???
REPUBBLICA VENETA: PER SOLUZIONI GANDHIANE ALLE CRISI MEDIO-ORIENTALI
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 7825191297
L'insediamento di un'ambasciata USA presso lo Stato d'Israele a Gerusaleme, ci sembra una infelice e gratuita provocazione contro la popolazione araba della Cisgiordania.
La questione israelo-palestinese non ha bisogno di provocazioni ma di iniziative distensive che favoriscano un riavvicinamento e un rispetto tra le diverse comunità della regione.
L'iniziativa di Washington non cambia nulla nella realtà delle cose: la capitale israeliana rimane ancora a Tel Aviv.
L'azzardato passo dell'amministrazione Trump appare come un espediente politico per distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dai problemi interni USA.
La Repubblica Veneta invita tutte le parti in gioco a percorrere vie gandhiane, le sole capaci di trovare e assicurare soluzioni politiche, culturali e religiose condivise, meritevoli e valide per tutta l'area medio-orientale.
Venezia 14.5.2018
Ufficio Dogale
Ufficio Dogale – San Polo 2398 – 30125 Venezia
governoveneto@gmail.com – info 338 8167955
Albert Gardin – CXXI Doge
Giancarlo Orini – Presidente del Maggior Consiglio
Gino Quarelo
1) Non esistono soluzioni gandhiane in medioriente. Con i nazisti maomettani esiste solo il confronto militare e la forza.
Gandhi ha soltanto reso possibile l'indipendenza dell'India, avvenuta però con ritorsioni violente da parte dell'impero inglese; ma non ha risolto l'insanabile conflitto tra indiani divenuti nazisti maomettani e gli indiani rimasti indù, conflitto che ha portato alla guerra civile e alla separazione dell'area maomettana divenuta Pakistan.
2) La Cisgiordania non esiste come non esiste il nord-est italiano. Esistono il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, la Giudea e Samaria.
3) Gerusalemme è la capitale di Israele ed è la città degli ebrei, come Verona, Vicenza, Venezia, Treviso, Rovigo, Belluno e Padova sono le città venete dei veneti.
4) Gli USA hanno tutto il diritto di spostare la loro ambasciata nella capitale di Israele che è Gerusalemme e non Tel Aviv. In ciò non vi è alcuna provocazione.
5) Quelli che tu chiami arabi in realtà sono un miscuglio di egiziani, arabi, siriani, giordani e altri e ciò che gli accomuna è il loro essere nazi-maomettani che odiano ogni diversamente religioso e pensante, in particolare gli ebrei.
6) I veneti che pretendono rispetto per la loro terra e per se stessi come "popolo" devono imparare a rispettare anche gli altri come gli ebrei e la loro terra israeliana con capitale Gerusalemme. Gli ebrei sono antichi quanto i veneti e sono insediati nella loro terra storica tanto quanto i veneti. La loro capitale Gerusalemme è più vecchia di Venezia e tanto quanto Verona, Vicenza e Padova.
7) Il popolo palestinese maomettano è un'invenzione recente. Nel passato per popolo palestinese si intendeva quello ebraico. Il popolo palestinese nazi maomettano è una creazione politica recente in funzione antiebraica e antisraeliana.
8) I conflitti e la violenza in questa area del mondo sono solo una conseguenza dell'inciviltà nazi-maomettana che si può osservare ovunque nel mondo ove si siano insediati i maomettani, con il loro Corano e il loro mostruoso idolo dell'orrore e del terrore Allah.
9) A noi Veneti gli Ebrei dei millenni passati e dell'odierno Israele non hanno mai fatto del male, invece i maomettani o mussulmani o islamici sì e molto, lungo tutti i 1400 anni della loro storia.
10) Neanch'io veneto indipendentista, mi vergogno di difendere Israele. Oggi mi sono recato con sul capo la kippà e con in mano un'asta con una grande bandiera israeliana e mi sono girato il centro di Vicenza, di Padova e Treviso. A Padova una coppia di israeliani ebrei in vacanza mi ha salutato e si è fatta un selfie con me, (la polizia mi ha anche tenuto d'occhio per proteggermi, Padova è una città difficile); a Treviso mi si è avvicinato all'improvviso un marocchino nato a Treviso e si è fatto un selfie con me e la bandiera israeliana, gli ho raccontato le ricorrenze e le celebrazioni del 14 maggio. Nel complesso è stata una buona giornata, ho camminato molto, stringendo con affetto la bandiera di Israele.
Gino Quarelo
1) Non esistono soluzioni gandhiane in medioriente. Con i nazisti maomettani esiste solo il confronto militare e la forza.
