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Plebiscito 1866: gli aspetti poco considerati7 giugno 2018 | Da daniele
http://www.life.it/1/plebiscito-1866-gl ... onsideratiDel Plebiscito 1866 non se ne parla mai a sufficienza e, quando lo si fa, viene evidenziato soprattutto l’aspetto dei risultati scandalosamente falsati ma, quasi mai, vengono rilevate le situazioni che rendono giuridicamente nullo ab origine il plebiscito e l’annessione del Veneto all’Italia.
Nulla vale, se già una volta il Giudice Zacco del Tribunale italiano di Venezia, nella sentenza che vedeva LIFE Treviso citare in Giudizio il presidente della Repubblica italiana (allora Napolitano) ed il presidente del Consiglio dei Ministri (allora Prodi), rappresentanti di uno Stato che in maniera illecita aveva occupato e annesso il Veneto, sentenziava “trattarsi di questioni di diritto internazionale da tempo archiviate dalla storia”, sentenza venezia pdf perché da un fatto nullo sin dall’origine, non possono essere legittimati i suoi effetti con un’archiviazione da parte della storia.
L’argomento trova attualità nei recenti eventi internazionali con il caso di annessione della Crimea da parte della Federazione russa.
Allora, il Consiglio d’Europa per tentare di risolvere la conseguente vertenza internazionale sorta tra Russia, Europa e Stati Uniti, ha istituito la Commissione di Venezia* che nel suo parere n.762/2014 del 21 marzo 2014 metteva in dubbio la validità del Referendum sull’indipendenza della Crimea del 16 marzo 2014, sulla base di queste argomentazioni:
– la presenza massiccia di forze armate;
– l’inesistenza di una legge di preesistente regolazione del referendum;
– la violazione della libertà di espressione e altri diritti sanciti dagli artt. 19, 21 e 22** del Patto sui diritti civili e politici (anche con illeciti arresti e detenzione);
– il periodo assai breve (10 giorni)*** intercorsi tra l’indizione e lo svolgimento del referendum;
– il fatto che il quesito non era formulato in modo neutro.
Una fotocopia delle situazioni paradossalmente verificatesi nel Plebiscito del 1866, nella Venetia, “archiviate dalla storia” consentendo agli illeciti effetti di permanere attuali; ma nel caso Crimea, i leaders del G7 dichiararono quel referendum privo di effetti giuridici e l’Assemblea Generale ONU, con la risoluzione 68/262 del 27 marzo 2014, dichiarava nullo il referendum ed i suoi effetti.
Come conseguenza logica: NULLO, l’ancorché truffaldino, Plebiscito 1866 e NULLI i suoi effetti.
Sconcerto desta anche quel “questioni di diritto internazionale da tempo archiviate dalla storia” che, nel caso delle repubbliche baltiche, Estonia, Lettonia e Lituania, non è stato considerato, dalla Comunità internazionale degli Stati, elemento ostativo all’indipendenza di queste dalla Russia; queste, adducendo il fatto che l’indipendenza non fosse frutto di secessione, ma di un ritorno alla condizione di Stati indipendenti riconosciuti dal 1918 al 1940, anno di annessione non consenziente all’URSS, hanno riottenuto indipendenza e riconoscimento dell’intera comunità internazionale, URSS compresa.
Anche in questo caso, una paradossale similitudine alle condizioni del Veneto, smembrato e annesso all’Italia nel modo di cui sopra, impostosi e riconosciuto come repubblica indipendente per oltre 1100 anni.
In conseguenza, anche il Popolo Veneto, come l’ Estone, il Lettone ed il Lituano, ha diritto di ritornare indipendente non per secessione, ma per il ripristino di Stato indipendente della Repubblica Veneta , col pieno riconoscimento della Comunità internazionale.
Ma nulla avviene per caso:
– o i Veneti tira fòra i skei pa’ ‘ndare indove ke konta;
– o £i mostra de ‘ver £e ba£e e £i ciapa el forkòn in man.
