il ritorno ai confini del 1967. Il secondo consiste nel porre fine all'apartheid sia in Palestina sia in Israele, e il terzo è il diritto al ritorno".

La Biosca ha anche affermato che il BDS País Valencia lavorerà per impedire che l'edizione 2019 dell'Eurovision Song Contest si tenga in Israele:

"C'è una posizione molto chiara: innanzitutto, assicurare che gli Stati non partecipino al festival e ovviamente una campagna per impedire che la kermesse musicale si svolga a Gerusalemme. A mio avviso, occorre boicottarla anche se si decide che l'Eurovision si terrà a Tel Aviv...".

Secondo l'organizzazione madrilena Acción y Comunicación en Oriente Medio (ACOM), che contrasta in Spagna il movimento anti-israeliano BDS, la mozione di Valencia è antisemita e incita all'odio. ACOM ha affermato che sta valutando l'ipotesi di muovere un'azione legale contro il Consiglio comunale di Valencia per aver violato la Costituzione spagnola e incoraggiato la discriminazione basata sulla religione, l'origine etnica o sulla nazionalità:

"La dichiarazione è piena di menzogne, manipolazioni e diffamazioni, visto che esorta la città ad aderire formalmente al movimento BDS e a dichiararsi 'libera dall'apartheid israeliana' (un noto eufemismo in Spagna che sta per Judenrein [libero dagli ebrei], e ad ogni presunto simpatizzante dello Stato ebraico si chiede di denunciare pubblicamente le politiche della sola e unica democrazia del Medio Oriente per essere ammesso alle attività sociali, politiche, economiche o civiche del Comune)...

"Abbiamo informato la stampa locale dell'illegalità della campagna del BDS, circostanziando decine di procedimenti giudiziari vinti dall'ACOM nei tribunali spagnoli che hanno dimostrato l'incostituzionalità delle misure di esclusione".

L'ACOM ha intentato più di venti azioni legali contro i consigli comunali e provinciali che avevano adottato una mozione per boicottare Israele.

Gran parte delle attività del BDS in Spagna è promossa da Podemos, un partito neo-comunista fondato nel marzo 2014 per protestare contro le misure di austerity messe in atto dopo la crisi del debito in Europa. Podemos ha ottenuto più del 20 per cento dei voti nelle elezioni politiche tenutesi il 20 dicembre 2015 e ora è il terzo partito in parlamento.

Il leader di Podemos, Pablo Iglesias, e il suo vice, Íñigo Errejón, sono stati consiglieri del defunto presidente venezuelano Hugo Chávez, e sono stati accusati di aver ricevuto più di 7 milioni di euro da Chávez per finanziare le loro attività politiche in Spagna. Podemos è stato inoltre accusato di aver ricevuto finanziamenti dalla Repubblica islamica dell'Iran.

Iglesias ha una lunga storia di antisemitismo. Ha minimizzato l'Olocausto, definendolo "una decisione amministrativa e burocratica"; ha paragonato la Striscia di Gaza al ghetto di Varsavia e ha parlato dei poliziotti spagnoli che catturano gli immigrati illegali come se fossero guardie delle SS.

Iglesias conduce il programma televisivo "Fort Apache" che viene trasmesso su HispanTV, un canale televisivo via cavo in lingua spagnola appartenente al governo iraniano. È stato accusato di usare il suo programma per reiterare teorie e tropi cospirativi antisemiti.

In una intervista del 7 giugno a RTVE, la radiotelevisione pubblica spagnola, Iglesias ha detto che Israele è un paese "illegale": "Dobbiamo agire con più fermezza contro uno stato illegale come Israele. Le azioni di Israele sono illegali. Le politiche di apartheid di Israele sono illegali".

València en Comú, il partito politico promotore della mozione a sostegno del BDS a Valencia, è una propaggine locale di Podemos. La mozione è stata approvata con l'appoggio di Compromís, una coalizione di sinistra, e del Partito socialista operaio spagnolo (PSOE), il cui leader di recente è diventato il nuovo premier del governo centrale di Madrid.