Gandhi ha soltanto reso possibile l'indipendenza dell'India, avvenuta però con ritorsioni violente da parte dell'impero inglese; ma non ha risolto l'insanabile conflitto tra indiani divenuti nazisti maomettani e gli indiani rimasti indù, conflitto che ha portato alla guerra civile e alla separazione dell'area maomettana divenuta Pakistan.
http://www.lindro.it/india-pakistan-70- ... -di-guerra
Gino Quarelo
2) La Cisgiordania non esiste come non esiste il nord-est italiano. Esistono il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, la Giudea e Samaria: https://it.wikipedia.org/wiki/Giudea_e_Samaria
Niram Ferretti
Giudea e Samaria appartengono ai territori a occidente del fiume Giordano che il Mandato Britannico per la Palestina del 1923 assegnava alla disponibilità ebraica. I territori vennero catturatti dalla Giordania nel 1948 e successivamente annessi illegalmente nel 1951. Vennero nuovamente catturati da Israele nel 1967 a seguito della Guerra dei Sei Giorni. Essendo territori privi, legalmente, di un detentore sovrano, sono tecnicamente territori contesi. Gli Accordi di Oslo del 1993, "superano" in un certo senso le disposizioni del Mandato, assegnando all'Autorità Palestinese, l'Area A e quella B.
Gino Quarelo
3) Gerusalemme è la capitale di Israele ed è la città degli ebrei, come Verona, Vicenza, Venezia, Treviso, Rovigo, Belluno e Padova sono le città venete dei veneti.
"Gerusalemme capitale", due semplici parole che fanno paura
23 Dicembre 2017
https://www.ilfoglio.it/il-foglio-inter ... ura-169301
Alla richiesta di nominare la capitale di vari paesi, diverse persone avrebbero difficoltà a ricordare che la capitale del Canada è Ottawa e che la capitale dell’Australia è Canberra, ma ben pochi avrebbero difficoltà a ricordare che la capitale dello Stato ebraico è, ovviamente, Gerusalemme”. Così Moshe Arens, ex ministro israeliano della Difesa ed editorialista di Haaretz. “Allora, dove sta il problema se si riconosce esplicitamente questa ben nota realtà come ha fatto la settimana scorsa il presidente degli Stati Uniti? Chi è che non vuole che vengano proferite queste semplici parole? Chi è che si infuria quando le sente dire da altri? Chi è che trema di paura quando le sente pronunciare? Gerusalemme è ufficialmente la capitale di Israele da 68 anni, ed è la capitale del popolo ebraico da tremila anni. Chi rifiuta di riconoscere Israele come stato nazionale del popolo ebraico non vuole riconoscere Gerusalemme come capitale del paese che vorrebbe spazzare via dall’esistente. E intanto nega ogni legame storico tra Gerusalemme e popolo ebraico.Lo fanno capi palestinesi ignoranti, che siano affiliati a Fatah o a Hamas. Lo fanno i nemici giurati di Israele a Teheran, gli ayatollah iraniani. Lo fanno i leader dei paesi che si rifiutano di avere relazioni diplomatiche con Israele. Non solo si rifiutano di riconoscere che Gerusalemme è la capitale di Israele, ma si infuriano quando sentono che qualcun altro la riconosce.
E che dire degli amici di Israele nelle capitali dell’Europa occidentale, che intrattengono rapporti diplomatici con Israele, i cui ambasciatori presentano le credenziali al presidente d’Israele a Gerusalemme e i cui leader parlano alla Knesset a Gerusalemme quando visitano Israele? Perché non riconoscono che Gerusalemme è la capitale di Israele? Perché attaccano il presidente degli Stati Uniti quando dichiara che Gerusalemme è la capitale di Israele? Tolto il velo dell’ipocrisia e della politica interna che influenzano il loro atteggiamento nei confronti di Israele, rimarrebbe solo il loro desiderio di promuovere la pace tra Israele e palestinesi. Si aspettano che i palestinesi ottengano concessioni da Israele in cambio del riconoscimento che Gerusalemme è la capitale d’Israele. Ma se credono di dare ai palestinesi una forte carta negoziale, si sbagliano. In realtà mettono un ostacolo alla ripresa dei negoziati (che sono cessati da quando Barack Obama, entrando alla Casa Bianca, chiese che venissero fermate indistintamente tutte le attività di costruzione al di là delle linee armistiziali del 1949 pensando in questo modo di far avanzare il processo di pace). I palestinesi, specialmente quelli che vivono a Gerusalemme est, sanno bene che Gerusalemme è la capitale di Israele. La maggioranza dei palestinesi di Gerusalemme est preferirebbe vivere sul versante israeliano del confine, a Gerusalemme, anziché in uno stato palestinese quando venisse istituito”.
Gino Quarelo
4) Gli USA hanno tutto il diritto di spostare la loro ambasciata nella capitale di Israele che è Gerusalemme e non Tel Aviv. In ciò non vi è alcuna provocazione.
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/m ... 3d345.html
Gerusalemme capitale storica sacra e santa di Israele, terra degli ebrei da almeno 3 mila anni.
viewtopic.php?f=197&t=2472
Mi dispiace per te ma Trump finora, ha dimostrato di essere uno dei migliori presidenti che gli USA abbiano mai avuto.
Je suis Charlie e Trump, forza Trump!
viewtopic.php?f=141&t=2482
Trump Donald
viewtopic.php?f=141&t=2262
Io sto con Trump, gli USA e non sono antiamericano.
