Così quel tribunale "buonista" ha dato protezione al pakistano di ViterboGabriele Laganà - Sab, 01/06/2019
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... VmKuyk4yR4Il pachistano arrestato stamane a Viterbo era regolare in Italia per sentenza del tribunale di Firenze. A presiedere la sezione che ha deciso è stato un magistrato favorevole all'accoglienza degli immigrati
Il pachistano finito in manette stamane a Viterbo con l’accusa di violenza sessuale su due ragazzine di 11 e 13 anni era regolare sul territorio nazionale per decisione del tribunale di Firenze.
Lo straniero, infatti, aveva ottenuto la protezione dichiarando di essere omosessuale.
L’ordinanza a favore dell’extracomunitario è del 5 aprile 2017. Nel primo semestre di quell’anno, secondo fonti del Viminale, il tribunale toscano aveva accolto l’87,5% dei ricorsi di chi non vuole lasciare l’Italia.
È proprio in questo tribunale che, ad agosto 2017, è stata istituita la sezione specializzata sull’immigrazione presieduta dalla dottoressa Luciana Breggia, relatrice della sentenza che ha escluso il Ministero dell’Interno dal giudizio sull’iscrizione anagrafica di un immigrato.
La dottoressa Breggia è il magistrato che ha partecipato a dibattiti con le Ong, presentato un libro contro i respingimenti e i porti chiusi e in un dibattito sul tema “Migranti alla frontiera dei diritti. Una questione storica-giuridica-culturale” dell’8 aprile 2019 ha sostenuto che “nessuno è clandestino sulla terra”. La Breggia, inoltre, viaggio in Italia per denunciare quello che per lei è la "deumanizzazione delle migrazioni".
A marzo, ad esempio, aveva rilasciato una lunga intervista a Famiglia Cristiana nella quale ha raccontato di girare "molto per le scuole" d'Italia per sensibilizzare su certi temi e di scrivere di "quegli uomini ridotti in condizione di schiavi". Nelle occasioni pubbliche non ha paura di dichiararsi contraria ai centri di accoglienza straordinaria che definisce "limbo di insicurezza". "Ci sono casi di richiedenti asilo che sono letteralmente impazziti durante la lunga attesa, anche a causa delle gravi situazioni dei familiari rimasti in loco, storie di vite spezzate, di famiglie distrutte, storie di enorme sofferenza".
Nel primo semestre del 2017, su 41 ricorsi presentati dai richiedenti asilo la sezione da lei presieduta ne ha accolti 35. Nel 2018-2019, fino ad ora, non si è pronunciata su alcun ricorso.
"Dietro quelle pratiche, quei fascicoli, c'è la storia umana del nostro tempo - ha spiegato il magistrato in una recente intervista - non sono numeri, ma persone e spesso dietro a queste persone ci sono altre persone in bilico, in pericolo".
Lo scorso 15 maggio, la Breggia ha emesso una sentenza con cui ha negato al ministero dell'Interno la possibilità di impugnare una decisione del tribunale di Firenze che aveva precedentemente disposto l'immediata iscrizione all'anagrafe del Comune di Scandicci di un richiedente asilo somalo. "Ogni richiedente asilo, una volta che abbia presentato la domanda di protezione internazionale - aveva deciso lo scorso marzo il giudice Carlo Carvisiglia -deve intendersi comunque regolarmente soggiornante, in quanto ha il diritto di soggiornare nel territorio dello Stato durante l'esame della domanda di asilo".
In sostanza, con questo verdetto è stato tolta al Viminale la possibilità di opporsi alla sentenza e ha lasciato ai sindaci la completa autonomia di decisione contrastando quello che al ministero definiscono "un orientamento giurisprudenziale consolidato".
Per quanto riguarda la situazione del pachistano arrestato stamane a Viterbo, la commissione territoriale aveva respinto la richiesta di asilo dell’extracomunitario ma l’immigrato aveva fatto ricorso. Tenuto conto della gravità dei fatti, grazie al Decreto Sicurezza, verrà richiesta alla Commissione nazionale la revoca del permesso che comunque scade il 24 luglio 2019. E così, fatte salve le esigenze cautelari, il pachistano potrà essere espulso dall’Italia.
