Il fascino perverso e mortale del nazismo maomettano

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Messaggioda Berto » ven feb 22, 2019 8:59 am

Il fascino perverso e mortale del nazismo maomettano
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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Il fascino perverso e mortale del nazismo maomettano

Messaggioda Berto » ven feb 22, 2019 9:01 am

Chi ha in odio l’Occidente
Niram Ferretti
2019/02/16

http://caratteriliberi.eu/2019/02/16/in ... 6F0LuRvrpI

Dall’Islam spira un’aria di novità, di fascinazione irresistibile. In passato esso era un afrodisiaco, un viagra psicologico per gli amanti della forza, dell’ordine, del sacro istituzionalizzato. Hitler ne apprezzava le virtù guerriere molto più vicine allo spirito delle Mannerbubde teutoniche, rispetto a ciò che egli poteva rinvenire in qualsiasi altra religione. Ed è un paradosso della storia, uno dei tanti, che non siano più le destre antimoderniste, se non in sacche di testimonialità criogenica, o in sporadici casi individuali, a subirne l’allure, ma la sinistra, soprattutto quella più radicalizzata.

La vocazione sistemica e totalitaria islamica convertirono Roger Garaudy, ex comunista duro e puro e Ilich (in onore di Lenin) Ramírez Sánchez meglio conosciuto come Carlos lo Sciacallo. Garaudy, autore di Les Mythes fondateurs de la politique israélienne, in cui ripropose le immarcesicibili tesi dei Protocolli dei Savi di Sion, condendole con tesi negazioniste che gli costarono cinque procedimenti penali, si convertì all’Islam nel 1982. Carlos lo Sciacallo, pluriassassino condannato all’ergastolo, e membro attivo del FPLP, Fronte Popolare Per La Liberazione della Palestina, organizzazione che rivendicava nel marxismo-leninismo la propria matrice ideologica, a seguito della sua conversione all’Islam redasse insieme al giornalista francese Jean Michel Vernochet, L’Islam rivoluzionario.

Dispositivo combinato di indubbia efficacia quello tra lotta armata, revolucionaria, Islam e virulento antisionismo e antiamericanismo. Quando si identifica nell’Occidente e nei suoi derivati, democrazia, liberalismo e capitalismo, il nemico da abbattere avendolo trasformato in una rapace entità imperialista e colonizzatrice, è difficile non trovarsi uniti da un afflato molto simile. Maometto e Che Guevara che danzano a braccetto.

Il fatto che l’Occidente sia da abbattere, purgandolo dalla propria decadenza attraverso una buona e severa profilassi coranica, oppure sia da sovvertire politicamente nelle sue strutture economiche imperanti in virtù di un socialismo di stato talebano, non modifica di un’oncia il comune intento. Soprattutto quando si è in grado di identificare chiaramente i propri nemici dichiarati, gli Stati Uniti e Israele, vero asse del male. In questo, i radicalismi di sinistra e di destra si sovrappongono, trovano amorose convergenze, neofascisti, terzomondisti, etno-nazionalisti, amanti di Assad e Hezbollah, della “purezza” islamica sciita: gagliardetti, croci uncinate, falci e martello, sacro suolo, mistica del sangue, della terra, dell’ardore. Il solito bric a brac della subcultura antimodernista, perché quello che aliena l’uomo è il capitale e il consumismo, mica la sharia, o la teocrazia, no, è la talassocrazia americana, mano longa dell’internazionale ebraica.

L’Islam diventa dunque liberatorio, liberante, rappresenta una nuova prospettiva orgasmica. Come nel caso di Michel Foucault, inebriato dalla nuova “dimensione spirituale in politica” inaugurata a suo dire dalla rivoluzione khomeinista del 1979. Khomeini nuovo Lenin, liberatore del pueblo oppresso dal regime filoamericano e filoisraeliano dello Scià. Il vecchio e cupo ayatollah ebbe l’idea felice di innestare il tradizionalismo islamico più severo sulla pianta della rivoluzione degli oppressi, di cui, lui, anima ferventemente pia, si faceva custode, guardiano, paraclito.