Sto con Israele e i suoi ebrei e e assolutamente non posso minimamente stare dalla parte dei nazi maomettani chiunque essi siano: palestinesi, arabi, siriani, iraniani, irakeni, egiziani, pakistani, turchi, marocchini, tunisini, algerini, libici, nigeriani, afgani, ...
https://www.facebook.com/Netanyahu/vide ... 5553887076
“Grazie presidente Trump Riconoscendo la storia hai fatto la storia”
14 maggio 2018
David Sinai
http://www.italiaisraeletoday.it/grazie ... -la-storia
“Presidente Trump – ha detto Benjamin Netanyahu – riconoscendo la storia, hai fatto la storia, tutti noi siamo profondamente commossi e tutti noi siamo profondamente grati. Grazie, Presidente Trump, per avere il coraggio di mantenere le promesse!”
Sessantanove anni dopo che Israele aveva dichiarato Gerusalemme come sua capitale, e 23 anni dopo che il Congresso degli Stati Uniti aveva approvato una legge che imponeva che Washington trasferisse la sua ambasciata, gli Stati Uniti hanno aperto formalmente l’ambasciata a Gerusalemme.
In un video all’indirizzo dell’assemblea, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto che “Israele, come tutte le nazioni sovrane, ha il diritto di nominare la propria capitale. Gli Stati Uniti saranno sempre un grande amico di Israele e un partner nella causa della libertà e della pace.”
Il genero e il consulente senior di Trump, Jared Kushner, è salito sul palco. per dichiarare che “Quando il presidente Trump fa una promessa, la mantiene.Trasferendo la nostra ambasciata a Gerusalemme, abbiamo dimostrato ancora una volta al mondo che ci si può fidare degli Stati Uniti. Noi stiamo con Israele perché crediamo entrambi nella libertà, siamo uniti perché crediamo entrambi nei diritti umani, siamo uniti perché entrambi crediamo nella democrazia e sappiamo cosa è giusto da fare.”
Da sottolineare che Kushner ha ricevuto un clamoroso e fragoroso applauso quando ha menzionato la decisione del presidente Trump di uscire dall’accordo nucleare iraniano, e quando ha reso grazie all’ambasciatore statunitense all’ONU Nikki Haley per il suo duro lavoro.
Gino Quarelo
5) Quelli che tu chiami arabi in realtà sono un miscuglio di egiziani, arabi, siriani, giordani e altri e ciò che gli accomuna è il loro essere nazi-maomettani che odiano ogni diversamente religioso e pensante, in particolare gli ebrei.
Alcune domande scomode sulla Palestina su cui riflettere
Dic 30, 2015
http://www.rightsreporter.org/alcune-do ... riflettere
Riproponiamo questo pezzo non nostro sulla Palestina (ma ignoriamo l’autore altrimenti lo avremmo citato) pubblicato a suo tempo sul nostro forum che però ora non è più disponibile. Buona lettura e buona riflessione.
Egregio signore/a, sarebbe così gentile da rispondere a qualche domanda? Se lei è così sicuro che la “Palestina” sia stata fondata molti secoli fa, ben prima della presenza degli ebrei e abbia lasciato tracce nella storia, beni culturali da conservare, eredità da difendere, certamente lei sarà in grado di rispondere alle seguenti domande:
Quando è stata fondata e da chi?
Quali erano i suoi confini?
Qual era la sua capitale?
Quali erano le sue città più importanti?
Qual era la base della sua economia?
Qual era la sua forma di governo?
Può citare almeno un leader palestinese prima di Arafat e di Amin Al Husseini, il muftì di Gerusalemme amico di Hitler?
La “Palestina” è stata mai riconosciuta da un paese la cui esistenza a quel tempo non lascia spazio a discussioni?
Qual era la lingua parlata nello stato di Palestina prima degli ebrei?
Avevano un sistema politico? Il loro sovrano portava un titolo? C’era un parlamento o un consiglio? Hanno combattuto delle battaglie?
C’è un qualche libro palestinese prima del Novecento? Può nominare uno scrittore palestinese, un pittore, uno scultore, un musicista, un architetto palestinese prima di tale data?
Esiste un piatto tipico palestinese, che lei sappia? Un costume caratteristico?
Che religione aveva la Palestina prima di Maometto?
Qual era il nome della sua moneta? Ne esistono degli esemplari in qualche museo?
Scelga pure una data nel passato anche recente e ci dica: qual era il tasso di cambio della moneta palestinese nei confronti del dollaro, yen, franco, ecc.?
Poiché questo paese oggi non esiste, può spiegare la ragione per cui ha cessato di esistere? E può specificarne la data di estinzione?
Se la sua organizzazione piange per il destino dei poveri palestinesi “occupati”, mi può dire quando questo paese era orgoglioso e indipendente?
Se le persone che, a torto o a ragione, chiamate palestinesi non sono solo una collezione di immigrati dai paesi arabi e se davvero hanno una identità definita etnica che assicura il diritto di autodeterminazione, mi sa spiegare perché non hanno cercato di essere indipendenti dai paesi arabi prima della devastante sconfitta nella Guerra dei Sei Giorni? Perché datano l’”occupazione” dal ’67, se prima i “territori palestinesi” erano governati da stati “non palestinesi” come l’Egitto e la Giordania?