In caso contrario £i kreparà da s-ciavi.
Daniele Quaglia
* Commissione di Venezia: nome profetico per il luogo e l’argomento in discussione.
** Strana questa sequenza di articoli che ricorda le date tragiche dell’annessione: 19, 21 e 22 ottobre 1866. Un’altra profezia?
*** Nel caso Veneto, il Plebiscito è stato deciso il 19 ottobre per svolgersi il 21 e 22 (sic!) ottobre medesimo: solo tre giorni e tutto era compiuto (con poca stampa, analfabetismo cronico, no TV, no telefono, no computer, no cellulari, no internet ….. !) per poi essere archiviato dalla storia!
Alberto PentoNon condivido minimamente questa lettura incoerente e faziosa, assurda come tante posizioni venetiste:
a) il plebiscito del 1866 che confermò l'annessione del Veneto all'Italia è paragonabile al referendo del 2014 in Crimea che sancì l'annessione alla federazione Russa in quanto in Crimea si trattava di decidere tra l'appartenenza all'Ucraina o alla Russia e la maggioranza dei crimei è russa mentre in Veneto o nella Venetia si è trattato di decidere se restare sudditi francesi o austriaci (?) o diventare sudditi italiani e i veneti preferirono lo stato italiano;
b) i veneti che nel 1866 avevano il diritto di voto avrebbero potuto anche starsene a casa e non andare a votare se proprio non ne volevano sapere dell'Italia e avevano vilmente paura di esporsi votando pubblicamente e visibilmente NO, oppure potevano andare a avotare e votare coraggiosamente e fieramente NO, invece sonop andati a votare in massa e hanno votato SÌ e se lo hanno fatto due sono le possibilità o hanno votato SÌ per viltà o hanno votato SÌ convintamente nella speranza che con l'Italia sarebbero stati meglio.Crimeahttps://it.wikipedia.org/wiki/CrimeaLa penisola è stata abitata in antichità da Sciti e Greci, fino a sviluppare durante i primi secoli d.C. un regno semi-autonomo dall'impero romano. Coinvolta nelle migrazioni di popoli della tarda antichità e dell'alto medioevo, la penisola ha visto il susseguirsi di Goti, Unni, Bulgari, Bizantini e diverse popolazioni slave e turcofone. Nel tardo medioevo fu parte dei territori mongoli e subì in parte la colonizzazione di Genova e Venezia. In età moderna, dopo la disgregazione degli imperi mongoli, fu sede del Khanato di Crimea, un regno tataro dipendente dall'impero ottomano, fino al 1783 quando fu conquistata dall'impero russo. Dopo la rivoluzione russa e la riorganizzazione territoriale degli anni successivi assunse nel 1921 il nome di Repubblica Socialista Sovietica Autonoma di Crimea, parte della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa.
Khanato di Crimeahttps://it.wikipedia.org/wiki/Khanato_di_Crimea Fondò il suo stato indipendente nel 1441 dopo una lunga battaglia per l'indipendenza dall'Orda d'Oro. Il khanato comprendeva la penisola della Crimea (eccetto la costa meridionale e sud-occidentale e i porti, controllati dalla Repubblica di Genova) e le steppe dell'attuale Ucraina e Russia, anche conosciute come Dasht-i Kipchak.
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Nella prima metà del XVII secolo i Calmucchi avevano infatti formato il Khanato calmucco nella regione del basso Volga, e sotto la guida di Ayuka Khan intrapresero molte operazioni militari contro Tatari di Crimea e Nogay. Diventando parte della Russia e tenendo fede al giuramento di proteggere il suo confine sudorientale, il khanato calmucco prese attivamente parte a tutte le campagne militari russe del XVII e XVIII secolo, arrivando a parteciparvi con 40.000 cavalieri perfettamente equipaggiati.
