E sti kì gałi skersà e fato finta?«Tasse, tremila aziende non pagano più»Plebiscito.eu lancia l’esenzione fiscale totale e dichiara: hanno aderito in 3.407. «Buco» da 1,6 miliardi per l’erario di Fabio Poloni
18 maggio 2014
http://tribunatreviso.gelocal.it/trevis ... -1.9256451 E noi non paghiamo più le tasse, e non versiamo neppure l’Iva. Lo dicono 3.407 aziende che hanno sottoscritto il documento on-line di adesione all’«esenzione fiscale totale» promossa da “Plebiscito.eu”. Una mossa che toglierà alle casse dello Stato circa 61 milioni di euro, secondo il movimento per l’indipendenza del Veneto. Un ammanco che segna «la fine dello Stato», con tanto di suono simbolico del “gong” avvenuto venerdì sera in piazza a Zero Branco. Come dire: caro Stato, per te è finita.
Sono 3.407 le aziende che hanno dichiarato di aderire all’esenzione fiscale, e ben altre 93 mila, sempre secondo Plebiscito.eu, lo fanno in modo spontaneo. A queste si aggiungono 23.971 privati cittadini «che non pagano più le tasse allo stato italiano». Ma lo faranno davvero, o è solo un altro modo per gridare la propria protesta contro la pressione fiscale? Quelli di Plebiscito.eu sono gli stessi che hanno proclamato «la continuità di indipendenza della Repubblica Veneta proclamata» a Treviso il 21 marzo scorso, e ora hanno decretato «l’esenzione fiscale totale nel periodo di transizione fino alla piena operatività delle istituzioni della Repubblica».
Nel 2013 erano attive circa 491.000 partite Iva sul territorio veneto, con un gettito Iva di circa 8,83 miliardi di euro nel 2013, pari a una media mensile di circa 1.498 euro per ciascuna attività economica. Secondo Plebiscito.eu, circa altre 93.000 aziende (oltre a quelle che hanno sottoscritto il documento) praticano in modo «diretto e spontaneo l’obiezione fiscale, per un minor gettito Iva mensile di circa 139 milioni 314 mila euro, con una proiezione annua pari a un miliardo 671 milioni 768 mila euro».
Un’obiezione fiscale pesantissima, insomma. Ha radici lontane, una protesta del genere. «Noi la facevamo già nel 1998», ricorda Daniele Quaglia, uno dei pionieri della Life, «il nostro unico difetto forse era di essere troppo in anticipo sui tempi. Diamo pieno appoggio a Plebiscito.eu: meglio non pagare le tasse che fare ricorso al credito bancario per pagarle, è assurdo, sbagliatissimo». A suffragare questo ragionamento con i numeri ci pensa Alberto Marsotto, ragioniere commercialista di Plebiscito.eu: «Se non pago 10.000 euro di Irpef mi ritrovo a pagare circa un 12/13% in più usufrendo della rateazione massima della “Comunicazione bonaria”, ossia le 20 rate trimestrali che corrispondono a cinque anni. Ora è da chiedersi: un prestito chirografario di 10.000 euro per la durata di 60 mesi (cinque anni) chiesto a una qualsiasi banca, quanto costa di interessi bancari? Il 12/13% Assolutamente no! Ci si aggira attorno al 30%».
La scelta, insomma, è fatta: non pagare. Già, ma Equitalia? I pignoramenti? «Se non pago 10.000 euro di Irpef a giugno 2014», dice Marsotto, «ricevo la “Comunicazione bonaria” a maggio/giugno2015 maggiorata di sanzione (10%) e interessi (1%) e decido di non pagarla, ricevo la cartella da Equitalia a maggio/giugno 2016 maggiorata di sanzione (30%) e interessi (3/4%) e decido di non pagarla, ricevo il sollecito di pagamento da Equitalia verso gennaio/febbraio 2017, allora decido di chiedere la rateazione nel numero massimo di 72 rate mensili, tale da terminare il pagamento del debito fiscale a febbraio/marzo 2023. Tutto questo procastinare il pagamento del mio debito fiscale mi sarà pure costato alla fine una maggiorazione tra sanzione e interessi del 40% circa, ma mi ha permesso di terminare l’esborso finanziario in un arco temporale di ben nove anni e senza incorrere in azioni esecutive da parte di Equitalia». Il non-pagare, insomma, alla fine diventa un pagare in ritardo.
Il leader di Plebiscito.eu conferma anche l'adesione di 23 mila privati cittadiniBUSATO: "CON NOI 3 MILA AZIENDE NON PAGHERANNO PIÙ LE TASSE"
Presentata a Zero Branco la lista dei veneti candidati alle Europee
17/05/2014
http://www.venetouno.it/notizia/40254/b ... -le-tasse- TREVISO - “Ad oggi hanno aderito 3.407 aziende per azione diretta della Repubblica Veneta e altre 93.000 in modo spontaneo, oltre a 23.971 privati cittadini che non pagano più le tasse allo stato italiano”. Ad annunciarlo con un comunicato è stato Gianluca Busato e il suo Plebiscito.eu, associazione che punta a rappresentare le varie anime venetiste della Regione. Ma il comunicato spazia anche sui risultati della campagna per l’obiezione fiscale lanciata dal movimento venetista dopo il referendum e la dichiarazione di indipendenza letta a Treviso: “Alla luce di tali dati, la stima del minore gettito fiscale di Iva versata oggi 16 maggio 2014 nella Repubblica Veneta, per azione diretta degli Uffici Pubblici, dei volontari e dei canali digitali della Repubblica - dicono i venetisti - ammonta a circa 5 milioni 103 mila 686 euro, con una proiezione annua pari a 61 milioni 244 mila 232 euro”. Venerdì sera a Zero Branco, intanto, c'è stata la presentazione della lista veneta candidata alle elezioni amministrative. Sul palco vari esponenti del movimento, non ultimo Franco Rocchetta, fondatore della Liga Veneta, arestato e poi scarcerato nell’inchiesta della procura di Brescia sull’organizzazione venetista ad aprile.
Veneto indipendente, il promotore del referendum: ‘Basta pagare tasse allo Stato’
2014/03/21
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03 ... 270812/amp “Siamo pronti per l’indipendenza, solo riprendendo possesso delle proprie risorse il Veneto potrà rinascere”. A dichiararlo a ilfattoquotidiano.it è Gianluca Busato, ingegnere, 45 anni, espulso dalla Lega nel 1997, indipendentista di lungo corso, ora organizzatore del referendum autogestito per l’indipendenza del Veneto attraverso la piattaforma
http://www.plebiscito.eu. Una consultazione popolare senza valore giuridico che – secondo il comitato promotore – “sta riscuotendo un significativo consenso tra la popolazione”. La mancanza di legittimità non preoccupa Busato, che non vuol sentir parlare di secessione e punta tutto sul ripristino della sovranità popolare. “Se la maggioranza degli elettori voterà e – dice – i sì prevarranno, avvieremo la transizione che ci porterà alla fondazione della Repubblica Veneta. In questo periodo stabiliremo l’esenzione fiscale per i cittadini veneti che smetteranno di pagare le tasse allo Stato italiano”. In caso di mancanza del quorum, “il segnale politico sarà comunque forte e il processo indipendentista sarà solo un po’ più lungo”. Secondo i dati forniti dagli organizzatori la partecipazione al voto ieri avrebbe superato la soglia del “37,8% degli elettori”. Per il comitato promotore, avrebbero votato già 1 milione 480mila cittadini. Il termine delle votazioni è fissato per venerdì 21 marzo alle ore 18 di Piero Ricca, riprese Ricky Farina