Le ho fatto tante domande, mi auguro che potrà rispondere almeno a qualcuna. Finisco solo con una nota: spero che lei non confonda i palestinesi con i Filistei, che erano una popolazione marittima di lingua indeoeuropea (i popoli del mare) che fecero un’invasione in terra d’Israele, come anche in Egitto e nell’attuale Libano verso il nono secolo a.C. Il solo rapporto è l’invenzione romana che dopo la distruzione del Tempio, nel I secolo, ribattezzò quelle terre per spregio con il nome di un antico nemico dei ribelli ebrei. L’etimologia non è storia.
Altre domande scomode
Come mai non è nato uno Stato palestinese tra il ’48 e il ’67?
E poi un’altra domanda: come sono stati trattati i profughi palestinesi dai fratelli arabi prima e dopo il ’67, dopo ma anche prima sottolineo?
Conoscete gli orrori del “Settembre nero” in Giordania? Conoscete il ruolo della Siria nel massacro del campo di Tal el Zatar?
Ma soprattutto: sapete che se i palestinesi avessero accettato il piano di spartizione dell’Onu, oggi avremmo due popoli e due Stati? Non c’era bisogno di tante guerre e tanto spargimento di sangue se gli arabi e i palestinesi avessero accettato il diritto degli ebrei ad avere uno Stato. Questo pochi lo sanno. Pochi lo vogliono sapere.
E’ possibile che 20 anni dopo Oslo, miliardi di dollari, miliardi di euro, aiuti da tutto il mondo, compreso Israele, l’Autorità Palestinese non sia stata capace di costruire un solo ospedale moderno, una qualsiasi struttura e continui a piangere miseria? Questa è la domanda che molti si fanno, per “molti” intendo le persone pensanti, non certo i pacifisti filopalestinesi o i sinistri antisraeliani che continuano il boicottaggio contro Israele, accecati dall’odio e dalla loro criminale ideologia. Allora?
Qualcuno sa dirmi dove sono finiti i miliardi e perché l’ANP (per non parlare di Gaza) pullula di villone con piscina di proprietà dei capi e capetti palestinesi mentre non esiste un ospedale degno di questo nome, non esistono università se non quelle dove si allevano amorevolmente giovani fanatici destinati a diventare possibili terroristi, (es.: Bir Zeit)?
Qualcuno sa dirmi perché, letteralmente affogati, alla Paperon de’ Paperoni, nei miliardi che il mondo manda da decenni all’ANP, miliardi che avrebbero potuto ricoprire d’oro ogni casa palestinese e rendere ricco ogni singolo abitante, miliardi che avrebbero potuto costruire ospedali e atenei all’avanguardia, la popolazione palestinese vive male e chi ha bisogno di cure serie deve venire in Israele o andare in qualche altro paese disposto ad accoglierli e a curarli gratis?
Alcune persone dicono che gli arabi sono “nativi palestinesi”, mentre gli ebrei sono “invasori” e”colonizzatori”. Quindi, io ho letto le biografie dei leader israeliani e palestinesi e sono diventato confuso.
Ecco chi tra i leader israeliani e palestinesi è Nato il in Palestina:
Leaders israeliani:
BENJAMIN NETANYAHU, Nato il 21 ottobre 1949 a Tel Aviv.
EHUD BARAK, Nato il 12 febbraio 1942 a Mishmar HaSharon, Mandato britannico della Palestina.
ARIEL SHARON, Nato il 26 febbraio 1928 a Kfar Malal, Mandato britannico della Palestina.
EHUD OLMERT, Nato il 30 settembre 1945 a Binyamina-Giv’at Ada, Mandato britannico della Palestina.
ITZHAK RABIN, Nato il 1 March 1922 a Gerusalemme, Mandato britannico della Palestina.
ITZHAK NAVON, Presidente israeliano nel 1977-1982. Nato il 9 aprile 1921 a Gerusalemme, Mandato britannico della Palestina.
EZER WEIZMAN, Presidente israeliano nel 1993-2000. Nato il 15 giugno1924 a Tel Aviv, Mandato britannico della Palestina.
Leader arabi “palestinesi”:
YASSER ARAFAT, Nato il 24 agosto 1929 al Cairo, Egitto.
SAEB EREKAT, Nato il 28 Aprile 1955, in Giordania. Ha la cittadinanza giordana.
FAISAL ABDEL QADER AL-HUSSEINI, Nato il 1948 a Bagdad, Iraq.
SARI NUSSEIBEH, Nato il 1949 a Damasco, Siria.
MAHMOUD AL-ZAHAR, Nato il 1945 al Cairo, Egitto.
Quindi i leader israeliani, che sono nati in Palestina, sono colonizzatori o invasori.
Mentre i leader arabi palestinesi che sono nati in Egitto, Siria, Iraq e Tunisia sono nativi palestinesi????-
Gino Quarelo
6) I veneti che pretendono rispetto per la loro terra e per se stessi come "popolo" devono imparare a rispettare anche gli altri come gli ebrei e la loro terra israeliana con capitale Gerusalemme. Gli ebrei sono antichi quanto i veneti e sono insediati nella loro terra storica tanto quanto i veneti. La loro capitale Gerusalemme è più vecchia di Venezia e tanto quanto Verona, Vicenza e Padova.
