Il no di Squinzi ai migranti: "La priorità sono gli italiani"Alla sinistra buonista Squinzi ricorda che la disoccupazione italiana è al 13%: "Sarà una visione un po' egoistica, ma cominciamo a dare un futuro ai nostri giovani"
Andrea Indini - Mer, 16/09/2015
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 71747.html"In questo momento non è l’immigrazione che può risolvere i nostri problemi".
Il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi durante l'Assemblea annuale dei soci di Confindustria
A margine di una conferenza stampa a Milano, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi dà un taglio netto al buonismo imperante che vorrebbe aprire le frontiere a tutti gli immigrati facendoci credere che l'ondata migratoria possa costituire un’opportunità: "Abbiamo bisogno innanzitutto di ridare lavoro agli italiani".
Dal presidente della Camera Laura Boldrini a papa Francesco, sono in molti a sbacciarsi per far passare l'idea che le centinaia di migliaia di disperati che sbarcano in Italia debbano essere considerate un’opportunità di crescita per l'Italia. "Siamo generosi nel salvataggio in mare, ma carenti nella parte che riguarda l'integrazione - teorizzava nei giorni scorsi la Boldrini - se li accompagnassimo nell'integrazione ne trarremmo giovamento, lasciarli al loro destino invece significa disperdere questi talenti". Per Bergoglio, invece, l'ondata migratoria servirà a ringiovanire "nonna Europa". "Giustamente quando c’è uno spazio vuoto, la gente cerca di riempirlo: se un paese non ha figli - spiegava il Santo Padre - i migranti vengono ad occuparne il posto". Di questo avviso sono anche molti progressisti che, come pensa anche la cancelliera Angela Merkel, vedono negli immigrati un'occasione di sviluppo economico, culturale e, per alcuni, religioso. Il tutto lasciando indietro gli italiani, Che, è bene ricordarlo, non se la passano poi così bene.
Pur essendo convinto che "alla lunga l’immigrazione sia sempre un fenomeno positivo", Squinzi non è affatto d'accordo coi buonisti che vogliono spalancare le porte del Belpaese agli extracomunitari. A questi ricorda che l'Italia ha il 13% di disoccupazione e il 40% di disoccupazione giovanile. "Sarà una visione un po' egoistica - conclude il presidente della Confindustria - ma cominciamo a dare un futuro ai nostri giovani e velocità al nostro Paese".
Migranti, sindaco leghista di Fontevivo vieta l’accoglienza in strutture pubbliche e case privateNel paese della Bassa parmense che da fine maggio è governato dal giovane Tommaso Fiazza, il consiglio comunale ha votato un ordine del giorno che impegna l’amministrazione a opporsi all’accoglienza
di Silvia Bia | 18 settembre 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09 ... te/2048432No ai rifugiati o ai profughi ospitati in strutture pubbliche e in case private. Di fronte all’emergenza migratoria che sta colpendo l’Europa, il Comune di Fontevivo in provincia di Parma decide di chiudere le porte al flusso di stranieri, almeno per quanto riguarda il proprio territorio. Nel paese della Bassa parmense che da fine maggio è governato dal giovane sindaco della Lega Nord Tommaso Fiazza, il consiglio comunale ha votato un ordine del giorno che impegna l’amministrazione a opporsi all’accoglienza di immigrati, a differenza di altri comuni della provincia che invece si sono organizzati mettendo a disposizione spazi e progetti. “Noi non abbiamo posti da offrire – spiega a ilfattoquotidiano.it il primo cittadino del Carroccio – e spesso le persone che arrivano in Italia non sono sottoposte ai necessari controlli igienico-sanitari. Ovviamente non posso impedire alle persone o al parroco di ospitare immigrati nelle loro case, ma per farlo dovranno dare rassicurazioni sulle condizioni di chi accolgono. E comunque, noi faremo la nostra parte per opporci”.