Altre mozioni a sostegno del BDS sono state approvate a: Abrera, Alcoi, Alhaurín de la Torre, Artés, Badalona, Barberà del Vallès, Barcellona, Benlloch, Campillos, Casares (Malaga), Castrillón, Castro del Río, Catarroja, Concentaina, Córdoba, Corvera, El Prat, Gijón, Gran Canaria, La Roda Llangreu, Los Corrales, Madrid, Mairena del Aljarafe, Molins de Rei, Montoro, Muro, Navalafuente, Navarra, Oleiros, Olesa de Montserrat, Onda, Pamplona, Petrer, Ripollet, Rivas-Vaciamadrid, Sabiñánigo, San Fernando, San Roque, Sant Adrià del Besòs, Sant Cebriá de Vallalta, Sant Celoni, Santa Eulària (Ibiza), Sant Boi de Llobregat, Sant Feliu de Llobregat, Sant Pere de Ruidebitlles, Santiago de Compostela, Sant Quirze del Vallès, Seville, Telde, Terrassa, Trebujena, Velvez-Málaga, Viladamat, Viloria del Henar, Xeraco e Saragozza.

Il presidente dell'ACOM Ángel Más spiega così le dinamiche che stanno dietro la crescita del movimento BDS in Spagna:

"Il BDS è un fenomeno globale che nasce dall'ammissione da parte dei moderni antisemiti dell'improbabilità di sconfiggere Israele attraverso gli scontri armati o gli attacchi terroristici. L'obiettivo è lo stesso: la distruzione della patria ebraica 'dal fiume al mare'. Ma ora, il BDS cerca di indurre la comunità internazionale a condannare Israele come stato paria e ostracizzare tutti coloro che lo sostengono: i sionisti, gli ebrei.

"Quelli che lo delegittimano, come vecchi bigotti, mascherano la loro criminalità, mostrandosi come vittime e nascondendo le loro vere intenzioni. Essi fanno appello all'opinione pubblica contro l'oppressione o gli abusi e alla solidarietà nei confronti degli oppressi e delle minoranze sofferenti.

"Il movimento BDS in Spagna ha acquisito la sua attuale virulenza con la comparsa di Podemos, un partito "chavista" di estrema sinistra finanziato da Venezuela e Iran. Nelle elezioni amministrative del 2015, Podemos ottenne il 25 per cento dei voti. Prima di allora, il BDS era una confederazione marginale di piccoli gruppi che concentravano l'attenzione sui boicottaggi accademici e culturali di Israele. Il gruppo ristretto che formava Podemos era stato attivo per anni nelle iniziative del BDS, e l'ostilità contro Israele era una priorità assoluta nel loro programma politico.

"Man mano che Podemos assumeva il controllo delle amministrazioni comunali nelle principali città spagnole, il movimento anti-israeliano aveva accesso a molteplici risorse economiche, umane e organizzative. Quando questi gruppi di estrema sinistra occupavano le istituzioni pubbliche, non facevano distinzione tra il loro programma settario e quello di governo.

"Le amministrazioni locali (provinciali e municipali) si sono unite formalmente al movimento BDS e hanno dichiarato i loro territori 'liberi dall'apartheid di Israele'. In pratica, Judenrein. Sono stati distribuiti adesivi da esporre nei negozi e negli uffici; alle aziende pubbliche è stato chiesto di non lavorare con le aziende israeliane né con i privati israeliani; e ai cittadini spagnoli sospettati di essere collegati allo Stato ebraico o di esserne sostenitori è stato detto di ripudiarlo pubblicamente per non essere esclusi dalla vita sociale, politica, economica e civile.

"Podemos ha motivato più di 90 dichiarazioni di questo tipo in giurisdizioni spagnole che si estendono a una popolazione di oltre otto milioni di persone. Il suo piano era quello di creare un'ondata di odio che raggiungesse la maggior parte della Spagna in 18 mesi. Ciò costituiva una minaccia esistenziale, e noi dovevamo agire...

"Nessun boicottaggio locale è troppo limitato per essere ignorato. I gruppi BDS manipolano con cura le informazioni di cui sono destinatari i responsabili politici, investono enormi risorse nelle campagne mediatiche e sono maestri di intemperanza sui social media. In generale, i gruppi pro-Israele sono in ritardo rispetto all'applicazione di analisi e azioni in questi ambiti".