Storia di Israele di Luciano Tas: 21 domande e risposte
viewtopic.php?f=197&t=2765
Palestina: le ragioni di Israele
viewtopic.php?f=197&t=2271
Discorso del Primo Ministro d'Israele
https://www.facebook.com/pagnogno.mosca ... 6948618083
Il Sr. Nethanyahu ha detto:
• 70 anni fa gli ebrei sono stati condotti al macello come pecore
•60 anni fa non avevamo né un paese né un esercito
• 7 paesi arabi hanno dichiarato guerra al nostro piccolo stato, poche ore dopo la sua creazione!
• Eravamo solo 650mila ebrei, contro il resto del mondo arabo! Senza IDF (Forze di difesa israeliane). Senza una forza area potente, ma solo persone coraggiose senza meta
• Il Libano, la Siria, l'Iraq, la Giordania, l'Egitto, la Libia e l'Arabia Saudita ci hanno attaccato allo stesso tempo
• Il paese che ci ha dato le Nazioni Unite equivaleva al 65% del deserto. Il paese si trovava in mezzo al nulla
• 35 anni fa abbiamo lottato contro i 3 eserciti piú potenti del Medio Oriente, e li abbiamo spazzati...sí...in soli 6 giorni
Abbiamo lottato contro varie coalizioni di paesi arabi che possedevano eserciti moderni e molte armi sovietiche, e li abbiamo sempre sconfitti!
Oggi abbiamo:
• Un paese
• Un esercito
• Una potente forza aerea
• Un'economia di stato che esporta milioni di dollari
• Intel - Microsoft - IBM commercializzano i propri prodotti all'interno del paese
• I nostri medici ricevono premi per la ricerca medica
Abbiamo fatto fiorire il deserto, venduto arance, fiori e vegetali in tutto il mondo
Israele ha inviato i suoi satelliti nello spazio! 3 satelliti allo stesso tempo!
Non l'abbiamo mai ammesso ufficialmente, ma tutti sanno, che 60 anni fa, siamo stati condotti, invergognati e senza speranza, a morire nel deserto!
Abbiamo estirpato le rovine fumeggianti dell'Europa, abbiamo vinto le nostre guerre qui, con meno di niente. Abbiamo costruito il nostro piccolo "Impero" dal nulla.
Siamo sopravvissuti al Faraone
Siamo sopravvissuti ai greci
Siamo sopravvissuti ai romani
Siamo sopravvissuti all'inquisizione spagnola
Siamo sopravvissuti ai pogroms in Russia
Siamo sopravvissuti a Hitler
Siamo sopravvissuti ai tedeschi
Siamo sopravvissuti all'Olocausto
Siamo sopravvissuti agli eserciti di sette paesi arabi
Siamo sopravvissuti a Saddam
Continueremo a sopravvivere ai nemici presenti oggi
Ricordati: tutte le nazioni o culture che una volta hanno provato a distruggerci, oggi non esistono piú - mentre noi, viviamo ancora!
• Gli Egizi?
• I Greci?
• Alessandro Magno?
• I romani? (Qualcuno parla ancora in latino oggi?)
• Il Terzo Reich?
Ora guarda noi:
La nazione della Bibbia
Gli schiavi dell'Egitto
Siamo ancora qui!
E parliamo lo stesso idioma. Prima e ora! Gli arabi non sanno ancora ma impareranno che c'é un Dio...mentre conserveremo la nostra identitá sopravviveremo.
Quindi, perdonateci:
*se non ci preoccupiamo
*se non piangiamo
*se non abbiamo paura
Le cose vanno bene da queste parti.
Certamente, potrebbero migliorare.
Nel frattempo: non credere ai media, loro non dicono che le nostre feste continuano ad essere festeggiate, che le persone continuano a vivere, che le persone continuano ad uscire, che le persone continuano a vedersi con gli amici.
Sí, la nostra morale é bassa. E quindi? Soltanto perché piangiamo le nostre morti, mentre gli altri si rallegrano nel versare il nostro sangue?
É per questo che alla fine, noi vinceremo.
Gino Quarelo
7) Il popolo palestinese maomettano è un'invenzione recente. Nel passato per popolo palestinese si intendeva quello ebraico. Il popolo palestinese nazi maomettano è una creazione politica recente in funzione antiebraica e antisraeliana.
Islam, palestinesi, ebraismo, ebrei, Israełe
viewtopic.php?f=188&t=1924
Striscia di Gaza
viewtopic.php?f=188&t=2142
SENZA FUTURO
Niram Ferretti
14/05/2018
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063
Hamas è ormai in una situazione di non ritorno. La Striscia di Gaza, da dieci anni sotto il dominio del gruppo integralista islamico è allo stremo. La lotta fratricida con Fatah, cominciata nel 2007, ha solo esacerbato la situazione. Malgrado l'embargo posto da Egitto e Israele sulla Striscia che consente solo il passaggio quotidiano di beni di prima necessità ma ne limita altri, come quelli edili che Hamas usa per costruire i tunnel, Hamas continua a usufruire dei soldi che vengono inviati come aiuto a Gaza per incrementare le proprie spese militari e per l'arricchimento personale dei suoi capi.
