Cfr. co:
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cfr. co:
http://www.etimo.it/?term=direhttp://www.etimo.it/?term=dieci http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... to-384.jpghttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... us-382.jpg dica, ae, f.,
processo, causa (usato solo per cose greche): dicam scribere alicui, intentare a uno un processo (dandogliene notificazione per iscritto), CIC.; dicam subscribere (PL.) o impingere (TER.), intentare, affibbiare a uno un processo; dicas sortiri, sorteggiare i giudici d'una causa, CIC. Verr. 3, 37
[gr.].
dicatio, onis, f.,
1 dichiarazione solenne di volersi far cittadino d'altra città, CIC. Balb. 28;
2 glorificazione, Cod. Th.;
3 tua dicatio, vostra Eccellenza, Cod. Th.
[1. dico + -tio].
dicio, onis, f.,
propr. formula di comando, quindi comando, autorità, potere, dominio: civitates in dicionem potestatemque populi Romani redigere (CAES. B. G. 2, 34) o urbes sub imperium populi Romani dicionemque subiungere (CIC.), sottomettere città all'autorità e all'impero del p. r.; suae dicionis facere, sottomettere, LIV. 21, 53, 5; se regnumque dicioni eius permittere, lasciare sé e il regno nelle mani di lui, VELL. 2, 37, 4; in dicione o sub dicione alicuius esse, essere sotto il dominio di uno, CIC., CAES.; anche in alicuius dicionem esse, CIC. Caecil. 66; rem Nolanam in ius dicionemque dare Poeno, consegnare Nola sotto l'assoluto dominio dei Cartaginesi, LIV.
[2. dico + -io1].
1.
dico, as, avi, atum, are, 1 tr.,
propr. dire solennemente che una cosa sarà, quindi,
1 dedicare, consacrare (a una divinità): dicare donum, aram Iovi, dedicare un dono, un altare a Giove, CIC., LIV.; di persone: ille inter numina dicatus Augustus, quell'Augusto divinizzato, TAC. Ann. 1, 59;
2 fig. dedicare, dare: dicare totum diem alicui, consacrare a uno tutta la giornata, CIC.; ... ut huic meae laudi tuum studium dices, ... che tu consacri il tuo zelo a quest'affare dove è impegnata la mia gloria, CIC. Fam. 2, 6, 4; (Deiopeam) propriam... dicabo, farò tua per sempre Deiopea, VERG. Aen. 1, 73; dicare se alicui, attaccarsi, darsi a uno: se Remis in clientelam dicabant, si facevano clienti dei Remi, CAES. B. G. 6, 12, 7; sese in servitutem dicant nobilibus, si danno come schiavi ai nobili, CAES.; se alii civitati o in aliam civitatem dicare, farsi cittadino d'altra città, CIC.; dicare (dedicare) librum alicui, PLIN. e a.;
3 consacrare (inaugurare): acie signa dicare, inaugurare le insegne sul campo di battaglia, TAC. Hist. 5, 15
[cf. 2. dico].
cfr. co:
https://it.wikipedia.org/wiki/Sindaco Il sindaco è l'organo monocratico posto al vertice dell'ente territoriale locale di base che nei vari paesi assume denominazioni diverse: comune, municipalità, municipio, città ecc. Negli ordinamenti in cui le città più grandi sono ulteriormente suddivise in enti (variamente denominati: ad esempio borough in certe città anglosassoni, arrondissement nei paesi francofoni, Stadtbezirk in quelli di lingua tedesca, Sołectwa in Polonia) questi possono avere un proprio sindaco.
Il sindaco (dal tardo latino syndĭcus, a sua volta derivato dal greco σύνδικος, 'patrocinatore', composto da σύν, 'con, insieme', e δίκη, 'giustizia') era nell'antichità greca e romana il rappresentante processuale di una comunità.
Il titolo fu poi usato a partire dal Medioevo per designare funzionari con varie attribuzioni, solitamente comportanti la rappresentanza di una città, un comune o una comunità per tutelarne gli interessi oppure il controllo sull'operato di determinati funzionari; tra gli altri, si possono ricordare i rappresentanti del comune nelle controversie giuridiche, i membri del collegio che verificava la gestione dei consoli o del podestà alla fine del loro mandato ed i capi di comunità rurali o corporazioni di arti e mestieri.