Soeren Kern è senior fellow al Gatestone Institute di New York.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

L'Ouropa fiłoxlamega e antisemita ła boicota Ixraełe, mi no

Messaggioda Berto » mer lug 11, 2018 9:47 pm

La sinistra toglie la maschera Si al bds, il nemico è Israele L’internazionale della vergogna
Gianpaolo Santoro
11 luglio 2018

http://www.italiaisraeletoday.it/la-sin ... a-vergogna

Il Partito laburista israeliano ha comunicato con una lettera l’uscita dall’Internazionale socialista, l’organizzazione mondiale dei partiti socialdemocratici, socialisti e laburisti che attualmente riunisce 140 partiti e organizzazioni politiche di tutti i continenti.

La decisione è scaturita dopo la risoluzione adottata dell’Internazionale socialista dove “si invitano tutti i governi e la società civile ad attivare il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni contro l’occupazione israeliana, tutti gli istituti di occupazione e gli insediamenti illegali israeliani, tra cui l’embargo totale tutte le forme di commercio e cooperazione militare con Israele mentre continua la sua politica di occupazione e l’apartheid contro il popolo palestinese”.

Finalmente un po’ di chiarezza dopo tante ambiguità, ipocrisie, falsità, ammiccamenti, mezze parole, tradimenti sistematici che venivano contrabbandati come colpi di scena.

I partiti socialisti e laburisti hanno messo nero su bianco chiarendo bene, inequivocabilmente, da parte che stanno.
E senza distinguo, prese di posizioni alcun tipo di distinguo. La sinistra schierata in modo compatto a favore della Palestina . Il Pd, che aspetta per ribellarsi contro questa svolta discriminatoria nei confronti dello Stato di Israele e dei suoi abitanti?

I laburisti israeliani (il partito di David Ben Gurion, Golda Meir, Izchak Rabin, Shimon Peres) così si sono trovati da soli, inesorabilmente soli. Schifosamente soli. La dichiarazione di Yehiel “Hilik” Bar, segretario dei laburisti israeliani, è uno stato di resa ed un atto d’accusa verso i compagni di viaggio della sinistra mondiale. “ La decisione sulla questione palestinese è miserabile, unilaterale, parziale, non aderente ai fatti e alla realtà, e anti-semita. Se non verrà annullata non potrà essere portato avanti alcun dialogo con l’Internazionale socialista”
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

L'Ouropa fiłoxlamega e antisemita ła boicota Ixraełe, mi no

Messaggioda Berto » ven lug 13, 2018 7:28 pm

Irlanda demente.

Il Senato irlandese mette al bando importazioni israeliane dalla West Bank
13 luglio 2018

http://www.progettodreyfus.com/irlanda- ... israeliani

Il Senato d’Irlanda ha messo al bando le importazioni israeliane provenienti dalla West Bank. Con 25 voti favorevoli e 20 contrari, Seanad Éireann ha approvato la proposta di legge che oggi passerà al vaglio del Dáil Éireann, la camera bassa del Parlamento irlandese: qualora ci dovesse essere parere positivo, l’Irlanda sarà il primo paese a imporre un simile divieto.

A sottoporre il Control of Economic Activity Bill 2018 è stato il senatore indipendente Frances Black, il quale ha affermato che la sua proposta è stata ispirata dalle misure adottate dal suo paese nei confronti del Sudafrica dell’apartheid:

“Varando tale provvedimento, il Paese dimostrerà di stare dalla parte del diritto internazionale, dei diritti umani e della giustizia”.

Proposta che è stata votata dai senatori dei diversi importati partiti, ma non dagli esponenti del Fine Gael, attualmente al Governo.

Le autorità di Dublino si sono affrettate a dichiarare la loro totale non condivisione per la decisione presa dal Seanad Éireann.

Il Ministro degli Esteri, Simon Coveney, ha provato a spegnere sul nascere le inevitabili tensioni sorte fra Irlanda e Israele:

“Anche se venisse approvato in via definitiva, il provvedimento varato dal Senato non potrà mai trovare applicazione. La politica commerciale, infatti, rientra tra le competenze dell’Unione europea. La decisione dei senatori, quindi, è completamente insensata”.