Da quando, nel 2007 Hamas prese il potere estromettendo Fatah dal controllo di Gaza, si calcola che sia stato investito qualcosa come un miliardo di dollari nella infrastruttura militare, fondi che avrebbero sensibilmente contribuito a sollevare dai disagi la popolazione dell’enclave costiera dove il 70% dipende dai sussidi assistenziali e il 60% si arrangia con meno di due dollari al giorno.
Oggi, alla frontiera tra Israele e Gaza, gli scontri provocati da Hamas con la copertura della cosiddetta marcia "pacifica" hanno causato cinquanta morti. Israele si aspettava che, in concomitanza con l'inaugurazione dell'ambasciata americana a Gerusalemme, la violenza sarebbe aumentata. E così è stato.
Hamas può lucrare sulla simpatia dell'Occidente mandando a morire suoi uomini travestiti da manifestanti o donne e bambini, di cui si fa scudo, come accadde nel 2009 con l'Operazione Piombo Fuso da cui nacque il famoso rapporto Goldstone su i presunti crimini di guerra di Israele (ca va sans dire), poi smentito dallo stesso giudice che lo presiedette, e nel 2014, con l'Operazione Margine di Protezione.
E' emblematico a questo proposito ciò che disse Khaled Mishal, il leader di Hamas rifugiato in Qatar “Abbiamo vinto la battaglia ‘morale’. Ci siamo focalizzati nel colpire le truppe che ci hanno attaccato mentre loro hanno ammazzato donne e bambini. Questa è la vera immagine della battaglia” .
Bisognava lucrare sui civili uccisi soprattutto le donne e i bambini. Funziona così. Per questo è necessario piazzare lanciamissili nei pressi di scuole e ospedali e usarli anche per lo stoccaggio di armi, usare i civili come scudi umani (tecniche già utilizzate dall'OLP in Libano tra il 1975 e il 1981 ).
Non è cambiato nulla in questo senso, ma è cambiato molto in un altro. Cosa? In quattro anni è cambiato il Medioriente. Hamas è ormai completamente isolato e finanziato solo dall'Iran e sostenuto a parole dalla Turchia. L'Arabia Saudita lo ha collocato sull'asse del male insieme all'ISIS, Hezbollah e Al Qaeda. Barack Obama e la sua corte non si trovano più alla Casa Bianca. Al loro posto c'è un presidente americano che non si cura assolutamente delle rimostranze europee nè di quelle dell'ONU a proposito delle "vittime" causate dal fuoco israeliano. Considera la priorità mediorientale la sicurezza di Israele, l'alleanza con i paesi sunniti, in testa lo storico alleato americano, la Casa di Saud, e l'isolamento dell'Iran.
Dal canto suo, Israele può contare su un premier determinato come Benjamin Netanyahu che ha sempre messo al primo posto la sicurezza dello stato, garantendo al paese un periodo lungo di relativa tranquillità. In merito a ciò che è accaduto oggi aI confini tra Gaza e Israele, Netanyahu è stato, come suo costume, molto netto:
“Ogni paese ha l'obbligo di proteggere i propri confini. L'organizzazione terroristica Hamas ha dichiarato la sua intenzione di distruggere Israele e invia migliaia a questo scopo nel tentativo di sfondare la barriera”.
Inesorabilmente, anche questa strategia è destinata al fallimento, come le altre, il lancio dei missili su Israele, i tunnel, ormai quasi tutti distrutti.
Sì, ci sarà forse qualche manifestazione anti-israeliana qui e là nella progredita e "illuminata" Europa, ma poi, le proteste a Gaza scemeranno, fino a scomparire.
L'ambasciata americana invece resterà a Gerusalemme. La realtà incalza. Abu Mazen è ormai una figura marginale, così come è del tutto marginale attualmente nello scenario mediorientale un conflitto che ha settanta anni e a cui il mondo arabo sunnita non è più interessato.
Nessun ottimismo facile. Ma la Israele avanza, si fortifica, è una realtà tra le più moderne e avanzate del pianeta. Hamas è in una morta gora, risucchiato dall'odio, dalla violenza, dalla corruzione.
Il futuro non gli appartiene.
Gino Quarelo
8) I conflitti e la violenza in questa area del mondo sono solo una conseguenza dell'inciviltà nazi-maomettana che si può osservare ovunque nel mondo ove si siano insediati i maomettani, con il loro Corano e il loro mostruoso idolo dell'orrore e del terrore Allah.