Forze ucraine e russe insieme attaccarono il khanato durante le campagne Chigirin e le campagne di Crimea, e durante la guerra russo-turca (1735-1739) i Russi, sotto il comando del feldmaresciallo Burkhard Christoph von Munnich riuscirono finalmente ad attestarsi sulla penisola stessa. Le frizioni militari continuarono durante il regno di Caterina II. La nuova guerra russo-turca (1768-1774) terminò con il trattato di Kuchuk-Kainarji, che rese il khanato indipendente dall'Impero Ottomano, allineandolo però a quello Russo. Il regno dell'ultimo khan di Crimea Şahin Giray fu segnato dal crescere dell'influenza russa e da scoppi di violenza da parte della sua amministrazione contro la dissidenza interna. L'8 aprile 1783, Caterina intervenne nella guerra civile, annettendosi di fatto l'intera penisola. Nel 1787, Şahin Giray fuggì nell'Impero ottomano, dove venne poi giustiziato per tradimento a Rodi. Ciò nondimeno la stirpe reale dei Giray sopravvisse.
Repubblica autonoma di Crimeahttps://it.wikipedia.org/wiki/Repubblic ... _di_CrimeaLa Repubblica autonoma di Crimea è una repubblica che ha fatto parte dell'Ucraina dalla cessione del 1954 fino all'11 marzo 2014, quando, in conseguenza della crisi politica della Crimea del 2014, è divenuta una repubblica indipendente, ed è stata annessa alla Federazione russa il 18 marzo 2014, a seguito di un referendum, con il nome di Repubblica di Crimea.
La popolazione è per il 58,5% di etnia russa e per il 24,4% di etnia ucraina. La minoranza etnica dei tartari di Crimea, che nel 2001 formavano il 12,1% della popolazione, discende direttamente dal periodo della dominazione del Khanato di Crimea.Il referendum sull'autodeterminazione della Crimea del 2014
https://it.wikipedia.org/wiki/Referendu ... a_del_2014 Il referendum sull'autodeterminazione della Crimea del 2014, ufficialmente referendum generale della Crimea (in russo: общекрымский референдум?; in ucraino: загальнокримський референдум?; in tataro: Umum Qırım referendumu), è stato un referendum sull'autodeterminazione della penisola di Crimea (comprendente la Repubblica autonoma di Crimea e la città autonoma di Sebastopoli), in Ucraina, che si tenne il 16 marzo 2014.
Inizialmente previsto il 25 maggio 2014, stesso giorno delle elezioni presidenziali in Ucraina[3], fu anticipato prima al 30 marzo e poi al 16 marzo. Il referendum fu preceduto il 4 marzo 2014 dalla richiesta del parlamento della Crimea, approvata con 78 voti su 81, che la repubblica - se fosse divenuta indipendente - potesse entrare a far parte della Federazione russa. Inoltre, l'11 marzo 2014 la repubblica dichiarò unilateralmente l'indipendenza dall'Ucraina.
Il 21 marzo 2014 la Duma discusse un disegno di legge per l'adesione della Crimea alla Federazione russa.
Il referendum proponeva due quesiti, tra cui i votanti dovevano scegliere, scritti nelle tre lingue coufficiali della Crimea (russo, ucraino e tataro di Crimea in alfabeto cirillico);
Sei a favore del ricongiungimento della Crimea con la Russia come soggetto federale della Federazione Russa?
Sei a favore del ripristino della Costituzione del 1992 e dello status della Crimea come parte dell'Ucraina?
L'affluenza fu di 1 548 197 votanti su 1 839 466 aventi diritto, pari all'84,2%.
Il quorum di validità del referendum, fissato al 50%, fu dunque superato.
Opzioni Voti %
Si Opzione 1 1 495 043 97,32
No Opzione 2 41 247 2,68
Totale 1 536 290 100,00
Schede bianche e nulle 11 907
Totale votanti 1 548 197