Nel documento approvato dalla maggioranza, le motivazioni della decisione si rifanno al fatto che la maggior parte dei migranti risulta essere in stato di clandestinità e ai problemi di natura sanitaria e sociale che possono portare, “dal momento che frequentemente prima del trasferimento nei comuni di destinazione non vengono identificati né sottoposti a un controllo sanitario che possa attestarne lo stato di salute”. Tutte premesse che porrebbero il Comune di Fontevivo nella condizione di poter “subire”, si legge sempre nel testo, l’arrivo di qualche immigrato. Per questo l’impegno richiesto alla giunta e al sindaco è quello di “rispondere in modo fermamente negativo alla richiesta di ospitare immigrati in strutture e luoghi pubblici” e anche “all’accoglienza nei luoghi privati posti sul territorio comunale”. In quest’ultimo caso, per scongiurare rischi sanitari, si richiede una verifica dell’idoneità igienico-sanitaria della struttura ospitante e una certificazione medica sullo stato di salute delle persone accolte, “in modo da non creare problemi sanitari alla popolazione residente”.
L’iniziativa, salutata con favore dal leader del partito Matteo Salvini, punta a diventare un modello per altri sindaci che vorranno seguire l’esempio di Fontevivo. “Una scelta razzista? – risponde Fiazza a chi lo accusa – Lo sarebbe se vivessimo in un Paese dove c’è lavoro per tutti. Ogni giorno in Comune ricevo chiamate di persone che non hanno il lavoro e mi chiedono aiuto. Noi non abbiamo la possibilità di accogliere altre persone, dobbiamo pensare prima a quelle che sono già qui, compresi gli stranieri che abitano da noi da tanti anni, che pagano le tasse e che ora sono in difficoltà per la crisi che ha colpito tutti”. Nel centro abitato di 5500 residenti la presa di posizione del primo cittadino non sembra avere suscitato molto scalpore, e anzi in tanti, dice Fiazza, si sono complimentati con lui. “Io penso che la Prefettura non possa imporre l’accoglienza ai territori, senza prima coinvolgere i cittadini, come è successo in altri comuni – ha aggiunto il sindaco – Molte persone, sia giovani che anziani, e persino molti del centrosinistra, si sono complimentati con me per questo atto”.
El ga fato benon.I migranti si scelgono l'hotelPrima protestano: "Qui non prende il telefono". E poi vengono mandati a fare sopralluoghi nell'hotel che li ospiterà
Matteo Carnieletto - Dom, 20/09/2015
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 73107.html Va bene, dobbiamo accogliere. Ce lo dicono tutti. Da Angela Merkel - novella madre Teresa, come l'ha immaginata lo Spiegel - in giù.
Ma se l'accoglienza è diventata ormai obbligatoria, dobbiamo però chiederci: chi dobbiamo accogliere? E soprattutto: come?
Accogliere non significa né abbandonare i migranti nei centri di prima accoglienza né portarli a spasso alla ricerca di un albergo adatto ai loro gusti. In provincia di Vicenza, invece, accade proprio questo: una delegazione di profughi viene portata in gita a Recoaro per "valutare le condizioni della struttura che li ospiterà".
Attualmente, come avevamo già avuto modo di documentare, i profughi sono ospitati a Pian delle Fugazze, nella ex colonia alpina di Valli del Pasubio. Da qui i profughi se ne vogliono andare. Anche perché, sottolineano i profughi, il cellulare non prende.
L'altro giorno i migranti hanno inscenato una protesta contro le condizioni di vita del centro, dove vivono senza soldi e senza documenti.
Ora se ne vogliono andare e l'amministrazione locale li appoggia. Una parte di profughi è stata portata a Recoaro, a visitare l'ex hotel "Al Bersagliere". Come scrive Il Giornale di Vicenza, "i profughi hanno mostrato gradimento" per questa struttura.
La loro presenza però non è passata inosservata: "Davanti all'albergo sono arrivati cittadini e rappresentanti politici per verificare quanto stesse accadendo. Sulle prime si pensava fosse un primo arrivo di migranti; poi si è accertato che si trattava solo di un sopralluogo".
Alex Cioni, portavoce del Comitato civico PrimaNoi, ha commentato così questa "gita" dei migranti: "Riteniamo che spostare da un Comune all'altro i sedicenti profughi non sia la soluzione del problema ma una pezza utile solo ad evitare di affrontare con efficacia le reali cause del problema e le responsabilità oggettive del Governo e delle Prefetture. L'unica responsabilità del comune di Schio è di aver accettato di accogliere questi falsi profughi in una propria struttura, quando dovevano fare da muro contro questa follia dell'accoglienza senza se e senza ma di soggetti che dovrebbero invece ricevere un'immediata espulsione.Piegarsi al compromesso con la Prefettura per una sorta di realpolitik - conclude - significa accettare i diktat del Governo Renzi che, invece di attuare delle serie politiche di respingimenti, apre le porte a chiunque salga su di un barcone".
