Salvini di nuovo indagato per la Sea Watch: "Ma finché sono ministro io i porti restano chiusi"15 aprile 2019
https://milano.repubblica.it/cronaca/20 ... -224072624"I colleghi ministri possono dire quello che vogliono, ma finchè faccio io il ministro i porti in Italia rimangono chiusi, se il ministro Di Maio e Trenta la pensano diversamente me lo dicano in Cdm e faremo una sana e franca discussione". Matteo Salvini, a Monza per inaugurare la nuova questura, attacca ad alzo zero sulla questione immigrazione, sul governo della città di Roma, sui campi Rom. E in conferenza stampa in prefettura detta la linea agli alleati del Movimento 5 Stelle nella polemica ormai quotidiana in vista delle Europee. Il ministro è stato nuovamente iscritto nel registro degli indagati per il reato di "sequestro di persona commesso in Siracusa dal 24 al 30 gennaio 2019". Lo ha detto lo stesso Salvini a Monza spiegando che il procuratore Carmelo Zuccaro ha presentato una "contestuale richiesta di archiviazione".
Sea Watch, Salvini: "Sono indagato ma ribadisco: i porti restano chiusi. Se 5S hanno cambiato idea lo dicano"
Salvini e la vicenda Sea Watch
Sulla nuova iscrizione nel registro degli indagati per il caso Sea Watch spiega: "La Procura distrettuale della Repubblica di Catania mi comunica che ha trasferito al Tribunale per i reati ministeriali gli atti del procedimento penale nei miei confronti per sequestro di persona. Ci risiamo. E' la nave olandese che è intervenuta in acque libiche. Se n'è fregata dell'alt e delle indicazioni del governo olandese di andare in Tunisia e ha messo a rischio la vita delle decine di migranti a bordo per arrivare in Italia con un gesto politico", ha continuato. "Sono arrivati in Italia, li abbiamo curati e li abbiamo fatti sbarcare e abbiamo lavorato per redistribuirli. Il risultato è che c'è un procedimento penale nei miei confronti".
Lo scontro nel governo tra Salvini, Di Maio e Trenta
"A Di Maio non mi permetto di dare lezioni su come risolvere le centinaia di crisi aziendali che sono ferme sul suo tavolo. Chiedo altrettanto rispetto: di ordine pubblico, sicurezza, difesa dei confini mi occupo io. Ci metto la faccia e rischio personalmente". A dirlo è il ministro dell'Interno Matteo Salvini commentando le parole del vicepremier Di Maio sui porti chiusi. E aggiunge: "Se il ministro Di Maio e Trenta la pensano in modo diverso lo dicano in Cdm e faremo una franca discussione. I porti con me rimangono indisponibili chiusi e sigillati ai mercanti di esseri umani". E alla domanda su una eventuale crisi di governo risponde: "Non lo so, io non cambio idea: se qualcuno ha cambiato idea nel governo, nei Cinquestelle, me lo dica. I numeri ci danno ragione. Quest'anno abbiamo ridotto del 90% gli sbarchi, abbiamo ridotto di tantissimo i morti e i dispersi. Se qualcuno ha nostalgia degli sbarchi a centinaia di migliaia, dei porti aperti, avanti c'è spazio per tutti, accogliamo tutto il resto del mondo, ha trovato il ministro sbagliato. Salvini e la Lega dicono no".
Migranti, scatta la direttiva Salvini: nuova stretta sulle ong 15 aprile 2019
https://www.unionesarda.it/articolo/new ... 67932.html"Le acque italiane si varcano solo se si ha diritto a farlo".
Il ministro dell'Interno Matteo Salvini annuncia una nuova direttiva, la terza in meno di un mese, per contrastare l'operato delle ong che salvano migranti nel Mediterraneo, ribadendo la sua politica dei "porti chiusi".
Nel nuovo provvedimento, si ribadisce che i salvataggi non coordinati dall'Italia non possono concludersi sulle nostre coste e che le imbarcazioni delle organizzazioni non governative non devono entrare nelle acque del nostro Paese se prive di autorizzazione.
Il vicepremier ha parlato della misura, commentando il possibile arrivo di migranti, scappati dalla Libia in guerra.
