Papa Francesco: "Gesù era un profugo, fuggì in Egitto per scampare alla furia omicida di Erode"17 Gen. 2019
https://www.tpi.it/2019/01/17/papa-fran ... su-profugoGesù Cristo era un profugo. Lo dice papa Francesco, sostenendo ancora una volta che “le migrazioni arricchiscono le nostre comunità”. Non è la prima volta che papa Francesco si schiera a favore dei migranti.
“Spostarsi e stabilirsi altrove con la speranza di trovare una vita migliore per sé stessi e le loro famiglie: è questo il desiderio profondo che ha mosso milioni di migranti nel corso dei secoli”, scrive Bergoglio nella prefazione del volume “Luci sulle strade della speranza”, una raccolta del suo magistero in tema di migranti, rifugiati e tratta, pubblicata dalla sezione migranti e rifugiati del Dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale.
Il parallelismo tra l’esperienza dei profughi e la vita di Gesù Cristo, da molti considerata fuori luogo e forzata, è uno dei punti cardine degli insegnamenti di Bergoglio. “Gli esodi drammatici dei rifugiati sono un’esperienza che Gesù Cristo stesso provò, assieme a i suoi genitori, all’inizio della propria vita terrena, quando dovettero fuggire in Egitto per salvarsi dalla furia omicida di Erode”, spiega il pontefice.
E l’esperienza della migrazione è una cosa che riguarda Bergoglio anche su un piano personale: i suoi nonni paterni erano emigranti italiani che fuggirono in Argentina nel 1929.
Il volume di Bergoglio si concentra in particolare sulla tratta degli esseri umani, spiegandone cause e suggerendo modalità per sconfiggere il fenomeno.
“Il viaggio dei migranti non è sempre un’esperienza felice. Basti pensare ai terribili viaggi delle vittime della tratta. Anche in questo caso, però, non mancano le possibilità di riscatto, come accadde per il piccolo Giuseppe, figlio di Giacobbe, venduto come schiavo dai fratelli gelosi, il quale in Egitto divenne un fiduciario del faraone”, scrive ancora il papa.
“Come la storia umana, la storia della salvezza è stata segnata da itineranze di diverso genere – migrazioni, esili, fughe, esodi, tutte comunque motivate dalla speranza di un futuro migliore altrove. E anche quando l’itineranza è stata indotta con intenzioni criminali, come nel caso della tratta, non bisogna lasciarsi rubare la speranza di liberazione e di riscatto”, prosegue papa Francesco.
In questo articolo dal titolo: “Ma quindi, Gesù, Giuseppe e Maria, erano o non erano dei profughi?“, abbiamo fatto chiarezza sulla storia della “sacra famiglia”, in fuga dalla Palestina per riparare in Egitto e sottrarsi all’ira di Erode. Qui tutta la storia.
Alberto PentoStando a quanto racconta solo l'evangelista Matteo, l'ebreo Gesù Cristo, ancora in fasce, assieme alla sua famiglia, fuggì in Egitto per sottrarsi alla furia di Erode che temeva che Gesù gli sottraesse il trono come pronosticavano le profezie dell'idolatria religiosa ebraica.
Però Matteo non dice altro, non dice dove, come e da chi e nemmeno quanto durò l'esilio della famiglia di Gesù che sicuramente durò al massino fino alla morte di Erode che morì di lì a poco.
L'Egitto all'epoca era una provincia dell'impero romano come Israele/Palestina e quindi non ci volevano documenti particolari per passare da una provincia ad un'altra.
Sicuramente la famiglia di Gesù, Giuseppe e Maria non ha fatto la parassita né i suoi genitori hanno fatto i criminali criminali, Maria non ha fatto la prostituta o rubato e Giuseppe non ha spacciato droga, rubato, rapinato, esorto, sequestrato e ucciso.
Non hanno certo vissuto alle spalle degli egiziani in alberghi o in ville, si saranno pagati il soggiorno presso conoscenti e amici e Giuseppe che era un bravo artigiano avrà lavorato senza problemi e sarà stato ricercato per la sua professionalità di falegname ebreo.
Alla morte di Erode sono tornati a casa loro, riprendendo la loro esistenza ordinaria.
Poi l'ebreo Gesù Cristo per il resto della sua vita in Israele non era uno straniero, non era un profugo o un rifugiato, non era un migrante economico parassita, non era un clandestino invasore e criminale, non era un terrorista arabo-palestinese, non era un nazista maomettano, era semplicemente e integralmente un ebreo di Israele come lo erano i suoi genitori e Israele è la terra degli ebrei come Gerusalemme è la loro capitale.
L'ebreo Gesù stava a casa sua nella sua terra di Israele che con suo padre Giuseppe si guadagnava il pane dapprima lavorando il legno e poi da adulto e da rabbino errante con le offerte e la carità di chi lo andava ad ascoltare e ne riceveva beneficio: non rubava, non rapinava, non spacciava, non estorceva, non viveva di assistenza pubblica, non era un parassita né un invasore clandestino.
Poi ricordo che l'ebreo Cristo vissuto e morto da ebreo, ucciso dagli invasori romani; probabilmente come suo padre Giuseppe portava anche la kippah prima che i romani gliela togliessero per torturarlo con la corona di spine per poi ucciderlo con la crocifissione.
I preti che la raccontano diversamente sono dei mentitori, dei bestemmiatori, degli eretici, dei figli del demonio.Bergoglio è un bugiardo e promuove il male della terra.A questo personaggio irresponsabile e fanatico ricordo che le migrazioni (emigrazioni/immigrazioni) sono un bene solo quando non sono invasioni,
quando cioè sono richieste, controllate, rispettose, compatibili, graduali, volontarie, libere, vincolate e se non gradite respinte.