Nella storia dove è arrivato l'Islam è poi sempre avvenuta la guerra civile e religiosa e lo sterminio di tutti i diversamente religiosi e pensanti
viewtopic.php?f=188&t=1895
Nazismo maomettano = Islam = dhimmitudine = apartheid = razzismo = sterminio
viewtopic.php?f=188&t=2526
Gino Quarelo
9) A noi Veneti gli Ebrei dei millenni passati e dell'odierno Israele non hanno mai fatto del male, invece i maomettani o mussulmani o islamici sì e molto, lungo tutti i 1400 anni della loro storia.
https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Lepanto
https://it.wikipedia.org/wiki/Incursion ... del_Friuli
https://it.wikipedia.org/wiki/Marcanton ... _(generale)
La pratica del riscatto degli schiavi a Venezia
https://storicamente.org/pelizza_storia_schiavi#nt-1
Analogamente a quanto praticato in altri paesi, la Repubblica di Venezia – pienamente inserita nel mondo mediterraneo della navigazione, del commercio, dello scontro e al tempo stesso della difficile ricerca di un’armonia – aveva per tempo ritenuto opportuno dotarsi di un organismo dedicato a sovrintendere al riscatto e al rimpatrio di coloro che, sudditi veneti o catturati mentre erano al veneto servizio, fossero detenuti nei paesi del Maghreb o in altre località «turche». Nel XVI secolo a Venezia non esisteva però una confraternita specializzata in questo senso, del genere di quelle che andavano strutturandosi in altre parti d’Italia [6] ; l’incombenza di vigilare sulla ricerca dei captivi e sul loro recupero era stata dal Senato affidata, a partire dagli anni 1586- 1588, a un organo pubblico, i Provveditori sopra ospedali e luoghi pii [7] , magistratura di tre nobili esistente da un ventennio con mandato principale di sovrintendere alla gestione degli «ospedali maggiori» della capitale e in generale alle molte opere pie della città lagunare [8] . La motivazione della scelta senatoria, apparentemente incongrua, di affidare l’incarico del riscatto a un magistrato competente in materia ospedaliero-assistenziale, è da ricercarsi, oltre che nell’esigenza di assicurare pure in tale campo «ordine pubblico e stabilità» [9] , in una mentalità che riteneva naturale fornire sostegno all’affrancamento degli «schiavi» di modeste condizioni seguendo la strada consolidata della “carità pubblica e privata”. Per i soggetti di elevata posizione sociale il riscatto poteva procedere lungo altri tradizionali percorsi, quali quello della diplomazia o quello della trattativa con i «padroni», condotta, senza alcun esborso pubblico, dai mediatori di fiducia della famiglia della persona caduta in schiavitù. Per coprire invece le spese incontrate da coloro che non risultavano in grado, a causa di un’attestata condizione di indigenza, di provvedere con i soli beni familiari alla liberazione, o che avevano incontrato la prigionia per una ragione di pubblico servizio, i Provveditori vennero incaricati stabilmente, in base a quanto disposto dalla deliberazione senatoria del 3 giugno 1588 e altri successivi provvedimenti [10] , di «far far cerche in questa città e poner le cassette nelle chiese», di vigilare che altrettanto facessero i rettori (magistrati provinciali) delle località soggette e di far collocare nei principali luoghi di culto «una cassetta con inscritione, che dica “Per la ricuperatione de’ poveri schiavi”» [11] . Il denaro così ottenuto sarebbe stato raccolto in un’apposita «cassa-schiavi», creata nella pubblica zecca e posta sotto la diretta responsabilità del magistrato; in essa sarebbero confluite anche le somme raccolte allo stesso fine da altri organi dell’apparato statale. Il Senato assicurava complessivamente cento ducati di elemosina ordinaria ogni anno, a Natale e a Pasqua, mentre i notai della Dominante, e più avanti pure della Terraferma e dello Stato da Mar, venivano obbligati a ricordare ai testatori l’opportunità di destinare una somma al riscatto. Agli inizi del Seicento, infine, venne fondata in città un’apposita confraternita [12] , dedicata alla Ss.ma Trinità, dedita alla raccolta di fondi e all’organizzazione delle pratiche necessarie per operare la «redenzione» degli schiavi, ma sotto il controllo del magistrato [13] .
Con i proventi così raccolti, i Provveditori teoricamente dovevano fornire l’importo necessario per la liberazione di ciascun prigioniero. Essi non si occupavano però di operare materialmente il riscatto, ma erogavano una somma, a rimborso – purtroppo spesso solo parziale – delle spese anticipate dai familiari o dagli altri soggetti che si fossero effettivamente mobilitati. Per scansare il rischio di frodi, una lunga serie di passaggi preventivi mirava ad accertare, con l’ausilio di testimonianze giurate, che il preteso «schiavo» fosse realmente suddito veneto e che si trovasse davvero in schiavitù. Una volta esaurita questa istruttoria, una terminazione (provvedimento) del magistrato, fatta stampare e sottoscritta da almeno due dei nobili in carica, disponeva lo stanziamento del denaro necessario all’affrancamento, che veniva però effettivamente erogato solo a liberazione avvenuta, dietro dettagliata rendicontazione delle spese, dopo che una nuova terminazione e un’altra deposizione giurata di testimoni avessero comprovato la schiavitù, «non meno che con la produzione dell’ordinario cozzetto, che doverà esser tradotto e sottoscritto da publico dragomano» [14] . La procedura era appesantita dal fatto che Venezia preferiva saldare il dovuto solo una volta che i «redenti» fossero giunti salvi in città, il che rendeva difficile trovare persone disposte ad anticipare in contanti quanto occorreva, accollandosi anche il rischio del viaggio. A trattare il riscatto dello «schiavo» nella località di detenzione, essendosi dimostrata irrealizzabile la presenza stabile di un «console in Barbaria», prevista nel 1588, non erano quasi mai degli inviati governativi, ma intermediari – sovente mercanti israeliti colà residenti, o consoli di nazioni estere e principalmente consoli nordici o francesi, dati i rapporti di cooperazione esistenti fra la Francia , l’Impero ottomano e le Reggenze – che vi si dedicavano “professionalmente”, facendosi pagare per la mediazione, da cui traevano un notevole utile personale, senza peraltro essere sempre affidabili. Spesso gli scarsi fondi a disposizione in «cassa-schiavi» si rivelavano insufficienti a coprire ex-post gli stanziamenti già assegnati per ciascun riscatto. Si offrivano così molte occasioni di abuso: ad esempio, quando le promesse di corrispondere denaro al ritorno dalla «schiavitù» venivano fatte a un grande numero di richiedenti (organizzati in specifiche graduatorie), in misura superiore alla reale disponibilità di cassa, al rientro degli affrancati a Venezia le somme non risultavano subito disponibili, e il rimborso tardava alquanto. Era divenuta allora pratica comune per gli ex-«schiavi» vendere per poco prezzo il credito vantato nei confronti della «cassa-schiavi»,
di modo che il danaro destinato ad opera così pia s’è convertito più tosto in fomentare illeciti scandalosi contratti, e già si trovano summe abbondanti a peso del magistrato di questa natura di crediti [15] .