Insensata perché Israele e l’apartheid in Sudafrica non hanno alcun collegamento, come sostiene il giornalista Benjamin Pogrund nel suo libro “Perché Israele non ha nulla in comune con l’apartheid in Sudafrica”.

Pogrund, sudafricano naturalizzato israeliano che si è occupato molto del tema della segregazione razziale nel suo paese d’origine, ritiene non ci sia alcun legame perché l’apartheid in Sudafrica: “Condizionava ogni aspetto della tua vita: la scuola che frequentavi, il lavoro che facevi, il posto dove vivevi, l’ospedale e l’ambulanza da cui venivi soccorso, la persona che potevi o meno sposare, fino a quale panchina del parco ti potevi sedere senza rischiare di essere arrestato”.

In Israele non si è mai verificato nulla di tutto questo e chi accusa lo Stato ebraico lo fa solo perché accecato dal pregiudizio anti-israeliano.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

L'Ouropa fiłoxlamega e antisemita ła boicota Ixraełe, mi no

Messaggioda Berto » gio gen 31, 2019 3:25 am

GLI ESTREMISTI DEMENZIALI DEI "DIRITTI UMANI"
Niram Ferretti
30 gennaio 2019

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Mai frode fu più riuscita di quella che consiste nell'associare a una organizzazione la terminologia "Diritti Umani". Subito siaaprono i sesami che nascondono immensi tesori di plauso e riconoscenza, tutto luccica di oro e pietre preziose. Basta pronunciare le parole magiche.

Adolf Hitler amava la forza che si imponeva, quella brutale e assertiva, ma i cultori della violenza che si nasconde dietro il Bene sono assai più subdoli e insidiosi. Ti accarezzano i capelli con il binomio lessicale e ti fanno credere di impegnarsi per la Giustizia, per i più deboli, per i reietti. Funziona. Oh sì, se funziona.

Amnesty International, da lungo tempo una organizzazione politica con una agenda ferocemente antisionista interviene pesantemente su Arbnb e altre compagnie di booking di alloggi, perchè si renderebbero colpevoli di, udite udite, "crimini di guerra".

In cosa consisterebbero i crimini? Nell'offrire possibilità di alloggio in Israele, in Giudea e Samaria, o Cisgiordania. E perchè sarebbe un crimine?, perchè gli insediamenti ebraici sarebbero "illegali". Ora per Amnesty International questa presunta "illegalità" stabilita come tale unicamente dall'ONU sulla base di risoluzioni fortemente politiche e che non hanno alcuna valenza giuridica obbligante, ammonterebbe addirittura a un crimine di guerra. Siamo alla follia. Ma a tanto si può giungere nell'odio contro Israele e nel più selvaggio pregiudizio ideologico.

Amnesty International è da tempo contigua al BDS, il movimento antisemita anch'esso travestito da movimento per i diritti umani, che vuole l'isolamento commerciale di Israele e fondamentalmente la sua sparizione.

Su Amnesty International Joshua Muravchik ha evidenziato alcuni fatti che qui occorrerà riportare:

“Amnesty International ha collaborato apertamente con la Campagna di Solidarietà Palestinese. Uno dei membri inglesi del suo staff si rivolse a un gruppo pro-palestinese dicendo che Israele appartiene ‘alla lista degli stupidi regimi dittatoriali…insieme a Burma, la Corea del Nord, l’Iran e il Sudan“, mentre il presidente del suo ramo finlandese scrisse nel suo blog che Israele è ‘un paese canaglia’. Nel 2013, Amnesty scelse Roger Waters del gruppo rock Pink Floyd come conduttore del suo annuale Ambassador of Conscience Award, malgrado il fatto (o forse in virtù di esso), che Waters fosse notoriamente un collaboratore del sito web Electronic Intifada e un instancabile promotore del boicottaggio di Israele…Amnesty esercita al meglio solo una tenue pretesa di neutralità. Per esempio, quando pubblicò un press release nel 2009 denunciando l’aiuto americano a Israele e chiedendo a ‘tutti i governi di imporre un embargo immediato e generale nei confronti di Israele e ai gruppi armati palestinesi’. L’inclusione dei ‘gruppi armati palestinesi’ fu una frase buttata lì in quanto il loro principale rifornitore è l’Iran. il quale non ha mai manifestato il minimo interesse nei confronti di ciò che dice Amnesty”.