Paesi di lingua italiana
Il titolo di sindaco viene usato sia in Italia sia nel Canton Ticino, mentre a San Marino si usa il titolo di Capitano di Castello e nei comuni di lingua italiana del Canton Grigioni quello di podestà.
Quest'ultimo titolo è stato usato dal XVI al XIX secolo anche in varie parti d'Italia e, poiché era in uso nel Regno Lombardo-Veneto, è rimasto fino agli inizi del XX secolo nei comuni di lingua italiana soggetti all'Impero Austro-Ungarico (come Trento); è stato ripreso, in epoca fascista, per il capo dell'amministrazione comunale di nomina governativa, che cumulava le funzioni precedentemente attribuite a sindaco, giunta e consiglio comunale.
Paesi di lingua inglese
Il termine sindaco viene utilizzato per tradurre in italiano il titolo di mayor, utilizzato nei paesi di lingua inglese per indicare l'organo di vertice dell'amministrazione municipale, e il corrispondente titolo di provost, usato in Scozia.
In alcune città dell'Inghilterra (come la Città di Londra, Liverpool e Manchester), del Galles e dell'Irlanda del Nord, nonché di ex possedimenti britannici (come Irlanda, Australia e Canada, non gli Stati Uniti), si usa il titolo onorifico di Lord Mayor; in Scozia il titolo corrispondente è lord provost (usato, ad esempio, nelle città di Edimburgo e Glasgow). A volte (come in Australia) il titolo è attribuito all'organo elettivo posto effettivamente a capo dell'amministrazione municipale; di solito, però, è conferito, a titolo puramente onorifico, ad una figura priva di effettivi poteri, che affianca il mayor (o provost) elettivo.
Paesi di lingua spagnola
Il termine sindaco viene utilizzato per tradurre in italiano il titolo di alcalde, utilizzato nei paesi di lingua spagnola per indicare l'organo di vertice dell'amministrazione municipale. In Messico, però, si usa il titolo di presidente municipal, mentre in Argentina, Paraguay e Uruguay quello di intendente municipal.
Alcalde deriva dall'arabo al-qāḍī (قاضي), il giudice islamico chiamato ad applicare la Sharia, ed è un retaggio della dominazione araba nella Penisola Iberica. Anche l'alcade spagnolo aveva, un tempo, funzioni giurisdizionali accanto a quelle amministrative.
Paesi di lingua francese
Il termine sindaco viene utilizzato per tradurre in italiano il titolo di maire, utilizzato in Francia per indicare l'organo di vertice dell'amministrazione municipale. Lo stesso titolo è in uso anche nelle province e territori francofoni o bilingui del Canada, in alcuni cantoni della Romandia (Canton Ginevra e Canton Jura) e in vari ex possedimenti francesi.
In alcune regioni francofone o bilingui si usa, invece, il titolo di syndic (Canton Friburgo, Canton Vaud e Regione autonoma Valle d'Aosta) o di président de commune (Canton Vallese e Canton Neuchâtel).
Nel Belgio francofono e in Lussemburgo si usa il titolo bourgmestre (vedi oltre). Lo stesso titolo si usa anche nella Repubblica democratica del Congo per l'organo a capo del commune, circoscrizione in cui si dividono le maggiori città, che hanno il rango di ville e sono rette da un maire.
Il termine maire fu utilizzato anche per designare la carica di sindaco in quei Comuni italiani che, tra il 1801 e il 1810, erano soggetti al controllo diretto o indiretto (Principato di Lucca e Piombino, Regno d'Etruria) della Francia napoleonica.
Paesi di lingua portoghese
Il termine sindaco viene utilizzato per tradurre in italiano il titolo di presidente da câmara municipal (letteralmente: 'presidente della camera municipale') usato in Portogallo e in altri paesi di lingua portoghese (Capo Verde, São Tomé e Príncipe, Guinea Bissau e Timor Est) per indicare l'organo di vertice dell'amministrazione municipale. In passato questo titolo era usato anche in Brasile, mentre ora si usa il titolo di prefeito (prefetto).
Paesi di area germanica
Con il termine borgomastro si traducono solitamente sia il titolo Bürgermeister (letteralmente 'capo dei cittadini') usato nei paesi di lingua tedesca o bilingui (Austria, Germania, Liechtenstein e provincia autonoma di Bolzano), sia i titoli da esso derivati ed usati in altri paesi, attribuiti all'organo di vertice dell'amministrazione municipale.