Non è un caso se Hamas, movimento integralista islamico, costola palestinese di quei Fratelli Musulmani fondati in Egitto nel 1928 e il cui manifesto programmatico recita “Il Corano è la nostra costituzione, il jihad, la nostra strada, e la morte nel nome di Allah il più nobile dei nostri desideri”, è visto agli occhi della sinistra così come dell’estrema destra un movimento resistenziale contro l’occupante “colonialista” ebraico.

Sono dell’estate del 2014, durante l’ultimo conflitto a Gaza, le dichiarazioni di Gianni Vattimo ex filosofo del pensiero debole ed ex parlamentare di sinistra a favore di Hamas. Durante un programma radiofonico invitò volontari europei a partire per Gaza per unirsi al movimento islamico contro Israele. Lui, omosessuale dichiarato che da Hamas verrebbe prontamente giustiziato mentre in Israele, dai temibili sionisti, potrebbe, tranquillamente indossare se l’estro lo ispira, piume e paillettes o hot pants di pelle nera durante il Gay Pride annuale che si tiene a Tel Aviv.

In antisionismo e afflato antisraeliano patologico Vattimo è stato preceduto da Noam Chomsky, il quale, nel 2010, andò in ossequiosa visita in Libano per incontrare l’allora capo spirituale di Hezbollah, Mohammad Hussein Fadlallah, grande sostenitore della distruzione di Israele e degli attacchi terroristici contro civili inermi. Il medesimo che definì eroico il massacro alla yeshiva Mercaz HaRav avvenuto nel 2008 e in cui vennero massacrati otto studenti ebrei.

Nello stesso anno, in Libano si recò anche la primogenita del natural born killer, Ernesto Che Guevara per deporre una corna sulla tomba del cofondatore del gruppo terrorista, Abbas al Musawi, ucciso dalle forze armate israeliane. Aleida Che Guevara parlò della necessità della “resistenza dei popoli che devono confrontarsi con l’occupazione”. Hasta la victoria siempre, dai rivoluzionari cubani al partito di Dio. Una parabola esemplare.

Prima di loro fu il turno di Hugo Chavez. Nel 2009, Il leader maximo venezuelano ricevette in Venezuela Mahmoud Ahmadinejad e abbracciandolo lo chiamò un compagno rivoluzionario definendo Israele, “Il braccio armato omicida dell’impero americano”. Le vecchie parole d’ordine coniate a Mosca non hanno mai smesso di essere di moda in Venezuela, dove ancora oggi le pronuncia l’ex conducente di autobus Maduro, patetico caudillo da operetta con cui il cleptocrate russo Putin ha ottimi rapporti.

Il romanzo d’amore tra radicalismo di sinistra e destra e le forze dell’Islam militante non può destare meraviglia. Coloro che oggi coniugano il mai tramontato lessico sovietico del terzomondismo da combattimento o la passione per l’ordine del sacro militarizzato con l’oscurantismo maomettano, sono gli stessi che a sinistra negli anni Sessanta e Settanta hanno abbracciato con fervore tutte le peggiori dittature del globo, elogiando a turno Stalin, Fidel Castro, Tito, Mao Zedong, Pol Pot mentre a destra rimpiangevano il Duce e il Fuhrer.

Orfani della loro tutela e delle palingenesi che proponevano, si sono rivolti all’Islam come succulento succedaneo. Lungo la strada, questi vecchi e maturi antioccidentalisti hanno incontrato nuovi acquisti da imbarcare. Sul mercato attuale, niente come l’islam militante può garantire loro l’opposizione più tenace e minacciosa nei confronti di quella civiltà in cui vivono ma di cui senza sosta additano gli “orrori” anelando la sua distruzione.