BDS, il forsennato psicotico Roger Waters, un fantomatico "diritto umanitario internazionale", ora persino "l'illegalità" degli insediamenti paragonata ai crimini di guerra. Mancano solo gli slogan adottati negli anni Settanta da un'altra organizzazione di pio sostegno, Soccorso Rosso, quelli contro "l'imperialismo" e il "fascismo", così si chiuderebbe magnificamete il cerchio.


Gli ebrei d'Israele non hanno rubato e occupato alcuna terra altrui
viewtopic.php?f=205&t=2825
Gli ebrei d'Israele non hanno rubato e non hanno occupato nessuna terra altrui, nessuna terra palestinese poiché tutta Israele è la loro terra da 3mila anni e la Palestina è Israele e i veri palestinesi sono gli ebrei più che quel miscuglio di etnie legate dalla matrice nazi maomettana abusivamente definito "palestinesi" e tenute insieme dall'odio per gli ebrei e dai finanziamenti internazionali.


ONU - UNESCO e altri FAO - UNICEF (no grazie!) - e Facebook ?
Mito e organizzazioni parassitarie e criminali che non promuovono affatto i diritti umani, le libertà, il rispetto e la fraternità tra gli uomini, le genti, i popoli, le etnie, le nazioni, gli stati.
viewtopic.php?f=205&t=2404
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

L'Ouropa fiłoxlamega e antisemita ła boicota Ixraełe, mi no

Messaggioda Berto » mar feb 26, 2019 8:32 am

Il Parlamento irlandese approva il Bds. L'ira di Israele
Con 78 voti a favore e 45 contrari, i deputati votano la legge contro l’importazione di beni prodotti nelle colonie israeliane. Previste pene fino a cinque anni di carcere e multe fino a 250mila euro. Il governo di Dublino promette a Tel Aviv di non applicarla
Marco Santopadre
Roma, 30 gennaio 2019, Nena News

http://nena-news.it/il-parlamento-irlan ... di-israele

La tradizionalmente conservatrice Irlanda continua a compiere numerosi progressi in tema di difesa dei diritti umani. Giovedì scorso il Parlamento di Dublino ha approvato a maggioranza un progetto di legge mirante a proibire le importazioni nel paese di beni, servizi e risorse naturali provenienti dalle colonie ebraiche esistenti nei Territori Palestinesi Occupati.

Nonostante le forti pressioni provenienti dagli Stati Uniti e da alcune grandi aziende internazionali, il Dáil Éireann – la Camera Bassa – ha approvato il provvedimento con 78 voti a favore e 45 contrari (tre le astensioni) dopo che nei mesi scorsi era già arrivato l’ok del Senato.

Ad approvare lo stop alle merci israeliane sono stati i deputati dei partiti di centrosinistra e sinistra all’opposizione – socialisti, laburisti, socialdemocratici e indipendenti – ma anche gli eletti del partito liberal-democratico Fianna Fail, formazione che con i suoi voti appoggia dall’esterno il governo di minoranza del premier Leo Varadkar, sostenuto invece dai conservatori del Fine Gael.

Se il provvedimento dovesse passare indenne le ultime procedure parlamentari previste e ottenere il visto del Presidente Michael D. Higgins (intenzionato, promette però l’esecutivo di Dublino, a negare la sua firma), la Repubblica d’Irlanda diventerebbe il primo paese europeo a dotarsi di una legge a favore del Bds.

Il provvedimento approvato prevede sanzioni pecuniarie fino a 250mila euro e pene detentive fino a cinque anni di carcere per chi si ostinerà a importare o vendere prodotti, merci e servizi “made in Israel” ma provenienti in realtà dalle colonie ebraiche disseminate in Cisgiordania, a Gerusalemme Est e nelle Alture del Golan, territori soggetti a una “illegale occupazione straniera” secondo quanto previsto dal diritto internazionale e da numerose risoluzioni delle Nazioni Unite.