All’attacco della sentenza del tribunale di Firenze che ha dato protezione al pachistano è andato anche il senatore Roberto Calderoli, vice presidente del Senato. "La terribile vicenda di Viterbo, dove un immigrato pakistano ha violentato due 14enni, è ancora più ripugnante pensando al fatto che questo individuo era stato accolto in Italia in quanto si era dichiarato omosessuale e per questo a rischio nel caso fosse rimandato in Pakistan. Ora in Pakistan tornerà subito perché verrà espulso e a questo punto affari suoi se correrà rischi o meno, la cosa non ci riguarda. Ma resta il dramma di queste sue bambine violentate e la preoccupazione pensando che altre migliaia di immigrati avranno ottenuto la medesima protezione semplicemente dichiarando di essere omosessuali. Adesso però auspico che la sezione del Tribunale di Firenze che nell’aprile 2017 ha concesso la protezione a questo individuo, e che nel primo semestre del 2017 ha accolto l’87,5% delle domande di protezione, rifletta sulle conseguenze tragiche delle loro scelte, di cui sono responsabili".
Boom di migranti "omosessuali". Iscritti all'Arcigay per avere asiloClaudio Cartaldo - Mar, 06/09/2016
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... KS1U-gPikEBoom di migranti che si dichiarano omosessuali per ottenere lo status di rifugiato. Alcuni si iscrivono anche all'Arcigay. Grimoldi (Ln): "rischiamo che venga riconosciuto lo status di rifugiati a decine di migliaia di immigrati che altrimenti verrebbero espulsi"
Gli immigrati ormai han capito come ottenere lo status di rifugiato. Le commissioni territoriali sono chiamate a "scoprire" tra le persone in fuga dalla guerra quelle che si fingono deportate, perseguitate, condannate a morte.
E sono tante. Tantissime. Alcuni mesi fa una mediartice culturale aveva raccontato al Giornale.it che il più delle volte le storie dei migranti si assomigliavano. Spesso inventate di sana pianta: chi diceva di non avere più una famiglia in Patria, chi di essere sotto tiro del governo di turno. Ultimamente però per ottenere lo status di rifugiati in molti si dichiarano gay e dicono di provenire da uno dei tanti Paesi islamici (africani o mediorientali) dove si applica la shaaria che prevede il carcere o addirittura la pena capitale per gli omosessuali.
I migranti dicono di essere gay
L’allarme nei giorni scorsi è stato lanciato dagli operatori delle Marche dove c’è stata un’impennata di ‘outing’: in pratica quasi tutti i richiedenti asilo, nel presentare la domanda, hanno detto di essere omosessuali. Sembra che gli immigrati abbiano ricevuto un’imbeccata, qualcuno vocifera da addetti dell’Unhcr: visto che le loro domande sarebbero state respinte, trattandosi di semplici migranti economici, gli sarebbe stato suggerito di dichiararsi omosessuali. E così hanno fatto. E stanno facendo. Facile prevedere che in questo modo quel misero 5% di domande di asilo accolte con questo escamotage si impennerà, magari arrivando anche al 50%.
La denuncia della Lega Nord
A protestare è la Lega Nord, con il parlamentare lombardo Paolo Grimoldi che annuncia un’interrogazione immediata al ministro Alfano: “A questo punto rischiamo che venga riconosciuto lo status di rifugiati a decine di migliaia di immigrati che altrimenti verrebbero espulsi. Alla ripresa dei lavori parlamentari presenterò al ministro degli Interni un’interrogazione per sapere quanti sono i richiedenti asilo che nel presentare domanda di protezione si sono dichiarati omosessuali. Vogliamo sapere quante sono le domande accolte e se sono state fatte delle verifiche sulla veridicità di queste dichiarazioni.” Ma il Carroccio punta l’indice anche su un’altra questione. “In un’intervista su Repubblica, un immigrato del Gambia diventato rifugiato in quanto gay spiega di essersi iscritto all’Arcigay. Ecco – sottolinea Grimoldi - il fatto che un immigrato dica di essersi subito iscritto all’Arcigay fa già capire che con questo escamotage il Governo ci riempirà di immigrati, facendo la felicità e la ricchezza delle cooperative sue amiche, e il Pd farà pure il pieno di voti. Poi se i vari provvedimenti per velocizzare la concessione della cittadinanza venissero approvati ci ritroveremmo improvvisamente decine di migliaia di ‘nuovi italiani’, iscritti all’Arcigay, ed elettori del Pd. Hanno proprio ragione quelli che sostengono che l’immigrazione è un’opportunità da sfruttare: lo è davvero, ma per il Pd…”