BALDORIA COMPLOTTISTA ROSSOBRUNA. LO SDOGANAMENTO
Parte seconda
Niram Ferretti
15 febbraio 2019

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

I fusarini e i caputini, ragazzini della media borghesia piemontese e capitolina che amano tanto il sacro islamico che ci riscatta dalla nostra decadance, (Nietzsche non ci aveva pensato all'Islam come soluzione al nichilismo), sono il riflusso di quell'acqua putrida e stagnante che per risalir alla foce, si trova in tutto l'antimodernismo novecentesco, e che univa comunisti, fascisti e nazisti nella loro esecrazione della società liberale e della democrazia.

Roba, insomma, vecchia come il cucco con tante tante rughe in volto. Ce l'hanno, i poverini, nei loro comodi appartamenti di città, messi su con i soldi di mamma e di papà, con le storture del Kapitale, sì, con la società alienata dal consumismo, mentre loro vorrebbero emancipare l'uomo, risolvere le contraddizioni...

Cari.

Peccato che poi, le alternative alla democrazia e al Weltmarket, siano già state pensate e messe in pratica dal comunismo, dal fascismo, dal nazismo e, naturalmente, dall'Islam. L'Islam ha però un vantaggio su i tre movimenti nati in Occidente, è molto più longevo e soprattutto, è garantito da Allah, e non si può dare garanzia maggiore per un modello socipolitico se non quello del Padreterno.

Va beh, insomma, capiamoci, questi "cretinetti" come li avrebbe chiamati la sublime Franca Valeri, ora sono mainstream. Fusaro lo è già da un po' e si sta consumando vertiginosamente. Tra poco di lui resterà solo un tizzone. D'altronde Warhol lo aveva previsto quando aveva dichiarato che ognuno in futuro avrebbe goduto del suo quarto d'ora di celebrità. Gli altri, stanno sgomitando per avere il loro posto al sole. Carlo Freccero li accontenterà nella nuova RAI targata Foa, uno che ci deliziava su "Il Giornale" con i suoi retroscena complottisti. Leggerlo era come ascoltare Wanna Marchi quando proponeva la soluzione per il malocchio. Ora è presidente della RAI.

Il complottismo fa stare bene legioni di minus habentes che al posto della complessità degli eventi, dei fatti agganciati alla realtà ha messo una pura fiction in cui dominano cattivi superpotenti molto molto ebrei, nuovi ordini mondiali progettati da banchieri (...) dal Pentagono, dal Mossad, dagli Illuminati, da Topo Gigio e Paperoga. Però c'è poco da ridere, loro ci credono veramente e vengono legittimati dallo Zeitgeist.

Passerà? Sì, passa tutto, ma nel frattempo non è piacevolissimo.
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Re: Il fascino perverso e mortale del nazismo maomettano

Messaggioda Berto » ven feb 22, 2019 9:02 am

La lectio magistralis "Fede, ragione e università - Ricordi e riflessioni", tenuta il 12 settembre 2006 dal papa Benedetto XVI presso l'università di Ratisbona durante il suo viaggio in Baviera, rappresentò un intervento sul tema dei rapporti tra fede e ragione, di importante rilievo sul piano culturale e teologico cattolico.

https://it.wikipedia.org/wiki/Lectio_ma ... t%C3%A0%22

Il discorso papale causò violente reazioni nel mondo islamico, soprattutto a causa di una citazione dell'imperatore bizantino Manuele II Paleologo, tratta da un suo scritto sulla guerra santa, redatto probabilmente tra il 1394 e il 1402: oltre a numerose proteste di piazza furono infatti assaltati e incendiati diversi luoghi di culto cristiani.

Il papa esordisce affermando che è "necessario e ragionevole interrogarsi su Dio per mezzo della ragione".

Prende come spunto il dialogo tra Manuele II Paleologo e un persiano colto, come curato dal prof. Khoury. Nel dialogo si afferma che Maometto ha introdotto solo "cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede", ma, secondo Manuele II, ciò è irragionevole e "non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio".