La norma sanziona anche le aziende straniere operanti in territorio irlandese che non rispetteranno il boicottaggio, oltre a coloro che continueranno a fare affari con cittadini israeliani residenti nelle colonie. L’intenzione dei promotori è quella di varare una “proporzionale risposta” alla “sfacciata violazione” da parte di Israele del “diritto dei palestinesi all’autogoverno”.

Nell’ottobre scorso, la direzione dell’emittente pubblica nazionale irlandese RTÉ aveva annunciato che non avrebbe adottato alcun provvedimento nei confronti dei suoi dipendenti che eventualmente non vogliano recarsi in Israele per seguire l’Eurovision Song Contest, una kermesse musicale che si terrà a Tel Aviv nel mese di maggio. L’annuncio è giunto dopo che la Ireland-Palestine Solidarity Campaign (IPSC) aveva chiesto il boicottaggio mediatico e artistico della competizione canora.

Molto scalpore hanno generato nel paese e all’estero anche il voto del Consiglio Comunale di Dublino di adesione al movimento per il boicottaggio dell’economia di guerra israeliana e il pronunciamento a favore del Bds degli studenti del Trinity College della capitale, uno dei più prestigiosi atenei del paese.

Nonostante le dimensioni contenute del danno economico che il provvedimento potrebbe infliggere a Tel Aviv, il voto del Dáil Éireann ha mandato Israele su tutte le furie. L’esecutivo ha immediatamente convocato a Gerusalemme l’ambasciatrice irlandese Alison Kelly per esprimere tutta la sua indignazione. “Invece di condannare la Siria per il massacro di migliaia di civili o la Turchia per l’occupazione della parte nord di Cipro o le organizzazioni terroristiche per l’uccisione di migliaia di israeliani – accusa Tel Aviv – l’Irlanda attacca Israele, l’unica democrazia del Medio Oriente. Che vergogna”.

Il Ministero degli Esteri dello Stato ebraico ha definito la legge “un attacco diretto contro Israele” e ha bollato il provvedimento come “ipocrita”, “antisemita” e “scandaloso”, avvertendo che la sua approvazione produrrà serie ripercussioni sulle relazioni tra i due paesi. Il ministro israeliano dell’Economia e dell’Industria ha minacciato rappresaglie contro l’Irlanda, con l’imposizione ad esempio di dazi doganali sui prodotti di Dublino venduti in Israele. Nel frattempo la Knesset ha cancellato la visita di una delegazione di deputati israeliani al Parlamento irlandese, prevista per il prossimo marzo.

Utilizzando la consueta retorica, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha rinfacciato al Parlamento irlandese di penalizzare in realtà i palestinesi che lavorano per le aziende israeliane oggetto del boicottaggio. Il calo delle esportazioni in Irlanda provocato dalla nuova normativa – ha spiegato – obbligherebbe le imprese a operare “tagli salariali e licenziamenti” ai danni della manodopera locale.

Al contrario, a favore del provvedimento si sono espressi sia il governo dell’Autorità Nazionale Palestinese sia vari esponenti del mondo politico palestinese. Ad esempio Mustafa Barghouti, segretario di Iniziativa Nazionale Palestinese (partito recentemente confluito nell’Unione Democratica insieme al Fronte Popolare e ad altri movimenti della sinistra) ha affermato che la nuova legge costituisce “una grande vittoria per il movimento Bds” e che aumenta la speranza che “norme simili vengano approvate nel prossimo futuro in altri paesi europei”. Nena News
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

L'Ouropa fiłoxlamega e antisemita ła boicota Ixraełe, mi no

Messaggioda Berto » mar feb 26, 2019 8:02 pm

Gli studenti dell’Università di Colonia sono contro il BDS
Ilaria Ester Ramazzotti

http://www.mosaico-cem.it/attualita-e-n ... tro-il-bds

Il comitato di rappresentanza degli studenti dell’Università di Colonia ha approvato una risoluzione contro il movimento BDS, che promuove il boicottaggio, il disinvestimento e sanzioni contro Israele, definendolo “un movimento antisemita che cerca di delegittimare Israele”. La risoluzione, che è stata votata alla fine di ottobre 2018, afferma anche che il corpo studentesco si impegna a prevenire l’organizzazione di eventi di propaganda del BDS nell’ambito dell’Università di Colonia. Ne parla il Jerusalem Post lunedì 18 febbraio.