Nel pomeriggio, il Comitato civico PrimaNoi ha organizzato un sit-in protesta davanti all'ex albergo "Al Bersagliere". I manifestanti sono anche riusciti ad entrare all'interno della struttura e realizzando dei filmati.
E SE PRESTO GLI ITALIANI PRENDESSERO LE ARMI……????da LIBEROQUOTIDIANO.IT 18 Aprile 2016
Il Bestiario
di Giampaolo Pansa
https://majanogossip.wordpress.com/2016 ... ro-le-armi Quanti sono gli italiani che leggono l’Osservatore romano, il quotidiano della Santa Sede? Immagino pochi, nonostante sia un giornale ben fatto e sempre molto informato, grazie all’abilità professionale del suo direttore, Giovanni Maria Vian. Eppure in questi giorni si è discusso molto di un’intervista pubblicata dal foglio vaticano. A parlare era il vescovo cattolico Fragkiskos Papamanolis, il presidente dell’episcopato ellenico, uno dei dignitari che ieri hanno accolto Papa Francesco al suo arrivo nell’isola di Lesbo. Papamanolis gli avrà detto quello che aveva spiegato all’Osservatore romano? Penso di sì dal momento che in certi casi i preti, anche quelli più cauti, sanno andare giù duro.
Il vescovo in questione, un signore con un bel viso corredato da una barba bianca, ha rivelato che in Grecia la questione dei migranti nelle isole elleniche sta diventando molto pericolosa. Non c’è pace tra gli ulivi di quel territorio. I furti e i saccheggi nei negozi di alimentari si stanno moltiplicando. Una quota di profughi, esasperati dalle traversie incontrate e dalle condizioni disumane di vita nei centri di accoglienza, diventano violenti e si abbandonano a gesti deprecabili.
Come reagiscono i greci di Lesbo e delle altre isole? Si stanno armando. Un negoziante di articoli per la caccia ha dichiarato alla televisione ateniese di aver venduto nelle scorse settimane più fucili e munizioni che in un anno. Altrettanto allarmanti sono le notizie che arrivano da paesi europei lontani dalla Grecia. Venerdì Libero ha rivelato quando sta accadendo in Bulgaria. La tivù di Sofia ha dedicato un servizio a Dinko Valev, un giovanottone di 28 anni, definito «super eroe» perché con altri bulgari, armati come lui di fucile, pattuglia il confine con la Turchia.
Sono sintomi pericolosi di una tensione che l’arrivo continuo di profughi sta facendo crescere in Europa. Quanto ne sappiamo noi cittadini della Ue ancora al sicuro nelle nostre case? Poco o niente. Non ho trovato inchieste o studi che descrivano le conseguenze sui civili dello tsunami migratorio in atto. Anche libri importanti come L’assedio di Massimo Franco, pubblicato pochi giorni fa da Mondadori, volano alto e non si occupano di quanto succede in basso, nelle città, nei paesi, nelle strade. Dunque mi affido a quel che vedo e annoto nei miei taccuini. La prima sensazione è che, sotto il fastidio per la ciclopica transumanza, stia montando una rabbia pronta a esplodere.
Di lavoro non ce n’è per tutti. Chi fa la spesa lamenta l’accattonaggio all’ingresso dei supermercati di gruppi sempre più folti di neri. Abbordano le signore chiamandole «mami» e pretendono una mancia, anche di un solo euro. Eppure non hanno l’aspetto dei mendicanti. Non di rado sfoggiano abiti buoni. Possiedono cellulari di ultima generazione o altre diavolerie elettroniche per chattare di continuo, senza smettere mai.
L’italiano qualunque si infuria quando sente parlare di emergenza. La convinzione sempre più diffusa è che l’arrivo dei clandestini durerà per anni, creando problemi difficili da risolvere. Il rebus è dove collocare questi migranti. I centri di accoglienza sono al collasso, così dicono quanti li dirigono. Il governo ha sollecitato i comuni a fare la loro parte. E il motivo, non dichiarato, è evidente.