Papa Bendito XVI a Ratixbona
viewtopic.php?f=188&t=1890


La citazione di Manuele II Paleologo, ripresa nel discorso pronunciato dal papa e da cui sono scaturite le polemiche, è la seguente[7]:
« Nel settimo colloquio (διάλεξις – controversia) edito dal prof. Khoury, l'imperatore tocca il tema della jihād, della guerra santa. (...) egli, in modo sorprendentemente brusco, si rivolge al suo interlocutore semplicemente con la domanda centrale sul rapporto tra religione e violenza in genere, dicendo: "Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava". L'imperatore, dopo essersi pronunciato in modo così pesante, spiega poi minuziosamente le ragioni per cui la diffusione della fede mediante la violenza è cosa irragionevole. La violenza è in contrasto con la natura di Dio e la natura dell'anima. "Dio non si compiace del sangue - egli dice -, non agire secondo ragione, „σὺν λόγω”, è contrario alla natura di Dio. La fede è frutto dell'anima, non del corpo. Chi quindi vuole condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente, non invece della violenza e della minaccia… Per convincere un'anima ragionevole non è necessario disporre né del proprio braccio, né di strumenti per colpire né di qualunque altro mezzo con cui si possa minacciare una persona di morte". »
(Benedetto XVI)

La frase contestata, citata nell'occasione da Benedetto XVI, è dunque la seguente[7]:
« Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava »
(Manuele II Paleologo)
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Re: Il fascino perverso e mortale del nazismo maomettano

Messaggioda Berto » ven feb 22, 2019 9:03 am

Cosa mai ha portato Maometto con il suo Allah e il suo Corano, di bene e di utile all'umanità?
Nemmeno una pastiglia per il mal di testa!

Non ha portato pace, fraternità, giustizia, rispetto e amore,
non ha portato benessere, progresso del pensiero, sviluppo scientifico, ampliamento culturale e sviluppo economico,
non ha liberato l'umanità dalla schiavitù e dalle sue miserie,
non ha portato ad alcuna civiltà superiore, tanto meno a una mediazione tra le opzioni di civiltà e un superamento delle inciviltà esistenti,
non ha portato ad alcuna elevazione spirituale ma unicamente ad una accentuata e demenziale sottomissione idolatra.
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Re: Il fascino perverso e mortale del nazismo maomettano

Messaggioda Berto » ven feb 22, 2019 9:04 am

Scienza e tecnica islamiche (di area islamica) - niente di niente
viewtopic.php?f=188&t=2016
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 0147022373


Il Corano e la scienza
viewtopic.php?f=188&t=2188
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Re: Il fascino perverso e mortale del nazismo maomettano

Messaggioda Berto » ven feb 22, 2019 9:04 am

La miseria dei paesi maomettani deriva dall'Islam, da Maometto, dal suo idolo Allah e dal Corano
viewtopic.php?f=188&t=2822

La miseria dei paesi maomettani deriva principalmente dalla loro idolatria disumana, irragionevole e incivile
mentre la ricchezza di Israele e degli ebrei deriva dalla loro religione-cultura ragionevole, umanissima e civile.
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 1543021285

Certamente le aree desertiche e semidesertiche sono ambienti difficili e ostili, ma Israele e gli ebrei hanno dimostrato che con il lavoro, l'impegno, l'intelligenza, l'amore per la vita e la propria terra, possono essere trasformate in giardini.
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Re: Il fascino perverso e mortale del nazismo maomettano

Messaggioda Berto » ven feb 22, 2019 9:05 am

Religione e religiosità come ossessione, come grave malattia, grave disturbo della mente e dell'anima o psico-emotivo
viewtopic.php?f=141&t=2527


Cosa ci sarà mai di spirituale in questa gente, in questo culto politico-religioso dell'orrore e del terrore, nel loro pregare idolatra e ossessivo?
Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... lamica.jpg


Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... Khan-1.jpg


https://www.facebook.com/permalink.php? ... 0147022373
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 2946540969
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 0521202715


Questa è la consegna di Maometto a tutti i suoi seguaci mussulmani:

" ... nel marzo 632 Maometto affermò, nel suo discorso d’addio:
“Mi è stato ordinato di combattere tutti gli uomini fino a quando non diranno che non c’è altro Dio fuori di Allah”.