"La pace viene prima degli interessi economici e degli egoismi nazionali. Questo lo dico a qualche alleato o presunto alleato. Inoltrerò a tutte le autorità una direttiva che ribadisce che le acque italiane, i cieli italiani, si varcano se si ha il diritto di farlo", ha dichiarato.
"Il confine tra bontà e fesseria è labile. Gli stranieri vanno accolti nei limiti del possibile e questo limite è stato superato", ha concluso il leader leghista.
Migranti, ecco la direttiva di Salvini per fermare pure l'Ong italianaGiuseppe De Lorenzo - Mar, 16/04/2019
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 80329.html Il testo della direttiva che il Viminale ha diramato alle autorità per controllare le iniziative della Mare Jonio, la Ong che batte bandiera italiana
Arriva la direttiva di Salvini per regolamentare le Ong. Il testo, annunciato nei giorni scorsi da Matteo Salvini, è stato firmato dal ministro dell'Interno.
E così da ora il ministero dispone alle autorità di "vigilare affinché il comandante e la proprietà della Nave 'Mare Jonio'" non insistano con la loro "attività illecita". Si tratta di nuove indicazioni dettagliate su come contrastare il fenomeno dell'immigrazione clandestina, soprattutto di quella "incentivata" dagli "interventi da parte di imbarcazioni private". In particolare dell'Ong di Casarini.
Bisogna infatti fare alcune precisazioni. Se Roma può opporsi all'approdo a Lampedusa di navi Ong che battono bandiera straniera (il recente caso di Sea Eye ne è la prova), è più difficile farlo quando a presentarsi di fronte al porto è la Mare Jonio. Che a poppa sventola il Tricolore. Salvini non può chiedere a Olanda e Germania di farsi carico delle "loro" imbarcazioni umanitarie e poi spedire altrove Mediterranea. Ma se l'attività della Ong "incentiva gli attraversamenti via mare di cittadini stranieri non in regola", allora occorre operare in altro modo per tenerne a bada le operazioni. Ecco il perché della direttiva.
Il testo è stato inviato al Capo della Polizia e ai comandanti di Arma, Guardia di Finanza, Marina e Capitaneria di Porto. E si tratta di un duro j'accuse nei confronti delle "attività sistematiche" delle Ong che "violano le norme nazionali e europee in materia di sorveglianza delle frontiere marittime e di contrasto all'immigrazione illegale".
L'accusa alle Ong
Entriamo nel dettaglio. La circolare considera per appurato il fatto che lo stazionare delle barche solidali al largo della Libia, che "si risolvono nel preventivato ed intenzionale trasporto dei migranti verso le coste europee", concretizzi in qualche modo - "anche per le attività di pubblicizzazione"- una "cooperazione 'mediata'" che incentiva "gli attraversamenti via mare" dei migranti e "favorisce obiettivamente l’ingresso illegale" nel Belpaese.
Il Viminale mette tutto nero su bianco. Non solo il "favoreggiamento", ma anche il fatto che "le strategie criminali dei trafficanti", anche senza collusione o accordi con le Ong, "sfruttano" di fatto "l'attività" delle navi umanitarie", non legittimate a "porre in essere azioni idonee al contrasto del sopracitato traffico illecito". Tradotto: gli scafisti esultano alla vista delle bandiere solidali al largo di Tripoli. Più affari e meno rischi.
Salvini è certo che le forzature delle Ong di fatto accrescano "il pericolo di situazioni di rischio per la vita umana in mare" e determinino "la violazione delle norme". Inoltre, c'è anche il rischio che caricando migranti dai barconi possano entrare in Italia "soggetti coinvolti in attività terroristiche o comunque pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica". Non è da escludere. Gli immigrati sbarcano senza documenti e la loro nazionalità è "presunta" solo "sulla base delle rispettive dichiarazioni". Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio.
