Assurdità?Abbiamo chiesto a un esperto cosa succederebbe se l'Europa aprisse a chiunque le sue frontiereaprile 29, 2015 di Matern Boeselager
http://www.vice.com/it/read/cosa-succed ... lemens-634Nell'articolo è scritto:
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Un rapporto dell'OCSE del 2013 ha rilevato che una famiglia media di migranti contribuiva in media con più di 3000 euro di tasse, più di quanto non avesse ricevuto in benefici. Ciò significa che il lavoro complessivo dei migranti sta sovvenzionando gli stati europei, aiutando gli europei a provvedere alle spese per l'istruzione dei loro figli, e la cura dei loro nonni.
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Altre voci ensementi cofà coeła de Steła łe dixe:
http://www.corriere.it/cronache/14_nove ... f835.shtml che il saldo tra quello che danno i migranti occupati allo stato italiano in tasse e tributi e contributi e quello che ricevono in servizi, assistenza e pensioni dallo stato italiano è di 3,9 miliardi a favore dello stato italiano che quindi sarebbe in debito e che con tale differenza potrebbe aiutare altri migranti.
Me despiaxe tanto ma lè na ensemensa grandaperché con la stessa logica noi veneti potremmo dire che il nostro saldo è di 20 miliardi a nostro sfavore e che quindi lo stato italiano ci deve 20 miliardi ogni anno che potrebbero restare qui e miliorare le nostre condizioni di vita.
Sono anni che lo stato italiano ci spoglia di quello che è nostro per sostenere i privilegi delle caste e dei parassiti.
Se questo argomento ha un senso per i migranti lo dovrebbe a maggior ragione avere anche per noi veneti.
Su RAI 3 ho appena ascoltato il fanfarone Dalema dire che il 12% del PIL italiano è prodotto dai migranti e che se non ci fossero i loro contributi lo stato italiano non potrebbe pagare le pensioni. Che filibustiere!Altri bugiardi che confondono gli stranieri che lavorano con i migranti rifugianti che arrivano, che non hanno lavoro e che non potranno lavorare perché il lavoro non c'è.
Migranti necessari allo sviluppo dell'Italia (altrimenti destinata a spegnersi)
Presentato all'Expo il Rapporto "Immigrati, attori di sviluppo"
Stefania De Bastiani
http://www.oggitreviso.it/migranti-nece ... rsi-112724 TREVISO - Il cibo come causa di migrazioni e come occasione di sviluppo. Si è soffermato su questi due argomenti il XXIV Rapporto Immigrazione Caritas e Migrantes presentato ieri all'Expo di Milano. E' la fame che spinge i popoli a migrare, a spostarsi in cerca di cibo, di dignità. E l'Italia, negli ultimi 40 anni, è stata meta di milioni di arrivi. Migranti che non sono - come spesso erroneamente si sente dire - gente "a cui dare" perché "in stato di bisogno", ma persone che danno. Che contribuiscono alla crescita dell'ìItalia. Di più: sono indispensabili "al futuro di un Paese altrimenti destinato a spegnersi inesorabilmente".
Questo, si legge nel Rapporto Immigrazione titolato "Migranti, attori di sviluppo" che descrive la situazione della mobilità nazionale e internazionale. Mostrando dati, numeri, statistiche Istat, origine e destinazione dei migranti che sono, non c'è dubbio, "attori di sviluppo". Persone necessarie alla nostra crescita, alla nostra ricchezza, al nostro sostentamento.
Gli stranieri in Italia nel corso del 2014 hanno infatti prodotto l'8,8 per cento della ricchezza nazionale, per una cifra complessiva di oltre 123 miliardi di euro. La redistribuizone netta media mensile dichiarata dai cittadini comunitari è però più bassa di quella degli occupati italiani, nel primo caso è di 942 euro contro i 1.326 euro. Gli stranieri, insomma, danno più di ciò che ricevono.
La fame
Il cibo, tema dell'Expo. Un diritto di cui, oggi, 840 milioni di persone non godono. "Ogni anno 51 milioni di bambini al di sotto dei cinque anni - è stato riferito ieri durante la presentazione - deperiscono a causa della malnutrizione e, di questi, quasi 7 milioni muoiono. La più alta concentrazione vive nell’Africa Subsahariana, dove 1 bambino su 3 è sottoalimentato. È l’Africa delle migrazioni. Sono anche i volti dei migranti che, dopo un primo viaggio alla ricerca di una vita migliore nel Nord Africa, oggi attraversano il Mediterraneo sui barconi, nei cosiddetti “viaggi della speranza”.
La situazione mondiale
Nel 2013 sono circa 232 milioni le persone nel mondo che vivono in un paese diverso da quello di origine: le donne sono il 48%. Tra questi, il 10-15% sono migranti irregolari. Secondo la fonte Onu, nel 2013 l’Europa e l’Asia ospitano il 62% del totale internazionale dei migranti. A seguire c’è il Nord America col 23%, l’Africa (8%), l’America latina e i Caraibi (3,7%) e l’Oceania (3,4%). Stati Uniti e Federazione Russa ospitano complessivamente un quarto del totale dei migranti internazionali. Oltre ai paesi d’oltre oceano, come il Canada e l’Australia, e quelli arabi (Arabia Saudita ed Emirati Arabi), nei primi 11 paesi sono presenti anche paesi europei, come la Germania, il Regno Unito e la Francia e, agli ultimi posti, la Spagna e l’Italia.
L'Europa ospita il 31,3% dei migranti internazionali. Il numero totale di stranieri residenti nell’Unione Europea, al 1 gennaio 2013 è di 34,9 milioni di persone, pari all’8,4% del totale della popolazione.
La situazione italiana
In Italia ci sono circa 5 milioni di stranieri. L'immigrazione nel nostro paese è giovane: il 23,9% dei permessi riguarda minori, di cui alcuni non accompagnati. Per il 53% è donna. Le fasce d’età maggiormente numerose risultano quelle che vanno dai 35 ai 39 anni (11,7%) e dai 30 ai 34 (11,6%).
Da dove vengono, questi migranti? A inizio 2014, sono soprattutto romeni (22%), albanesi (10%), marocchini (9,2%). Entrando nel dettaglio delle presenze territoriali, in tre regioni del Nord ed una del Centro è concentrato il 57% dell’intera popolazione straniera presente in Italia. In particolare, si tratta della Lombardia (22,9%), il Lazio (12,5%), l’Emilia Romagna (10,9%) e il Veneto (10,5%).
Veneto e Treviso
Anche in Veneto l'immigrazione è "giovane e donna". Nella nostra regione ci sono 514.592 stranieri residenti. La provincia che ne accoglie di più è Verona, seguita da Treviso, dove ne risiedono 201.545. Il 52% sono donne e la maggior pare viene dalla Romania. Tra i paesi di provenienza degli stranieri residenti nella Marca, spicca inoltre il Marocco, l'Albania, la Moldavia e la Cina.