Ogni buon maomettano o mussulmano o islamico deve stare alla consegna di Maometto come ordinato da Allah, chi non lo facesse non sarebbe un vero mussulmano.



Canada - Preghiera islamica contro tutti gli ebrei e i cristiani
https://www.youtube.com/watch?v=bE_e3K-e9pA


Mussulmani dementi che uccidono gridando Allah è il più grande
viewtopic.php?f=188&t=2043
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Re: Il fascino perverso e mortale del nazismo maomettano

Messaggioda Berto » ven feb 22, 2019 9:08 am

Criticare l'Islam è una necessità vitale primaria, un dovere civile universale prima ancora che un diritto umano;
poiché l'Islam è il nazismo maomettano.

Non va solo criticato ma denunciato, contrastato, perseguito e bandito.
viewtopic.php?f=188&t=2811

La blasfemia vera è quella che sta alla base delle religioni, ossia la presunzione sacrilega di detenere il monopolio di Dio, dello Spirito Universale;
questa blasfemia è la fonte di ogni male, specialmente laddove questa presunzione demenziale si accompagna alla mostruosa e disumana violenza coercitiva.
L'odio e la violenza sono intrinsici all'Islam, a Maometto e al Corano, vanno denuciati, perseguiti e banditi come il male assoluto.
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 6248299139


Libertà delle "religioni" e libertà dalle "religioni", da tutte le idolatrie religiose, specialmente da quelle totalitarie, disumane, terroristiche e violente come quella nazi maomettana.
viewtopic.php?f=201&t=2827
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Re: Il fascino perverso e mortale del nazismo maomettano

Messaggioda Berto » ven feb 22, 2019 9:09 am

Nella storia dove è arrivato l'Islam è poi sempre avvenuta la guerra civile e religiosa e lo sterminio di tutti i diversamente religiosi e pensanti
viewtopic.php?f=188&t=1895
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Re: Il fascino perverso e mortale del nazismo maomettano

Messaggioda Berto » ven feb 22, 2019 9:10 am

Criminali e irresponsabili difensori dell'Islam o nazismo maomettano
viewtopic.php?f=188&t=2263

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... Arabia.jpg



Il Papa bugiardo e l'infernale alleanza con l'Islam
viewtopic.php?f=188&t=2378



L'Islam è il nazismo arabo dell'umma, fattosi religione e iniziato con l'Hitler arabo Maometto che espandendosi nei secoli con il terrore, la discriminazione, la persecuzione, le stragi e lo sterminio di ogni diversamente religioso e pensante, a tutt'oggi, ha infettato da 1/4 a 1/5 dell'umanità.



Il silenzio ostinato del Papa sulla persecuzione dei cristiani
Giulio Meotti
17 febbraio 2019

https://it.gatestoneinstitute.org/13746 ... -cristiani

La persecuzione dei cristiani è ora una crisi internazionale. Purtroppo, la posizione di Papa Francesco sull'Islam sembra provenire da un mondo fantastico.

Nel 2018, sono stati 4.305 i cristiani uccisi per cause legate alla loro fede. È questa la drammatica cifra contenuta nella nuova "World Watch List 2019", appena redatta dall'organizzazione non governativa Open Doors. La Ong rivela che nel 2018 sono stati uccisi più di mille cristiani – il 25 per cento in più – rispetto all'anno precedente, quando furono registrate 3.066.vittime.

In questi giorni, 245 milioni cristiani nel mondo sono apparentemente perseguitati soltanto a causa della loro fede (perseguitati n prevalentemete dai nazi maomettani poi dai cinesi e dagli indù). Lo scorso novembre, l'organizzazione Aiuto alla Chiesa che soffre ha pubblicato il suo "Rapporto sulla Libertà religiosa" per il 2018 e ha raggiunto una conclusione analoga: 300 milioni di cristiani sono stati vittime di violenza. Il Cristianesimo, nonostante la dura competizione, è stato definito come "la religione più perseguitata del mondo".