Al contrario, le migrazioni (emigrazioni/immigrazioni) quando non sono gradite, quando sono imposte, quando avvengono con la violenza, la frode, l'inganno, l'imposizione, quando non sono libere, quando sono massicce, incontrollate, incompatibili sono un male, uno dei mali più grandi dell'umanità e diventano invasioni che portano guerra, miseria, distruzione e morte.
Ecco quando le migrazioni sono e non sono invasioni e portano il bene e non il maleviewtopic.php?f=194&t=2603 “I popoli devono rimanere nelle loro terre”. Mons. Crepaldi si schiera con Salvini e la Dottrina Sociale della Chiesa contro la politica immigrazionista di Bergoglio https://rivelazione.net/notizie/i-popol ... -bergoglio “La dottrina sociale della Chiesa è chiara: i popoli devono rimanere nelle loro terre. La politica decide se accogliere o no, la religione deve annunciare Cristo. Ma forse qualcuno se n’è scordato…“
A parlare è Monsignor Giampaolo Crepaldi, arcivescovo di Trieste e presidente dell’Osservatorio cardinale Van Thuan sulla dottrina sociale.
E’ chiaro che sono parole in netto contrasto con la linea di Bergoglio.
Bergoglio che continuamente sostiene l’immigrazione e condanna il nostro Governo che chiude i porti.
Bergoglio che fa politica invece di preoccuparsi di evangelizzare Cristo.
Bergoglio che vuole arrivare ad un’unione tra le religioni senza tener conto delle differenze sostanziali che le dividono.
Vediamo ora di analizzare le discrepanze tra l’operato di Bergoglio e quanto afferma la dottrina della Chiesa secondo l’arcivescovo Crepaldi.
Prima di tutto Crepaldi, nell’affrontare il problema dei flussi migratori, afferma che bisogna tener conto “del bene comune non solo degli immigrati ma anche della nazione che li accoglie“. Bisogna “interrogarsi sulle reali possibilità di integrazione. Non solo i bisogni di chi chiede l’accoglienza. La politica deve regolare l’accoglienza in modo strutturale nella tutela del bene di tutti“. E riferendosi all’Italia non sottovaluta i problemi legati all’immigrazione: “Combattere la criminalità organizzata e non scaricare tutta la responsabilità sull’Italia” .
Dichiarazioni che suonano nuove per noi cattolici abituati a sentire Bergoglio che non perde occasione per incentivare l’accoglienza di tutti gli immigrati.
Chiediamo quindi a Bergoglio: accogliendo nel nostro Paese uomini forti africani che non scappano da guerre ma entrano irregolarmente con il solo scopo di portare la malavita impadronendosi anche di Paesi come Castel Volturno in mano alla mafia nigeriana, si fa il bene dell’Italia?
Chiediamo a Bergoglio: favorendo con l’immigrazione la criminalità organizzata si fa il bene di uomini, donne, bambini che, una volta entrati nel nostro Paese, non solo vengono costretti a prostituirsi ma macellati per togliere organi vitali e venderli?
Chiediamo a Bergoglio: questi uomini forti, robusti con cellulari all’ultima moda che una volta messo il piede sul territorio italiano si impongono, hanno solo pretese, non rispettano regole di convivenza, vogliono realmente integrarsi nel nostro Paese?
L’integrazione prima di tutto esige il rispetto per il Paese che ospita. I fatti dimostrano che sono gli italiani a subire!!!
Chiediamo a Bergoglio: come “capo” (presunto) della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, perché porta avanti l’obiettivo di costruire un’unica religione mondiale? Come poter accogliere e condividere “prassi contrarie al bene dell’uomo“?
L’arcivescovo Crepaldi proprio riferendosi all’integrazione afferma: “Non bisogna sottovalutare la religione delle persone che vengono accolte. In questo caso l’Islam. Non bisogna far finta che nella teologia islamica non ci siano elementi che rendono difficile l’integrazione“. Aggiunge: “Una società multireligiosa non è un bene in sè. Ci sono religioni che propongono e impongono prassi contrarie al bene dell’uomo, come la superiorità del maschio sulla femmina o le mutilazioni genitali“.
Anche qui doverose sono le domande da rivolgere a Bergoglio.
Chiediamo a Bergoglio: accogliendo tutti questi uomini prevalentemente di religione islamica non c’è il pericolo che l’Italia perda la sua identità di Paese con radici cristiane cattoliche?
Chiediamo a Bergoglio: come mai, invece di continuare ad evangelizzare Cristo, per rispetto verso gli immigrati e per non offenderli, ha appoggiato sacerdoti che si sono posti contro i presepi e hanno chiuso la Chiesa nel giorno del Santo Natale in segno di protesta verso un governo che chiude i porti per il bene del Paese?
Chiediamo a Bergoglio: come mai invece di difendere la religione cattolica non si è pronunciato quando nelle scuole hanno cercato di sostituire il nome di Gesù e Maria nelle canzoncine di Natale per non ferire bambini di religione islamica?
Chiediamo a Bergoglio: perché questi uomini forti, robusti che non scappano da guerre non rimangono nei loro Paesi per aiutare nello sviluppo, nella crescita? Hanno forse l’obiettivo, come del resto dimostrato, di destabilizzare il nostro Paese?
Chiediamo a Bergoglio: come mai è così appoggiato dalla Massoneria internazionale che arriva anche a ringraziarla pubblicamente?
Da non sottovalutare sono anche le posizioni dei vescovi africani che invitano i loro giovani a non emigrare sostenendo la Dottrina Cattolica della Chiesa che al riguardo dice: “Esiste prima di tutto un diritto a non emigrare e a rimanere nella propria nazione e presso il proprio popolo“.