In Germania le maggiori città hanno un Oberbürgermeister (letteralmente: 'borgomastro superiore'), affiancato da altri borgomastri cui è assegnata la competenza per determinate materie (con un ruolo simile, quindi, agli assessori italiani). Poiché queste città hanno, di solito, anche le attribuzioni dell'ente territoriale di livello superiore (il Kreis, traducibile con circondario), spettano all'Oberbürgermeister anche le funzioni altrimenti attribuite al capo di questo ente (il Landrat). Nelle tre città-stato, il titolo di Bürgermeister è attribuito ad alcuni membri dell'organo esecutivo (il Senat), uno dei quali - che porta il titolo di Regierender Bürgermeister (letteralmente: 'Borgomastro reggente') a Berlino, Erster Bürgermeister (Primo borgomastro) ad Amburgo e Präsident des Senats und Bürgermeister (Presidente del Senato e Borgomastro) a Brema - presiede tale organo e svolge le funzioni di primo ministro; l'altro (ad Amburgo e Brema) o gli altri due (a Berlino) svolgono funzioni di vice primo ministro.
Nella Svizzera tedesca il titolo di Bürgermeister è stato abbandonato nella metà del XIX secolo; oggi si usa generalmente il titolo di Stadtpräsident (presidente della città) o di Gemeindepräsident (presidente del comune).
Nei Paesi Bassi e nel Belgio neerlandofono viene usato il titolo di burgemeester, mentre, come già accennato, nel Belgio francofono e, per eredità coloniale, nella Repubblica democratica del Congo si usa il titolo bourgmestre. Quest'ultimo titolo è usato anche in Lussemburgo, unitamente a Bürgermeister in tedesco e buergermeeschter in lussemburghese, con il francese lingue ufficiali del paese.
In Polonia, la forma tedesca Bürgermeister in uso durante l'Impero Austro-Ungarico ha dato l'odierno burmistrz; tuttavia nelle città con più di 100.000 abitanti e, per tradizione, in alcune altre si usa il titolo di prezydent, mentre nei comuni rurali si usa il titolo di wójt (pronuncia polacca [ˈvuit]).
Paesi scandinavi
Titoli derivati dal tedesco Bürgermeister sono o sono stati usati anche nei paesi scandinavi per l'organo di vertice dell'amministrazione municipale.
In Danimarca si usa il titolo borgmester, salvo che nella città di Copenaghen dove, similmente a quanto avviene nella maggiori città tedesche, un overborgmester è affiancato da altri borgomastri.
In Norvegia il titolo borgermester, attribuito al funzionario non politico che dirige il comune, è stato abolito nel 1937 e sostituito da rådmann. Al più alto funzionario elettivo è, invece, attribuito il titolo di ordfører (traducibile con 'presidente').
In Svezia si è usato in passato il titolo di borgmästare; dopo la riforma del 1971, al presidente e, di solito, ad altri membri dell'organo esecutivo municipale è attribuito il titolo di kommunalråd o, a Stoccolma, borgarråd.
In Finlandia il capo dell'amministrazione comunale è definito kaupunginjohtaja (direttore della città) o kunnanjohtaja (direttore del comune), secondo le dimensioni dell'ente; ad Helsinki, per ragioni storiche, ha il titolo ylipormestari (letteralmente: 'borgomastro capo'). Peraltro, si tratta di figure con caratteristiche più simili al city manager statunitense che al sindaco italiano. A seguito di una recente riforma legislativa, due città (Tampere e Pirkkala) hanno scelto di istituire la figura politica del borgomastro (pormestari, dal tedesco Bürgermeister, attraverso lo svedese borgmästare).
Paesi dell'Asia orientale
Nella Repubblica Popolare Cinese il titolo shìzhǎng (市長 o, in grafia semplificata, 市长) è utilizzato per il capo dell'amministrazione locale a tutti i livelli di divisione territoriale (municipale, provinciale ecc.); il titolare della carica è anche vicesegretario del comitato locale del Partito Comunista Cinese, subordinato al relativo segretario.
In Giappone il titolo del capo dell'amministrazione municipale varia secondo le dimensioni della stessa: si usa il titolo shichō (市長) per le città, chōchō (町長) per le cittadine, sonchō (村長) per i villaggi e kuchō (区長) per le 23 speciali circoscrizioni in cui si divide la città di Tokyo che, nel suo insieme, è una prefettura e, quindi, ha a capo un chiji (知事), titolo usualmente tradotto con governatore.
http://www.etimo.it/?term=sindaco