Nel marzo prossimo, Papa Francesco si recherà in Marocco, un altro paese presente sulla lista nera diffusa da Open Doors. Purtroppo, la posizione di Papa Francesco sull'Islam sembra provenire da un mondo fantastico. La persecuzione dei cristiani è ora una crisi internazionale. Si pensi a quanto accaduto ai cristiani nel mondo musulmano soltanto negli ultimi due mesi. Un poliziotto è rimasto ucciso nel tentativo di disinnescare una bomba all'esterno di una chiesa copta, in Egitto. Precedentemente, sette cristiani erano stati assassinati da estremisti religiosi durante un pellegrinaggio. Poi, in Libia, è stata scoperta una fossa comune contenente i resti di 34 cristiani etiopi uccisi dai jihadisti affiliati allo Stato islamico. Il regime iraniano, nell'ambito di nuove e pesanti repressioni, ha arrestato più di 109 cristiani. La pakistana cristiana Asia Bibi, tre mesi dopo essere stata assolta dalle accuse di "blasfemia" e rilasciata dal braccio della morte, vive ancora come una "prigioniera", perché i suoi ex vicini vogliono comunque che venga giustiziata. A Mosul, che era la culla del Cristianesimo iracheno c'è stato un "Natale senza cristiani", e in Iraq, in generale, l'80 per cento dei cristiani è scomparso.

Il cardinale Louis Raphael Sako, patriarca di Babilonia dei caldei e capo della Chiesa cattolica caldea, di recente, ha fornito alcune cifre riguardanti la persecuzione dei cristiani in Iraq: "61 chiese sono state bombardate, 1.224 cristiani sono stati uccisi, 23mila case e proprietà immobiliari dei cristiani sono state sequestrate". Il patriarca ha ricordato al mondo la politica dello Stato islamico, che ha dato "tre opzioni ai cristiani": la conversione all'Islam, il pagamento di una tassa speciale o l'abbandono coatto e immediato della loro terra. "Diversamente sarebbero stati uccisi". In questo modo, 120mila cristiani sono stati espulsi.

"L'ostinato silenzio dei leader europei sulle religioni, in particolare l'Islam, stupisce e delude", ha scritto di recente lo scrittore algerino Boualem Sansal.

"Il loro atteggiamento è semplicemente irresponsabile, suicida e persino criminale (...) nel contesto attuale, segnato dalla vertiginosa espansione (...) È come vivere ai piedi di un vulcano e non capire che si prepara a scoppiare".

Sansal, che è stato minacciato di morte dagli islamisti in Francia, come in Algeria, è l'autore del best-seller 2084. Nel libro, egli scrive che la posizione di Papa Francesco sull'Islam sembra simile a quella dei leader occidentali:

"Papa Francesco non poteva in alcun modo ignorare i gravi problemi causati dall'espansione dell'Islam nel mondo e nel cuore stesso del dominio cristiano (...) Rileviamo ancora questo (...) l'ultima religione arrivata in Europa ha un intrinseco impedimento all'integrazione nel quadro europeo fondamentalmente giudaico-cristiano, anche se negli ultimi secoli questo referente si è eroso".