Le modalità illustrate, oltretutto, consentivano di praticare solo un numero limitato di riscatti, e sempre per singoli individui, il che ne aumentava il costo. Al cosiddetto importo di prima compra di uno schiavo andavano poi aggiunti ricarichi per gabelle, spese e dazioni varie dovute nelle Reggenze: il prezzo complessivo si manteneva perciò molto alto.
10)
Giulio Meotti
https://www.facebook.com/giulio.meotti/ ... 9914840792
Oggi non è facile dirlo coi 50 morti a Gaza. Ma io sono un po' pazzo e non mi vergogno neppure oggi di difendere Israele. Ecco le immagini dalla giornata: migliaia di persone a un metro dal confine, bombe molotov, terroristi che provano a infiltrarsi, inviti in arabo ai palestinesi a presentarsi con coltelli e pistole, mappe dei villaggi ebraici dove andare a colpire, i campi israeliani che vanno a fuoco... Esiste un solo altro conflitto nella storia dell'umanità in cui una parte - Israele - deve fare di tutto ma proprio di tutto per evitare vittime civili e l'altra parte - Hamas a Gaza - deve fare di tutto ma proprio di tutto per avere quelle vittime fra i propri civili? Lo scrivo nel mio nuovo libro, "Israele. L'ultimo stato europeo". La preoccupazione di Israele per la vita umana è esattamente il motivo per cui i suoi nemici, da Hamas a Hezbollah, usano la propria popolazione come scudi umani. Qualunque cosa Israele decida di fare, alcune persone innocenti si faranno del male. Da un lato, ci sono i cittadini israeliani che i terroristi vogliono uccidere. Dall’altra parte, i terroristi che si nascondono dietro civili innocenti. Oggi a Gaza Israele ha sventato piani di Hamas per sequestrare israeliani. Non fatevi annebbiare la mente: chi accetterebbe di vedere la propria casa andare a fuoco e il proprio giardino invaso da gente armata che vuole rapire e fare a pezzi i propri familiari? Israele è un grande paese che non si arrende alle menzogne, al terrore e alla paura. Forse noi europei li odiamo perché non ne siamo più capaci.
Gino Quarelo
Neanch'io veneto indipendentista, mi vergogno di difendere Israele. Oggi mi sono recato con sul capo la kippà e con in mano un'asta con una grande bandiera israeliana e mi sono girato il centro di Vicenza, di Padova e Treviso. A Padova una coppia di israeliani ebrei in vacanza mi ha salutato e si è fatta un selfie con me, (la polizia mi ha anche tenuto d'occhio per proteggermi, Padova è una città difficile); a Treviso mi si è avvicinato all'improvviso un marocchino nato a Treviso e si è fatto un selfie con me e la bandiera israeliana, gli ho raccontato le ricorrenze e le celebrazioni del 14 maggio. Nel complesso è stata una buona giornata, ho camminato molto, stringendo con affetto la bandiera di Israele.
La vergogna dei veneti antisemiti e antisraeliani
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 7062056040
L’antiebraeixmo e l’antixraełixmo de çerti veneti marciani
viewtopic.php?f=167&t=1338
Antisemiti veneti: comunisti, fascisti, venetisti, cristiani e nazisti maomettani
viewtopic.php?f=205&t=2690
Io veneto sto con Israele e i suoi ebrei che sono tra gli uomini più umani e civili della terra
viewtopic.php?f=197&t=2759
Io sto con Israele e i suoi ebrei
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 5416849447
Israele da 70 anni stato indipendente, con Gerusalemme la sua capitale
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 1773238259
Ebrei, Israele, confini, legittima difesa, nazismo maomettano palestinese
viewtopic.php?f=197&t=2756
Nella intricata e torbida questione siriana, come orientarsi e con chi stare?
viewtopic.php?f=143&t=2757
https://www.facebook.com/profile.php?id=100017003387674