Si comincia a parlare di requisizione degli alloggi sfitti. I sindaci dovrebbero indicare dove si trovino e a chi appartengano. L’augurio è che siano soltanto parole. Se accadesse davvero, vedremmo la rivolta anche degli italiani più miti. Con esiti che danno i brividi.
Mi pare di aver capito che l’uomo della strada non creda per davvero all’equazione «immigrati uguale terroristi». Ma a giudizio di molti, l’Austria fa bene a sbarrare i confini. Però il vero problema è un altro. I migranti sono quasi tutti giovani e in gran parte maschi. Invece noi europei siamo un insieme di popoli vecchi. Se iniziasse un’epoca di tensioni etniche, saremmo destinati a perdere. Qualcuno sostiene che stiamo già perdendo. Ed elenca i vantaggi che i clandestini ottengono. A scapito dei residenti, poiché il denaro non ci sarà per tutti.
Anche per questo motivo si va diffondendo una convinzione che sino a poco tempo fa non era di molti. Dice: il governo Renzi ha commesso l’errore fatale di non respingere sin dall’inizio i barconi che partivano dalla Libia in direzione dell’Italia. Bisognava minacciare di affondarli e, se necessario, farlo subito. Ci sarebbero stati dei morti? Pazienza, il medico pietoso uccide l’ammalato.
In casa nostra è prevalsa la carità dei cattolici, dei preti, dei vescovi e di Papa Bergoglio. Nessuno ha dimenticato la visita del Pontefice a Lampedusa e il suo invito ad accogliere tutti i clandestini.
«Adesso dovremo tenercela in casa, questa gente che campa alle nostre spalle!» impreca l’italiano qualunque. Il successo della Lega e soprattutto del suo leader, Matteo Salvini, nasce da questo umore acre. Tanti sono convinti che il leghismo muscoloso non andrà mai al governo. Ma questo non incrina il prestigio del leader in felpa da battaglia. Anche lui, come il bulgaro Dinko Valev, è considerato un super eroe. Se riempie le piazze, il motivo è soltanto questo, non il programma leghista che quasi nessuno conosce.
Del tutto opposto è il giudizio su Matteo Renzi, il premier. Se ascoltiamo quel che si dice di lui nei bar, in trattoria, sul treno e per strada, la sensazione è una sola: la sua popolarità sta calando con una velocità imprevista. A incrinarla è l’atteggiamento nei confronti delle ondate migratorie. Può essere possibile che il premier riesca a fermare la discesa dei consensi, però non sarà un esercizio facile.
I capi d’accusa contro di lui sono parecchi. È un cattolico, ragiona come un boy scout, non si metterebbe mai contro Papa Bergoglio. Ma è soprattutto un parolaio a vuoto, un fancazzista che si vanta di successi inesistenti. Anche le sue ultime uscite sembrano fatte apposta per irritare la gente senza potere. Renzi ha appena detto: «In Italia non c’è un’invasione in corso. I numeri degli sbarchi sono appena qualcuno in più rispetto all’anno passato».
Le cifre diffuse dai suoi uffici lo smentiscono. Il ministero dell’Interno rivela che negli ultimi tre mesi di questo 2016 sono sbarcati sulle coste italiane 24mila clandestini, il 25 per cento in più rispetto al primo trimestre del 2015. Soltanto negli ultimi tre giorni abbiamo accolto seimila migranti. E altri ne arriveranno.
Un signore anziano mi ha detto, infuriato: «Se Renzi non è in grado o non vuole impedire l’arrivo dei barconi, almeno ci racconti la verità. Non credo che il premier sia un bugiardo seriale. Del resto tutti i capi di governo mentono. Ma lui ha la menzogna facile. Credo che molti italiani se ne ricorderanno quando si andrà a votare per il nuovo Parlamento».
È una previsione esatta? Anche il Bestiario, nel suo piccolo, è tenuto a dire la verità. Il sottoscritto ritiene che le grandi masse abbiano la memoria corta. E il giorno che si apriranno le urne, in tanti andranno a votare per Renzi, per mancanza di avversari. Nel frattempo, lui avrà messo in piedi il suo gioco di prestigio più sopraffino: il Partito della Nazione. A impedirgli di stravincere può essere soltanto una grande disgrazia legata all’invasione dei clandestini. Nessuno se la augura. Ma è dietro l’angolo.