Papa Bergoglio è riuscito a spiegare che "l'idea di conquista" è parte integrante dell'Islam come religione, ma ha rapidamente aggiunto che si potrebbe interpretare il Cristianesimo nello stesso modo. "Il vero Islam e un'adeguata interpretazione del Corano si oppongono ad ogni violenza", ha dichiarato il Pontefice, non proprio accuratamente. Inoltre, in modo altrettanto non del tutto accurato ha osservato che "l'Islam è una religione di pace e può accordarsi con il rispetto dei diritti umani e favorire la convivenza di tutti". È come se tutti gli sforzi del Papa siano diretti a esonerare l'Islam da qualsiasi responsabilità. Sembra che abbia fatto questo ancor più di quanto abbiano fatto musulmani perspicaci, come il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, l'autore e medico americano M. Zuhdi Jasser, l'ex ministro kuwaitiano dell'Informazione Sami Abdullatif Al-Nesf, la scrittrice franco-algerina Razika Adnani, il filosofo tunisino residente a Parigi Youssef Seddik, il giornalista giordano Yosef Alawnah e lo scrittore marocchino Rachid Aylal, tra molti altri.

La tragica persecuzione dei cristiani nel mondo islamico evidenzia un paradosso occidentale: "Dalla loro vittoria nella Seconda guerra mondiale, gli occidentali hanno saputo arrecare grandi benefici a tutta l'umanità", ha scritto Renaud Girard su Le Figaro.

"Dal punto di vista scientifico hanno condiviso le loro grandi invenzioni, come la penicillina o internet. I diritti umani e la democrazia sono lontani dall'essere applicati ovunque nel mondo, ma sono l'unico riferimento per la governance che esiste a livello internazionale. È innegabile che sotto l'impulso degli occidentali i vasti successi politici, tecnici, sociali e della medicina sono stati raggiunti in due generazioni. Ma c'è un ambito in cui il pianeta è indubbiamente regredito dal 1945 e in cui la responsabilità occidentale è ovvia. È la libertà di coscienza e religione. (...) Astenendosi dal difendere i cristiani d'Oriente, l'Occidente ha fatto un duplice errore strategico: ha dato un segnale di debolezza abbandonando i suoi amici ideologici e ha rinunciato al proprio credo".

"Agli occhi dei governi e dei media occidentali", osserva un altro rapporto sulla persecuzione dei cristiani diffuso dall'organizzazione Aiuto alla Chiesa che soffre. "La libertà religiosa sta scivolando verso il basso nelle classifiche dei diritti umani, eclissata da questioni come gender, sessualità e razza".

"La correttezza politica non vuole sapere nulla della persecuzione e della soppressione in corso del Cristianesimo e che pertanto sono ignorate in un modo quasi sinistro", ha di recente dichiarato il vescovo di Linz, nell'Alta Austria, Manfred Scheuer.

Questa eclissi è ancora più tragica, perché tutti sanno che il Cristianesimo è a rischio di "estinzione" in Medio Oriente, ha osservato l'arcivescovo di Canterbury Justin Welby:

"Centinaia di migliaia sono stati costretti a lasciare le loro case. Molti sono stati uccisi, ridotti in schiavitù, perseguitati o convertiti a forza. Anche quelli che rimangono si pongono la domanda: 'Perché restare?'. La popolazione cristiana dell'Iraq, ad esempio, è meno della metà di ciò che era nel 2003 e le loro chiese, case e imprese, sono state danneggiate o distrutte. La popolazione cristiana siriana si è dimezzata dal 2010. Di conseguenza, in tutta la regione le comunità cristiane che erano il fondamento della chiesa universale ora affrontano la minaccia di un'estinzione imminente".

L'Occidente ha tradito i suoi amici cristiani in Oriente (si veda qui e qui). L'Occidente potrebbe chiedersi: cosa stanno facendo il Vaticano e il Papa per combattere questa nuova persecuzione religiosa?

Le critiche sono già arrivate dal mondo cattolico. "Così come ha poca ansia per l'ondata di chiusure delle chiese, Papa Francesco sembra avere poca ansia riguardo all'islamizzazione dell'Europa", ha scritto l'editorialista cattolico statunitense William Kilpatrick.

"In effetti, come dimostra il suo incoraggiamento alle migrazioni di massa, sembra non avere obiezioni all'islamizzazione. O perché crede davvero alla falsa narrazione che l'Islam è una religione di pace, o perché crede che la strategia di profezia che si realizza creerà un Islam più moderato. Francesco sembra essere in pace con il fatto che l'Islam si stia diffondendo rapidamente. Che Francesco sia stato male informato sull'Islam o se abbia adottato una strategia di disinformazione, si sta assumendo un enorme rischio, non solo per la propria vita, ma per la vita di milioni di persone".