"Direttiva cucita addosso a Mare Jonio"
Il ministero non nasconde che la "nuova e più stringente direttiva" sia "cucita addosso alla Mare Jonio di Luca Casarini". La nove dell'ex no global è accusata di aver prelevato immigrati "in aree che non rientravano nella responsabilità Sar italiana". E soprattutto di averlo fatto rifiutando "il coordinamento della autorità straniere legittimamente competenti". Ovvero della Libia. Si pensi all'ultimo intevento della Mare Jonio. Per il Viminale l'Ong "non ha ottemperato alle istruzioni di coordinamento Sar" diramate da Tripoli, nonostante fosse in acque di competenza non italiana. Non solo. Prima ha "richiesto l'assegnazione del porto di sbarco" a Roma "in modo strumentale". Poi si è diretta "in via preordinata e deliberatamente verso le coste italiane". Il tutto pur non avendo l'autorizzazione e sapendo chiaramente che l'Italia non poteva essere investita della responsabilità.
Le disposizione
Per impedire un nuovo "preordinato trasferimento" nel Belpaese "di migranti irregolari", Salvini intima quindi alla Ong italiana di attenersi "alle vigenti normative nazionali ed internazionali in materia di coordinamento delle attività di soccorso in mare e di idoneità tecnica dei mezzi impiegati per la citata attività". Inoltre, la Mare Jonio dovrà "rispettare" le "prerogative di coordinamento delle Autorità straniere legittimamente titolate" al "coordinamento delle operazioni di soccorso in mare nelle proprie acque di responsabilità". Infine, non dovrà reiterare "condotte in contrasto con la vigente normativa nazionale ed internazionale in materia di soccorso in mare, di immigrazione, nonché con le istruzioni di coordinamento delle competenti Autorità". Scacco matto.
"Atto doveroso", "Da regime...". Scontro Salvini-vertici militariAngelo Scarano - Mar, 16/04/2019
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 80658.htmlLa direttiva del Viminale che ribadisce la chiusura dei porti e restringe il campo di azione delle Ong ha acceso uno scontro tra Salvini e i piani alti della Difesa
Il caso della direttiva del Viminale (leggi qui il testo) che di fatto ribadisce la chiusura dei porti e restringe il campo di azione delle Ong ha acceso uno scontro tra lo stesso ministro degli Interni, Matteo Salvini e i piani alti della Difesa.
La direttiva di Salvini è stata inviata non solo ai vertici delle forze dell'ordine ma anche a quelli militari che per prassi sono di competenza del ministero della Difesa. Questo gesto avrebbe scatenato l'ira dello Stato Maggiore. Come riporta l'Adnkronos, diverse fonti dello Stato Maggiore avrebbero espresso tutte le loro perplessità sulla direttiva voluta da Salvini. "Si tratta di una vera e propria ingerenza senza precedenti nella recente storia della Repubblica", riferiscono fonti dello Stato Maggiore all'Adnkronos. Poi rincarano la dose: "Quel che è accaduto è gravissimo, viola ogni principio, ogni protocollo e costituisce "una forma di pressione impropria" nei confronti del Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli. "Non è che un ministro - proseguono - può alzarsi e ordinare qualcosa a un uomo dello Stato. Queste cose accadono nei regimi, non in democrazia. Noi rispondiamo al ministro della Difesa e al Capo dello Stato, che è il capo Supremo delle Forze Armate".
A stretto giro arriva la risposta del Viminale che rivendica l'invio della direttiva ai vertici militari: "Siamo tranquillissimi perchè il Viminale è la massima autorità per la sicurezza interna. Quindi la direttiva sui porti è doverosa, oltre che legittima, a fronte di un pericolo imminente", afferma il ministro Salvini. Fonti del Viminale fanno inoltre sapere che all’articolo 12 del testo unico sull’immigrazione è previsto che le navi della Marina Militare "possono essere utilizzate per concorrere alle attività di polizia in mare". La stessa legge sull’immigrazione, all’articolo 11, attribuisce al ministro dell’Interno la responsabilità di emanare "le misure necessarie per il coordinamento unificato dei controlli sulla frontiera marittima e terrestre italiana", fa sapere sempre il Viminale. E a pesare su questo braccio di ferro arrivano anche le parole del ministro della Difesa, Trenta che alla domanda sulla direttiva dei porti chiusi risponde così: "Non ho tempo di vaneggiare come fa qualcun altro", dice con intento polemico. Adesso tra i vertici militari e Interni è scontro aperto.