Il testo votato condanna anche “l’antisemitismo in relazione allo stato di Israele in qualsiasi forma” e dichiara che gli studenti dell’università tedesca sono “solidali con lo Stato di Israele” e che “il suo diritto all’esistenza e all’autodifesa è fuori discussione”.

Gli studenti hanno poi delineato le espressioni dell’antisemitismo contemporaneo, sostenendo che “l’antisemitismo moderno è spesso diretto contro lo stato di Israele” e che “ci sono diversi tentativi di delegittimare l’esistenza dello Stato ebraico, dicendo per esempio che “la sua fondazione sarebbe stata illegale” o che sia “autoritario e razzista per eccellenza” oppure “di apartheid”. Al contrario, dice il comitato studentesco, “Israele è l’unica democrazia funzionante in Medio Oriente”, nonché “l’unico Stato la cui esistenza è apertamente minacciata di annientamento da altri paesi nel Medio Oriente”.

“Quando si parla di Israele”, prosegue il documento, “i doppi standard sono spesso all’ordine del giorno: in molti contesti politici, sociali e soprattutto mediatici, viene spesso giudicato o trattato in modo diverso rispetto agli altri Stati “.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

L'Ouropa fiłoxlamega e antisemita ła boicota Ixraełe, mi no

Messaggioda Berto » sab mag 18, 2019 5:52 am

PAROLE CHIARE MA MAGGIORE CHIAREZZA DALL'AfD
Niram Ferretti
17 maggio 2019

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Il Bundestag approva una risoluzione che denuncia il movimento BDS con parole inequivocabili per quello che è, una organizzazione antisemita. Ecco la dichiarazione ufficiale che è passata con una larga maggioranza:

"I temi della retorica e i metodi del BDS sono antisemiti. I richiami della campagna che chiede di boicottare gli artisti israeliani, insieme ad adesivi su beni israeliani che sono intesi per dissuadere la gente dal comprarli, ricordano la fase più terribile della storia tedesca. Gli adesivi, 'Non comprate', posti su i prodotti israeliani evocano inevitabilmente associazioni con lo slogan nazista, 'Non comprate dagli ebrei!' e simili scritte sulle facciate dei palazzi e sulle vetrine dei negozi"

Bene. Tuttavia è interessante notare che la mozione respinta dell'AfD chiedeva una misura ancora più drastica: rendere fuorilegge il movimento BDS.

E a proposito sempre dell'AfD,va aggiunto come questo partito presentato dalla sinistra come un covo di nostalgici del Terzo Reich, relativamente a Israele abbia una posizione improntata alla più risoluta salvaguardia dello Stato ebraico e di denuncia netta nei confronti dell'ipocrisia dell'Unione Europea.

L'AfD, infatti denuncia la distinzione posta dall'Unione Europea tra Israele in quanto tale e gli insediamenti, distinzione che ha legittimato la decisione di bollare i prodotti provenienti dalla Cisgiordania. Coerentemente, l'AfD trae la logica conclusione che il regime di 'bollamento' istituito dalla UE abbia creato "un riconoscimento economico de facto' di uno Stato palestinese indipendente, "senza che esso sia legittimo in alcuna forma".

La mozione di condanna del BDS da parte del Bundestag è stata dunque contestata dal portavoce per la politica estera del partito, Petr Bystron in quanto essa porrebbe un veto al finanziamento da parte del governo degli eventi e dei progetti collegati al BDS, ma non colpirebbe i gruppi BDS in quanto tali.

Beatrix Von Storch, del direttivo dell'AfD, e cofondatrice del gruppo "Amici della Giudea e della Samaria" al parlamento europeo, ha dichiarato che continuerà a "combattere contro l'uso improprio del denaro dei contribuenti tedeschi per finanziare ONG anti-israeliane".
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

PrecedenteProssimo

Torna a Europa e America

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti

cron