Ora ci sono intere aree in Siria che sono state "ripulite" dei loro cristiani storici. Papa Francesco ha di recente ricevuto una lettera da un francescano in Siria, padre Hanna Jallouf, patriarca di Knayeh, un villaggio nei pressi di Idlib, la roccaforte dei ribelli islamisti anti-Assad. "I cristiani di questa terra vivono come gli agnelli tra i lupi", ha scritto Jallouf.

"I fondamentalisti hanno devastato i nostri cimiteri, ci hanno proibito di celebrare qualsiasi liturgia fuori dalla chiesa togliendoci i segni esterni della nostra fede ovvero croci, campane, statue e l'abito religioso".

Se il Papa non vuole ricevere più lettere del genere, dovrà mostrare coraggio e far fronte a una delle persecuzioni più persistenti del nostro tempo.

Papa Benedetto XVI, nel suo discorso di Ratisbona, disse ciò che nessun Pontefice aveva osato dire, ossia che esiste un legame specifico tra la violenza e l'Islam. Per dimostrarlo, Benedetto citò un dialogo del XIV secolo intercorso tra un imperatore cristiano bizantino, Manuele II Paleologo, e un dotto persiano sul concetto di violenza nell'Islam, riportando la frase rivolta dall'imperatore al suo interlocutore musulmano: "Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava".

Anche un altro Papa, Giovanni Paolo II, espresse preoccupazione. Nel 1992, Papa Wojtyla parlò di una "invasione islamista" dell'Europa a monsignor Mauro Longhi, il quale, quando era ancora studente accompagnava spesso il defunto Pontefice nelle sue escursioni in montagna.

"Il Papa mi disse: 'Ricordalo a coloro che tu incontrerai nella Chiesa del terzo millennio. Vedo la Chiesa afflitta da una piaga mortale. Più profonda, più dolorosa rispetto a quelle di questo millennio', riferendosi alle piaghe del comunismo e del totalitarismo nazista. 'Si chiama islamismo. Invaderanno l'Europa. Ho visto le orde provenire dall'Occidente all'Oriente', e poi elencò i paesi uno ad uno: dal Marocco alla Libia all'Egitto, e così via fino alle nazioni orientali.

"Il Santo Padre aggiunse: 'Invaderanno l'Europa, l'Europa sarà una cantina, vecchi cimeli, penombra, ragnatele. Ricordi di famiglia. Voi, Chiesa del terzo millennio, dovrete contenere l'invasione. Ma non con le armi, le armi non basteranno, con la vostra fede vissuta con integrità".

La visione di Giovanni Paolo II somiglia a un prosieguo della campagna storica dell'Islam nelle terre cristiane: "Nel 637, l'esercito islamico conquistò Gerusalemme, due volte santa, e poi il cuore dell'intero Medio Oriente, la culla storica del Cristianesimo", scrive il romanziere algerino Boualem Sansal, il quale prosegue così la descrizione "l'avanzata irresistibile dell'Islam in Occidente: il Nord Africa giudaico-cristiano che si convertì immediatamente; la Spagna cattolica, che fu annessa all'inizio dell'VIII secolo; Bisanzio, che venne conquistata nel 1453; [e poi] Vienna, che fu assediata nel 1529...".

Papa Francesco ora affronta il potenziale rischio di un mondo cristiano fisicamente inghiottito dalla mezzaluna musulmana – come nel logo scelto dal Vaticano per il prossimo viaggio del Pontefice in Marocco. È ora di sostituire l'appeasement.

Giulio Meotti, redattore culturale del quotidiano Il Foglio, è un giornalista e scrittore italiano.



Islam e persecuzione e sterminio dei cristiani (cristianofobia)
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